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La crisi della soglia dell’attenzione: come la tecnologia sta cambiando il nostro cervello

La crisi della soglia dell’attenzione: come la tecnologia sta cambiando il nostro cervello

La soglia dell’attenzione umana non può essere espressa con un valore fisso perché varia in base a molti fattori interni ed esterni. Oltre alla possibilità di allenarla, la soglia può dipendere dal contesto nel quale una persona si trova, oppure dal tipo di compito richiesto. Inoltre ci sono variazioni in base all’età ma anche alle motivazioni delle persone e all’interesse dei singoli. 

In tempi recenti alcune ricerche hanno dimostrato che in alcuni casi la tecnologia, se usata in modo improprio o eccessivo, può avere dei risvolti negativi sulla soglia dell’attenzione. Nello specifico sembra che molte persone stiano vivendo una crisi dell’attenzione, perché la loro soglia dell’attenzione si sta accorciando. Può davvero la tecnologia avere un effetto simile? Cosa possiamo fare per contrastare questi risvolti negativi della tecnologia? Nei prossimi paragrafi cercheremo di rispondere a queste e altre domande. 

“Attention span” e tecnologia

Il lasso di tempo durante il quale una persona riesce a rimanere concentrata su qualcosa viene definito “attention span”. Se per esempio riesci a rimanere concentrato su una slot machine del casinò xonbet per 10 minuti il tuo “attention span” in quell'occasione è di 10 minuti. 

Alcune ricerche indicano che la tecnologia è in grado di modificare questo valore e a volte lo fa con dei risvolti negativi: sembra infatti che passare molto tempo davanti allo schermo del pc o dello smartphone faccia diminuire la nostra capacità di concentrarci. Vediamo per quali ragioni la tecnologia sta trasformando la nostra attenzione. 

Alcuni esempi di tecnologia e attenzione

Quali sono i particolari tecnologici che forse sono in grado di influenzare e cambiare il modo in cui il nostro cervello ci aiuta a concentrarci? 

  • Social network. I social sono un elemento sempre più presente e quotidiano nelle vite di tantissime persone. Diversi studi hanno dimostrato che i social sono progettati appositamente per catturare e mantenere l’attenzione degli utenti. A tutti è capitato di trovarsi bloccati sullo schermo in un continuo gesto di “scrolling” senza riuscire a fermarsi. Anche se questo potrebbe sembrare concentrazione in realtà la nostra concentrazione non è totalmente attiva in quel momento, ma si tratta più di “distrazione”.

  • Consumo rapido. La società dei consumi sta portando ogni aspetto della vita sotto l’idea del consumo rapido. Per fare solo un esempio siamo passati dalla lettura di libri e giornali alla lettura di micro notizie e brevissimi testi. La differenza tra questi due tipi di lettura è che il primo è una lettura attenta, profonda e prolungata. Nel secondo caso invece l’attenzione è richiesta solo per pochi minuti, se non secondi, e poi richiamata subito ad altro. 

  • Applicazioni e notifiche per smartphone. Gli smartphone sono il dispositivo tecnologico che usiamo di più in assoluto. Purtroppo sono spesso un elemento di disturbo e non ci permettono di mantenere l’attenzione su qualcosa per molto perché suonano per messaggi, notifiche, applicazioni e altro ancora. GLi smartphone richiamando costantemente la nostra attenzione la distolgono da altro.

Conseguenze

Non è sempre facile capire quali sono le cause e gli effetti di certi fenomeni, soprattutto quando parliamo del cervello umano, un organo estremamente complesso che ancora non conosciamo a fondo. Tuttavia possiamo osservare che il cambiamento nelle modalità dell’attenzione e della concentrazione hanno dei risvolti concreti nella vita di tutti i giorni. 

Tanti bambini e ragazzi, soprattutto se esposti per molte ore a schermi e dispositivi tecnologici, fanno fatica a concentrarsi nello studio. Lo stesso vale anche per gli adulti che possono faticare a concentrarsi in ambito lavorativo. SI osservano anche altri fenomeni che potrebbero essere collegati al cambiamento della soglia dell’attenzione: 

  • Aumento dello stress. Potrebbe essere causato dalla necessità di interrompere costantemente un'attività per far fronte e rispondere a tante altre cose. In questo caso il multitasking passa a essere un problema e non più una capacità utile. 

  • Riduzione della memoria. Avendo una minore concentrazione può anche essere che le persone facciano più fatica a memorizzare informazioni importanti. 

  • Rapporti personali. Anche nei rapporti tra persone potrebbero esserci delle conseguenze, per esempio con conversazioni più brevi e frammentate e con scarso interesse nell’approfondire una conoscenza. 

Possibili soluzioni

Fortunatamente essendo consapevoli della situazione e dei pericoli legati alla tecnologia ogni persona può prendere delle precauzioni e decidere attivamente di contrastare i possibili effetti negativi. Ognuno di noi può trovare dei piccoli accorgimenti che funzionano nella sua vita. 

Non c’è una soluzione unica per tutti perché come sempre non è possibile generalizzare. Ecco però alcune idee e alcune iniziative che potrebbero favorire una rinnovata attenzione alla soglia della nostra concentrazione. 

  • Gestione del tempo. Gestire il tempo passato davanti agli schermi è fondamentale quando si parla di “attention span”. Si possono impostare notifiche e limiti per l’uso di app e telefoni oppure si possono prendere delle pause programmate per disintossicarsi dalla tecnologia. Evitare di usare i telefoni e tablet la sera prima di andare a dormire e la mattina appena svegli è un ottimo modo per concentrarci di più su altre cose. 

  • Esercizi di concentrazione. CI sono vari esercizi come ad esempio yoga e mindfulness che possono aiutarci a ristabilire una vita più equilibrata quando siamo sopraffatti da notifiche, messaggi, email, chiamate e cose simili. 

  • Educazione digitale. Un passo fondamentale è quello dell’educazione: insegnare ai più giovani l’importanza dei limiti nell’uso della tecnologia. 

Riconoscere l’impatto della tecnologia sulla nostra attenzione è il primo passo per riprendere il controllo della concentrazione. Con piccoli cambiamenti quotidiani e consapevolezza digitale, è possibile proteggere e allenare la propria soglia dell’attenzione.

 

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