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Italia, quasi il nove percento degli italiani gioca d’azzardo

Italia, quasi il nove percento degli italiani gioca d’azzardo

Il gioco d’azzardo è la grande passione degli italiani. Si farebbe fatica ad ammetterlo ma i dati sono incontestabili su questo. Scommesse sportive ma anche casinò online, poker room, slot machine online. Insomma, un mondo variegato che ha saputo far fronte anche all’emergenza Coronavirus, attualmente ancora in atto. Secondo i dati riportati dal sito Top Bonus Italia, il settore del gambling toccherà entro il 2024 un valore totale di 88,7 miliardi di euro.

Gli italiani continuano a giocare, pandemia o non pandemia. Lo conferma anche una ricerca dell’istituto mUp Research, in collaborazione con Norstat. Su un campione di italiani, l’8,8% ha risposto dicendo che la priorità nelle spese superflue ma irrinunciabili va al gioco d’azzardo. Un campione di 3.9 milioni di italiani la pensa così. Percentuali che non si avvicinano ai dieci milioni che scelgono i viaggi, o al 18,9% che dà preferenza allo shopping o ai 9,6 milioni che optano per strumenti tecnologici. Il gioco non è una priorità ma resta sempre sotto la lente d’ingrandimento dei giocatori italiani, come ben sanno le casse del Fisco.

Chi sono gli attori di questo boom? In prima fila si trovano le scommesse sportive, da sempre passatempo numero uno per gli appassionati di sport. Spiccano anche però le slot machine, il poker online, i casinò. Successo che non manca di certo nemmeno per le Videolottery, le VLT, macchinette da gioco ad alta volatilità che presentano grosse possibilità di vincita. Il gioco vince, anche contro gli ostracismi che da tempo ci si rivoltano contro. Non ultimo quello recente del governo Conte I, nel 2018. Il Decreto Dignità a suo tempo non riuscì a fermare la spesa, arrivata a 106,8 miliardi a fine 2018. Con un trend sempre più in crescita.

Sei anni fa, nel 2015, la spesa era di 88 miliardi. Diventati poi 96 nel 2016, 102 l’anno successivo. Di questa grossa porzione di cifre astronomiche molti vengono spesi in VLT e Slot machine (48,6 miliardi); 19,7 invece vanno ai giochi di carte, mentre le scommesse sportive si collocano sul podio con 10,9 miliardi. Di converso crollano Lotterie e Lotto, rispettivamente con 9,2 e 8 miliardi. Si sta assistendo ad una mutazione di scenari. Cifre importanti che però preoccupano in ambito medico, in particolare nell’ambito sanitario e di dipendenza. Chi ha vissuto lunghi periodi di lockdown è stato più soggetto a certe oscillazioni.

In Italia invece si è scelta la linea del rigore, con l’inserimento obbligatorio della tessera sanitaria per giocare. Difatti resta la regolamentazione l’unica strada agibile per far sì che miliardi spesi dai giocatori non finiscano nelle casse della criminalità organizzata.

 

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