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San Severino Marche: via Massarelli chiusa fino a giovedì pomeriggio per lavori

San Severino Marche: via Massarelli chiusa fino a giovedì pomeriggio per lavori

Da oggi pomeriggio, martedì 22 aprile, e fino a giovedì 24 aprile, via Massarelli sarà vietata alla circolazione e alla sosta per movimentazione materiali edili e lavori presso un cantiere post-sisma. Lo provede un'ordinanza della Polizia Locale della città di San Severino Marche con la quale dalle ore 14 alle 15,30 di oggi martedì 22 aprile e dalle ore 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17 di mercoledì 23 aprile e giovedì 24 aprile saranno vietati transito e sosta nel tratto compreso tra l’intersezione con via Cesare Battisti e l’intersezione con via San Biagio. Sarà consentito il passaggio ai soli mezzi di soccorso in emergenza.

22/04/2025 12:10
Arriva a Civitanova Marche il festival "ViVi ConsapevolMente": c'è Ivan Zaytsev come testimonial

Arriva a Civitanova Marche il festival "ViVi ConsapevolMente": c'è Ivan Zaytsev come testimonial

Un weekend per rallentare, respirare e rimettere al centro ciò che conta davvero: il benessere, la prevenzione e uno stile di vita consapevole. Civitanova Marche si prepara ad accogliere un'ondata di energia, salute e consapevolezza con un evento unico nel suo genere: il Festival "ViVi ConsapevolMente", in programma per il 26 e 27 aprile.  Organizzato dall’agenzia Happy - Events & Consulting, con il patrocinio del Comune di Civitanova Marche, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Macerata e del Rotary Club di Civitanova Marche, il festival intreccia in un format dinamico e coinvolgente, salute, sport, ricerca scientifica e attenzione alla famiglia, pensato per un pubblico ampio e variegato. "Un’occasione per stare insieme, per ascoltarci e prenderci cura di noi stessi e delle nostre famiglie - ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica -. Come amministrazione, siamo felici di sostenere eventi come questi capaci di unire informazione, benessere e socialità".  Il festival, si aprirà sabato 26 aprile con un appuntamento di grande interesse: a partire dalle ore 16:30, il Teatro Cecchetti ospiterà il convegno "L'innovazione incontra la salute", un’occasione per approfondire le nuove frontiere della prevenzione in ambito medico-scientifico e le ultime innovazioni nel campo della ricerca e della pratica clinica, attraverso le testimonianze dirette di medici, scienziati ed esperti di tecnologie all’avanguardia al servizio della salute. Interverranno professionisti di spicco come lo scienziato Dario Spera, la biologa Beatrice Iaia, lo psicologo e mental coach Andrea Grosso, l’esperto di Bio Eating Manuel Salvadori, e i dottori Simone Sisti, Luca Squadroni e Simone Capponi.  La serata proseguirà all’insegna del gusto e del relax, con un apericena musicale presso il ristorante Muchacha sul lungomare sud di Civitanova Marche, dove si potranno degustare prelibatezze preparate con i suggerimenti degli esperti intervenuti al Simposio.  Domenica 27 aprile, il cuore pulsante dell’evento si sposterà in piazza XX Settembre, che a partire dalle ore 9:30 si animerà con il "Villaggio della Salute": stand informativi, incontri con professionisti del benessere, presentazioni, giochi e attività interattive coinvolgeranno i partecipanti in un percorso alla scoperta del benessere psicofisico. Tra le proposte più attese, spicca "L’Ospedale dei Pupazzi"; uno spazio ludico- educativo pensato per sensibilizzare i più piccoli sul valore della salute in modo divertente e coinvolgente.  "Con il marchio ViVi ConsapevolMente abbiamo voluto creare un contenitore di eventi ed esperienze che promuovono uno stile di vita sano e consapevole, sempre aggiornato con le ultime scoperte in campo medico e tecnologico -  spiega Naila Omanovic, titolare dell’Agenzia Happy Events&Consulting, ideatrice del festival e creatrice de 'L’Ospedale dei Pupazzi' - Questo festival, che vede la preziosa partnership con la Volley Accademy di Ivan Zaytsev e che avrà come prezioso testimonial proprio il grande campione Ivan Zaytsev, è solo il primo passo di un progetto più ampio, che mira a diventare un appuntamento fisso per la nostra comunità, offrendo un’occasione unica per informarsi, divertirsi e prendersi cura di sé e dei propri cari". 

22/04/2025 11:15
San Severino Marche ricorda Papa Francesco: "Un angelo che volò sopra le nostre teste"

San Severino Marche ricorda Papa Francesco: "Un angelo che volò sopra le nostre teste"

Con profonda commozione e dolore, anche la città di San Severino Marche si unisce al lutto universale per la scomparsa di Papa Francesco.  "Il suo pontificato ha rappresentato un faro di speranza, umanità e vicinanza per milioni di persone nel mondo, e per la comunità settempedana ha avuto un significato particolarmente toccante. Ricordo ancora con emozione il 16 giugno 2019 quando, durante la sua visita alle zone terremotate dell'Arcidiocesi - sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei - il Santo Padre sorvolò la nostra città in elicottero, impartendo una benedizione dall'alto. Quel gesto simbolico fu per noi un segno tangibile della sua vicinanza e del suo affetto in un momento di grande difficoltà". Il primo cittadino settempedano ha incontrato il pontefice in diverse occasioni ufficiali in Vaticano: "La sua umiltà, la sua capacità di ascolto e la sua profonda empatia mi hanno sempre colpito profondamente. Sono stati incontri che hanno lasciato un segno indelebile nel mio cuore e in quello di tutta la comunità settempedana". Papa Francesco ha incarnato i valori più alti del Vangelo: l'amore per i poveri, l'attenzione per gli ultimi, la cura per il creato e la promozione della pace. La sua guida spirituale ha ispirato e continuerà a ispirare generazioni di fedeli e non solo. "In questo momento di grande tristezza, ci stringiamo in preghiera e riflessione, ricordando le parole e gli insegnamenti del Santo Padre. La sua eredità spirituale e morale – conclude il sindaco Piermattei - continuerà a vivere nei nostri cuori e nelle nostre azioni quotidiane".

22/04/2025 10:40
Rita Dina compie i suoi 102 anni a Montefiore di Recanati

Rita Dina compie i suoi 102 anni a Montefiore di Recanati

Anche la torre del castello, vestita con gli abiti migliori dal recente restauro, cerca dalla propria altezza sull’orizzonte che domina da ogni lato, donne e uomini longevi quanto la gagliarda ed arzilla Dina con i suoi prossimi 102 anni, che le abita a pochi decine di metri, sulla salita che da Montefano porta alla frazione di Montefiore di Recanati.  La signora Rita Dina dai 100 anni, all’approssimarsi del suo compleanno, il 21 aprile, gode sempre delle attenzione che le rivolgono ogni giorno dell’anno con affetto gli abitanti della graziosa frazione di Montefiore e naturalmente la propria famiglia, vedova Rocco da decenni, ha attorno l’amore dei figlio Luigi e Renato, della moglie e dei figli e nipoti di quest’ultimo.  Già per i suoi 100 anni, festeggiati con grande festa da tutta la Comunità di Montefiore, fu all’attenzione della cronaca televisiva per l’arrivo della troupe de ‘La vita in diretta’. In quell’occasione la meno emozionata è stata proprio lei, perfettamente a suo agio davanti alle telecamere, ai giornalisti ed al Sindaco di Recanati. Tra i festeggiamenti Rita preferisce prima di ogni altro, la funzione religiosa nella quale si ritrova con i fedeli della chiesa di San Biagio, il parroco, Don Ignesh Konganawor con i quali condivide una profonda fede cristiana; in lei, di particolare devozione per la Madonna Međugorje. Solo alla soglia dei 100 anni ha abbandonato l’idea, con rammarico, di non poter recarsi al faticoso pellegrinaggio nei luoghi delle apparizioni della Madonna.  Ingredienti della sua buona presenza, una spiccata dose di saggezza popolare, l’attenzione viva per quanto accade nel mondo, la virtù di avere una conversazione sempre pacata nei modi gentili e sorridenti che ha sempre disponibili per gli altri nel carattere, pur avendo avuta una dura vita legata alla campagna e alla famiglia da accudire. I 102 anni non sono ostacoli alla carnagione fresca e ad un portamento dispettoso verso il secolo e più d’età e soprattutto per il suo aprirsi ogni giorno alla vita. La festa della Comunità che le si raccoglierà attorno è prevista per domenica prossima 27 aprile: la messa in chiesa, gli auguri del Sindaco ed il pranzo conviviale per parenti e amici.  

21/04/2025 09:40
Loro Piceno, addio a Giuditta Antinori: anima dello storico forno di famiglia e simbolo della comunità

Loro Piceno, addio a Giuditta Antinori: anima dello storico forno di famiglia e simbolo della comunità

Nel giorno di Pasqua si è spenta Antinori Giuditta, figura amatissima a Loro Piceno e vera istituzione per il paese. Il suo nome è legato al forno di famiglia, che nel primo maggio del 2016 ha celebrato il centenario dalla fondazione. Il forno fu aperto nel 1916 da Antonio Antinori, successivamente gestito da Virginia Ercoli e poi portato avanti da Giuditta stessa. Oggi la tradizione continua con due dei suoi figli, Monica e Paolo, segnando così il passaggio alla quarta generazione. “Una donna forte, che ha attraversato momenti di grande dolore, basti pensare alla scomparsa prematura dell’amato figlio Lamberto, la quale spostandosi dal laboratorio situato nel centro storico fino al negozio posto all’ingresso del paese dispensava sorrisi e battute con tutti. Oggi Giuditta lascia un grande vuoto nella comunità lorese, che si stringe attorno alla sua famiglia, ma ci lascia anche un tesoro enorme fatto di tradizioni e cultura enogastronomica. La sua memoria, il suo sorriso e la sua grande professionalità sono un buon esempio per i loresi e per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Che la terra le sia lieve” – il sindaco Robertino Paoloni. Proprio durante le festività pasquali, il forno è stato meta di numerosi clienti, attratti dalle specialità tipiche come la pizza al formaggio e l’agnello pasquale, simboli della tradizione culinaria che Giuditta ha custodito e trasmesso con passione.

20/04/2025 22:00
"L'illusione della perfezione": amare le nostre imperfezioni ci rende perfetti

"L'illusione della perfezione": amare le nostre imperfezioni ci rende perfetti

La tensione alla perfezione è un’esigenza umana che ha origini antichissime. Già nella Grecia classica con l’espressione “kalòs kai agathòs” raffiguravano l’ideale dell'uomo bello e buono. Un equilibrio perfetto tra corpo e anima. Oggi abbiamo dimenticato l’importanza di una crescita armonica dei due aspetti, virando verso il bisogno di dover rispondere ad alti canoni estetici e di successo professionale, dimenticando spesso il lato interiore, più umano.  Tutti vogliamo apparire, mostrando spesso una maschera sterile per nascondere ciò che di noi non ci piace poi così tanto. Ci creiamo una finta perfezione fisica, in cui grandi sorrisi nascondono fragilità, perdiamo così di vista l’importanza di una reale armonia tra il mondo esterno ed interno. Vivere, cercando di controllare tutto per adempiere all’aspettativa di perfezione altrui ci allontana dalla nostra autenticità. Fin dalla nostra infanzia il bisogno di accettazione ci spinge a comportarci in modo conforme alle attese dei genitori e del contesto sociale. Cresciamo credendo che la bellezza, la bravura ed il rispetto delle regole ci garantiscano l'amore. I social media hanno potenziato questa divisione interna, creando una vetrina virtuale dove ogni vita si mostra levigata e la vulnerabilità va taciuta.  La paura di non essere all’altezza ci spinge a mostrarci diversi, con una falsa immagine, fonte di ansia ed insicurezza. Trovo affascinate la forza di chi sa mostrarsi vero, con le proprie debolezze ed errori.  Si, perché si può anche sbagliare, siamo esseri in cammino, possiamo concederci di essere imperfetti, di inciampare, rialzarci ed imparare, senza doverci identificare con i nostri errori. Come possiamo liberarci dal condizionamento di essere all’altezza dei canoni di perfezione esterni? La risposta è amarsi, sempre, a prescindere dal nostro peso, o da un qualsiasi altro difetto che noi riteniamo tale. L'amore non è mai sottoposto a condizione, solo amando le nostre imperfezioni, saremo perfetti. Accettare i nostri limiti, senza inseguire un ideale che ci allontana da noi stessi, ci permette di entrare in contatto con la nostra essenza e di mostrarci con coraggio. Solo la verità ci consente di esprimerci e di creare relazioni genuine.  

20/04/2025 11:35
Pasqua e Pasquetta sold-out nei ristoranti dell'entroterra: "Dal cinghiale all'agnello, a tavola vince la tradizione"

Pasqua e Pasquetta sold-out nei ristoranti dell'entroterra: "Dal cinghiale all'agnello, a tavola vince la tradizione"

Tra menù della tradizione, escursioni in montagna e strutture già al completo da settimane, la Pasqua 2025 ha segnato un momento cruciale per il turismo nell’entroterra maceratese. Abbiamo raccolto le testimonianze di tre operatori del settore, tra Sarnano, Pievebovigliana e Monte Cavallo, per raccontare un weekend di festa che si conferma motore di ripresa e segnale positivo per la stagione estiva in arrivo. "Il riscontro è stato molto positivo sia sugli hotel che abbiamo a Sarnano, sia sui ristoranti e su Palazzo Carradori che abbiamo a Montefano", racconta Massimiliano Compagnucci del ristorante La Marchigiana di Sarnano, evidenziando come il turismo di Pasqua abbia premiato la loro offerta ricettiva e gastronomica. "La richiesta per Pasqua è sempre il menù della tradizione mentre per Pasquetta la gente cerca qualcosa di più particolare anche perché la clientela è più giovane. Il tema che i nostri ospiti seguono è venire a Sarnano, pranzare e poi fare un giro per la montagna". Per Pasqua, Compagnucci ha proposto un menù fisso, nel segno della memoria familiare e dei sapori autentici: "Con il cinghiale in salmi, una ricetta di mia nonna Annarita. Aggiungiamo le crespelle di ricotta e asparagi, rimanendo in stagione. Poi ci sono tutti i piatti della tradizione, con l’agnello scottadito e la coratella per antipasto". A Pasquetta, invece, spazio alla scelta: "Il menù è alla carta. Questi due giorni segnano la data spartiacque tra l’inverno e l’estate. Da qui si inizia a ragionare per la stagione estiva che si prospetta positiva. Il 2025 è l’anno della ripresa". Anche all’Agriturismo Roccamaia di Pievebovigliana il tutto esaurito è arrivato con largo anticipo: “Siamo pieni per Pasqua e Pasquetta già da un mese. Anche le camere che abbiamo non sono più disponibili”, afferma Gabriele Liberti. Il menù pasquale ha mantenuto salda la connessione con la cucina locale: “Puntiamo su un menù tradizionale con l’agnello, la pizza di pasqua tipica che si fa da noi ad accompagnare il salame". Pasquetta, invece, si è confermata una giornata votata alla convivialità e alla natura: "Prenotano spesso comitive che vengono per fare le scampagnate. Speriamo che il tempo sia clemente perché le previsioni sono incerte". Il ponte lungo e la Pasqua alta hanno dato un impulso alla stagione: "Quest’anno si sono accavallati i ponti e con questa Pasqua alta questo è un inizio di stagione. Ci sono diverse persone che ne approfittano e fanno delle mini vacanze. Si sta lavorando bene e c’è una bella richiesta". Liberti segnala anche le attività all’aria aperta: "Da Roccamaia partono due escursioni e dopo il pranzo molti si avventurano. Qui vicino a Valfornace invece c’è la camminata del laghetto di Boccafornace che noi consigliamo. Un modo di passare queste due giornate di festa". Tradizione, accoglienza e continuità sono le parole d’ordine anche al Nido dell’Aquila di Montecavallo, come racconta Clarissa Budassi: "Come tutti gli anni facciamo menù fisso a Pasqua, Pasquetta e Primo maggio. Abbiamo già tutto pieno e siamo pronti ad accogliere i clienti". Il menù è un omaggio ai piatti più identitari della zona: "Coratella e Agnello fritto a richiamare la tradizione". Per Budassi, tuttavia, la Pasqua non rappresenta un semplice inizio di stagione: "Noi non viviamo questo come un passaggio alla stagione estiva perché abbiamo già tutte le domeniche prenotate fino a fine luglio". Non manca però l’auspicio per un clima più favorevole: "Ci auguriamo anche una buona stagione a livello di tempo perché fino ad ora non è stato favorevole. Siamo molto contenti quindi che tutti gli anni iniziamo la stagione in questo modo".

20/04/2025 10:19
È responsabile l’infermiere che non monitora il paziente anche se in codice verde?

È responsabile l’infermiere che non monitora il paziente anche se in codice verde?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'Avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica assai delicata della responsabilità medica soprattutto in sede di primo intervento. Di seguito la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una nostra lettrice di Macerata, che chiede: "È responsabile l’infermiere che non monitora il paziente anche se in codice verde?" Il caso di specie ci offre la possibilità di approfondire la tematica delle pratiche mediche in sede di primo intervento. Tale circostanza è stata recentemente affrontata dalla Suprema Corte in una vicenda in cui a seguito di un’erronea valutazione della crisi respiratoria di un paziente asmatico gli assegnava il codice verde; questi però, decedeva per arresto cardiaco a causa dell'intervento medico tardivo dovuto proprio all’attribuzione di un codice errato. L’infermiere inoltre, ometteva di svolgere gli accertamenti richiesti nei casi di soggetto asmatico. I giudici hanno ritenuto che l'infermiere avesse violato le linee guida per il triage stabilite dalla conferenza Stato-Regioni del 25 ottobre 2021. In particolare, è emerso che non aveva monitorato l'evoluzione dei sintomi durante la permanenza del paziente nel pronto soccorso, né successivamente ai primi controlli effettuati all'arrivo in ospedale. Nel caso di specie, l'intervento medico veniva ritardato di oltre 45 minuti a causa di un'altra visita. Il medico infatti, non veniva allertato della necessità di un intervento urgente poiché l'infermiere assegnava un codice verde basandosi solo sulla saturazione dell'ossigeno, che rientrava nei parametri al momento dell'arrivo in pronto soccorso, nonostante la respirazione affannosa e i sibili udibili. L'infermiere avrebbe potuto riconoscere l'aggravarsi dei sintomi respiratori del paziente, antecedenti alla crisi asmatica grave, se avesse monitorato attentamente i sintomi successivamente alla prima valutazione, senza fermarsi alla sola misurazione dei parametri vitali tanto da risultare responsabile per omicidio colposo. Infatti, secondo il Collegio, pur non essendo tenuto a formulare una diagnosi, il compito dell'infermiere durante il triage consiste nella valutazione dell'urgenza dell'intervento medico, prendendo in considerazione non solo i parametri vitali, ma anche le dichiarazioni del paziente o dei suoi accompagnatori, e, soprattutto, osservando costantemente le condizioni del paziente ai fini di una corretta attribuzione del codice di non urgenza. Pertanto, in risposta alla nostra lettrice, risulta corretto affermare che, "l’infermiere è responsabile dell'accoglienza dei pazienti in pronto soccorso gravando sullo stesso un obbligo di assistenza effettiva e continuativa del soggetto ricoverato, atta a fornire tempestivamente al medico un quadro preciso delle condizioni cliniche ed orientarlo verso le più adeguate scelte terapeutiche. Il dovere di monitorare la stabilità delle condizioni dei pazienti presenti rientra, pertanto, tra gli obblighi specifici del personale infermieristico di pronto soccorso, il quale, nel caso in cui si verifichino particolari situazioni di emergenza peggiorative, idonee a pregiudicare la salvaguardia del bene tutelato, ha l'obbligo di allertare i sanitari in servizio, anche in altri reparti dell'ospedale, al fine di consentirne l'intervento, tenuto conto che il codice verde non lo esenta da responsabilità" (Cass. Pen., 12.02.2025 n. 15076). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.   (Foto di repertorio)                                                                                                                                                       

20/04/2025 09:40
"La rissa è avvenuta fuori dalla discoteca, il locale era già chiuso. Nessun collegamento con il Donoma"

"La rissa è avvenuta fuori dalla discoteca, il locale era già chiuso. Nessun collegamento con il Donoma"

In seguito ai recenti presunti episodi di violenza avvenuti nei pressi della discoteca Donoma, il legale Gabriele Cofanelli, a difesa del titolare del locale Daniele Maria Angelini  interviene per fare chiarezza e tutelare l’immagine della struttura, ritenuta "impropriamente coinvolta nella vicenda". Il chiarimento tende ad evidenziare un elemento fondamentale: il litigio avvenuto nei giorni scorsi (leggi qui) si è verificato a circa 100 metri dal Donoma e in un momento in cui il locale era già chiuso. "All’interno della discoteca non si è verificato nulla di anomalo - spiega il legale -, la serata si è svolta in termini di assoluta serenità". L’intervento degli addetti alla sicurezza del Donoma, si precisa, è avvenuto unicamente per "senso di responsabilità civica, con l’intento di separare le persone coinvolte nel litigio, favorendo così - in sinergia con le forze dell’ordine - un rapido ritorno alla calma". "L'episodio - si legge ancora nella nota - non ha alcun collegamento, né diretto né indiretto, con l’attività del Donoma. L’intervento della security, unito a quello tempestivo delle forze dell’ordine, ha permesso la sedazione pressoché immediata di ogni colluttazione". Pur stigmatizzando il comportamento incivile degli autori dell’episodio, la direzione del Donoma ribadisce la piena collaborazione con le autorità per fare luce sull'accaduto e rinnova il proprio impegno per garantire sempre la sicurezza degli avventori: "In casi come questi - conclude la nota - è fondamentale attenersi alla veridicità dei fatti, evitando narrazioni sensazionalistiche che rischiano di alimentare allarmismo ingiustificato". 

18/04/2025 17:20
Rotary Tolentino: incontro con gli alunni sui disturbi del comportamento alimentare

Rotary Tolentino: incontro con gli alunni sui disturbi del comportamento alimentare

Il Rotary Club Tolentino ha organizzato, qualche mattina fa, un incontro con gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo ‘’Tacchi Venturi’’ di San Severino Marche, all’atrio della sede centrale per parlare dei disturbi del comportamento alimentare, malattia che colpisce negli ultimi tempi sempre più i giovani e sulla quale è necessario fare campagna di informazione e sensibilizzazione. Relatori dell’incontro sono stati lo psicologo Flavio Boschi, la biologa nutrizionista Valentina Benfatti, entrambi del Centro Dna Usl Umbria 1 palazzo Francisci Todi, che hanno interagito con gli alunni suscitando il loro interesse e rendendoli protagonisti dell'evento sottoponendo loro domande. La lezione sui disturbi del comportamento alimentare è stata utile ed educativa per i ragazzi, è stata focalizzata l’attenzione sugli alimenti nutrienti e sono state fornite nozioni di educazione alimentare. "Crediamo - dice Flavio Boschi - nella prevenzione. Lo scopo è promuovere una consapevolezza verso il cibo sapendo che lo stesso non è nemico, ma sopratutto può essere utilizzato per altro. Dopo il covid i disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 30 per cento. Abbiamo fatto già degli incontri a Matelica, Camerino, Tolentino sempre con il Rotary. Tali lezioni permettono ai giovani di esprimersi soprattutto per quelle che sono le loro emozioni in particolare la vergogna che, ad esempio, molto spesso è gestita attraverso il cibo". In particolare tale incontro focalizzava l’attenzione anche sulla dipendenza di sostanze stupefacenti. Per affrontare quest’ultimo tema è intervenuta Tania Fontanella, psicoterapeuta, responsabile equipe psicologici Comunità incontro Don Gelmini. Erano presenti gli alunni di cinque classi, il rotariano Stefano Gobbi governatore eletto del Distretto 2090 e assistente del governatore che da qualche anno porta avanti il progetto ‘’Disturbi del comportamento alimentare’’ insieme a Nazzareno Micucci, past presidente del Rotary Camerino. "Queste lezioni creano interesse tra i giovani, ma anche in noi perché sappiamo di far del bene a loro. Portiamo avanti il progetto grazie alla sensibilità sulla questione tra i rotariani" aggiunge Micucci. C’erano anche l’assessore alla cultura del comune di San Severino Marche, Vanna Bianconi, il segretario del Rotary Tolentino Iole Rosini, la dirigente dell’Istituto comprensivo Cinzia Scattolini. "Abbiamo - afferma - purtroppo avuto l’occasione di verificare situazioni di problematiche riguardo i disturbi alimentari e di bulimia così ci è sembrato doveroso attivare tale sostegno psicologico che facciamo già da tempo. Questo è un intervento che si aggiunge ad una pratica che stiamo adottando. Ci sono delle nutrizioniste che operano allo sportello nutrizionale. L’intervento del Rotary, che ringrazio moltissimo, è un evento tra i tanti che stiamo organizzando perché abbiamo constatato che la problematica è sempre più evidente".

18/04/2025 11:45
"Bianco Sibillino" protagonista a Roma del nuovo volto di via della Conciliazione e piazza Pia

"Bianco Sibillino" protagonista a Roma del nuovo volto di via della Conciliazione e piazza Pia

In vista della Settimana Santa e del Giubileo 2025 in corso, Roma si prepara ad accogliere milioni di fedeli e visitatori da tutto il mondo. Tra le opere che stanno contribuendo a rendere la Città Eterna ancora più suggestiva, spicca l’intervento di riqualificazione lungo via della Conciliazione, firmato da Eurobuilding, realtà di riferimento nel panorama delle costruzioni e del design urbano. L’azienda, con il pregiato travertino Bianco Sibillino, estratto esclusivamente dalla Cava San Pietro, ha dato vita a nuove fioriere ornamentali che coniugano eleganza e funzionalità. Disposte lungo il percorso che conduce a piazza San Pietro, queste strutture non solo impreziosiscono il paesaggio urbano con palme e chicas, ma svolgono anche una funzione strategica di protezione, perfettamente integrata nel contesto architettonico. Simbolo di bellezza e sicurezza, il Bianco Sibillino esprime l'eccellenza del design italiano grazie alla sua straordinaria luminosità, resistenza e duttilità, capaci di unire tradizione e innovazione. Un materiale nobile che diventa elemento identitario di un progetto che guarda al futuro, nel rispetto della storia millenaria di Roma. Inoltre nell'ambito del progetto di pedonalizzazione di piazza Pia, l’azienda ha realizzato due fontane monumentali, anch’esse in Bianco Sibillino, restituendo dignità e armonia a uno degli spazi simbolo del centro capitolino. L’opera rientra nel più ampio disegno del Cammino del Pellegrino, percorso liturgico e urbanistico che, attraverso 200 elementi architettonici in travertino, conduce simbolicamente e fisicamente i fedeli da piazza Pia fino alla Porta Santa. Un itinerario di fede, arte e spiritualità che sarà al centro delle celebrazioni giubilari e del flusso turistico pasquale.

17/04/2025 19:58
San Severino, post-sisma: torna agibile la chiesa di Serripola dopo i lavori di recupero

San Severino, post-sisma: torna agibile la chiesa di Serripola dopo i lavori di recupero

Un altro luogo di fede torna agibile, dopo il sisma del 2016, nel comune di San Severino Marche. Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, ricevuta la dichiarazione di fine lavori da parte di un tecnico incaricato dalla proprietà, ha revocato l'ordinanza con la quale aveva a suo tempo dichiarato non utilizzabile la chiesa di San Pietro Apostolo, nella frazione di Serripola.  Interessato da lavori di riparazione del danno e miglioramento sismico, grazie a un contributo pubblico concesso dall'Usr della Regione Marche per l'importo di 330mila euro circa, l'immobile religioso potrà tornare ad essere utilizzato dai fedeli. Eretta nel XV secolo lungo la direttrice ovest - est, posta al margine sud orientale dell’edificato di Serripola, e ristrutturata nel XX secolo, la chiesa di San Pietro Apostolo domina l’antistante sagrato alberato col prospetto principale ovest, a capanna, realizzato in laterizio e scandito da cinque archi a tutto sesto che, in altezza, seguono l’andamento delle falde del tetto e che individuano al loro interno cinque settori rifiniti con scaglie di pietra irregolari: più bassi e caratterizzati in alto da un oculo centinato i due archi posti alle estremità, quello centrale, al contrario, più alto e più largo, poiché ospita il portale principale ad arco a tutto sesto con lunetta decorata, sovrastato da un ampio oculo con cornice modanata in laterizio. Il prospetto laterale asseconda il declivio del terreno e si presenta come una superficie liscia intonacata, ornata in alto con trabeazione a tre correnti di laterizio, segnata al centro da un ingresso secondario, raccordato alla strada con tre gradini, cui si affianca in alto a sinistra un oculo centinato; segue una porzione a quota di gronda inferiore, corrispondente alla sagrestia, segnata da due piccole aperture; termina il prospetto il campanile a base quadrata con cella campanaria in laterizio a quattro fornici a tutto sesto e copertura a padiglione rivestita in coppi. I prospetti sud ed est sono occupati dai volumi della casa parrocchiale.  

17/04/2025 15:40
Macerata, mercato ortofrutticolo di Piediripa: in arrivo oltre 8 milioni di euro

Macerata, mercato ortofrutticolo di Piediripa: in arrivo oltre 8 milioni di euro

È ufficiale il decreto di finanziamento per gli interventi di riqualificazione del mercato ortofrutticolo di Piediripa: in arrivo oltre 8 milioni di euro per il comune di Macerata. Il progetto è finanziato interamente con fondi Pnrr.  L’intervento, che prenderà il via nei prossimi mesi, prevede il recupero delle strutture e degli edifici esistenti dal punto di vista architettonico e funzionale grazie a soluzioni che renderanno il mercato ortofrutticolo di Piediripa un complesso polifunzionale, con finalità di promozione e valorizzazione delle eccellenze del territorio e della produzione locale con l’obiettivo di valorizzare i prodotti e la loro commercializzazione. Il nuovo mercato ortofrutticolo punterà molto sull’ampliamento, all’interno delle categorie commercializzate, della filiera del biologico e del florovivaistico. La riqualificata struttura sarà in grado di ospitare anche iniziative socio-culturali, sociali e per il tempo libero. "L’ennesimo finanziamento per Macerata che sarà destinato all’efficientamento e al miglioramento della capacità commerciale e logistica di uno dei gioielli della città; un particolare ringraziamento per l'attenzione dimostrata al Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Mirco Carloni con il quale mi sono confrontato in questi lunghi mesi per raggiungere questo importante risultato" ha detto il sindaco Sandro Parcaroli.  L’imponente intervento permetterà, in primo luogo, di migliorare la capacità di immagazzinaggio, stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservando la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive. Si procederà, quindi, alla rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio esistente con una particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale eliminando completamente le quantità di CO2 derivanti dal consumo di energia elettrica fossile e implementando energia solare, attraverso l’utilizzo del fotovoltaico, per il confort delle aree scoperte e coperte. Il progetto prevede, nel dettaglio, i seguenti macro-interventi: riqualificazione energetica e adeguamento degli immobili; realizzazione di una piazza coperta dotata di un impianto fotovoltaico; miglioramento della gestione dei flussi interni al mercato e trattamento dei rifiuti; sviluppo della digitalizzazione della logistica di mercato e di sicurezza; riqualificazione del percorso di conservazione e realizzazione di una piattaforma web e social media per la valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti e delle iniziative di filiera. Attualmente, il mercato ortofrutticolo, che si estende su una superficie di circa 25mila metri quadrati di cui circa 8mila coperti e la cui attività si svolge quasi completamente all’aperto, è composto da 19 box con tettoia antistante, 6 celle frigorifere, 2 magazzini, 2 uffici, servizi igienici, un bar, 2 pese pubbliche, 4 tettoie per commercio produttori, l’abitazione del custode e la cabina Enel e di trasformazione. Le azioni primarie della riqualificazione vertono, da un lato, sulla necessità di garantire adeguati standard qualitativi e igienico-sanitari e, dall’altra, nel fornire processi di razionalizzazione della logistica interna per creare moderne piattaforme di distribuzione. Il mercato conta oggi 9 grossisti, 62 agricoltori e 110 acquirenti  

17/04/2025 14:38
Disordine, sprechi e tempi morti: le criticità quotidiane nella gestione di officine e cantieri

Disordine, sprechi e tempi morti: le criticità quotidiane nella gestione di officine e cantieri

Chi lavora in un’officina o in un cantiere sa bene quanto la qualità del lavoro non dipenda soltanto dall’esperienza degli operatori o dall’efficienza delle macchine, ma anche – e soprattutto – dall’organizzazione dello spazio e dalla gestione degli strumenti. In ambienti dove il tempo è risorsa preziosa e i margini d’errore devono essere ridotti al minimo, anche un dettaglio fuori posto può generare rallentamenti, disagi o situazioni potenzialmente rischiose. Una delle criticità più frequenti è rappresentata dal disordine operativo. La presenza di attrezzi sparsi, cavi lasciati sul passaggio, postazioni sovraccariche o materiali non classificati non solo ostacolano il flusso di lavoro, ma aumentano il rischio di incidenti e perdite di tempo. In particolare, l’utilizzo di sistemi di avvolgimento professionali – vedi gli avvolgitubo proposti da Zeca –  consente di mantenere liberi i percorsi, evitare danneggiamenti ai collegamenti e ridurre drasticamente l’ingombro nelle aree di transito e lavoro, contribuendo a una gestione più efficiente delle attività quotidiane. Il disordine si traduce spesso in spreco. Quando uno strumento non si trova al momento giusto, oppure viene danneggiato perché conservato in modo inadeguato, si genera una catena di rallentamenti: il tempo perso nella ricerca, la sostituzione non programmata, l’interruzione del flusso produttivo. Questo vale per le attrezzature manuali, ma anche – e forse ancor più – per tubazioni, cavi, accessori pneumatici o elettrici, spesso soggetti a usura accelerata proprio per via della scarsa cura nella gestione. I tempi morti sono la conseguenza più evidente di una cattiva organizzazione. Quando un operatore è costretto a interrompere il lavoro per riavvolgere un tubo, sistemare un collegamento difettoso o spostare materiali mal collocati, si perde non solo tempo, ma anche concentrazione e ritmo. In contesti dove i ritmi di produzione sono serrati, l’accumulo di microinterruzioni può compromettere la resa di un’intera giornata di lavoro. Un altro aspetto critico è la condivisione degli spazi. In molte officine e cantieri, diverse squadre operano simultaneamente nello stesso ambiente. Senza una gestione ordinata delle attrezzature comuni, si creano facilmente interferenze, sovrapposizioni e confusione. L’adozione di sistemi mobili, supporti regolabili, postazioni modulari e strumenti facilmente riposizionabili permette una maggiore flessibilità operativa e riduce la necessità di continue riorganizzazioni. La manutenzione degli strumenti rappresenta un ulteriore punto debole. Spesso, il disordine è accompagnato da un controllo saltuario dello stato delle attrezzature. Cavi lesionati, tubi usurati, raccordi danneggiati sono segnali trascurati che possono trasformarsi in guasti più seri o in veri e propri rischi per la sicurezza. Una gestione attenta e regolare delle attrezzature, supportata da sistemi che ne favoriscono l’ispezione e la conservazione ordinata, è essenziale per prevenire fermate impreviste e per lavorare in modo più sicuro. Anche la comunicazione interna può risentire del disordine operativo. Quando i materiali non sono collocati dove dovrebbero, o quando le attrezzature vengono spostate senza condivisione, si crea confusione tra i membri del team. Questo vale in particolare nei turni multipli o nei cantieri a rotazione, dove è fondamentale che le informazioni e gli strumenti passino correttamente da un gruppo all’altro. Nel tempo, il costo cumulativo di questi problemi può diventare rilevante. Non si tratta solo di efficienza, ma anche di affidabilità, qualità del lavoro e benessere degli operatori. Lavorare in un ambiente ordinato, dove ogni strumento ha il suo posto, non solo rende il lavoro più veloce, ma anche più fluido, meno stressante e più sicuro. Gli strumenti che facilitano questa organizzazione – come appunto gli avvolgitubo professionali, i carrelli attrezzati, i pannelli modulabili – rappresentano un investimento che si ripaga nella quotidianità. In sintesi, la gestione efficace di officine e cantieri non può prescindere da un’organizzazione rigorosa e da una scelta consapevole degli strumenti. Disordine, sprechi e tempi morti non sono inevitabili: sono il sintomo di sistemi che possono essere migliorati. Con piccoli accorgimenti e soluzioni tecniche adeguate, è possibile trasformare un ambiente caotico in uno spazio di lavoro funzionale, sicuro e altamente produttivo.

17/04/2025 12:50
Salute urinaria e automedicazione: rischi e limiti dell’approccio "fai da te"

Salute urinaria e automedicazione: rischi e limiti dell’approccio "fai da te"

 Negli ultimi anni, con l’aumento dell’informazione accessibile e la diffusione dei prodotti naturali, sempre più persone si affidano all’automedicazione per affrontare piccoli disturbi, compresi quelli legati alla salute urinaria. Una scelta comprensibile, in molti casi motivata dal desiderio di evitare cure farmacologiche invasive o di affrontare in modo più autonomo fastidi ricorrenti. L’idea che “naturale” equivalga a “privo di rischi” è ancora molto diffusa, ma non sempre corretta. Anche le sostanze considerate sicure e ben tollerate possono avere effetti collaterali, soprattutto se assunte per lunghi periodi o senza conoscere il proprio stato di salute. Il D-mannosio, ad esempio, è spesso scelto per la sua azione di supporto nel trattamento delle infezioni urinarie, ma come per qualsiasi integratore, anche in questo caso è bene informarsi in modo approfondito prima di iniziare un utilizzo continuativo (in questo senso segnaliamo che Dimann.com chiarisce le controindicazioni del d-mannosio), specie in presenza di condizioni particolari. Tra i rischi legati all’automedicazione c’è soprattutto quello di posticipare il confronto con il medico. Quando si affronta un fastidio – come una minzione frequente o una sensazione di peso al basso ventre – con un rimedio “fai da te”, si corre il rischio di mascherare temporaneamente il sintomo senza affrontarne la causa. In alcuni casi, ciò può comportare un aggravamento del quadro clinico, soprattutto se il disturbo iniziale era spia di un’infezione batterica, di un’infiammazione cronica o di una condizione più complessa. Un altro limite dell’approccio autonomo è quello della diagnosi “soggettiva”. In rete è facile trovare liste di sintomi, suggerimenti e schemi di integrazione, ma ogni persona ha una storia clinica diversa. Due soggetti con sintomi simili possono avere cause molto diverse: infezione, disbiosi, disfunzione pelvica, squilibrio ormonale. Procedere per tentativi, senza una valutazione approfondita, espone a scelte poco efficaci o addirittura dannose. Detto questo, è altrettanto vero che il supporto naturale può rappresentare un valido aiuto, soprattutto in chiave preventiva. L’importante è che non sostituisca il confronto con un professionista sanitario, ma lo affianchi. Gli integratori – inclusi quelli a base di D-mannosio – possono essere utili in un contesto ben definito, con obiettivi chiari e dopo aver escluso eventuali controindicazioni individuali. Anche per prodotti generalmente ben tollerati, infatti, esistono casi in cui possono provocare disturbi gastrointestinali o interferire con altri trattamenti in corso. Uno degli aspetti più delicati riguarda la gestione delle recidive. Le persone che soffrono frequentemente di cistite tendono, per comprensibili ragioni, a sviluppare strategie autonome per gestire il disturbo. Ma la frequenza stessa degli episodi dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme, un motivo per approfondire le cause e valutare un inquadramento clinico più ampio. L’autotrattamento può aiutare nel breve termine, ma rischia di impedire una visione d’insieme. C’è poi un ulteriore rischio: quello di affidarsi a fonti non verificate. I social, i forum, i blog personali possono offrire spunti, ma non sostituiscono l’evidenza scientifica. Non tutte le esperienze individuali sono replicabili, e ciò che ha funzionato per qualcuno potrebbe essere del tutto inefficace o addirittura sconsigliato per altri. Per questo motivo, prima di iniziare un percorso con qualsiasi tipo di integratore o rimedio naturale – incluso il D-mannosio – sarebbe sempre auspicabile rivolgersi al proprio medico, al farmacista di fiducia o a un professionista esperto nel trattamento dei disturbi urinari. Non solo per ricevere indicazioni più accurate, ma anche per valutare la compatibilità con il proprio stato di salute generale e con eventuali terapie in corso. In sintesi, la possibilità di agire in autonomia per sostenere il benessere urinario è un’opportunità positiva, ma richiede responsabilità. L’automedicazione, se non è guidata da informazione corretta e da un monitoraggio attento, può trasformarsi in un freno alla reale prevenzione. La conoscenza, invece, è uno strumento potente: scegliere consapevolmente, valutare con attenzione e sapere quando è il momento di chiedere aiuto è già un passo concreto verso un approccio più equilibrato alla propria salute. (Foto di Sasun Bughdaryan su Unsplash)

17/04/2025 10:00
Macerata, auto parcheggiata male blocca un bus in viale Piave: traffico in tilt

Macerata, auto parcheggiata male blocca un bus in viale Piave: traffico in tilt

Un'auto posteggiata in modo irregolare ha mandato in tilt il traffico in una delle arterie principali della città di Macerata. È successo oggi pomeriggio, attorno alle 18:30, in viale Piave, dove un autobus del trasporto pubblico locale è rimasto bloccato a causa di un veicolo lasciato di traverso lungo la carreggiata. La vettura ha impedito al mezzo pesante di completare la manovra, creando un effetto imbuto che ha rapidamente congestionato la circolazione. Sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia locale, chiamata a gestire la situazione e a liberare la strada. Nel frattempo, lunghe code si sono formate lungo tutto il viale, con inevitabili disagi per automobilisti, residenti e passeggeri del trasporto pubblico. Non è la prima volta che episodi simili causano disagi in viale Piave, zona già soggetta a problemi di viabilità e sosta selvaggia (leggi qui). 

16/04/2025 18:40
I migliori finanziamenti per lanciare nuove imprese, attività e start-up in Italia

I migliori finanziamenti per lanciare nuove imprese, attività e start-up in Italia

Aprire un'attività tutta propria è il sogno di molti giovani imprenditori italiani, ma questo sogno spesso si scontra con la dura realtà. Per lanciare un'attività, un'impresa o una start-up servono fondi e non tutti gli imprenditori ne dispongono. Tuttavia è possibile sfruttare gli assist offerti dal Governo sotto forma di finanziamenti per le imprese, che mettono a disposizione degli imprenditori fondi per avviare le loro attività. Ogni forma di finanziamento ha le sue peculiari caratteristiche e bisogna scegliere quello più adatto secondo le proprie necessità. Di seguito ne analizziamo alcuni, ma per avere una panoramica più ampia invitiamo a rivolgersi ad esperti del settore per conoscere tutti i contributi agevolati e a fondo perduto per imprese e per ricevere supporto. Tra le tante opportunità c'è il microcredito, uno strumento finanziario pensato soprattutto per le microimprese che hanno più difficoltà ad accedere ai finanziamenti per i vincoli troppo stringenti. Il microcredito prevede non solo un prestito di piccolo importo, ma anche una serie di servizi che comprendono il supporto gestionale e la consulenza per le imprese. Tale forma di finanziamento è destinata alle imprese che desiderano avviare oppure potenziare la loro attività, puntando sulla crescita economica e sull'innovazione. Tra i bandi più apprezzati c'è Resto al Sud, che ha l'obiettivo di supportare economicamente gli imprenditori meridionali che desiderano fare impresa nel Mezzogiorno. Il bando, oltre alle regioni meridionali, è rivolto anche alle aree del cratere sismico del Centro Italia e in alcune isole minori del Centro-Nord. L'iniziativa prevede fondi complessivi superiori a un miliardo di euro ed è destinata agli imprenditori con un'età compresa tra i 18 e i 55 anni. La caratteristica principale di questo bando è la sua semplicità, dal momento che non ci sono scadenze o graduatorie da rispettare. Le domande vengono valutate in ordine di arrivo, senza lunghe attese burocratiche. Resto al Sud può finanziare una serie di attività nei seguenti ambiti: industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura; servizi alle imprese e alle persone; turismo e commercio; attività libero professionali. Tra i bandi in uscita c'è Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro-Nord Italia. Resto al Sud 2.0 ricalca per grandi linee Resto al Sud, con alcune differenze relative ai requisiti dei candidati che possono fare domanda e alla cifra erogata per il finanziamento. Tra i bandi molto gettonati tra gli imprenditori c'è anche ON - Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero, incentivo promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico per finanziare le imprese composte soprattutto da giovani under 35 e da donne di tutte le età. Le agevolazioni coprono fino al 90% delle spese e il bando ha come obiettivo il lancio, il potenziamento o la trasformazione di attività operanti nel settore manifatturiero, dei servizi, del commercio e del turismo.

16/04/2025 14:50
Carriera e formazione, esiste un corso in grado di accelerare la crescita professionale?

Carriera e formazione, esiste un corso in grado di accelerare la crescita professionale?

Lavoro e formazione sono due fattori chiave nella realizzazione personale di ogni individuo, che spesso si intrecciano tra loro e, proprio per questo, al centro del dibattito pubblico, ormai da tempo. Sin dalla storia del lavoro strutturato, all’interno delle organizzazioni, accedere a una occupazione è stato appannaggio di chi potesse dimostrare determinate competenze e soprattutto un titolo di studi valido. Se un tempo, diploma e laurea erano più che sufficienti a inserirsi in contesti lavorativi di tutto rispetto, il maggiore accesso all’alta formazione ha portato un incremento della concorrenza e alzato la linea di ingresso nel mondo del lavoro. Questa linea, però, nel tempo, si è alzata sempre più, sempre più velocemente e soprattutto ha acquisito sfumature nuove, differenti rispetto a quelle che hanno accompagnato generazioni intere. La formazione non è più una componente a sé stante e isolata rispetto al lavoro, come accadeva nelle precedenti generazioni di professionisti. Si arrivava studiando fino a un certo punto, dopo di che l’apprendimento era tutto focalizzato all’interno del mondo del lavoro, sul campo. La pratica oggi è importante, ma il professionista deve metterci del suo, non deve posizionarsi come mero esecutore e men che meno come una figura destinata solo ad assorbire dall’azienda. Un lavoratore che desidera fare strada nella stessa o altra azienda deve filtrare dal mondo esterno, aggiungere valore, portare un contributo che deriva dalle conoscenze e relazioni che cura e implementa al di fuori delle mura aziendali. Questo, per di più, non riguarda meramente le competenze tecniche e gli strumenti, ma ancora di più le soft skill, i processi, le strategie. Se da una parte è vero che ogni azienda si muove per conto proprio nel suo mercato e al suo interno esistono dinamiche uniche e irripetibili, che rendono i professionisti davvero esperti solo se ci lavorano all’interno da anni, è anche vero che lo sviluppo arriva solo se il business è capace di adattarsi alle evoluzioni di mercato. Per questa ragione, specie agli alti livelli dirigenziali, è richiesto di avere una visione che sappia andare oltre l’azienda e sia capace di guardare a tendenze, innovazioni, nuove automazioni in grado di ottimizzare il lavoro e traghettare l’impresa verso il livello successivo. Professionisti e aziende devono muoversi all’unisono e per questa ragione, quando si vuole arrivare ai livelli più alti, bisogna necessariamente attingere le migliori informazioni, conoscenze e competenza anche dall’esterno. Lo si può fare alimentando la rete di relazioni lavorative, se si opera in autonomia, ma anche frequentando corsi dedicati, trasversali e in grado di fornire tutti gli strumenti più utili a una vera spinta propulsiva per la propria carriera. Il panorama della formazione professionale è certamente ampio, propone corsi di ogni tipo, tematici, focalizzati, tecnici, motivazionali, online come offline, a distanza o in presenza. Orientarsi in un’offerta così ampia può essere dispersivo e condurre anche a scelte sbagliate, che rallentano il processo di crescita, semplicemente perché non puntano agli obiettivi realmente spendibili nella propria carriera. Ciò non toglie che esistono validi corsi di alta formazione professionale che possono davvero preparare i manager di domani, fornendo tutti gli strumenti più utili per giocare nel panorama occupazionale, con carte vincenti. Gli Executive MBA di 24ORE Business School rientrano tra i percorsi formativi maggiormente apprezzati dai recruiter che selezionano figure manageriali, sia per il prestigio dell’ente organizzatore che per la validità del percorso così predisposto. Un MBA, di fatto, può essere definito come il master dei master, quello in grado di racchiudere in un unico percorso tutte le competenze e caratteristiche dei principali comparti aziendali, dalle risorse umane alla finanza, dal marketing alla gestione organizzativa, sintetizzandoli con quelle competenze necessarie ad affermarsi come leader e non solo esecutori del proprio lavoro. Va da sé, dunque, come un approccio orientato alle reali esigenze aziendali e, ancor di più, alle sfide e tendenze di domani, sia quello più capace di accelerare la crescita professionale di un lavoratore ambizioso. È insito nella storia di 24ORE Business School il forte orientamento al mercato del lavoro, alle tendenze di mercato e soprattutto alle esigenze lavorative delle imprese. Si tratta di una scuola nata dalle aziende con lo scopo di formare le più alte figure professionali da impiegare in quelle stesse aziende. Ecco allora che il lavoro effettuato da 24Ore Business School, a monte di ogni percorso, è un lavoro di ricerca profondo, di ascolto attivo verso tutte quelle carenze professionali che le imprese affrontano, così da colmare preparando figure manageriali al passo con i cambiamenti di mercato. Questo lavoro si traduce, concretamente, in Executive Master dal forte taglio pratico, orientato al lavoro, che mette alla prova gli studenti dinanzi a ogni nuovo concetto assimilato, che intende trasferire le migliori pratiche e strategie facendole condividere dai migliori professionisti sul campo. Per tale ragione, il ritorno su un investimento certamente impegnativo, come un MBA, è senza dubbio elevato, sia in termini di opportunità lavorative future, che in termini di reddito e prestigio.  

15/04/2025 15:30
I benefici inaspettati del tempo passato da soli

I benefici inaspettati del tempo passato da soli

Viviamo in un’epoca in cui ogni secondo di silenzio sembra una falla da colmare. La connessione costante, che sia attraverso dispositivi digitali o relazioni sociali, è diventata un’aspettativa implicita della modernità. Tuttavia, in questo vortice di stimoli continui, la solitudine assume un valore nuovo, inaspettato e profondamente rigenerante. Spesso identificata come sinonimo di isolamento, la solitudine – quando scelta e non subita – si rivela uno spazio personale prezioso in cui ritrovare l’equilibrio interiore. Ritagliarsi momenti di distacco volontario, anche brevi, può essere una forma di investimento a lungo termine sul proprio benessere psicologico. In un contesto economico dove si predica l’efficienza e la produttività, recuperare il tempo per sé può diventare una strategia sottile ma potente per aumentare lucidità mentale, resilienza e persino creatività. Lontano dal rumore del mondo, si scopre che il silenzio non è vuoto: è pieno di possibilità. Crescere nel silenzio: come il tempo da soli favorisce la consapevolezza Nel silenzio, quando i riflettori si spengono e le notifiche tacciono, emerge una delle risorse più trascurate: la consapevolezza. Trascorrere del tempo da soli permette di osservare con maggiore chiarezza i propri pensieri, emozioni e motivazioni, senza il filtro delle aspettative altrui. È proprio in questi momenti che si sviluppa un dialogo interiore autentico, necessario per comprendere dove siamo e dove vogliamo andare. L’introspezione non è un lusso riservato ai momenti di crisi, ma uno strumento strategico per orientare le proprie scelte con maggiore lucidità, anche in ambito professionale e finanziario. Diversi studi in ambito psicologico confermano che chi dedica regolarmente del tempo alla solitudine volontaria mostra livelli più elevati di autostima, maggiore capacità decisionale e una resilienza emotiva superiore alla media. Elementi fondamentali non solo per la crescita personale, ma anche per affrontare con lucidità un mercato del lavoro competitivo e in continua evoluzione. La solitudine, dunque, non è un tempo perso, ma un investimento in capitale umano: affinare la propria capacità di ascolto interiore è come ricalibrare una bussola prima di intraprendere nuove direzioni. In una società che premia l’efficienza, imparare a fermarsi può diventare la mossa più saggia. La solitudine come scelta: riconnettersi attraverso la spiritualità Quando il tempo da soli si trasforma in un’occasione di riflessione profonda, può nascere l’esigenza di andare oltre l’autoanalisi razionale. In certi momenti, quando ci si trova soli e si riflette sul proprio percorso, può emergere il desiderio di un confronto più profondo o di una guida. Alcune persone scelgono di affidarsi all’intuito e alla spiritualità, magari rivolgendosi a una brava cartomante primo consulto gratuito, per avere una visione diversa su ciò che stanno vivendo. Anche questo può essere un modo per riconnettersi con sé stessi. La ricerca spirituale, spesso riaccesa nei momenti di solitudine, non sempre segue vie tradizionali. Strumenti alternativi come la cartomanzia, se affrontati con apertura e senso critico, possono offrire chiavi simboliche per interpretare le fasi di cambiamento o incertezza. In un contesto economico dove il rischio è una costante e le decisioni devono essere prese spesso in condizioni di incertezza, attingere a forme di saggezza intuitiva può aiutare a superare blocchi emotivi o a sbloccare nuove prospettive. In fondo, la spiritualità non si contrappone alla razionalità, ma può completarla. È uno spazio dove logica e intuizione si incontrano, dove le domande importanti trovano nuove forme di risposta. E la solitudine, come terreno fertile, permette che questa connessione avvenga. Riscoprire la propria compagnia In un mondo che premia la rapidità, la condivisione costante e l’ottimizzazione di ogni istante, imparare a stare da soli può sembrare controcorrente. Eppure, proprio in questo apparente “vuoto” si nasconde una risorsa preziosa: la possibilità di fare spazio a sé stessi. La solitudine, quando vissuta con intenzione, non è un’evasione dalla realtà, ma un ritorno a casa. È il momento in cui ci si riallinea con i propri valori, si ascoltano le vere priorità, si ridefiniscono gli obiettivi. Dal punto di vista economico, imparare a convivere con sé stessi non è solo una scelta esistenziale, ma una strategia sostenibile. Riduce la dipendenza da stimoli esterni, aiuta a distinguere il superfluo dall’essenziale, favorisce scelte di vita e di consumo più consapevoli. In una società in cui l’attenzione è moneta e il tempo è capitale, scegliere di investire sulla propria interiorità può generare un ritorno duraturo. Allora, forse la domanda giusta non è quanto tempo passiamo da soli, ma quando è stata l’ultima volta che ci siamo sentiti davvero bene in nostra compagnia. Perché solo chi ha imparato a stare con sé stesso, può davvero scegliere come e con chi condividere il proprio cammino.    

15/04/2025 15:00
Civitanova, Fototeca Comunale: parte il rilancio. Un 2025 di eventi, memoria e partecipazione

Civitanova, Fototeca Comunale: parte il rilancio. Un 2025 di eventi, memoria e partecipazione

In una Civitanova che cresce, con tante nuove aperture e fermento culturale, anche la Fototeca Comunale "Centro Comunicazioni Visive Paolo Domenella" si evolve e lancia un programma ricco di iniziative, con l’obiettivo di restituire alla città un luogo vivo, aperto e capace di raccontare il passato e il presente attraverso l’arte della fotografia.  È quanto emerso nell’incontro tra il sindaco Fabrizio Ciarapica e i responsabili della Fototeca, che hanno illustrato nel dettaglio il programma per il 2025. "Civitanova sta crescendo, e anche la Fototeca diventerà parte di questa nuova energia – ha commentato il primo cittadino –. Deve tornare a essere uno spazio vivo, dinamico e aperto alla città. Uno spazio di memoria, creatività e partecipazione. Ringrazio tutto il direttivo per il programma, che rappresenta un tassello importante del percorso di crescita culturale che stiamo portando avanti. Un investimento sulla bellezza, sulla memoria e sull’identità della nostra comunità".  A presentare il nuovo corso della Fototeca sono stati Matteo Lattanzi, presidente dell’associazione Percorsi Visivi APS, insieme al direttore creativo Enrico Maria Lattanzi, alla responsabile d’archivio Francesca Iacoponi e ad Alessandra Romito, borsista esperta in social marketing. Il programma, ampio e articolato, prevede incontri divulgativi, eventi espositivi, collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti di Macerata e con le scuole, attività di promozione sui social e campagne fotografiche partecipate per documentare la Civitanova contemporanea attraverso lo sguardo dei cittadini. Tra i progetti più significativi in cantiere c’è una mostra-evento dal titolo "Jazz e Civitanova: un legame culturale", che esporrà materiale fotografico dedicato alla storia del jazz in città, valorizzando un patrimonio musicale e visivo di grande fascino. Un secondo importante appuntamento sarà rappresentato dall’esposizione "Quello che oggi è attuale, domani è storia", che racconterà la città attraverso gli scatti di giovani fotografi contemporanei, restituendo uno spaccato autentico e vivo della Civitanova di oggi. In parallelo, proseguiranno le attività di catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione dell’archivio fotografico storico, che conserva materiali di altissimo valore, in parte ancora sconosciuti al grande pubblico, e che rappresentano una memoria preziosa della storia cittadina.  "Vogliamo che la Fototeca non sia solo un archivio – ha sottolineato Enrico Maria Lattanzi – ma un luogo capace di raccontare il passato ed il presente, un punto di riferimento culturale che si apra al territorio con nuove idee e nuove energie. Un progetto ambizioso, che guarda alla memoria con sguardo contemporaneo, coinvolgendo attivamente la cittadinanza".   

15/04/2025 11:45
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