Sono 2.424 i nuovi positivi oggi nelle Marche (ieri erano 3.271), con una percentuale del 42,9% (dal 44,2%) sui 5.644 tamponi analizzati (7.398). L'incidenza continua nella sua risalita e oggi si attesta a 908,16 casi settimanali ogni 100mila abitanti (ieri 862,99). Questo è il quadro che emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio epidemiologico delle Marche
Si conferma Ancona la provincia dove il Coronavirus corre di più fin dall'inizio della quarta ondata della pandemia. Nelle ultime 24 ore i nuovi positivi sono 723. A seguire, nell'ordine, le province di Macerata con 472 casi, quella di Ascoli Piceno con 426, poi Fermo con 343 e Pesaro Urbino con 332. I nuovi positivi di fuori regione sono 128.
Aumenta il numero dei giovani positivi al Covid, nelle ultime 24 ore tra 0 e 18 anni sono complessivamente 537, a cui vanno aggiunti i 130 della fascia 19-24 anni. Tutti insieme comunque sfiorano appena il numero di nuovi infettati dal covid nella fascia 25-44 anni: 638 nuovi contagiati. Sono 527 i nuovi positivi nella fascia 45-59. Contagi in salita da 11 giorni ma che non si tramutano in aumento dei ricoveri. «Non abbassare la guardia» perché il virus continua a circolare molto è, tuttavia, il mantra ripetuto in questi giorni dall'assessore alla sanità regionale Fillippo Saltamartini.
Su 168 ricoveri legati al Covid, 8 sono in terapia intensiva (-4), 46 in semi-intensiva (+2), 114 in reparti non intensivi (+5). Secondo la Regione Marche, l'occupazione di posti letto per Covid è al 3,1% per le terapie intensive, al 15,7% per l'area medica.
È morta una 94enne di Castelfidardo, e il totale dei decessi dall'inizio dell'emergenza sanitaria sale a 3.649. Ci sono 11 persone nei pronto soccorso, 135 ospiti nelle strutture territoriali. I positivi alla data di oggi sono 14.162, tra ricoverati e isolamenti, le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 21.863. I guariti dall'inizio della pandemia salgono a 336.454
Le Marche "esprimeranno al governo un giudizio negativo sul decreto ministeriale 71, così come lo faranno altre regioni vicine: non si può pensare di riformare la sanità con il blocco delle assunzioni, senza aver formato i medici di medicina generale, senza aver formato i medici del 118 o i medici del pronto soccorso". Così l'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, a margine del Consiglio regionale odierno.
"Oggi c'è una conferenza delle Regioni nella quale dobbiamo esprimere un giudizio sul dm 71, che parallelamente al decreto Balduzzi del 2015 sugli standard di popolazione a cui possono corrispondere ospedali di primo e di secondo livello, riguarda l'organizzazione dei servizi territoriali".
"Il tema è sempre lo stesso, - lamenta l'assessore - qualunque riorganizzazione deve tenere conto della carenza di medici, della carenza di specializzazioni, le Marche esprimeranno un giudizio negativo". Il tema della carenza di medici "è drammatico - sottolinea Saltamartini - solo per il 118 su 180 medici che dovrebbero essere impiegati sulle ambulanze ne mancano 70".
L'assessore ribadisce le proposte per ovviare a questa situazione: "Va eliminato il numero chiuso a medicina almeno per 2-3 anni - afferma - vanno triplicate le specializzazioni e va risolto il problema della giungla di retribuzioni: molti medici non vogliono prestare servizio nella continuità assistenziale, nel 118, nei punti di pronto soccorso perché c'è una giungla retributiva con trattamenti che tendono a 'scoraggiare' coloro i quali svolgono questi servizi disagiati soprattutto quelli notturni.
Questi sono temi posti, come Regioni, al governo e spero che ci sia una risposta. È vero che ci sono la guerra, il Covid e l'aumento del costo dei carburanti, ma il tema della salute dei cittadini è centrale nel nostro Paese.
Nella comparazione delle ultime due settimane, nelle Marche, sono 3.558 casi di positività in più con una percentuale di crescita del 41,9%. Lo fa sapere l’Osservatorio epidemiologico della Regione.
Nell'ultima giornata 3.271 casi rilevati e incidenza ogni 100mila abitanti che galoppa a 862,99 (ieri 792,52); è risultato positivo il 44,2% dei 7.398 tamponi del percorso diagnostico. In totale eseguiti 8.963 test tra i quali 1.565 del percorso guariti.
Tra i contagiati sono 574 le persone con sintomi; comprendono 947 contatti stretti di positivi, 802 contatti domestici, 34 in ambito scolastico/formativo, 20 in ambiente di vita/socialità, 4 in ambito lavorativo e 2 ciascuno in ambito sanitario e assistenziale.
La provincia di Ancona torna vicina a mille casi giornalieri (940); seguono, per numero assoluto di casi, le province di Macerata (603), Ascoli Piceno (544), Pesaro Urbino (521), Fermo (520) e 143 contagiati da fuori regione. Il numero più alto di casi tra le fasce d'età è stato rilevato in quella 25-44 anni (821) seguita da 45-59 anni (776) e 60-69 anni (355).
Netta diminuzione dei ricoveri legati al covid nelle Marche, arrivati a 165, nove in meno di ieri, di cui 12 in terapia intensiva (-2), 44 in semi intensiva (-1 su ieri), 109 in reparti non intensivi (-6), secondo i dati della Regione Marche, che danno conto anche di 32 dimessi nelle ultime 24 ore.
Ci sono stati cinque decessi, che fanno salire il totale a 3.648 dall'inizio della pandemia. Sono morti quattro uomini e una donna, di età compresa tra 80 e 92 anni, tutti con patologie pregresse. Sono 28 le persone in osservazione nei pronto soccorso, 133 gli ospiti di strutture territoriali a Campofilone, Galantara, Macerata Feltria, Ripatransone.
Il tasso cumulativo di incidenza del virus nelle Marche torna ad aumentare, dopo la discesa di ieri, a 791,46 (ieri 752,36) su 100mila abitanti, mentre si registrano nelle ultime 24 ore 2.099 nuovi positivi al Covid, che rappresentano il 41,8% (ieri il 37,9%) dei 10.364 tamponi analizzati nel percorso diagnostico.
La provincia di Ancona resta quella con il maggiore numero di nuovi contagi, 595, seguita da quella di Macerata con 461, Ascoli Piceno con 367, Fermo con 301, Pesaro Urbino con 301, oltre a 74 casi di fuori regione.
Le fasce di età più interessate dal virus restano quelle 25-44anni con 540 casi e 45-59 anni con 479. A seguire quella 60-69 con 199. Nelle fasce di età tra zero e 18 anni sono stati rilevati 478 positivi.
(Servizio in aggiornamento)
"Fare il commissario straordinario è stata una incredibile avventura, io il 31 comunque voglio passare la mano perché ho un incarico importante come comandante del Covi e mi voglio dedicare a quello. Penso di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico".
Lo ha dichiarato oggi il commissario straordinario all'emergenza coronavirus e comandante del Covi, Francesco Paolo Figliuolo, nel corso della presentazione del libro scritto con Beppe Severgnini 'Un italiano', edito da Rizzoli, a 'Libri Come', all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
"Perché ho scritto questo libro? Per lasciare traccia di quello che sono", ha aggiunto Figliuolo, durante la presentazione del suo libro "Un italiano", scritto con Beppe Severgnini, alla rassegna 'Libri Come' all'Auditorium di Roma. "Poi metà del libro parla di questa incredibile avventura che mi è capitata di fare, come commissario straordinario per l'emergenza Covid - ha aggiunto Figliuolo -. Così, se avrò dei nipotini, magari un giorno leggeranno cosa ha fatto il nonno".
(Fonte Ansa)
Dopo 7 giorni di crescita, sia pure graduale, il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche scende, anche se di poco, a 752,36 (ieri 753,76) su 100mila abitanti, mentre si registrano nelle ultime 24 ore 1.512 nuovi positivi al Covid, che rappresentano il 37,9% dei 3.985 tamponi analizzati del percorso diagnostico su 4.975 tamponi complessivi.
Le persone con sintomi sono 333 (il 22% del totale), i contatti stretti di casi positivi 485, i contatti domestici 332, i positivi in ambito scolastico formativo sono 21, i contatti in ambito lavorativo 4, i contatti in ambiente di vita/socialità 2, così come i contatti in ambito assistenziale, 3 invece i casi emersi dallo screening sanitario. Sono 299 i casi in fase di approfondimento epidemiologico.
La provincia di Ancona resta quella con il maggiore numero di nuovi contagi, 461, seguita da quella di Macerata con 321, Ascoli Piceno con 244, Fermo con 213, Pesaro Urbino con 208, oltre a 65 casi di fuori regione.
Le fasce di età più interessate dal virus restano quelle 25-44anni con 418 casi e 45-59 anni con 334. A seguire quella 60-69 con 146. Nelle fasce di età tra zero e 18 anni sono stati rilevati 340 positivi.
Torna a scendere il numero di ricoverati per Covid-19 nelle Marche: -8 in 24 ore (ora sono 175). Tre i deceduti nell'ultima giornata e il totale regionale di vittime correlate alla pandemia si porta a 3.634; sono morti un 83enne di Porto San Giorgio, un 80enne di Sant'Elpidio a Mare e un 91enne di Ancona. Sul fronte ospedaliero ci sono 14 degenti in Terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), 47 in Semintensiva (-1) e 114 in reparti non intensivi (-5), 21 i dimessi.
"Sono 18 i posti letto pediatrici messi a disposizione dalle Marche per i profughi ucraini". Lo fa sapere il referente sanitario regionale e Coordinatore del Gores (Gruppo operativo regionale emergenza sanitaria) Mario Caroli.
Nel dettaglio si tratta di 1 posto letto intensivo pediatrico, 1 letto intensivo neonatale, 1 letto subintensivo pediatrico, 2 letti subintensivi neonatali, 7 letti ordinari pediatrici e 6 ordinari neonatali fra Torrette, Marche Nord e Asur Marche.
Una disponibilità giunta in seguito alla ricognizione da parte degli enti del Servizio Sanitario Regionale "su richiesta del Dipartimento Nazionale di Protezione civile" nell'ambito della gestione dell'emergenza umanitaria.
Altre disponibilità giungeranno nelle prossime ore da parte delle aziende ospedaliere Torrette, Marche Nord, Inrca e Asur Marche, per "i pazienti ucraini oncologici pediatrici, oncologici adulti e dializzati adulti e pediatrici".
"Ogni Regione ha avuto la stessa richiesta di disponibilità su indicazione del meccanismo europeo di Protezione Civile che coordina gli aiuti umanitari" precisa Caroli, evidenziando che è stato donato anche un carico "di farmaci" che giungerà in "Ucraina a bordo di un tir della Protezione civile": antibiotici, cortisonici, atropina, adrenalina, medicinali utilizzati per la gestione delle emergenze urgenze e per il trattamento delle patologie croniche ed infettive.
Il Dipartimento di Protezione civile nazionale "ha chiesto anche la disponibilità di team sanitari che possano recarsi sul luogo di presenza degli sfollati per fare scouting in vista del trasferimento dei malati in Italia" mentre "per ora non ci è stata avanzata richiesta di evacuazione dei feriti di guerra".
“Un accordo innovativo a livello nazionale per il quale ringrazio i sindacati dei medici che lo hanno formulato e concordato con una grande senso di cooperazione a tutela dei medici di medicina assistenziale e della salute dei cittadini nei diversi territori-”.
Ha definito così l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini l’accordo approvato ieri dalla giunta regionale, con i Medici di Medicina Generale per le Misure Straordinarie per garantire la Continuità assistenziale e presentato oggi in conferenza stampa alla presenza di Nadia Storti Direttore Generale Asur Marche; Massimo Magi, Segretario Regionale FIMMG ; Fabrizio Valeri, Segretario Regionale SNAMI.
Si tratta di un provvedimento atteso da tempo dai medici di continuità assistenziale per risolvere le problematiche di carenza di personale e di copertura delle sedi. L’accordo prevede un incremento della quota oraria pari a 6,61 euro rispetto ai 23,39 del compenso base, arrivando a 30 euro l’ora in caso di copertura di una sede scoperta.
È prevista anche la possibilità di coprire più sedi scoperte arrivando ad una remunerazione complessiva di 40 euro l’ora con un incremento di 16,61 euro sul compenso base. L’incremento rappresenta una remunerazione delle attività aggiuntive legate all’ampliamento degli ambiti e verrà fatta una rendicontazione da parte dell’Asur.
Prevista inoltre la sperimentazione a livello di area vasta di un modello di rete Hub/Spoke con sedi principali in raccordo e a servizio di sedi secondarie per garantire assistenza a tutti seguendo l’orientamento del nuovo Accordo collettivo nazionale che è in corso di firma. Accordo che prevedrà una maggiore flessibilità con integrazione con la Medicina Generale e con l’Emergenza-Urgenza 118 per ottimizzare le risorse e migliorare il servizio.
Vengono fornite anche indicazioni per la possibilità di remunerare i vaccini anti COVID 19 eseguiti dai medici della continuità assistenziale nelle stesse modalità garantite ai Medici di Medicina Generale (6,16 euro più percentuale di integrazione contributiva). Ora si avvierà un percorso di accordi aziendali in ciascuna Area Vasta per attuare le disposizioni contenute nell’accordo in base alle carenze che ogni territorio registra.
I rappresentanti sindacali hanno espresso la loro soddisfazione e hanno parlato di “accordo avanzato a livello nazionale ( Magi) nell’ottica di una medicina di prossimità, liberando risorse anche in favore della diagnostica nei distretti. Si tratta di un modello sperimentale e come tale è una scommessa, ma un modello progredito che prevede un modulo di continuità assistenziale basato sulle esigenze specifiche delle zone territoriali. Insomma, un ponte verso il futuro della medicina territoriale che non riduce risorse ma le organizza rafforzando dove c’è più bisogno.
”Anche Valeri lo ha definito “ un accordo importantissimo anche per coprire il servizio in alcuni territori dove mancava. “ Nadia Storti dopo aver ringraziato i medici di continuità assistenziale, spesso molto giovani che hanno dimostrato grande senso di responsabilità durante la crisi pandemica coprendo più sedi di continuità assistenziale per un compenso di 23 euro l’ora, ha spiegato come si è arrivati all’accordo, “una scelta coraggiosa e ponderata, partendo dalle situazioni specifiche per analizzare i fabbisogni dei territori e arrivando a questo atto che rappresenta una risposta importante e anticipatoria di quello che potrà avvenire a livello nazionale".
“È un accordo – ha concluso Saltamartini – anche a tutela della dignità professionale dei medici e a garanzia della loro sicurezza. Insomma i corpi intermedi sono indispensabili nel raggiungere obiettivi e fanno la differenza quando non oppongono veti inutili ma una concreta volontà di costruire insieme, come dimostra questa operazione virtuosa
La solidarietà prende forma nella Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona. Ieri sera è stato ricoverato nella struttura del capoluogo il primo paziente nelle Marche seguito all’Ospedale di Kiev, che è riuscito ad allontanarsi dalle zone di guerra e a raggiungere l’Italia per completare il trattamento radio-chemioterapico interrotto a causa delle ostilità. La moglie e la figlioletta di 5 anni, sono invece rimaste a Kiev.
L’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, ha portato il saluto e la solidarietà della Regione Marche al giovane paziente e si è congratulato con gli operatori sanitari per la dedizione e la professionalità.
“Accogliamo una delle prime persone costrette a fuggire dalla guerra in Ucraina – ha spiegato l’assessore -. Un ragazzo giovane, affetto da una grave patologia, che era seguito all’Ospedale di Kiev e che ora potrà proseguire la cura all’Ospedale Torrette di Ancona. La solidarietà della nostra Regione è nota e non si fermerà certamente qui”.
“La Fiaso ha già allestito una rete di solidarietà per trasporto, cura e assistenza sanitaria alla popolazione proveniente dalle aree di guerra – ha affermato Michele Caporossi, Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Ancona e coordinatore regionale Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie Ospedaliere) Marche -. Gli Ospedali Riuniti di Ancona partecipano a questo sforzo collettivo nell’ambito delle iniziative coordinate dalla Regione Marche”.
“Da sempre ci prendiamo cura di tutti, specie di chi ha più bisogno, come i pazienti oncologici che non possono interrompere le cure – ha spiegato Rossana Berardi, membro del Direttivo Nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), Ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche e Direttrice della Clinica Oncologica, Aou Ospedali Riuniti di Ancona -. La nostra missione è lottare per la vita”.
Il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha indirizzato alla direzione medica di presidio dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” una richiesta perché una sala o un luogo del nosocomio cittadino siano intitolati alla memoria del dottor Marco Marchetti, stimato professionista scomparso nei giorni scorsi all’età di 89 anni.
Il dottor Marchetti per lunghissimo tempo ha guidato il reparto di Medicina dell’ospedale settempedano ed è stato un punto di riferimento per molti altri sanitari che lo hanno seguito nella professione medica considerandolo un vero maestro che ha ben saputo trasmettere la propria esperienza sia sul luogo di lavoro che nella vita.
“Una grande persona, un sanitario ineguagliabile, un cittadino modello che si è battuto per il nostro ospedale come nessun altro” sottolinea il sindaco Piermattei ricordandone le caratteristiche professionali ma anche, e soprattutto, umane.
Il dottor Marchetti ha guidato, come presidente, il Comitato per la tutela e la salvaguardia dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” partecipando, in prima persona, a molte battaglie a difesa di un presidio importantissimo per tutto il territorio della Val Potenza, della provincia e dell’intera regione Marche.
Prima settimana con ritorno di parametri sotto la soglia per la zona bianca nelle Marche che si trovano attualmente in zona gialla. Lo fa sapere la Regione. Nella settimana appena trascorsa si è registrato un "appiattimento della curva epidemica" con una "regressione abbastanza ferma nell'ultimo periodo".
Guardando ai soggetti sintomatici, in particolare, si è rilevata "una riduzione dell'incidenza più marcata". Il calo dei sintomatici "sta portando una flessione forte delle ospedalizzazioni". Nell'ultima giornata, sono 1.533 i casi registrati nelle Marche e l'incidenza ogni 100mila abitanti è salita da 584,38 di ieri a 602,03.
Tra i positivi sono 248 i sintomatici; i casi comprendono 501 contatti stretti di positivi, 401 contatti domestici, 29 in ambiente di scuola/formazione, 3 in ambiente di vita/socialità, 2 ciascuno in setting lavorativo, assistenziale, sanitario. In tutto eseguiti 4.796 tamponi di cui 3.497 nel percorso diagnostico con un 'record' di positivi al 43,8%, e 1.299 nel percorso guariti.
A livello provinciale è sempre Ancona, con quasi un terzo del totale, la provincia marchigiana che fa registrare il maggior numero di casi (481), seguita da Macerata (295), Ascoli (258), Pesaro Urbino (241) e Fermo (171): sono 87 i contagiati provenienti da fuori regione.
Nell'ultima giornata scende ancora numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche: ora sono 191 (-1 rispetto a ieri) di cui 19 in Terapia intensiva (numero invariato), 41 in Semintensiva (-2) e 131 in reparti non intensivi (+1); 15 i dimessi. Registrato anche un decesso (una 86enne di Falconara Marittima), che porta il totale delle vittime a 3.613.
Si chiama NeMo, il Centro d’eccellenza inaugurato giovedì 3 marzo ad Ancona, altamente specializzato nella cura e nella ricerca per le malattie neurodegenerative e neuromuscolari.
A luglio 2021 l’inizio dei lavori del Centro, pensato per rispondere all’esigenza di molti pazienti delle Marche e delle regioni limitrofe e non costringerli ad affrontare lunghi e difficoltosi viaggi verso le strutture sanitarie del nord Italia.
Situato al quinto piano dell’Ospedale Torrette di Ancona, il Centro è convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale; si estende per 880 mq, è dotato di 12 posti letto per il ricovero ordinario, 2 per i servizi di day hospital e ambulatoriali, 1 palestra riabilitativa e 2 sale comuni studiate per rilassarsi ma anche per dedicarsi alla vita di relazione, il reparto sarà diretto dalla dr.ssa Michela Coccia.
Le 14 differenti specialità cliniche presenti in reparto accompagneranno la persona in ogni fase della malattia: dalla diagnosi, all’attivazione dei percorsi di cura e riabilitazione, ai controlli e follow-up periodici.
“La collaborazione tra le istituzioni ha consentito di concretizzare un progetto di grande importanza - afferma il Rettore Prof. Gian Luca Gregori - per la diagnosi, cura e ricerca scientifica, oltre che assistenza alle persone con patologie neuromuscolari. Il Centro NeMO ad Ancona riuscirà a garantire la presa in carico multidisciplinare del paziente. Con competenze differenti, infatti, si realizzeranno programmi di riabilitazione ad alta specializzazione. La ricerca continua e dobbiamo investire nello studio e nella cura di queste patologie, per dare risposte sempre più personalizzate e concrete per la comunità di pazienti neuromuscolari che in Italia conta circa 40.000 persone”.
Nell'ultima giornata 1.092 casi di positività (1.020 emersi da test antigenici) al Coronavirus nelle Marche e prosegue il calo dell'incidenza che si attesta a 631,67 (ieri 664,64). Lo fa sapere l'Osservatorio epidemiologico delle Marche. Dati che, dunque, tornano a scendere dopo il balzo registrato ieri con l'incidenza totale del virus che era tornata a salire.
Sono 259 le persone con sintomi; i casi comprendono 300 contatti stretti di positivi, 303 contatti domestici, 18 in setting scolastico/formativo, 3 in ambito lavorativo, 4 in ambiente di vita/socialità, uno in setting assistenziale e uno in setting sanitario.
Resta alta la percentuale di positivi tra i tamponi del percorso diagnostico (40,5% su 2.697). In tutti eseguiti 3.015 tamponi che comprendono anche quelli nel percorso guariti (318). A livello provinciale solo Ancona supera i 300 casi giornalieri (319); seguono Macerata (236), Pesaro Urbino (165), Fermo (160), Ascoli Piceno (153); 59) i positivi provenienti da fuori regione. Due fasce d'età superano i 200 casi: 25-44 anni (260) e 45-59 anni (226); poi 19-24 anni (104) e 6-10 anni (103).
Ricoveri legati al covid in caduta libera nelle Marche: sono 196, -25 su ieri, dei quali 20 in terapia intensiva (-3), 46 in semi intensiva (-1), 130 in reparti non intensivi (-21), secondo i dati della Regione Marche, che danno conto anche di 26 dimessi. L'occupazione dei posti letto è al 7,8% per le intensive, al 17,1% per l'area medica (176 posti occupati).
Quattro i decessi nelle ultime 24 ore, che fanno salire il totale a 3.606: sono morti 2 donne e 2 uomini, di età compresa tra 85 e 95 anni, tutti con patologie pregresse. Ci sono 14 persone nei pronto soccorso (non ricomprese tra i ricoverati), 160 gli ospiti di strutture territoriali. I dimessi/guariti salgono a 308.764.
I nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore, nelle Marche, sono 1.904 su 4.865 esaminati nel percorso diagnostico-screening. La percentuale di positività è del 39,1% (ieri al 42,6%), mentre il tasso di incidenza su 100mila abitanti aumenta dal 661,57 al 664,64. Questo quanto emerge dai diffusi dall’osservatorio epidemiologico.
Resta la provincia di Ancona quella con il maggior numero di nuovi positivi, una costante di questa quarta ondata, con 543 casi. A seguire le province di Macerata con 416, Pesaro Urbino con 332, Ascoli Piceno con 277 e Fermo con 255. Sono 81 i nuovi contagi da fuori regione. Su 1.904 nuovi casi di Covid nelle Marche, 927 sono tra 25 e 59 anni, fasce di età dove maggiore è la presenza di no-vax. Tra 6 e 10 anni i nuovi infettati sono 161, mentre nella fascia d'età tra i 14 e i 18 anni sono 132.
I sintomatici sono 388, i contatti stretti di casi positivi 569, i contatti domestici 471, i positivi in setting scolastico formativo 33, i contatti in ambiente di vita socialità 5, per 423 casi sono in corso approfondimenti epidemiologici.
Nel frattempo, per il nuovo vaccino Novavax, a base proteica, "in totale nella nostra regione si sono prenotate circa 500 persone, il 10% delle quali provenienti da altre Regioni. Anche in questo caso un plauso va indirizzato all'efficienza con cui medici, infermieri, farmacisti e tecnici del servizio sanitario regionale hanno organizzato questo nuova vaccinazione" ha precisato Saltamartini.
L'assessore ha aggiunto che il vaccino, da oggi, "sarà inoculato nei punti di vaccinazione come da prenotazione on line". "Intanto - conclude - registriamo positivamente il calo dei contagi, con l'indice Rt sotto l'unità, anche se la guardia non viene affatto abbassata ed i centri vaccinali rimangono in esercizio, seppure con una diminuzione del personale che ritorna nei reparti nella cura delle altre malattie".
Ancora in discesa il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche: 16 degenti in meno nell'ultima giornata. Restano ricoverate nelle strutture marchigiane 221 persone di cui 23 in Terapia intensiva (-5), 47 in Semintensiva (numero invariato rispetto a ieri) e 151 in reparti non intensivi (-11). Cinque le persone decedute, tutte con patologie pregresse: si tratta di un 93enne di Porto Recanati, un 83enne di Fabriano, un 81enne di Morrovalle, una 93enne di Monte San Pietrangeli e un 83enne di Mondolfo.
Continuiamo a ritenere che i piani operativi riguardanti l’investimento di 183 milioni di fondi europei assegnati dal Pnrr Sanità alla Regione Marche potevano rappresentare un’occasione per disegnare un nuovo e necessario modello sanitario post Covid, rigorosamente fedele ai principi di universalità, uguaglianza ed equità, sia dal punto di vista clinico che amministrativo.
Così non è stato, perché anziché scegliere la via del confronto istituzionale, non solo con l’opposizione, ma anche e soprattutto con i sindaci, le aree vaste, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria, la giunta regionale ha preferito gestire l’intera partita nelle segrete stanze, perdendo tempo e allontanandosi dai reali bisogni dei territori. A dirlo, in una nota, è il gruppo assembleare del Partito Democratico che torna sull’argomento rigurdante il Pnrr sanità.
“Basti pensare che, in prima battuta, avevano pensato di utilizzare queste risorse per realizzare opere di manutenzione ordinaria. Un risultato importante, però, lo abbiamo ottenuto grazie all’approvazione della nostra risoluzione che impegna la giunta regionale a stanziare risorse aggiuntive per implementare nuove Case di Comunità (per raggiungere la soglia di una ogni 20 mila abitanti) e nuovi Ospedali di Comunità (uno ogni 50 mila abitanti)”, sottolineano.
“Per il resto – spiegano i consiglieri dem - ciò che emerge chiaramente è che questi 183 milioni di risorse non sono stati stanziati dalla giunta Acquaroli, ma dall’Unione Europea grazie all’accordo siglato nel luglio del 2020 sul Recovery Fund. Risorse che peraltro, va ricordato, sono giunte all’Italia e alle Marche solo grazie all’impegno di autorevoli figure come Roberto Gualtieri, David Sassoli, Paolo Gentiloni e, successivamente, Giuseppe Conte, visto che partiti sovranisti come la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni avevano tentato di sabotare in ogni modo quell’accordo.
Tra l’altro, invece di rivendicare meriti non propri, molti assessori e consiglieri regionali farebbero bene a riconoscere il lavoro svolto dal governo nazionale, visto che gli interventi inseriti nella programmazione seguono pedissequamente la strategia tracciata dal Pnrr”.
“Un’ultima questione – conclude il gruppo dem – è quella della carenza personale. Con molta più onestà ntellettuale di tanti suoi assessori e consiglieri, il presidente Acquaroli ha riconosciuto come il tema, generato dai vincoli imposti a tutte le Regioni dall’ormai noto decreto Balduzzi del 2012, abbia rappresentato un grande problema sia per la precedente Amministrazione che per quella attuale, sostenendo di fatto l’infondatezza delle accuse mosse al centrosinistra durante la campagna elettorale.
Noi non faremo lo stesso loro errore, sappiamo che senza un forte investimento sul personale, si rischia di trasformare tante nuove strutture in contenitori vuoti. Per questo ci adopereremo a ogni livello per ricercare insieme una soluzione comune”.
Prosegue la lenta discesa dell'incidenza di casi da coronavirus ogni 100mila abitanti nelle Marche: nell'ultima giornata 1.578 positivi e incidenza che passa da 740,37 a 720,79.
Ancora vicina al 40% (39,2%) la percentuale di casi tra i tamponi del percorso diagnosi (4.032) che sommati a quelli nel percorso guariti (2.026) danno il totale dei testi eseguiti in 24ore (6.058).
Le persone con sintomi tra gli ultimi casi sono 395; ci sono 444 contatti stretti di positivi, 302 contatti domestici, 36 in ambito di scuola/formazione, 4 in setting lavorativo, 3 in ambiente di vita/socialità, uno ciascuno in ambiente assistenziale e sanitario.
In provincia di Ancona rilevati 470 positivi; seguono le province di Macerata (325), Pesaro Urbino (260), Ascoli Piceno (244), Fermo (217); 63 i casi da fuori regione. È ancora la fascia d'età 25-44 anni a registrare il numero più alto di positivi (458) seguita da 45-59 anni (341).
Ancora il discesa il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche: 11 degenti in meno nell'ultima giornata. Restano ricoverate nelle strutture marchigiane 249 persone di cui 27 in Terapia intensiva (-2), 52 in Semintensiva (-7) e 170 in reparti non intensivi (-2). Lo comunica la Regione.
Nell'ultima giornata 1.579 positivi (incidenza cala a 720,79). Tre le persone decedute, tutte con patologie pregresse: si tratta di un 69enne di Senigallia (Ancona), di una 85enne di Corridonia (Macerata) e di un 88enne di Ascoli Piceno); il totale regionale sale a 3.581.
L'occupazione dei pazienti Covid nelle Terapie intensive scende al 10,5% (27 su 256 posti letto), fa sapere la Regione, e in Area Medica al 21,6% (222 su 1.027). In 24ore 24 persone sono state dimesse dagli ospedali.
Nelle strutture territoriali sono assistite 173 persone e 22 in osservazione nei pronto soccorso. Il totale di positivi (isolati più ricoverati) resta sostanzialmente stabile (23.049; +4) mentre gli isolati a domicilio per 'contatto' calano a 20.747 (-559); i guariti/dimessi sono 297.332
Sono 94 le strutture sanitarie premiate oggi da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nel quadro della prima edizione del Bollino Azzurro (2022-2023). Tra queste l’ospedale di Macerata che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dalla fondazione Onda come centro multidisciplinare per il tumore alla prostata.
"Tale premiazione rappresenta un significativo riconoscimento per quanto attiene il percorso multidisciplinare nel trattamento del tumore alla prostata, a conferma dell’elevato livello qualitativo della struttura nel panorama nazionale", spiega l'Area Vasta 3.
Tra gli scopi del Bollino Azzurro vi è quello di segnalare le strutture che favoriscono un approccio multidisciplinare nel trattamento di questa malattia, attraverso trattamenti personalizzati e innovativi e tramite la collaborazione tra diversi specialisti, quali urologo, radioterapista, oncologo medico, patologo, radiologo, medico nucleare, psicologo.
Il tumore alla prostata è, infatti, una tra le malattie più diffuse negli uomini: in Italia sono circa 564.000 le persone con una pregressa diagnosi di tumore della prostata, pari al 19 per cento dei casi di tumore nei maschi e ogni anno si contano circa 36.000 nuove diagnosi.
Gli ospedali che hanno aderito all’iniziativa sono stati valutati da una commissione multidisciplinare. La valutazione delle 155 strutture ospedaliere candidate e la conseguente assegnazione del Bollino Azzurro si sono basate sulla compilazione di un questionario di mappatura volto a misurare la qualità e la multidisciplinarità dei servizi.
Ancora giù l'incidenza di positivi al coronavirus ogni 100 mila abitanti nelle Marche: da 765,88 di ieri è passata nell'ultima giornata a 740,37. Sono stati rilevati 1.791 casi: 377 le persone con sintomi, 551 i contatti stretti di positivi, 458 i contatti domestici, 45 positivi in ambiente di scuola/formazione, 5 di vita/socialità, 3 in ambito lavorativo, due in ambito assistenziale e uno sanitario; 341 i casi su cui si sta svolgendo un approfondimento epidemiologico.
Resta alta la percentuale di positivi sui tamponi del percorso diagnostico: 41,9% su 4.273 analizzati; in tutto eseguiti 6.180 test che comprendono 1.907 tamponi del percorso guariti. Dai test antigenici sono emerse 1.456 positività. A livello provinciale 538 positivi in provincia di Ancona, 411 a Macerata, 292 a Pesaro Urbino, 262 a Ascoli Piceno e 233 a Fermo.
Sopra 100 casi giornalieri le fasce d'età 25-44 anni (537), 45-59 anni (346), 14-18 anni (156), 60-69 anni (142), 6-10 anni (126) e 19-24 anni (119).
(Servizio in aggiornamento)
Fa chiarezza l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini relativamente al destino dell’Oncologia all’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche: nessuna chiusura o ridimensionamento del servizio.
“Sull’area del cratere l’investimento è di potenziamento del reparto di Oncologia di San Severino che è una Unità Dipartimentale – spiega l’Assessore - infatti il Primo Maggio va in pensione l’attuale Dirigente Medico, la dottoressa Benedetta Ferretti che verrà temporaneamente sostituita da un Dirigente Medico del reparto di Oncologia di Macerata in attesa di conoscere l’esito dell’interpello che scade il 25 febbraio, indirizzato a quei medici che vorranno ricoprire l’incarico nell’Unità Dipartimentale. In relazione all’interpello poi – continua Saltamartini - si procederà alla nomina del nuovo dirigente.
Tutti i pazienti che sono stati programmati per le visite nei prossimi mesi potranno contare sul servizio che verrà svolto dai nuovi medici. In aggiunta al servizio esistente poi, ci sarà l’accordo con lo Iom, l’Istituto Oncologico Marchigiano, a cui sta lavorando la Direzione dell’AV3”.
Il provvedimento formale verrà adottato nelle prossime settimane a seguito dell’istruttoria che è in corso. La struttura, nata ormai circa 22 anni fa, segue un numero elevato di pazienti che provengono dalle zone montane e non solo. Il Day Hospital di Oncologia Struttura Semplice Dipartimentale San Severino Marche verrà quindi mantenuto senza alcuna sospensione della attività.
"Nelle Marche al via dalle ore 17 di mercoledì 23 febbraio le prenotazioni per la somministrazione del nuovo vaccino Novavax, su base proteica come i vaccini antinfluenzali, in attesa dei rifornimenti dopo i quali inizieranno le inoculazioni". Ad annunciarlo l'assessore regionale Filippo Saltamartini a margine del Consiglio Regionale.
Il Novavax, ipotizza l'assessore, dovrebbe giungere nelle Marche "all'inizio del prossimo mese: non appena avuto il rifornimento - aggiunge - procederemo alla somministrazione per quanti vorranno vaccinarsi con Novavax. Molte persone mi hanno contattato personalmente: finora hanno resistito alla vaccinazione per ricevere la somministrazione di questo nuovo farmaco".
La prenotazione potrà essere effettuata attraverso la piattaforma Poste finora utilizzata per tutte le vaccinazioni, con la selezione di uno dei Punti Vaccinali di Popolazione dedicati a questo vaccino. Al momento della registrazione saranno indicate le informazioni circa il luogo e la data per la somministrazione. Nelle Marche i soggetti maggiori di 12 anni non vaccinati e che non sono stati positivi negli ultimi 5 mesi sono 54.155.
Si tratta del primo vaccino “proteico” il cui funzionamento differisce dagli altri finora utilizzati. In pratica istruisce il sistema immunitario della persona che lo riceve a difendersi da un’eventuale infezione da Sars-cov-2 ma ciò avviene grazie all’azione di proteine purificate presenti al suo interno che sono selezionate per produrre la risposta immunitaria. Queste nanoparticelle contengono copie della proteina spike di Sars-cov-2 e un adiuvante in grado di innescare la risposta immunitaria.
"Per quanto riguarda la quarta dose per immunodepressi", intanto, comunica ancora Saltamartini, dopo la circolare di ieri del commissario Figliuolo, "cominceremo la somministrazione dal primo marzo: lo faranno gli ospedali e i centri dove queste persone sono allocate".
In tema durata vaccini, afferma l'assessore, "l'Aifa ha ripetuto che la validità, soprattutto per fasce d'età sotto i 50 anni, ha una durata non superiore ai quattro mesi dunque dobbiamo verificare quello che succede". Ma, ricorda, "c'è il pericolo di varianti che possano emergere in parti del mondo in cui i vaccini non sono utilizzati" e dunque la guardia "resta alta". "Nel piano inviato al ministero - riferisce l'assessore - non smantelliamo i punti di vaccinazione ma li alleggeriamo con il personale che viene restituito alle cure dei pazienti".