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"L'empatia, una dote meravigliosa ma non a portata di tutti. È possibile allenarla?"

"L'empatia, una dote meravigliosa ma non a portata di tutti. È possibile allenarla?"

Quante volte abbiamo sentito parlare di empatia? Come sono le persone realmente empatiche? Questo termine, che deriva dal greco “En-pathos”, “sentire dentro”, indica una dote meravigliosa con la quale riusciamo a comprendere le emozioni dell’altro, percependone i pensieri.

Con tale qualità possiamo vedere il mondo altrui senza giudizio, con le sue lenti, ne comprendiamo i sentimenti, mantenendoli distinti dai nostri. Alla base di una comunicazione autentica dove vi sia un reale scambio, in cui si vuole ascoltare tutto dell’altro, non si può prescindere dall’empatia; purtroppo si assiste spesso ad un dialogo sterile tra due mondi che viaggiano paralleli nella propria solitudine concettuale ed emozionale.

Alla base di molte discussioni e di relazioni finite si nasconde l’incapacità della persona di andare oltre la propria visione personale per aprirsi a comprendere non solo il pensiero dell’altro ma anche il suo messaggio più recondito psico-emotivo.

La persona empatica coglie ogni sfumatura dell’interlocutore: la luce negli occhi, l’espressione della bocca, l’inclinazione della testa, la postura, il tono della voce, poi, per ultimo, le parole…

A volte l’empatico, con la sua elevata intuizione, comprende ancora prima che l’altro parli, è un talento magico che, se condiviso tra due persone che interagiscono tra loro, può portare ad alti livelli di affinità e complicità.

La conversazione, in questo caso, risulta leggera e fluente non esistono fraintendimenti o interpretazioni dettate dai preconcetti di chi ascolta, infatti l’ascolto è puro da ogni pregiudizio o critica e chi parla è libero di esprimersi certo che l’altro comprenderà.

L’empatico sa essere inoltre assertivo nel saper dire la cosa giusta e nel modo giusto all’altro ed è propenso alla positività. Questa capacità ha una base scientifica ed è legata ad un’attività neuronale del nostro cervello che ci permette di non concentrarci solo su noi stessi ma di riuscire ad essere più attenti nei confronti degli altri e del mondo che ci circonda.

Questa scoperta ci conferma che l’uomo è stato creato per relazionarsi e non può esistere una mente isolata. L'empatia si rivela dunque una qualità necessaria all’essere umano per raggiungere un equilibrio personale con una sana identità, in grado di costruire relazioni solide e durature.

Non tutti sono dotati della stessa empatia, sicuramente il contesto sociale, l’educazione e le esperienze vissute durante l’infanzia o l’adolescenza possono influenzarla; la forte competizione, il narcisismo, le relazioni tossiche o la scarsa autostima hanno un’influenza negativa, ma con la consapevolezza e l’allenamento possiamo alimentarla.

D’altra parte, le persone troppo empatiche dovranno imparare a sapersi gestire perché, vivendo tutto molto intensamente, rischiano di rimanere spesso senza energie assorbendo tutto ciò che viene dall’esterno. Inoltre in amore attenzione a non incontrare persone che possano scambiare tale dono prezioso in debolezza!

 

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