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"Stasera farò qualcosa che mai avrei pensato, perdonatemi": la storia di Vanda

"Stasera farò qualcosa che mai avrei pensato, perdonatemi": la storia di Vanda

Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico. Di seguito proponiamo il caso di questa puntata. 

“Scusate vi voglio bene a tutti mi manca la mia famiglia sono sola questo essere mi ha portato all’esasperazione la polizia e carabinieri di trapani sembrano ke vadano d accordo con lui stasera farò qualcosa ke non avrei mai pensato vi amo xdonatemi”. Queste le parole postate su Facebook da Vanda Grignani, la donna di 45 anni che nella notte tra il 30 ed il 31 ottobre ha ucciso con una coltellata il convivente Cristian Favara, nell’appartamento in cui vivevano insieme, in pieno centro storico a Trapani, alle spalle della Cattedrale.

Ascoltata dal Pm, la donna ha raccontato di una storia malata, fatta di abusi, tossicodipendenza e violenze mai denunciate. "Mi picchiava continuamente, ormai la mia vita era diventata impossibile" sono le parole pronunciate subito dopo l’arresto. 

Quella sera, all’ennesima litigata, la 45enne, nel tentativo di allontanare l’uomo che la stava aggredendo con una sedia, gli avrebbe sferrato un colpo all’addome con un coltello da cucina; ha poi chiamato i Carabinieri dichiarando di aver colpito per difendersi.

Durante l’interrogatorio la donna, ora in carcere dopo che il GIP ha convalidato l’arresto disponendo la misura cautelare, avrebbe raccontato che "nelle ultime settimane la relazione era diventata assai difficile al punto da chiedere più volte aiuto alla polizia". Effettivamente è stato accertato che già diverse volte, almeno sette, le Forze dell’Ordine erano intervenute per sedare le violente liti della coppia, e ogni volta era stata sempre la donna a telefonare.

Cristian Favara stava scontando una condanna per omicidio colposo, per aver ceduto una dose letale di droga ad una giovane, morta di overdose nel 2016. Era agli arresti domiciliari, con il permesso di uscire solo per il lavoro.

Lui, un uomo violento, con problemi di droga, già condannato per omicidio colposo, agli arresti domiciliari. Lei, una donna che dice di essere giunta all’esasperazione, che non ha mai denunciato la relazione malata e violenta che si trova a vivere.  

Gli amici, i parenti i conoscenti di Vanda, informati di una situazione così tesa nella casa della coppia, quando si sparge la notizia del delitto di Trapani, nell’immediatezza addirittura alcuni di loro scrivono sul profilo messaggi e commenti pensando che la vittima sia lei e non il convivente.

Disagio, solitudine, violenza, isolamento, disattenzione, paura, fanno parte del microsistema della coppia e del macrosistema in cui è inserita; anche da ciò sono partite le dinamiche che hanno condotto all’atto criminoso: un tragico epilogo in cui la vittima si confonde con il carnefice e viceversa. Un ‘altra triste storia dalla fine (forse?) preannunciata...

 

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