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Storia dello scaldaletto

Storia dello scaldaletto

Come facevano i nostri nonni e bisnonni a rendere caldo il letto in inverno? Com’è nato lo scaldaletto moderno? Scopriamolo in questo articolo.

 

Quando arriva l’inverno è sempre un po’ difficile riuscire a entrare sotto le coperte senza provare quel brivido di freddo dovuto alla temperatura del lenzuolo. Anche chi oggi può vantare un sistema di riscaldamento autonomo, non tutti riescono a rendere la propria abitazione completamente a prova di gelo. Ecco perché in commercio si possono trovare scaldaletto convenienti e molto performanti, che offrono soluzioni efficienti e a lunga durata.

 

Ma questo dispositivo non è certamente di recente invenzione, perché già nella società contadina di molti anni fa esisteva un modello del genere. I nostri nonni e, in generale, gli antenati godevano di soluzioni certamente semplici ma allo stesso tempo funzionali. Mentre le case moderne sono coibentate, con porte a prova di spiffero, termosifoni e finestre che evitano la dispersione del calore e l’entrata del freddo dall’esterno, quelle di una volta non erano minimamente così.

 

Infatti nei prossimi paragrafi scopriremo anche qual è il predecessore degli scaldaletto venduti online e offline oggigiorno. Questi ultimi sono diventati una vera manna dal cielo, soprattutto dopo una giornata ricca di lavoro e di impegni oppure anche quando arriva il weekend ma fuori il meteo è contro ogni aspettativa, perché una delle cose che piace di più è rimanere sotto le coperte. Anche gli animali molto spesso ci seguono in questa iniziativa, intrufolandosi nel piumone per diverse ragioni.



L’antenato

 

In un passato non così tanto lontano, le generazioni dei nostri bisnonni utilizzavano uno strumento particolare per poter scaldare la casa e il letto. Al tempo non esistevano certamente le comodità a cui siamo invece abituati noi oggi, infatti già possedere una stufa a legna oppure un camino si rivelava una fortuna indispensabile. I camini erano però adoperati principalmente per la cucina, quindi per realizzare le pietanze per tutta la famiglia.

 

Ma, allora, come facevano a scaldarsi in inverno? Vi starete chiedendo. Ecco che la risposta non è poi così difficile. Grazie all’ingegno dei contadini era stato creata la soluzione che prendeva il nome di “la monaca e il prete”. Si trattava di una sorta di scaldaletto realizzato con due aste in legno ricurve al cui centro veniva posizionato un braciere. Questa struttura era messa appositamente tra le coperte e i cuscini, lasciata lì per diverso tempo, così evaporava l’umidità, si alzava la temperatura e i sonni potevano farsi più tranquilli.

 

In tutto questo, la parte in legno era il “prete”, mentre quella centrale in rame o in terracotta che accoglieva le braci era invece la “monaca”. Il suo utilizzo è rimasto invariato fino agli anni ‘70, sia nelle case dei contadini, sia in quelle delle famiglie abbienti. 



Tipologie moderne

 

Oggi il discorso è nettamente diverso: l’evoluzione tecnologica ha permesso di avanzare anche dal punto di vista del riscaldamento del letto, offrendo soluzioni più vantaggiose e rapide, ma anche per certi versi sicure. I modelli moderni sono principalmente elettrici, progettati per durare a lungo e per riuscire ad alzare la temperatura già dopo qualche minuto.

 

Le soluzioni ingegnose dei nostri bisnonni sono ormai diventati una storia da raccontare, un esempio di aguzze capacità di chi era considerato l’ultimo nella società. Un tempo i contadini non avevano certamente la stessa sorte di chi era ricco, un po’ come oggi, anche se le differenze sono meno nette. 

 

In ogni caso, i modelli moderni si distinguono a loro volta in diverse tipologie: singoli, matrimoniali ed elettrici. Questi ultimi offrono una caratteristica molto interessante, ossia la possibilità di gestire il tempo di funzionamento, programmando un autospegnimento. In questo modo, anche se vi dimenticate lo scaldaletto acceso per diverse ore non sarà un problema.

 

Le prime due tipologie sono invece quelle adatte per letti singoli oppure per letti matrimoniali o da una piazza e mezzo. Questi ultimi vantano anche un doppio comando manuale, facile da utilizzare per tutti. Molti però si chiedono se sia un dispositivo sicuro o comunque che non mette in pericolo nessuno: in questi casi è bene specificare che trattandosi di uno strumento elettrico bisogna comunque fare attenzione.

 

Per questa ragione, anche per pulirlo, è bene seguire le indicazioni fornite dall’azienda produttrice, evitando di improvvisare. Questo perché ogni brand progetta scaldaletto dal design studiato ad hoc per determ

 

(Credit foto: CC-BY-SA-4.0Self-published work)

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