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Il tennis italiano: un'analisi delle nuove promesse e dei talenti emergenti

Il tennis italiano: un'analisi delle nuove promesse e dei talenti emergenti

Parlare di tennis italiano nel 2023 è, per qualsiasi appassionato, fonte di enorme piacere. Il motivo è semplice: nell’intera storia di questo sport probabilmente non c’erano mai stati così tanti giocatori Italiani, così tanto forti, contemporaneamente. Il pensiero corre ovviamente alle due punte di diamante del Rinascimento tennistico Italiano: Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Ma c’è di più. Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego sono altri due tennisti originari del bel paese che attualmente gravitano nelle altissime sfere del tennis mondiale. Ma iniziamo con un po’ di numeri.

Giovani e giovanissimi

Tutti e quattro i tennisti italiani sopra citati sono al momento nella top 50 del ranking ATP mondiale: il maggior numero dell’era open. Sinner, Berrettini e Musetti sono tutti e tre nella top 25 del ranking ATP: il maggior numero dell’era open. Berrettini ha recentemente raggiunto la sesta posizione nel ranking ATP, disputando anche la finale di Wimbledon contro Novak Djokovic, secondo miglior risultato nel ranking — dopo il leggendario Adriano Panatta — nell’era open. Insomma, siamo di fronte a un periodo di incredibile floridezza per il tennis Italiano. E non solo: tutti i tennisti citati fino adesso condividono una caratteristica: sono nel loro prime atletico, o devono ancora entrarvi. Jannik Sinner non ha ancora compiuto ventidue anni. Musetti ne ha ventuno; Berrettini e Sonego hanno, rispettivamente, ventisette e ventotto anni. Dunque, oltre ad aver raggiunto risultati fondamentalmente unici, paragonabili solo a quelli del leggendario Adriano Panatta negli anni ‘70, dai nuovi volti del tennis Italiano ci si può aspettare persino una crescita, sportiva e personale. Niente vieta di sognare di vedere uno dei nostri tennisti sul tetto assoluto del ranking ATP in un futuro non troppo lontano, considerando che al momento sono tra i più amati anche tra le liste dei bookmakers e tra i ranking delle scommesse tennistiche.

Berrettini

Di Berrettini in particolare rimane negli occhi la splendida finale di Wimbledon, raggiunta nel 2021, e persa contro Novak Djokovic, uno dei tennisti più forti della storia. Primo tennista Italiano a raggiungere la finale nel leggendario torneo inglese, senza ombra di dubbio la più importante kermesse tennistica mondiale, in centoquarantaquattro anni di storia. Poco importa, a livello di peso per il nostro movimento tennistico, la sconfitta. Con quella singola partita, finalmente, dopo anni di enorme carenza soprattutto nel tennis maschile, si è avuta una presa di consapevolezza. Non è un caso che da quel momento i giudizi sullo stesso Berrettini si siano fatti più severi: da quel meraviglioso momento il tennista romano per sfortuna, problemi fisici e non solo, ha perso un po’ di brio, scendendo fino alla attuale 21esima posizione nel ranking. È importante che i suoi risultati rimangano storicamente contestualizzati: nonostante tutto Berrettini è fra i primi tre tennisti Italiani di ogni tempo. Non solo per l’importanza dei risultati conseguiti sul campo; ma anche per il valore simbolico che ricopre all’interno di un movimento sportivo che per la prima volta negli ultimi decenni si sta riscoprendo grande.

Sinner

Discorso simile si può fare in merito all’altro grandissimo protagonista di questo periodo dorato per il tennis dello stivale: Jannik Sinner. Pur ancora giovanissimo, Sinner ha già raggiunto posizioni elevatissime nella classifica ATP. Il suo best ranking, l’ottava posizione, è fra i più alti della storia per un tennista italiano: volendo fare un esempio, Fabio Fognini, discusso veterano del nostro tennis, ha raggiunto al picco della sua forma la nona posizione, mantenendola per poche settimane. Sinner probabilmente viene giudicato in modo esageratamente severo per due motivi: il primo è il suo talento. Da un giocatore così forte in così giovane età difficilmente non ci si aspetta grandissime cose. Non è facile contenere l’entusiasmo vedendo un talento del genere uscire dalla scuola tennistica italiana. È invece molto facile avere pretese assurde per un ragazzo poco più che adolescente, che già battaglia con i mostri sacri del tennis mondiale, sapendolo così forte. E questo si ricollega anche al secondo motivo: il paragone com Carlos Alcaraz. Alcaraz è probabilmente il più importante talento tennistico dell’ultimo quarto di secolo. Ha appena vent’anni, ed è già primo al mondo. Paragonare Sinner a un giocatore di questo livello non può che essere deleterio. L’italiano è un grandissimo, importantissimo talento, e può sicuramente puntare ai più alti livelli immaginabili per un tennista. Alcaraz è una sorta di miracolo sportivo. Paragonare i due non fa bene né al nostro giocatore, né al nostro movimento. Movimento che invece dovrebbe chiedersi come è riuscito a produrre un talento del genere, o anche un talento come quello di Musetti (comunque nella  top 20 del ranking ATP, in maniera stabile, a ventuno anni: un grandissimo risultato), e impegnarsi affinché il prossimo Sinner, il prossimo Musetti, il prossimo Berrettini non arrivino fra decenni.

Conclusione

In definitiva, di fronte a un così bel momento per uno sport così seguito non si può che guardare al futuro con fiducia, cercando di evitare frette e ansie riguardo al futuro dei nostri migliori giocatori. E sicuramente consapevoli che quanto fatto di buono fino adesso, a livello di movimento tennistico, ha portato dei risultati per motivi non causali.

 

 

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