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Rimborsi aerei: tutte le leggi che tutelano i viaggiatori e le novità più recenti

Rimborsi aerei: tutte le leggi che tutelano i viaggiatori e le novità più recenti

Negli ultimi 2 anni il traffico aereo è tornato ai livelli pre-pandemia, sia per quanto riguarda la quantità di voli offerte dalle compagnie sia per quanto riguarda il numero di passeggeri. Una delle poche cose a cambiare rispetto al 2019, in senso negativo, è stato il numero di disservizi registrati con ritardi e cancellazioni di voli a farla da padrone. Le cause sono molteplici e vanno dalla lunga ondata di scioperi dei vettori, passando per la difficile situazione geo-politica, fino ad arrivare alle problematiche interne delle compagnie. Una situazione difficile e che rende ancora più importante per i passeggeri conoscere i propri diritti e le leggi che regolano la materia. Ecco le più importanti e le ultime novità in arrivo nel settore.

Volare tutelati in Europa: il Regolamento CE 261/04

La normativa più importante e significativa, quando si parla di tutele per le vittime di disservizi aerei è il Regolamento CE 261/04. Come si intuisce dalla denominazione stiamo parlando di una normativa che regola il trasporto aereo europeo. Più nello specifico, come si legge sulle pagine di AirHelp, società da alcuni anni attiva nel campo dei rimborsi e risarcimenti, il regolamento 261 2004 tutela i passeggeri che hanno subito problemi come ritardo del volo, cancellazione dello stesso o negazione dell’imbarco. E lo fa garantendo rimborsi per ritardo aereo e compensazioni economiche che possono arrivare anche a 600 euro in base alla distanza del viaggio, all’ammontare del ritardo e alla presenza o meno di circostanze straordinarie che hanno impedito al vettore aereo di garantire il servizio pagato.

Un documento che fa parte dal 2004 della Carta dei Diritti del Passeggero e che copre non soltanto chi viaggia nel Vecchio Continente ma in alcuni casi anche chi viaggia verso l’Europa da Paesi extra UE.

Cosa succede a chi vola nel Regno Unito?

Una delle novità più recenti in tema di diritti per i passeggeri riguarda i voli da e per il Regno Unito, uscito ufficialmente dall’Unione Europea nel 2020. La Brexit ha avuto impatto in moltissimi campi, non ultimo quello del trasporto aereo. Dal 1º gennaio 2021, infatti, le normative UE sui diritti dei passeggeri non si applicano più per i casi di ritardo, cancellazione e negato imbarco. Questo non significa che le vittime dei disservizi siano prive di tutele ma semplicemente che le regole comunitarie sono valide soltanto per i vettori targati UE e che la legislazione britannica ha una disciplina interna sul tema dei rimborsi.

La Convenzione di Montreal e i viaggi internazionali

Ancora diversa la situazione relativa al trasporto aereo internazionale che dal 28 maggio 1999 viene regolata dalla Convenzione di Montreal, ratificata in Italia il 10 gennaio del 2004. Dall’introduzione della Convenzione e dalla sua ratifica da parte di più di 130 Paesi, le compagnie aeree sono tenute a tutelare i passeggeri in caso di ritardo, mancato imbarco, smarrimento dei bagagli o cancellazione del volo. Tutele che si traducono in fornitura di cibo e bevande se il ritardo è superiore a due ore, nel pagamento del soggiorno in albergo e del trasporto da e per l’aeroporto in caso di mancata partenza del volo e nel rimborso dell’assistenza se non offerta dalla compagnia.

Il tutto con un limite di risarcimento ricevibile da parte della compagnia quantificato in circa 5mila euro.

Tra la Convenzione di Montreal e il già citato Regolamento CE 261/2004 c’è una differenza concettuale di fondo: la prima è focalizzata sui danni materiali che un vettore aereo può causare ai passeggeri. Il secondo aggiunge un ulteriore concetto passibile di risarcimento, ovvero i danni morali causati dal tempo perso in aeroporto per colpa del disservizio.

In arrivo nuove leggi sui rimborsi in USA?

Gli Stati Uniti sono da moltissimi anni il Paese in cui le tutele per i passeggeri sono minori. Basti pensare che nella maggior parte dei casi la decisione o meno di rimborsare le vittime dei disservizi spetta direttamente alla compagnia a meno che il disservizio non si sia verificato dopo l’imbarco e con l’aereo fermo in pista di decollo. Ma la situazione è destinata a cambiare in tempi brevi. È infatti notizia recentissima che il Dipartimento dei Trasporti americano ha annunciato l’arrivo di nuovi regolamenti che obbligano gli operatori di volo a una maggiore trasparenza nelle tariffe e a rimborsare in maniera rapida le cancellazioni, i ritardi della consegna dei bagagli e la scarsa efficienza dei servizi di bordo.

Una nuova regolamentazione più chiara e protettiva per chi vola di cui si parla da qualche anno e il cui iter si sta avviando finalmente alla conclusione, tanto che sul tema si è espresso anche il Presidente Joe Biden, sottolineando l’importanza e la necessità delle nuove normative e il bisogno di maggiore trasparenza tariffaria da parte delle compagnie. Questo per garantire ai passeggeri trattamenti più equi e trasparenti che potrebbero far risparmiare circa 540 milioni di tasse aeree non dovute.

 

 

 

 

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