L’IPSEOA “G. Varnelli”, venerdì 27 aprile, ha riservato una calorosa accoglienza al giornalista Paolo Borrometi in occasione dell’incontro che si è tenuto presso l’auditorium di Santo Spirito di Cingoli e che ha visto la partecipazione anche della Dirigente scolastica Maria Rosella Bitti e dell’ avvocato Alessandra Antonelli, coordinatrice e portavoce del movimento “Agende rosse” della sezione di Ancona e provincia.
L’evento si inserisce nell’ambito del progetto “Cultura e legalità: responsabilità e diritti”curato dalle docenti Paola Tempestini, Emma Varcasia, Elena Schiavoni e Roberta Compagnucci , progetto che rappresenta un’importante opportunità formativa volta alla cittadinanza attiva, alla cultura della giustizia e del merito, al rispetto dei dettami costituzionali.
La testimonianza del giornalista Paolo Borrometi, protagonista della scena culturale italiana degli ultimi tempi per l’impegno profuso nella lotta contro la mafia, è stata toccante e significativa: costretto a vivere sotto scorta dal 2013, Borrometi con la sua unica ma potente arma, il giornalismo, si è battuto alacremente contro quella cultura mafiosa che ha martoriato la terra siciliana, favorendo un humus e un contesto sociale fertili per l’omertà, l’ipocrisia, la corruzione. Il suo impegno e il suo coraggio lo hanno reso, agli occhi dei clan mafiosi, un bersaglio, una pedina scomoda, una “voce di troppo”; di qui l’intercettazione della tentata azione omicida da parte della mafia, un attentato sventato che fa paura e spaventa, ma che non ha fermato e non fermerà la sua lotta. Tanti sono i riconoscimenti istituzionali assegnati a Borrometi per il suo operato, ad iniziare dall’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana che nel 2015 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito con motu proprio.
La sua testimonianza, il racconto delle intimidazioni subite,le parole dalle quali sono trapelati la paura insieme al coraggio e alla forza di lottare, l’angoscia accanto alla fervida convinzione in una realtà libera dai soprusi mafiosi, hanno saputo rapire l’attenzione dei ragazzi e hanno toccato profondamente l’animo della giovane platea rivolgendo messaggi positivi a difesa della legalità e delle giustizia. “Se sono vivo lo devo ai Magistrati della Direzione Antimafia di Catania e agli inquirenti di Siracusa e Ragusa, ai quali va il mio più grande ringraziamento. Se io sono qui oggi è perché c’è uno Stato che funziona; lo Stato è forte, molto più forte” ha riferito Paolo Borrometi.
In occasione poi della celebrazione del 70° anniversario della nostra Carta costituzionale, è stata donata agli alunni una copia della Costituzione, un gesto pregnante, volto a ribadire con estrema convinzione il valore dell’appartenenza ad una società civile. Significativo è stato il riferimento all’articolo 21 che sancisce il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, mezzi non vincolati dalla paura e dall’omertà, tramite i quali si è liberi di denunciare e di far luce su ciò che degrada la vita sociale, nella piena convinzione che c’è uno Stato che si fa garante della tutela dei nostri diritti. Una copia della Costituzione è stata firmata da tutti i ragazzi presenti e poi donata all’illustre ospite con la dedica: “Siamo tutti con te!!”.
La classe IV D dell’Istituto Tecnico Economico di Macerata indirizzo Sistemi Informativi Aziendali è stata premiata al quinto concorso nazionale "Sulle vie della parità" organizzato da Toponomastica femminile, cerimonia che si è svolta a Roma presso l’Università degli Studi Roma Tre il 27 aprile, grazie alla realizzazione dell’app "Vie al femminile Macerata", scaricabile gratuitamente da play store di google.
Il lavoro era stato premiato anche l’8 marzo 2018 alla prima edizione del concorso “Sulle vie della parità nelle Marche”, vincendo il premio per il progetto più innovativo più il premio speciale per le scuole del cratere.
L’Osservatorio di Genere di Macerata aveva proposto la partecipazione a questo percorso culturale e toponomastico di storia locale. Gli studenti sono rimasti colpiti dal tema su cui non avevano mai riflettuto ne fatto attenzione: a chi sono intestate le vie delle nostre città? Scoprendo quanto ridotto sia il numero non solo nella città di Macerata ma anche nei comuni della provincia, si sono chiesti quale potesse essere il loro contributo per una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza e, vista la specifica formazione nell'ambito informatico, è stato immediato pensare di sviluppare un sito e una app sulle vie al femminile.
L’obiettivo dell’app è informare sulle vie di Macerata dedicate a personaggi femminili: sono state scelte le vie intestate alle donne laiche, per rendere più evidente la necessità di dare la giusta visibilità a quelle protagoniste che hanno vissuto a pieno la vita sociale e politica del capoluogo di provincia, a queste sono state affiancate le vie che si riferiscono a categorie: Orfane, Partigiane, 8 Marzo (in tutto 12 sulle 18 vie al femminile maceratesi)
L’app riporta il nome, la foto (o della via o del personaggio storico), una breve biografia della donna o la descrizione della categoria e consente di ascoltare la lettura della descrizione sia in lingua italiana, che con traduzione simultanea in lingua inglese, di attivare il navigatore per raggiungere la via e infine di conoscere meglio il personaggio trattato tramite la ricerca in Internet. E’ stato usato principalmente il sito di Toponomastica al Femminile, solo nel caso del vicolo delle orfane si accede al sito web realizzato dagli studenti, su “La piccola umanità internata: il vicolo delle orfanelle”. La classe ha studiato le origini dell’istituzione degli orfanotrofi maschili e successivamente di quelli femminili, indagando poi sulla storia locale. Sono state raccolte anche due testimonianze di ex-ospiti dell’orfanotrofio.
L’esperienza ha consentito agli studenti di mettere in gioco le competenze informatiche, realizzando prodotti fruibili da tutti, di formarsi ad una cittadinanza attiva e alla sensibilizzazione sulle pari opportunità e di riscoprire la propria città come libro di storia.
Le scuole primarie dell'istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, in occasione della manifestazione “Cortili in fiore 2018” nell'ambito del Progetto scuol@mbiente.io, hanno deciso di dare una mano di colore alle tavole che si trovano all'interno del cortile dell'edificio che li ospita. Centinaia di fiori in primavera, la brezza fresca dell'estate, le foglie dipinte d'autunno, i cristalli di neve in inverno imbandiscono la tavolozza delle quattro stagioni allietando i vispi occhi di coloro che vi trascorrono gran parte della propria giornata.
Bambini, insegnanti, genitori hanno dato vita ai due quadri visibili all'ingresso della scuola sita in via Medici.
Si allarga sempre di più il progetto Vigile Amico promosso nelle scuole di Recanati dal Comando della Polizia Locale e dall'Amministrazione Comunale per insegnare ai piccoli le regole di buon comportamento in strada e non solo. Nei giorni scorsi è iniziato un progetto pilota con la primaria Lorenzo Lotto. Coinvolte le tre classi del quarto anno per un totale di 68 bambini. La prima lezione si è svolta in classe e sono stati trattati il significato della segnaletica stradale, il ruolo della polizia locale, la civile convivenza nel rispetto dei diritti e doveri dei cittadini, il ruolo del pedone ed i giusti comportamenti da tenere nel rispetto del codice della strada. A breve seguirà una lezione pratica fuori dall’edificio scolastico, che vedrà i ragazzi diventare veri e propri “operatori di Polizia Locale".
In programma anche una gita che la scuola ha gia messo in cantiere per andare al Guido Land di Maltignano (ap), un parco tematico dove i bambini ripasseranno quanto fatto in classe e dove potranno conseguire la “patente di guida”. Anche quest'ultima attività proposta dal Comando della Polizia Locale è stata recepita con grande curiosità e coinvolgimento da parte di tutti gli alunni ed anche dagli insegnanti che hanno coadiuvato gli agenti durante le lezioni. Grazie a questi progetti è sempre più stretto il rapporto di conoscenza e stima reciproca tra gli operatori in divisa ed il tessuto scolastico, con i giovani alunni che rappresentano i cittadini di oggi e soprattutto di domani. Una finalità che era tra quelle primarie previste da questi progetti e che oggi sta dando i suoi frutti tanto che i bambini coinvolti in quest'ultima attività ricordano i nomi degli agenti che hanno fatto lezione già negli ultimi anni, in special modo dell’agente Simonetta Bravi che dalla scuola dell’Infanzia è divenuta per tutti loro un punto di riferimento dentro e fuori la classe svolgendo il ruolo di mamma…insegnante…operatore di polizia… e soprattutto amica dei bambini. Tra le altre finalità di quest'ultimo progetto c'è anche quella di comprendere, rispettare e far rispettare (ai genitori) la strada e i suoi pericoli nonché regole e norme in strada e non solo, saper osservare, ribadire i numeri di pubblica utilità, i comportamenti da tenere nel rispetto dell’ambiente e come comportarsi nei luoghi di affollamento visto la vicinanza con le festività del 1maggio.
Il Comune di Treia da tempo si impegna nella valorizzazione della Casa di Terra cruda in contrada Fontevannazza, attraverso una serie di attività e progetti rivolti alle scuole, organizzati e curati dall’assessorato alla cultura. La novità di quest’anno ha visto la collaborazione dell’Auser Treia per quanto riguarda i laboratori didattici con la terra cruda. Il 27 aprile, dopo un percorso di visita guidata presso la Casa di Terra, rivolto alle classi seconde della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “E. Paladini” di Treia, Passo di Treia e Chiesanuova, si è svolto presso l’Aula Didattica Multimediale del Museo Archeologico del Comune di Treia, il laboratorio “Emotional Design”. L’intento di questo incontro teorico-pratico è di avvicinare gli studenti al mondo della terra cruda, favorendo attraverso un’attività ludica, l’apprendimento di forme di costruzione naturali e sostenibili, alternative al cemento e rispettose dell’ambiente.
Il laboratorio è stato guidato da Ferdinando Renzetti, un esperto delle tradizioni rurali, che collabora con il centro di educazione ambientale di Casalincontrada “CEA CedTerra”, promuovendo e realizzando in prima persona laboratori e workshop sulle tecniche costruttive con la terra, sui materiali naturali e sulle loro reinterpretazioni attuali. Il percorso si è sviluppato in due fasi distinte: la prima, teorica, si è incentrata sulla spiegazione degli elementi che compongo la terra, ovvero la sabbia, l’argilla, l’humus e il limo; i modi in cui essa può essere setacciata e lavorata con mortai e pestelli; i vari colori che può assumere in base ai minerali che la compongo, ad esempio, il rosso; l’apprendimento delle tecniche per spezzare la paglia e per ottenere la barbettina. Nella seconda fase, invece, i piccoli studenti si sono divertiti a creare e modellare con le mani una serie di impasti, dando vita ad oggetti-giocattolo dalle forme più disparate, come, barchette, gondole, cestini, mattoni, ecc. Dunque, un percorso, per sensibilizzare e mostrare agli alunni, che, utilizzando materiali naturali come la terra, è possibile costruire ed edificare senza inquinare e sprecare risorse, sviluppando, attraverso la fase pratica, la loro intelligenza sociale ed emotiva e l’uso della fantasia e della creatività.
Il prof. Guido Favia, direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, è stato designato quale membro della commissione del Consiglio Superiore per la Valutazione della Ricerca e dell'Istruzione Superiore (HCERES), agenzia indipendente finanziata dal Governo Francese, che dovrà valutare il Dipartimento di parassitologia dell’ “Institut Pasteur” di Parigi, uno dei più prestigiosi centri di ricerca a livello mondiale diretto dal Dott. Gerald Spaeth.
In Francia, infatti, tutte le unità di ricerca sono valutate ogni cinque anni dall’HCERES.
“Sono estremamente soddisfatto – ha dichiarato il prof. Favia. Credo infatti che questa nomina rappresenti non soltanto una bella gratificazione personale, ma anche un importante riconoscimento internazionale della qualità e dell’eccellenza della ricerca e dei ricercatori di Unicam”.
Martedì 24 Aprile, gli alunni dei tre plessi delle scuole dell’infanzia e primaria del nostro Istituto, hanno potuto incontrare l’autore di libri, canzoni, filastrocche per l’infanzia Stefano Bordiglioni, nell’ambito del Progetto Biblio.doc. L’autore, insegnante di Scuola Primaria ora in pensione, ha scritto più di duecento libri per ragazzi, tradotti e pubblicati anche all’estero, ha ricevuto anche molti riconoscimenti letterari. Gli incontri si sono tenuti al Giometti, messo a disposizione dai proprietari del Multiplex gratuitamente, con il patrocinio del Comune di Tolentino nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Maggio dei libri”.
I vari incontri hanno visto la partecipazione del vicesindaco Luconi, degli assessori Pupo e Massi e della Direttrice della Biblioteca Filelfica sig.ra Mocchegiani. Innumerevoli i momenti di divertimento che hanno visto i bambini protagonisti attivi delle storie magistralmente drammatizzate dall’autore. Si sono alternati momenti di musica, in cui Bordiglioni suonava la chitarra a momenti di recitazione di filastrocche sia lette dai suoi libri, sia improvvisate al momento. Al termine degli incontri con gli alunni, nel tardo pomeriggio, gli insegnanti hanno potuto frequentare un corso di scrittura creativa, tenuto dallo stesso Bordiglioni, il quale ha fornito molteplici spunti su come alimentare la creatività e stimolare il piacere della lettura nei bambini. Anche il Dirigente Scolastico Prof.ssa Lauretta Corridoni ha voluto presenziare a questo momento di incontro, salutando e ringraziando Stefano Bordiglioni per la sua disponibilità.
Una mostra-evento per scoprire come è cambiato il corredo dello scolaro in cento anni di storia. Al Museo della Scuola "Paolo e Ornella Ricca" dell’Università di Macerata, domenica 29 aprile, dalle 16:30 alle 20:00, arriva "VUOTAILSACCO | 1918-2018. Dalla cartella allo zaino: uno sguardo indiscreto nella borsa dello scolaro", un’esposizione temporanea che condurrà i visitatori in uno stimolante viaggio nel tempo organizzata dalle tirocinanti del museo – Arianna Faricelli, Carlotta Iengo, Grazia Martina Guazzarotti, Martina Frattari e Sofia Montecchiani, studentesse di Scienze Pedagogiche e di Managment dei Beni Culturali del Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – con la collaborazione dello staff museale.
La cartella o lo zaino non sono solo oggetti per trasportare libri, quaderni e astucci, ma sono il nascondiglio sicuro di bigliettini scambiati di nascosto con i compagni, di scontrini conservati, di portafortuna e di tanti piccoli segreti che parlano di noi e del nostro tempo. I visitatori ripercorreranno cento anni di storia scrutando all’interno di cartelle e zaini e ritrovando oggetti della propria infanzia e adolescenza: non solo vedranno il mutamento della borsa dello scolaro ma anche quello degli oggetti al suo interno.
I più coraggiosi potranno svuotare le proprie borse in un’apposita postazione allestita per scattare foto e condividere gli scatti con gli amici.
Ingresso: 3 euro (gratuito per chi si presenterà alla cassa con un oggetto legato alla propria esperienza scolastica).Il museo si trova in via Carducci, 63/A.
Organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Legambiente e con la partecipazione degli Istituti Comprensivi “Giacomo Leopardi” di Potenza Picena e “Raffaello Sanzio” di Porto Potenza Picena, si è svolta "La Festa dell’Albero" a cui hanno preso parte gli alunni della Materna della città alta e tutti gli studenti della scuola elementare del Porto.
“Il rispetto dell’ambiente e della natura significa rispetto per se stessi e per gli altri – ha detto l’Assessore all’Istruzione, Noemi Tartabini – questo è lo spirito e l’insegnamento che passa, attraverso la Festa dell’Albero, nelle aule scolastiche grazie all’impegno delle insegnanti che coinvolgono bambine e bambini in lavori di didattica ambientale. Il simbolo tangibile di questo impegno è la messa a dimora nelle aree scolastiche, da parte degli stessi studenti, di alcune piccole piantine, le quali, così come i nostri ragazzi e ragazze, necessitano di cure e attenzioni per crescere in maniera corretta”.
Nell’occasione è stata consegnata all’Istituto Comprensivo “Sanzio” di Porto Potenza Picena, la Bandiera Verde 2017 nell’ambito del progetto Eco –Schools di Fee Italia. Alla consegna, oltre all’Assessore Tartabini, hanno partecipato il Sindaco Francesco Acquaroli, l’Assessore Tommaso Ruffini, il Consigliere Comunale Antonello Rosali e il Presidente della Fondazione Divina Provvidenza – Santo Stefano Mario Ferraresi. L’Amministrazione Comunale supporta, inoltre, i progetti di carattere ambientale a cui partecipano le scuole del territorio come Puliamo il Mondo ed Eco Schools, sostenendone i costi di iscrizione.
Confindustria Macerata al fine di salvaguardare competenze preziose per il distretto della Calzatura, rafforza il proprio impegno promuovendo corsi di formazione tecnico professionale destinati a tutti coloro, giovani, occupati e non, che vogliano acquisire un mestiere o migliorare il proprio lavoro. Grazie al contributo di Assocalzaturifici e con la collaborazione dell’ Ipsia “Corridoni” (sede di Civitanova Marche), dal 2014 è stato allestito un vero e proprio Laboratorio Fabbrica di calzature: “The School Of Shoes” nel quale vengono realizzati corsi di formazione tecnico professionale per ”Costruzione della calzatura e Operatore al Premontaggio” e per “Modellisti”.
Nelle prossime settimane tramite un apposito bando verranno avviati ulteriori corsi gratuiti per Premontaggio, Modelleria e Orlatura Calzature. Le lezioni hanno carattere pratico con l’impiego di utensili e macchinari necessari alla produzione di scarpe. Inoltre ci sarà il supporto tecnico di maestri calzaturieri, modellisti, esperti al premontaggio. Parte delle lezioni si svolgeranno direttamente nelle aziende.
“La finalità dei corsi - sottolinea Salina Ferretti, Presidente della Sezione Calzaturieri di Confindustria Macerata - è quella di rendere più competitivo il distretto calzaturiero locale rafforzando le competenze distintive de territorio e di offrire ai giovani preziose opportunità di lavoro anche autonomo. In un contesto come l'attuale occorre dare ai giovani la possibilità di imparare un mestiere, indispensabile per rivitalizzare il nostro distretto, per promuovere e veicolare i valori dell’eccellenza italiana e della qualità".
"E' necessario che il nostro territorio possa generare queste particolari professionalità divenute sempre più strategiche per il successo dei prodotti sui mercati mondiali - continua Ferretti. Sviluppando queste competenze potremmo fare la differenza. Il Laboratorio “The School Of Shoes” è a disposizione sia delle Aziende per corsi di aggiornamento dei lavoratori occupati, sia delle Scuole per dare conoscenza e permettere agli studenti di esercitarsi”.
Gli interessati possono scaricare bando e informazioni sul sito www.confindustriamacerata.it o telefonando al n. 073327961.
In questi giorni gli alunni della scuola secondaria di primo grado D. Alighieri dell’Istituto Comprensivo Don Bosco di Tolentino hanno partecipato ad un progetto, promosso dal Rotary cittadino, relativo allo studio della funzionalità tiroidea, al fine di monitorare la funzionalità di tale ghiandola in una fascia d’età (11-14 anni) durante la quale avvengono i maggiori cambiamenti ormonali e fisici.
Con tale progetto la scuola ha voluto dare la possibilità ai ragazzi, previa autorizzazione delle famiglie, di sottoporsi ad una anamnesi, una visita e una ecografia alla tiroide avvalendosi della preziosa collaborazione di una équipe medica di alto livello. Il progetto è stato accolto positivamente e ha riscosso consensi sia tra i ragazzi che nelle famiglie.
Si ringraziano per la preziosa collaborazione il direttore del progetto, dott. Stefano Gobbi, gli ecografisti dott. Pietro Cruciani e dott. Annibale Francioni, la sig.ra Monica Scalzini, presidente della sede di Tolentino della C.R.I. e la signora Giuliana Salvucci.
L’occasione è quella fornita dalle lezioni alternative alla religione cattolica previste dalla normativa vigente quali momenti di formazione rivolti agli studenti che non professano la religione cattolica. Le finalità educative sono molteplici, come l’integrazione religiosa, la valorizzazione delle differenze etniche e sociali, il superamento della tendenza all’omologazione culturale. Secondo le direttive ministeriali le tematiche da affrontare devono riguardare principalmente i valori della vita e della convivenza civile: questa la scelta proposta dalla prof.ssa Paola Mazzuferi, referente all’Ipseoa “G. Varnelli” delle ore alternative alla religione cattolica. L’attività conseguita sin dall’inizio dell’anno scolastica è stata molto ricca e ha previsto anche l’approfondimento di un tema di grande interesse civile e culturale: la pena di morte e il rispetto dei diritti imprescindibili di ogni essere umano. La prof.ssa Mazzuferi insieme ai suoi alunni hanno organizzato un interessante convegno in collaborazione con l’associazione Amnesty International, tenutosi di recente a Cingoli presso il teatro Farnese. L’incontro ha visto la partecipazione del Sindaco dott. Filippo Saltamartini, della Dirigente scolastica prof.ssa Maria Rosella Bitti, del referente dell’associazione Amnesty International, dott. Giorgio Marcolini.
Parlare ai giovani della pena di morte è di forte impatto civile ed emotivo e lo è ancora di più se a farlo è anche un ragazzo straniero della loro età che ha raccontato la sua vita in Cina prima di arrivare in Italia, ha ripercorso i suoi ricordi, le paure,le perplessità di fronte alla cruda violenza messa in atto.
Non è solo un sogno quello di un mondo libero dalla pena di morte, ma un impegno concreto che negli ultimi anni ha visto soggetti della società civile e importanti istituzioni, come Amnesty International, dialogare con gli Stati per riconoscere pienamente il diritto più importante, quello alla vita, troppo spesso messo in discussione da una realtà efferata e violenta.
Il convegno, attraverso poesie, musiche, immagini e racconti dei ragazzi , ha rappresentato un importante momento di riflessione sul rispetto dei diritti dell’uomo, sulle atrocità che vengono inflitte ai condannati, sull’insensatezza delle esecuzioni. Gli alunni con questo interessante progetto hanno voluto testimoniare quanto sia grande nei giovani il desiderio di amare la vita in ogni sua forma e inseguire un sogno di cambiamento, di libertà, di uguaglianza.
In occasione poi del settantesimo anniversario dell’approvazione della “Dichiarazione universale dei diritti umani” approvata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, sono state proposte nel corso dell’anno scolastico attività curriculari ed extracurriculari volte a fornire significativi spunti di riflessione sui diritti inalienabili dell’uomo, mirando a quella formazione globale in termini civili e sociali auspicabile per i nostri studenti, i futuri cittadini del mondo.
L'istituto comprensivo Don Bosco di Tolentino ha ospitato un progetto di Educazione Stradale in collaborazione con la Polizia Locale. Ecco com'è andata nel racconto di Sofia Scorcella della classe I D della scuola secondaria “D. Alighieri” del Don Bosco
Nell’ambito del progetto legalità, il nostro istituto ha ospitato due gentilissimi agenti della Polizia Locale di Tolentino, che in due incontri, ci hanno trasmesso una passione che alcuni di noi coltivano da sempre: l’ andare in bicicletta.
Il progetto di educazione stradale si è svolto in due lezioni, una teorica e l’altra pratica.
Nella prima lezione, gli agenti della polizia municipale ci hanno spiegato quali sono le norme per pedalare in sicurezza e le buone pratiche da seguire quando si è in strada.
La lezione pratica si è svolta nel cortile del nostro istituto ed abbiamo subito iniziato a pedalare con un piccolo riscaldamento, ovvero quattro brevi giri del cortile, ove, la mattina stessa, chi desiderava, poteva “parcheggiare” la propria bicicletta per poi usarla nell’ ora dedicata al progetto. Ci sono state insegnate cose fondamentali per andare in bici, dalla semplice frenata alla derapata (frenata in curva), dallo slalom tra i coni a sollevare la parte anteriore della bicicletta.
Ovviamente non può mancare la sicurezza: prima di salire in sella, infatti, ci sono stati dati in prestito dei caschetti (per chi non lo aveva portato da casa). I consigli dati sono stati di grande aiuto per tutti noi. Ringrazio a nome di tutte le classi prime la Polizia locale di Tolentino che ha dedicato molto tempo a noi ragazzi.
Un accordo di collaborazione tra il Rettore dell’Università di Camerino, prof. Claudio Pettinari e il Presidente della Toyo University di Tokyo prof. Makio Takemura costituisce l’importante traguardo di un programma di mobilità che vede impegnata la Prof.ssa Lucia Ruggeri, docente della Scuola di Giurisprudenza nonché Direttore della Scuola di Specializzazione in Diritto Civile, come Invited Professor nella prestigiosa università giapponese.
La Toyo University con i suoi 311.000 studenti, le sue 13 Facoltà e 46 Dipartimenti rappresenta una delle eccellenze giapponesi per la ricerca e l’uso della tecnologia nelle attività didattiche e scientifiche.
Nell’incontro con il Presidente Makio Takemura sono stati delineati molteplici campi di comune interesse: entrambi gli atenei perseguono, infatti, politiche di internazionalizzazione e di innovazione.
Grazie all’accordo saranno avviati programmi di scambio che coinvolgeranno studenti e ricercatori di entrambi gli Atenei.
In questi giorni sono in programma molteplici incontri che coinvolgeranno, oltre alla prof.ssa Ruggeri, Manuela Giobbi, assegnista di ricerca e Gerardo Ulloa, dottorando di ricerca in Civil Law and Costituional Legality, su temi di attualità quali la nuova regolamentazione europea in materia di privacy, il turismo sostenibile, la legislazione in materia di energia.
Una serie di seminari sarà dedicata a Camerino e alla legislazione post sisma. Il tema ha destato molto interesse presso il Dipartimento di Global and Regional Studies per la presenza di un gruppo di ricercatori altamente specializzato in management dell’emergenza e turismo sostenibile.
La giovane ricercatrice Unicam Martina Capriotti è una delle tre vincitrici, l’unica italiana, di una borsa di studio messa a disposizione da Sky e National Geographic nell’ambito del programma Sky Ocean Rescue, 10 milioni di dollari a disposizione per progetti ed iniziative volte a identificare e sostenere tecnologie per la riduzione dell’inquinamento nei mari del mondo, in particolare l'inquinamento da plastica.
Si tratta di una tematica di estrema attualità, tanto che l’edizione 2018 della Giornata Mondiale della Terra, lo scorso 22 aprile, è stata proprio dedicata in particolare alla lotta all’inquinamento da plastica, e l’Università di Camerino da tempo ha questo argomento al centro di progetti di ricerca seguiti da docenti e ricercatori dell’Ateneo.
La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso lunedì 16 aprile al National Geographic Festival delle Scienze di Roma. Martina Capriotti si è aggiudicata la borsa con un progetto dal titolo “Un approccio innovativo per testare l’impatto da micro-plastiche nell’Adriatico”.
“Sono davvero estremamente soddisfatta – ha dischiarato la dott.ssa Capriotti – per questo successo ed orgogliosa di poter essere ambasciatrice di Sky Ocean Rescue per la salvaguardia del pianeta e degli oceani. Mi sono, infatti, appassionata all’oceano fin da bambina, e da quando ho iniziato a fare immersioni mi sento proprio parte di quel mondo. E’ stata una cerimonia molto emozionante, nel corso della quale ho avuto l'opportunità di conoscere i CEO di National Geographic e di Sky, nonché l'onore di dialogare di impatto oceanico con una delle più grandi oceanografe al mondo, Sylvia Earle, che ha scritto tantissima storia scientifica sugli oceani del nostro pianeta e che è stata testimone della degradazione dei mari, decennio dopo decennio”.
“Il mio progetto – ha proseguito – è focalizzato sulla pericolosità delle microplastiche e ne sto studiando la presenza nel Mare Adriatico con un approccio che risulta essere innovativo, in quanto il mio intento è quello di approfondire l'aspetto relativo all'inquinamento chimico marino e l'impatto delle microplastiche. Nel Mar Adriatico abbiamo purtroppo una grande concentrazione e varietà di molecole potenzialmente tossiche, che hanno la capacità di innescare processi metabolici o ormonali all'interno degli organismi in cui entrano. Molti di questi composti hanno caratteristiche idrofobiche, quindi hanno la capacità di aderire alle superfici in mare o addirittura di bioaccumularsi all'interno di organismi viventi. La mia ipotesi è dunque quella di trovare queste molecole adese alla superficie dei singoli frammenti di plastica con capacità quindi di entrare nella rete trofica usando le microplastiche come vettori. Tramite test in vitro andrò a valutare l'eventuale impatto sul sistema endocrino. Collaborano con me al progetto il dott. Paolo Cocci e il dott. Luca Bracchetti, in servizio presso la sede Unicam di San Benedetto del Tronto. Vedo questo progetto anche come un’opportunità per continuare le mie ricerche nel campo dell’inquinamento marino del Mar Adriatico, iniziate durante il dottorato”.
Dopo la laurea in Biologia Marina, la dott.ssa Capriotti ha infatti ottenuto una borsa di studio per un corso di dottorato presso la School of Advanced Studies di Unicam, nel corso del quale ha portato avanti un progetto nel gruppo di ricerca Mosconi-Palermo per valutare gli effetti di alcuni inquinanti sui mitili del compartimento marittimo di San Benedetto del Tronto, sotto la supervisione del prof. Francesco Palermo ed in collaborazione con l’azienda Trevisani Pietro srl, nell’ambito del bando Eureka. Ha avuto modo di ampliare l’approccio anche ad altri modelli sperimentali, dottorandosi nel 2017 con una tesi dal titolo “Molecular biomarker approach in marine monitoring: combined in situ and in vitro assessment of endocrine disruptors in coastal waters.”
“Le frontiere dell’Ermeneutica. Interpretare la società” è il titolo del convegno internazionale organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata con il contributo della Fondazione “Lavoro per la persona” per l’intera giornata di venerdì 27 aprile nella sede di corso Cavour. Lo scopo del convegno è chiarire quale sia la funzione sociale della filosofia e del suo lavoro interpretativo nel leggere il mondo contemporaneo e le sue tendenze essenziali. I lavori prenderanno il via alle 9.15 con i saluti del rettore Francesco Adornato e del direttore del Dipartimento Carlo Pongetti.Introdotti dal professor Roberto Mancini, si confronteranno sul tema il sociologo francese Serge Latouche, padre del progetto della "decrescita serena", Fabiola Falappa di Unimc, Gerardo Cunico dell’Università di Genova. Nella sessione pomeridiana, presieduta da Carla Canullo di Unimc, si alterneranno Gilbert Hottois della Libera Università di Bruxelles, Enrico Guglielminetti dell’Università di Torino ed Enrico Calamai, già Console italiano a Buenos Aires. Calamai è noto come “lo Schindler di Buenos Aires” per aver salvato centinaia di persone al tempo della dittatura militare in Argentina. Le conclusioni sono affidate a Giovanni Ferretti, già rettore di Unimc
Poliedricità e generosità: sono stati due degli aggettivi più ricorrenti nel ricordare la figura di Barbara Pojaghi, docente dell’Università di Macerata venuta a mancare la sera del 1° novembre 2016. Una vita dedicata all’insegnamento - all’Università di Macerata era docente di psicologia sociale - e alla politica, come assessore e presidente del Consiglio comunale dagli anni ’90 ai primi anni del 2000.
Nel giorno di quello che sarebbe stato il suo sessantanovesimo compleanno, il 24 aprile, l’Ateneo ha voluto ricordarla presentando la pubblicazione “Una mente sociale”, edito da Franco Angeli. Il testo, a cura di Paola Nicolini e Sebastiano Porcu, raccoglie molteplici contributi ed è nato dalla volontà di non disperdere un’eredità composita e utile nella lettura di fenomeni attuali, mettendo in luce il profilo professionale, l’impegno istituzionale, i principali temi di ricerca, le collaborazioni, l’attenzione alla comunità, alla scuola e alla formazione, la partecipazione attiva alla vita sociale e politica, l’intensità delle relazioni umane della docente. “Una solare forza della natura” l’ha definita il rettore Francesco Adornato, durante l’incontro. Come sede è stata scelta quella che ospitava la Facoltà di Scienze della comunicazione, oggi unitasi con quella di Scienze politiche in un unico Dipartimento. Facoltà che ha visto Barbara Pojaghi esordire come docente e diventarne un faro prezioso.
“Era una leader. Forte e determinata, sempre pronta a sostenere le sue idee, senza smarrire la disponibilità al dialogo”, ha aggiunto il rettore. Un ritratto che si è riverberato anche nelle parole di chi è intervenuto successivamente, a partire dal sindaco Romano Carancini. “E’ stata una figura centrale per la città – ha detto -. Ha saputo unire insieme in maniera mirabile pensiero e azione”. Il ricordo di Barbara Pojaghi è passato anche attraverso le parole dei direttori dei Dipartimenti che l’hanno vista più in attività. “Ha sempre sostenuto i giovani e incitava a riflettere e portare avanti le proprie idee”, ha sottolineato Ines Corti in rappresentanza della direttrice del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali. “Ci siamo conosciuti come studenti di filosofia, quando gli studenti non erano neanche duemila e il nostro corso era ospitato al primo piano di Giurisprudenza. Ricordarla oggi significa darle un posto fra noi”, sono state le parole di Michele Corsi, direttore del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo. “Questo libro è emblematico perché non si volge al passato come una biografia, ma guarda in avanti, consegnandoci la lezione di Barbara”, ha notato Carlo Pongetti, direttore del Dipartimento di Studi umanistici. L’impegno istituzionale della docente è stato evidenziato anche da Meri Marziali, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche, di cui la Pojaghi ha fatto parte nella sua prima costituzione. La presentazione del libro è poi proseguita nel corso della mattinata e nel pomeriggio. Tanti i volti noti tra il pubblico: rappresentanti istituzionali, studiosi e ricercatori, professionisti che hanno visto trasformarsi in amicizia e affetto le collaborazioni istaurate con una donna dalla precipua mente sociale.
La studentessa Giulia Bronzi del Liceo classico Leopardi di Macerata, vincitrice della sezione “Civiltà classiche” alla fase regionale delle Olimpiadi delle Lingue e Civiltà Classiche, parteciperà alle gare nazionali per l’anno scolastico 2017/2018, che si svolgeranno dall’8 all’11 maggio 2018 nella città di Pavia presso il Liceo classico Taramelli – Foscolo.
Giulia, studentessa della III A, amante dello sport e dei viaggi, rappresenterà le Marche alla competizione nazionale che ogni anno vede confrontarsi i migliori studenti provenienti da tutte le regioni di Italia.
Importante appuntamento questo pomeriggio nell'auditorium dell'Università di Macerata che ha ospitato Sua Eminenza Reverendissima Cardinale Dominique Mamberti, Prefetto del SUpremo Tribunale della Signatura Apostolica e Presidente della Corte di Cassazione dello Stato Città del Vaticano.
L'incontro è stato introdotto dal professor Giuseppe Rivetti, Presidente del corso di laurea in Teorie, Culture e Tecniche per il Servizio Sociale all'Università di Macerata. Il professor Rivetti ha portato i saluti del Vescovo di Macerata, monsignor Nazzareno Marconi, impossibilitato ad intervenire.
Successivamente, il rettore di Unimc Francesco Adornato ha consegnato al Cardinale Mamberti il Sigillo dell'Ateneo.
Di fronte a una folta e attenta platea, il Cardinale ha poi tenuto la sua lectio magistralis su Santa Sede, Stato della Città del Vaticano e Comunità internazionale.
Il prossimo venerdì 27 aprile, con inizio alle 9,30, presso la Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, in via D’Accorso 16, i professori Ivo Biagianti, docente di Storia moderna dell’Università di Siena, e Gioacchino Garofoli, docente di Politica economica dell’Università dell’Insubria, presenteranno il volume miscellaneo “L’Italia centrale tra Medioevo e contemporaneità. Sistemi economici e culturali a confronto”, a cura di Emanuela Di Stefano e Catia Eliana Gentilucci, Quaderno del Consiglio regionale delle Marche, n. 242, in cui sono raccolti gli atti del Convegno pluridisciplinare svoltosi nella primavera del 2016, allo scopo di offrire un’analisi storica di lungo periodo e maturare sul tema un punto di vista consapevole.
L’incontro si aprirà con i saluti del Rettore Unicam Claudio Pettinari e del Direttore della Scuola di Giurisprudenza Rocco Favale.
Si tratta di un’opera divisa in più sezioni, alla quale hanno collaborato ricercatori e docenti di Università marchigiane, umbre, toscane e abruzzesi, che offre un quadro d’insieme delle diverse regioni mettendo a confronto aspetti istituzionali, demografici, socio-economici e culturali, ma anche un’occasione di approfondimento e dibattito sul tema della macroregione fra quanti hanno concrete responsabilità nella gestione economica e politica dei territori in esame.
Le riflessioni conclusive saranno affidate a Pietro Marcolini, presidente ISTAO, a Daniele Salvi, capo di gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche, e Gianluca Spinaci, Comitato delle Regioni dell’Unione Europea. A quanti parteciperanno verrà consegnata una copia del volume.