Finalmente la grande rotatoria del Castellaro (ex Loriblu) – svincolo importante nel sistema viario della Città e della statale 16 - ha cambiato completamente volto e da questa sera è ufficialmente la Rotatoria B-Chem, di Maurizio Bernardi, l’Industria Chimica Adriatica civitanovese che ha al suo attivo tre stabilimenti in Città e un export del 98%. Un’azienda nata negli anni ’60 con la produzione di macchine per le lucidature dei pavimenti. Negli anni ’90 ha ampliato il proprio settore con la produzione di mastici e adesivi per marmi, pietre e granito. Infine nel 2017 ha avviato un terzo polo per la produzione di adesivi per calzature e pellami che punta prevalentemente al mercato italiano.
L’Amministrazione comunale, dopo un bando pubblico, nell’aprile del 2019 aveva assegnato la rotatoria del Castellaro alla B-Chem con un’offerta di 9 mila euro. Insieme a questa rotatoria erano state assegnate anche le realizzazioni di altre due rotatorie, una nella zona commerciale fra via Einaudi e via Sella, un’altra in zona industriale fra via Gobetti e via Pirelli.
La nuova rotatoria B-Chem dell’imprenditore Maurizio Bernardi è stata progettata dallo studio tecnico Achilli&Perugini, mentre la realizzazione è stata effettuata dalla ditta Papa Nicola srl di Macerata.
‘Il connubio fra pubblico e privato è sicuramente vincente’. Ha dichiarato il Sindaco Ciarapica inaugurando la rotonda. ‘La nostra Città, nonostante il periodo difficile di crisi pandemica, continua ad essere molto attrattiva e ha moltissimi visitatori regionali e extra regionali. L’esposizione dei brand aziendali nelle zone cruciali viarie rappresentano un’ottima vetrina per la promozione della propria immagine e un veicolo importante di pubblicità. Recentemente sono state realizzate bellissime rotonde che ben si inseriscono nell’architettura complessiva del nostro territorio mantenendo in ordine strade e curando aree verdi. Questa della B-Chem è sicuramente una delle più importanti perché dà il benvenuto a tutti i visitatori che soprattutto dal nord entrano in Città o proseguono sulla SS16, l’arteria storica e più importante che collega il nostro ‘stivale’ dal nord a sud sul Mare Adriatico.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla Famiglia Bernardi - che ha partecipato al completo all’inaugurazione - per questo nuovo traguardo rappresentato dalla visibilità dei propri brand in uno dei principali ingressi alla Città.
All’iniziativa hanno partecipato oltre al Sindaco Ciarapica, l’Assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai, il Presidente del Consiglio, Claudio Morresi, l’Ing. Corrado Perugini, che ha realizzato il progetto, il consigliere di Forza Italia, Paolo Giannoni.
"Aggiungi un pasto a tavola": è la cena di Capodanno offerta dal Circolo Aldo Moro di Macerata e organizzata in collaborazione con il Centro di ascolto e di prima accoglienza.
Cena d'asporto per le persone "invisibili",quelle più fragili e in difficoltà per motivi economici, di salute,di solitudine, ecc.
''L'iniziativa del Circolo Aldo Moro nasce in piena emergenza sanitaria ed economica per dare un segnale di solidarietà in termini concreti alle persone e alle loro famiglie che in questo duro periodo hanno difficoltà economiche o di altro genere e per riaffermare che c'è una comunità solidale dove prevale ancora il buon senso, la condivisione,l'accoglienza e il farsi carico degli altri; valori umani e sociali che spesso vengono offuscati o strumentalizzati ma che la persone di cuore, semplici ed autentiche sanno ancora custodire e mettere al servizio della comunità", afferma il Segretario del Circolo Angelo Sciapichetti.
Per partecipare bisogna recarsi a ritirare il buono al centro di Ascolto in via Rampa Zara orario 9,30-12,00 fino al 30/12. O al Circolo Aldo Moro B.go Sforzacosta Macerata- tel 0733/202456.
Il 2020 è stato un anno che ha portato degli stravolgimenti sotto ogni punto di vista. La prima metà dell’anno è stata caratterizzata da una sorta di immobilizzazione generale, dal momento che era difficile capire cosa stesse succedendo e soprattutto, per quanto tempo la crisi sarebbe durata. Nella seconda parte dell’anno i timidi tentativi di ripresa economica sono stati bloccati dalla seconda ondata di Covid.
Ma c’è un settore che non si è mai fermato e che è riuscito a produrre profitti anche quando l’economia era in recessione. Il mondo della finanza e degli investimenti ha proprio questa caratteristica insita: la capacità di adattarsi agli eventi esterni, sia positivi che negativi.
Per questo motivo molte persone stanno pensando di iniziare a programmare la propria ripresa finanziaria “personale” investendo. In realtà, bisognerebbe chiarire che ogni momento è quello giusto per investire: basti pensare alle azioni di Amazon che sono in continua crescita, a maggior ragione in un periodo in cui il mercato online è praticamente triplicato.
Una volta stabilita l’intenzione di addentrarsi nel mondo della finanza, lo step successivo è scegliere a chi affidarsi: è fondamentale quindi valutare le migliori recensioni di broker, selezionare i vari operatori presenti sul mercato e poi decidere con chi iniziare quest’avventura.
Se sei del tutto a digiuno di finanza, sarebbe opportuno cominciare a studiare gradualmente i concetti base, in modo da avere una consapevolezza minima della scelta che stai effettuando. Affidarsi ai consigli di un professionista è sempre la decisione più razionale: come si dice, ognuno ha il proprio mestiere e la propria professionalità, che richiedono tempo, dedizione e studio per essere raggiunti.
Dal punto di vista dell’investitore, è basilare essere consapevole del fatto che ogni investimento comporta una possibilità di guadagno, ma anche un rischio. Rischio e possibilità di guadagno sono sempre due aspetti speculari, per ogni tipo di investimento.
Chi sono i broker e come selezionare i migliori sul mercato
I broker sono degli intermediari autorizzati ad agire professionalmente sui mercati finanziari: azioni, obbligazioni e mercato forex sono alcuni dei settori per cui è possibile rivolgersi a uno di questi professionisti. Per poter agire legalmente devono essere autorizzati dal Paese in cui hanno la sede legale, e il servizio offerto viene retribuito in base alla commissione stabilita tra cliente e broker.
Dopo aver accertato che il professionista individuato possa legalmente agire sui mercati finanziari, il secondo elemento da considerare è quello del costo. È chiaro che in settori così delicati come quello degli investimenti non sempre è raccomandabile scegliere a priori l’offerta più conveniente: la professionalità ha sempre il suo prezzo.
Costituisce sempre buona pratica però effettuare dei confronti, non solo tra le commissioni applicate dai vari broker, ma anche tra i costi per l’acquisto e la vendita di azioni o prodotti finanziari in generale, incluse le criptovalute e i CFD, senza dimenticare eventuali servizi aggiuntivi, fino alla stessa chiusura del rapporto contrattuale.
Dopo aver effettuato quindi una prima selezione più tecnica, occorre individuare l’intermediario che è maggiormente in grado di assecondare il nostro stile di investimento. Questo comporta un’interazione abbastanza stretta tra il professionista e l’investitore: il broker deve per prima cosa accertarsi che il cliente sia consapevole dei concetti di base del mercato azionario e/o forex, come quello di rischio e di leva finanziaria.
A seconda del tipo di investimento e della propensione al rischio, sarà il professionista a suggerire come muoversi: i CFD ad esempio sono molto frequenti negli ultimi tempi, anche perché possono essere utilizzati su diversi asset, dai più tradizionali come l’oro fino alle criptovalute, relativamente recenti nel panorama economico.
Qualunque azione compiuta dal broker sarà poi effettuata in nome e per conto del cliente: per questo è necessario un rapporto di fiducia tra i due e una solida esperienza da parte del professionista.
Il Sindaco Cecilia Cesetti ha consegnato le chiavi di un’auto in dotazione esclusiva alla sezione della Protezione Civile di Mogliano.
La Delegazione della Protezione civile, costituita dal Presidente Angelo Andreozzi e dai volontari Alvise Morichetti e Tiziano Fioretti, per l’occasione si è incontrata con il primo cittadino alla presenza degli Assessori Simone Settembri e Ilenia Marcattili, del Capogruppo Benedetto Perroni e del consigliere Vincenzo Lombi. Il Parroco Padre Mauro Valentini ha dato la sua benedizione al veicolo, che rappresenta il contributo concreto per svolgere più autonomamente le varie attività di sezione.
“Non raramente i volontari della Protezione civile in questi mesi difficili si sono trovati a svolgere il loro preziosissimo e gratuito servizio di assistenza alla popolazione moglianese - comunica il primo cittadino - utilizzando i propri veicoli privati. L’auto rappresenta uno strumento in più che sarà utilizzato per raggiungere "porta a porta" le fasce deboli della popolazione. Un ringraziamento speciale e un encomio per la preziosa efficienza e professionalità a tutti i volontari”.
In questo modo il Sindaco ha voluto consegnare personalmente con una breve cerimonia le chiavi dell’auto alla sezione moglianese della Protezione Civile, per confermare la vicinanza e la riconoscenza dell’Amministrazione comunale per il lavoro svolto sul territorio in questi difficilissimi mesi di assistenza alla popolazione. Il Presidente della Protezione civile Angelo Andreozzi, nel ringraziare commosso l’Amministrazione comunale per l’auto ricevuta in dotazione e per il sostegno ricevuto, ha espresso gratitudine e riconoscenza a tutti i volontari e al valore inestimabile della loro opera di volontariato svolta a beneficio della comunità di appartenenza.
Il Rotary di Tolentino, presieduto da Paolo Perri, ha donato al 118 di Macerata dell’Area Vasta 3 un ecografo palmare con doppia sonda settoriale e lineare che consente una scansione sia in profondità che in superficie. E’ di piccole dimensioni, ma ha un valore, non solo economico, molto consistente. L’apparecchio è stato consegnato dal presidente Paolo Perri a Ermanno Zamponi, direttore del Set 118 dell’Area Vasta 3.
Presenti alla breve cerimonia Giorgia Scaloni, della dirigenza dell'ospedale di Macerata, oltre a medici e infermieri del 118.
Zamponi ha ringraziato apprezzando l’utilità dell’ecografo donato per l’attività di emergenza. L’apparecchio, il VScan Extented Dual di GE Healthcare, è un potente strumento diagnostico di estrema maneggevolezza: è stato infatti progettato per accompagnare gli operatori e i professionisti sanitari ovunque sia necessario, tanto al letto del paziente quanto sul campo.
L’apparecchio, infatti, combina ottimamente eccellenti prestazioni di imaging ad alta risoluzione con ergonomia.
Dal punto di vista più strettamente clinico, l’ecografia è sempre più uno strumento fondamentale nella valutazione del paziente critico da parte del medico che lavora nel sistema dell’emergenza, in quanto consente di individuare in breve tempo e nella maggior parte delle volte, la causa della criticità del paziente e di conseguenza intervenire nel migliore dei modi. Nello specifico, l’ecografia palmare, grazie alla sua portabilità, consente inoltre l’uso anche nelle ambulanze.
Particolarmente utile nell’attuale fase pandemica è infine l’ecografia polmonare che evidenzia in fase precoce la polmonite interstiziale da covid-19 e l’ecogafo VScan donato dal Rotary di Tolentino risponde ottimamente a tale esigenza clinica.
Il nuovo direttore dell'Area Vasta 3, Daniela Corsi, non è potuta intervenire alla cerimonia di consegna che si è tenuta nella tarda mattinata dello scorso 23 dicembre, ma ha ringraziato telefonicamente il Rotary di Tolentino per la donazione.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le controversie che possono insorgere tra condomini nei rapporti di vicinato, in particolare in riferimento alla problematica delle immissioni di fumi, odori e rumori molesti.
Di seguito la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un nostro lettore di Porto Recanati, che chiede: “A quali responsabilità può andare incontro colui che pone in essere delle immissioni moleste nell’appartamento condominiale sovrastante con l’odore di cucinato o rumori?".
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ai controversi rapporti che possono insorgere tra condomini, con particolare riguardo alle cosiddette molestie olfattive, nello specifico in odori o fumi provenienti da cucine o da ambienti simili, o acustiche, tali da creare fastidio e disagio nel soggetto che le subisce.
Innanzitutto, occorre specificare quanto previsto dall’art. 674 del codice penale: “Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a 206 euro”.
A tal proposito, risulta utile riportare un consolidato principio giurisprudenziale della Suprema Corte, che recentemente ha ribadito quanto segue: “La contravvenzione prevista dall’art. 674 del codice penale è configurabile anche nel caso di molestie olfattive con la specificazione che, quando non esista una predeterminazione normativa dei limiti delle emissioni, si deve avere riguardo alla normale tollerabilità di cui all’art. 844 c.c., criterio che costituisce un referente normativo per il cui accertamento non è necessario disporre una perizia tecnica, potendo il giudice fondare il suo convincimento su elementi probatori di diversa natura, anche ricorrendo alle sole dichiarazioni testimoniali dei confinanti” (Corte di Cassazione, Sez. III Penale, sentenza n. 14467/17; depositata il 24 marzo 2017).
Pertanto, ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all’art. 674 c.p., le immissioni possono considerarsi moleste soltanto nel momento in cui superano il limite della normale tollerabilità; infatti, ai sensi dell’art. 844 c.c., il proprietario di un terreno o di un edificio non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e altre propagazioni derivanti dal terreno o edificio del vicino, se le stesse non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.
Tutto ciò anche riguardo alle immissioni rumorose, dette anche acustiche, provenienti dagli appartamenti adiacenti, situazioni anch’esse motivo di accesi contrasti condominiali tra colui che le subisce e il soggetto che le emette, attraverso condotte, quali: spostamento di mobili, tenere la musica ad alto volume, continuo vociare, utilizzo nelle ore serali o notturne di elettrodomestici particolarmente rumorosi.
La tutela penale di riferimento è rappresentata dall’art. 659 c.p., secondo il quale: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro”.
Ebbene, anche in questo caso, ed in risposta al nostro lettore risulta corretto affermare che, “Al fine di comprendere se l’immissione acustica sia illecita o meno, sarà necessario procedere alla sua valutazione tenendo presente il criterio della normale tollerabilità, il cui superamento del limite dovrà recare un potenziale disturbo ad una pluralità di persone, a nulla rilevando poi che alcune non siano state effettivamente disturbate (Cass. I, n. 1394/1999).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il Lions Club Macerata Host, nello spirito di attenzione ai bisogni degli altri che contraddistingue la sua attività, in persona del presidente Renato Lapponi, ha donato a Mario Bettucci, presidente del Centro di Ascolto e di Prima Accoglienza-Odv di Macerata, un contributo finalizzato al rafforzamento delle attività di accompagnamento e sostegno rivolte agli ospiti del Centro di Ascolto.
I fondi saranno inoltre impiegati per lo sviluppo di progetti di autonomia e integrazione di coloro che, già inseriti in un programma lavorativo, a causa dell’emergenza da Covid-19, hanno subìto importanti rallentamenti.
Da oltre trent’anni il Centro di Ascolto e di Prima Accoglienza si occupa di fornire supporto e sostegno a persone che per vari motivi si trovano in diverse situazioni di difficoltà, lavorativa, abitativa e sanitaria.
Attualmente il Centro di Accoglienza, situato proprio nel centro di Macerata, sta offrendo alloggio a undici ospiti, mentre altre quattordici persone sono supportate in strutture e appartamenti distribuiti nel territorio comunale.
Particolare attenzione viene riservata ai ragazzi neo maggiorenni, che a causa dell’emergenza sanitaria non riescono a trovare un impiego o a consolidare l’occupazione precaria che li vede coinvolti, e alle persone accolte di età più adulta con problematiche sociali e sanitarie che, in questo periodo di generale crisi, hanno difficoltà a vivere una dignitosa autonomia.
“Un contributo per noi importante – dice il presidente Bettucci – soprattutto in questo periodo di difficoltà; auspichiamo che la collaborazione con il Lions Club Macerata Host abbia un seguito nel prossimo futuro”.
Quasi 800 voti per il disegno della giovane Elena Pascucci di Camerino. Una bella favola di Natale quella per la piccola Elena di 9 anni, che ha partecipato al concorso “#IOSCELGO racconta con un elaborato testuale e grafico un aspetto del nostro territorio e diventa il protagonista del portale turismo della provincia di Macerata”, promosso dall’aggregazione di Comuni e Unioni montane della provincia di Macerata nell’ambito del progetto “CST Macerata Condivide” per favorire la conoscenza dei dati esposti in formato aperto sul portale della Provincia e per valorizzare il patrimonio informativo presente nel portale Macerata Turismo.
Elena, che frequenta la classe IV A del plesso “Salvo d’Acquisto” dell’Istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, sostenuta dalle insegnanti Maria Laura Moreni e Lorella Pigotti, ha partecipato alla sezione rivolta alle classi 3°, 4° e 5° delle scuole elementari del territorio provinciale.
Lo scopo del concorso era di rendere concreto e visibile il progetto CST Macerata Condivide e di promuovere il territorio provinciale, mettendone in evidenza gli aspetti naturalistici, culturali, artistici ed enogastronomici.
Ai partecipanti era richiesto di produrre un elaborato, composto da testo e immagini, che valorizzasse le caratteristiche del soggetto prescelto.
“C’era una volta, vicino alla città di Camerino, un castello che si chiamava Rocca Varano in cui abitavano il Duca Giovanni, la Duchessa Elena e i loro tre figli Cesare, Guglielmo e Ginevra.”
Inizia così il racconto di Elena intitolato “Quella volta a Rocca Varano” e accompagnato da un vivace disegno in cui uno dei monumenti più antichi e suggestivi di Camerino ritorna a vivere in tutto il suo splendore e con gli abitanti più prestigiosi: i Da Varano.
Dal 10 al 17 dicembre 2020 il disegno e la storia di Elena sono stati messi online e il popolo del web si è scatenato: il suo lavoro ha accumulato tanti voti (quasi 800) ed è risultato il più votato. Grande soddisfazione per la piccola artista che sarà premiata dagli organizzatori all’inizio del nuovo anno.
Di seguito il testo integrale del racconto scritto da Elena Pascucci:
"QUELLA VOLTA A ROCCA VARANO"
C’era una volta, vicino alla città di Camerino, un castello che si chiamava Rocca Varano in cui abitavano il Duca Giovanni, la Duchessa Elena e i loro tre figli Cesare, Guglielmo e Ginevra.
Un giorno, quando i due figli maschi avevano finito la lezione di tiro con l’arco e Ginevra aveva terminato di studiare con la mamma, i tre bambini decisero di andare a giocare nel parco del castello.
Mentre si divertivano insieme, arrivò una strega con un gufo che li voleva catturare e portare via. I bambini, allora, chiesero aiuto al Duca e alla Duchessa ma essi non risposero perché stavano dormendo. Per fortuna arrivò un arciere di nome Giulio che salvò i tre bambini; la strega si arrabbiò molto e se ne andò a casa sua ma promise che sarebbe tornata alla Rocca.
A notte fonda la strega ritornò e, visto che non era riuscita a catturare i bambini, decise di rubare dal castello un arco e una spada molto antichi. Quando il Duca Giovanni si svegliò si accorse che dal castello mancava qualcosa e chiese ai figli se avevano preso loro l’arco e la spada ma essi risposero di no perché sapevano che una volta era venuta una strega e quindi pensarono che fosse stata lei.
La strega si aggirava ancora nella Rocca, il Duca se ne accorse, chiamò le guardie che riuscirono a catturarla e a metterla in prigione.
Quella sera tutta la famiglia Varano organizzò un banchetto pieno di cose da mangiare per festeggiare la cattura della strega. I bambini però mangiarono poco perché dovevano andare a dormire presto.
Dodici disegni, tanti quanti sono i mesi presenti nel calendario, per colorare l’anno che verrà ma anche per ricordare che “donare sangue è un gioco da ragazzi”.
Grazie all’Avis di San Severino Marche, gli studenti dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi” sono stati di nuovo coinvolti nel Progetto Giovani che, giunto alla 23esima edizione, ha visto impegnate le varie classi delle scuole elementari e medie nel realizzare un’immagine per il calendario Avis distribuito a donatori e famiglie ma anche a ben 1.300 alunni.
In ciascun mese del 2021 vengono riprodotte le opere d’arte vincitrici di un’edizione non facile per via del Covid che ha reso impossibile anche fare una foto di gruppo da mettere in copertina ma che è stata egregiamente sostituita da scorci settempedani immortalati nelle foto di Andrea Federici, Dino Marinelli e Ivan Taddei.
Alla fine una speciale giuria ha scelto i lavori di Iris Denizi (classe III), Giorgio Beni (classe III), Mattia Amico (classe III), Tommaso Sparapassi (classe IV), Sofia Fediv (classe IV), Elisa Piunti (classe IV), Maria Tenneriello (classe IV), Cecilia Balducci (classe IV), Agata Sparapassi (classe V), Giovanni Allegretto (classe V), Alessia Sorino (classe V) e Cecilia Forconi (classe V) i cui elaborati sono stati raccolti insieme alla preghiera del donatore.
Molto belle anche le frasi che accompagnano gli elaborati: “La raccolta del sangue è importante!”, “Se vuoi fare la cosa giusta dona il tuo sangue”, “Nella squadra dell’Avis nessuno resta mai in panchina”, “Se donerete non ve ne pentirete”.
La pubblicazione, patrocinata dal Comune di San Severino Marche e dal Centro Servizi per il Volontariato Marche, è stata resa possibile grazie al sostegno di Novavetro.
Un bel gesto, alla vigilia delle festività natalizie, da parte dei Lions della sezione di Camerino. Questi ultimi infatti hanno deciso di fare una donazione alle famiglie più in difficoltà del Comune di Camerino, a causa dell’emergenza causata dal Covid-19. Con l’aiuto degli uffici comunali sono riusciti a risalire ai nuclei che vivono una situazione di particolare disagio, andando quindi in loro aiuto. Un regalo di Natale a tutti gli effetti per alcune famiglie camerti a cui sono stati consegnati direttamente dai Lions questa mattina gli importi donati, insieme al sindaco Sandro Sborgia e alla vice sindaco Lucia Jajani.
“Da parte dell’intera Amministrazione mi sento di rivolgere un grande ringraziamento ai Lions per questo gesto che va ad aiutare le famiglie del Comune più in difficoltà – ha detto il sindaco Sandro Sborgia – È una donazione che consentirà di vivere queste festività più serenamente in un momento che non è semplice, ma nel quale se tutti ci aiutiamo, come avvenuto in questo caso, sarà più facile uscirne".
Una nuova vetrina che si illumina in piena emergenza Covid e, insieme, una speranza che si accende in vista delle imminenti festività di Natale.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha inaugurato la Bottega delle Cialde di Simona Marcucci, attività commerciale che ha aperto i battenti in viale Eustachio al civico numero 13.
All’interno del negozio vasto assortimento di cialde di tutti i gusti e delle migliori marche come Illy, Lavazza, Nespresso, Caffè Borbone, Kimbo, Ricola, Aroma Vero, Must, Caffè Verzì e molti altri ancora insieme a cialde compatibili con tutti i modelli di macchinette da espresso in esposizione e vendita nello stesso store.
“Ho deciso di avviare una nuova attività di cui in città si sentiva la mancanza perché un’attività del genere non c’è mai stata anche se tutti ormai fanno uso di cialde in casa” – è la voce della titolare, Simona Marcucci, al suo primo giorno di attività.
Nel nuovo locale, proprio in occasione dell’apertura e fino al 31 dicembre, sarà praticato uno sconto a tutti i clienti.
“Vorrei dare uno speciale benvenuto ai tanti che, nonostante le difficoltà del momento, investono in città - sono le parole del sindaco, Rosa Piermattei – San Severino Marche è un centro vivo e ha un importante tessuto economico. Questi momenti offrono a tutti una carica di fiducia e ottimismo”.
Il mercato immobiliare si sta riprendendo gradualmente, quindi questo rappresenta un buon momento per vendere una casa.
Bisogna però armarsi di pazienza, poiché le persone sono molto più esigenti ed attente prima di fare un investimento importante. Si stima che la compravendita di un immobile ha una durata media di 8,7 mesi.
Innanzitutto è consigliabile apportare delle piccole ristrutturazioni, per rendere l'abitazione presentabile ed in buone condizioni. Naturalmente non bisogna spendere cifre eccessive, ma quanto basta per eliminare quei piccoli difetti che potrebbero scoraggiare i potenziali acquirenti.
Un parquet rovinato o usurato, muffe ed incrostazioni in bagno o infissi scoloriti non sono certo il miglior biglietto da visita.
Inoltre è opportuno rendere l'appartamento quanto più neutro possibile, affinché possa piacere ad una platea ampia di persone, eliminando quegli elementi troppo personali.
La vendita di una casa prevede un iter burocratico lungo e tortuoso, perciò bisogna preparare tutti i documenti ed averli subito a portata di mano.
La documentazione, utile anche per stabilire il prezzo più adeguato, comprende principalmente: pianta e visura catastale, atto di provenienza, certificazione energetica, documenti condominiali con le indicazioni dei millesimi e delle spese annuali ed eventualmente contratti d'affitto ed ipoteche.
Sono tanti i fattori che entrano in gioco e che incidono sul prezzo finale da attribuire ad una casa, quindi per valutare un immobile è necessario affidarsi ad esperti del settore.
Alcuni venditori preferiscono il fai da te, escludendo le agenzie immobiliari, che generalmente chiedono una percentuale del 2-3% sul prezzo di vendita.
Tra le principali realtà del mercato immobiliare ce n'è però una che si differenzia dalle altre, cioè Dove.it, che non richiede alcuna commissione al venditore, mettendo a disposizione una serie di servizi utili e funzionali alla vendita.
Sul portale di Dove.it c'è un form da compilare rapidamente, che fornisce una valutazione chiara e trasparente della casa con pochi clic.
Si tratta di un servizio utilissimo, poiché i prezzi degli immobili variano da regione a regione, quindi è possibile ottenere una valutazione professionale ed obiettiva.
L’agenzia immobiliare online vanta inoltre una squadra di agenti dislocati su tutto il territorio nazionale, quindi le offerte sono rivolte ad una clientela molto ampia.
Dopo aver stabilito il prezzo e trovato i potenziali acquirenti, iniziano le trattative che possono essere lunghe ed estenuanti.
Ci sono due tipologie di venditori: quelli che non si schiodano dal prezzo di partenza e quelli che sono disposti a trattare.
Ognuno è libero di agire come vuole, ma è consigliabile essere più malleabili nelle trattative per velocizzare la vendita. Molte persone partono da una valutazione dell'immobile più alta, concedendo poi uno sconto pari al 10-15%. Una mossa da prendere in considerazione.
Infine è opportuno fornire quante più informazioni possibili sulla casa, pubblicando foto ed anche video capaci di mostrare gli ambienti da diversi punti di vista, attirando così un numero maggiore di potenziali acquirenti.
I 15 ragazzi del Centro socio-educativo per disabili “Il Ciclamino” hanno abbellito con ghirlande le vetrine del centro di Corridonia e hanno realizzato il presepe in piazza Filippo Corridoni.
Tantissimi commercianti hanno aderito all’iniziativa organizzata dal Comune di Corridonia e dal “Ciclamino” gestito dalla Pars onlus. Le decorazioni per i negozi e il presepe sono stati realizzati interamente a mano dai ragazzi, affiancati dagli educatori Pars, che con amore e pazienza e creatività hanno portato un pò di magia natalizia all’intera cittadina.
65 sono i negozianti che hanno scelto di mettere in vetrina la ghirlanda e di fare una donazione ai ragazzi, una quota simbolica per aiutarli a realizzare un loro sogno, fare una gita in estate. Un modo solidale per unire e fare comunità, in un anno così particolare e difficile.
“Ogni anno prepariamo un mercatino di Natale, ma quest’anno non è stato possibile - spiega l’educatrice Pars Lisa Tosiani -. I nostri ragazzi ci tengono molto, con il ricavato autofinanziano parzialmente la gita estiva. Allora abbiamo pensato di fare qualcosa di nuovo, collaborando con il comune nella realizzazione di addobbi natalizi. Abbiamo realizzato una ghirlanda da appendere alle vetrine dei negozi di Corridonia e il presepe in legno posizionato sotto l’albero in piazza. L’idea è piaciuta ai commercianti ed è stata organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale.
Siamo grati a tutti per questa opportunità data ai nostri ragazzi”.
“Abbiamo pensato insieme agli operatori Pars di coinvolgere i ragazzi del centro per dar loro la possibilità di fare una raccolta fondi e far conoscere alla cittadinanza questa preziosa realtà. E’ un’eccellenza del nostro territorio - afferma Francesco Andreozzi, assessore alle Politiche per lo sviluppo economico e per il lavoro e commercio -. Inoltre hanno creato il presepe da mettere sotto l’albero di Natale in piazza Corridoni. I commercianti sono stati molto soddisfatti. E’ una ghirlanda molto bella che hanno potuto esporre nei loro negozi”.
“Nonostante tutte le restrizioni per Covid e le difficoltà, i ragazzi del Ciclamino, con il loro sorriso e la loro serenità immutata, nonostante le mille criticità - conclude Monica Sagretti, assessore alle Pari opportunità, istruzione e politiche educative -, sono stati gli unici ad offrirci aiuto e a realizzare gli addobbi di Natale. Con il loro garbo e il loro amore, sono sempre pronti ad accogliere le richieste del comune. Ghirlande meravigliose e un presepe semplice ma di un’eleganze unica. Tornare all’essenzialità è il messaggio di questo Natale 2020. Mi auguro che questo sia un esempio di inclusione sociale quotidiano e non un evento straordinario”.
Durante il lockdown molte persone hanno scoperto o riscoperto il piacere di restare in casa. Affinché la propria abitazione sia però un luogo gradevole nel quale trascorrere il tempo senza dubbio bisogna lavorare per renderla più bella e accogliente e non a caso proprio negli ultimi mesi è cresciuto il numero di chi si è dedicato ad un restyling di casa propria.
Online le fonti di ispirazione certo non mancano, ma se si vuole essere sicuri del risultato e cambiare profondamente il volto della propria dimora, forse sarà meglio evitare improvvisazioni rischiose e affidarsi piuttosto al consulto di un esperto. Se sei curioso, visita Glamcasamagazine.it e richiedi il progetto all'interior designer online.
(Progetto esclusivo di Interior design Glamcasamagazine)
Quello che spesso manca a chi vuole riprogettare o quantomeno dare un tocco di novità alla propria casa è la capacità di pianificare e definire a dovere gli interventi e gli investimenti necessari. Non si tratta solo di fare un po’ d’ordine, di acquistare qualche nuovo accessorio o di tinteggiare una parete, quel che serve è definire un progetto in ogni sua parte, così da massimizzare resa ed efficacia e minimizzare sprechi di tempo e denaro.
Il lockdown, così come le successive fasi con differenti limitazioni negli spostamenti, su base regionale, hanno impattato fortemente sulle abitudini degli italiani, senza dubbio ora, nella gran parte dei casi si trascorre più tempo tra le mura domestiche e questo ci fa accorgere di piccoli difetti o di soluzioni estetiche o funzionali che non ci convincono pienamente. Dedicarsi ad un restyling della casa, che si tratti di piccoli aggiustamenti o di un intervento più consistente, può senza dubbio aiutarci ad impegnare in modo produttivo il nostro tempo e regalarci non poche soddisfazioni. Improvvisarsi interior designer potrebbe però non essere sempre una scelta saggia, ci sono molte variabili da considerare quando si arreda o rinnova uno spazio.
Relooking o restyling?
Una prima cosa da capire è se vogliamo procedere ad un relooking o ad un restyling di casa. Quali sono le differenze? Con il termine restyling si indica un intervento di ristrutturazione della casa particolarmente importante, il relooking è invece un intervento più limitato, mirato e in genere anche più circoscritto.
Nel caso di un relooking non sono richieste manutenzioni straordinarie, rifacimenti di strutture, ecc, ma interventi più “leggeri”, come ad esempio lo spostamento di alcuni mobili o altri elementi. Spesso infatti basta veramente poco, lavorando con quello che si ha, per cambiare il volto della propria casa.
Tra relooking e restyling c’è poi come è facile immaginare anche una rilevante differenza sul fronte dei costi. Il restyling richiede interventi che possono arrivare a costare il doppio o anche il triplo rispetto ad un intervento di relooking che può comunque in molti casi dare buone soddisfazioni, se si sa dove mettere le mani. Sarà in ogni caso sempre meglio affidarsi a dei professionisti e cercare di valutare bene le differenti offerte, andando a scegliere la più allineata alle proprie esigenze.
Come Fare un Restyling della propria casa
Ci sono vari modi per approcciarsi ad un restyling di casa propria, una delle strade che più spesso si percorrono è quella di cambiare i mobili e più in generale gli arredi. Senza dubbio dei mobili nuovi aprono a nuove possibilità espressive, potremo scegliere elementi che si avvicinano maggiormente al nostro gusto e aiutino a creare degli spazi a nostra misura e a nostra immagine. Potremo avere una casa che racconta chi siamo e cosa ci piace.
Non sempre però bisogna acquistare un nuovo mobilio o rifare completamente gli interni, spostare elementi esistenti può consentire una loro maggiore valorizzazione e una più efficace definizione degli spazi funzionali della casa.
Un buon modo per cambiare il volto di casa nostra è usare il cartongesso per dei soffitti, delle pareti divisorie o altri elementi, come ad esempio una libreria. Questo materiale è molto versatile e se ci si affida a professionisti esperti permette interventi esteticamente impattanti con tempi e costi contenuti.
Un elemento che spesso si sottovaluta quando si arreda casa o quando la si rinnova è quello delle luci. L’illuminazione è invece importantissima per rendere bella e funzionale una casa e un buon restyling non può prescindere da delle attente riflessioni su questo fronte. Spesso per cambiare il volto ad una o più stanze di casa basta intervenire sulla luce, un elemento in grado di arredare come pochi.
Per dare un tocco di novità ad una stanza, spesso può bastare anche un intervento limitato, magari solo su una parete o una porzione della stessa, con un carta da parati dai colori e dalle fantasie moderne o più classiche. Allo stesso modo anche un cambio di colore di una parete, ritinteggiata, può essere un modo facile per rinnovare uno spazio e donargli maggiore personalità.
Infine, la scelta dei complementi d’arredo e più in generale dell’oggettistica è senza dubbio un modo divertente e piuttosto facile per rinnovare casa nostra senza grossi investimenti di tempo e denaro. Bisogna prestare attenzione a non accumulare troppa paccottiglia, ma a scegliere pochi oggetti che raccontino qualcosa di noi e di quello che più ci piace. Spesso possono bastare dei piccoli dettagli per ottenere risultati sorprendenti.
Alcune persone sono predisposte a certe emozioni piuttosto che ad altre. Edward Bach indicò per ogni stato mentale il rimedio floreale più adatto. Curarsi con i fiori di Bach aiuta, dunque, a conoscere meglio chi siamo nel profondo, attraverso quella fase delicata che è la scelta del rimedio che fa per noi.
Al termine di un lungo percorso che attraversa tutte le conoscenze mediche dell'epoca, tra cui i lavori di Freud sulle strutture della psiche, alla ricerca di un sistema terapeutico capace di raggiungere il cuore dei problemi, Bach approda al mondo vegetale, recuperando l'uso curativo della rugiada floreale di Ildegarda e Paracelso e ottiene le prime essenze che formeranno poi i fiori di Bach.
I fiori di Bach sono particolarmente indicati per i bambini, perché non danno effetti collaterali, non creano dipendenza, non si può andare in iperdosaggio. Anzi può ben dirsi che i bambini sono i migliori fruitori dei fiori di Bach perché non hanno preconcetti e reagiscono in maniera veloce e duratura.
I fiori di Bach sono, infatti, per tutti. Bach divise i 38 da lui scoperti per le loro virtù guaritrici in sette gruppi distinti. Esistono, quindi, fiori per la paura, per coloro che soffrono l’incertezza, per l’insufficiente interesse per il presente, per la solitudine, per l’ipersensibilità alle influenze e alle idee, per lo scoraggiamento o la disperazione e infine per la preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri. Tramite la floriterapia di Bach si possono risolvere quindi situazioni di stress, timidezza, ansia, panico, senso di colpa, insicurezza e depressione. Il riequilibrio delle emozioni risolve anche coliti, rigidità, muscolari, stanchezza, psoriasi e gastriti nervose.
I fiori di Bach, acquistabili anche nelle farmacia online, sono utili per risolvere i propri disturbi e presentano molti vantaggi, anche rispetto ad altri rimedi naturali o erboristici: innanzitutto sono privi di tossicità, non presentano effetti collaterali di nessun tipo e sono compatibili con qualsiasi altra cura, omeopatica o allopatica che sia, perché non interferiscono con i farmaci. Inoltre i fiori di Bach agiscono sulle cause profonde dei disturbi e su tutti i piani, rimettendo in moto la "metabolizzazione" degli eventi fisici e psichici anche molto remoti che li hanno originati, fino ad eliminarli.
Dal momento che sempre più persone mostrano interesse nella floriterapia, sempre più farmacie offrono prodotti floriterapeutici che si prestano all'autoterapia. Una curiosità? Sembra che la scelta di Edward Bach inizialmente avvenisse grazie all’eccezionale sensibilità che lo stesso affermava di possedere: appoggiando il fiore o la foglia sulla lingua, sosteneva di poterne presagire l’effetto curativo.
Lo spot Augurale della Agenzie Sero Group Vita di Condominio quest'anno è stato realizzato dal noto artista Marco Marilungo.
La società Sero Group ha voluto evidenziare l'importanza che assume la casa anche e soprattutto n questo particolare periodo pandemico.
La casa e il condominio oggetto di attività della società con oltre 22 anni di attività presente in diverse aree della nostra Regione e ora con la nuova prossima apertura anche nella citta di Milano.
Guarda qui lo Spot Augurale:
Musica tutto l’anno con le immagini del Camerino Festival. È una bella novità, per giunta a scopo benefico, il calendario 2021 della kermesse musicale che si è svolta con grande successo la scorsa estate coinvolgendo alcuni luoghi simbolo della città ducale: Piazza Cavour, la Rocca Borgesca, la Basilica di San Venanzio, Rocca d’Ajello con lo scopo di raccogliere fondi da destinare a sostegno della casa di riposo di Camerino "Fondazione Casa Amica". 12 mesi di musica a Camerino, una raccolta fotografica che ripercorre tutti i momenti più belli e racconta le emozioni degli artisti di fama mondiale sul palco: Ramin Bahrami, Marmen Quartet, Mario Brunello, i Filarmonici Camerti, Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura. L'Intero ricavato della vendita del calendario sarà destinato alla casa di riposo di Camerino "Fondazione Casa Amica" che in questo periodo di grande difficoltà causata dall'emergenza Covid-19 necessita di maggiore sostegno e solidarietà per gli anziani e il personale. Musica e beneficienza si fondono, dunque, guardando al nuovo anno.
Il Calendario 2021 “Camerino Festival per Casa Amica” sarà in vendita da domani (mercoledì 16 dicembre) al prezzo di 10 euro in diversi esercizi commerciali camerti. “È stata una bella idea che nasce ancora una volta dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale e la direzione artistica del Camerino Festival – commenta Giovanna Sartori, assessore alla cultura di Camerino – Abbiamo pensato di realizzare questo progetto per uno scopo benefico, destinando il ricavato alla Fondazione Casa Amica. In questo momento di enorme difficoltà, come l’emergenza sanitaria, abbiamo cercato di stare vicino a chi è più debole. Un calendario bellissimo, 12 mesi di musica a Camerino che chiudono un po’ il cerchio della nuova edizione del Camerino Festival che, nonostante le mille difficoltà, è riuscita a ripartire e far rifiorire il centro storico. Non dimenticheremo mai le emozioni in Piazza Cavour, finalmente non più in silenzio. L’invito non può che essere ad acquistare il calendario”.
Il calendario è stato realizzato dal Comune di Camerino insieme alla direzione artistica del Camerino Festival: Francesco Rosati direttore della GMI di Camerino, Vincenzo Correnti direttore di Adesso Musica e Daniele Massimi direttore di Musicamdo Jazz.
In questo periodo difficile per tutti, la Comunità terapeutica Pars onlus “Don Vincenzo Cappella” vuole essere maggiormente vicina ai propri ospiti, in un’atmosfera natalizia sincera, gioiosa, ma anche di rispetto e di riflessione.
La Comunità Pars “Don Vincenzo Cappella” di Corridonia ospita 18 ragazzi dai 25 ai 50 anni, affetti da dipendenza, quali droga e alcol e gioco d’azzardo.
“Veniamo da un momento doloroso e da molto tempo i nostri ragazzi non vedono i propri familiari - spiega l’operatrice Pars Alessandra Giammaria -. Abbiamo deciso fin da subito di attivare le videochiamate, ma non è la stessa cosa. Si è creato un senso di vuoto e di tristezza, è davvero difficile non poter vedere i propri cari per un lungo periodo. Anche per questo motivo, addentrandoci nel periodo natalizio, abbiamo pensato di lavorare per realizzare un ambiente caldo, accogliente, come a casa, per colmare quel vuoto, quella distanza fisica tra loro e le proprie famiglie”.
"Ho sentito la mancanza dello sguardo dei miei figli”; “mi è mancato l'abbraccio di mia madre”; "ho sentito la mancanza del calore del sorriso della mia compagna” testimoniano i giovani ospiti.
La struttura continua a realizzare attività importanti rispettando le normative, ma garantendo l’opportunità di fare laboratori e esperienze attive e a essere luogo dove si cerca di dare una risposta efficace alle persone che vivono il dramma della dipendenza da sostanze stupefacenti o da gioco d’azzardo.
In queste settimane di preparazione al Santo Natale i ragazzi stanno seguendo un laboratorio artistico tenuto da Cristiana Torresi per realizzare con materiali di riciclo l’albero, il presepe a grandezza naturale e le decorazioni per abbellire l’intera struttura.
"Non ho mai pensato al Natale, la mia priorità era la droga, ora riscopro la bellezza di questo momento”; "dopo tante festività passate allo sbando questo è il primo Natale in serenità”; "per me il Natale è sempre stato sinonimo di solitudine e tristezza, ora che mi trovo in questa famiglia sento una nuova speranza nascere in me” affermano alcuni dei ragazzi pensando al senso del Natale.
“Per il Natale stiamo cercando di creare un clima natalizio, anche un buon menù, per farli di sentire il più possibile a casa; i nostri ragazzi stanno rispondendo bene, sono molto collaborativi - continua la Giammaria -. Stiamo allestendo un presepe all’esterno della struttura con i bancali e le sagome e materiali di riciclo e gli oggetti di Natale per addobbare l’interno della Comunità. Inoltre, continuiamo a svolgere alcune attività, quella dedicata alla cura della casa, la pulizia delle proprie camere e della struttura, come una famiglia dove ognuno ha una propria mansione. Poi c’è la cura del verde, proprio qualche giorno fa abbiamo piantato molti alberi nel viale che conduce alla Comunità, e infine i nostri ragazzi si prendono cura degli animali, con amore e responsabilità”.
Questa è la storia molto drammatica di un femminicidio efferato che scosse l’animo di tutti noi.
Permessi premio, sconti di pena, un lavoro da centralinista nel carcere di Bollate; studia giurisprudenza, ha dimenticato, sembra con facilità, la donna per la quale ha ucciso la moglie, ed ora ha un’avvenente nuova compagna, una donna dell’Est che regolarmente va a fargli visita in carcere per trascorrere con lui alcune ore.
Lui è Salvatore Parolisi, per la giustizia italiana l’assassino della moglie, Melania Rea.
Non ha mai confessato il delitto, avvenuto il 18 aprile 2011, quindi non ha mai manifestato una qualsiasi forma di pentimento, nè la necessità di ottenere il perdono: perdono della famiglia di Melania e della piccola Vittoria, figlia sua e di Melania, privata per sempre dell’affetto materno e di una vita insieme a lei.
Ma, come accennato, una verità processuale è stata raggiunta dalla giustizia italiana.
E crediamo valga la pena ricordare come si è giunti a tale verità, pensando a Melania che, a differenza di Parolisi, non ha una seconda possibilità di vita. Ricostruiremo le circostanze per le quali si è giunti ad affermare la colpevolezza di Parolisi, “al di la di ogni ragionevole dubbio” attingendo dagli atti ufficiali.
La scena del crimine
“Il cadavere (..omissis) veniva rinvenuto supino, in parte ricoperto da fogliame e aghi di pino, con il collo intriso di sangue, le mani aperte sul terreno, i piedi in direzione del chiosco, le scarpe allacciate(...omissis) La maglia, così come il giubbino, era lacerata in corrispondenza delle lesioni (...omissis) dunque inferte nella parte superiore del corpo attraversando gli abiti indossati da Melania. Le lesioni venivano inferte con un coltello monotagliente, le prime quelle da dietro con tentativo di sgozzamento quindi sulla schiena dall’alto verso il basso e al dorso e infine quelle frontali; Il luogo del rinvenimento corrisponde a quello dell'omicidio, date le tracce rinvenute ed in particolare la chiazza ematica posta al di sotto del corpo; La cute del viso risultava coperta da fondotinta e il mascara con cui erano truccati gli occhi non presentava sbavature; Tra i segni post mortem vi sono le varie incisioni effettuate sull’addome e sulle cosce della donna dopo la morte di costei – non molte ore prima del ritrovamento del cadavere e segni suggestivi per tentativo di despistaggio (siringa infilata sul petto, laccio emostatico)”
La morte di Melania era stata procurata da un'arma da punta e da taglio che le aveva lacerato il corpo con 35 coltellate.
Nessuna di tali lesioni era stata mortale. La morte era sopraggiunta a causa di anemia emorragica acuta: Melania è morta per dissanguamento.
La dinamica di realizzazione del crimine
Melania è stata uccisa all’improvviso “da dietro" con un iniziale “gruppo” di colpi lesivi costituiti dal tentativo di “sgozzamento” (ferite al collo) e dai colpi di coltello inferti alle spalle dall’alto verso il basso e da quello - profondo - alla schiena”
“Melania non ha avuto tempo e modo di lottare e difendersi attivamente se non nelle fasi di un accoltellamento già iniziato (limitate lesioni da difesa alle mani; più profonda lesione al polso destro); Melania non ha avuto tempo di piangere (trucco intatto, il suo mascara non presentava segni di sbavature)”
Paticolare doloroso da accettare, sapere che questa bellissima donna campana non ha avuto neppure il tempo di piangere, ma solo di osservare l’immagine del suo assassino, suo marito, ed essere consapevole che quella sarebbe stata l’ultima persona vista nella sua giovane vita.
“La morte è intervenuta alcune decine di minuti dopo l’inizio della azione omicidiaria (potenzialmente anche in assenza dell’assassino che abbandonava il posto con Melania agonizzante).”
L'azione ha richiesto non più di 10 /15 minuti e sarebbe stata realizzata esclusivamente dal Parolisi, in preda a dolo d'impeto. Costui, a quel punto, si liberava degli indumenti sporchi di sangue e li nascondeva.
Fa rabbrividire la scena del crimine, come tutte le scene di un crimine violento. Ancor di più rabbrividiamo se pensiamo che “ignara testimone” di quanto stava accadendo alla sua mamma era proprio Vittoria, la figlia di Melania e Salvatore che, secondo le ricostruzioni, mentre si consumava il delitto era in macchina, assicurata al suo seggiolino, e chissà forse dormiva serena mentre perdeva per sempre la sua mamma e sarebbe cresciuta senza averla mai più accanto.
IL MOVENTE NEI MESSAGGI SCAMBIATI TRA PAROLISI E L’AMANTE
Parolisi è un uomo che mente. Ed ha mentito alla moglie ben prima che agli inquirenti.
Melania, un anno prima della sua morte, aveva scoperto la relazione extraconiugale del marito con una soldatessa, Ludovica, recluta della Caserma Clementi di Ascoli, allieva del marito.
Ne erano derivati, ovviamente, profondi dissapori.
“Si tenga conto che Melania era una donna non disposta “a cedere” facilmente: si era già dimostrata volitiva e di carattere nell’affrontare direttamente Ludovica al telefono per due volte quando aveva casualmente “scoperto” il tradimento del marito; ne aveva sofferto, era stata dura col marito prima di perdonarlo, aveva avuto la forza e il carattere di parlare direttamente con l’altra...”
Dopo un periodo di crisi Melania decise di perdonare il marito, non essendo a conoscenza del fatto che la relazione in realtà proseguiva.
I dissapori quindi si erano ricomposti anche in virtù della "falsa" affermazione del Parolisi di aver troncato il rapporto con la soldatessa sua allieva.
Ma Parolisi mentiva anche con Ludovica: le aveva manifestato la volontà di abbandonare la moglie, tanto da aver già contattato un legale per iniziative formali (affermazione anch'essa non rispondente al vero).
Nella seconda parte, domenica prossima, i messaggi tra Parolisi e la soldatessa, per focalizzare la realtà nella quale, secondo i giudici, è maturato il movente e quindi il delitto.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili ai rapporti tra comproprietari di beni immobili e relative problematiche. Il caso di specie scelto è di un lettore di Civitanova Marche che chiede: “A quali responsabilità può andare incontro chi da proprietario al 50% di un immobile cambia la serratura della porta d’ingresso negando così l’entrata all’altro comproprietario?”
Il caso di specie ci porta ad analizzare il reato di cui all’art. 610 c.p. secondo il quale, “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni”; difatti, come da orientamento giurisprudenziale consolidato di legittimità, “Si ravvisa il delitto di violenza privata anche nella condotta di chi impedisce l’esercizio dell’altrui diritto di accedere ad un locale o ad una delle stanze di un’abitazione, chiudendone a chiave la serratura o cambiandola senza il consenso e la relativa consegna delle nuove chiavi” (Cass., Pen., Sez. V, n. 4284 del 29.9.2015).
A tal proposito, si evidenzia che, sotto il profilo dell’elemento oggettivo, il delitto di cui all’art 610 c.p. si qualifica come reato d’evento e a forma vincolata: il fatto tipico consiste, infatti, nel costringere altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, mediante l’impiego di violenza o di minaccia. Quanto al concetto di violenza rilevante – che è quello che in questa sede interessa - esso è costituito dall’esplicarsi di una qualsiasi energia fisica da cui derivi una coazione personale; non rileva, né la qualità dei mezzi adoperati, né che essi siano diretti o indiretti, di carattere materiale o psicologico, occorrendo solo l’idoneità di essi al raggiungimento dello scopo che è quello di costringere altri a fare, tollerare od omettere qualcosa.
Si parla di violenza in due diverse accezioni: violenza propria e violenza impropria; la prima deve intendersi quella fisica che si esplica direttamente sulla vittima, mentre quella “impropria“, si esplica attraverso l’uso di mezzi anomali diretti ad esercitare pressioni sulla volontà altrui, configurabili anche laddove essa non si indirizzi contro l’altrui persona, ma sulle cose, alla sola condizione che dispieghi un’effettiva incidenza costrittiva sulla volontà della vittima.
Pertanto, in risposta al nostro lettore, risulta corretto affermare che: “Integra il reato di violenza privata ex art. 610 c.p. impedire l'esercizio dell'altrui diritto di accedere ad una stanza di un'abitazione o di un locale chiudendola a chiave o cambiandone la serratura”(Cass. Pen.; sentenza n. 38910/2018).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.