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Macerata, Pos a 60 euro. I commercianti: “Il vero problema sono i tassi d'interesse alle banche” (VIDEO)

Macerata, Pos a 60 euro. I commercianti: “Il vero problema sono i tassi d'interesse alle banche” (VIDEO)

Il neo-eletto governo di Giorgia Meloni ha ufficialmente presentato alla Camera la bozza della prossima Legge di Bilancio 2023, già controfirmata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una manovra da 35 mld di euro, che annovera fra le misure di alto spicco la riduzione fino all’annullamento del reddito di cittadinanza, una soglia della flat tax alzata fino ad 85.000 euro, tetto al contante di 5.000 e l’obbligo per i commercianti di rifiutare i pagamenti tramite Pos (quindi con carte di credito, debito o bancomat) per acquisti inferiori ai 60 euro (prima erano 30).

Se nei circa 174 punti dell'articolato vengono toccati altri temi - come il lavoro, il cuneo fiscale, i nuovi finanziamenti alle imprese, il taglio dell’Iva dal 10 al 5% per combattere l’inflazione, i sostegni (seppur minimi) a scuola e sanità -, l’attenzione generale in quel di Macerata è rivolta oggi ai negozianti che cercano, nell’attesa di approvazione della Legge entro fine anno, di farsi un’idea preliminare sull’effettiva utilità del nuovo 'pagamento elettronico' e dell'innalzamento del limite al denaro contante. Arrivando a dubitare, in alcuni casi, anche della paventata risolutezza in termini di evasione fiscale.

“Per noi non cambia niente - spiega Gloria, titolare di una cartolibreria in Corso Cairoli - perché di norma accettiamo pagamenti senza alcun limite. Da commerciante avrei preferito una diminuzione delle tariffe fisse e mobili sul Pos”. Dello stesso parere anche Emanuel, gestore di un bar. “Penso che sia una cosa buona per altri tipi di commercianti, cioè quelli che processano versamenti pari o superiori a 60 euro”.

“Se per 10 centesimi di gomme da masticare 5 sono di commissione, allora è giusto mettere un freno ai pagamenti elettronici - aggiunge Stefano, proprietario di una tabaccheria vicina allo Sferisterio - altrimenti non c’è margine di guadagno. Sono d’accordo anche con l’innalzamento del contante: così saremo liberi di girare con qualche soldo in più in tasca, senza problemi”.

“Fare acquisti con le carte di credito è diventato per molte persone più semplice - afferma Cristina, bazar 48 nel centro storico - soprattutto quando vengono i turisti da fuori. Il vero problema sono le banche, che dovrebbero agevolare i tassi d’interesse sulle transazioni per noi negozianti. Io di contante a chiusura di giornata ne calcolo ormai poco, pur accettando ogni tipo di pagamento: diversamente, sarebbe una scorrettezza nei confronti del cliente. E penso anche che ci sia malafede sui famosi pagamenti in nero (io gli scontrini li faccio sempre!), ma questo dipende dal comportamento civile che ogni cittadino decide o meno di assumere”.

Di seguito, il servizio:

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