"Supporto alla regolarizzazione degli animali dei rifugiati ucraini": i veterinari scrivono al Ministero
Regolarizzazione degli animali al seguito dei rifugiati ucraini in Italia, il presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani, Marco Melosi, scrive al Ministero.
"Coordinandosi con l’Autorità Competente, in particolare con i Servizi Veterinari territorialmente competenti, i Medici Veterinari liberi professionisti potrebbero essere invitati, anche a titolo gratuito, ad eseguire adempimenti minimi necessari, come l’identificazione/registrazione e la vaccinazione antirabbica stante che l’Italia non ha previsto alcuna deroga di profilassi e pertanto sul territorio nazionale non sono ammessi pets da Paesi UE o extra UE non vaccinati contro la rabbia". Lo ribadisce lo stesso Melosi, in una lettera inviata al Capo dei Servizi Veterinari italiani, Pierdavide Lecchini.
Il riferimento è alle misure eccezionali disposte dalla Direzione Generale della Sanità Animale (Dgsaf) per consentire l’ingresso nell'Unione Europea di animali domestici movimentati al seguito di rifugiati provenienti dall'Ucraina. L'Italia è fra i Paesi che hanno dato seguito alle indicazioni della Commissione Europea per facilitare gli spostamenti. Una volta nel Paese di destinazione, i pets devono essere regolarizzati.
Per la regolarizzazione non ci sono procedure operative univoche, le Regioni seguono le indicazioni generali del Ministero della Salute che ha previsto misure di emergenza. "Desideriamo suggerire e promuovere il ricorso ai Medici Veterinari liberi professionisti, a supporto degli interventi necessari per conformare i suddetti pets ai requisiti del regolamento (UE) 576/2013 - scrive ancora Melosi - Quanto sopra anche alla luce di stime di consistenti ingressi in Italia di cittadini ucraini con animale al seguito".
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