"Amare sé stessi è una corsa a tappe: quanti di noi arrivano davvero al traguardo?"
"Ti ami?". Nella mia esperienza, ogni volta in cui pronuncio questa domanda, vedo negli occhi della persona un senso di smarrimento, perché d’istinto verrebbe da dire: "Si, certo!". Poi, invece, ad una riflessione più attenta qualche dubbio arriva.
Amare realmente sé stessi implica un percorso che prevede dei passaggi, direi, quasi inevitabili:
- Guardarsi per quello che siamo realmente, oltre le maschere costruite inconsciamente per compiacere la società o il partner;
- Riconoscersi nell'essenza più pura, entrando in contatto con la nostra anima;
- Accettarsi con gratitudine per quello che vediamo di noi, accogliendo sia luci che ombre;
- Ed infine amarsi, traducendo questo amore in azioni che ci donano un grande senso di serenità.
Quando cominciamo ad amarci veramente, usciamo dal giudizio nei confronti di noi stessi, comprendiamo che non dobbiamo essere perfetti e che è possibile sbagliare; allora ci permettiamo di essere vulnerabili, con le nostre emozioni e fragilità. Non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno, se non cercare di essere la nostra miglior versione.
Così impariamo a dire 'no' quando sentiamo che quel 'sì' andrebbe a tradire noi stessi, a violare la nostra pace e il nostro spazio sacro. Un 'no' pronunciato con rispetto e consapevolezza ci avvicina al nostro fulcro, permettendoci di percorrere l’unico e speciale cammino che appartiene solo alla nostra anima.
In virtù di ciò, concediamoci la possibilità di cambiare anche se ciò potrebbe portare a deludere le aspettative degli altri o ad allontanare delle persone, importante è non deludere noi stessi. Amarsi significa anche perdonare situazioni o persone che ci hanno ferito, così facendo lasciamo fluire la vita, non alimentiamo odio o rancori ma consapevolizziamo l’accaduto; cerchiamo di comprenderne l’insegnamento e salutiamo tutto ciò che ormai non ci serve più per la nostra crescita.
Facciamo ciò che amiamo anche da soli, senza dover aspettare qualcuno, trascorriamo del tempo di qualità con noi stessi, perché la persona con cui trascorrerai tutta la vita sei tu, quindi cerca di essere il tuo miglior compagno di viaggio.
Non cerchiamo un uomo o una donna che possano donarci quell’amore che soltanto noi possiamo darci, viviamo nella speranza che qualcuno venga a colmare tutte le mancanze che il nostro bambino interiore sente di aver subito dai propri genitori; ciò è solo un’illusione, perché un compagno non può farci da padre o da madre, soltanto noi potremo amare il nostro bambino.
Per cui cominciamo ad abbracciare il bambino o la bambina che siamo stati, relazioniamoci a lui/lei con rispetto, attenzione ed immenso amore, accompagnandolo con coraggio a raggiungere i suoi sogni.
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