Posti letto esauriti ma strutture Covid chiuse: il paradosso del Sistema Sanitario Maceratese
Numero dei contagiati da Covid-19 in costante aumento, così come la sensazione di smarrimento che molti utenti provano quando varcano le porte del nosocomio maceratese. Già la scorsa settimana avevamo raccontato sul nostro giornale la situazione che aveva visto coinvolto il padre di una residente di Monte San Martino, "sballottato" da un reparto all'altro in quanto positivo al virus.
Zone transennate e percorsi obbligatori da seguire. Questo è la cornice in cui si presenta oggi l'Ospedale Civile di Macerata, il tutto per evitare assembramenti nei vari reparti e garantire il distanziamento rievocando un quadro già visto a marzo, proprio quando la pandemie è iniziata (leggi l'articolo)
Già da tempo, anche la porta di entrata è stata serrata onde evitare code e per questo motivo l'ingresso è stato trasferito e sdoppiato ai lati della struttura sanitaria: uno vicino al reparto maternità e l'altro nei pressi dei container installati per effettuare i tamponi.
La preoccupazione più grande da parte degli utenti rimane quella relativa alla sospensione dei vari esami di controllo per altre patologie di routine a causa dei troppi pazienti affetti da coronavirus; un rischio reale almeno finché non si deciderà di riaprire il reparto di medicina Covid, situato presso la palazzina ex malattie infettive della struttura ospedaliera. Un dilemma più che lecito, considerando la capacità di ricovero di 45 posti letto di cui è dotato tale reparto che , durante la prima fase della pandemia, ha accolto dei pazienti che non necessitavano di terapia intensiva.
Un punto interrogativo che si ripropone anche sulla situazione di stallo che sta tutt'ora vivendo il Covid-Center di Civitanova Marche, un centro pensato e creato per far fronte ad una eventuale seconda ondata di contagi che, visti i numeri delle ultime settimane, sembra materializzarsi all'orizzonte sempre più chiaramente. La struttura c'è ed è in buono stato al pari del giorno dell'inaugurazione di maggio, ma allo stesso tempo permangono i problemi legati all'arruolamento di personale sanitario che possa operare all'interno della struttura.
Un altro fronte "caldo" rispetto all'emergenza Coronavirus è l'Ospedale di Civitanova Marche,dove il Pronto Soccorso è attualmente diviso in due aree di processazione pazienti: sospetti covid e non sospetti. I cittadini della città rivierasca attualmente positivi sono 85 con ulteriori 171 persone poste in isolamento fuduciario, come comunicato stamane dal Sindaco Fabrizio Ciarapica.
Numeri che fanno scattare un ulterore campanello di allarme, così come hanno dichiarato due militi del 118 presenti all'esterno del nosocomio civitanovese: "Qui hanno dovuto rinforzare i turni perchè i classici due infermieri che lavorano al triage devono comunque essere garantiti sia per il percorso cosiddetto 'pulito' sia per quello denomitato 'sporco' " - spiegano i due operatori sanitari - . "Se la situazione non cambia e continuano ad arrivare pazienti Covid, anche solo se sopetti, serviranno più infermieri, stessa cosa vale per gli Oss".
L'ultima butta riguarda la tanto invocata riapertura del Covid Center situato nella zona fieristica di Civitanova Marche, un progetto da 84 posti letto costato oltre 10 milioni di euro (leggi l'articolo): "Aprirà sicuramente ma l'importante è che trovino personale". Sentenziano i due sanitari prima di rimettersi al lavoro.
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