La solidarietà in un pacco dono, questa l’iniziativa “Scatole di Natale sospese” dell'amministrazione di Recanati che negli anni scorsi ha riscosso un grande successo e che anche quest’anno prende il via a ridosso delle feste natalizie. Un piccolo gesto simbolico di solidarietà che permette di far arrivare un regalo da mettere sotto l’albero a molte famiglie.
“Quella verso la solidarietà è una spinta che abbiamo voluto dare da subito, come amministrazione locale.- ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi - Riteniamo che sia un modo per far sentire curata la parte più fragile della nostra popolazione. Sono gesti piccoli, ma possono portare alleviare qualche sofferenza.”
Per partecipare all’iniziativa, giunta alla sua III edizione, basta soltanto una scatola in cui vanno messi: una cosa calda, un gioco, un dolcetto, un passatempo e soprattutto un biglietto di auguri affettuoso, in modo che chi lo riceve possa sentire tutto il calore del dono.
“Solidarietà fa rima con comunità ed è importante creare le occasioni per spingersi a pensare a quella parte di comunità che resta maggiormente isolata e marginale. –ha affermato l’assessora alle politiche sociali Paola Nicolini - Vogliamo dare segnali di attenzione, creando un momento di attenzione, perché vivere il Natale è anche e soprattutto, riflettere sul senso profondo delle cose.”
Grazie alla disponibilità di alcune associazioni di volontariato a partire dall'8 dicembre e fino ai primi di gennaio sarà possibile consegnare le scatole sospese alla Croce Gialla, ad AltraEco, alla Bottega del Commercio equo, al Comitato di quartiere di Montefiore e alla Protezione civile.
Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei, a seguito delle dichiarazioni del tecnico incaricato dalla proprietà, ha firmato la revoca dell’ordinanza con la quale, dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016, aveva dichiarato non utilizzabile un’abitazione singola in viale Varsavia.
Dopo i lavori di ricostruzione, finanziati con un contributo pubblico di 80mila euro da parte dell’Usr, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche, l’immobile è tornato nuovamente utilizzabile.
''Il territorio comunale di Ussita ha due importanti vincoli identificati con i codici R3 e R4, legati al rischio idrogeologico e al rischio frane che nel tempo hanno purtroppo dato segni delle loro pericolosità: nella Frazione di Vallestretta sono state le frane a colpire, mentre le alluvioni hanno già interessato il territorio dove sono situati gli impianti sportivi come il palazzo del ghiaccio e la piscina, oltre al camping, il parco giochi e le numerose abitazioni. Mentre sembra imminente la risoluzione del vincolo R4, grazie alla regia e all’autorevole intervento del Commissario Straordinario Legnini, la risoluzione del problema R3 legato alle frane non sembra ancora sulla linea di partenza, nonostante siano già stati stanziati diversi milioni di euro sia per i lavori a Vallestretta - rischio valanga -, sia per la riforestazione del Monte Rotondo- rischio valanghina''.
Questo è quanto afferma in nota stampa il consigliere di minoranza al Comune di Ussita Guido Rossi, il quale già in data 23 settembre aveva presentato alla sindaca di Ussita Silvia Bernardini un’interrogazione: ''Sulla scorta della terribile alluvione che si è abbattuta sulle Marche nelle provincie di Ancona e Pesaro, la quale ha colpito con estrema violenza città e borghi meravigliosi, lasciando dietro di sé un bilancio in termini di perdite umane pesantissimo, avevo chiesto alla prima cittadina che tipi di interventi fossero stati fatti o predisposti dall’amministrazione comunale a difesa del territorio e della popolazione per affrontare eventuali problemi dovuti ad eventuali piogge a carattere straordinario e se nel territorio a vincolo R4 ci fossero abitazione con la presenza di privati o cantieri aperti''.
''In attesa di una risposta tranquillizzante, alla luce della violenta alluvione che ha spazzato via Ischia provocando dieci morti, tenendo presente che gli eventi ambientali e atmosferici stanno diventando sempre più gravi, impattanti e imprevedibili - conclude Guido Rossi - ho contatto nuovamente la sindaca, sollecitando una risposta a quanto richiesto oltre due mesi fa con la speranza di avere un riscontro positivo. Ho scritto anche al Prefetto di Macerata, al Presidente della Regione Marche – recentemente nominato Commissario Delegato per gli eventi alluvionali - affinché intervengano autorevolmente in caso di ‘mancanze’ da parte dell'amministrazione. Sono ormai diversi anni che l'amministrazione ha a disposizione oltre 3.000.000 di euro per intervenire sulla frazione di Vallestretta e oltre 1.500.000 euro per la riforestazione di Monte Rotondo ma ancora non vediamo alcun cantiere aperto''.
A partire da mercoledì 7 Dicembre fino a domenica 8 Gennaio 2023, tornerà attivo il servizio Jolly Sosta che permetterà di parcheggiare la propria auto a Porto Recanati in uno stallo blu gratuitamente per mezz’ora.
La misura è stata voluta dall'amministrazione comunale di concerto con l'APPR per favorire il commercio locale e lo shopping natalizio.Tale procedura sarà fruibile per una sola volta nell’arco delle 24 ore.
Per poterne fruire occorre semplicemente mandare un SMS con la targa del proprio auto veicolo al numero 339 9957691: il sistema produrrà in automatico una risposta che avrà validità dalla avvenuta conferma dell’autorizzazione alla sosta gratuita per 30 minuti nello stallo blu.
Nuovi lavori in superstrada. Da lunedì prossimo, 5 dicembre, saranno eseguiti i lavori di sostituzione dei giunti di dilatazione su un tratto della strada statale 77 "della Val di Chienti" a Tolentino. A comunicarlo, in una nota, è Anas.
Per consentire lo svolgimento dei lavori il transito in corrispondenza del cantiere sarà regolato a doppio senso di marcia in carreggiata opposta mentre lo svincolo di Tolentino Sud sarà temporaneamente chiuso in uscita per chi viaggia in direzione Civitanova Marche. Il completamento di questa fase è previsto entro il 22 dicembre.
Da giovedì primo dicembre è in funzione nel territorio comunale di Porto Recanati, presso l’impianto semaforico presente sulla strada statale 16 Adriatica, all’incrocio tra Via Bocci e Viale dei Pini (in direzione nord), un impianto T-red.
Impianto, sottolinea il sindaco Andrea Michelini, "che provvederà a segnalare ogni mezzo motorizzato che non rispetterà il rosso. A norma di legge - aggiunge -, è tarato per entrare in funzione dopo 4 secondi dalla comparsa del giallo sull’impianto".
"La contestazione della violazione, come da normativa vigente, non sarà elevata sul posto, ma avverrà in modo automatico tramite le immagini rilevabili da remoto che lo stesso impianto provvederà a produrre in costanza di violazione dello stop imposto dal rosso", spiega il primo cittadino.
"Invitiamo quindi tutta la cittadinanza ad una guida della propria autovettura o del proprio motociclo con la massima prudenza, anche in considerazione del fatto che il mancato rispetto del rosso al semaforo è violazione del codice della strada che può comportare severe conseguenze. Si spera - conclude Michelini - che l’installazione di tale impianto possa contribuire ad una maggiore sicurezza di quel tratto stradale e possa costituire un deterrente a comportamenti alla guida poco corretti".
La comunità di Valfornace ha salutato con affetto il carabiniere Sergio Dimaggio che, dopo sette anni di servizio nella locale stazione dell’Arma, è stato chiamato alla stazione di Fasano, in provincia di Brindisi.
Per l’occasione il sindaco Massimo Citracca e l’assessore Domenico Iori, a nome dell’intera cittadinanza, hanno voluto consegnargli una targa ricordo “per la dedizione e la disponibilità manifestata al servizio del territorio”.
In servizio dall’ottobre 2015 in quella che è stata la sua prima destinazione, il carabiniere Dimaggio ha vissuto a Valfornace tutto il periodo del terremoto collaborando con i colleghi nel fornire aiuto e assistenza alla popolazione. Un impegno, il suo, riconosciuto anche dai suoi superiori. Da sindaco e assessore, infine, i migliori auguri per il nuovo incarico.
L’Unione Montana Potenza Esino Musone ha pubblicato un avviso di manifestazione d’interesse per progetti che intendono promuovere e sostenere l’autonomia delle persone adulte con disabilità, focalizzandosi sull’area abitativa e quella lavorativa.
Attraverso tali progettualità l’ente comunitario intende avviare percorsi di autonomia finalizzati alla costituzione di due gruppi appartamento, composti da 6 persone ciascuno, e di promuovere l’occupazione attraverso l’inserimento lavorativo e percorsi formativi professionalizzanti anche digitali.
I progetti saranno finanziati ai sensi del Pnrr Next Generation. La proposta è rivolta a 12 beneficiari e consiste nell’attivazione di 2 gruppi appartamento in soluzioni residenziali identificate sul territorio dell’Ambito Territoriale Sociale 17, avrà durata triennale, con conclusione entro marzo 2026, e sarà articolato in varie fasi.
È prevista una prima valutazione multidimensionale, effettuata da parte di un’équipe multidisciplinare specifica, sulla base della quale si valuterà l’inserimento all’interno di un percorso e la predisposizione di un progetto personalizzato. Vi sarà poi un percorso laboratoriale di osservazione e accompagnamento volto alla costituzione del gruppo appartamento e al potenziamento delle competenze per l’autonomia abitativa.
L’obiettivo è quello di aumentare le autonomie personali (gestione della propria persona,organizzazione dell’abitazione, piano spese ecc.) e vivere con un sostegno per realizzare un percorso di vita maggiormente indipendente e che valorizzi le risorse di ciascuno.
In un secondo momento si avvieranno percorsi di graduale sperimentazione di residenzialità all’interno degli appartamenti previsti, ristrutturati e adattati alle esigenze di autonomia con interventi di domotica.
Rispetto alla componente lavorativa, si realizzeranno specifici percorsi formativi, quali laboratori di competenze professionali e digitali, volti allo svolgimento di un tirocinio o inserimento lavorativo. La finalità è comunque quella di sostenere l’accesso del beneficiario al mercato del lavoro.
Possono presentare domanda di ammissione al progetto le persone in possesso deiseguenti requisiti: essere persone con disabilità o essere in carico al Dipartimento di Salute Mentale, essere in possesso della certificazione della legge 104/92 art. 3 comma 1 oppure articolo 3 comma 3; oppure essere iscritte alla Legge 68/99, avere età compresa tra i 18 e i 64 anni ed essere residente in uno dei Comuni dell’ATS 17 o dell’ATS 18.
I comuni interessati sono Apiro,Castelraimondo, Cingoli, Esanatoglia, Fiuminata, Matelica, Gagliole, Pioraco, Poggio San Vicino, San Severino Marche, Sefro eTreia. Il bando è consultabile al seguente link
Diventano 28 i Frecciarossa sulla linea ferroviaria Adriatica con l'orario invernale che scatta l'11 dicembre: Oltre alla conferma degli attuali 24, diventano Frecciarossa 4 collegamenti tra Venezia e Lecce con fermate nelle Marche e in Abruzzo. Lo rende noto Trenitalia
Si arricchisce anche l'offerta nelle Marche con 161 treni al giorno, per circa 80mila posti a sedere offerti e circa 700 posti bici (che saliranno a 1.100 nel periodo primaverile), arrivano due nuovi collegamenti regionali veloci tra Ancona e Ascoli Piceno: uno in partenza dal capoluogo marchigiano, alle 19:15, che permetterà di raggiungere Ascoli Piceno in 45 minuti e Ascoli in 89, il secondo partirà invece da Ascoli alle 18:15, con arrivo ad Ancona alle 20:00.
Previsti due treni straordinari tra Ancona e Bologna il 22 e 23 dicembre. Ulteriore miglioramento anche dei collegamenti diretti tra nord e sud della regione, senza dover cambiare treno. Confermati infine i servizi combinati treno + bus per le città di Urbino, Fermo e per la Politecnica di Ancona, che hanno avuto grande successo, ormai consolidati nell'offerta ferroviaria regionale.
Maggiore efficienza sul fronte riscaldamento per la palestra Mancinelli situata in via Bellini a Matelica. Grazie a un cofinanziamento tra Comune e Regione Marche, l’impianto di riscaldamento dello stabile è stato riqualificato con nuovissime macchine che avranno nuove funzionalità e apporteranno dei miglioramenti sotto tutti i punti di vista.
Questi lavori sono stati fatti anche grazie a dei fondi di avanzo che ogni consigliere regionale ha a disposizione sulle varie commissioni. In questo caso il consigliere regionale Renzo Marinelli, nel bilancio 2021, ha deciso di dirottare queste cifre per riqualificare gli impianti della palestra Mancinelli che non erano più a norma.
«La palestra Mancinelli è un punto d’incontro fondamentale per la città di Matelica perché la usano tutti: scuole elementari, medie, superiori e società sportive – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Rosanna Procaccini -. Si tratta inoltre di lavori molto importanti in vista della stagione invernale e sul fronte dell’efficientamento energetico».
Soddisfazione anche da parte dell’assessore allo sport Graziano Falzetti: «Un intervento necessario che migliora la qualità delle attività all’interno di una struttura molto utilizzata – aggiunge Falzetti –. Siamo molto felici di aver partecipato come Comune al cofinanziamento della Regione e di questo ringraziamo il consigliere Marinelli per l’interesse che ha costantemente per il territorio».
Il comando regionale Marche della guardia di finanza e la Regione siglano un protocollo quadro di intesa per rafforzare il sistema di prevenzione e contrasto delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari connessi alle misure di sostegno e di incentivo previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Nell’ambito del protocollo la Regione Marche fornirà i dati e le risultanze disponibili ritenuti utili per l’attività di controllo, comunicando le informazioni e gli elementi riscontrati nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza, relativi ad anomalie ricorrenti o irregolarità, nonché le violazioni e le irregolarità riguardanti i finanziamenti e i contributi.
Inoltre, Regione Marche potrà consentire alla guardia di finanza l’accesso alle proprie banche dati, al fine di consentire la diretta acquisizione delle informazioni utili per l’avvio e lo sviluppo delle indagini a contrasto delle frodi.
A sua volta, le Fiamme Gialle potranno utilizzare i dati e gli elementi acquisiti per orientare l’azione di prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti economici e finanziari, comunicando, nel caso di accertamento di irregolarità o frodi, alla Regione Marche, nel rispetto delle disposizioni in tema di riservatezza delle indagini, le specifiche informazioni rilevate, ai fini dell’adozione dei provvedimenti di competenza.
L’intesa prevede, inoltre, che le due istituzioni sviluppino ogni utile iniziativa di carattere formativo attraverso incontri e corsi, per favorire lo scambio di esperienze maturate nei vari settori interessati.
Il protocollo prevede una collaborazione strutturata anche sul piano della governance operativa dell’intesa: per le attività previste sono individuati quali referenti per la Regione Marche il segretario generale e il direttore del dipartimento “Programmazione integrata Ue e risorse finanziarie, umane e strumentali” e, per la guardia di finanza, il capo di Stato Maggiore del comando regionale e il comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria di Ancona. Quali referenti per l’attuazione del protocollo sul territorio sono indicati i comandanti provinciali della guardia di finanza che si interfacceranno con molteplici direzioni della Giunta regionale.
Il protocollo ha durata biennale e la sua concreta attuazione verrà monitorata da un apposito Tavolo tecnico, composto da rappresentanti di entrambe le amministrazioni, che si riunirà tendenzialmente con cadenza quadrimestrale.
“Il protocollo con il comando Regionale della guardia di finanzia consolida una collaborazione strategica tra le due istituzioni e conferma la centralità che il rigore e il contrasto a qualsiasi forma di illegalità rivestono nell’azione della Giunta regionale”, afferma il presidente Francesco Acquaroli.
“Per tali finalità la prevenzione collaborativa e la condivisione informativa sono priorità fondamentali a cui questo protocollo potrà offrire un valido contributo, soprattutto in considerazione delle ingenti risorse che il Pnrr mette a disposizione per la ripresa economica e sociale della nostra comunità”.
“La guardia di finanza si pone a tutela della corretta attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, ha aggiunto il comandante delle Fiamme Gialle delle Marche Alessandro Barbera.
“Tale azione si esplica anche attraverso la proficua collaborazione con gli enti locali, testimoniata dalla stipula dell’odierno protocollo, nella convinzione che la salvaguardia del tessuto economico da qualsiasi forma di inquinamento illegale e il corretto impiego dei fondi pubblici possano concretamente aiutare la crescita produttiva e occupazionale”.
Sono state inaugurate questa mattina le nuove case popolari nella suggestiva piazza Alberico Gentili, a San Ginesio. Si tratta del primo progetto pubblico finanziato dal commisario per la ricostruzione per mezzo del quale si è potuto procedere a degli interventi di miglioramento sismico, alla sistemazione di un edificio di proprietà del Comune di San Ginesio e in piccola parte della curia Arcivescovile di Camerino e San Severino che proprio prima del sisma ospitava le case popolari e la sede dell’associazione musicale Selifa.
“Oggi la piazza di San Ginesio sarà illuminata da quattro nuovi appartamenti di circa 65 metri quadri l’uno che andranno ad ospitare tre famiglie che al momento hanno le case ancora danneggiate dal sisma”, si legge in una nota dell'amministrazione comunale.
“Grazie anche all’affidabilità della ditta vincitrice della gara di appalto, la Iter Costruzioni, il cantiere è stato un ottimo esempio di ricostruzione pubblica, efficiente e veloce nell’esecuzione dei lavori”.
L’intervento è costata complessivamente 685.000 euro, importo interamente coperto dall’ordinanza commissariale, il cui progetto è stato realizzato dall’architetto Alessandra Arrà, mentre la direzione dei lavori è stata eseguita internamente dall’ufficio del comune dal geometra Sergio Marcelli, responsabile unico del procedimento, dall’architetto Eder Staffolani e dall’Ingegner Eleonora Carducci. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del Sindaco Giuliano Ciabocco e degli assessori Giordano Saltari e Francesco Paletti.
Il questore di Macerata Vincenzo Trombadore ha fatto visita questa mattina al sindaco Luca Maria Giuseppetti, per dimostrare la vicinanza istituzionale alla comunità di Caldarola, così come a tutte le popolazioni dei territori del Maceratese colpiti dal terribile terremoto del 2016.
Il questore, ricevuto presso la sala consiliare dell'edificio che ospita la sede comunale, ha voluto visionare concretamente e personalmente la situazione nella quale versa il paese; per questa ragione ha attraversato le principali vie del centro storico, accompagnato dal primo cittadino che gli ha illustrato la gravità dei danni riportati dal comune a seguito del sisma.
Dopo aver richiesto alcuni dati sullo stato attuale della ricostruzione e dei cantieri già avviati, il questore ha mostrato particolare sensibilità per la vita della popolazione residente, informandosi su eventuali necessità legate ai servizi di ordine e sicurezza pubblica, sull'esistenza di spazi e iniziative di aggregazione dedicate ai più giovani, e sulla gestione della zona Sae.
Il sindaco, nell'esprimere la sua soddisfazione per la gradita visita, ha omaggiato il questore con alcuni volumi fotografici che ripercorrono per immagini i luoghi più suggestivi e significativi di Caldarola. Il dottor Trombadore si è, quindi, congedato con il proposito di mantenere vivi i contatti con l'amministrazione comunale, pronto ad intervenire per ogni eventuale criticità legata alla sicurezza pubblica.
"Sabato 3 dicembre alle ore 17, presso l’area Sae, daremo il via simbolicamente, con l’accensione delle luminarie, alle festività natalizie. Lo faremo insieme a tutta la cittadinanza e in particolar modo ai più piccoli" ha annunciato il sindaco, Alessandro Gentilucci.
“È il settimo Natale dopo il sisma - ha dichiarato il primo cittadino- e tutti quanti noi aspettiamo di trovare un bel dono sotto l’albero: la nostra casa. È per questo che sollecito le istituzioni a garantire i finanziamenti adeguati che pongano la nostra gente in condizione di poter ricostruire".
"Sarà anche l’occasione per inaugurare il nuovo parco giochi in via Aldo Moro, scelto insieme alle mamme di Pieve Torina perché saranno i loro figli a usufruirne. Ed è proprio questo spirito di condivisione che anima la mia comunità, che mi inorgoglisce: una comunità che non si arrende, che lotta e che supera le difficoltà. E allora - conclude il sindaco - accendiamo una luce per ricordare a chiunque passi, che siamo ancora qui, in tanti, augurando un Natale di serenità soprattutto a chi, da troppo tempo, una casa non ce l’ha”.
Il neo-eletto governo di Giorgia Meloni ha ufficialmente presentato alla Camera la bozza della prossima Legge di Bilancio 2023, già controfirmata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una manovra da 35 mld di euro, che annovera fra le misure di alto spicco la riduzione fino all’annullamento del reddito di cittadinanza, una soglia della flat tax alzata fino ad 85.000 euro, tetto al contante di 5.000 e l’obbligo per i commercianti di rifiutare i pagamenti tramite Pos (quindi con carte di credito, debito o bancomat) per acquisti inferiori ai 60 euro (prima erano 30).
Se nei circa 174 punti dell'articolato vengono toccati altri temi - come il lavoro, il cuneo fiscale, i nuovi finanziamenti alle imprese, il taglio dell’Iva dal 10 al 5% per combattere l’inflazione, i sostegni (seppur minimi) a scuola e sanità -, l’attenzione generale in quel di Macerata è rivolta oggi ai negozianti che cercano, nell’attesa di approvazione della Legge entro fine anno, di farsi un’idea preliminare sull’effettiva utilità del nuovo 'pagamento elettronico' e dell'innalzamento del limite al denaro contante. Arrivando a dubitare, in alcuni casi, anche della paventata risolutezza in termini di evasione fiscale.
“Per noi non cambia niente - spiega Gloria, titolare di una cartolibreria in Corso Cairoli - perché di norma accettiamo pagamenti senza alcun limite. Da commerciante avrei preferito una diminuzione delle tariffe fisse e mobili sul Pos”. Dello stesso parere anche Emanuel, gestore di un bar. “Penso che sia una cosa buona per altri tipi di commercianti, cioè quelli che processano versamenti pari o superiori a 60 euro”.
“Se per 10 centesimi di gomme da masticare 5 sono di commissione, allora è giusto mettere un freno ai pagamenti elettronici - aggiunge Stefano, proprietario di una tabaccheria vicina allo Sferisterio - altrimenti non c’è margine di guadagno. Sono d’accordo anche con l’innalzamento del contante: così saremo liberi di girare con qualche soldo in più in tasca, senza problemi”.
“Fare acquisti con le carte di credito è diventato per molte persone più semplice - afferma Cristina, bazar 48 nel centro storico - soprattutto quando vengono i turisti da fuori. Il vero problema sono le banche, che dovrebbero agevolare i tassi d’interesse sulle transazioni per noi negozianti. Io di contante a chiusura di giornata ne calcolo ormai poco, pur accettando ogni tipo di pagamento: diversamente, sarebbe una scorrettezza nei confronti del cliente. E penso anche che ci sia malafede sui famosi pagamenti in nero (io gli scontrini li faccio sempre!), ma questo dipende dal comportamento civile che ogni cittadino decide o meno di assumere”.
Di seguito, il servizio:
In vista dell’arrivo della stagione più rigida e, soprattutto, per venire incontro alle esigenze e alle aspettative dei tantissimi allevatori marchigiani, oltre che per garantire piena continuità di produzione dell’intero indotto, l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini ha inviato, nei giorni scorsi, una specifica nota tecnica al commissario straordinario del governo per la ricostruzione sisma 2016, Giovanni Legnini, auspicando la definizione di un piano generale e condiviso per procedere alla "stabilizzazione delle stalle provvisorie" che insistono nell’area cratere.
"Mi preme ribadire la vicinanza e l’interesse da parte della Regione nei riguardi di un versante strategico e di pregio per il tessuto economico e produttivo delle Marche come quello degli allevatori, in special modo dei territori colpiti dal sisma negli anni scorsi - evidenzia l’assessore Antonini -. In totale, sono circa 640 i ricoveri provvisori per animali (bovini - ovini) e alimenti zootecnici (fienili) che necessitano di una adeguata regolamentazione".
"Il tutto, ovviamente, per scongiurare sia l’ipotesi dello smontaggio di tali strutture di emergenza (realizzate all’indomani degli eventi sismici del 2016 e del 2017) che si sono rivelate assai funzionali e preziose all’indomani dell’emergenza - spiega -, e al tempo stesso per evitare che il mantenimento delle stesse sia ancora a carico della pubblica amministrazione".
"Per tale ragione, in raccordo con i responsabili dell'amministrazione regionale, ho presentato al Commissario Straordinario Sisma una dettagliata relazione utile per individuare le strategie migliori e più efficaci per risolvere tale questione. Sul tavolo - prosegue Antonini - abbiamo ipotizzato, insieme ai tecnici e ai funzionari del Servizio, una possibile forma di cessione ad ogni azienda assegnataria del modulo (stalla) di emergenza, tenuto conto, naturalmente, dei profili di sostenibilità sul piano urbanistico, paesaggistico, economico".
Per rendere esecutivo l'indirizzo e per accelerare, quanto prima, i tempi di intervento, l’assessore Antonini ha proposto ai vertici della Struttura Commissariale l'avvio di una serie di incontri finalizzati all'adozione dei provvedimenti più opportuni e conformi alla normativa di riferimento.
Lavori in corso per sistemare il ponte, lungo la Provinciale 53 Murat, che collega Pollenza e Passo di Treia. Per consentire i lavori di gettata della soletta in calcestruzzo domani 1° dicembre, dalle 10 alle 12, il ponte verrà chiuso al traffico per alcune ore. Lo rende noto la Provincia
L’intervento complessivo, per 450mila euro, già in corso da alcune settimane permetterà di sistemare il ponte, rifare l’asfalto e rendere più sicura la viabilità della zona.
La cabina di coordinamento sisma 2016, presieduta dal Commissario Giovanni Legnini, ha raggiunto oggi l’intesa sul Testo Unico della ricostruzione privata che riorganizza, semplifica e innova le norme contenute in sessantuno ordinanze, che vengono contestualmente abrogate.
Il nuovo testo sarà adottato formalmente e illustrato nei dettagli nei prossimi giorni, non appena ottenuto il via libera della Corte dei Conti, ed entrerà in vigore il primo gennaio 2023 insieme alla nuova piattaforma telematica Gedisi per la gestione delle pratiche sisma.
“È la prima volta che in una ricostruzione post sisma viene varato un Testo Unico della normativa, che rimarrà “unico” anche in futuro, con l’integrazione diretta nel testo di eventuali successive modifiche", si legge in una nota del commissario Giovanni Legnini. "Il Testo raccoglie in 130 articoli e 15 allegati oltre 550 disposizioni (con 65 allegati) che sono state adottate a partire dal 2016, superando un quadro di regole stratificato, a volte sovrapposte, di difficile comprensione".
“Al di là della semplificazione e del riordino delle norme, il Testo apporta innovazioni anche sostanziali, che danno alla ricostruzione dopo il terremoto in Centro Italia una configurazione più semplice, attenta alle caratteristiche del territorio e alle esigenze dei cittadini. Vengono introdotte nuove norme, in particolare, per favorire il completamento della ricostruzione, ampliando ad esempio le tipologie di edifici ammessi al contributo o consentendo ai comuni di subentrare, in taluni casi, ai proprietari privati”.
Inoltre si delineano, per la prima volta, i principi che orientano la ricostruzione, cioè speditezza e semplificazione amministrativa, legalità, imparzialità, trasparenza, partecipazione, e le sue finalità: sicurezza degli edifici e del territorio, sostenibilità ambientale, efficienza energetica, qualità architettonica, tutela e valorizzazione del patrimonio, lo sviluppo sostenibile”.
“Oggi si conclude un lavoro imponente, lungo ed approfondito, che è frutto di una consultazione pubblica e del confronto con tutti gli attori della ricostruzione. Voglio ringraziare in modo particolare – ha detto il commissario Legnini - . Le Regioni e i loro Uffici Speciali per la ricostruzione, che hanno dato un apporto decisivo, lo staff della Struttura guidato da Pierluigi Mantini, e i comuni, i professionisti, le imprese, i sindacati, i comitati e le associazioni dei cittadini, che hanno contribuito e condiviso questo lavoro”.
“Il Testo Unico della ricostruzione privata era un impegno preso che viene rispettato – ha aggiunto - così come la realizzazione della nuova piattaforma informatica per la gestione dei progetti e delle pratiche sisma, ormai pronta al debutto, e che è stata realizzata parallelamente al Testo Unico, con cui dovrà interfacciarsi”.
“Sono due strumenti che semplificano il lavoro dei tecnici, e che ci auguriamo possano avvicinare alla ricostruzione un numero sempre maggiore di professionisti e di imprese, così da accelerare un processo ormai ben avviato”.
Nelle prossime settimane, in particolare, saranno avviate iniziative per favorire la conoscenza e la diffusione del Testo Unico e della nuova piattaforma telematica per la gestione delle richieste di contributo sisma da parte dei professionisti, insieme a seminari di approfondimento sul Testo Unico con gli stessi professionisti, i tecnici comunali e gli Uffici Speciali regionali.
“Se soffri di depressione o d’ansia, vieni qui e abbracciami”. La prima volta è stato il 10 ottobre, Giornata mondiale della ‘salute mentale’. La seconda il 13 novembre, stavolta ‘della gentilezza’. Giulia si è fatta trovare fra il Corso e Piazza della Libertà in queste occasioni, cartello alla mano con la frase di cui sopra e abbracci gratis (‘free hugs’) da dispensare ai passanti del centro storico. Uno di questi me lo son voluto prendere anch’io, insieme a un bigliettino con messaggio motivazionale pescato dal cappello: ‘Non sei solo’ - Univox.
Rincorro Giulia tramite i social per qualche settimana, prima di chiederle di incontrarci e parlarmi di questa 'Univox - Scuola del cambiamento' di cui fa parte solo da pochi mesi. “Si tratta di un progetto - mi spiega - divenuto da poco una vera e propria associazione, che porta con sé l’ambizione di cambiare questa società. A partire dalla scuola”,il secondo contesto sociale nel quale veniamo catapultati in questa vita, dopo la famiglia. Nell’età bambina in cui tutto si assorbe a livello emotivo ed esperienziale, e quel tutto diventa più o meno conseguenza dell’adulto che saremo un domani.
Giulia oggi ha 24 anni, dal 2018 risiede nel centro storico di Macerata. Origini lucane, occhi azzurri che non puoi evitare. Studia scienze pedagogiche, vuole fare l’insegnante. Lavora part time in un bar per mantenersi affitto e svago. E ha il suo bel bagaglio di casini esistenziali da gestire. “Quando i miei si separarono - racconta - avevo tre anni. Vivevo anche la scuola in maniera negativa, pur essendo molto curiosa: avevo degli insegnanti disinteressati alle problematiche personali di noi bambini. Anzi, spesso avevano la tendenza a ridicolizzarci di fronte all'intera classe se eravamo stati assenti qualche giorno o non avevamo fatto correttamente qualcosa”.
Storie di ordinaria infanzia. Ma che per Giulia hanno fatto la differenza al punto da spingerla, dopo il diploma, a lasciare il suo paesino in provincia di Potenza (Basilicata) e trasferirsi nel Maceratese. Con lo step universitario, arrivano anche i periodi bui, insieme al dolore e alla fatica di doversi reinventare. “Ho vissuto momenti di forte depressione, ai quali cercavo di sfuggire il più possibile con ogni mezzo a disposizione: non nascondo di aver avuto propositi autodistruttivi. Non sapevo più chi ero, perché esistevo, cosa avesse davvero importanza per me. Mi sentivo sola. Il supporto di mia madre, di mio fratello maggiore, dei miei amici mi ha aiutato a riprendere ossigeno e fare qualcosa di concreto per me stessa”.
Giulia decide quindi di intraprendere, circa un anno e mezzo fa, un percorso di psicoterapia: "per imparare ad accettarmi cosi come sono”, dice. Si guarda intorno, nel frattempo, e incontra persone, colleghi e studenti che sono storie come o più della sua: una comunità di giovani in cerca di realizzazione personale, non immune alla pressione di una società che continua a identificarli nel più dei casi come "quelli che non hanno voglia di far niente, fannulloni e bamboccioni".
"In un contesto storico così fluido e in continuo cambiamento come quello attuale - mi spiega - la scuola rimane ancora vergognosamente indietro. Io dico sempre che ‘in Italia siamo solo di facciata’: i risultati che otteniamo nel campo della ricerca ad esempio non li mettiamo mai al servizio di quelle istituzioni responsabili anche della salute mentale ed emotiva dell'intera società. Trovo scandaloso oggi persino la presenza di un Ministero dell’Istruzione e del Merito. Nelle scuole, nelle università e negli ambiti lavorativi non si fa che parlare di produzione, perfezione, di merito, senza guardare alle difficoltà, a quello che c’è dietro l’individuo".
E cosa c’entra 'Univox', che si propone di intervenire lì dove le istituzioni tardano o mancano del tutto? "Ho conosciuto l’attuale presidente Serena De Sandi - racconta G. - tramite un amico psicologo, mentre preparavo la mia tesi di laurea. Mi sono sentita subito accolta da questa comunità di persone appassionate, e accettata per ciò che ero e pensavo: fu una gioia! Una squadra composta da fondatori, collaboratori, esperti nel campo della pedagogia, della didattica, della psicologia etc., e volontari come me che lavorano per una corretta informazione e sensibilizzazione da portare nelle scuole".
Una sorta di movimento sociale, insomma, avviato ufficialmente il 3 aprile scorso in quel di Bari e presto diffusosi nel resto d’Italia, grazie ad iniziative come il ‘free hugs’ nei centri di Roma, Macerata o Milano, i reel e i post informativi di Instagram con al centro i temi caldi dell’attualità o specificamente giovanili (ansia, depressione, disagio sociale), un blog con articoli all’uopo, uno sportello di sostegno psicologico aperto a tutti sul sito web. E numerosi altri work in progress gestiti da remoto ma che rispondono ad un’ottima organizzazione tramite doodle, riunioni in streaming, eventi e comunicazioni via Telegram.
"Quello che vogliamo - sottolinea G. - è mettere in atto un vero cambiamento che parta dalla scuola. Gli ultimi due anni di pandemia ci hanno messo di fronte a una società come la nostra piena di rabbia e frustrazione, che oggi si rifugia nell’individualismo e nel disinteresse per il prossimo. Gli ‘abbracci gratuiti’ sono un gesto di gentilezza al quale molti hanno rinunciato; i ragazzi studenti e/o lavoratori non vengono supportati a dovere nel loro sviluppo emotivo e mentale".
“Prendersela con le droghe - aggiunge - o la movida in generale, o pronunciare ordinanze ai limiti del proibizionismo è sintomo di un sistema che non funziona: Macerata è un caso esemplare. Per questo bisogna andare oltre i tabù scoiali e impegnarsi collettivamente affinchè gli individui assumano maggiore consapevolezza di sé e degli altri. Anche se può appairire un’utopia, io ci credo davvero in questa rivoluzione: ecco perché per me 'Univox' è un progetto importante”.
Sono 663 le donne che si sono rivolte ai Centri Antiviolenza nel 2021,180 in più rispetto al 2020. È il dato di partenza del Rapporto sulla violenza di genere nelle Marche, presentato in Consiglio regionale nel corso della seduta aperta per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, aprendo i lavori, descrive “il sentimento comune di impotenza ma anche di rabbia, per non aver saputo intercettare, contrastare, prevenire scenari di violenza e di omicidi che coinvolgono le donne, e insieme i figli e le figlie, testimoni e vittime dirette". "Un fenomeno – prosegue Latini - che non conosce differenze geografiche o culturali, purtroppo diffuso in qualsiasi ambito socio-culturale, perché scaturito dalle distorsioni culturali, sociali e psicologiche del rapporto uomo-donna”.
La presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, Maria Lina Vitturini, dopo aver ricordato le vittime e le dinamiche dei 15 femminicidi avvenuti nelle Marche dal 2017 ad oggi, ha descritto le azioni messe in campo dalla Cpo, dalle attività formative, “rivolte anche ad avvocati, medici, psicologi e magistrati”, alla partecipazione ai tavoli della rete anti-violenza nelle cinque province. Sulle misure legislative e sulla fattispecie dei maltrattamenti sono intervenute la giurista Sandra Amato e la presidente dell’Ordine Psicologi Marche, Katia Marilungo, entrambe componenti della Cpo.
I numeri del rapporto annuale, redatto con il contributo delle Università di Macerata e Urbino, sono stati illustrati dai consiglieri Nicola Baiocchi (presidente della Commissione sanità e relatore di maggioranza), Simona Lupini (vicepresidente e relatore per l’opposizione) e Manuela Bora (referente del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche).
Al suo interno i dati dei cinque Centri antiviolenza, uno per provincia, incrociati con quelli del sistema di Emergenza Urgenza su accessi ai Pronto Soccorso e ricoveri ospedalieri e dei servizi sanitari territoriali riferiti ai Consultori familiari. Oltre all’aumento delle utenti che si sono rivolte ai Cav (+ 37%), si conferma la crescita delle telefonate al 1522 (da 301 a 353), che già nel 2020, in piena pandemia da Covid 19, avevano registrato un aumento di oltre il 70% rispetto al 2019.
La classe di età che maggiormente si è rivolta ai Centri è quella tra 40 e 49 anni, 197 su 663, e in netta prevalenza sono donne italiane (73,8%). Analizzando lo stato civile, 263 risultano coniugate, il 40% del totale regionale, e più della metà (310) viveva con figli minorenni. A conferma di quanto il fenomeno si sviluppi prevalentemente tra le mura domestiche, sia a livello regionale che a livello provinciale il soggetto maltrattante è prevalentemente il coniuge (38%).
Per l’assessore alle pari opportunità Chiara Biondi occorre “partire dall’educazione, perché alla relazione ci si educa”, da qui l’efficacia di abbinare la sua delega all’istruzione. Nelle considerazioni dell’assessore alla sanità Filippo Saltamartini la cultura come prevenzione, l’intransigenza nelle pene e la responsabilità di tutelare i bambini figli di vittime di violenza. Il Presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli, in conclusione della seduta, ha sottolineato che “serve un atto culturale, perché un reato contro una donna è sempre un abominio. Di fronte a queste violenze mai alibi, mai vie di fuga”.
Ad assistere ai lavori alcuni alunni del polo scolastico Giovanni Paolo II di Fermo e una rappresentanza di giovani calciatrici della Figc Marche che in Aula ha lanciato un appello per contrastare i pregiudizi e le vessazioni anche nello sport. Negli spazi accanto all’emiciclo di Palazzo Leopardi e a Palazzo delle Marche sono state collocate le opere della serie “Non canto in pubblico” dell’artista Roberta Conti.