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"Parlare in continuazione non significa comunicare": come ascoltare davvero l'altro

"Parlare in continuazione non significa comunicare": come ascoltare davvero l'altro

La comunicazione vera avviene quando nella nostra essenza viviamo il momento presente con l'altro; è un atto di presenza a noi stessi che ci permette di entrare in relazione al di là delle parole; è una questione di cuore, di occhi, di ascolto e di vibrazioni.

Questo concetto è magistralmente espresso dalle parole dello psicoterapeuta Fritz Perls che così scrisse:

"Se avete orecchio,
dell’altro sapete già tutto,
non avete bisogno di ascoltare quello che la persona vi dice, ascoltatene il Suono.
Per - Sona: Mediante Il Suono
Il Suono dice Tutto"

Stiamo parlando di un ascolto empatico, con il quale si cerca di comprendere cosa prova l'altro, senza interrompere, giudicare o provare a fargli cambiare idea, dove ognuno espone il suo punto di vista nel rispetto altrui con accettazione autentica.

Nella quotidianità, quando siamo disponibili con gli altri, ci fermiamo ad ascoltare le parole, ma ciò non basta a comprendere veramente; dietro alle parole, a volte, si nascondono ulteriori realtà che le persone stesse non hanno il coraggio di esprimere o di cui non sono consapevoli. Se vogliamo conoscere veramente l’altro oltre le barriere della mente, dobbiamo prestare attenzione al tono della voce, ai silenzi, agli sguardi, alle minime espressioni del viso, ai gesti ed ai movimenti.

In una comunicazione sana oltre all'ascolto diamo valore alle parole che pronunciamo, prima di parlare chiediamoci se ciò che stiamo per dire è utile, vero, onesto e gentile. Abbiamo una grande responsabilità, perché ogni parola andrà ad influenzare la mente, lo stato emotivo ed il corpo degli altri, è come un alimento che può portare benessere ma può anche avvelenare.

Ci viene richiesta coerenza tra cuore e verbo, se le parole non sono collegate alla coscienza, sono solo parole vuote, parole che non nutrono l’anima; quando sono il frutto di un dolore e dirette a ferire volontariamente, non danno vita ad una comunicazione consapevole e costruttiva, sono parole dettate dal nostro ego, lontane dalla nostra essenza più autentica.

Allora soffermiamoci a riflettere un attimo prima di parlare, possiamo imparare a dire ciò che vogliamo con assertività, esprimendo i nostri pensieri e le nostre emozioni con le giuste parole, scegliendo il momento più opportuno.

La parola è un dono prezioso che ci è stato concesso, facciamo in modo che rappresenti uno strumento di crescita personale e di relazione, così da portare gentilezza ed armonia nella nostra vita.

 

 

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