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Tu chiamale se vuoi "emozioni": ma sappiamo davvero riconoscerle?

Tu chiamale se vuoi "emozioni": ma sappiamo davvero riconoscerle?

Le emozioni, ci accompagnano nell’arco di tutta la nostra esistenza, a volte ci travolgono come uragani, altre volte riusciamo a reprimerle sapientemente, perché troppo difficili da gestire, ma le conosciamo veramente?

Sviluppare un’alfabetizzazione emotiva potrebbe portare a migliorare notevolmente la nostra qualità di vita e le relazioni interpersonali. Aristotele scrisse: "Colui che si adira per ciò che deve con chi deve quando e per quanto tempo si deve, può essere lodato!". 

Il filosofo greco aveva compreso quanto fosse importante coltivare una competenza che ci permettesse di gestire la sfera emozionale con consapevolezza. 

Se, nel momento in cui l’emozione emerge, impariamo a fermarci, nel silenzio e nell’ascolto di noi stessi, possiamo cominciare a riconoscere e poi a comunicare in modo assertivo ciò che proviamo, costruendo relazioni più appaganti, nelle quali saremo in grado di capire in modo empatico anche l’altrui emozione.

Nella nostra esistenza viviamo esperienze caratterizzate dalle cinque emozioni primarie che sono la Gioia, la Tristezza, la Paura, la Rabbia ed il Disgusto, nate come forma di adattamento alla vita, sono tutte importanti e ciascuna ha una sua funzione specifica in un percorso di crescita individuale.

La Gioia è l’energia che ci permette di affrontare le giornate con entusiasmo, è fondamentale saperla vivere appieno e consapevolmente condividendola con gli altri. 

Abbiamo poi bisogno anche della Tristezza, perché quando siamo in difficoltà ci permette di ritirarci nel silenzio e di guardarci dentro con più attenzione e così evolviamo. Spesso cerchiamo di rimuovere questa scomoda emozione impegnandoci in mille attività, ma tutto ciò che non esprimiamo, in qualche modo, troverà la strada per manifestarsi, spesso con somatizzazioni corporee.

La Paura ha lo scopo ancestrale di proteggerci dai pericoli; la Rabbia, può essere trasformata in una grande fonte di energia che ci farà reagire e lottare per raggiungere i nostri obiettivi ed esprimere noi stessi. Il Disgusto, infine, ci guida lungo il nostro cammino, permettendoci di allontanare tutto ciò che non ci appartiene. 

Nel momento in cui due emozioni primarie si incontrano, danno vita a molte emozioni secondarie; quando, ad esempio, la gioia incontra la tristezza nasce la malinconia…

Se proviamo questi movimenti interiori, senza riconoscerli, semplicemente reagendo o subendoli, saremo in balia di loro e  non saremo in grado di vivere una vita serena e presente a noi stessi nel "Qui ed Ora".

Una regolazione emotiva ci permette di riconoscere, comprendere e gestire le nostre emozioni e ci consente di affrontare le sfide della vita in modo efficace.

Per regolare le emozioni possiamo:

-  sederci e chiederci "Come mi sento?" e quando emergeranno, proviamo a riconoscerle ed accettarle, tentando di dare loro un nome.

- cerchiamo di non reprimerle, ma di accoglierle, comprendendo per quale motivo sono nate, lasciamole esprimere dentro di noi e ascoltiamole.

- quando arrivano chiediamoci in quale altra occasione sono comparse, per trovare eventuali connessioni.

- ascoltiamo il nostro corpo, la mente "mente" il corpo mai.

- esprimiamo l’emozione in maniera costruttiva parlandone con un amico fidato, scrivendo un diario, facendo attività fisica o confrontandoci con un professionista.

Tale processo si compie grazie all’intelligenza emotiva, una competenza che possiamo sviluppare nel corso della nostra vita che ci permetterà di raggiungere traguardi che con la sola intelligenza cognitiva non potremmo neanche immaginare.

 

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