Notte di alta chirurgia a Torrette: ricostruite le mani di un uomo ferito da una motosega
ANCONA - È stata una notte di straordinaria intensità chirurgica quella tra il 5 e il 6 agosto all’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) delle Marche di Ancona, dove un uomo proveniente da Chieti è stato sottoposto a un intervento d’urgenza per salvare entrambe le mani dopo un gravissimo incidente con una motosega.
L’infortunio, avvenuto in Abruzzo, ha provocato la subamputazione e la perdita di vascolarizzazione di più dita, con esposizione ossea e gravi danni ai tessuti molli. Grazie al sistema regionale "hub & spoke", il paziente è stato trasferito in tempi rapidissimi al centro HUB per la Chirurgia della Mano dell’AOU delle Marche, diretto dal dottor Michele Riccio.
A guidare la complessa procedura microchirurgica di salvataggio sono stati il dottor Francesco De Francesco e la dottoressa Senesi, con il supporto anestesiologico della dottoressa Elisabetta Rosanò. Decisivo anche l’apporto dell’équipe infermieristica - la strumentista Elena Fraboni e gli infermieri Matteo Mancini e Luigi Migliozzi - che ha garantito assistenza coordinata e tempestiva in una situazione di altissima complessità.
Nonostante la gravità delle lesioni, i chirurghi sono riusciti a rivascolarizzare e ricostruire buona parte delle dita, preservando la funzionalità complessiva delle mani e scongiurando una disabilità permanente. “È grazie alla sinergia tra competenze specialistiche, tecnologie all’avanguardia e un’organizzazione efficiente – sottolinea il dottor Riccio – se possiamo ottenere risultati di questo livello, anche in emergenza”.
Quello di inizio agosto non è stato un caso isolato: pochi giorni prima, nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto, la stessa équipe aveva salvato la mano di un altro paziente abruzzese, colpito da un trauma transmetacarpale con devascolarizzazione completa di tutte le dita.
L’AOU delle Marche, e in particolare la Chirurgia Ricostruttiva e della Mano di Torrette, si conferma così un punto di riferimento regionale e interregionale per la gestione dei traumi più gravi, non solo in fase acuta ma anche nel trattamento dei postumi di lesioni complesse, grazie a tecniche avanzate come i lembi liberi microvascolari.
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