Sanità

Covid Marche, 2.409 casi oggi: 551 contagi nel Maceratese, solo il 21% è sintomatico

Covid Marche, 2.409 casi oggi: 551 contagi nel Maceratese, solo il 21% è sintomatico

Nell'ultima giornata, seppure in misura contenuta, è proseguito il calo dell'incidenza di casi Covid ogni 100mila abitanti nelle Marche: in 24 ore registrati 2.409 positivi che porta l'incidenza a 1.185, 95 (ieri 1.190,95). È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale. Tra gli ultimi positivi 419 persone presentano sintomi; i casi comprendono anche 812 contatti stretti di positivi, 753 contatti domestici, 22 in ambiente scolastico/formativo, 5 in ambiente lavorativo, 3 in ambiente di vita/socialità, un caso rispettivamente in ambito sanitario e assistenziale; su altri 381 sono in corso un approfondimento epidemiologico. In 24 ore sono stati analizzati 8.139 tamponi (6.279 nel percorso diagnostico, con il 38,4% di positivi, e 1.860 nel percorso guariti). Sono 1.909 i positivi che emergono dai test antigenici. Tra le fasce d'età il numero più alto di casi ha riguardato quella tra 25 e 44 anni (691); seguono 45-59 anni con 517 casi e 6-10 anni (244). A livello provinciale Ancona registra 725 positivi in un giorno; poi Macerata (551), Pesaro Urbino (383), Ascoli Piceno (353), Fermo (296); 101 i casi da fuori regione.  Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 344 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-4 rispetto a ieri), dei quali 46 in Terapia intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore) e 298 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 66 (-2 rispetto a ieri) e quelli in reparti non intensivi 232 (-1 rispetto a ieri) mentre 34 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano anche cinque decessi correlato al Covid: un 80enne di Ancona, un 95enne di Montecassiano, un 82enne di Fermo, una 53enne di Lapedona e un 70enne di Fabriano. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse

12/02/2022 11:29
Covid - Riprendono le visite presso gli ospedali, ma solo per 45 minuti. Ecco le modalità

Covid - Riprendono le visite presso gli ospedali, ma solo per 45 minuti. Ecco le modalità

Il programma studiato dal Governo per un graduale ritorno alla normalità post pandemia si arricchisce di un nuovo provvedimento. Dal 10 marzo, infatti, sarà previsto il rispristino delle visite parentali presso le strutture ospedaliere. Ma per non più di 45 minuti al giorno. A reintrodurre il permesso è l’emendamento approvato nelle ultime ore dalla Commissione Affari Sociali, con una riformulazione del decreto governativo antecedente - in scadenza il 22 febbraio - e presentato da Annamaria Parente e Davide Faraone, parlamentari di Italia Viva “Era necessaria una norma che facesse chiarezza e ristabilisse uniformità – ha dichiarato Parente – e l’iter per l’approvazione finale di Camera e Senato non dovrebbe comportare problemi. Con questo emendamento abbiamo colto le istanze di tante associazioni e persone singole, testimoniando le forti difficoltà e sofferenze nel non poter far visita ai propri parenti ricoverati gravemente in ospedale. Il nostro obbiettivo è dare dar tempo ai direttori sanitari di tutte le strutture per potersi organizzare” A causa dell’ultimo picco dei contagi – oltre che della situazione generale da due anni a questa parte – ai familiari è stato consentito finora solamente di sostare in sala d’attesa con orari molto brevi. In virtù del termine dello stato di emergenza (31 marzo), l’accesso presso le Rsa potrà avvenire secondo il rispetto delle norme anti Covid: mascherina Ffp2, e certificato di completamento del ciclo di vaccinazione primario più guarigione (con tampone) oppure con dose booster (senza tampone).

11/02/2022 21:20
Pnrr sanità Marche, Pd: "Giunta regionale senza strategia, le risorse andranno disperse"

Pnrr sanità Marche, Pd: "Giunta regionale senza strategia, le risorse andranno disperse"

Ad appena due settimane dalla consegna al ministero dei piani operativi riguardanti i 183 milioni di fondi europei assegnati dal Pnrr alla Regione Marche, la giunta regionale appare in confusione e senza una visione strategica. A denunciarlo è il gruppo assembleare del Partito Democratico, che vede a rischio il potenziamento della sanità territoriale nella fase post Covid.   “Sono mesi - spiega il capogruppo Maurizio Mangialardi - che si conosce l’entità delle risorse che il governo Draghi, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha destinato alla Regione Marche per quanto riguarda la missione salute. La giunta regionale, con grande imbarazzo da parte di tutti, ha perso intere settimane a tergiversare, tenendo i sindaci, il consiglio regionale, i sindacati e quasi l’intero mondo della sanità all’oscuro della sua strategia. Molto probabilmente perché una strategia non ce l’hanno e non sanno come soddisfare le promesse fatte in campagna elettorale. La paura di confrontarsi è chiaramente testimoniata non solo dal rifiuto di farci partecipare agli incontri con i sindaci delle cinque Aree vaste, ma anche dal fatto che, nonostante ci fosse una risoluzione approvata all’unanimità per convocare un consiglio regionale dedicato al dibattito sui piani operativi elaborati dalla giunta, la maggioranza ha continuamente rimandato la discussione, fissandola infine per il 24 febbraio, data che a tre giorni dalla deadline, di fatto, impedirà all’opposizione di dare il proprio contributo”. “In questo anno e mezzo - afferma Romano Carancini - abbiamo presentato almeno tre atti per far sì che il consiglio regionale e il territorio non arrivasse a questo appuntamento impreparato, ma pronto a cogliere un’occasione, quella del Pnrr, di portata storica. Tutto inutile, perché questi dilettanti allo sbaraglio non hanno dato né a noi né ai sindaci l’opportunità di confrontarsi sui loro progetti e sulle reali esigenze dei territori”. “Hanno costruito delle proposte - precisa la vice capogruppo Anna Casini - senza neppure conoscere i contenuti del Pnrr. Basti pensare che intendevano utilizzare le risorse europee per fare le manutenzioni ordinarie, invece di programmare il potenziamento della medicina del territorio. Vorrebbero creare degli ospedali di comunità a San Benedetto del Tronto, quando c'è già un ospedale. Insomma, sono completamente scollegati dai bisogni delle nostre comunità”. “Abbiamo cercato di capire come volessero investire le risorse del Pnrr - denuncia Andrea Biancani - ma le uniche notizie le abbiamo apprese dai giornali perché la giunta regionale ha deciso di non dialogare con il consiglio e, quando lo ha fatto, è stato addirittura peggio. Infatti, ciò che vanno raccontando nei territori non corrisponde mai a quanto ci dicono rispondendo alle nostre interrogazioni. Il problema è la confusione che regna sovrana, con la struttura tecnica della Regione che va per la sua strada ed elabora le sue proposte, mentre la giunta continua a propagandare tutt’altro all’esterno. Rischiamo che queste risorse indispensabili per rilanciare la sanità marchigiana dopo l'esperienza del Covid vadano letteralmente disperse e sprecate. E farne le spese sarà la salute dei cittadini”.  “Un quadro complessivo fumoso - aggiunge Antonio Mastrovincenzo - dettato dall’assenza di programmazione da parte dell’assessore alla Sanità Saltamartini e dalla mancanza di criteri per decidere quali progetti e strutture finanziare e quali no”. “Le uniche due certezze che abbiamo - dice Micaela Vitri - è che la riapertura dei piccoli ospedali, che è stato il cavallo di battaglia della destra alle elezioni, è stata completamente smentita e smontata. Anzi, la vera notizia è che la giunta regionale intende affidare la gestione degli ospedali di Urbino e Pergola a due soggetti privati, dando inizio, questa volta davvero, allo smantellamento della sanità pubblica. L’altra certezza riguarda la cancellazione di 7 guardie mediche. Per il resto, rischiamo di perdere una grande occasione per realizzare ospedali e case di comunità e potenziare la medicina del territorio, visto che questa giunta superficiale e chiusa al confronto pensa di finanziare con i soldi del Pnrr progetti che non sono ammissibili come l’adeguamento sismico delle strutture sanitarie”. “Oggi - sostiene Manuela Bora - scaricano la loro incapacità di programmare le risorse del Pnrr sulla precedente Amministrazione. Ma dimenticano che Acquaroli ha ereditato un sistema sanitario qualificato, che non noi, ma il ministero, ha riconosciuto per i livelli di assistenza tra i migliori in Italia dopo quelli delle regioni Veneto, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna”. “Non ci sono idee - conclude Fabrizio Cesetti - si va avanti a tentoni e la giunta è completamente assente. Le risorse dovrebbero essere indirizzate a ridurre e superare le disparità territoriali nei livelli di assistenza e prevenzione, come previsto dalle linee guida dello stesso Pnrr. Dunque, i progetti dovrebbero essere inquadrati nell’ambito di una strategia quanto meno regionale. Invece il centrodestra preferisce inseguire logiche di campanile e rispondere alle esigenze elettorali di assessori e consiglieri di maggioranza anziché quelle dei territori”.

11/02/2022 15:14
Covid Marche, oltre 2500 nuovi casi oggi: 231 nella fascia 6-10 anni, ma l'incidenza scende ancora

Covid Marche, oltre 2500 nuovi casi oggi: 231 nella fascia 6-10 anni, ma l'incidenza scende ancora

Prosegue la discesa dei numeri della quarta ondata Covid nelle Marche ormai da due settimane. Oggi, il Gores ha segnalato 2.556 nuovi positivi (ieri erano 2.935), con una percentuale di positività del 38,4% (dal 41%) sui 6.656 tamponi analizzati (ieri 7.158). L'incidenza conferma il recente trend in deciso calo e si attesta a 1.190,95 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.289,12). Continua la regressione della curva epidemica: la settimana si chiude con circa 18 mila casi/settimana, in riduzione del 43% in comparazione con quella precedente a quota 31mila. Si conferma la provincia di Ancona quella più colpita con 736 casi, seguita da Macerata (587), Pesaro Urbino (446), Ascoli Piceno (355) e Fermo (325); sono 107 i contagi provenienti da fuori . Totali in discesa in tutte le classi di età, ma restano quelle consuete le più colpite: 650 casi tra 25 e 44 anni e 577 per 45-59enni. Ancora sotto osservazione i contagi tra i più giovani, sono infatti 748 tra gli under 18, con i numeri più alti, di nuovo, per i bimbi delle scuole elementari (6-10 anni) con 231 positivi. Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 348 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-13 rispetto a ieri), dei quali 47 in Terapia intensiva (-3 rispetto alle ultime 24 ore) e 301 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 68 e quelli in reparti non intensivi 233 (-10 rispetto a ieri) mentre 42 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano anche sei decessi correlato al Covid: un 83enne di Fabriano, una 93enne di Ripatransone, un 88enne di Monteprandone, una 72enne di Montelabbate, un 60enne di Cupramontana e un 81enne di origini albanesi spirato all'ospedale di Ancona. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse

11/02/2022 10:31
Recanati, "In un'ala dell'ospedale Santa Lucia sorgerà una Casa di Comunità"

Recanati, "In un'ala dell'ospedale Santa Lucia sorgerà una Casa di Comunità"

Dopo la richiesta di una convocazione urgente del sindaco di Recanati Antonio Bravi per chiarimenti sull’utilizzo concreto dei 183 mln assegnati dal PNRR nel piano della Sanità regionale, si è tenuta ieri pomeriggio una riunione  con l’Assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il Direttore Generale dell’Asur Nadia Storti e il direttore Asur Area Vasta 3 Daniela Corsi e tutti i sindaci dell’Area Vasta 3.  A soli 16 giorni dalla scadenza del 28 febbraio prossimo, prevista per la consegna da parte della Regione Marche al Ministero dei piani operativi per la gestione dei fondi, i sindaci dell’Area Vasta 3, a cui sono destinati 72 milioni di euro, sono stati messi al corrente dei progetti studiati dalla Regione. “Siamo abbastanza soddisfatti della riunione di ieri – ha affermato il sindaco Antonio Bravi – i fondi del PNRR previsti per il territorio recanatese prevedono la ristrutturazione di una intera ala dell’Ospedale Santa Lucia per l’attivazione di una Casa di Comunità, ovverosia  un luogo  dove i cittadini possono  entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria con un approccio integrato e multidisciplinare". “La nuova struttura si aggiungerà all’Ospedale di Comunità – ha aggiunto la delegata alla sanità Antonella Mariani - che, alla luce delle ultime scelte, appare essere ritenuta dalla Regione la decisione più giusta fatta negli anni scorsi dall’Amministrazione precedente. Al contrario di quanto affermato in questi giorni dal consigliere della Lega del Comune di Recanati Benito Mariani, il governo regionale ha in più occasioni ribadito l’importanza della scelta fatta a suo tempo, nell’aver trasformato la struttura ospedaliera del Santa Lucia in un Ospedale di Comunità". Una scelta opportuna, quindi, intrapresa con l’obiettivo principale di offrire in cambio maggiori servizi di prevenzione e assistenza alle cronicità, alle fasce più fragili della comunità e, in generale, per essere sempre più vicini ai bisogni sanitari dei cittadini. Servizi che però a causa anche delle due ondate di emergenza pandemica hanno subito contrazioni e alcune sospensioni. "L’attuale grave problema della mancanza del personale a causa del blocco del tetto di spesa per il personale sanitario è purtroppo un problema che riguarda tutte le regioni d’Italia - ha proseguito Mariani -  accanto all’impossibilità di attuare un turn over per la mancanza di personale titolato già formato". "La volontà espressa dalla Regione sembra essere quella di reperire nei prossimi mesi il personale specialistico necessario per far divenire l’Ospedale di Recanati un ospedale di qualità. Sarà importante anche l’incremento dei servizi di assistenza sanitaria con specialisti a distanza grazie alle efficaci ed innovative tecnologie della telemedicina, accanto al ripristino, anche con nuove formule, dei servizi socio-assistenziali, da troppo tempo sospesi, che lasciano famiglie in difficoltà ancora senza una risposta".

11/02/2022 10:29
Vaccini, "Non ci sarà una quarta dose, si va verso un richiamo annuale"

Vaccini, "Non ci sarà una quarta dose, si va verso un richiamo annuale"

"Il quarto vaccino, "non sarà una quarta dose ma un richiamo, speriamo annuale e dovremo fraternizzare anche quello". Così Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, ad Elisir, su Rai Tre. "L'efficacia di questi vaccini - ha detto - è andata anche meglio del previsto, rispetto al fatto che si siano scoperti così in fretta, che il dato degli studi sia stato del 95% di efficacia e che sia stato confermato nel 1° trimestre di utilizzo reale". "C'è stata poi una lenta graduale perdita di efficacia anche per una variante che l'ha parzialmente ridotta". La comunità scientifica, "ne ha concordemente visto lo straordinario beneficio ovunque". Per quanto concerne, invece il Novavax “dovrebbe arrivare il 24 di questo mese e essere disponibile. È un vaccino proteico, come quelli antinfluenzali. Sarà una piccola integrazione rispetto agli altri vaccini a mRna". "Alcuni che sembrano preferirlo, quindi Novavax sarà presto un'opzione per un milione o due di persone che vogliono comunque vaccinarsi", ha affermato Magrini, commentando i dati del rapporto sui vaccini presentato ieri.  "Mentre Valneva", ha aggiunto, è un vaccino ancor più classico e con una tecnologia più vecchia, si tratta di un vaccino inattivato che arriverà ancora più avanti". In qualsiasi caso, quelli a mRna "si sono rivelati i vaccini più efficaci" e "su cui non c'è da avere nessun dubbio rispetto a interferenze geniche, genetiche".

11/02/2022 09:51
Macerata, inaugurati 5 nuovi spazi per il CSM. “La Sanità riparte, ma il percorso è lungo” (FOTO)

Macerata, inaugurati 5 nuovi spazi per il CSM. “La Sanità riparte, ma il percorso è lungo” (FOTO)

Si è svolta oggi la cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali presso il Centro di Salute Mentale – I° piano della Palazzina Ex Scuola Infermieri adiacente all’Ospedale di Macerata – alla presenza del personale medico, i rappresentanti della Fondazione "Girolamo Colonna", la vicesindaco Francesca D’Alessandro, gli assessori Anna Menghi, Filippo Saltamartini e la direttrice di Area Vasta 3 Daniela Corsi. Cinque spazi restaurati e arredati grazie al contributo d’investimento della famiglia Colonna, in collaborazione con Giessegi Industria Mobili Spa, Cimar e Ariro Srl. L’azione vuole assicurare maggiore assistenza e comfort ai pazienti in carico e quelli futuri, in virtù di patologie psichiatriche in costante aumento insieme all’utilizzo – più frequente soprattutto fra i giovani – degli psicofarmaci. “Si tratta un intervento importante – ha dichiarato Stefano Nassini, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Area Vasta 3 – perché il nostro obbiettivo è quello di migliorare ancora di più l’offerta riabilitativa per i nostri utenti. La nostra equipe di medici, psicologi, educatori e tecnici lavora in maniera presente e costante, anche se il Covid ci ha molto rallentato. Sono convinto che saper intervenire per tempo sulla salute mentale delle persone sia il segnale di una società che funziona”. “Quando le istituzioni lavorano in sinergia i risultati ci sono – ha aggiunto D’Alessandro, che ha anticipato il taglio del nastro ringraziando assieme all’assessore Menghi tutte le parti che hanno collaborato alla rigenerazione del reparto. Un pensiero rinnovato anche dalla direttrice Corsi, che promette “continuerò ad impegnarmi per ascoltare le esigenze di tutte le strutture sanitarie. La collaborazione fra gli addetti ai lavori è diventata fondamentale, ora che ci prepariamo a ripartire”. “Il nostro contributo in quanto fondazione privata – ha sottolineato il vicepresidente Nicola Colonna, accompagnato dagli avvocati Francesco Ciotti e Manuel Seri – vuole dare un segnale preciso a tutti gli operatori sanitari: non siete soli. Voi fate il grosso del lavoro, ma noi vogliamo continuare ad assistervi nel miglior modo possibile”. Ad intervenire per ultimo è stato l’assessore regionale alla Sanità Saltamartini, che ha voluto anticipare anche i futuri interventi legati al PNRR. “L’eccezionalità di questa inaugurazione ci ricorda quanto sia importante nel nostro mestiere la solidarietà. Molti operatori del CSM hanno contribuito direttamente in questi due anni alla campagna di vaccinazione, vista soprattutto la forte carenza di personale.  E visto che in generale saper curare significa prevenire tutta una serie di conseguenze a livello sociale, le istituzioni, l'amministrazione pubblica e gli operatori devono ridurre gli attriti fra loro e collaborare per il bene delle Marche. Il nostro Piano per il PNRR è pronto - ha concluso l'assessore - e prevede l’investimento di 15,7 milioni di euro per l’apertura di case e ospedali di comunità – in particolare, a Camerino, Recanati, San Severino, Macerata, Civitanova, Corridonia, Treia e Tolentino, che dovranno rispettare anche le norme sismiche che oggi mancano in molte strutture. Purtroppo il turnover dei medici rimane ad oggi un’incognita: molti andranno in pensione a breve, ma sostituirli non sarà facile. Servono fondi da investire nella formazione dei giovani, contratti di lavoro dignitosi, maggiori assunzioni nei reparti del 118. Sarà un percorso lungo e complicato. Ma oggi dobbiamo dare alle nostre famiglie un segnale positivo di fiducia e speranza”. 

10/02/2022 16:10
L'allarme del Cobas: "Al Santo Stefano focolai Covid, alto rischio di contagio per i degenti"

L'allarme del Cobas: "Al Santo Stefano focolai Covid, alto rischio di contagio per i degenti"

Il Cobas Santo Stefano esprime "forte preoccupazione per la situazione venutasi a creare presso l'istituto di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena", dove "diverse unità operative si trovano da diversi giorni a fronteggiare veri e propri focolai di coronavirus, con numerosi pazienti (ad oggi più di 40, ricoverati in diversi reparti) e lavoratori contagiati". Le misure adottate dalla struttura appaiono "intempestive e insufficienti", denuncia il Cobas, con "unità operative ibride in cui non vi è netta separazione tra zona covid e non covid, con i lavoratori che di conseguenza si trovano ad assistere nella stessa unità operativa pazienti positivi e non, esponendo perciò sé stessi e i degenti ad un alto rischio di contagio". "Auspichiamo che la direzione si attivi quanto prima per organizzare una specifica unità operativa dedicata ai degenti positivi al coronavirus, al fine di tutelare coloro che non hanno ancora contratto il virus" conclude in una nota il Cobas Santo Stefano.  

10/02/2022 15:32
Vaccini, nel 2021 morte 22 persone dopo la somministrazione. Con Pfizer e Moderna le reazioni peggiori

Vaccini, nel 2021 morte 22 persone dopo la somministrazione. Con Pfizer e Moderna le reazioni peggiori

Ventidue decessi su cento milioni di somministrazioni totali. Un caso di reazioni avverse ogni milione di inoculazioni. Sono questi i numeri riportati dall'ultimo studio di Aifa in merito alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Nello specifico, nel periodo compreso tra il 27/12/2020 e il 26/12/2021, sono stati 10 i morti per trombosi legati ai vaccini a Pfizer e Moderna, mentre negli altri casi si parla di «fallimenti vaccinali» o «eventi sistemici» su persone fragili. Le segnalazioni di eventi avversi accertati nell’arco di 14 giorni dalla profilassi ammontano a 758, dato che inizia a calare dopo la terza dose. La maggiore sorveglianza da parte della Rete nazionale di Farmacovigilanza evidenzia poi quelle che sono le patologie più preoccupanti emerse dopo la vaccinazione, escludendo i sintomi più comuni come febbre, cefalea o dolori muscolari. Fra questi l'anafilassi (grave reazione allergica acuta) imputata per un totale di circa 28 segnalazioni legate ai due vaccini m-Rna. Segue la "trombocitopenia trombotica" o trombosi (embolie, complicanze dei seni intracranici o cerebrali) dove, nell'età media compresa fra i 40 e i 60 anni (più colpite le donne), i maggiori casi sono imputati stavolta ad AstraZeneca e Johnson & Johnson.  Fra le altre, "paralisi acuta del nervo facciale", "sindrome di Guillain-Barré" o paralisi ascendente, "miocarditi" e "pericarditi", dove i vaccini Pfizer e Moderna tornano a incidere maggiormente sui casi, colpendo anche la popolazione più giovane di età compresa fra i 12 e i 40 anni.     

10/02/2022 13:15
Covid Marche, i nuovi casi scendono sotto soglia 3mila: Macerata seconda provincia per contagi

Covid Marche, i nuovi casi scendono sotto soglia 3mila: Macerata seconda provincia per contagi

Confermata la decrescita dei contagi nelle Marche, un trend che lascia intatte le speranze di un ritorno in zona gialla a stretto giro. Sono 2.935 i nuovi positivi (ieri erano 3.213) con un tasso di positività del 41% (dal 39,7%) sui 7.158 tamponi analizzati (ieri erano 8.087). Continua anche la discesa dell'incidenza, che oggi si attesta a 1.289,12 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.400,89). Rimane sempre Ancona la provincia più colpita con 836 casi, seguita da Macerata (675), Pesaro Urbino (536), Ascoli Piceno (414) e Fermo (359); sono 119 i contagiati provenienti da fuori regione. Tra gli ultimi positivi sono 527 le persone che accusano sintomi (lievi, severi o critici); i casi comprendono 916 contatti stretti di positivi, 806 contatti domestici, 35 in ambiente di scuola/formazione, quattro in setting lavorativo, otto in ambiente di vita/socialità, uno sia in setting assistenziale sia in setting sanitario. Per quanto riguarda le fasce d'età, si confermano quelle tradizionalmente con più infetti ad essere le più colpite. Sono infatti 770 positivi per i 25-44enni e 663 per i 45-59enne. Attenzione anche ai casi tra i più piccoli, con 817 contagi tra gli under 18. La fascia più esposta è quella degli studenti delle superiori: sono stati infatti 241 i casi nella fascia tra 14 e 18 anni, mentre calano i positivi tra gli alunni delle elementari (239 casi).  Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 361 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-6 rispetto a ieri), dei quali 50 in Terapia intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore) e 311 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 68 (+2) e quelli in reparti non intensivi 243 (-7 rispetto a ieri) mentre 41 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risulta anche un decesso correlato al Covid: un 82enne di Cingoli spirato all'ospedale di Jesi.   

10/02/2022 12:24
Pnrr, la bozza Sanità alla prova delle Aree Vaste. Saltamartini: "Il Piano è pronto, siamo nei tempi"

Pnrr, la bozza Sanità alla prova delle Aree Vaste. Saltamartini: "Il Piano è pronto, siamo nei tempi"

Si terranno tra domani e venerdì le Assemblee con i sindaci delle cinque Aree Vaste delle Marche per la presentazione e la discussione della bozza definitiva del Pnrr relativo alla sanità marchigiana. Domani, 10 febbraio, alle 13:30 sarà la volta dell'Av2 della provincia di Ancona, a seguire l'Av3 di Macerata e l'Av1 della provincia di Pesaro Urbino. Nella giornata di venerdì invece gli incontri con l'Av4 di Fermo e l'Av5 di Ascoli. "Il Piano è pronto - ha detto l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - ma vogliamo ulteriormente condividerlo con i territori prima della approvazione definitiva. Gli investimenti da fare sono importanti e vanno utilizzati per andare incontro alle esigenze reali dei cittadini, per cui le osservazioni degli enti locali sono fondamentali". Le assemblee, programmate per giovedì scorso, sono state rinviate per esigenze programmatiche e istituzionali legate alla pandemia. Nei prossimi giorni la bozza verrà presentata anche alle parti sociali, agli ordini professionali e ai comitati dei cittadini. La Missione 6 Salute del Pnrr si articola in due componenti: reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale, e poi innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. Allo stato attuale per la componente 1 sono previsti stanziamenti per quasi 43 milioni per la realizzazione di 29 Case di Comunità, 23 milioni per 9 Ospedali di Comunità e quasi 2,6 milioni per 15 Centrali Operative Territoriali. I Piani Operativi Regionali vanno perfezionati entro il 28 febbraio con le relative Schede di Intervento. "Siamo perfettamente nei tempi previsti - conclude Saltamartini - abbiamo dovuto apportare delle minime variazioni per via delle richieste avanzate solo in questi giorni dal Ministero". La bozza del Pnrr Sanità infine verrà discussa in Consiglio Regionale per il confronto con le opposizioni prima della approvazione definitiva in Giunta.

09/02/2022 19:27
Marche - La Sanità è destinata a peggiorare, nonostante il PNRR. Ecco perché

Marche - La Sanità è destinata a peggiorare, nonostante il PNRR. Ecco perché

Le mancate riforme e revisioni dei modelli sanitari attesi da anni e richiesti a gran voce negli ultimi due hanno solo reso più evidente il profondo stato di confusione in cui riversa il Ministero della Salute in Italia. Segno di un’emergenza pandemica gestita in maniera fallimentare. Dal Piemonte alla Calabria mancano 17 mila medici e 350 mila infermieri per raggiungere gli standard fissati a livello europeo dall’Ocse, per cui servirebbero almeno 8,8 infermieri ogni mille abitanti. L’Italia invece si ferma a 5,6. Di più: la carenza del comparto infermieristico – il più sfruttato durante l’emergenza, oltre che il più vessato dal punto di vista stipendiale (previsti entro febbraio tagli fino a 500 euro) – non è stato nemmeno compensato dai cosiddetti rinforzi arrivati durante la prima ondata di contagi. Il motivo? Troppe assunzioni a tempo determinato: delle 83.180 figure iniziali solo 17.151 sono state stabilizzate a livello contrattuale, di cui 8,7 mila nuovi infermieri. Tutti gli altri hanno lasciato la trincea all’alba della variante Omicron. PER FARE CHIAREZZA Gli ultimi dati aggiornati da Istat nel 2019 rendono conto di 603.856 operatori sanitari, e circa 330 mila OSS. Ma ad oggi il primo dato sembra essersi sensibilmente ridimensionato (fra decessi, abbandoni e sospensioni), così come il secondo del quale però non vi è alcun Albo di riferimento per essere appurato ufficialmente. L’ASUR Marche contava nel 2019 circa 13.795 dipendenti così distribuiti: 2.176 (Area Vasta 1), 4.084 (Area Vasta 2), 3.403 (Area Vasta 3), 1.651 (Area Vasta 4), 2.481 (Area Vasta 5).* A questi vanno aggiunti i 1.411 operatori sanitari reclutati durante l’emergenza Covid, di cui 1.246 precari fra medici (292), infermieri (601) e altro personale (353). Stabilizzati solo 165. Inoltre, tanto per la categoria medici/infermieri quanto per gli operatori socio sanitari non è consultabile alcun Elenco Regionale di iscrizione, per il quale solo un anno fa è stata presentata una proposta di legge (n 32 del 4 marzo 2021) rimasta ferma. QUINDI? Chi pensa che i 20 mld del PNRR destinati alla Salute in Italia (ad oggi 15,63 accertati in via ufficiale) riusciranno a tamponare in maniera significativa le varie criticità, dovrà ricredersi. Solo la metà dei fondi, infatti, verrà utilizzata per realizzare 1.288 case di comunità, 602 centrali operative territoriali per l’assistenza domiciliare e 381 ospedali di comunità per le cure di lunga degenza. Il resto verrà dirottato su digitalizzazione, innovazione e ricerca. Risultato? Per evitare che le strutture restino vuote sarà necessario entro 5 anni assumere almeno 30.485 infermieri, ma senza sapere quali soldi verranno impiegati per la loro formazione – dato che il Ministero della Salute non dispone delle risorse necessarie. Di conseguenza il debito italiano rispetto al PNRR vedrà aumentare i propri oneri, dato che solo per il personale sanitario neo assunto bisognerà in qualche modo garantire le retribuzioni. In mancanza di riforme radicali l’orizzonte dei nuovi tagli alla sanità appare inevitabile, con conseguente nuova carenza di medici e infermieri. Inoltre, bisogna tenere conto del 28 febbraio 2022, la deadline stabilita dal Governo per lasciar presentare a ciascuna regione il proprio progetto di risanamento della Sanità locale. La bozza presentata il 20 gennaio scorso in giunta dall’assessore Filippo Saltamartini – secondo il progetto “Italia Domani” - vuole sfruttare i primi 182 mln assegnati del PNRR distribuendoli fra servizi territoriali (come case della salute e ospedali di comunità) e adeguamento strutturale, tecnologico e digitale della rete ospedaliera. A livello nazionale, difficile non temere anche per il futuro più imminente una vera e propria battaglia fra le regioni nel tentativo di accaparrarsi quanti più fondi possibili. Con il rischio – nemmeno così assurdo - per qualcuno di fare carte false. Di sicuro, a rimetterci saranno le certezze di cura per gli italiani. *dati PIANO PERFORMANCE 2021-2023 Asur Marche

09/02/2022 10:30
Saltamartini: "Marche in arancione per un posto letto di Terapia Intensiva"

Saltamartini: "Marche in arancione per un posto letto di Terapia Intensiva"

Il passaggio delle Marche in zona arancione per lo sforamento contemporaneo dei tre parametri (incidenza, occupazione in terapia intensiva e area medica) è avvenuto "per un posto letto di terapia intensiva". Lo ha sostenuto l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, a margine della seduta odierna del Consiglio regionale, facendo però notare che "nell'ultima settimana il calo dei positivi è del 30%". "È ingiusto quello che è avvenuto - ha aggiunto - si potevano valutare adeguatamente i posti letto che le Marche offrono al Covid, ma anche l'efficienza del sistema, tenendo conto che in un mese siamo riusciti a somministrare 500mila dosi booster e che evidentemente stanno producendo l'effetto desiderato perché c'è un calo netto dei positivi".  Nel frattempo oggi - secondo i dati forniti dalla Regione - i parmetri sono tornati "quasi" da zona gialla con 11 ricoverati in meno (leggi qui). I valori superano di poco la soglia per la zona arancione (30,7% rispetto al 30%).

08/02/2022 19:32
Santo Stefano Ascoli, attivi due nuovi ambulatori: uno di ortopedia e l’altro di ozonoterapia

Santo Stefano Ascoli, attivi due nuovi ambulatori: uno di ortopedia e l’altro di ozonoterapia

Si arricchisce di professionisti di valore e di nuovi servizi l’offerta di salute nel territorio ascolano. Presso il Centro Santo Stefano “Venerabile Marcucci” di via dei Narcisi, infatti, sono attivi due nuovi ambulatori, uno di ortopedia e l’altro di ozonoterapia, con due medici molto noti ed apprezzati. L’ambulatorio ortopedico è diretto dal dottor Marco Mulazzani, già primario presso l’Ospedale di Urbino, si occupa principalmente di visite specialistiche per patologie dell’anca, ginocchio e caviglia, traumatologia dello sport, infiltrazioni peri ed intrarticolari ed è accessibile con prenotazione tutti i sabato mattina. Mulazzani è specialista anche nel trattamento dell’osteoartrosi (OA), la forma più comune di patologia articolare di natura infiammatoria-degenerativa considerata tra le malattie o condizioni croniche più diffuse nel nostro Paese.  L’ambulatorio di ozonoterapia, invece, è guidato dal dottor Alessio Bernardini, viene dalla consolidata attività nel Polo Diagnostico Santo Stefano di Porto Potenza Picena e, per l’offerta ambulatoriale del Centro Santo Stefano Venerabile Marcucci di Ascoli Piceno, rappresenta una assoluta novità. L’ossigeno-ozonoterapia, anche detta per semplicità ozonoterapia, consiste nella somministrazione di una miscela di ossigeno puro e ozono e può essere impiegata in numerose patologie. I campi di applicazione spaziano dall’ortopedia alla medicina interna, dalla reumatologia alla neurologia, e poi la dermatologia ed altre specialità possono beneficiarne. Gli effetti di questa terapia sono di carattere anti-infiammatorio, antiedemigena e antidolorifica, ma anche riattivante il microcircolo, rigenerante i tessuti, cicatrizzante, neurotrofica diretta, antibatterica, antivirale, antimicotica. “Abbiamo voluto ampliare la nostra offerta di servizi - dice la Direttrice del Centro Santo Stefano Riabilitazione di Ascoli, la dottoressa Silvia Cocci Grifoni – andando ad integrare e potenziare le già consolidate professionalità del nostro team di lavoro con due ambulatori nuovi e con un valore aggiunto non solo per noi ma anche per tutto il territorio”.   Intanto continua, presso la struttura di via dei Narcisi, l’attività del punto tamponi in modalità drive-in e con un’attenzione particolare per i bambini e per i più anziani, per via delle caratteristiche tecniche dei tamponi utilizzati che lo rendono particolarmente delicato e poco invasivo. Il servizio (in questi giorni con particolari agevolazioni economiche e carnet di promozione) e’ garantito - previa prenotazione - nei giorni feriali dalle alle ore 7 alle ore 10.00 e dalle ore 13.30 alle ore 15.00 .  

08/02/2022 12:27
Covid, focolaio alla casa di riposo di Pollenza: sono 21 i positivi

Covid, focolaio alla casa di riposo di Pollenza: sono 21 i positivi

Sono 21 su 24 gli ospiti della casa di riposo di Pollenza ad essere risultati positivi al Covid. Tutti i pazienti erano stati già vaccinati con terza dose e nessuno versa in gravi condizioni di salute. Si trovano adesso tutti in isolamento. Il focolaio è divampato la scorsa settimana, quando erano stati registrati i primi cinque positivi dopo un giro di screening generale per la sicurezza dei pazienti in età avanzata. Per prevenire eventuali focolai, la direzione aveva giocato d'anticipo adibendo il secondo piano della struttura per i casi di isolamento. Nella casa di riposo di via Leopardi il problema adesso è il personale: sono sei in tutto gli operatori socio assistenziali risultati contagiati e posti in isolamento. L’Asur 3 si è nel frattempo messa al lavoro per trovare del personale a tempo determinato che possa garantire la continuità di servizio.  

08/02/2022 11:55
Covid, oltre 3mila casi oggi nelle Marche: quasi il 30% dei contagi è tra under 18, cala l'incidenza

Covid, oltre 3mila casi oggi nelle Marche: quasi il 30% dei contagi è tra under 18, cala l'incidenza

Nel secondo giorno di arancione per le Marche, i numeri dei contagi tornano a salire sebbene ieri avessero riflettuto - è bene sottolinearlo - l'effetto domenica con meno test effettuati. Sono 3.152 i nuovi positivi (ieri erano 1.022) con un tasso di positività del 38,4% (dal 37,5%) sugli 8.219 tamponi analizzati (ieri erano 2.722). Continua la discesa dell'incidenza, che oggi si attesta a 1.512,58 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.714,39). Rimane sempre Ancona la provincia più colpita con 876 casi, seguita da Macerata (715), Pesaro Urbino (553), Ascoli Piceno (473) e Fermo (425); sono 110 i contagiati provenienti da fuori regione. I soggetti con sintomi sono 602, i casi in fase di approfondimento epidemiologico sono 759, i contati stretti di casi positivi 898, i contatti domestici 814, i positivi in ambito scolastico formativo 48. Per quanto riguarda le fasce d'età, si confermano quelle tradizionalmente con più infetti ad essere le più colpite. Sono infatti 837 positivi per i 25-44enni e 731 per i 45-59enne. Attenzione anche ai casi tra i più piccoli, con 917 contagi tra gli under 18. La fascia più esposta è ancora quella dei bambini delle scuole elementari: sono stati infatti 317 i casi nella fascia tra 6 e 10 anni. Le Marche, da ieri in zona arancione per lo sforamento delle tre soglie previste, secondo i dati forniti dalla Regione, sarebbero di nuovo sotto uno dei tre parametri che hanno determinato il passaggio di fascia: nell'ultima giornata si è registrato un ulteriore calo di pazienti in Terapia intensiva che ora sono 50 (-2 rispetto a ieri), un valore che fa diminuire la saturazione Covid in questo tipo di reparto al "19,5%" (soglia 20%) rispetto ai "256 posti" disponibili. Nel complesso, in un giorno -11 ricoverati che nella regione si attestano ora a 366. Anche in Area medica (1.027 posti letto), comunica ancora la Regione, i valori superano di poco la soglia per la zona arancione (30,7% rispetto al 30%). In totale sono 316 (-9 rispetto a ieri) i degenti in Area medica (reparti di Terapia Semintensiva e reparti non intensivi). Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano 9 decessi correlati al Covid: una 81enne di Monte San Vito, un 89enne di Pesaro, un 102enne e una 68enne di Fano, un 60enne di Porto Recanati, una 88enne di Montemarciano, un 62enne di Castel di Lama, un 81enne di Martinsicuro e una 94enne di Tolentino. 

08/02/2022 11:00
Covid Marche, 1.022 nuovi casi nelle ultime 24 ore: 307 tra gli under 18. Dieci i decessi

Covid Marche, 1.022 nuovi casi nelle ultime 24 ore: 307 tra gli under 18. Dieci i decessi

Nel primo giorno di arancione per le Marche, i numeri scontano l'effetto domenica con meno test effettuati, ma sono comunque 1.022 i nuovi positivi (ieri erano 2.519) con un tasso di positività del 37,5% (dal 34,3%) sui 2.722 tamponi analizzati (ieri erano 7.352). Continua la discesa dell'incidenza, che oggi si attesta a 1.714,39 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.763,08). Numeri in discesa in tutte le province, ma con le proporzioni che rispettano gli andamenti recenti della pandemia. È infatti ancora Ancona la provincia più colpita ma con 338 casi, seguita da Macerata (290), Pesaro Urbino (144), Ascoli Piceno (127) e Fermo (80); sono 43 i contagiati provenienti da fuori regione. Contagi in diminuzione per tutte le fasce d'età, ma sono quelle tradizionalmente con più infetti ad essere le più colpite. Sono infatti 262 positivi per i 25-44enni e 252 per i 45-59enne. Attenzione anche ai casi tra i più piccoli, con 307 contagi tra gli under 18. La fascia più esposta è ancora quella dei bambini delle scuole elementari: sono stati infatti 134 i casi nella fascia tra 6 e 10 anni. Nelle ultime 24 ore sono scesi a 377 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-2 rispetto a ieri), dei quali 52 in Terapia intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore) e 325 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 67 (-3) e quelli in reparti non intensivi 258 (+3 rispetto a ieri) mentre 18 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.  Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano 10 decessi correlati al Covid: un 88enne di Ascoli Piceno, un 78enne di San Benedetto del Tronto, un 77enne di Montottone, un 78enne di San Giovanni in Matenano, un 90enne di Sirolo, un 86enne di Civitanova Marche, un 75enne di Numana, un 78enne di Manfredonia, un 87enne di Montemarciano, una 88enne di Ancona. 

07/02/2022 10:45
Sanità, gli infermieri sfidano la Regione: “Basta chiacchiere, ascoltateci”

Sanità, gli infermieri sfidano la Regione: “Basta chiacchiere, ascoltateci”

“CGIL, CISL e UIL hanno fallito nel loro intento di rappresentare la nostra categoria: vogliamo riprenderci il ruolo sindacale che fino ad oggi la politica ci ha negato”. Con queste parole i rappresentanti del Nursind sono tornati ad attaccare i “colleghi firmatari” – accusati di aver sottoscritto un contratto non dignitoso che ha peggiorato le condizioni economiche e normative dei dipendenti del comparto. La causa scatenante? Presunte pressioni politiche sugli stessi sindacati, che adesso tentano di sollecitare la Regione Marche affinché si intervenga al più presto sulla situazione drammatica in cui l’intera divisione infermieristica versa negli ultimi due anni. «Abbiamo chiesto molte volte la collaborazione con le istituzioni – ha dichiarato Elisabetta Guglielmi, responsabile provinciale del Nursind – ma abbiamo ricevuto solo pacche sulle spalle. Leggere poi di scaramucce tra politica e sindacati non è rispettoso per nessuno, ci dovrebbe essere una unità di intenti volta a migliorare e ottimizzare la sanità regionale». Poca trasparenza nella gestione sanitaria, pronto soccorso sovraffollati, personale sempre più decimato, tagli sugli stipendi, precarietà di apparecchiature mediche, disparità salariali, ferie mancate e zero permessi. Gli infermieri non firmatari sono ancora in attesa del “tavolo di confronto” con le forze politiche. «Siamo lieti che ci sia un’apertura da parte delle forze politiche – prosegue Guglielmi – ma adesso l’attenzione sulla Sanità va posta a 360°. E soprattutto servono azioni concrete e celeri, perché le parole non guariscono e non pagano. Chi prende decisioni da dietro una scrivania è figlio di una gestione “medico centrica”, poco rispettosa degli infermieri. E che non sa cosa significhi stare in corsia col camice addosso per 8 ore: bardati, sudati, con tre paia di guanti, dove ogni azione diventa uno sforzo sovraumano. Auspichiamo – conclude Guglielmi - di poter presto sedere ai tavoli regionali per poter al meglio rappresentare come Nursind chi oggi produce salute rispetto a chi non fa che prendere scelte senza nemmeno considerarci».

05/02/2022 17:00
Covid, 2484 casi oggi nelle Marche: il 17% è sintomatico, in netto calo i ricoveri (-15)

Covid, 2484 casi oggi nelle Marche: il 17% è sintomatico, in netto calo i ricoveri (-15)

Cala ancora, una tendenza in atto ormai da dieci giorni, l'incidenza di casi di coronavirus su 100mila abitanti nelle Marche: nell'ultima giornata è scesa sotto 2mila, a 1.896,36 (ieri 2.071,33; -22% in una settimana) con i 2.484 contagi rilevati. Tra gli ultimi positivi ci sono 446 persone con sintomi, 747 casi di contatti stretti di positivi, 723 contatti domestici, 38 in ambiente di scuola/formazione, tre in ambiente di vita/socialità, un caso rispettivamente in ambito assistenziale e sanitario; su 523 contagi in corso un approfondimento epidemiologico. Il numero più alto di casi ancora in provincia di Ancona (714); seguono le province di Macerata (521), Pesaro Urbino (413), Ascoli Piceno (400), Fermo (329); 107 i contagiati provenienti da fuori regione. La fascia d'età che ha registrato più contagi è ancora quella 25-44 anni (690); seguono 45-59 anni (551) e 6-10 anni (253). In tutto eseguiti 8.480 tamponi/test (6.479 nel percorso diagnostico con il 38,3% di positivi, e 2.001 nel percorso guariti). Nelle ultime 24 ore sono scesi a 377 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-15 rispetto a ieri), dei quali 52 in Terapia intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore) e 325 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 72 (-5) e quelli in reparti non intensivi 253 (-8 rispetto a ieri) mentre 24 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.  Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano, purtroppo, altri 4 decessi correlati al Covid: un 90enne di Montalto delle Marche, un 81enne di San Benedetto del Tronto, una 92enne di Sassoferrato e una 54enne di Petriano. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse. 

05/02/2022 11:50
Paxlovid, al via dalla prossima settimana le prime prescrizioni del farmaco anti Covid. "Siamo all'avanguardia"

Paxlovid, al via dalla prossima settimana le prime prescrizioni del farmaco anti Covid. "Siamo all'avanguardia"

Saranno disponibili da mercoledì 9 febbraio 2022 le prime somministrazioni di Paxlovid, il farmaco antivirale efficace nella cura della malattia da covid. A comunicarlo è l'assessore alla Sanità, Filippo Saltamrtini, in un comunicato della Regione Marche. "Sono arrivate 156 confezioni all’Ospedale regionale di Torrette di Ancona, prodotte dallo stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno - ha dichiarato Saltamrtini - Le Marche in questo campo sono sempre state all’avanguardia. L'obiettivo per noi resta ridurre le ospedalizzazioni. Questo farmaco rappresenta un valido aiuto alle cure domiciliari, potendo infatti essere prescritto anche dai medici di medicina generale e dalle Usca”. Il Paxlovid, che ora sarà ripartito in tutti gli ospedali e tutte le strutture Asur del territorio regionale, potrà essere autorizzato dai medici individuati dal Servizio sanitario regionale e utilizzato nella terapia anti covid: ogni confezione conterrà 30 compresse - 6 al giorno - da utilizzare come indicato nel foglietto illustrativo, seguendo una tempistica rigida nel rispetto delle indicazioni terapeutiche. Più nel dettaglio, il farmaco andrà somministrato per via orale entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi, ma l’uso richiede attenzione per gli effetti collaterali, ad esempio nei soggetti con funzionalità renale ridotta. La terapia ha una durata totale di 5 giorni.    

04/02/2022 19:49
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