Il sindaco del Comune di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha revocato due Ordinanza con le quali, a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, aveva dichiarato non utilizzabili la casa parrocchiale della chiesa di Santa Maria della Pietà, in località Pitino, e una singola abitazione in località Serripola.
Per i lavori di riparazione del danno, con rafforzamento localizzato della struttura, nei due immobili l’Ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione Marche aveva concesso due contributi di circa 70mila e 30mila euro ciascuno.
Madre, figlia, fidanzato, cane e gatto in fuga dalla guerra e salvati sul confine tra Ucraina e Slovacchia. Sono loro i protagonisti del trasporto straordinario che proprio in queste ore ha visto in prima linea la spedizione partita da Matelica e giunta ai confini della guerra. I tre adesso saranno ospitati nel B&B di uno dei promotori dell'iniziativa.
La conferma arriva da Fabio Barboni, tra gli organizzatori della spedizione: "Ieri notte abbiamo scaricato tutte le provviste e i materiali raccolti per i profughi e siamo riusciti a convincere una famiglia a salire sul nostro van per essere ospitati da noi nelle Marche. Erano estremamente provati".
Una missione umanitaria nata per caso grazie a un post su Facebook da parte di Ives-Heidi Van Couwenberghe-Bosmans, ragazzo belga proprietario di un B&B a Matelica. Da quel momento Fabio, Ives e Leonardo hanno radunato le forze e in poche ore, grazie all'intervento della comunità ucraina nelle Marche e dall’Associazione il Lume di Treia, hanno caricato il proprio furgoncino a Morrovalle dirigendosi al confine con l'Ucraina.
"Siamo partiti senza sapere chi caricare, poi lungo il viaggio un contatto ucraino ci aveva indicato delle persone da prelevare al confine tra la Slovacchia e l'Ucraina. Ma il nostro contatto è saltato e abbiamo dovuto cambiare i programmi e accogliere chi era lì e aveva bisogno - racconta Fabio. Tutto è stato fatto con fondi privati per lasciare sul posto beni di prima necessità e tornare indietro con gli amici ucraini che vorranno venire nelle Marche".
"Per i tre ucraini in fuga dalla guerra ci siamo già attivati per effettuare i pass sanitari e richiedere tutta la documentazione necessaria che consenta loro di poter accedere alle cure mediche e a un codice fiscale di riferimento", ha aggiunto Fabio, che ha coordinato la spedizione dall'Italia e promosso un crowfunding destinato ai bisogni della popolazione ucraina.
Il Comune di San Severino Marche sta raccogliendo la disponibilità di alloggi, già dimostrata da alcune famiglie settempedane, e alcune offerte di ospitalità nei confronti dei cittadini ucraini in fuga dalle proprie terre coinvolte dall’invasione russa. Inoltre l’Amministrazione locale, oltre ad agevolare i contatti tra chi vive qui e chi è in fuga dalla guerra, sta organizzando, insieme a Caritas, Croce Rossa Italiana e altre associazioni, numerose iniziative allo scopo di aiutare chi sta vivendo in prima persona l’assurdo dramma.
“È vero che il coordinamento di questo genere di iniziative spetta alla Prefettura con la quale abbiamo attivato tutti i canali mettendoci a completa disposizione - spiega il sindaco, Rosa Piermattei - ma sul territorio ci stiamo già muovendo, com’è doveroso che sia, tant’è che ci sono famiglie che, scappate dall’Ucraina, hanno già trovato ospitalità presso amici e parenti che da tempo risiedono da noi. Attraverso altri canali, inoltre - aggiunge il primo cittadino settempedano - abbiamo convogliato diverse raccolte di generi alimentari e beni di prima necessità.
Come Comune abbiamo messo subito a disposizione alcuni nostri locali da adibire allo scopo e che possiamo volentieri continuare a mettere a disposizione anche secondo le indicazioni che ci giungeranno dalla Prefettura o da altri organi. A San Severino Marche ci sono proprietari di immobili vuoti che mi hanno contattata mettendo a disposizione alloggi ma anche famiglie che stanno dando disponibilità per l’accoglienza, in casa, di mamme con figli o famiglie con bambini in fuga dall’Ucraina.
Cerchiamo di coordinare in qualche modo anche questo genere di iniziative perché potrebbe esserci bisogno di strutture visti i venti di guerra che, purtroppo, continuano a soffiare nonostante i vari appelli alla pace da parte della comunità internazionale cui ci siamo uniti con forza e decisione”.
Chi fosse interessato a segnalare disponibilità ad accogliere persone, a fornire aiuti o ad organizzare qualsiasi tipo di attività di solidarietà nei confronti del popolo ucraino, può farlo utilizzando ma la mail info@comune.sanseverinomarche.mc.it Il sindaco Piermattei sta tenendo contatti con ucraini che vivono in città per cercare di monitorare costantemente la situazione mentre il Comune ha già messo a disposizione di chiunque voglia contribuire, secondo le proprie possibilità, il proprio conto corrente per offerte che andranno indirizzate seguendo la causale “Comune di San Severino Marche a favore del popolo ucraino”. Il codice Iban è il seguente: IT36W0306969150100000046015.
Intanto domani pomeriggio (5 marzo), alle ore 17, è previsto un sit – in piazza Del Popolo organizzato dall’Anpi “Cap. Salvatore Valerio” e dal circolo di Legambiente “Il Grillo”. Ad essere invitate alla manifestazione pubblica, supportata dal Comune, tutte le associazioni culturali settempedane. In piazza saranno presenti anche l’Uteam, la Caritas, il gruppo Scout, il Centro Tarkovskij, l’Associazione Maestri Cattolici, il Corpo filarmonico bandistico “Francesco Adriani”, l’associazione Il Sognalibro, l’associazione culturale La Zattera e il Gruppo vocale Tourdion Ensemble.
Frontignano riapre gli impianti: si torna a sciare. Grandissima attesa per i numerosi appassionati di sport invernali che finalmente potranno tornare a godere del Parco dei Monti Sibillini sotto la neve; tutte le informazioni sui servizi, meteo, piste, si possono trovare sul sito: frontignano360.it
In occasione dell’evento saranno in funzione le due seggiovie quadriposto Saliere e Belvedere, il tapis roulant del campo scuola e ad accogliervi il Saliere Sibillini Mountain Lounge tutto rinnovato. La Contram s.p.a. in accordo con Fontignano360 e Bolognola Ski, mette a disposizione un servizio navetta nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 marzo 2022 a partire dalle 08:30 e fino alle 16:30 per raggiungere il Rifugio Le Saliere (Seggiovia Schiancio/Saliere).
La navetta effettuerà un collegamento a circuito continuo partendo da via di Monte Bove all’altezza dell’incrocio con l’ex Hotel Domus fino al Piazzale Rifugio Le Saliere (Seggiovia Schiancio/Saliere). Gli utenti che vorranno fruire del servizio di bus navetta dovranno essere provvisti di mascherina FFP2 e Green Pass Rafforzato (vaccino o guarigione).
CIVITANOVA - Sottoscritto nel tardo pomeriggio di ieri, presso la Sala Consiliare del Comune, il protocollo d’intesa tra i Comuni aderenti al progetto “Noi Marche 2022/2023”. “Noi Marche” è nata, con il supporto della Miconi srl, nel 2012 per opera di 14 Comuni fondatori, con Civitanova Marche capofila, del progetto volto alla promozione turistica dei territori attraverso la conoscenza dei borghi, delle tradizioni, delle bellezze naturali sia della parte costiera che dell’entroterra dei Comuni coinvolti.
Oggi i Comuni che partecipano al progetto sono Civitanova, Apiro, Appignano, Cingoli, Falerone, Fiastra, Grottazzolina, Gualdo, Jesi, Matelica, Monsano, Montegiorgio, Montegranaro, Morrovalle, Penna San Giovanni, Potenza Picena, San Severino Marche, Sarnano, Treia, a cui si sono recentemente aggiunti Castelplanio, Cupramontana, Genga, Magliano di Tenna, Maiolati Spontini, Ponzano di Fermo, Rosora.
Hanno partecipato all’evento il Sindaco Fabrizio Ciarapica, il Presidente della Regione Marche Francesco Aquaroli, i Consiglieri Regionali Elena Leonardi e Pierpaolo Borroni, i promotori Loredana Miconi per “Noi Marche” e Mauro Fumagalli per “Noi Marche Bike Life”, ed i rappresentanti dei Comuni aderenti al Progetto.
“Civitanova è stata tra i Comuni fondatori di Noi Marche, avendo firmato nel 2012, come capofila, il protocollo di intesa che oggi andiamo a rinnovare – ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica in apertura dei lavori - Abbiamo creduto fin dall’inizio che il progetto avesse ampie potenzialità a livello di crescita sociale, culturale e turistica, resa possibile grazie anche alla proficua e sincera collaborazione tra realtà locali.
Potenzialità che sono state in gran parte espresse nel corso di questi 10 anni e sono certo lo saranno anche in futuro. Una crescita a suo tempo da noi prevista ed auspicata, dove l'unione fa la forza e dove solo facendo rete si riesce a raggiungere alti traguardi. Lo stesso spirito che deve animare tutti noi in questo difficile momento storico, contrassegnato dalla paura per la guerra e dagli effetti della pandemia. La nostra Regione è una delle più belle d’Italia, spetta a tutti noi ora valorizzarla e farla conoscere attraverso tutti gli strumenti possibili ai nostri graditi visitatori”.
“In questi primi 17 mesi- ha dichiarato il Governatore Francesco Acquaroli - abbiamo cercato di immaginare un percorso per unire in un unico grande progetto tutte le peculiarità dei territori. Possiamo vantare borghi che sono musei a cielo aperto. Abbiamo approvato la legge sui borghi per la riqualificazione di luoghi che hanno rappresentato storia e tradizioni e ci siamo dedicati alla legge per la costituzione dell’agenzia per turismo e internalizzazione.
La capacità delle Amministrazioni di fare rete superando i campanilismi è determinante per costruire circuiti attrattivi agli occhi dei turisti. La pandemia ha condizionato lo sviluppo di promozione ma oggi viviamo una fase nuova che dobbiamo assolutamente cogliere. Tanti italiani non conoscono le nostre bellezze, per questo dobbiamo promozionare il nostro bellissimo territorio. Il Governo ha finanziato, anche con un contributo della Regione, la continuità territoriale che ci permetterà di essere presenti presso i grandi aeroporti. È nostra intenzione aprire al Nord Europa, sono tante le sfide per in unico grande progetto e sono sicuro che sapremo moltiplicare le nostre buone pratiche”.
Loredana Miconi e Mauro Fumagalli, ideatori e promotori di “Noi Marche” e di “Noi Marche Bike Life”, hanno illustrato ai presenti i progetti realizzati nel 2021 e quelli programmati per l’anno in corso, tra i quali trovano posto “Borghi Aperti”, “Noi Marche Outdoor”, la partecipazione a fiere, la presenza su giornali e riviste, gli eventi legati al progetto Bike e alla promozione del cicloturismo, la realizzazione di nuovi itinerari, gli sviluppi dei “Bike hotel” e “Bike friendly”. La parte finale dell’evento è stata dedicata al cerimoniale della firma del Protocollo d’intesa da parte dei rappresentanti dei 26 comuni aderenti al progetto.
Nello specifico, hanno partecipato i seguenti rappresentanti Comunali: per Apiro il Vicesindaco Roberto Morelli, per Appignano il Sindaco Mariano Calamita e l’Assessore al turismo Stefano Montecchiarini, per Castelplanio il Sindaco Fabio Badiali, per Cingoli l’Assessore Turismo Cristiana Nardi, per Cupramontana il Sindaco Enrico Giampieri ed il Vicesindaco Stefania Sorana, per Falerone il Vicesindaco Pisana Liberati, per Fiastra il Sindaco Sauro Scaficchia, per Grottazzolina l’Assessore alle Politiche Sociali Samuela Andreoli, per Gualdo il Consigliere Monia Batassa, per Magliano di Tenna il Sindaco Pietro Cesetti, per Maiolati Spontini il Sindaco Tiziano Consoli, per Monsano il Sindaco Roberto Campelli, per Montegiorgio il Sindaco (e Presidente della Provincia di Fermo) Michele Ortenzi, per Montegranaro il Sindaco Endrio Ubaldi ed il Consigliere Cristiana Puggioni, per Penna San Giovanni il Vicesindaco Stefania Cardinali, i Consiglieri Claudia Santancini e Ruggero Cutini Calisti, per Ponzano di Fermo il Sindaco Ezio Jacopini e l’Assessore al Turismo Andrea Tortoni, per Potenza Picena il Sindaco Noemi Tartabini, per Rosora il Sindaco Fausto Sassi, per San Severino Marche il Sindaco Rosa Piermattei, per Sarnano il Sindaco Luca Piergentili e l’Assessore alla Cultura Stefano Censori, per Treia il Consigliere Sabrina Virgili.
Prosegue la discesa del tasso di incidenza cumulativo nelle Marche, arrivato a 584,38 su 100mila (ieri era 589,51), mentre si registrano nell'ultima giornata 1.502 nuovi casi di covid, secondo i dati dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale. La positività è 41,6% di 3.614 tamponi del percorso diagnostico, su 5.209 tamponi totali analizzati.
Le persone con sintomi sono 298, i contatti stretti di casi positivi 443, i contatti domestici 406, i positivi in setting scolastico formativo 22, i contatti in setting lavorativo 3, i casi in fase di approfondimento epidemiologico 319.
La provincia di Ancona totalizza 416 nuovi casi, seguita da Pesaro Urbino con 277, Macerata con 263, Ascoli Piceno con 244, oltre a 64 casi fuori regione. Il contagio interessa soprattutto le fasce di età 25-44 anni con 375 casi, 45-59 con 306, 14-18 anni con 200.
"Con il caro energia e carburanti, le spese sono aumentate a dismisura. Il prezzo del gasolio, arrivato a superare quota 2 euro al litro in autostrada, rappresenta di certo il danno maggiore. Non nego che mi preoccupa non quanto si è verificato fin qui ma quanto potrà accadere con la guerra".
A parlare è Manuele Maggi, ogni giorno in viaggio per lavoro tra la Puglia e le Marche. "Per lavoro mi sposto quotidianamente e per i nostri tre mezzi, solo nell'ultimo mese, c'è stato un aumento superiore a mille euro per le spese relative al gasolio", spiega Maggi.
Il caro prezzi non è però l'unica minaccia attualmente sul campo per agenti di commercio e imprenditori: "I margini di guadagno si stanno riducendo ancora di più sui nostri prodotti con l'aumento dei costi delle materie prime. Nonostante il mio settore di riferimento non abbia subito una crisi durante la pandemia, è pur vero che siamo pronti a tempi bui".
La preoccupazione si sposta adesso sul fronte dell'est Europa, con il pericolo di una guerra che coinvolga tutto l'Occidente: "Riteniamo gli impatti più impegnativi per chi lavora su strada non si siano ancora concretizzati. La protesta degli autotrasportatori che hanno bloccato alcuni porti o autostrade in Italia, è solo l'inizio. Eliminare accise ancestrali dal costo dei carburanti può essere un primo passo per calmierare i prezzi e dare una mano nell'immediato a milioni di lavoratori".
Nelle Marche finora gli "arrivi sono graduali e sporadici e organizzati da familiari e conoscenti e le esigenze logistiche da affrontare sono legate soprattutto agli aspetti sanitari, alla regolarizzazione della presenza dei profughi per i permessi di soggiorno, alle esigenze abitative e ai sostegni economici". Per "l'esame dei flussi dei profughi, legati all'evolversi del conflitto in atto, è stato costituito un coordinamento per la gestione dell'emergenza”.
La decisione è stata presa ieri durante una riunione in videoconferenza tra Regione, rappresentata dall'assessore Aguzzi, e dai vertici della Protezione Civile, dalle Prefetture delle Marche (prefetto di Ancona Pellos, prefetto di Fermo Filippi, prefetto di Ascoli Piceno De Rogatis, viceprefetto vicario di Pesaro e Urbino Milan e viceprefetto vicario di Macerata D'Amico) e dall'Anci Marche rappresentata dall'assessora comunale di Ancona Emma Capogrossi per affrontare congiuntamente aspetti organizzativi connessi all'arrivo di profughi ucraini nel territorio marchigiano.
È stato previsto che gli "enti Locali potranno segnalare tempestivamente alle autorità di pubblica sicurezza e sanitarie la presenza nei propri territori di cittadini ucraini arrivati a seguito del conflitto". Come stabilito dalle autorità statali, "ai profughi sarà rilasciato un permesso di soggiorno con validità per alcuni mesi". Il Sistema sanitario della Regione diramerà istruzioni per l'assistenza sanitaria del caso. La Regione valuterà l'utilizzo dell'Hotel Covid, per il quale era stata prevista la chiusura il 31 marzo prossimo, per la quarantena dei cittadini ucraini in questione. Il coordinamento "ricercherà soluzioni abitative disponibili alla ospitalità di profughi".
Ribadita la possibilità di utilizzo di Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) gestite dalle prefetture e Sai (Sistema di Accoglienza ed Integrazione) gestite dagli enti locali, destinate ai richiedenti protezione internazionale. Il coordinamento regionale resta in stretto contatto con il Sistema Nazionale di Protezione Civile, il Ministero dell'Interno e il Ministero della Salute per adeguare gli aspetti organizzativo-logistici legati all'accoglienza dei profughi
"Ieri abbiamo voluto dare indicazione ai profughi che eventualmente arriveranno dall'Ucraina al nostro Paese che, se vorranno, potranno vaccinarsi, noi lo faremo gratuitamente, come lo stiamo facendo per tutte le persone". Lo detto l'assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini, il quale ha sottolineato la necessità di "non abbassare la guardia" davanti al virus, ricordando lo sforza fatto dalla campagna vaccinale, quando l'intervallo tra la seconda dose e il booster è stato accorciato a 4 mesi. Le parole dell’assessore sono in linea con quanto già dichiarato, ieri, dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, il quale ha precisato come lo status di rifugiato non preveda l’obbligo di Super Green Pass (leggi qui).
(Foto Ansa)
Le conseguenze già discusse del "Decreto Ucraina" (leggi qui) – comprese quelle derivanti dalle sanzioni promosse dall’Ue – rischiano di pesare ancora di più sulla crisi energetica già in atto. Se la Russia chiudesse i rubinetti, come potrebbe sopperire il nostro Paese al 38% di gas naturale da cui dipende? E dove andrebbe presa l’energia per scongiurare il rischio di un collasso?
Tutta l’Italia per funzionare – abitazioni, riscaldamento, fabbriche, industrie, trasporti – ha bisogno di un quantitativo di energia che viene per il 20% circa dalle rinnovabili (la gran parte dall'idroelettrico), per il 33% circa dal petrolio e per il 40% circa da gas naturale. Più un 7% preso da altre fonti secondarie.
Nel 2020 gli italiani hanno consumato consumato circa 71 mld di Smc (metri cubi di gas naturale); di questi 66 mld sono importati dall’estero. Praticamente il 95% di gas naturale proviene da altri Paesi, e il restante 5% è prodotto direttamente in Italia. Le nostre maggiori importazioni vengono da Olanda e Norvegia (2,9%), Libia (4,2%), Azerbaijan (9,5%), Algeria (27,8%) e, soprattutto, Russia (38,2%). C’è poi il 13,1% che passa dal mare: il cosiddetto GNL o gas naturale liquefatto.
COSA ACCADREBBE SE LA SITUAZIONE IN EUROPA ORIENTALE DOVESSE PEGGIORARE?
Le rinnovabili sono da escludere del tutto. Non solo perché al momento non riuscirebbero a compensare adeguatamente il nostro fabbisogno energetico – soprattutto per industrie e trasporti pesanti -, ma anche perché i tempi di approvazione e messa in atto richiederebbero tempi estremamente lunghi. Con effetti visibili solo nel lungo termine.
E nemmeno il nucleare può essere considerato: un po’ per le stesse ragioni delle rinnovabili, e un po’ perché nel nostro Paese rimane ancora un argomento fortemente dibattuto. La necessità di soluzioni a breve termine riguardano l’incremento delle importazioni da altri paesi di gas naturale e GNL, la riapertura delle centrali a carbone e l’utilizzo di gas di stoccaggio.
Nel primo caso, però, bisognerebbe fare i conti con i Paesi dai quali già importiamo gas naturale in rapporto anche ai loro altri accordi commerciali - oltre che del loro personale fabbisogno. Sul fronte GNL, invece, sono gli Stati Uniti a rivestire un ruolo decisivo: a loro spetta infatti l’ultima parola sugli accordi con la Cina e con la regione del Qatar (secondo esportatore mondiale).
Con quest’ultima, in particolare, gli USA vantano accordi di "joint venture" – si pensi alle multinazionali americane che lì si trovano: "ExonMobil" e "ConocoPhilips" – per la gestione degli impianti di liquefazione situati nel polo petrolchimico di Ras Laffan. In più, l’amministrazione Biden dovrebbe persuadere Giappone e Corea del Sud a rinunciare a parte del loro GNL, in modo da dirottarlo verso l’Europa.
Infine, rispetto al gas dello stoccaggio – nove giacimenti in Italia* -, la compensazione sarebbe minima: solo 17 mld di Smc sui 75 mld di cui avremmo bisogno. Stesso discorso per le centrali a carbone – due di queste già riattivate a fine 2021 - poiché riuscirebbero a coprire solamente un 5% del fabbisogno energetico nazionale.
* Otto siti appartengono alla Stogit (gruppo Eni): Brugherio, Minerbio, Settala, Ripalta, Sergnano, Sabbioncello, Cortemaggiore, Fiume Treste (ex San Salvo). Mentre i giacimenti di Collalto (Treviso) e Cellino (Teramo) sono di proprietà dell'Edison
Fonte dati MISE (Ministero dello Sviluppo Economico)
Lo Sferisterio si illumina con i colori della bandiera ucraina. Dalle18 il monumento simbolo di Macerata si è colorato di giallo e azzurro, ovvero il grano e il cielo.
La proposta era pervenuta nei giorni scorsi alla maggioranza dai consiglieri del Pd e subito è stata accolta in segno di solidarietà nei confronti del popolo ucraino. Intanto, in tutte le Marche si moltiplicano le iniziative per dire no alla guerra.
“Anche grazie alla vicinanza di moltissimi di voi, abbiamo già versato al vescovo di Kiev una prima somma per aiuti immediati di 10 mila euro che stanno già utilizzando per le primissime emergenze”. Lo fa sapere il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, che successivamente lancia un appello riguardo l’accoglienza profughi.
“Cari sacerdoti, diaconi, consacrati e fedeli tutti, in riferimento all’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina stiamo in contatto quotidiano con Caritas Nazionale e con le Autorità locali a partire dalla Prefettura che ha il primo compito di coordinare questa tipologia di attività”.
“L’accoglienza di stranieri provenienti da zona di guerra non può essere svolta in maniera caotica o improvvisata, per non aggiungere problemi a una situazione già complessa e drammatica, aggiunge il vescovo. Molti profughi sono minori e la legislazione che li tutela è giustamente molto severa. In ogni caso le persone che arriveranno devono essere presentate alla Prefettura per le necessarie autorizzazioni”.
“Siamo ancora in regime di emergenza Covid pertanto devono essere adottate le necessarie precauzioni e rispettati tutti i protocolli disposti dalle autorità. La maggior parte delle persone che arrivano non parlano altra lingua se non la propria o una lingua slava, pertanto anche questo aspetto va tenuto in debita considerazione".
"La Caritas Diocesana – precisa ancora il vescovo - resta a disposizione per chiarimenti a riguardo e aiutare a risolvere eventuali problematiche burocratiche. Caritas Italiana ribadisce che al momento organizzare raccolte di cibo o abiti non serve, anzi potrebbe creare problemi non avendo percorsi certi per farli arrivare; si corre il rischio di inviare materiali in luoghi dove la gente non c’è più, perché intanto è fuggita altrove”.
Un furgone pieno di aiuti umanitari. Destinazione: Ucraina. Questa l’iniziativa portata avanti nelle ultime ore da Fabio Barboni, Leonardo Profili, e Ives Van Couwenberghe e Heidi Bosmans, grazie al supporto ricevuto dai Matelicesi e dall’Associazione il Lume di Treia – che ha messo a disposizione il mezzo.
La richiesta – via social – era già partita nella giornata di mercoledì e, in appena 24 ore, ha raccolto centinaia di prime adesioni e donazioni (altre sono ancora in corso). Il gruppo ora è in viaggio verso il confine ucraino per portare cibo, coperte e altri beni di prima necessità ai profughi in fuga dalla guerra.
“Si tratta della più grande tragedia umanitaria dal dopoguerra – ha commentato Fabio – e per questo abbiamo voluto attrezzarci e mettere in piedi una rete di contatti con i residenti e le associazioni locali in modo da poter organizzare, per il futuro, altri viaggi. Grazie anche al coordinamento con la Comunità Ucraina delle Marche, abbiamo la possibilità di dare un contributo concreto.
Il nostro obbiettivo inoltre – ha aggiunto Fabio - è di riuscire a raggiungere il confine Polacco/Ucraino in modo da poter tornare indietro con almeno una famiglia di persone in fuga dall'invasione delle truppe russe. Chiunque voglia aiutarci economicamente, mettendo a disposizione mezzi di trasporto o fornendoci beni di prima necessità non esiti a contattarci attraverso i nostri canali social. C’è bisogno dell’aiuto di tutti”.
"Lo status di rifugiato consente l'accesso alla nostra sanità, oggi o domani uscirà la circolare del nostro ministero, verranno fatte tutte le procedure, compreso il tampone per chi arriva e verrà offerta loro la possibilità di vaccinazione". Lo dice a Rai Radio1 Pierpaolo Sileri, sottosegretario al ministero della Salute.
Lo status di rifugiato, ha precisato, "non prevede l'obbligo del super Green Pass, è chiaro che noi offriremo la vaccinazione ma quello che serve alle persone che giungono da noi ora è un abbraccio". Per prendere treni o bus "si procederà ad un controllo mediante tampone" dei rifugiati.
Sostegno alla popolazione dell’Ucraina. Iniziative di solidarietà dei Comuni di Colmurano, Loro Piceno, Ripe San Ginesio, San’Angelo in Pontano, Urbisaglia e i tredici Comuni dell'Ambito Territoriale Sociale XVII. In questo difficile momento, sono molte le iniziative che si stanno attivando per sostenere la popolazione ucraina.
Al fine di non disperdere risorse ed energie, cinque Comuni del territorio hanno scelto di collaborare nell’organizzazione di iniziative solidali, condividendo le modalità attraverso cui concretizzare le offerte spontanee di sostegno ricevute dai propri cittadini. Facendo riferimento alle indicazioni ricevute dalla Comunità Ucraina delle Marche, si è organizzata una raccolta di generi di prima necessità, secondo il seguente elenco:
“Riguardo al cibo c’è necessità di cose pronte da mangiare (scatolette di tonno, fagioli, carne in scatola (no vetro), caffè normale e solubile, cioccolato fondente, barrette energetiche; medicinali, KIT per il primo soccorso completo, garze sterili, garze con la connettivina, anticoagulanti, antibiotici, antidolorifici, bende, cateteri, guanti, magnesio, potassio, gastroprotettori, flebo, antireflusso, salviette umide, coperte calde".
Inoltre, coloro che avessero la possibilità di ospitare i profughi, al momento soprattutto donne e bambini, possono darne comunicazione, in modo da poter essere contattati dall’Associazione di riferimento. Questi i punti di prima raccolta attivati: a Colmurano, sede comunale, nei giorni dal lunedì al sabato, secondo il consueto orario di apertura degli Uffici; a Loro Piceno, sede comunale, nei giorni dal lunedì al sabato, secondo il consueto orario di apertura degli Uffici.
A Ripe San Ginesio, immobile “Ex Casa-famiglia”, raccolta a cura di Protezione Civile in giorni ed orari di apertura precisati nei prossimi giorni attraverso i canali di comunicazione consueti; a Sant’Angelo in Pontano, immobile “Magazzini sotto ex Coal” nei giorni ed orari di apertura precisati nei prossimi giorni attraverso i canali di comunicazione consueti.
A Urbisaglia, Centro Anziani (accanto ingresso della sede comunale), nei giorni ed orari di apertura precisati nei prossimi giorni attraverso i canali di comunicazione consueti. Tutto il materiale raccolto confluirà successivamente a Loro Piceno, dove l’Associazione locale CULT, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, si farà tramite per la consegna a destinazione.
È il primo cittadino di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, presidente dell’ATS XVIII, a farsi promotore di una iniziativa a sostegno delle famiglie con minori in fuga dalla guerra. “Il comitato dei sindaci riunitosi ieri mattina ha accolto una proposta del sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia, e insieme abbiamo definito, come prima e immediata decisione, l’impegno di un fondo pari a euro 10.000 a valere sul nostro bilancio, finalizzato al soddisfacimento di bisogni sociali e educativi per i profughi del conflitto in corso.
Una misura di pronto intervento sociale che è un segnale di vicinanza di tutto un territorio che ha sofferto e soffre ancora per il sisma, ma che intende esprimere, con questo atto concreto, tangibile, deciso insieme al coordinatore Valeriani, la solidarietà e la generosità della nostra popolazione verso tutti coloro che soffrono per la guerra e vivono grandi criticità. Stiamo valutando altre misure” conclude Gentilucci “sulla base delle problematiche future che dovessero evidenziarsi”.
Nell'ultima giornata sono stati 1.158 i casi di positività al Coronavirus nelle Marche: prosegue il calo dell'incidenza che si attesta a 589,51 (ieri 631,67). Lo fa sapere l'Osservatorio epidemiologico delle Marche. Dati che, dunque, confermano il trend di discesa dopo il balzo registrato ieri con l'incidenza totale del virus che era tornata a salire.
Sono 225 le persone con sintomi; i casi comprendono 358 contatti stretti di positivi, 321 contatti domestici, 19 in setting scolastico/formativo, 2 in ambito lavorativo, 3 in ambiente di vita/socialità e uno in setting sanitario.
A livello provinciale solo Ancona supera i 300 casi giornalieri (365); seguono Macerata (246), Pesaro Urbino (199), Ascoli Piceno (158) e Fermo (146); 44 i positivi provenienti da fuori regione. Due fasce d'età superano i 250 casi: 25-44 anni (315) e 45-59 anni (254); poi 14-18 anni (120) e 19-24 anni (108).
Nell'ultima giornata è tornato a salire il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche dopo il -25 di ieri: ora sono 202 (+6 rispetto a ieri) di cui 21 in Terapia intensiva (+1), 48 in Semintensiva (+2) e 133 in reparti non intensivi (+3); 15 i dimessi.
Tre le persone decedute (una 81enne e una 90enne di Ancona, una 89enne di San Benedetto del Tronto) e il totale sale a 3.609. Il totale dei positivi (ricoveri più isolamenti) è salito a 17.712 (+6) e gli isolamenti domiciliari/quarantene sono in discesa a 16.784 (-143) mentre i guariti/dimessi raggiungono quota 309.913 (+1.149). Gli ospiti di strutture territoriali sono 152 e 12 persone in osservazione nei pronto soccorso.
L’Amministrazione Comunale ha contattato la presidente del Comitato Tecnico Mensa per chiedere una convocazione del consesso, fissata per il prossimo 7 marzo, finalizzata ad aprire un confronto sull’aderire alla campagna nazionale “Green Food Week”, in programma dal 7 all’11 marzo, e in particolare alla giornata simbolica del 10 marzo in cui i bambini consumeranno in tutte le scuole lo stesso pasto, a base di cereali, legumi e verdure, sostenibile a livello ambientale per il considerevole risparmio di gas serra emessi nell’atmosfera.
L’Amministrazione Comunale ha ritenuto doveroso coinvolgere il Comitato Tecnico Mensa in quanto organo istituzionale, costituito da votazione unanime dell'intero Consiglio Comunale e filtro tra l'Amministrazione e i fruitori dei servizi, ovvero i bambini. Pertanto sarà convocato a breve il Comitato in cui sono rappresentati i quattro Istituti Comprensivi cxittadini in cui è attivo il servizio mensa, per discutere l'adesione all'iniziativa con i componenti portavoce di genitori, insegnanti, Consigli di Istituto e dirigenti scolastici.
L’Amministrazione Comunale sta già verificando i passaggi formali necessari per permettere la fruibilità del nuovo menu, qualora il Comitato Tecnico Mensa approvi favorevolmente l’adesione all’iniziativa. Su questo argomento è stata presentata in Comune una raccolta firme di 119 persone, di cui circa 45 famiglie civitanovesi coinvolte nel servi.
Il Macerata Opera Festival 2022 è ufficialmente pronto a partire: presentato in conferenza stampa il programma di eventi – tra opera, cinema e repertorio sinfonico – che animerà l’estate marchigiana, dal 19 luglio al 21 agosto. Biglietteria per acquisti singoli e abbonamenti già dal 22 marzo.
Un cartellone di grande spessore, che partirà dalla "Tosca" di Puccini ai "Pagliacci" di Leoncavallo – corredati della partitura originale del "The Circus" di Charlie Chaplin – passando per la "Rapsodia Satanica" di Mascagni, il "Barbiere di Siviglia" di Rossini, fino ai grandi interpreti internazionali della musica classica (come Zubin Metha, Jan Lisiecki e Myung-Whun-Chung), della popular music (Toquinho). Senza dimenticare i giovani interpreti e gli omaggi ai celebri come John Williams (“Star Wars Suite”)
Ad intervenire presso l’Auditorium della Biblioteca “Mozzi Borgetti” sono stati il sindaco Sandro Parcaroli, il sovrintendente Luciano Messi, il nuovo direttore artistico Paolo Pinamonti - accompagnato dalla presenza dell’illustre maestro (e per l’occasione direttore musicale del festival) Donato Renzetti -, e il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. In collegamento anche l’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini.
“Un festival nuovo e polivoco – ha affermato Pinamonti – nel quale vogliamo unire classico e contemporaneo, grazie anche ai giovani musicisti. Sfortunatamente, il dramma dell’Ucraina ci costringe a rinunciare alla presenza del maestro Valerij Abisalovič Gergiev e all’ Orchestra sinfonica del teatro Mariinskij. Sarebbe dovuta essere loro la chiusura della rassegna”.
A far la differenza – come testimoniato anche dalla stessa decisione presa dalla Scala di Milano nei giorni scorsi – è stata la “vicinanza” di Gergiev al presidente russo Putin, di cui non ha voluto condannare la scelta di invadere la nazione ucraina.
“Per me tornare a Macerata è un piacere – ha aggiunto il maestro Renzetti – perché ho un rapporto straordinario con le Marche. Voglio mettere a disposizione il mio ricco bagaglio di esperienza, senza ambizione alcuna: solo per amore della musica, che per me non ha colore politico”.
“Lo Sferisterio rappresenta una delle grandi eccellenze della regione – ha dichiarato Acquaroli – ed è importante quello che stiamo facendo oggi per ottenere un grande riconoscimento sia a livello nazionale, sia internazionale”. Sulla questione Ucraina, invece: “Ci stiamo coordinando con tutte le realtà regionali per l’eventuale accoglienza dei profughi. Nessuno immaginava un dramma del genere alle porte dell’Europa, ma ovviamente noi non possiamo esprimere un’opinione a riguardo”.
L’ultimo messaggio è del sovrintendente Messi. “Da oggi, con il Macerata Opera Festival, rinsaldiamo ed espandiamo la rete di collaborazioni fra istituzioni, mecenate, sponsor, associazioni, che ha reso il nostro Sferisterio un punto di riferimento culturale. Nei prossimi giorni cominceremo, inoltre, a sviluppare anche quelli che saranno i percorsi formativi per i giovani, con il sostegno di scuole e università.
“Abbiamo bisogno del nostro pubblico – ha concluso Messi – che è sempre stato presente anche nei momenti più difficili. Confermateci anche quest’anno la vostra vicinanza e presenza”.
Il 2021 è stato un altro anno record per la ricostruzione privata, con l’approvazione di 5.200 decreti di contributo e altrettanti cantieri, tanti quanti nei quattro anni precedenti. Una tendenza confermata dai primi dati del 2022: a gennaio, grazie alla definizione delle domande per i danni lievi presentate in forma semplificata, sono state approvate altre 900 richieste di contributo, portando il numero complessivo delle richieste approvate a 13 mila, per un importo di 3,8 miliardi di euro. A segnalarlo sono i dati del Rapporto del 2021 sulla ricostruzione post-sisma.
“La ricostruzione del centro Italia avanza, grazie alle semplificazioni e a un lavoro corale degli uffici regionali e comunali, che hanno migliorato la loro produttività, e grazie all’apporto dei professionisti e delle imprese” sottolinea il Commissario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini.
“C’è ancora molto da fare per i cittadini che da troppo tempo – aggiunge il Commissario - attendono di avviare la ricostruzione delle loro case e per le imprese. Nel 2022 saremo tutti chiamati ad affrontare sfide ancora più impegnative, raccogliendo i frutti delle misure adottate per la ricostruzione pubblica, che pure ha registrato netti miglioramenti lo scorso anno, e superando le inattese e serie difficoltà derivanti dalla scarsa disponibilità di imprese e professionisti dovuta alla saturazione del mercato dell’edilizia".
"Il 2022 sarà importante anche per l’attuazione delle misure per la rigenerazione territoriale e lo sviluppo finanziate con il Fondo complementare al PNRR. Sarà insomma un anno decisivo per il futuro dei territori dell’Appennino centrale colpiti dai terremoti, ed è per questo che sarà necessario l’impegno straordinario di tutti i protagonisti pubblici e privati” conclude il Commissario.
Anche sul fronte della ricostruzione pubblica, si legge nel Rapporto pubblicato sul sito internet della Struttura commissariale (https://sisma2016.gov.it), nel 2021 si registrano avanzamenti importanti, con la spesa raddoppiata da 260 a 560 milioni di euro.
Una spinta importante è stata data dalle nuove Ordinanze speciali in deroga per la ricostruzione dei centri più colpiti e delle opere pubbliche più urgenti. Gli interventi in deroga varati nel 2021 sono 762 e valgono nel complesso 1,3 miliardi. Tra questi vengono finanziati anche circa 200 nuovi interventi sulle scuole per 580 milioni di euro, che portano il totale degli istituti scolastici oggetto di interventi di riparazione e ricostruzione a 457 (per 1,3 miliardi complessivi).
Il 2021 è stato anche l'anno che ha permesso di avere un quadro definitivo e attendibile sia dei danni causati dalla sequenza sismica del 2016-2017, sia della spesa prevista per la loro riparazione, che è pari a 27,2 miliardi di euro dei quali 19,5 per la sola edilizia privata.
Per la prima volta, inoltre, emerge il quadro dei danni a livello dei singoli comuni, che vede in testa Amatrice (Ri) con 1,2 miliardi all’edilizia privata, seguita da Tolentino con 950 milioni di euro, Camerino con 900 milioni di euro, Norcia con 830 milioni di euro. Rispetto a questa situazione, ad oggi le richieste di contributo per la ricostruzione privata già presentate coprono il 33% della spesa complessiva attesa.
Il nuovo quadro dei danni consente anche una programmazione più efficace delle scadenze per la presentazione delle richieste di contributo per i danni gravi. La prima è stata fissata al prossimo 30 giugno per i proprietari delle abitazioni inagibili che percepiscono il Contributo di autonoma sistemazione o usufruiscono di un alloggio nelle Soluzione abitative di emergenza e che non abbiano impedimenti oggettivi.
Il termine è stato fissato anche sulla base della ricognizione affidata ad Invitalia, d’intesa con la Protezione Civile, secondo la quale, ad oggi, sono 15.224 i nuclei familiari che ricevono il sostegno statale, tra i quali 7.368 non hanno ancora presentato la richiesta del contributo. Circa la metà di questi, secondo alcune stime, sarebbero in condizioni di presentare il progetto e la richiesta del contributo entro il termine del 30 giugno.
Alla ricostruzione materiale si è accompagnata anche una forte iniziativa per la ripresa e lo sviluppo economico dei territori colpiti dal sisma, anche nel 2009, con lo stanziamento di 1 miliardo e 780 milioni di euro del Fondo complementare al PNRR dedicato proprio alle Aree sisma. Le Ordinanze attuative sono state tutte varate a fine anno. In queste settimane l'attività è concentrata per delineare i bandi rivolti principalmente alle imprese che saranno pubblicati entro il mese di giugno.
Treia accoglie Tatiana, 30 anni, fuggita e arrivata con la sua bimba di 15 mesi dall’Ucraina. Un viaggio lungo 30 ore di pullman da Ivano Frankivs’k per trovare rifugio nell’abitazione di sua madre che da qualche anno vive a Treia. Il marito, invece, è rimasto in Ucraina a combattere.
Il Comune si sta adoperando per creare un sistema di protezione, accoglienza e sostegno in favore dell’Ucraina, partendo dalle famiglie ucraine che abitano in città. Grazie ai contatti che la Giunta Capponi è riuscita a stabilire con la città di Odessa, dal Comune è stato anche aperto un conto corrente bancario per le donazioni con cui si acquisteranno farmaci, bende, biancheria da letto, cuscini ortopedici, materassi e sedie a rotelle. Il codice iban nel quale effettuare il versamento è il seguente: IT46I 08549 69210 000000079875.
“Volevano manifestare la volontà di aiutare i nostri concittadini ucraini, i loro parenti o congiunti - ha detto il sindaco Franco Capponi - Un piccolo gesto per cercare di dare il nostro contributo. L’accoglienza e il fatto d’intervenire a diminuire i disagi nei confronti di coloro che si devono spostare ci vede tutti coinvolti e dobbiamo organizzarci, per questo abbiamo organizzato l’incontro con le famiglie che abitano a Treia e che fanno parte della nostra comunità”.
“Il nostro sostegno verrà dato anche attraverso di loro, naturalmente. L’aiuto si estende a tutte e 8 le famiglie che sono a Treia, ma non solo – aggiunge il primo cittadino -. Le Prefetture hanno chiesto a noi amministratori di capire sul territorio quali sono le necessità. Per chi riesce a sistemarsi in famiglia, bene; per coloro che non hanno questa possibilità cercheremo noi una soluzione per ospitarli”.
“La cosa importante è avere delle indicazioni, raccogliere informazioni e capire di cosa c’è maggiormente necessità. La nostra intenzione è di muoverci anche in prima persona così da poter fare affidamento sui nostri mezzi” conclude Capponi.
"In Italia si spinge tanto sulla minaccia della catastrofe nucleare, ma qui negli Stati Uniti nessuno gli sta dando grande peso. È molto difficile che Putin possa sganciare una bomba per il Donbass scatenando così le forze NATO. Si comincia a dubitare della sua sanità mentale".
A parlare in collegamento via Skype da Washington è Iacopo Luzi, giornalista marchigiano di Voice of America (VOA News), agenzia di stampa statunitense. "Qui alla Casa Bianca è come se ci trovassimo a Kiev riguardo gli aggiornamenti in tempo reale sui negoziati. Ma più che alle bombe e a una possibile guerra, si punta molto sulle pesanti sanzioni a Mosca".
"A differenza dell'Europa, negli Stati Uniti non c'è una esasperazione delle informazioni, come avvenuto per il Covid. La Russia credeva di trovarci divisi ma invece sta compattando tutto l'Occidente. E la popolarità di Biden è in netta ascesa: le difficoltà nell'agenda nazionale stanno trovando un contrappeso nei successi all'estero", spiega il giornalista fermano.
"La NATO ha mosso truppe soprattutto sul fianco est come prevenzione e in difesa di una possibile avanzata russa. Nessuno vuole fare una guerra diretta a Putin, ma è pur vero che la NATO ha attivato un piano speciale per muovere le truppe in modo rapido sul territorio in previsione di possibili attacchi. Anche l'intelligence americana è rimasta spiazzata dalle mosse di Mosca", ha aggiunto dalla Casa Bianca il collega di Voice of America.