Prosegue spedito lo stato di avanzamento delle opere pubbliche nel comune di Pioraco. A darne notizia è il primo cittadino Matteo Cicconi che spiega come "gli uffici stanno lavorando celermente per tutto ciò che è di loro competenza per cercare di dare le maggiori risposte possibili ai cittadini e procedere in maniera spedita con l'inizio dei lavori, in particolare quelli relativi alla ricostruzione privata."
Sono stati trasmessi alla Regione Marche gli atti di gara per l'affidamento dei lavori dell'edificio situato in via Maestro Aranno e dell'edificio in piazza Matteotti 4, destinati a civile abitazione. Ciò al fine di acquisire il parere preventivo dell’ANAC così come previsto dalla normativa di settore, necessario per poter procedere all’individuazione dell’impresa appaltatrice. È di 435.814,67 euro l'importo del primo progetto mentre di 528.384,00 euro l'importo del secondo.
Sempre nella giornata di oggi, sono stati trasmessi in Regione anche gli atti di gara per l'edificio in piazza Boccati 9, il cosiddetto "Bar di Seppio" destinato a civile abitazione ad attività di somministrazione di alimenti e bevande. L'importo complessivo del progetto è di 356.351,97 euro.
È in attesa del parere definitivo dell'ANAC, necessario per porcedere all'affidamento della progettazione, l'edificio sito in via Vittorio Veneto, destinato alla casa riposo “A. Mataloni”: 1.280.400,10 euro l'importo del progetto finanziato dal 1° Piano delle Opere Pubbliche (Ord. 37/2018).
Approvata la verifica della Congruità dell’Importo Richiesto a giugno 2019 e sono quindi in fase di predisposizione gli atti da inviare alla Regione Marche per richiedere il parere preventivo dell’ANAC per poter affidare la progettazione del "Cinema Teatro 70" di viale della Vittoria, opere finanziata dal 2° Piano delle Opere Pubbliche (Ord. 56/2018) per un importo complessivo di 650.000,00 euro.
È stata svolta e conclusa la prima fase di indagine e sono in corso le operazioni di affidamento della seconda fase per gli studi geologici eseguiti in zona Campetti.
Con Decreto n. 40/VCOMM2016 è stato approvato il perimetro del quartiere "Madonnetta" e il 3 maggio è stato riconosciuto un primo importo per la progettazione pari a €17.617,29. Considerata la particolarità del quartiere “Madonnetta” è in corso la stipula di un accordo con l’Università Politecnica delle Marche – Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Architettura con il quale affidare alla stessa la ricerca per individuare il miglior modello costruttivo da realizzare tenendo conto delle caratteristiche del terreno.
"Oggi è già domani". È la frase scelta da Maria Paola Merloni per titolare il libro scritto per raccontare l'ascesa di un uomo, suo padre, che ha fatto la storia dell'imprenditoria italiana, Vittorio Merloni, scomparso tre anni fa. Scritto insieme a Claudio Novelli, il libro "Oggi è già domani. Vittorio Merloni, vita di un imprenditore" è in uscita il 12 settembre edito da Marsilio.
Figlio di Aristide, fondatore delle Industrie Merloni, Vittorio nasce a Fabriano nel 1933 ed è stato presidente di Indesit Company fino al 2010, anno in cui divenne Presidente Onorario. È nel 1960 che inizia la sua carriera di imprenditore, quando comincia a lavorare nell'azienda di famiglia. Quindici anni dopo nasce la Merloni Elettrodomestici, leader in Europa nella produzione e commercializzazione di grandi elettrodomestici. Nel 1980 Vittorio Merloni assume la carica di presidente di Confindustria, che ricopre per quattro anni. Da quel momento sono tanti i riconoscimenti che lo hanno consolidato come uno dei più importanti imprenditori d'Italia. Vittorio Merloni muore nel giugno del 2016, nella sua città natale, a 83 anni.
Il visionario Vittorio Merloni, con umilità, ambizione e intraprendenza, è riuscito a traghettare un'azienda marchigiana di direzione familiare verso i più ampi orizzonti del mercato internazionale. Dall'ingresso in azienda, alla presidenza di Confindustria fino alla conquista dei mercati dell'Est: Maria Paola Merloni, nel libro scritto per suo padre, ripercorre tutte le tappe più importanti della storia dell'imprenditore e dell'Azienda da lui guidata.
Domenica prossima, 15 settembre, a Passo di Treia verrà ricordato Gianluca Alessandrini. In ricordo del giovane di 22 anni, originario di Passo di Treia, tragicamente scomparso lo scorso 12 maggio, che frequentava l'Università a L'Aquila, dove studiava fisioterapia, in Via del Vallato verranno intitolati i giardini alle ore 17.
Un dramma quello di Gianluca, che sconvolse l’intera frazione di Passo Treia e più in generale l’intera comunità treiese.
Gianluca, studente modello, che amava la bici e il softair, verrà ricordato con la musica e le immagini che faranno da contorno alle testimonianze di affetto e ai ricordi di coloro che lo hanno conosciuto e amato. In tale occasione, verrà appunto intitolato a lui questo spazio verde attraverso l'apposizione di una targa commemorativa.
Il comune di Caldarola riconquista un altro pezzo del centro storico. Infatti dopo i lavori di messa in sicurezza e bonifica delle macerie causate delle terribili scosse dell’agosto e dell’ottobre 2016 finalmente anche le vie a ridosso del Castello Pallotta sono state riaperte e le case non gravemente danneggiate nuovamente accessibili dai proprietari.
A seguito di tali lavori infatti il Responsabile Settore Urbanistica, LL.PP. ed Edilizia privata di Caldarola ha emesso un’ordinanza che permette di riaprire Via Mazzini e l’intera zona compresa tra Via del Cassero e Colcù, sottostante le facciate del Monstero e della Chiesa di S. Caterina, della Torre del Cassero e tratto nord ovest delle mura del Castello Pallotta. Tali via possono essere riaperte a seguito dell’ultimazione degli interventi di bonifica delle coperture e di messa in sicurezza dei fabbricati.
L’Amministrazione Comunale di Caldarola sta lavorando per ridurre ulteriormente la Zona Rossa rimasta relegata solo a pochissime vie, nuove opere di bonifica nelle prossime settimana saranno dirette all’ulteriore riduzione delle aree interdette in attesa della fine dell’emergenza e all’emissione di ulteriori provvedimenti di riperimetrazione o revoca.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al contratto di comodato d’uso gratuito avente ad oggetto un immobile e concluso a beneficio di un familiare. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Porto Recanati che chiede: “Il proprietario di un immobile concesso in comodato d’uso gratuito per esigenze familiari al proprio figlio, può richiedere il possesso del bene in caso di separazione della coppia beneficiaria ?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, stabilendo il seguente principio di diritto: “Il comodato di un immobile che sia pattuito per la destinazione di esso a soddisfare le esigenze abitative familiari, non è assoggettabile al recesso “ad nutum” da parte del comodante, dal momento che il rapporto creato secondo lo schema contrattuale di cui all’art. 1809 cod. civ., sorge per un uso determinato ed ha una durata funzionalmente legata alla permanenza della famiglia, pur se in crisi” (Corte di Cassazione; Sez. Un.; Sent. n. 20448 dep. il 29.09.2014).
Difatti, l’art. 1809 c.c. citato nella menzionata sentenza, prevedendo espressamente che, “Il comodatario è obbligato a restituire la cosa alla scadenza del termine convenuto o, in mancanza di termine, quando se n’è servito in conformità del contratto”, sancisce un nesso inscindibile tra la finalità per la quale il comodato viene perfezionato e la durata dello stesso, impedendo dunque al proprietario concedente, di rientrare con semplice richiesta, nel possesso del bene oggetto di tale contatto, fino a che permanga l’esigenza che si intende soddisfare.
A tal proposito, occorre osservare che, in un’altra recentissima sentenza, la n. 21785/2019, la stessa Suprema Corte si è pronunciata in ordine al legittimo recesso della proprietaria di un appartamento concesso in comodato d’uso gratuito al figlio e alla rispettiva ex moglie, la quale anche dopo il divorzio da quest’ultimo, aveva continuato ad utilizzare l’immobile ad oggetto, esclusivamente per la notte, pur avendo costituito un nuovo nucleo familiare con un altro uomo ed acquistato una nuova casa, rilevando come in tale circostanza, “Le caratteristiche concrete del rapporto quali dedotte in giudizio, fanno protendere per la cessazione della finalità del comodato, in ragione del venir meno della reale destinazione dell’appartamento, essendo lo stesso rimasto occupato soltanto di notte e a meri fini strumentali, per evitare cioè una pronuncia di restituzione alla legittima proprietaria. Da tali motivi ne deriva che le esigenze connesse all’uso familiare dell’immobile concesso in comodato d’uso gratuito siano certamente venute meno”, così legittimando il recesso della proprietaria comodante (Cass. Civ.; Sez. III; Sent. n. 21785/2019; dep. 29.08.2019).
Pertanto, in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, si può affermare che: “Quando un terzo abbia concesso in comodato un bene immobile di sua proprietà perché sia destinato a casa familiare, il successivo provvedimento di separazione o divorzio dei beneficiari, non modifica la natura e il contenuto del titolo di godimento sull’immobile, con la conseguenza che il comodante è tenuto a consentire la continuazione del godimento per l’uso previsto nel contratto a patto che permangano le effettive esigenze abitative di ciascun soggetto” (Cass. Civ.; SS.UU.; Sent. n. 13603/2004).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
La “Samara challenge” può configurare reato. Ad esprimersi in materia è il Codacons, il Coordinamento delle Associazioni per la tutela dei diritti del consumatore, che ha puntato il dito contro la “moda” sviluppatasi tra gli adolescenti di mascherarsi dalla protagonista del film horror “The Ring” per spaventare i passanti. "Si va dal procurato allarme alla molestia e alla violenza privata, passando per il blocco stradale laddove si creino problemi di traffico a seguito degli avvistamenti - spiega il presidente Carlo Rienzi -. Chi gira travestito, inoltre, rischia di essere aggredito dai passanti e subire serie lesioni fisiche".
Episodi del genere si sono verificati nei giorni scorsi, nella nostra Regione, a Civitanova nei quartieri di San Gabriele e Fontespina e ad Ascoli Piceno. Nell'episodio civitanovese c’era stato l’intervento di Polizia e Carabinieri.
Il Codacons invita inoltre le forze dell’ordine a identificare chi gira travestito da Samara e "denunciare i responsabili in Procura, affinché siano perseguiti penalmente per i danni e i pericoli anche potenziali prodotti alla collettività".
Lo Sferisterio di Macerata ha festeggiato i suoi 190 anni e lo ha fatto nel migliore dei modi.
È stato infatti un grandissimo successo il concerto della Banda dei Carabinieri all’Arena, avvenuto la sera dello scorso giovedì 5 settembre.
Un evento che ha registrato il sold-out e che ha visto la Banda, guidata dal primo maestro Massimo Martinelli, offrire un repertorio variegato che è andato dal rock allo swing alle colonne sonore dei più celebri film, per concludere ovviamente con l’opera lirica.
La splendida esibizione era stata preceduta da una marcia in corso Cairoli, con il successivo ingresso trionfale allo Sferisterio.
“I protagonisti di questa splendida vittoria sono stati: la città, l’Arma dei Carabinieri e lo Sferisterio”, ha affermato il sindaco di Macerata Romano Carancini , in una cerimonia avvenuta oggi presso l’Arena, per sottolineare ancora una volta l’importanza che avuto il concerto della Banda dell’Arma.
Un evento molto apprezzato dai cittadini che hanno risposto con entusiasmo, affollando prima Corso Cairoli e andando poi a riempire gli spalti dell’Arena.
“Di sentimenti che valgono più delle parole” ha parlato il Comandante provinciale dell’Arma Michele Roberti”- È stato un concerto che mi ha emozionato enormemente e che ha creato un clima forte di coesione con la città. È stato ancora una volta dimostrato quando l’Arma sappia parlare alla gente, e quanto la gente la ami. Il legame con il territorio è fortissimo ed è stato evidenziato da questo splendido evento. Un evento – ha continuato Roberti – che ha visto due simboli andare uniti: l’Arma dei carabinieri , appunto, e lo Sferisterio entrambi patrimoni dell’Italia e ambasciatori della nostra cultura all’estero".
Un evento che si è svolto nei migliore dei modi anche grazie all’ottima organizzazione, sul fronte dell’ordine pubblico, offerta dalla squadra dei Vigili del Fuoco, guidata dal comandante Antonio Giangiobbe. Alla cerimonia, in rappresentanza dei Vigili del Fuoco era presente Davide Paoloni.
Di grande emozione ha parlato l’imprenditore Sandro Parcaroli, titolare del Med Store, uno degli sponsor dell’evento.” È stato solo un modo per un imprenditore - ha affermato – per essere vicino al territorio e viverlo, quale miglior evento dunque che questo".
Una grande soddisfazione, per la splendida riuscita del tutto, è stata espressa anche dalla Presidente della Croce Rossa e della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti.
IAl termine della conferenza il colonnello Roberti ha omaggiato con un riconoscimento gli “attori” che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, una miniatura del cappello storico dei Carabinieri con il pennacchio rosso e bianco, anziché rosso e blu, perché il bianco, ha spiegato Roberti “è il colore dei musicanti.” Al sindaco Carancini, invece, è stata donata la spilletta con la “fiamma”.
“Poco più di 2mila persone sono attualmente fuori casa a San Severino. Le zone rosse iniziali, che hanno interessato le frazioni e non il centro storico, ora sono tutte state riaperte e non sono state fatte le perimetrazioni. A oggi sono 1.113 gli edifici inagibili e 340 le pratiche presentate; 176 quelle finanziate e 96 quelle chiuse. Gli edifici di proprietà comunale sono 140, di cui 75 inagibili. Per il Palazzo comunale e il palazzo dei Governatori sono state presentate le pratiche all’Usr mentre all’ex Lazzaretto, al Chiostro del Santuario Glorioso e a Porta Romana sono stati conclusi i lavori. Siamo poi a buon punto con la ricostruzione dell’ex scuola di Stigliano che ci permetterà di avere due alloggi. Le chiese comunali inagibili sono due, il Duomo e il Santuario Glorioso, mentre quella di San Domenico è agibile. 43 sono le chiese della Curia inagibili mentre 9 quelle fruibili. Tre sono le attività delocalizzate. 103 le Sae consegnate, 7 gli appartamenti mentre 763 famiglie percepiscono il Cas. 27 nuclei sono nelle strutture alberghiere (71 persone), 24 si trovano a San Severino (65 persone) e 3 fuori dal territorio comunale (6 persone)." A tracciare il bilancio, in numeri, è il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, a tre anni di distanza dalla prima scossa che ha colpito il Centro Italia.
“Sul fronte delle strade, sono stati stanziati 6milioni e 100mila euro dall’Anas per il programma degli interventi che interesseranno la viabilità del Comune a seguito degli eventi sismici – ha spiegato il sindaco -. Le opere, finanziate con il terzo e quinto stralcio, consisteranno in lavori di riasfaltatura e di rifacimento del manto stradale oltre al ripristino di ponti, cavalcavia e sottopassi.”
Per quanto riguarda le scuole, “è stato realizzato un istituto provvisorio in via Lorenzo d’Alessandro, composto da 14 classi, un’aula multimediale, la mensa, la cucina e tutti gli spazi necessari al normale svolgimento della didattica – ha osservato la Piermattei -. L’ITTS “Divini”, che rappresenta il nostro pane quotidiano, il nostro gioiello, è stato demolito e ora lo dobbiamo ricostruire in base all’ordinanza 14: i lavori sono già partiti. La parte dei laboratori è a carico della Provincia e c’è stato un appalto prima del terremoto; l’altra parte invece, dove ci sono le aule e la palestra, la stiamo ricostruendo noi del Comune ma dato che ci sono stati dei ritrovamenti di reperti archeologici ci siamo dovuti fermare in attesa delle disposizioni della Sopraintendenza. Mi auguro che i lavori possano ricominciare a breve e che i ragazzi, entro gennaio, possano tornare nella loro scuola. Attualmente sono nell'edificio dell'ex “Luzio”, per il quale abbiamo avuto dei finanziamenti per la ricostruzione e per l’adeguamento. Infine è stato messo in esecuzione il progetto di una parte dei laboratori dell’Ipsia. La scuola dell’infanzia in via Gentili è stata invece realizzata dalle Missioni Estere dei Frati Cappuccini delle Marche, che hanno donato quattro moduli.”
“L’Ospedale ha subito dei piccoli danneggiamenti nella parte dello sportello prenotazioni – ha spiegato il primo cittadino -. Non abbiamo proceduto alla messa in sicurezza ma è stato chiuso in attesa del giusto adeguamento sismico. La questione relativa al nostro nosocomio è una delle mie principali battaglie: quello di San Severino si trova in una posizione bellissima e non ho nulla contro gli ospedali di Macerata e di Camerino. Credo che però bisogna investire dove gli ospedali ci sono già perché sono dei luoghi reali: bisogna evitare le volontà politiche e non calpestare ciò che già c’è. In un comune di 194 chilometri di estensione, composto da 46 frazioni, non credo sia giusto far morire le piccole entità perché altrimenti si spopola tutto il tessuto sociale.”
“Nel mio mandato avevo un obiettivo: avevo in mente molto bene ciò che dovevo fare e conoscevo le ragioni per le quali mi ero candidata; il sisma però, indubbiamente, ha creato molti disagi ai miei “disegni” soprattutto perché lavorando nel privato, io non sono abituata a questi tempi biblici – ha continuato il primo cittadino -. Quando sono stata eletta sindaco è stata un po’ una sorpresa, forse i cittadini hanno apprezzato la novità, ma ciò che avevo in mente l’ho sempre ripetuto: avrei donato cinque anni della mia vita a San Severino perché glielo dovevo, perché qui sono nata ed era giusto che riportassi qualcosa indietro alla Città. Fino all’ultimo giorno lavorerò e poi deciderò se andare avanti con una seconda ricandidatura. Oggi devo pensare al paese; sia la mia famiglia sia il mio lavoro mi hanno sempre insegnato a essere ligia al dovere e se prendo una responsabilità la porto avanti fino alla fine."
“Girarsi ora e guardare indietro fino al 2016 per me è molto difficile – non nasconde la commozione il sindaco Piermattei nel ricordare quei tragici momenti -. È stato drammatico perché ciò che è successo il 24 agosto è stato solo un assaggio. Erano giornate di pioggia e vedevamo cadere, a macchia di leopardo, la Città: non si è mai pronti a vedere la propria casa distrutta. Ero impreparata e ciò che potevo fare era solo stare vicino alla mia popolazione: solo a pensarci mi viene da piangere. Ricordo le vie piene di persone che non sapevano dove andare e dove dormire. Abbiamo allestito cinque campi per cercare di dare un luogo sicuro alla popolazione, composta prevalentemente da anziani, e abbiamo dovuto far capire loro che probabilmente non sarebbero più rientrati a casa. Allo stesso tempo però, credo che proprio nel momento in cui si perde tutto scatta in noi qualcosa, una reazione che, nella drammaticità della tragedia, ci unisce ancora di più."
“Ricordo che il 2 febbraio del 2017 avevo firmato 7.500 ordinanze, tutte a mano, perché all’inizio ero digiuna di questioni relative a una amministrazione pubblica figuriamoci di quelle relative a un terremoto. Ricordo che quella notte, quando erano le quattro circa, mi dissero solo una frase ‘sindaco prenda carta e penna, metta il caschetto e ordini alle persone di uscire dalle case’ e io questo ho fatto.Le istituzioni mi sono sempre state vicine, questo lo devo riconoscere – ricorda la Piermattei -. Tutti abbiamo lavorato, notte e giorno, cercando di fare l’impossibile. Ancora oggi, ogni giorno, passo e controllo come vanno i lavori, se è stato messo un paletto in più: sono sempre stata presente ma mai invasiva perché voglio essere certa di ciò che si sta facendo; ecco forse è un po’ il senso femminile di casa, di controllare che dentro sia tutto al suo posto.”
“Seguo alla lettera tutte le normative che ci sono, ma una volta che le ho seguite mi si deve dare ciò che chiedo. Io non discuto se una legge va bene o va male: la eseguo come mi viene impartito dall’alto ma poi pretendo delle risposte – prosegue il sindaco -. Vista la mole di lavoro che c’era e che c’è ogni giorno ci sono poi state assegnate 12 persone e ho gestito e costruito l’ufficio come se fosse un’azienda privata. Ciò che maggiormente mi preoccupa però è la depressione delle persone, soprattutto degli anziani: proprio per questo costruirò una casa di riposo, da sindaco o da cittadina – conclude la Piermattei -. La vita è una cosa bellissima ed è giusto che tutto abbiano modo di apprezzarla allo stesso modo.”
Carolina Stramare di Vigevano è Miss Italia 2019. Le Marche cedono la corona alla Lombardia.
Tra le quattro finaliste marchigiane solo la recanatese Giulia Ciarlantini riesce ad entrare fra le prime venti. La fermana Gaia Foglini, si ferma fra le prime quaranta. L’ascolana Simona Viola e la maceratese Maria Gabrielli escono alla prima eliminatoria. A presentare la serata è stato Gerardo Greco con Gina Lollobriggida come madrina ed icona dell’evento.
Carlotta Maggiorana, la Miss Italia 2018 , ha aperto la serata. Serata, in quel di Jesolo che ha visto alternarsi come ospiti le miss ospiti dell’ottantennale. Tra loro rivediamo Tania Zamparo che iniziò con la fascia di miss San Benedetto la sua avventura nel 2000, e c’è spazio per Anna Zamboni, miss Italia 1969 a Salsomaggiore, nativa di Campofilone.
Il sorriso della Recanatese Giulia Ciarlantini buca lo scherma e riesce ad entrare come detto nella ventina finale.
Già nella prima eliminatoria escono la maceratese Maria Gabrielli e l’ascolana Simona Viola.
La vittoria è quindi di Carolina Stramare, le cede la corona la marchigiana Carlotta Maggiorana. Per tutte, al di là del risultato, rimane l'emozione per aver vissuto un'esperienza unica.
Dopo 5 anni alla guida della Caserma di Via Carnia, il Maggiore Enzo Marinelli lascia la Compagnia dei Carabinieri di Civitanova. Il 30 settembre assumerà il Comando del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Chieti. In questi anni si è distinto non solo per una serie di operazioni sul territorio, ma anche per la ininterrotta e incisiva attività di prevenzione svolta sul territorio. Con la promozione a Tenente Colonnello, che avverrà a breve, è giunto appunto anche un nuovo incarico per il Maggiore Marinelli che, arrivato l’8 settembre del 2014 a Civitanova da Montesilvano (PE), ha impresso subito la sua impronta nella gestione della Compagnia, diventando in breve tempo un riferimento per la comunità e per le istituzioni del territorio. Oltre alle capacità relazionali, ha saputo guidare il Comando anche in alcune brillanti operazioni investigative portate a termine sui 7 comuni di competenza, con un bacino di utenza di oltre 100mila persone. In questi anni, segnati da gravi episodi di cronaca nera avvenuti in provincia, il Maggiore ha portato la presenza dell'Arma nei luoghi più sensibili. Importante lo sforzo per il controllo sull'Hotel House e sulla costa, specie d'estate e nei periodi di maggior afflusso di cittadini.
Ma in questi 5 anni numerose sono state anche le operazioni seguite direttamente, a partire dall'arresto del truffatore dei parroci e prelati o dello scippatore seriale, fino all'arresto di alcuni soggetti che avevano messo a segno un cospicuo furto di pellami per 180 mila euro a Civitanova e che sono stati poi catturati in Alto Adige. In quel caso l'abilità dei Carabinieri guidati dal Magg Marinelli aveva consentito di far naufragare un secondo colpo, sventando il furto e mettendo in fuga i pregiudicati. Eclatante in questi anni il rinvenimento lungo le coste di Porto Recanati di quintali di droga. Ma il Magg. Marinelli si è distinto anche per operazioni meno “mediatiche” ma necessarie per segnare la presenza dello Stato e della legalità sul territorio, come il controllo capillare ad attività commerciali, imprese e aziende. Ha aperto fascicoli su reati amministrativi, portando legalità e sicurezza in ogni settore, dalla lotta al caporalato al controllo delle attività della pubblica amministrazione.
Il Tribunale Amministrativo delle Marche ha accolto il ricorso urgente presentato da alcune associazioni ambientaliste e animaliste e ha bloccato nuovamente l'attività venatoria marchigiana per le prossime giornate dell'8 e dell'11 settembre, a eccezione per la caccia allo storno. A diffondere la notizia è l'ANSA Marche.
A un primo esame "non sembrano persuasive" al Tar Marche le motivazioni addotte dalla Regione per deliberare a fine agosto il via libera alla preapertura della caccia nel territorio regionale nei primi giorni di settembre che era stata sospesa in precedenza dal Tar Marche in via d'urgenza.
Nel decreto del presidente Sergio Conti si ravvisa il rischio di pregiudizi irreversibili e si anticipa il provvedimento rispetto alla trattazione del collegio fissata per il 18 settembre ad Ancona.
A fine estate è stato pubblicato il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che dà attuazione a quanto previsto dal D.L. n. 8 del 2017. Tale ultima normativa prevede l’estensione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, alle imprese localizzate nei comuni del “cratere”, colpiti dagli eventi sismici a far data dal 24 agosto 2016.
“Confartigianato è da sempre attenta alle criticità legate alle conseguenze degli eventi sismici ed a sollecitare provvedimenti e misure a sostegno delle imprese che hanno subito danni – ha affermato il Presidente interprovinciale Renzo Leonori. Abbiamo quindi accolto con grande soddisfazione la notizia relativa al provvedimento che definisce le modalità di presentazione della comunicazione per la fruizione del credito d’imposta sugli investimenti produttivi realizzati nei comuni del cratere. L’Associazione ha infatti sin dall’inizio sostenuto la necessità di tale misura agevolativa che consentirà alle imprese, che hanno avviato dal 24 agosto 2016 programmi di investimento in beni strumentali, di fruire di tale beneficio. Questa misura, come molte altre promosse e sostenute dall’Associazione, si colloca nell’attività di supporto continuo volto ad offrire alle imprese strumenti e soluzioni che contribuiscono alla loro concreta ripresa economica.”
Gli investimenti finanziabili saranno quelli relativi a beni strumentali, come nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie, anche acquisiti mediante leasing, finalizzati alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, ovvero alla diversificazione della produzione di uno stabilimento o al cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.
L’intensità massima dell’investimento e l’entità del contributo riconosciuta variano a seconda della dimensione d’impresa: per le piccole imprese l’investimento massimo è di 3 milioni di euro con un credito d’imposta del 45%, per le medie imprese 10 milioni di euro con un credito d’imposta del 35%, mentre per le grandi imprese 15 milioni con un credito d’imposta di euro del 25%.
Il Servizio Contributi Pubblici alle Imprese di Confartigianato si occuperà della predisposizione della domanda per la richiesta del credito a partire dal 25 settembre e fino al 31 dicembre 2019.
È stata riaperta la circolazione in Largo et poi si more, a Camerino, che torna percorribile in entrambi i sensi di marcia, come prima del sisma del 2016. La strada era stata, infatti, resa a senso unico dopo il terremoto.
Sarà un semaforo a gestire il traffico alternando i due sensi e consentendo alle auto di riacquistare una parziale normalità della viabilità di una delle strade della città. Il comando di Polizia locale raccomanda la massima prudenza e di rispettare scrupolosamente il semaforo.
Il temporale di questa mattina, a dire il vero nemmeno troppo prolungato e violento, ha causato qualche problema nella Zona Industriale A di Civitanova Marche ed in particolare in Via Pirelli, nella parte ovest dell'insediamento produttivo.
Come mostrano le immagini caricate in rete (https://www.facebook.com/100006140625913/videos/2413416732206324/) dal signor Alessandro Petritoli, l'acqua presente in strada, nei punti più alti, raggiungeva una decina di centimetri e al passaggi di auto e camion si creavano delle onde che raggiungevano i cancelli delle attività. Qualcuno nel video, scherzando, dice che si può addirittura pescare.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha revocato l’Ordinanza con la quale aveva dichiarato non utilizzabile un immobile di via Ercole Rosa, nei pressi di piazza Del Popolo, a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016.
L’edificio, che conta un’abitazione e uno studio, è tornato di nuovo agibile dopo lavori di riparazione del danno e rafforzamento locale che hanno comportato una spesa di circa 60mila euro.
Continua a calare la popolazione in provincia di Macerata. La fotografia sulla decrescita demografica che stanno vivendo i nostri territori viene scattata dall'Istat, che ha recentemente diffuso i dati relativi all'anno 2018. In totale la nostra provincia conta 314.178 abitanti, un calo di oltre due mila unità rispetto all'anno precedente (316.310).
Civitanova Marche conferma di essere il comune più popoloso nonché uno dei pochi a ravvisare una crescita rispetto al 2018: 42.476 abitanti al primo gennaio 2019 rispetto ai 42.353 abitanti al primo gennaio 2018. Il gap rispetto a Macerata diventa sempre più evidente. Il capoluogo perde circa 200 abitanti rispetto all'anno passato e si attesta a 41.514 abitanti.
Terzo comune più popoloso si conferma Recanati (21.097 abitanti), mentre Tolentino - al quarto posto - conferma il trend in calo della propria popolazione perdendo ben 300 unità rispetto all'ultima rilevazione Istat: 19.113 abitanti a gennaio 2019 rispetto ai 19.409 abitanti a gennaio 2018.
Il Comune meno densamente popolato della provincia si conferma Monte Cavallo con i soli 122 cittadini residenti, sette in meno rispetto all'anno precedente (129).
Clicca qui per i dati completi con tutti i comuni della provincia di Macerata
Torna l’allerta meteo della Protezione civile regionale: in arrivo temporali su tutto il territorio marchigiano.
L'avviso di allerta gialla è valido su tutto il territorio regionale per 24 ore, a partire dalla mezzanotte tra oggi, giovedì 5 settembre, e domani. Sono annunciati temporali, che inizieranno dalle aree interne e poi in tutta la regione, accompagnato da un deciso abbassamento delle temperature, soprattutto le massime.
Nella giornata di domani, venerdì 6 settembre, le precipitazioni risulteranno sparse nelle zone interne, diffuse lungo la costa, a prevalente carattere di rovescio o temporale. I fenomeni potranno presentarsi localmente anche di forte intensità e tenderanno ad esaurirsi gradualmente in serata. Le temperature, come detto, saranno in diminuzione. I venti: dai quadranti orientali, prevalentemente di moderata intensità, il mare risulterà mosso.
La situazione non dovrebbe mutare di tanto nel weekend, dove potrebbero insistere le piogge soprattutto nelle aree interne della Regione.
È avvenuto questa mattina a Camerino un incontro informale del sindaco Sandro Sborgia col noto architetto Mario Cucinella. Col primo cittadino anche la vice sindaco Lucia Jajani, Giovanna Sartori, assessore alla cultura e turismo e Luca Marassi, consigliere delegato alla ricostruzione. Un’occasione di confronto e aggiornamento sugli sviluppi e sui progetti relativi alla ricostruzione di Camerino in relazione alle linee strategiche risultato del laboratorio di progettazione dell’Ufficio speciale ricostruzione, risalenti all’estate 2017, che erano confluite nel Piano strategico per Camerino, documento redatto dallo staff dell’architetto Cucinella, poi mai utilizzato.
Un incontro voluto anche per ridiscutere dei cambiamenti avvenuti negli ultimi due anni in città, nei quali sono sorte nuove strutture e le aree Sae. “È stato un confronto molto cordiale e molto positivo – ha detto il sindaco Sandro Sborgia – Come avevamo preannunciato, era nelle nostre intenzioni ascoltare nuovamente l’architetto Cucinella, che venne in città proprio nel periodo subito dopo il terremoto, lavorando a una serie di idee e soluzioni programmatiche. Non è escluso che nel processo di ricostruzione della città, per la quale dovremo abituarci al pensiero che avrà una diversa configurazione, possano esserci anche delle proposte dell’architetto”. Ripartire dalla matrice culturale è quanto sostenuto da Cucinella che vede in essa un ritorno alla normalità e alle abitudini quotidiane: “Poter accedere nuovamente a una piazza, rivedere un quadro in un museo, tornare a usufruire di alcuni spazi fa parte di una normalità che dà modo di ripartire e riprendere possesso della propria città a piccoli passi” ha concluso l’architetto Cucinella.
Proseguono spediti i lavori di risanamento del dissesto avvenuto sulla strada provinciale “Fermana” (n. 46), nel Comune di Monte San Giusto, sul lato destro al km 5+550.
Il cantiere è stato avviato lunedì e, tempo permettendo, richiederà tre settimane di lavori. Il Presidente della Provincia, Antonio Pettinari, ha effettuato questa mattina il sopralluogo, accompagnato dal direttore dei lavori, l’ingegnere dell’Amministrazione provinciale, Giuseppe Mundo e raggiunto sul posto dal sindaco Andrea Gentili.
La frana che si è verificata sulla provinciale a causa delle piogge di maggio ha ridotto la sede stradale che, da tre mesi, è regolata con un semaforo a senso unico alternato.
L’intervento prevede la realizzazione di una paratia di pali trivellati di profondità di 12 metri e la ricostituzione del corpo stradale con materiale inerte idoneo.
L’appalto è stato assegnato alla ditta En.Ca di Carducci Maicol s.a.s. di San Ginesio che sta lavorando molto velocemente, anche per rispondere alle esigenze dell’Amministrazione provinciale di ripristinare quanto prima la viabilità.
“Stiamo valutando - conclude Pettinari - l’eventualità di utilizzare le economie del ribasso dell’appalto per proseguire l’intervento di rafforzamento su un ulteriore tratto dell’area interessata dal dissesto”.
L’opera risulta completamente interrata per cui non verrà alterato lo stato dei luoghi.
Nuova eco luce per il prestigioso teatro comunale Feronia di San Severino Marche. In occasione della “prima” della nuova stagione di prosa il luogo simbolo della cultura settempedana brillerà ancora di più rispetto al suo già magico splendore, mantenendo comunque la caratteristica illuminazione calda, grazie a nuove lampade a led che andranno a sostituire completamente i vecchi corpi ad incandescenza garantendo così un grande risparmio energetico insieme a una importante diminuzione dell’impatto ambientale nell’ottica di una serie di interventi avviati dall’Amministrazione comunale a seguito della sottoscrizione del Patto dei Sindaci per l’energia sostenibile e il clima avvenuta nel 2017 da parte del primo cittadino Rosa Piermattei. Le nuove lampade a led saranno montate sui braccetti già esistenti.
Già teatro condominiale, su progetto affidato nel gennaio 1823 al giovane architetto settempedano Ireneo Aleandri, il nuovo teatro, intitolato alla dea Feronia che in epoca romana aveva un tempio nella città di Septempeda, fu inaugurato il 31 maggio 1828. La sala, affrescata su bozzetti di Filippo Bigioli, non ha subito modifiche fino a oggi e conserva ancora il bellissimo sipario storico. Divenuto pericolante, il Feronia venne chiuso nel 1960 e transennato per il pericolo di cedimenti strutturali tanto che nel 1965 crollò il soffitto dell’attuale sala Aleandri. Dopo la dichiarazione di “bene monumentale di interesse nazionale” da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, il teatro venne ceduto dai condomini nel 1969 al Comune di San Severino che ha provveduto al restauro nel decennio successivo. È così che ha visto la luce il teatro comunale Feronia di oggi, riaperto ufficialmente il 29 marzo 1985.