Vaccini, nel 2021 morte 22 persone dopo la somministrazione. Con Pfizer e Moderna le reazioni peggiori
Ventidue decessi su cento milioni di somministrazioni totali. Un caso di reazioni avverse ogni milione di inoculazioni. Sono questi i numeri riportati dall'ultimo studio di Aifa in merito alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19.
Nello specifico, nel periodo compreso tra il 27/12/2020 e il 26/12/2021, sono stati 10 i morti per trombosi legati ai vaccini a Pfizer e Moderna, mentre negli altri casi si parla di «fallimenti vaccinali» o «eventi sistemici» su persone fragili. Le segnalazioni di eventi avversi accertati nell’arco di 14 giorni dalla profilassi ammontano a 758, dato che inizia a calare dopo la terza dose.
La maggiore sorveglianza da parte della Rete nazionale di Farmacovigilanza evidenzia poi quelle che sono le patologie più preoccupanti emerse dopo la vaccinazione, escludendo i sintomi più comuni come febbre, cefalea o dolori muscolari. Fra questi l'anafilassi (grave reazione allergica acuta) imputata per un totale di circa 28 segnalazioni legate ai due vaccini m-Rna.
Segue la "trombocitopenia trombotica" o trombosi (embolie, complicanze dei seni intracranici o cerebrali) dove, nell'età media compresa fra i 40 e i 60 anni (più colpite le donne), i maggiori casi sono imputati stavolta ad AstraZeneca e Johnson & Johnson.
Fra le altre, "paralisi acuta del nervo facciale", "sindrome di Guillain-Barré" o paralisi ascendente, "miocarditi" e "pericarditi", dove i vaccini Pfizer e Moderna tornano a incidere maggiormente sui casi, colpendo anche la popolazione più giovane di età compresa fra i 12 e i 40 anni.
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