Recanati, servono 300mila euro per salvare il Liceo Leopardi: incontro tra le parti, assente la Provincia
Alla fine dei conti, servono 300mila euro per salvare il destino del Liceo Giacomo Leopardi, che il prossimo anno scolastico rischia di dover dire parecchi no a chi vorrà iscriversi. È il succo di quanto emerso dall'assemblea pubblica indetta dal sindaco di Recanati Antonio Bravi per cercare di trovare una soluzione alla mancanza di spazio di Palazzo Venieri, edificio quattrocentesco in centro città e una delle due attuali sedi dell'istituto scolastico insieme a quella di via Aldo Moro.
Attualmente cinque classi sono ospitate temporaneamente alla scuola media Patrizi in via Aldo Moro, e dopo le vacanze natalizie dovrebbero essere spostate all'istituto Bonifazi per arrivare alla fine dell'anno scolastico. Data la norma secondo cui in mancanza di posti non si debbano accettare iscrizioni, oltre al disagio per chi oggi viene sballottato da una parte all'altra della città di aggiunge la triste prospettiva di dover rinunciare a nuovi ragazzi e ragazze nel 2024.
"L'aumento di iscrizioni dovrebbe essere solo una cosa da celebrare - ha detto il primo cittadino - e non essere un problema". Presenti, tra le decine di partecipanti all'incontro, anche il vice Scorcelli, gli assessori Soccio e Nicolini, la dirigente scolastica Marcantonelli, il neonato Comitato a Sostegno del Liceo e Michele Casali, ad del Gruppo Editoriale Eli. Grande assente la Provincia, che pure ha la competenza in materia di edilizia scolastica.
Il piano da qui a tre anni, così come riferito dalla presidente del consiglio d'istituto, è svolgere i lavori di ristrutturazione presso l'ex-convento di Santo Stefano già in programma - circa 7 milioni di euro dal fondo per il terremoto - al termine dei quali un intero indirizzo del Liceo sarà trasferito nei rinnovati locali, insieme agli studenti dell'istituto Bonifazi.
Nel mentre, però, mancano i finanziamenti per affittare una struttura che funzioni ora da succursale, e in questo senso la Provincia avrebbe espresso esplicitamente una richiesta di aiuto economico ai privati. Dai sopralluoghi sul territorio, iniziati lo scorso marzo, sono emerse sostanzialmente due soluzioni: l'edificio scolastico sito in zona Squartabue, potenzialmente pronto all'uso ma scomodo sotto il profilo del trasporto pubblico, oppure l'ex-Agenzia delle Entrate in via Mattei, opzione migliore anche per la scuola data la posizione strategica.
In quest'ultimo caso, l'affare sembrava chiuso all'ultimo incontro con tutte le parti in causa avvenuto il 7 luglio: "Mancava solo la sottoscrizione del contratto di locazione con i proprietari, poi tutto si è interrotto per motivi finanziari", ha raccontato il sindaco Bravi. Nello specifico, sarebbero in ballo circa 100mila euro per lavoro di adeguamento più 70mila euro annui di canone. "Il Comune - ha specificato il primo cittadino - purtroppo non può metterci i soldi: sarebbe come rifare l'asfalto di una strada di competenza provinciale". Per ora gli studenti "in eccedenza" sono 150 e le iscrizioni per l'anno scolastico 2024/2025 cominciano ad arrivare.
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