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"L'intelligenza artificiale è un'opportunità, ma non è magia": incontro del Rotary Tolentino

"L'intelligenza artificiale è un'opportunità, ma non è magia": incontro del Rotary Tolentino

Oggi si parla molto, e giustamente, di intelligenza artificiale: come è nata, dove ci porterà, i rischi che comporta, le opportunità che offre. Tuttavia, raramente si affronta il tema del suo utilizzo concreto nella vita quotidiana e nelle professioni. L’evento organizzato dal Rotary Tolentino nei giorni scorsi, oltre a offrire una necessaria introduzione generale sul tema, si è proposto di andare oltre la teoria, simulando un’applicazione pratica dell’intelligenza artificiale nei mestieri dei soci del club: libera professione, imprenditoria, ruoli dirigenziali.

Il club, presieduto da Giuseppe Bocci, ha così ospitato come relatore una figura di altissimo profilo: Flavio Corradini, responsabile della sezione di informatica dell’Università di Camerino e già magnifico rettore dello stesso ateneo. L’iniziativa è stata condotta dal rotariano Roberto Ballini, da tempo vicino a Corradini.

Quando quest’ultimo ricopriva l’incarico di rettore, Ballini era preside delle Facoltà scientifiche dell’ateneo e tra i due si è instaurata una solida e proficua collaborazione accademica. "I limiti dell’intelligenza artificiale, se paragonata a quella umana, sono considerevoli e sostanziali. Il termine stesso ‘intelligenza artificiale’ può risultare fuorviante. Fino a poco tempo fa si auspicavano macchine capaci di eguagliare l’intelligenza umana, ma oggi molti scienziati, e io mi ci includo, sono scettici su questa possibilità", dice Corradini.

E precisa: "Questo non significa che gli strumenti software che stiamo sviluppando non siano utili o non continueranno a migliorare. Anzi, sono sempre più performanti e permettono di gestire quantità impressionanti di dati. Da questi dati si possono trarre indicazioni preziose per il marketing, la comunicazione e le professioni. Ma il punto di rottura resta: l’intelligenza umana è fatta anche di esperienza, fantasia, creatività e a volte di quella irrazionalità che porta a soluzioni davvero geniali. E lì, le macchine non arrivano".

Quali sono, allora, i reali vantaggi dell’intelligenza artificiale? "Sono tanti", afferma Corradini senza esitazioni. Corradini lancia anche un appello ai giovani: "Usare l’Ai in modo passivo – fare una domanda e copiare la risposta – è uno spreco. La risposta è solo l’inizio. Bisogna lavorarci sopra, riflettere, rielaborare. Solo così si impara davvero e si sfruttano al massimo le potenzialità di questi strumenti".

Nel nostro territorio l’uso dell’intelligenza artificiale è ancora limitato? "Sta crescendo – afferma Corradini – e anche rapidamente. Molti imprenditori e liberi professionisti stanno passando alle versioni a pagamento di questi strumenti, proprio perché offrono possibilità di analisi e produzione di contenuti molto più avanzate. Ricevo inviti continuamente, e non solo nelle Marche. Questo dimostra un interesse crescente e la volontà di capire come usarli bene". 

C’è anche un progetto attivo nelle scuole? "Sì, e ne siamo molto orgogliosi - racconta Corradini -. Con le quattro università marchigiane abbiamo vinto un progetto regionale per sperimentare l’uso dell’intelligenza artificiale nella didattica. Sono coinvolte 15 scuole, dalle primarie alle secondarie. L’obiettivo è insegnare e apprendere utilizzando questi strumenti, che stanno cambiando radicalmente le metodologie educative. Ogni università porta le proprie competenze, e collaboriamo con gli insegnanti per realizzare attività concrete nelle classi della Regione Marche". 

L’intelligenza artificiale, secondo Corradini, è una grande opportunità. Ma non è magia. Va usata con consapevolezza, spirito critico e, soprattutto, senza dimenticare che dietro ogni algoritmo, ci deve essere sempre un essere umano capace di pensare, interpretare e creare.

Al termine dell’incontro, che si svolto al Ponte degli schiavi di Camporotondo di Fiastrone, è stata ufficializzata l’entrata nel club di un nuovo socio, di Riccardo Claudi di Castello Vestignano di Caldarola.

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