Quando si parla di faraoni, è inevitabile pensare a uno dei più famosi, Tutankhamon. Questo nome è noto anche a chi non è esperto di Antico Egitto. Tra i motivi di questa fama vi è senza dubbio la sua tomba e la famosa maschera in oro massiccio e pietre preziose in essa rinvenuta. Essa è tra i reperti più preziosi e conosciuti del tempo delle piramidi, questa maschera infatti pesava circa 11 chili.
Ma cos’altro sappiamo di questo faraone? In realtà non tantissimo. Le vicende della sua vita sono poco note. Tra i motivi vi è la durata del suo regno, soltanto 10 anni, in cui non si verificarono eventi importanti.
Inoltre Tutankhamon morì giovanissimo, a soli 18 anni e improvvisamente. Quindi probabilmente anche la tomba che lo ha reso famoso non era destinata a lui.
L’uomo malato dietro la maschera
Andiamo alla scoperta di Tutankhamon e dei suoi segreti, emersi da ciò che è stato ritrovato presso la sua sepoltura.
Nonostante la maschera in oro abbia un aspetto regale, il faraone non godeva di una florida salute. E probabilmente anche il suo aspetto non era piacente quanto la maschera aurea lascia immaginare.
Analizzando la mummia è stata scoperta una malformazione al piede, e infatti all’interno della tomba furono inseriti oltre 100 bastoni da passeggio. Inoltre era affetto da malaria, e forse pativa anche squilibri ormonali. La cause di ciò sono probabilmente imputabili al fatto che i suoi genitori fossero imparentati. Addirittura si pensa che fossero fratelli.
La tomba maledetta e saccheggiata
La tomba del faraone sembrava progettata per celare dei segreti. Infatti la mummia del giovane era contenuta all’interno di ben tre sarcofaghi. Ognuno era incastrato nell’altro e tutti erano contenuti in un quarto sarcofago.
La fama legata alla tomba del faraone è cresciuta negli anni, legata soprattutto ai racconti di una maledizione che colpiva chi vi si avvicinasse. Questa cominciò a circolare negli anni Venti, quando la tomba fu scoperta, per via della morte del finanziatore delle ricerca, il conte Carnavon. Ma in realtà è una fama che non ha fondamento.
Hanno solide basi invece i due saccheggi a cui la tomba sarebbe stata soggetta. Sono state trovate tracce di un furto avvenuto in seguito alla sepoltura, e di un altro dopo circa 15 anni. Nonostante i furti, probabilmente avvenuti con l’aiuto di qualcuno che aveva contribuito alla costruzione del sepolcro, le due camere interne della tomba non furono violate. Quando sono state aperte, oltre alla mummia completa, hanno svelato oltre 5000 oggetti contenuti nei vari ambienti.
L’immortalità dei faraoni
A conti fatto il sepolcro del faraone gli ha garantito quell’immortalità che era destinata ai faraoni. Anche se in modo diverso da quello previsto all’epoca. In effetti quella la tomba lo ha reso più conosciuto dopo la morte di quanto lo fosse stato in vita.
Se oggi si parla ancora di Tutankhamon è proprio grazie alla sua sepoltura e alla famosissima maschera d’oro. La ritroviamo ovunque come simbolo del regno millenario dei faraoni. Un oggetto ironicamente appartenuto a chi ne ha scritto solo una breve pagina, senza lasciare in vita, più tracce di quante ne abbia lasciate dopo la morte.
La maschera di Tutankamon ad esempio è uno dei simboli della slot machine Book of Ra, ambientata tra le piramidi. In questa slot un archeologo va alla ricerca di un libro misterioso, il book of Ra. E la maschera d’oro Tutankhamon ruota sui rulli, insieme ad altri simboli.
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