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Il Fisco "Amico" non ti abbandona mai: ben 138 scadenze fiscali nel solo giorno del 20 agosto

Il Fisco "Amico" non ti abbandona mai: ben 138 scadenze fiscali nel solo giorno del 20 agosto

La pausa estiva è finita, e con essa anche la tregua concessa dal calendario fiscale. Il 20 agosto 2025 è diventato uno snodo cruciale per il sistema tributario italiano: ben 138 adempimenti fiscali sono stati concentrati in un’unica data, con obblighi che riguardano milioni di contribuenti, tra partite IVA, imprese, lavoratori autonomi e professionisti.

Perché proprio il 20 agosto?

Questa concentrazione deriva dalla sospensione estiva degli adempimenti fiscali prevista dal calendario dell’Agenzia delle Entrate. I versamenti originariamente in scadenza tra il 1° e il 16 agosto sono stati posticipati al primo giorno utile successivo, ossia il 20 agosto, creando un vero e proprio "collo di bottiglia fiscale".

Cosa si paga entro il 20 agosto?

Tra gli adempimenti principali troviamo: saldo e primo acconto IRPEF, IRES e IRAP (anno 2024 e acconto 2025); contributi INPS per artigiani, commercianti e professionisti; Saldo IVA 2024, per chi ha optato per il pagamento posticipato; imposte sostitutive sul reddito (forfettari, contribuenti minimi, cedolare secca); addizionali regionali e comunali; imposta sul maggior reddito concordato, novità introdotta nel 2024. Inoltre, chi ha optato per la rateizzazione deve rispettare anche le scadenze delle singole rate.

Maggiorazione dello 0,40%: chi la paga e quando

I contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA), così come forfettari, esclusi dagli ISA, soci di società ISA, che non hanno versato entro il 21 luglio 2025, possono sfruttare una proroga fino al 20 agosto, ma a un costo: lo 0,40% in più sull’imposta dovuta.

Attenzione: questa maggiorazione non è un interesse legale, ma un vero e proprio sovrapprezzo per la flessibilità concessa dal Fisco. Chi ha rinviato il pagamento del saldo IVA 2024 (scadenza originaria: 17 marzo 2025) può allinearlo alle scadenze del modello Redditi 2025, pagando: 0,40% al mese (o frazione) dalla scadenza originale; se il versamento avviene entro il 21 luglio, l’aggravio può arrivare fino all’1,60%; se si sceglie il termine del 20 agosto, va aggiunto un ulteriore 0,40% calcolato sull’importo già maggiorato.

Eccezione: se il contribuente compensa con crediti d’imposta pari o superiori al debito Iva, la maggiorazione non si applica.

Se si salta anche il 20 agosto? Scatta il ravvedimento operoso

Saltare le scadenze, anche quelle prorogate, non significa automaticamente multe salate. Il Fisco permette il ravvedimento operoso, ossia il pagamento tardivo con sanzioni ridotte.

Le principali forme di ravvedimento:

Nota importante: il termine di riferimento per calcolare le sanzioni non è la scadenza prorogata (es. 20 agosto), ma quella originaria (es. 30 giugno), anche se si è usufruito della proroga.

Come gestire al meglio questo "ingorgo fiscale"?

Per chi ha scadenze multiple o debiti consistenti, è consigliabile: verificare tempestivamente il proprio cassetto fiscale; controllare i crediti disponibili da compensare; valutare l’opzione rateale (se prevista); confrontarsi con il proprio commercialista per pianificare versamenti e ravvedimenti. 

Conclusioni

Il 20 agosto è una data critica per la tenuta finanziaria di molte partite IVA e imprese. Gestire con attenzione questi adempimenti significa evitare sanzioni, interessi e complicazioni successive.

Per gli interessati l'Associazione TUTELA IMPRESA (www.tutelaimpresa.org) può assistere in tali necessità e trovare i giusti margini di manovra.

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