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Tommaso Mozzoni, il tecnico di Villa Potenza campione del mondo 'bis' nel motocross: "Rimonta completata"

Tommaso Mozzoni, il tecnico di Villa Potenza campione del mondo 'bis' nel motocross: "Rimonta completata"

Il campionato di Mxgp parla maceratese. È, infatti, originario della frazione di Villa Potenza un tecnico del fresco campione del mondo Jorge Prado, che si è riconfermato dopo aver vinto il mondiale nel 2023. Tommaso Mozzoni, dopo una brillante carriera da pilota, negli ultimi anni si è fatto conoscere nel mondo della Mx, affiancando i piloti del Team De Carli. 

Lo abbiamo intervistato per capire meglio le dinamiche di un campionato che si è deciso all’ultima gara, e per conoscere le idee sul suo futuro nel mondo del motorsport.

Raccontaci com’è iniziata la tua passione per il fuoristrada 

"Già da piccolo ero appassionato di motocross. Come tutti i bambini ero felice quando vedevo una moto da cross. Mi è stata trasmessa da mio padre, che andava in moto a livello amatoriale. All’età di 4 anni chiesi in regalo la mia prima moto e mi fu regalata una Malaguti Grizzly 10. Era gialla e viola. La ricordo molto bene, è un po' da lì che inizia questa avventura. Fino all'età di 6 anni ho corso in maniera molto amatoriale. Poi, fatta la prima licenza, ho iniziato a competere nelle gare territoriali a cui è seguito il grande salto nelle gare nazionali, con alcuni podi di giornata raggiunti".

Quand’è che poi hai trasformato la tua passione nella tua carriera?

"A 14 anni ho deciso di spostarmi sull’enduro. Ho fatto un anno da privato. Nel 2008 ho corso il campionato italiano cadetti per Beta, un team italiano. Quell’anno ho vinto il primo campionato italiano. Nel 2009 sono passato alla categoria 125, entrando nel progetto giovani della Tm. Quella stagione ho concluso terzo al campionato italiano. Sono tornato poi privato e nel 2010 col team Amatori Fuoristrada Sibillini ho vinto il mio secondo campionato italiano, in sella a una Ktm 125. Quell’anno ho partecipato alla prestigiosa Sei Giorni, una gara di enduro in Messico per nazioni a squadre. Successivamente ho portato i colori del team italiano tutto l'anno, partecipando al campionato italiano ed europeo junior, facendo anche una tappa di Mondiale finita con un terzo posto. Purtroppo nel 2012 ho avuto un infortunio e ho deciso di smettere con la mia agonistica".

Come sei passato dalla sella al box?

"Dopo aver lasciato l'attività agonistica per tre anni ho fatto un lavoro che non centrava nulla con lo sport e le competizioni. Avevo deciso di staccare da quel mondo ma poi nel 2015 ho capito che non riuscivo a starne distante. Ho deciso di ributtarmi e cominciare come tecnico. Avevo un background tecnico appreso a scuola ma poi la pratica l’ho fatta fin da piccolo lavorando autonomamente sulle mie moto. L'enduro richiede che il pilota sia parte attiva nei lavori sul mezzo. Il primo passo è stato fondare una piccola accademia di motocross. Ho seguito molti ragazzi del territorio, accompagnandoli fino ai campionati italiani ed europei".

Quando hai fatto il salto nel mondiale di Motocross?

"Nel 2017 sono andato a lavorare per una squadra che faceva il campionato italiano, la Fly over/coopetition di Leonardo Spoletini. Vincemmo. Quindi dovetti chiudere l’Academy visto che gli impegni da meccanico iniziavano ad essere sempre di più. Mi chiamò il pilota Monticelli, che faceva il mondiale e cercava un tecnico personale. Così nel 2018 iniziò l’esperienza con l’Mxgp. Poi mi sono spostato in Belgio e ho lavorato tre anni per un team GasGas ufficiale, che però non è quello per cui lavoro ora, che a quel tempo era Ktm. Ho continuato a seguire Monticelli nel 2019 e nel 2020. Nel 2021 invece passo a lavorare con Bogers. Sono state tre buone stagioni e il Team De Carli, che nel 2022 da Ktm sarebbe diventato GasGas, mi ha chiamato come tecnico. Lì seguo Prado e lo scorso anno vinciamo il mondiale".

Parlando del Mondiale appena vinto, vi aspettavate di riconfermarvi?

"Questo è stato un anno particolare. Arrivavamo da un campionato del mondo appena vinto con una gara di anticipo nonostante 2 soli gp vinti. Il 2024 era quindi per noi un anno in cui confermare alcune sensazioni positive. I test invernali li abbiamo passati a perfezionare la moto. Prado poi sarebbe andato in America per provare il supercross. Tornato in Italia a gennaio del 2024, facciamo una preparazione diversa per il nuovo anno. Ci siamo concentrati su tutti gli aspetti migliorabili. Iniziamo il campionato in Argentina con una vittoria.  Da lì continuiamo il campionato con altre 3 vittorie. Il campionato aveva preso una bella piega.

Poi però abbiamo iniziato a perdere punti nella parte centrale della stagione e passiamo secondi in classifica. In Indonesia abbiamo vinto la prima gara, la seconda invece con il circuito al contrario, abbiamo perso punti. Questo campionato quindi è stato di alti e bassi e nella seconda parte è stata tutta una rincorsa, una rimonta. La svolta è arrivata con i gp di Turchia e Cina, dove abbiamo recuperato molti punti, anche per errori avversari. Siamo arrivati quindi all’ultima gara con 7 punti di vantaggio. L’obiettivo era fare bene, e alla fine è andata così. Siamo riusciti a mantenere questo vantaggio e vincere".

Prospettive per il futuro? 

"In questo momento mi trovo bene con il Team De Carli, che dal prossimo anno tornerà Ktm Red Bull Factory Racing. Ci sono possibilità e prospettive, ma qui mi trovo bene e abbiamo fatto grandi cose. Per il 2025 e per il futuro resterò legato a questo team. L'mxgp è il campionato più importante e seguito per quanto riguarda il fuoristrada, soprattutto in Europa. Credo però di poter ancora crescere, a livello di competenze e conoscenze. Poi ovviamente c’è il supercross negli Usa, ma quello è completamente un altro sport. Per ora mi sento di poter crescere ancora molto qua e occupare una posizione di maggior rilievo, per poi magari provare nuove esperienze".

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