Il commissario straordinario alla Ricostruzione Post Sisma 2016 Giovanni Legnini nella giornata di ieri ha fatto visita alla città di Castelraimondo per un incontro con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Patrizio Leonelli. Un confronto importante e proficuo per vedere da vicino come si sta affrontando la ricostruzione in città e per rendersi conto delle problematiche ad essa connesse.
Soddisfatto della visita il primo cittadino Leonelli: «Non pensavo trovasse il tempo di venire subito a Castelraimondo, invece ha accolto il mio invito di circa un mese fa – spiega il sindaco -. In occasione del congresso della Uil al Lanciano Forum ieri il commissario è passato in Comune dove lo abbiamo accolto in sala consiliare per affrontare diversi temi legati alla ricostruzione post sisma.
Si è messo a disposizione della nostra città, abbiamo parlato dell’ubicazione del nuovo Comune e del problema degli uffici oberati di lavoro con le difficoltà legate al reperimento del personale da assumere, ma anche dell’annosa questione Tari». Ai comuni mancano infatti importanti risorse derivanti dalla riscossione della Tari sugli immobili inagibili: a fronte di un mancato incasso le spese rimangono le stesse gravando sui bilanci comunali.
«Sulla Tari il commissario ci ha rassicurato nei limiti di sua competenza, chiaramente è il Governo centrale che deve occuparsene, ma Legnini ci ha fatto capire che qualcosa si sta muovendo e presto la situazione dovrebbe sbloccarsi – afferma Leonelli -. È un’assurdità non mettere a disposizione dei comuni queste risorse che non vengono incassate a fronte delle stesse spese da sostenere».
Il commissario Legnini ha lasciato Castelraimondo nel pomeriggio con «la promessa di rincontrarci al più presto e di presentargli qualsiasi problematica dovesse venir fuori nel prossimo futuro – conclude Leonelli -. Di questa sua disponibilità e attenzione verso la nostra città lo ringrazio infinitamente».
Partirà il prossimo 7 giugno il corso che abiliterà 157 persone incaricate dalle aziende ed enti esercenti servizi di trasporto pubblico locale su gomma ad accertare e contestare le violazioni sugli autobus. La formazione del personale incaricato dalle imprese di trasporto, che deve possedere determinati requisiti di onorabilità, avviene mediante un corso con esami finali e organizzato dalla Regione.
Coloro che conseguono l’abilitazione, una volta ottenuta l’autorizzazione regionale all’esercizio delle funzioni, acquisiscono la qualifica di agenti di polizia amministrativa, che attribuisce loro la veste di pubblici ufficiali. “Una task force sugli autobus contro i furbetti senza biglietto e una opportunità di lavoro per i giovani visto che si possono designare quali incaricati anche soggetti esterni, non in rapporto di dipendenza con le aziende”.
Così la definisce l’assessore regionale ai Trasporti, Guido Castelli, che formalmente ha dato il via al corso per controllori sugli autobus. Il tema della formazione dei controllori ha acquisito particolare rilevanza negli ultimi anni, anche alla luce dei provvedimenti varati dal governo nazionale e volti ad inasprire le sanzioni pecuniarie riguardanti il fenomeno dell’evasione tariffaria, sempre più esteso e dilagante, sui mezzi di trasporto urbano ed extraurbano, che incide significativamente sui bilanci delle società erogatrici dei servizi di trasporto pubblico.
Il corso per la durata complessiva prevista di dodici ore verrà tenuto in modalità telematica a distanza, mentre le prove d’esame potranno svolgersi in presenza, valutate le condizioni sanitarie e di opportunità del momento, nel rispetto delle disposizioni tese a contrastare la diffusione dell'epidemia da Covid-19. L’esame finale, articolato in una prova teorico-pratica ed in una prova orale, si svolgerà tra l’ultima decade del mese di giugno e il mese di luglio, secondo un calendario già definito
È stato prorogato fino al 30 settembre il regime di sosta breve agevolata previsto nelle zone soggette a tariffazione di corso Cavour e Cairoli, piazza Mazzini e Vittorio Veneto nonché della disciplina temporanea di accesso alla ztl del centro storico.
La decisione è stata presa oggi, tramite delibera della Giunta comunale maceratese. "L’Amministrazione comunale si sta confrontando in questi mesi con Apm in modo collaborativo, costruttivo e trasparente e siamo in perfetta sintonia in merito alle scelte da portare avanti" ha detto il sindaco Sandro Parcaroli.
"A seguito degli incontri abbiamo avviato un percorso comune sulle proposte formulate dall’azienda relativo alla revisione del sistema parcheggi e la previsione di bilancio trimestrale del 2022 effettuata da Apm ha evidenziato la stabilità dell’azienda e un bilancio, dal punto di vista delle risultanze economiche, positivo; questo ci permette di poter proseguire fino a fine settembre con il regime di sosta agevolata", ha precisato il primo cittadino.
In corso Cairoli, in corso Cavour e piazza Mazzini gli automobilisti possono continuare ad avvalersi di un’iniziale sosta breve gratuita di 30 minuti - non prorogabili - con l’obbligo di esposizione del disco orario e l’applicazione, decorso tale periodo, della tariffa ordinaria di 1,20 euro.
Prorogata sino al 30 settembre anche la gratuità per la prima ora di sosta e, successivamente, l’applicazione della tariffa oraria di 1 euro (con tariffa minima di 50 centesimi per trenta minuti di sosta) nelle fasce orarie 9-13 e 15-20, consentendo inoltre una sosta complessiva per il massimo di due ore, in piazza Vittorio Veneto.
Prolungata anche l’attuale disciplina di accesso alla ztl in centro storico e la sosta regolamentata a disco orario nei 21 stalli in piazza della Libertà con periodo di sosta consentito di 60 minuti nella fascia oraria 7.30-23, sia nei giorni feriali che festivi (fermo restando il divieto di sosta con rimozione forzata il mercoledì dalle 5 alle 15 per la presenza del mercato settimanale).
La Prefettura ha reso noto il calendario delle postazioni degli autovelox che saranno installati lungo la superstrada nel mese di giugno. Sul sito internet dell'ente, nell'apposita sezione dedicata, è possibile consultare l'elenco delle postazioni attive giorno per giorno.
Un elenco che verrà aggiornato mensilmente. Da sottolineare come il calendario faccia riferimento agli autovelox gestiti sia dalla Polizia Stradale che dalle Polizie Locali dei singoli comuni.
IL CALENDARIO COMPLETO DI GIUGNO 2022
Autovelox in funzione da mercoledì primo giugno, con orario 8-20, a Macerata, sia in direzione monti che in direzione mare. Il 2 giugno, dalle 8 alle 13, controlli nello svincolo di Camerino, in corsia mare-monti. Il giorno seguente si torna a Macerata, dalle 8 alle 20, in direzione mare.
Sabato 4 giugno ancora controlli in direzione mare a Camerino, dalle 8 alle 13. Domenica 5 autovelox attivi a Macerata, per tutta la giornata (8-20), in direzione mare. Lunedì 6 giugno controlli a Corridonia, in direzione monti, dalle 13 alle 20; a Montecosaro (direzione monti), dalle 8 alle 13, e a Tolentino (direzione mare), dalle 8 alle 13. Il giorno seguente si torna a Macerata, dalle 8 alle 20, in direzione mare.
Mercoledì 8 giugno controlli della Polizia Locale allo svincolo di Montecosaro, in direzione monti, dalle 14 alle 19. ll giorno successivo si torna a Macerata, dalle 8 alle 20, in direzione mare. Doppia attivazione il 10 giugno, controlli della PolStrada ancora a Macerata, su entrambe le corsie, in entrambe le direzioni. Autovelox spenti nel weekend dell'11 e del 12 giugno.
Si riprende lunedì 13 giugno: dalle 8 alle 20 controlli a Macerata in direzione mare. Autovelox attivi anche il 14 giugno: dalle 8 alle 13 a Corridonia, in direzione monti. Poi ancora, mercoledì 15, controlli a Montecosaro nella corsia direzione Fabriano, dalle 8 alle 13 e a Camerino (dalle 13 alle 20, direzione monti). Il 16 giugno autovelox in funzione a Tolentino (direzione Civitanova) dalle 13 alle 20 e a Macerata (direzione Foligno) dalle 8 alle 20. Venerdì 17 la PolStrada sarà a Camerino, dalle 8 alle 20, nella corsia verso il mare.
Sabato 18 duplice attivazione: a Corridonia (13-20, direzione monti) e a Camerino (8-13, direzione mare). Stop ai controlli domenica 19 giugno. Si riparte il 20 giugno a Montecosaro, direzione monti, dalle 14 alle 19. Nei due giorni seguenti (21-22 giugno) si resta a Macerata, dalle 8 alle 20, su entrambe le corsie. Autovolex attivi sulla corsia in direzione Civitanova, ancora a Macerata, giovedì 23 giugno, dalle 8 alle 20. Controlli previsti a Corridonia, il 24 giugno, dalle 8 alle 13, in direzione monti.
Autovelox che tornano a spegnersi nel weekend del 25 e 26 giugno. Si riprende a Macerata, su entrambe le corsie, dalle 8 alle 20. Martedì 28 giugno controlli a Montecosaro (8-13, direzione monti) e Tolentino (13-20, direzione mare). Mercoledì 29 duplice accensione a Macerata, su entrambe le corsie, dalle 8 alle 20. Il mese si conclude giovedì 30 giugno con una triplice accensione: a Macerata (direzione mare, 8-20), a Corridonia (direzione monti, 13-20) e a Camerino (direzione monti, 8-13).
Nel dettaglio, ecco l'elenco completo delle attivazioni con il relativo chilometraggio:
"Quello dell’aumento costante dei danni alle colture da parte dei cinghiali è un problema effettivo, che riguarda tutto il territorio marchigiano e non solo quello dell’Ambito di Macerata 1. Ciò non toglie che si sia sempre cercato di affrontare i conseguenti problemi di bilancio nel migliore dei modi senza che gli stessi potessero causare, nel tempo, disequilibri di natura patrimoniale". A chiarirlo è il presidente dell'Ambito Territoriale di Caccia Macerata 1, Franco Lardelli.
"Alla data odierna, non risultano posizioni debitorie scadute che non siano state regolarmente onorate - precisa il presidente -. Così come i piani di abbattimento (approvati anche dai membri dimissionari), stabiliti sulla base di censimenti assolutamente attendibili, hanno dimostrato la loro efficacia, con un numero di capi abbattuti sempre crescente negli anni, con oltre cinquemila abbattimenti (5.448 per l’esattezza) negli ultimi tre anni"
"Non è vero che le dimissioni dei componenti del Comitato di Gestione (nel caso di specie di quattro componenti) comporti il commissariamento dell’Ambito Territoriale di Caccia - aggiunge Lardelli -. L’articolo 15 dello Statuto prevede, infatti, la sostituzione dei membri dimissionari mediante segnalazione al Presidente del Comitato di Gestione da parte dell’Associazione di appartenenza del membro da sostituire".
"Fermo restando che, essendo rimasta in carica la maggioranza dei componenti, il comitato di gestione dell’Atc Mc1 può regolarmente svolgere le proprie funzioni, anche nelle more della sostituzione dei membri dimissionari" conclude il presidente Lardelli.
A distanza di quasi un anno dall’ultimo sopralluogo, continuano le segnalazioni e le lamentele della cittadinanza in merito alle condizioni fatiscenti in cui versa il cimitero di Macerata. "La nostra incolumità è a rischio. Incuria e degrado la fanno ancora da padroni", hanno scritto alla nostra redazione, nonostante le promesse fatte lo scorso giugno e reiterate a fine ottobre dall'assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori.
Abbiamo, così, deciso di recarci presso la struttura cimiteriale documentando diverse criticità. È rimasta invariata la condizione di colonne e pilastri, corrosi e rovinati al punto da mostrare l’anima d’acciaio del cemento armato, spogliata del calcestruzzo di rivestimento.
Le condizioni della muratura, in generale, risultano fortemente trascurate: intonaco mancante su molte delle pareti della struttura e muffe che proliferano liberamente. Particolarmente allarmanti le condizioni di alcuni passaggi di collegamento fra le gallerie, che presentano fratture larghe diversi centimetri e della lunghezza di circa un metro.
Una parte delle colonne portanti sono tanto erose da esporre in bella vista i mattoni al loro interno. Transenne e ostacoli sembrano essere al momento la soluzione preferenziale, così come per uno degli ingressi al cimitero, bloccato da barriere artificiali che impediscono il passaggio.“Nel piano triennale delle opere pubbliche abbiamo inserito risorse economiche straordinarie sia per la manutenzione dei fabbricati (600 mila euro) che per l’ampliamento del cimitero (2 milioni di euro – spiegava un anno fa l’assessore Andrea Marchiori –. Inoltre, abbiamo inserito la struttura cimiteriale nel piano della ricostruzione post sisma con un contributo di 1 milione di euro: un fatto nuovo che la precedente amministrazione aveva ignorato".
Dopo le recenti segnalazioni, abbiamo nuovamente interpellato l'assessore: “I primi lavori di ampliamento stanno procedendo bene - afferma Marchiori -. Il cantiere per l’estensione del nuovo lotto, costato 300mila euro, è attivo da un paio di mesi e prosegue regolarmente. Ancora da appaltare gli interventi di manutenzione e restauro delle zone più critiche - come le gallerie di passaggio poco sicure -. Sono lavori che prevedono una spesa di 100mila euro, già preventivata in bilancio".
A cosa sono dovuti i ritardi e lo stato ancora insoddisfacente della struttura? “La situazione che abbiamo trovato quando ci siamo insediati era piuttosto critica. Abbiamo dovuto progettare una soluzione che non si limitasse a tamponare i problemi evidenti nell’immediato, quanto piuttosto a risolvere radicalmente tali questioni ed evitare che i nostri successori debbano tornare sul tema”.
“Non vogliamo solamente rendere il cimitero più dignitoso, ma anche più bello, gradevole, accogliente e soprattutto sicuro - aggiunge Marchiori -. Abbiamo preferito fare scelte più onerose ma lungimiranti, piuttosto che risparmiare: il nuovo plesso di quattro piani – il cui progetto verrà terminato entro un paio di mesi – costerà intorno ai 4 milioni e mezzo di euro. Abbiamo previsto due padiglioni collegati da un ascensore, riuscendo a progettare una struttura che possa sfruttare tutta la cubatura consentita. Una scelta più ridotta, come un padiglione a due piani, sarebbe costata sicuramente meno, ma avrebbe spostato il problema poco più avanti nel tempo, anziché risolverlo”.
“L’obiettivo è che il cimitero possa tornare ad essere un luogo decoroso e sicuro - conclude l'assessore -. Abbiamo ereditato una situazione che non ci piaceva e l'abbiamo affrontata con una progettualità triennale mirata e responsabile. Nei mesi a venire continueremo a dare alla cittadinanza quanto promesso. Questo è un impegno che ci siamo presi e non verrà disatteso”.
Per consentire i lavori di riparazione e consolidamento del manto stradale di via Mattei nel tratto compreso tra la rotatoria con via Tucci e il sottopasso ferroviario, il Comando della Polizia Locale di Macerata ha emesso un’ordinanza per regolamentare la circolazione nella zona.
Il provvedimento, in vigore dal prossimo 6 giugno fino al 10 giugno, prevede dal 6 fino al 7 giugno la chiusura della carreggiata a salire in:
- via Mattei incrocio Via Tucci (rotatoria): divieto di transito, tratto compreso fino al civico 10/12 di via Mattei, con “sbarramento” tra la rotatoria e l’ingresso dell’area privata civico;
- via dei Velini incrocio Via Corelli-Via Ghino Valenti (rotatoria) in località Villa Potenza: direzione obbligatoria verso via Ghino Valenti, per autobus e autocarri con portata superiore a 35 q che devono raggiungere via Roma;
- via Pancalducci incrocio Via Braccialarghe (rotatoria): direzione obbligatoria “diritto” verso corso Cairoli, per autobus e autocarri con portata superiore a 35 q che devono raggiungere via Roma.
Dall’8 giugno fino al 10 giugno si prevede, inoltre, la chiusura della carreggiata a scendere in:
- via Mattei incrocio Via Roma (rotatoria): divieto di transito, con “sbarramento”;
- via Mattei incrocio Via Fontescodella: direzione obbligatoria “a sinistra”, con “sbarramento” a valle dell’incrocio.
Dalla cultura passa la rinascita dei territori marchigiani colpiti dal sisma del 2016. Succede grazie ad iniziative come il progetto Cantieri aperti, organizzato dal Segretariato Regionale per le Marche del Ministero della Cultura, che tra sabato 28 e domenica 29 maggio ha permesso a più di quattrocento persone di visitare i cantieri di ricostruzione dei luoghi della cultura danneggiati dal terremoto del Centro Italia.
Un primo weekend di attività (ce ne sarà anche un altro) denso di visite guidate e workshop, con protagonisti il Complesso di Sant’Agostino di Pieve Torina, il Palazzo dei Priori di Visso e la sempre vissana Collegiata di Santa Maria. Siti importanti non solo perché carichi di storia e tradizione ma anche – e soprattutto – perché hanno rappresentato per anni un punto di incontro e di ritrovo per la gente delle loro comunità. Le stesse persone che hanno potuto toccare con mano i progressi fatti in questi sei anni nei lavori di restauro, scoprendo le tecniche utilizzate e parlando con i tecnici e gli esperti che le hanno adoperate sul campo.
“La popolazione può vedere questi luoghi chiusi da anni e avere informazioni sulle attività in corso”, ha commentato Giovanni Issini, soprintendente all’Archeologia, alle Belle Arti e al Paesaggio delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. “Questi contenuti sono solitamente noti soltanto agli addetti ai lavori e invece, grazie al progetto Cantieri aperti, ora saranno rivelati anche ad un pubblico più ampio” ha aggiunto Issini.
Molto soddisfatte dell’iniziativa, cui hanno preso parte visitatori provenienti da tutte le Marche, anche le comunità ospitanti. “Per noi questa iniziativa ha essenzialmente un valore sociale, rappresenta un momento di rinascita che ci dà quella forza necessaria che stiamo perdendo, quella speranza che è venuta meno” , è il commento di Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina.
“Non solo visite guidate, però: nella tappa di Visso di Cantieri aperti c’è stato spazio anche per la tradizione. Ad accogliere i visitatori c’erano infatti i ragazzi del “Torneo delle Guaite”, che con i loro elaborati costumi medioevali hanno accompagnato il pubblico alla scoperta delle bellezze della Comune. “Il viaggio di Cantieri aperti, però, non si ferma qui.
C’è grande attesa per il secondo weekend di appuntamenti, in programma l’11 e il 12 giugno prossimi, tra il Palazzo Saladini di Rovereto di Ascoli Piceno e Castel di Luco, ad Acquasanta Terme. Visite guidate nei cantieri ma non solo: sono tanti gli eventi in programma. Come “Note di Restauro”, che a Palazzo Saladini vedrà protagonisti i segreti del restauro in corso e le melodie dei ragazzi dell’Istituto Musicale “Spontini”. O “Trasformare ascoltando”, che in collaborazione con “Officina dei Sensi” permetterà ai non vedenti di vivere l’arte scultorea attraverso il tatto e l’udito. Perché la ricostruzione è soprattutto partecipazione.
Il comando della Polizia Locale di Macerata ha adottato un nuovo servizio digitale per la semplificazione dell’attività amministrativa. Attraverso il sito del comune, infatti, è possibile utilizzare il servizio “PagoPa” per il pagamento delle sanzioni amministrative, servizio che offre anche la possibilità di visionare il verbale ed eventualmente anche le foto, ad esempio per i verbali che riguardano la Ztl.
Navigando sulla homepage del sito, per il cittadino è sufficiente cliccare sulla sezione "pagamenti online e poi Polizia Locale - Pagamento delle sanzioni al codice della strada", una volta aperta la finestra “Trova il verbale” basta procedere.
“Abbiamo aggiunto un nuovo tassello al processo della semplificazione e della digitalizzazione del nostro sistema - interviene l’assessore alla Semplificazione amministrativa Marco Caldarelli -. Si tratta di una modalità che contribuisce a semplificare e migliorare il rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione".
"Il sistema PagoPa, inoltre, ha numerosi vantaggi tra cui la trasparenza dei costi, la libertà di scelta del canale per l’utente e garanzia di sicurezza per i pagamenti, la conformità normativa, con un processo di pagamento completamente automatizzato e digitale - aggiunge l'assessore -. Con queste formule, il comune di Macerata, migliora sensibilmente i propri servizi e allo stesso tempo evita sprechi e risparmia risorse.”
"Assicuriamo ai cittadini un servizio all’avanguardia, concreto, sviluppato in base ai loro bisogni reali abbattendo così i paletti dovuti alla burocrazia che a volte ci costringe a correre da uno sportello ad un altro con relativa perdita di tempo" commenta l’assessore alla Polizia locale Paolo Renna a cui fa eco il Comandante Danilo Doria complimentandosi con il settore ‘Verbali e contenzioso’ "per le innovazioni che sta sviluppando, grazie anche all’ausilio di nuovi software, ottimizzando le procedure sempre a vantaggio del cittadino e della pubblica amministrazione".
Con PagoPa i cittadini possono pagare i verbali ricevuti anche dal loro smartphone, oppure utilizzando l’home banking da Psp (cercando i loghi Cbill o PagoPa). Inoltre è possibile utilizzare il sistema PagoPa dagli sportelli Atm delle banche (se abilitati), nei punti vendita di Sisal, Lottomatica e presso gli Uffici Postali.
“Tempo d’estate, tempo di centri estivi a Treia dove anche quest’anno il Comune organizza attività per bambini e ragazzi a partire dal 6 giugno fino al 29 luglio. A Treia il centro estivo si svolgerà in gruppi divisi per età: dai 3 ai 6 anni a San Michele, dai 7 agli 11 anni all’oratorio di Chiesanuova. In entrambi i casi per 8 settimane”.
Grandi e piccoli saranno seguito da istruttori o insegnanti di educazione fisica per giornate all’insegna dello sport, del gioco e dell’avventura con tante attività. Saranno organizzate anche giornate a tema dedicate alle Olimpiadi, ai giochi di una volta, alla caccia al tesoro e giochi in maschera.
Il servizio quest’anno è stato aperto anche ai bambini ucraini che nei mesi scorsi sono stati accolti a Treia, a seguito del conflitto che vede coinvolto il proprio paese. «Da sempre si tratta di un’attenzione che vogliamo avere per le famiglie treiesi mettendo a disposizione della collettività un servizio per i più piccoli che con la fine della scuola riescono comunque a stare insieme, divertirsi e socializzare - ha detto il sindaco Franco Capponi - Quest’anno si aggiunge anche la volontà di integrazione con l’apertura dei centri estivi anche ai bambini ucraini”. Il Comune ha previsto due proposte.
Oltre al classico centro estivo, riparte anche quello al mare, dal 4 al 29 luglio. La formula, aperta a bambini e ragazzi dai 7 ai 14 anni, prevede la partenza in pullman ogni mattina dal lunedì al venerdì, per arrivare allo chalet Sun Beach di Porto Potenza dove, divisi in gruppi, si svolgeranno diversi tipi di attività sportive e ludiche. Prevista un’uscita all’Acquaparco il venerdì.
Oggi i Vigili del fuoco del Comando di Macerata festeggiano il capo reparto esperto e capo turno provinciale Gianfranco Brizzola, che dopo 37 anni di carriera ha raggiunto il traguardo della pensione.
Entrato a far parte del Corpo Nazionale nel 1985 a Treviso trasferitosi poi a Teramo, Fermo, Civitanova, Brizzola ha raggiunto la massima carriera nella centrale di Macerata alla guida del turno D per sei anni. "Sicuramente i colleghi lo ricorderanno con stima, riconoscimento e per le sue doti di altruismo, grandi capacità professionali, dedizione al servizio e tanta ironia", affermano i Vigili del Fuoco del Comando di Macerata.
"Tra le tante tipologie di interventi di soccorso effettuati, vogliamo ricordarne uno, raccontano. Di quando ancora Vigile con l’autolettiga insieme a un altro collega ha trasportava con urgenza, tra varie peripezie, una partoriente di due gemelli all’ospedale civile, la donna in segno di riconoscenza ha voluto volle i loro nomi che poi assegnò ai suoi gemelli. Un caro saluto da parte di tutti i colleghi".
Le conversazioni con un caro amico, uomo di legge che affronta i temi più dibattuti della nostra attualità con grande equilibrio intellettuale, sono diventate per me occasione di arricchimento umano e professionale. “Perchè”, mi sono chiesta, “non condividere questa esperienza con altri?” Da qui l’idea, in accordo con il direttore, di chiedergli di partecipare con qualche intervento alle nostre pagine di Picchionews.
Articolo di Gt001
“Sì, ho paura di morire, ma cerco di addomesticarla...la morte cerco di razionalizzarla e di andare avanti, perché se mi fermo mi sento un vigliacco e per me non ha senso vivere da vigliacco”.
Le parole sono di Nicola Gratteri in una recente intervista: un magistrato in trincea contro la criminalità organizzata, a cui di recente è stata rinforzata la scorta per l’attualità e la concretezza delle minacce ricevute; circostanza per la quale, in questo momento storico, sarebbe più appropriato definirlo “il magistrato”, sostituendo l’articolo indeterminativo “un” con un più qualificativo “il” che racchiude il senso di un incarico pubblico un po’ “appannato” da una crisi che serpeggia nella magistratura da tempo.
Gratteri, spesso critico con gli organismi che influiscono sull’ autogoverno della magistratura, ha sempre testimoniato la sua distanza da tali logiche. Ha scelto di non essere iscritto a nessuna delle correnti politiche a cui la quasi totalità dei suoi colleghi ha aderito, spesso con una militanza ostentata con scarsa sobrietà, che è una delle cause principali dell’erosione della credibilità della stessa magistratura.
Mi sono soffermato su questi aspetti in relazione all’approssimarci al voto referendario che riguarda anche una serie di quesiti fortemente impattanti sulla magistratura. La magistratura è uno dei poteri dello Stato la cui azione riformatrice non sta nascendo in seno alla stessa istituzione (come sarebbe logico riguardo alla sua necessaria autonomia) ma trae origine, in maniera tanto legittima quanto inopportuna, da un mondo politico che, dopo la stagione di mani pulite, è sempre più parso come suo antagonista più che cooprotagonista nello svolgimento della vita democratica del nostro Paese.
Una sensazione traspare e non poco dalla stesura degli stessi quesiti referendari: l’arroccarsi della magistratura sull’ idea di “nessun cambiamento” sembra il naturale contrappeso ad un mal celato desiderio vendicativo da parte di un certo mondo politico, che strizza l’occhio sulla possibilità di avere “maggiormente gestiti dall’esecutivo” quella parte di magistrati che si occupano delle indagini (i Pubblici Ministeri).
In questo contesto, ho trovato gli appunti fatti da Gratteri come quelli più atti a rilevare la debolezza di questa azione riformatrice che dovrebbe avvenire sia attraverso il referendum, che attraverso la proposta di riforma dell’attuale Ministro della Giustizia D.ssa Cartabia; quanto meno perché vengono da qualcuno che sembra non aver vicinanza con nessuno dei due mondi in lotta e che ha dimostrato con i fatti di aver utilizzato lo strumento giuridico indirizzandolo contro il malaffare e la criminalità organizzata.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema dei rapporti di coppia e le loro evoluzioni. Ecco la risposta del legale Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Mogliano che chiede: “Costringere la propria compagna a non interrompere la relazione può comportare delle responsabilità penali?
A tal proposito risulta utile portare la recente vicenda risolta poi in Cassazione dopo che i giudici di merito hanno ritenuto palese l'inaccettabile condotta aggressiva tenuta da un uomo nei confronti della compagna, condotta mirata a «non farsi lasciare dalla donna».
Per i giudici di primo e di secondo grado infatti è logico catalogare i comportamenti dell'uomo come vera e propria violenza privata nei confronti della donna. Dalla Cassazione ribadiscono richiamando il principio secondo cui «l'elemento oggettivo del reato di violenza privata è costituito da una violenza o da una minaccia che abbiano l'effetto di costringere taluno a fare, tollerare, od omettere una determinata cosa».
Ciò significa anche che «la condotta violenta o minacciosa deve atteggiarsi alla stregua di mezzo destinato a realizzare un evento ulteriore», ossia, come detto, «la costrizione della vittima a fare, tollerare od omettere qualche cosa». Per quanto concerne la vicenda, i Giudici della Cassazione condividono in pieno le valutazioni compiute in appello: in sostanza, è evidente «il comportamento intimidatorio» dell'uomo che ha tenuto una condotta concretizzatasi nella «minaccia, anche di morte, rivolta alla compagna se quest'ultima avesse interrotto la loro relazione».
Per l’appunto, è logico catalogare come «violenza privata» il modus agendi dell'uomo, diretto «ad imporre un comportamento determinato alla compagna», ossia la prosecuzione della relazione e della convivenza. Pertanto, in risposta alla domanda della nostra lettrice si può affermare che: “È violenza privata non accettare la decisione della compagna di interrompere il loro legame e pretendere attraverso una condotta aggressiva che il partner porti avanti per forza la relazione e non vada via di casa” (Cass. Pen., Sez. V, sentenza n. 20346/2022). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Un viaggio alla scoperta di luoghi rimasti inaccessibili per anni, per consolidare le radici di una comunità che dal terremoto è rimasta profondamente provata. È questo il progetto “Cantieri aperti”, iniziativa finanziata dall’Unione Europea e dal Segretariato per le Marche del Ministero della Cultura, che ha preso il via oggi (28 maggio, ndr) a Pieve Torina, presso il Complesso di Sant’Agostino.
“Per noi questa iniziativa ha essenzialmente un valore sociale” – ha commentato il sindaco Alessandro Gentilucci. “Rappresenta un momento di rinascita che ci dà quella forza necessaria che stiamo perdendo, quella speranza che è venuta meno”.
Danneggiato seriamente dal sisma del 2016, il sito ha riaperto – per la prima volta dopo sei anni - le sue porte alla cittadinanza, che attraverso la guida esperta dei tecnici impiegati nel restauro, ha potuto toccare con mano l’avanzamento dei lavori e scoprire tutti i segreti delle attività di ripristino in corso.
Una passeggiata lunga quasi un’ora all’interno del Complesso, tra impalcature e affreschi, che ha permesso ai presenti di riappropriarsi degli spazi che il sisma aveva sottratto loro, osservando da una prospettiva privilegiata la macchina della ricostruzione. L’iniziativa, inoltre, è volta a fornire anche conforto a chi è stato privato di spazi comunitari essenziali come la chiesa o la casa di riposo locale che, prima del terremoto del 2016, erano ospitate proprio nel Complesso di Sant’Agostino.
“La popolazione può vedere questi luoghi chiusi da anni e avere informazioni sulle attività in corso”, ha commentato il Soprintendente all’Archeologia, alle Belle Arti ed al Paesaggio delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata Giovanni Issini. “Questi contenuti sono solitamente noti soltanto agli addetti ai lavori e invece, grazie al progetto ‘Cantieri aperti’, ora vogliono essere rivelati anche ad un pubblico più ampio”.
Il viaggio di "Cantieri Aperti", però, non si ferma qui. Domani (29 maggio, ndr) il progetto farà tappa a Visso, nella Collegiata Santa Maria e presso il Collegio dei Priori. Contemporaneamente, altre attività saranno organizzate anche nel centro storico di Monte San Martino. Il prossimo 11 e 12 giugno, poi, gli eventi conclusivi ad Ascoli Piceno ed Acquasanta Terme.
"In questi giorni, ma possiamo dire già da tempo, si sta parlando di Villa Buonaccorsi e di tutte le vicissitudini più o meno trattate che hanno portato, dopo l’acquisizione dello Stato, al risultato della...chiusura dell’immobile e soprattutto dei suoi splendidi giardini". A dirlo è Martina Marchetti, artefice delle visite guidate all'interno della Villa, prima che venissero soppresse.
Un aspetto, questo, "altrettanto importante" sottolinea, dopo le "gravi problematiche" causate dalla "negazione dei banchetti di più di trenta matrimoni già prenotati da tempo". Proprie per spiegare quanto sta avvenendo Martina ha scritto una lettera, inviata alla nostra redazione, che di seguito proponiamo integralmente:
"Cinque anni fa, dando proseguo ad una precedente iniziativa, ho deciso in accordo con la proprietà, del custode e giardiniere, di organizzare delle visite guidate alla Villa e dei sui settecenteschi giardini.
Inizialmente un paio di giorni la settimana, ma poi vedendo il discreto successo dell’iniziativa, da un paio di anni, anche con il supporto di mio padre che nel frattempo era andato in pensione, abbiamo deciso di organizzare le visite per ben tre giorni la settimana, il martedì, il giovedì e il sabato, suddivise in tre turni (16,30 – 17,30 – 18,30) dal periodo che andava dai primi di maggio a circa la metà di ottobre.
Un successone, perché soprattutto negli ultimi anni, io e mio padre abbiamo fatto una grande promozione dell’iniziativa alle tante realtà ricettive del territorio marchigiano: alberghi, agriturismo, camping, così come ai vari Uffici del Turismo e a diverse agenzie di viaggio italiane e straniere.
Lo scorso anno nonostante la pandemia che ha rallentato notevolmente il flusso turistico, 1500 visitatori hanno avuto il piacere di vedere questa splendida dimora e i suoi giardini, e tutti ne sono rimasti entusiasti.
Inoltre il ricavato delle visite, una cifra abbastanza irrisoria per una visita di un’ora, andava esclusivamente a incrementare il fondo cassa da utilizzare per la manutenzione, soprattutto dei giardini.
Sovente ricevevo delle mance dai visitatori proprio per la loro soddisfazione nell’aver visto questo luogo e per la mia dettagliata spiegazione, dalla storia della Villa, della famiglia Buonaccorsi e dei suoi giardini.
Devo ringraziare per tutto ciò anche il supporto ricevuto dalla Pro Loco di Porto Potenza Picena, così come dalla Conero 4 Seasons, un'associazione nata per promuovere il territorio della Riviera del Conero e non solo, ma tengo anche a precisare l’assenza di interesse di questa iniziativa da parte dell’amministrazione comunale di Potenza Picena che, a mio modesto parere, si è dimostrata sempre poco interessata a questo splendido luogo.
Ora la Villa è chiusa, non è visitabile, ma soprattutto non so in quali condizioni possano essere i giardini che necessitano di una costante manutenzione, quella che svolgeva quotidianamente con tanta passione, da oltre trent’anni, lo storico giardiniere e custode, licenziato senza preavviso e alcuna motivazione.
La mia preoccupazione è che nulla possa ritornare come prima; quando la Villa apparteneva ad una società privata era accessibile e fruibile, ora che è diventata pubblica è chiusa da un bel lucchetto".
Una giornata di festa, quella andata in scena venerdì pomeriggio, per regalare tanti sorrisi a grandi e piccini con l'inaugurazione del nuovo campo da basket e dei giochi per bambini allo storico Oratorio di San Marone a Civitanova. "Torniamo alla normalità dopo due anni di Covid, oggi siamo davvero commossi e ne approfittiamo per festeggiare i 70 anni dell'oratorio", hanno commentato alcuni volontari.
Una cerimonia, tenuta dai padri salesiani, per inaugurare le strutture che permetteranno agli oltre 300 bambini che affollano l'area di potersi divertire e trascorrere del tempo all'aria aperta durante tutto il periodo estivo con il progetto "Estate ragazzi" insieme ai tanti volontari che parteciperanno attivamente ai momenti di intrattenimento.
Lavori, quelli all'Oratorio di San Marone, che sono stati possibili grazie alla sinergia tra pubblico e privato. Se il Comune di Civitanova, presente con il sindaco Ciarapica, ha contribuito a ripristinare tutti gli impianti di illuminazione e ad abbattere ogni tipo di barriera architettonica residuale, sono stati il Gruppo Rainbow e alcuni cittadini a pensare alla realizzazione del parco giochi per i più piccoli e ad altre migliorie necessarie alla struttura.
"I ragazzi devono avere una crescita sana ed è quello che cerchiamo di fare anche con i contenuti che inseriamo nei nostri cartoni animati. Siamo stati felici per la richiesta di padre Waldemark che ci è arrivata per questo parco giochi perché credo i bambini debbano trascorrere molto più tempo liberi a giocare sui campetti di calcio che non davanti agli smartphone. Ben venga tutto quello che fanno i salesiani e le organizzazioni sportive presenti sul territorio", ha dichiarato Iginio Straffi, presidente e fondatore del Gruppo Rainbow.
Uno show divertente e ed emozionante quello ha acceso la serata di mercoledì scorso al Lanciano Forum di Castelraimondo, dedicata alla beneficenza a favore della lotta contro la sclerosi multipla. Un modo da parte del Comune di rispondere all’appello di AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), mettendo in scena uno spettacolo di 3 ore condotto dal giornalista Maurizio Socci e che ha visto alternarsi sul palco Riccardo Foresi, Antonio Lo Cascio, I Revival, Roberto Carpineti e i Parodia.
Per l’occasione è stato presentato anche il brano inedito “Vivere”, canzone dedicata alla malattia scritta dallo stesso Foresi insieme a Massimiliano Caciorgna, Alessandro Boris, Giuseppe Medaglia e Angelo Funari. L'evento nasce da un’idea di Andrea Giorgetti, residente a Gagliole e affetto da sclerosi multipla che crede moltissimo nella ricerca e nell’AISM.
«Ringrazio tutti gli artisti che si sono esibiti gratuitamente mettendo a disposizione la loro arte – ha dichiarato il sindaco Patrizio Leonelli - e ringrazio tutte le persone presenti e che hanno dato il loro contributo all’AISM. L’amministrazione comunale è onorata di aver promosso l’evento e felice di permettere che la nostra solidarietà sia arrivata a questa associazione, l’unica in Italia che interviene a 360 gradi sulla sclerosi multipla attraverso la promozione, l’orientamento e il finanziamento della ricerca scientifica, la promozione e l’erogazione di servizi nazionali e locali».
Presente anche il consigliere nazionale dell’AISM Giovanni Salvucci, che ha spiegato che “ogni 4 ore nel nostro paese una persona riceve la diagnosi di sclerosi multipla. La sclerosi multipla ha inizio per lo più tra i 20 e i 40 anni, in quello che è il periodo di vita più ricco di progetti nello studio, nel lavoro, in famiglia, per i figli e nelle relazioni sociali".
Grande soddisfazione e gratitudine sono stati espressi anche dall’assessore ai Servizi Sociali e Salute Ilenia Cittadini e dall’assessore allo Sport e Tempo Libero Edoardo Bisbocci: “Abbiamo assistito a un vero esempio di resilienza, l’idea di Andrea Giorgetti è stata contagiosa, quel contagio positivo di cui c’è bisogno, ha unito artisti e cittadini sul tema della sclerosi multipla, una patologia poco conosciuta, ma purtroppo molto diffusa”.
Alla fine della serata sono stati raccolti 2110 euro, che sono stati consegnati alla sede maceratese dell’associazione.
E’ stato sottoscritto oggi presso la Prefettura di Macerata l'accordo di collaborazione per intensificare i controlli antimafia sui lavori di ricostruzione post sisma e rafforzare i presidi di legalità e sicurezza a tutela di tutti i lavoratori impegnati nei relativi cantieri. A presenziare l’incontro e la firma del documento, il prefetto Flavio Ferdani, il direttore della Struttura di Missione Antimafia Sisma Milena Rizzi, e il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016 Giovanni Legnini.
"In particolare – si legge nel comunicato - il protocollo disciplina diverse misure per rendere più efficiente il controllo relativo ad antimafia e anticorruzione per i flussi finanziari, e quello sulle movimentazioni di manodopera quali: la creazione di una piattaforma informatica di facile fruizione per le Istituzioni preposte alle verifiche; la previsione di norme che disciplinano l'attività di prevenzione del lavoro nero, la concorrenza sleale, il dumping contrattuale, il fenomeno dell'evasione contributiva; il monitoraggio dei cantieri attraverso l'utilizzo del badge ed il settimanale di cantiere; il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro al fine di prevenire fenomeni infortunistici".
Al tavolo dell’incontro, presenti – oltre ai firmatari - anche i rettori di Unimc Francesco Adornato e di UniCam Claudio Pettinari, la direttrice di Area Vasta 3 Daniela Corsi, il dirigente per il Coordinamento Ricostruzione Usr Andrea Crocioni, il direttore Ispettorato lavoro Andrea Fiordelmondo, il direttore dell'Inps Marco Mancini, il vice direttore Inail Fabrizio Benedetti, il presidente di ANCE Macerata Carlo Resparambia, il direttore Cassa Edile e Direttore Comitato Paritetico Terr.le Massimo Paci, il presidente Territoriale Confartigianato Enzo Mengoni, il direttore Cassa Edile Artigiana e della piccola e media impresa Marche Aramis Garbatini, i segretari Provinciali Fillea Cgil Matteo Ferretti, di Filca Cisl Jacopo Lasca e di Feneal UIL Filomena Palumbo.
Fabio Ridolfi, il 46enne di Fermignano (Pesaro Urbino) immobilizzato da 18 anni a letto a causa di una tetraparesi, ha diffidato l'Asur Marche ad effettuare "in tempi brevissimi le dovute verifiche" sul farmaco da utilizzare per accedere al suicidio assistito.
Fabio ha avuto il parere favorevole del Comitato Etico Regione Marche sulle condizioni previste dalla sentenza della Corte Costituzionale Cappao-dj Fabo per procedere all'aiuto al suicidio, ma senza indicazioni sul farmaco.
"Indicazioni che invece sono presenti nella diffida", ha spiegato l'Associazione Luca Coscioni, che assiste Fabio. "Anche Il via libera ottenuto da 'Mario' - 43enne tetraplegico marchigiano - conteneva la stessa mancanza. Così, per rendere più celere la procedura di verifica, il collegio difensivo di Fabio Ridolfi, coordinato dall'avvocato Filomena Gallo, segretario nazionale dell'ass. Coscioni, ha nuovamente allegato anche la relazione del consulente medico dr. Mario Riccio, relativamente al tipo farmaco individuato, le quantità e le modalità di somministrazione, con la specifica indicazione dell'idoneità, dell'aspetto farmacologico e della valutazione della correttezza della procedura relativamente al caso specifico del paziente".
(foto ANSA)
Dopo il convegno della mattina che ha visto protagonista il Comune di San Ginesio per il premio Best tourism villages - decretato dall'Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite e al quale ha preso parte anche il ministro Garavaglia, nel pomeriggio il ministro del Turismo ha voluto fare tappa ancora nel Maceratese.
Secondo appuntamento voluto dal ministro quello alle Terme di Sarnano. Arrivato intorno alle 15:30, il ministro del Turismo si è fermato per alcune ore e ha girato le terme in compagnia del direttore, dottor Del Giudice, che ha colto l'occasione per presentare il progetto "Terme turismo del benessere".
Un'occasione importante, quella per il territorio Maceratese, anche in considerazione dei consistenti investimenti dei quali potrà beneficiare la vicina Sarnano. Il ministro ha confermato che ritornerà nelle Marche per incontrare diversi amministratori della zona pronti a presentare le loro istanze inerenti l’ambito turistico e la valorizzazione dell'entroterra.