Si è svolta nei giorni scorsi l’assemblea ordinaria dei soci della BCC di Recanati e Colmurano, tenutasi nel rispetto del protocollo Covid, con il ricorso, ex art.106 del D.L. n.18 del 17/03/2020, al “Rappresentante designato”.
Il Presidente Sandrino Bertini ed il Direttore Generale Fabio Di Crescenzo hanno sottoposto al giudizio dei soci un bilancio estremamente positivo, nel quale si evidenzia una serie di lusinghieri risultati che certificano e consolidano il percorso virtuoso iniziato alcuni anni orsono in coincidenza dell’insediamento del nuovo CDA e della nuova Direzione:
1) Utile netto di circa 1,3 milioni;
2) Impieghi commerciali (al netto delle sofferenze) a circa 325 milioni (+ 25 milioni, pari a +8% sul 2019);
3) Raccolta da clientela ad oltre 710 milioni (+ circa 70 milioni, pari ad oltre il 10% sul 2019);
4) NPL ratio poco sopra al 10% (32% nel 2017, 24% nel 2018 e 16% nel 2019);
5) Copertura delle “sofferenze” a circa il 64% (60% nel 2019);
6) Copertura delle “inadempienze probabili” a circa il 35% (30% nel 2019); 7) CET1 al 13,58% (12,24% nel 2019);
8) TCR al 15,93% (13,81% nel 2019);
Il dato positivo che emerge dalle risultanze del conto economico è stato conseguito nonostante la Capogruppo Iccrea abbia chiesto a tutte le Banche del suo gruppo di effettuare straordinari accantonamenti per fronteggiare adeguatamente l’eventuale deterioramento del credito che si profila in conseguenza dei negativi effetti della pandemia.
A ciò si aggiunge l’importante supporto fornito alle famiglie ed alle imprese dei nostri Territori, con:
a) Oltre 700 moratorie Covid per oltre 80 milioni di euro di mutui;
b) Circa 800 nuovi finanziamenti Covid per circa 50 milioni di euro.
“E’ stato un anno impegnativo sotto tutti i punti di vista - afferma il Presidente Sandrino Bertini - ma la struttura della Banca ha saputo rispondere alle esigenze del mercato ed alle richieste della Clientela in modo rapido, efficiente e professionale, e di ciò non posso che ringraziare, a nome dell’intero CDA che ho l’onore di presiedere, sia il Direttore Generale Fabio Di Crescenzo che l’intero organico. Abbiamo cercato di rispettare tutti i protocolli sanitari per evitare i contagi ed i dipendenti, in parte in presenza, in parte da remoto, hanno continuato a svolgere la propria attività.
L’aver evitato la presenza contemporanea di tutto il personale in Banca ha certamente attenuato le possibilità di contagio. Disponibilità e consapevolezza che hanno contribuito alla scelta del CDA di aderire alla campagna vaccinale in azienda, promossa da Federcasse, manifestando la convinzione della necessità di adoperarsi per questo obiettivo e di farlo bene, grazie anche ad un importante Hub rappresentato dagli ampi locali presenti presso la Filiale di Montecassiano, al servizio e nell’interesse dei dipendenti, dei soci e dell’intera collettività.
Quanto ai numeri, la Banca ha chiuso l’esercizio 2020 con un risultato più che soddisfacente: l’utile netto conseguito è stato di 1.263.642 euro.
Prosegue con successo quel percorso di crescita e rafforzamento patrimoniale avviato alcuni anni fa.
Sono convinto che la BCC di Recanati e Colmurano avrà sempre più un ruolo determinante se non addirittura decisivo per la crescita dell’economia locale.
Il forte consolidamento bancario in atto a livello nazionale sta riducendo le fonti di finanziamento per imprese e famiglie. Si avranno sempre meno Istituti Bancari e sempre più grandi; tutto ciò si tradurrà in una minore attenzione per i singoli territori e per le attività locali, spesso piccole e non sempre adeguatamente strutturate. Questi spazi potranno essere occupati dalle Banche di Credito Cooperativo che hanno per statuto e per vocazione la mission di sostenere l’economia del territorio di competenza. La BCC di Recanati e Colmurano saprà svolgere questo ruolo con determinazione e lungimiranza; siamo Banca del territorio ed il territorio potrà sempre contare su di noi”
Abbiamo centrato rilevanti crescite degli impieghi e della raccolta – sottolinea il Direttore Generale Fabio Di Crescenzo - toccando percentuali di sviluppo largamente al di sopra delle medie di settore, sia locali che nazionali.
Abbiamo rimesso in ordine importanti indicatori, a cominciare dall’NPL ratio, che si è attestato su di un livello prossimo al 10% (era al 33% a fine 2017) per finire con il CET1, attestatosi al 13,58%.
Una Banca in salute con un bilancio che evidenzia numeri che sarebbe stato difficile immaginare solo pochi anni fa: una considerazione che può naturalmente scaturire confrontando, ad esempio, il bilancio del 2017 con quello del 2020, appena approvato.
La BCC di Recanati e Colmurano ha fatto sentire la sua presenza in questo periodo in cui gran parte delle aziende e delle famiglie hanno dovuto fronteggiare una situazione inedita e drammatica e si è proposta come attore protagonista della trasmissione degli aiuti che lo Stato ha messo a disposizione degli operatori economici, come dimostra la rilevante mole di finanziamenti Covid erogati.
Il Consiglio di Amministrazione ha condiviso e favorito un approccio di massima apertura della Banca rispetto alle esigenze dei territori; il Collegio Sindacale, nell’ambito della sua funzione di controllo, ha svolto un importante ruolo finalizzato al sano sviluppo della Banca ed i Colleghi, spesso in condizione di grande disagio, hanno fatto un grande lavoro e, quindi, interpretando anche il sentimento del Vice Direttore Generale, Davide Celani, che insieme a me ha gestito questa lunga e delicatissima fase, sento il bisogno di ringraziare pubblicamente tutto il personale della Banca che ha operato con passione e professionalità, senza lesinare energie.
Ora stiamo uscendo da questa terribile situazione con l’orgoglio di aver contribuito in maniera efficace alla tenuta del nostro sistema economico”
La ”famiglia” della BCC di Recanati e Colmurano si allarga con una nuova filiale a Civitanova Marche, nel cuore di un territorio tra i più dinamici e vivaci della Regione Marche.
Una filiale che nasce con la prospettiva di diventare presto uno dei punti di riferimento, anche in termini dimensionali, della nostra Banca; una filiale che va ad arricchire la nostra presenza nella vallata del Chienti.
La BCC Recanati e Colmurano guarda quindi, con ragionevole ottimismo, alla prospettiva che si possa aprire presto una nuova fase, fiduciosi che l’ormai prossimo ritorno alla normalità saprà dare a tutti una spinta propulsiva in grado di superare le difficoltà del passato per affrontare il futuro con determinazione e rinnovato slancio.
Con la Regione Marche tornata da ieri in fascia arancione, che ha di fatto allentato alcune delle limitazioni che costrigenvano molte attività commerciali a tenere le serrande abbassate, diventa ancor più centrale il ruolo del sistema bancario italiano per fronteggiare gli effetti negativi derivanti dalle ultime chiusure.
Abbiamo chiesto a Fabio Di Crescenzo, direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, di raccontarci come la BCC si prepara ad affrontare una eventuale ripartenza, considerndo anche la tempistica della campagna vaccinale in atto, e di spiegarci quali sono le misure intraprese a sostegno di imprese e famiglie messe duramente alla prova oramai da quasi più di un anno.
Direttore considerando l’evolversi della pandemia, quando pensa che si potrà parlare di ‘ripresa economica’ soprattutto per quanto riguarda una parte delle piccole imprese costrette a subire limitazioni tali da interrompere la normale attività lavorativa?
"La campagna vaccinale ha avuto un inizio lento e travagliato ma ora le prospettive sono migliori: io credo che grazie soprattutto ai vaccini, ed aiutati dalla stagione calda, si può immaginare una estate con una discreta ripresa del turismo e di tutte le attività collaterali (ristorazione nelle sue varie forme, luoghi d’arte e di culto, ecc…), ed un ritorno alla normalità per il prossimo autunno. Dobbiamo essere ottimisti"
Quali sono gli strumenti di medio e lungo termine che un istituto di credito può fornire ad un’azienda per un futuro riposizionamento finanziario dopo che l’emergenza sarà passata?
"In questo ambito è stato molto utile, anzi, direi decisivo, il supporto dello Stato che con misure straordinarie che vanno dalle moratorie, ai finanziamenti garantiti (in gran parte dal Mediocredito Centrale) ha aiutato in misura notevole le Banche a fornire alle aziende il sostegno di cui hanno avuto ed avranno bisogno".
Quali sono le realtà economiche che non riusciranno a rialzarsi da questa crisi innescata dalla pandemia?
"Tutti ci facciamo l’augurio e coltiviamo la speranza che tutte le aziende, grandi e piccole, possano in qualche modo riuscire a superare questo lungo e difficile periodo. Purtroppo sappiamo che non sarà così perché in alcuni settori, quelli pesantemente e maggiormente colpiti, il recupero sarà difficile; così come sarà molto complicato il percorso per quelle aziende che sono arrivate alla pandemia già con qualche carenza o deficit strutturale.
E non facciamo l’errore di dimenticarci dei singoli lavoratori. Le aziende in questo periodo hanno ricercato e sperimentato, per necessità e per spirito di sopravvivenza, l’efficientamento in vari ambiti, penso ai processi produttivi, al sistema di relazione con clienti e fornitori, allo smart working, ecc…, tutti cambiamenti che determineranno, direttamente o indirettamente, una minore necessità di “forza lavoro” e di “acquisto di servizi” che in passato sembravano insostituibili".
Considerando tale scenario, quale pensa sia il quadro generale relativo alle aziende a conduzione familiare?
"Le aziende familiari, che nelle analisi socio-economiche rappresentano la parte debole del tessuto imprenditoriale, scontano certamente i limiti della ridotta dimensione. Ma d’altro canto beneficiano di un “costo di struttura” più contenuto per il consistente apporto “a costo zero” dei vari componenti il nucleo familiare di riferimento, elemento che le connota con una caratteristica di maggiore resilienza".
Siamo in una fase di transizione ma quanto è difficile gestire la stessa?
"Nella prima fase abbiamo avuto tutti grandi difficoltà. Ormai, a distanza di oltre un anno, siamo riusciti a mettere a punto meccanismi di convivenza con la pandemia che ci consentono, quantomeno, di limitarne gli effetti più negativi. In attesa del ritorno alla normalità, che ci auguriamo imminente".
Come è andato il primo trimestre del 2021? E’ pensabile ipotizzare un rilancio anche per quanto concerne una economia di tipo familiare?
"Il primo semestre del 2021, anche per effetto delle manovre espansive della Banca Centrale Europea e delle misure economico-sociali di contrasto alla pandemia, è andato abbastanza bene. Il futuro presenta molte incognite ma ci aiuta ad essere ottimisti l’anelito largamente diffuso di ricominciare a vivere una vita normale, una sensazione che ci fa pensare ad un periodo di forte ripresa per tutti gli operatori economici una volta superata l’emergenza sanitaria".
Sono in molti a chiedere dei prestiti per aprire delle nuove attività?
"Il momento non è propizio, il comparto delle nuove attività non si è ancora riattivato ed il saldo fra nate e cessate è certamente negativo. Speriamo di poter vedere presto l’inversione di questa tendenza".
Quanto pensa sia importante Ecosisma bonus 110%? Come si districa l’impegno di una banca per sostenere chi vorrà cogliere questa occasione?
"Il meccanismo è molto complesso e la scadenza troppo ravvicinata. Ma l’idea è assolutamente valida e vincente. Con alcune modifiche, a cominciare da un provvedimento di proroga che dia a tutti (cittadini e imprese) il tempo di organizzarsi e di attivarsi nella direzione di una riqualificazione del patrimonio immobiliare, l’ecosisma bonus potrà essere il vero motore della ripresa. Quanto al ruolo delle Banche, dopo una prima fase di analisi e di studio, sembra ormai in fase di decollo il “mercato dei crediti di imposta” e le Banche sono ormai attrezzate a sostenere imprese e privati nel dare avvio ai progetti di ristrutturazione in chiave di efficientamento strutturale ed energetico degli edifici".
Riguardo all’accesso al credito pensa che cambieranno le regole per la valutazione di merito?
"In un periodo in cui era già in atto un inasprimento delle regole e dei sistemi di valutazione del merito di credito e di gestione e smaltimento dei prestiti deteriorati (NPL) è arrivata la pandemia con il suo pesante carico di problemi sia per le famiglie che per le imprese. Le banche si trovano nel mezzo, strette fra 2 opposte istanze: da un lato, adottare rigidi criteri di selezione del merito di credito e, dall’altro, porre in essere politiche anticicliche di aiuto all’economia in una fase che presenta caratteristiche di enorme debolezza e di prospettive a dir poco incerte circa il futuro di tanti operatori economici.
L’augurio è quello che i regolatori dell’attività bancaria sappiano trovare gli strumenti più adeguati affinché tutti o almeno la maggior parte dei soggetti interessati possano riuscire a superare questo difficile momento che dura ormai da oltre un anno. E mi riferisco anche al tema delle “moratorie” che, a mio avviso, dovrebbero essere mantenute per un periodo successivo rispetto al ritorno alla normalità, penso ad un arco di tempo di 12 mesi, al fine di dare modo alle imprese ed alle famiglie di ricostruire e ritrovare un adeguato equilibrio produttivo, finanziario e reddituale".
Crede che dal periodo pandemico possano anche generarsi delle nuove opportunità oppure i numeri negativi del 2020 hanno precluso ogni tipo di strada alternativa?
"La pandemia porterà importanti mutamenti nelle abitudini di tutti noi, in tutti i settori della nostra vita e come sempre accade nei momenti di grande trasformazione, vincerà chi saprà approcciarsi al nuovo con spirito innovativo ed aperto e perderà chi rimarrà ancorato ad un passato, che, bello o brutto che sia stato, non esiste più.
E quindi, il consiglio che mi sento di dare a tutti è quello di guardare in faccia la nuova realtà e pensare a quello che potrà essere il futuro, anticipando, se possibile, le novità, i cambiamenti e le evoluzioni che questa iattura inevitabilmente determinerà".
Direttore, dopo un 2019 che ha visto la Bcc crescere considerevolmente, tornando ad essere la banca del territorio per i finanziamenti a famiglie ed imprese, tutto lasciava presagire che l’anno prossimo alla conclusione potesse rafforzare questo ruolo. La pandemia come e quanto ha inciso su questo percorso?
Si è trattato, e purtroppo si tratta ancora, di un periodo estremamente complicato nel quale, accanto alla operatività caratteristica, mai semplice, si sono affiancate problematiche di varia natura e per nulla vicine o simili all’attività bancaria e che hanno riguardato essenzialmente la sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ottica della tutela della salute dei dipendenti e dei clienti, con un inevitabile rallentamento del “business”. Una situazione complessiva che ha inciso fortemente, quasi sempre in senso negativo, sui programmi di ogni azienda e che ha determinato il rinvio ad un momento successivo alla fine pandemia di qualsiasi piano di sviluppo: la nostra Banca, pur nelle difficoltà del periodo, può dirsi soddisfatta dei risultati che stanno maturando in questo 2020, un anno che verrà ricordato come il peggiore vissuto dalle generazioni che avevano avuto la fortuna di non conoscere la guerra.
Siamo in una fase di transizione ma quanto è difficile gestire la stessa?
Una “fase di transizione” che sta durando veramente troppo e che presenta enormi difficoltà di gestione. La pandemia ci ha impegnati e ci sta tuttora impegnando su diversi fronti, spesso divergenti e talvolta addirittura contrapposti: relativamente alla organizzazione del lavoro, da un lato, la necessità di ridurre le presenze dei colleghi in Banca e dall’altro la richiesta della clientela di continuare ad ottenere assistenza e consulenza, esigenza particolarmente sentita in un momento di così grande difficoltà; relativamente alla problematica di assicurare sostegno all’economia, da un lato la richiesta della clientela di soddisfare le richieste di finanziamento prevedendo un basso costo e dall’altro la necessità, richiamata a più riprese dalle autorità di vigilanza e controllo, di effettuare ulteriori accantonamenti in c/economico in previsione dell’incremento delle perdite sul credito a causa della pandemia, senza considerare la pressione nel dare veloce attuazione ai “decreti covid” (finanziamenti e moratorie) pur nell’oggettiva impossibilità di far fronte con immediatezza all’elevatissimo numero di richieste concentrate nel periodo peggiore dell’epidemia. In estrema sintesi, una fase storica molto complessa che, speriamo, possa finire presto.
La Banca potrà essere un elemento di tenuta e supporto del tessuto economico?
La nostra Banca deve essere ed è un elemento di tenuta del tessuto economico nel pieno rispetto della sua vocazione di Banca locale e di Banca cooperativa. Come ho detto più volte, è comune l’interesse della Banca, delle imprese e, più in generale, della collettività: non esiste la fortuna di un attore in assenza di sviluppo e di successo degli altri soggetti economici.
In primavera la BCC si è trovata a dare assistenza agli operatori economici dei territori dove è presente e lo ha fatto anche tempestivamente, adesso è ancora emergenza. Sarà più semplice gestirla vista l’esperienza già vissuta?
Sicuramente nella prima fase siamo stati investiti da problemi prima sconosciuti e da carichi di lavoro largamente al di fuori della normalità, in un contesto organizzativo mai sperimentato in precedenza. Nella fase corrente, quella della “seconda ondata”, per intenderci, non meno complicata, possiamo avvalerci dell’esperienza già fatta, adottando modelli organizzativi in qualche modo già collaudati e con un approccio che, ripulito del disorientamento della prima fase, si adatta meglio alla complessità del nuovo contesto.
Ecosisma bonus 110%: l’occasione per far ripartire l’economia e la Banca pronta a dare il sostegno. Un bell’impegno ma anche un’opportunità per molti….
Al di fuori di giudizi di carattere politico, si tratta di una iniziativa di vitale importanza, un’iniziativa che potrà rimettere in moto decisivi settori della impalcatura produttiva del nostro paese: in primis il grande malato degli ultimi anni, l’edilizia, un settore che porta con sé volumi significativi e che trascina complementari settori che rivestono un ruolo di primo piano nel panorama economico nazionale, a cominciare dal comparto del mobile.
Come si chiuderà il bilancio di un anno “diverso per forza”? Quali le principali voci che lo hanno caratterizzato sia in termini positivi che negativi?
Nonostante le molteplici e comprensibili difficoltà, anche il bilancio 2020, dopo le note liete del 2018 (utile conseguito in extremis di ca. 900 mila euro) e di quelle ancora migliori del 2019 (5/mln di utili destinati all’incremento delle coperture sul credito deteriorato), si dovrebbe chiudere positivamente: si è consolidato il trend che vede una crescita sostenuta degli impieghi commerciali, già iniziata nel settembre del 2018, cresce la raccolta, si riduce fortemente il credito deteriorato, sia come valore assoluto che in rapporto all’ammontare complessivo dei prestiti (il cosiddetto NPL ratio, che scende al di sotto del 13% dal 33% del settembre 2018), si realizza un utile d’esercizio significativo e resta la scorta di un tesoretto di assoluto valore rappresentato dalle plusvalenze potenziali sul portafoglio titoli di proprietà della Banca. Tra gli aspetti negativi, pesa non poco l’incertezza che incombe sulla ripresa di molte attività commerciali e produttive e sul recupero dei livelli occupazionali pre-covid, elementi che hanno certamente un’incidenza prospettica negativa sui bilanci dei prossimi anni delle banche.
La pandemia ha cambiato modo di lavorare per buona parte del personale, richiesto la riorganizzazione delle sedi, facendo venire a mancare, almeno in parte, quel rapporto diretto tra il cliente e la BCC che è sempre stato alla base del successo delle banche del territorio. Nonostante ciò state prestando grande attenzione al legame che lega la banca alle famiglie, alle aziende e agli operatori commerciali tutti...
È vero. La pandemia sta cambiando e molto probabilmente cambierà per sempre abitudini che sembravano immutabili. Questo sta avvenendo anche nel mondo bancario con il massiccio ricorso allo smart working, con una nuova modalità di colloquio tra le varie anime della Banca e del Gruppo con riunioni “a distanza” e non “in presenza”, con il sempre più frequente utilizzo da parte della clientela di modalità evolute di dialogo con la Banca e con un “contenimento forzato” delle relazioni umane al quale nessuno È vero. La pandemia sta cambiando e molto probabilmente cambierà per sempre abitudini che sembravano immutabili. Questo sta avvenendo anche nel mondo bancario con il massiccio ricorso allo smart working, con una nuova modalità di colloquio tra le varie anime della Banca e del Gruppo con riunioni “a distanza” e non “in presenza”, con il sempre più frequente utilizzo da parte della clientela di modalità evolute di dialogo con la Banca e con un “contenimento forzato” delle relazioni umane al quale nessuno.
Come si presenta il 2021? Sarà un anno a due facce, nella speranza di superare la pandemia nel primo semestre e poi andare ad un forte rilancio, oppure?
Abbiamo grandi aspettative per il 2021, soprattutto ora che, con la scoperta e l’imminente arrivo del vaccino, la crisi pandemica sembra ormai avere “i giorni contati”. Certamente non saranno pochi questi “giorni contati” ma l’auspicio di poter recuperare una piena normalità nel secondo semestre dell’anno è previsione assolutamente realistica. Ed in proposito, la forte ripresa economica registratasi nel corso del periodo estivo appena trascorso, al di là dei risvolti negativi sotto il profilo della diffusione del virus, ci ha fatto capire che dopo un periodo così triste e buio la collettività è pronta a dare una spinta significativa ai consumi ed alla produzione e, quindi, è lecito pensare che ci potrà essere una ripresa molto sostenuta, al punto che possa essere preventivabile un recupero delle posizioni perdute con la pandemia in tempi ragionevolmente brevi. La BCC di Recanati e Colmurano dopo aver sostenuto il tessuto economico dei propri territori nei momenti più difficili saprà essere il motore della rinascita favorendo crescita e sviluppo e saprà svolgere bene, come sempre, il suo ruolo di moltiplicatore della ricchezza delle comunità in cui opera.
Articolo a firma dell'avvocato Paolo Maggini:
Ritengo importante richiamare l’attenzione di ogni soggetto interessato, sia esso cliente, socio o operatore in senso lato, su un punto dirimente nell’ambito del governo societario di qualsiasi impresa , in modo particolare di una banca. Parlo della capacità degli amministratori di interpretare al meglio i loro doveri e le loro responsabilità. Gli Amministratori debbono avere la costante consapevolezza che la Banca svolge un’attività tanto delicata quanto complessa, che pertanto richiede efficacia e correttezza dei Consiglieri di Amministrazione.
Da tali fattori dipende il grado di tutela che la banca offre ai propri clienti, soci e investitori. L’attuale situazione economica mette a dura prova i compiti e le responsabilità di chi amministra una banca, non solo come la nostra, qualunque banca. Esercitare oggi il mestiere del banchiere è oggettivamente difficile, prevalendo su tutto un’esigenza essenziale: occorre coniugare rafforzamento del patrimonio, crescita della redditività ed adeguata prudenza nell'erogazione del credito a fronte delle pur legittime aspettative delle imprese e delle famiglie
del nostro territorio. Non so perché ma siffatta esigenza, benché sacrosanta, non mi sottrae dal richiamo del detto “botte piena e moglie ubriaca”. Non sono compiti facili da svolgere, specie in periodi cupi come quello che stiamo sperimentando sulla nostra pelle. Ma è proprio in fasi delicate come queste che occorre fare appello a tutte le nostre migliori risorse, consapevoli che oggi più che mai l’attenzione del pubblico cresce ed il giudizio del mercato si fa più severo. Non deve sfuggire all’Amministratore
Ritengo importante richiamare l’attenzione di ogni soggetto interessato, sia esso cliente, socio o operatore in senso lato, su un punto dirimente nell’ambito del governo societario di qualsiasi impresa , in modo particolare di una banca. Parlo della capacità degli amministratori di interpretare al meglio i loro doveri e le loro responsabilità. Gli Amministratori debbono avere la costante consapevolezza che la Banca svolge un’attività tanto delicata quanto complessa, che pertanto richiede efficacia e correttezza dei Consiglieri di Amministrazione.
Da tali fattori dipende il grado di tutela che la banca offre ai propri clienti, soci e investitori. L’attuale situazione economica mette a dura prova i compiti e le responsabilità di chi amministra una banca, non solo come la nostra, qualunque banca.
Esercitare oggi il mestiere del banchiere è oggettivamente difficile, prevalendo su tutto un’esigenza essenziale: occorre coniugare rafforzamento del patrimonio, crescita della redditività ed adeguata prudenza la peculiarità della gestione bancaria né la coscienza della molteplicità degli interessi in gioco. Occorre quindi svolgere un’attività consapevole, non al di fuori delle nostre tipiche capacità di controllo e di gestione aziendale, mettendo in campo adeguata competenza, capacità di visione strategica e autonomia di giudizio, debitamente filtrando ogni indebita ingerenza.
L’Amministratore accorto e consapevole agisce in modo informato in pari tempo si rapporta al management con spirito di collaborazione ma anche con autorevolezza. Se il nostro percorso si incanala su questi binari , sarà questo il miglior segnale che potremo dare al mercato, ciò che renderà la nostra banca ancor più affidabile e capace di tutelare adeguatamente i nostri soci ed i nostri clienti.
Agli inizi di ottobre, presso la provvisoria, nuova, sede della Scuola Secondaria di Primo Grado “San Vito”, alla presenza della dirigente Scolastica Annamaria De Siena e delle Docenti Tutor Isabella Bottazzi, Antonella Chiusaroli e Paola Scorcella, si è svolta la cerimonia di premiazione della Cooperativa Scolastica ReCooperanti, con l’intervento, per la BCC di Recanati e Colmurano, del funzionario Andrea Maggini e della dott.ssa Sabrina Massaccesi, referente del progetto per la Banca.
Nonostante le difficoltà dell’anno scolastico 2019-2020, dovute al lockdown, la Cooperativa Scolastica ReCooperanti costituita dalle classi 1B e 2B a tempo prolungato, infatti, ha operato con il fine di elevare il proprio livello di qualità, tanto da meritare il premio di disposizione dalla BCC e l’attestato di merito della commissione giudicatrice.
Ciò che ha contraddistinto l’A.C.S. ReCooperanti sin dal suo atto di nascita, è il fatto di “vivere la cooperazione” nell’ottica di com- piere una missione. Dopo la missione “Recu- pero…della memoria ”, “Recupero… della meraviglia” e “Rispetto”, è stata la volta, per l’a.s.2019-2020, della missione “Umanità + Umanità”, in cui la ripetizione del termine umanità stava a sottolineare due accezioni se- mantiche diverse della parola e due ambiti di lavoro differenti ma complementari.
Nella prima parte dell’anno, infatti, la cooperativa si è occupata dell’Umanità intesa come “sentimento di solidarietà umana”, con la guida di alcuni “maestri” e dei loro motti: Don Milani con il suo “I care”, cioè ho a cuore, mi importa dell’altro; il medico-eroe Carlo Urbani con il suo “Ho fatto dei miei sogni la mia vita e il mio lavoro”; Bruno Munari con i suoi “bambini disubbidienti”, una definizione provocato- ria dei più piccoli, come soggetti meritevoli di attenzione, da educare nel nome della libertà di pensiero e della creatività.
I prodotti a tema (calendari, segnalibri e cartoline) sono stati venduti in occasione dell’atteso evento scolastico “Natale in Biblioteca” e sono stati molto apprezzati. A partire da marzo, invece, si sarebbe dovuta approfondire l’altra accezione della parola Umanità, intesa come “genere umano ”, la comunità alla quale apparteniamo e che abbiamo il dovere di salvaguardare con la promozione di uno sviluppo sostenibile, della biodiversità e dell’alimentazione sana, con la guida dell’agronoma Ilaria Romagnoli della Cooperativa Sociale “Terra e vita” ed in collaborazione con i ragazzi diversamente abili che vi lavorano.
L’interruzione delle lezioni in presenza ha costretto gli alunni soci a lasciare in sospeso questa seconda parte del lavoro e li ha indotti a portare avanti, attraverso attività di riflessione, di introspezione e di espressione creativa il primo tema, con la produzione di un lavoro, “Lontani un metro”, che ha trovato un suo sviluppo in un testo scritto a più mani, corredato da disegni e foto e che ha costituito un’opportunità tanto inaspettata quanto proficua per “pensare la cooperazione”.
Così si è concluso l’anno cooperativo 2019- 2020 ma i ReCooperanti, nonostante le difficoltà, sono già pronti a ripartire con il consueto entusiasmo e con una nuova missione.
Raccogliendo l’invito della Capogruppo a partecipare, per l’area Retail, ad un “Progetto Pilota” per l’identificazione e il trasferimento delle “Best Practice” all’interno del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, la BCC di Recanati e Colmurano ha avviato, a far data dal 15 giugno, per un periodo di 2 mesi, uno specifico modello operativo avente lo scopo di sperimentare la migrazione dal tradizionale atteggiamento transazionale ad un più attento modello relazionale.
Il progetto ha inizialmente visto il coinvolgimento di 4 Filiali, tuttavia i risultati raggiunti hanno indicato l’opportunità di estendere il modello a tutta la rete e non solo, hanno suggerito tra l’altro la possibilità di ampliare l’iniziativa maturata per l’area Retail, su tutte le aree commerciali, ivi comprese il comparto Corporate e l’Area Private. Un cambiamento radicale, una iniziativa in cui la strategicità e la coerenza della stessa alla contribuzione del raggiungimento degli obiettivi fissati in termini di piano industriale, hanno suggerito di adottare la traccia come modello distributivo da attuare a livello di Banca. Nasce in questo modo il “Pieno Potenziale Commerciale”, un modello virtuoso basato su un «nuovo approccio commerciale» di stile relazionale che possa permettere di diffondere e rafforzare la cultura della centralità del cliente.
Un progetto che si traduce in un incremento dell’efficienza della rete vendita che potrà in questo modo garantire un maggior presidio delle strutture specialistiche e delle “attività trasversali” (Assicurativo, consulenza, internet banking, monetica, ecc.).
La scelta adottata, d’intesa con le iniziative commerciali avviate dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, denominato “Pacchetto consolidamento GBCI 2.0”, ha pertanto per- messo alla BCC di Recanati e Colmurano di pianificare una serie di campagne commerciali che caratterizzeranno in modo particolare la fine del corrente esercizio. Campagne commerciali sviluppate dalla BCC, a favore della propria clientela, con la volontà di orientare il proprio asse strategico da una logica di vendita verso un atteggiamento volto a focalizzare ed individuare le soluzioni ottimali per soddisfare le aspettative e le esigenze dei propri clienti.
Le Campagne attive dal mese di novembre riguardano:
- CARTE DI CREDITO (PRIVATI E IMPRESA): all’iniziativa viene agganciata una interessante Concorso a premi (fino al 28 Maggio 2021) - PREMIATI REVOLUTION : + ACQUI- STI + PUNTI ACCUMULI + PREMI IN PALIO, Link: https://www.premiati.gruppoiccrea.it/.
- POS: iniziativa “MPAY”, il Mobile Pos che permette di accettare pagamenti con tablet e smartphone.
- FORMULA CASA SICURA: campagna dedicata ai clienti che hanno già stipulato una polizza casa con Bcc di Recanati e protegge l’immobile, adibito a civile abitazione e il suo contenuto dai danni causati da terre- moto, alluvione o inondazione.
- KEY MAN: campagna volta a tutelare il patrimonio umano dell’Azienda e garantire la continuità aziendale in caso di perdita della figura professionale di riferimento. Un’assicurazione sulla Vita dell’uomo chiave è finalizzata a sostenere economicamente l’azienda nella eventualità di una prematura scomparsa di un soggetto rilevante.
- FONDO PENSIONE Aperto Aureo «PERTEMPO»: L’opportunità della previdenza complementare riguarda tutte le età: i lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, ma anche inoccupati, che abbiano compiuto un anno in meno rispetto al raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia per il regime obbligatorio; i familiari fiscalmente a carico e i minori; i pensionati (si devono scrivere 12 mesi prima della maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia). Ai giovanissimi che, al momento dell’adesione, non abbiano compiuto 18 anni
- PAC: con particolari promozioni che prevedono riduzioni nelle commissioni di accesso per sottoscrizioni entro il 31/12/2020.
- BCC CRECO - CREDITO AL CONSUMO E CESSIONE DEL QUINTO: grazie all’offerta “Crediper Green” valida fino al 31.12.2020 e l’accesso alla cessione del quinto per clienti di età compresa tra 61-75 anni con accredito pensione.
- SVILUPPO RACCOLTA GESTITA: consulenza specifica e personalizzata per in- vestimenti in prodotti di raccolta gestita ovvero fondi/sicav e assicurativo a contenuto finanziario
Come consuetudine ci piace concludere che, consci del ruolo sociale ricoperto dalle BCC e delle maggiori responsabilità che questo impone rispetto al resto del sistema creditizio, la BCC di Recanati e Colmurano è fiera e pronta a raccogliere la sfida, nella consapevolezza che il successo della banca si traduce in un successo per il territorio e per l’intera collettività locale.
Si avvicina la fine di un 2020 destinato a rimanere per sempre nella memoria di tutti, non solo delle persone ma anche delle aziende. La BCC come ha affrontato questa situazione particolare nella prima fase e nell’attuale?
Il periodo che va dalla fine dell’inverno a tutta la primavera 2020 è stato sicuramente un periodo che solo ricordarlo fa rabbrividire. La pandemia ha colto di sorpresa tutti ed ha trovato il mondo intero completamente impreparato. Il loockdown, imposto dal governo italiano il 9 marzo 2020, ha affondato la già debole economia nazionale. Per quanto concerne l’aspetto sanitario, al fine di evitare che l’epidemia potesse diffondersi all’interno della Banca, il nostro Istituto ha cercato sin da subito di redigere protocolli molto stringenti, sia per i dipendenti, sia per la Clientela che si recava nelle varie filiali. Per quanto concerne invece l’aspetto operativo, la nostra BCC è stata sempre disponibile ad interloquire e ad incontrare tutta la Clientela che ne faceva richiesta per meglio comprendere le difficoltà e le esigenze di ogni singolo richiedente. Tutto ciò per definire gli interventi e per trovare le soluzioni più idonee per ogni singola posizione. Il gravoso lavoro svolto nella primavera scorsa ha fatto maturare nella nostra struttura preziose esperienze, che oggi ci consentono di gestire le problematiche derivanti dal secondo picco dell’epidemia attualmente in corso, senza affanno ed in modo ordinato.
Oggi più che mai le comunità hanno bisogno di una Banca che sia veramente rispondente alle esigenze del territorio: Lei ritiene che si stiano dando le risposte giuste?
Ritengo di si. In questo momento tutte le Banche stanno cercando di assistere i propri Clienti proponendo servizi, ma soprattutto fornendo la liquidità necessaria per assicurare la continuità aziendale e quindi per evitare danni permanenti alle imprese ed al sistema economico nel suo complesso. Le Banche locali stanno facendo tutto il possibile per sostenere le attività economiche del territorio, soprattutto quelle minori che per una serie di motivi sono spesso anche quelle più fragili. Una Banca di Credito Cooperativo ha nel suo DNA questa missione ed io credo che la nostra BCC stia assolvendo il proprio compito con dedizione e grande determinazione.
Tanti fattori stanno incidendo sull’andamento dell’economia, manca la serenità da parte dei consumatori e sino a quando la pandemia non sarà stata debellata, difficile pensare a situazioni di equilibrio; questo cosa comporta per la Banca?
È noto che la gente è portata a spendere di più quando c’è ottimismo, serenità e soprattutto sicurezza del posto di lavoro. Oggi molti artigiani, commercianti e professionisti hanno visto crollare drasticamente il volume del giro di affari ed in loro prevale ansia, insicurezza e pessimismo. In un contesto come l’attuale la gente tende a risparmiare e a posticipare quanto più possibile gli acquisti non strettamente necessari. Lo stesso discorso vale anche per le imprese che, preoccupate per le incerte prospettive economiche, hanno congelato i loro piani di investimento già programmati e stanno rielaborando business plan molto più conservativi. Nessuno può prevedere al momento, come e quando si possa uscire definitivamente da questa delicata situazione. Il mondo medico - scientifico ipotizza che con la ormai prossima vaccinazione, la trasmissione del virus dovrebbe affievolirsi, se non azzerare, nella seconda parte del 2021. Se ciò si dovesse avverare, l’economia tornerà a crescere e presumibilmente torneranno a crescere le richieste di finanziamento alle imprese e di mutui alle famiglie.
Anche se non si possono ancora avere dei numeri certi, dopo l’utile degli ultimi anni, come si chiuderà il bilancio dell’esercizio attuale?
Il brusco e forte calo del prodotto interno lordo italiano non poteva non impattare anche sui bilanci degli Istituti di Credito. Per ragioni prudenziali tutte le Banche hanno dovuto effettuare nel corso dell’anno ulteriori accantonamenti sui finanziamenti già erogati e ciò per tenere conto di possibili difficoltà che la crisi in atto può determinare nel processo di rimborso da parte della Clientela dei crediti concessi. Non ci sbilanciamo ancora sui dati perché non definitivi, ma possiamo ritenere che nonostante tutto l’esercizio 2020 si chiuderà per la Banca in maniera piuttosto positiva, ed in linea con quanto avvenuto negli ultimi anni.
Un anno di grandi impegni per riorganizzare il lavoro anche all’interno, preparare il personale a seguire nel miglior modo i bisogni della clientela per quanto riguarda moratorie, finanziamenti e tanto altro….
Si, il 2020 è stato un anno particolarmente impegnativo per tutto il nostro organico. Il Covid19 ci ha costretti ad organizzarci per consentire ad una parte dei dipendenti di operare da casa, mentre per quanto concerne il lavoro negli uffici della sede e delle filiali, si è provveduto ad adottare tutti i protocolli via via suggeriti dalle autorità: distanziamento, igienizzazione per- sonale, sanificazioni degli ambienti. Nel periodo più critico, e cioè marzo – giugno 2020, la Direzione ha creato una task – force composta da più funzionari per esaminare e rispondere nel tempo più rapido possibile a tutte le richieste di finanza da parte della Clientela. In questo periodo la mole di lavoro inerente morato- rie e finanziamenti coperti dalla garanzia dello Stato è stata davvero enorme. Un impegno gravoso per tutta la struttura, che è stata come sempre, all’altezza della situazione fornendo le risposte nei tempi e nei termini che la Clientela si aspettava.
Lei è sempre stato convinto della forza del nostro territorio per il superamento della crisi economica ma, quando sembrava che molti potessero rialzarsi, ecco arrivare il Covid-19; crede che il prossimo sarà l’anno della ripresa?
Gli economisti prevedono per il 2021 un rimbalzo del prodotto interno lordo di tutti i principali comparti. È difficile prevedere quanto forte potrà essere questo rimbalzo perché le variabili in gioco che possono influire sono molteplici. Dipenderà dal clima di fiducia che si riuscirà a ricreare sui mercati internazionali e questo clima di fiducia sarà strettamente collegato all’efficacia dei vaccini che a breve saranno disponibili e dalla durata della protezione che potranno assicurare. Eventuali ritardi nella somministrazione dei vaccini o una efficacia parziale impatterebbero in maniera molto negativa sulla ripresa economica.
La BCC che ruolo potrà avere per aiutare i commercianti di quei settori maggiormente colpiti?
Il commercio al dettaglio è stato uno dei settori più penalizzati dalla pandemia e credo che ci vorrà del tempo per rimarginare le profonde ferite che ha subito. L’economia tornerà a crescere ma per il settore del commercio al dettaglio probabilmente questa ripresa da sola non sarà sufficiente a dargli nuovo vigore. Il commercio al dettaglio si trova schiacciato da una parte dalla crisi, dall’altra dallo strapotere dei colossi delle vendite on-line, che sfruttano le economie di scala e che godono anche di enormi vantaggi fiscali. È una partita impari ed è necessario che le autorità europee trovino il modo per regolamentare una volta per tutte il commercio elettronico in modo che i due comparti possano coesistere e convivere in modo profittevole per entrambi. La nostra BCC cercherà di incrementare gli sforzi sin qui messi in atto per mitigare le difficoltà delle categorie più penalizzate mettendo a disposizione, per il tempo necessario, tutti gli strumenti di cui dispone.
Come l’ICCREA, cui la BCC di Recanati e Colmurano ha aderito, potrà dare il suo apporto ai vari Istituti per sostenere le aziende in difficoltà?
Il ruolo di Iccrea, cioè della Capogruppo, è determinante ora e lo sarà ancora di più in futuro per il comparto del Credito Cooperativo. Molti servizi, di competenza in passato delle singole BCC, in futuro saranno forniti dalla Capogruppo. Alla Capogruppo sarà anche demandata la gestione di molte funzioni che possono essere svolte a distanza. Questo parziale accentramento presso ICCREA di diverse attività non solo assicurerà più specializzazione e maggiori competenze ma permetterà anche di contenere i costi. Le risorse che si verranno a liberare per questo parziale accentramento di alcune funzioni libererà delle risorse all’interno delle singole BCC che potranno essere utilizzate in attività più redditizie ed a tempo pieno nella gestione delle relazioni commerciali con la Clientela e nell’attività di consulenza sempre più specializzata, con la possibilità, grazie al supporto della Capogruppo Iccrea, di poter proporre un’offerta sempre più ampia ed all’altezza dei maggiori competitor presenti sul mercato. È risaputo che fare squadra, ed è ciò che faremo con la Capogruppo, consente di sfruttare appieno le sinergie e porta sempre grandi benefici.
Nonostante il Covid-19 la BCC ha dato prova della sua crescita, ha ricevuto riconoscimenti e, soprattutto la rinnovata fiducia della clientela. Quali altri obiettivi perseguire di qui a breve-medio termine?
È sotto gli occhi di tutti come il lavoro fatto negli ultimi anni stia dando i sui frutti. Mi sento in dovere, a nome dell’intero CDA, di ringraziare tutti i dipendenti per l’attaccamento all’azienda, per l’impegno profuso e la professionalità mostrata. Negli ultimi anni la Banca ha ottenuto importanti riconoscimenti da parte di noti organismi per la qualità dei servizi offerti ed ha speso tempo ed impegnato risorse umane per creare con le aziende e con le famiglie un rapporto cordiale e costruttivo. Questo importante lavoro relazionale non potrà non tradursi in nuove opportunità di crescita per il nostro Istituto per quanto riguarda gli impieghi, la raccolta e tutti gli altri servizi che la Banca può fornire alle imprese ed alle famiglie del nostro territorio.
Nel mezzo di una grave situazione economica legata alla pandemia da covid-19, sono riemerse ipotesi di riforma delle BCC, in virtù di numerose richieste provenienti dal mondo cooperativo derivanti della scarsa conciliabilità tra il sistema del credito cooperativo e la macro-vigilanza esercitata dalla BCE.
Il Governo ha manifestato di conoscere le richieste e le aspettative che vengono dalle BCC, come testimoniato dalle parole del Presidente del Consiglio che, nel corso dell’assemblea di Confcooperative del 6 ottobre 2020, ha testualmente affermato che “Il mondo cooperativo bancario sta evidentemente soffrendo, i segnali sono molto evidenti rispetto a un quadro di riforma progettato nel 2016” e che su questo tema occorre avviare e condurre un’appropriata riflessione. Non posso promettere l’esito della riflessione, ma c’è l’impegno del governo a lavorare insieme per mettere a punto le criticità e lavorare anche in sede europea perché queste criticità possano essere superate.
Lo stesso premier ha sottolineato che “La riforma era nata per rafforzare le banche di credito cooperativo dal punto di vista patrimoniale e rafforzarne la resilienza ma rischia di portare a un’eccessiva omologazione regolamentare del modello bancario con vincoli pensati per le banche cosiddette sistemiche che rischiano concretamente di frenare l’erogazione di liquidità sul territorio”.
Federcasse ha espresso apprezzamento per le parole del Premier evidenziando che le attuali regole non permettono alle BCC di assicurare la funzione di banche del territorio, connaturato alla loro struttura, alla loro funzione ed allo scopo mutualistico che ne caratterizza il mezzo ed il fine della loro attività.
Il Presidente di Federcasse, Augusto Dell’Erba, ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l’impegno a sviluppare, a livello governativo, una riflessione adeguata sulla necessità di rimuovere vincoli ed ostacoli che non consentono alle BCC di svolgere la loro funzione di sostegno alle imprese ed alle famiglie del territorio.
Il tema è sensibile ed è dimostrato dalla necessità (e dalle difficoltà) che le capogruppo hanno di sostenere le BCC e di consentire, a loro volta, di svolgere l’insopprimibile ruolo di banche territoriali.
Ad ottobre 2020 Iccrea Banca ha collocato presso gli investitori istituzionali un’obbligazione “senior preferred” da 500 milioni, con scadenza nell’ottobre del 2025.
L’obiettivo è chiaro: “La nuova emissione conferma la volontà del gruppo di consolidare il proprio ruolo sui mercati finanziari domestici e internazionali nell’ottica di sostenere la crescita e lo sviluppo dei territori di riferimento delle Bcc” ha dichiarato Mauro Pastore, direttore generale di Iccrea Banca.
Il prospetto informativo dell’obbligazione spiega che l’emissione si inserisce in un più ampio programma da complessivi 3 miliardi, con “finalità di funding” e, quindi, con l’obiettivo di reperire risorse “e di migliora- mento della struttura di capitale regolamentare”.
La principale criticità di fondo che induce il credito cooperativo a chiedere un concreto intervento legislativo è costituita dal fatto che la normativa bancaria europea non riconosce le BCC come banche less significant, devalorizzandone il ruolo di banche del territorio attente alle economie locali; infatti, nell’attuale contesto normativo nazionale e comunitario, le BCC sono considerate, per via dell’appartenenza a gruppi bancari di credito cooperativo, banche di tipo significant sotto il profilo del rischio, soggiacendo allo stesso sistema di controllo ed alle medesime procedure della capogruppo.
Ciò significa che una BCC di piccole dimensioni, ad esempio con due o tre filiali, sia assoggettata alle stesse regole previste per banche di grande dimensioni, con i vincoli e le limitazioni che possono sussistere in tema di finanziamento delle PMI e delle famiglie.
In questo contesto si è inserito un emendamento del M5S al Decreto Agosto che, sostanzialmente, prevedeva la trasformazione dei due gruppi cooperativi costituiti, Iccrea e Cassa Centrale Banca in sistemi di tutela istituzionale (ISP).
Ciò avrebbe comportato per le BCC di non far più parte di un gruppo bancario c.d. significant, vigilato direttamente dalla BCE e, dunque, di poter essere considerate less signifcant riassumendo una maggiore autonomia da logiche di gruppo che impongono di agire secondo le regole comunitarie, non tenendo conto delle caratteristiche tipiche delle banche di credito cooperativo.
In particolare, tale emendamento stabiliva che le due capogruppo del credito cooperativo assumessero il ruolo di soggetto gestore del sistema ISP, previa autorizzazione della Banca d’Italia, il quale funziona con un meccanismo di garanzia incrociata tra le banche aderenti.
I sistemi ISP avrebbero conservate gli stessi “processi di classificazione, monitoraggio e controllo dei rischi delle banche aderenti”, mentre gli indirizzi strategici, le politiche di gestione e l’assunzione dei rischi sarebbero indicati dalle capogruppo.
Le capogruppo, dunque, sarebbero diventate soggetto gestore che “esercita poteri di intervento proporzionati alla rischiosità delle banche aderenti, incluso il potere di nominare, opporsi alla nomina e revocare uno o più componenti degli organi di amministrazione e controllo delle banche aderenti”.
Al medesimo soggetto gestore dovrebbero essere previamente comunicate “le decisioni di rilievo strategico quali fusioni, scissioni in- vestimenti partecipativi e immobiliari, apertura, trasferimento o chiusura di dipendenze”.
Pertanto, l’obiettivo di tale emendamento era di consentire alle BCC di conservare una limi- tata autonomia gestionale, a fronte del vantaggio di poter essere considerate less significant, non soggiacendo più alla vigilanza della BCE. Tale emendamento è però rimasto lettera morta, essendo stato dichiarato inammissibile e, dunque, stralciato, con la conseguenza che gli auspicati interventi di modifica del quadro normativo, tesi a recuperare il ruolo di banche less significant delle BCC, appaiono ancora difficili da raggiungere.
Non resta che prendere atto che la rimozione delle più evidenti criticità derivanti dalla riforma del 2016 del credito cooperativo è una questione che politicamente non solleva interesse e che sembra esservi scarsa attenzione per il delicato ruolo che le BCC svolgono nei rispettivi territori, a favore del tessuto economico locale e delle famiglie.
Perché è fuori discussione che le BCC non possono essere trattate come al pari di una banca ordinaria o, peggio ancora, alla stessa stregua di una banca di dimensioni europee.
Eppure basterebbe poco per restituire una maggiore autonomia alle BCC ed il loro posizionamento come banche less significant: sarebbe sufficiente modificare l’art. 37-bis t.u.b., eliminando l’obbligo di redigere il bilancio consolidato del gruppo bancario cooperativo, pur mantenendo ferma l’attività di direzione e coordinamento.
Ma, come spesso accade, le soluzioni semplici sono quelle più difficili da perseguire.
La BCC Recanati e Colmurano ha presentato lo scorso giovedì 10 Settembre 2020, nel corso del convegno sul tema “Ecosisma bonus 110%”, le linee guida del proprio intervento, insieme ai rappresentanti di Harley&Dikkinson e del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, quarto gruppo bancario italiano, di cui fa parte anche la BCC di Recanati e Colmurano. Grande successo per il primo convegno in diretta streaming realizzato dalla BCC Recanati e Colmurano con centinaia di utenti online, su Youtube e Facebook, che si sono aggiunti a quelli in presenza; il tutto nel rispetto delle misure anti-covid. Dopo i saluti del Presidente Sandrino Bertini, che ha ricordato l’importanza della tematica ed il ruolo attivo della banca nei progetti di riqualificazione a sostegno delle imprese locali, del settore edile e più in generale del territorio, sono intervenuti Matteo Paolucci in rappresentanza del Gruppo Iccrea e Patrizio Perini di Harley&Dikkinson.
Gli esperti hanno fornito informazioni dettagliate sul complesso iter procedurale e sui tanti controlli connessi all’ecobonus. È stata rimarcata inoltre la partnership di Iccrea Banca con Eni Gas e Luce ed Harley&Dikkinson al modello “CappottoMio”, il servizio specifico finalizzato alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza sismica degli edifici condominiali e unifamiliari e che va a soddisfare tutte le esigenze delle abitazioni, sia dal punto di vista tecnico sia finanziario, con enormi risparmi in termini di consumo energetico e di emissioni Co2. Numerosi gli interventi da parte dei presenti in sala e del pubblico on-line che hanno interagito costantemente con la diretta.
Ha concluso i lavori il Direttore generale della BCC Recanati e Colmurano, Fabio di Crescenzo, ribadendo l’interesse della banca nei riguardi dell’ecobonus e la disponibilità a fornire tutti i chiarimenti necessari alla clientela nonché il supporto operativo e finanziario che è stato predisposto con la stessa Iccrea Banca. L’ampia adesione al convegno, sia in presenza sia on-line, testimonia l’attualità del tema affrontato ed il grande lavoro svolto dalla Bcc di Recanati e Colmurano in termini di digitalizzazione dei canali di comunicazione.
Per tutti coloro che vogliono rivedere il convegno è disponibile la replica sul canale Youtube ufficiale della Banca.
Link video: https://youtu.be/Bgih-k7RGsY
La BCC di Recanati e Colmurano ha organizzato per giovedì 10 settembre alle ore 18.00 un convegno in diretta streaming sul tema “Ecosisma Bonus 110% - Linee guida e chiarimenti operativi”.
Una misura di aiuto pubblico di portata storica, che rappresenta una possibilità imperdibile per riqualificare il patrimonio immobiliare con importanti risparmi, soprattutto in termini di consumi energetici e di impatto ambientale.
Saranno concessi infatti bonus fiscali fino al 110% della somma spesa per le diverse tipologie di interventi previsti fino al 31 Dicembre 2021.
In tale contesto d’azione, il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, quarto gruppo bancario italiano, di cui fa parte anche la BCC di Recanati e Colmurano, ha siglato un accordo con Eni Gas e Luce e Harley&Dikkinson, aderendo a Cappotto Mio, il servizio finalizzato alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza sismica degli edifici condominiali e unifamiliari e che va a soddisfare tutte le esigenze delle abitazioni, sia dal punto di vista tecnico sia finanziario.
Importante sarà assicurare anche la corretta gestione del complesso iter procedurale, evitando quindi rischi di mancato beneficio del credito fiscale da parte degli utenti e delle imprese esecutrici.
Questi sono alcuni dei temi che la BCC di Recanati e Colmurano affronterà durante il convegno organizzato in diretta streaming sui canali ufficiali Facebook e Youtube dell’Istituto a partire dalle ore 18.00.
>> Per diretta Facebook: https://www.facebook.com/recanatibcc
>> Per diretta Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCuwi244Fxoy4PwdDryDtu5w
Presidente, tre anni di mandato per guidare la BCC fuori dalle difficoltà; vogliamo fare un bilancio di quanto è stato fatto?
Nel mese di maggio del 2017 questo CDA ha iniziato il proprio mandato e la situazione della Banca era ancora piuttosto difficile. La strada che si prospettava davanti a noi era quella di procedere rapidamente con una aggregazione con una BCC limitrofa. Il primo esercizio e cioè l’esercizio 2017 non è stato particolarmente brillante. Le cose hanno iniziato a migliorare dal mese di settembre del 2018, con l’insediamento del nuovo Direttore Generale Fabio Di Crescenzo.
Particolarmente positivo è stato l’esercizio 2019 che ha consentito alla Banca di chiudere il bilancio con un utile netto di 278.724 euro, nonostante gli importanti accantonamenti effettuati per allineare i parametri del credito deteriorato del nostro Istituto a quelli richiesti dalla Banca Centrale Europea. Questi accantonamenti hanno migliorato sensibilmente tutti gli indicatori consentendo alla nostra BCC di essere promossa recentemente dalla Capogruppo nella categoria delle Banche più virtuose.
Un sistema bancario cambiato profondamente, l’adesione ad ICCREA e la BCC è tornata a ricoprire un ruolo determinante come “Banca del territorio”...
La riforma bancaria attuata dal governo Renzi, che ha portato alla costituzione dei Gruppi Bancari del Credito Cooperativo, ritengo sia stata molto positiva perché da un lato ha lasciato inalterata l’agilità territoriale di ogni singola BCC, dall’altro ha assicurato maggiore solidità patrimoniale, garantita dall’insieme delle BCC attraverso il patto di coesione.
Per sintetizzare possiamo dire che ogni BCC opera singolarmente sul territorio di competenza in modo veloce e snello come in passato, ma a livello patrimoniale non risponde più singolarmente perché, in caso di necessità, per il patto di coesione sottoscritto, le altre BCC sono tenute ad intervenire in forma congiunta.
L’appartenenza al Gruppo, di fatto, conferisce ad ogni singola BCC maggiore solidità e fornisce più garanzie a soci, risparmiatori e clienti.
Gli obiettivi che il nuovo CdA si era dato nel 2017 sono stati raggiunti?
Beh, direi che non solo i risultati che il CDA si era prefissato sono stati ampiamente raggiunti, ma sono stati largamente superati. La Capogruppo Iccrea, una volta ottenuta l’autorizzazione dalla BCE alla costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo, ha provveduto, in base ai parametri di ogni singola BCC, alla classificazione delle Banche affiliate.
Le BCC sono state suddivise in tre tipologie di gestione ed in sette classi che vanno dalla lettera A alla lettera G. Si è in gestione ordinaria per le Banche più virtuose (lettera A e B), si è in gestione coordinata per le Banche che presentano delle significative criticità (lettere C e D) e si è in gestione controllata per le Banche che presentano forti criticità (lettere E, F, G). La BCC di Recanati e Colmurano era stata classificata Banca coordinata, lettera D.
Grazie agli ottimi risultati conseguiti nell’ultimo periodo, i principali indici della nostra BCC sono migliorati sensibilmente e la Capogruppo in data 13 maggio 2020 ha promosso la Banca dalla gestione coordinata alla gestione ordinaria. In un solo colpo l’Istituto, con un doppio salto di categoria, è salito dalla lettera D alla lettera B, rientrando così nel gruppo degli Istituti più virtuosi.
Recupero del rapporto con il Personale e gli investimenti sullo stesso, quanto hanno inciso sul risultato finale?
Ho spesso detto che il personale è un asset fondamentale per qualsiasi società. Lo è ancora di più per una Banca perché il business di un Istituto di Credito si basa molto sulla professionalità e sulle capacità relazionali dell’intero organico.
È di fondamentale importanza puntare sulla formazione e crescita del personale, così come è indispensabile creare un clima aziendale sereno e propositivo dove tutti possano sentirsi parte integrante di una squadra vincente. L’orgoglio e lo spirito di appartenenza del personale hanno contribuito molto a ricreare quel rapporto cordiale e di fiducia con la Clientela, elementi questi che sono alla base degli ottimi risultati conseguiti.
I consuntivi degli ultimi tre anni come si spiegano, in particolare l’utile del 2019?
In questi tre anni la Banca è migliorata per quanto concerne l’aspetto organizzativo, ha razionalizzato i costi, si è adoperata per motivare il personale ed è tornata a dialogare con il territorio. Ora la BCC di Recanati e Colmurano è una squadra forte e coesa nella quale si è ottimamente inserito e gioca un ruolo importante il nostro Vice Direttore Generale e Responsabile dell’Area Commerciale Davide Celani, con noi dal 1° giugno 2019. In futuro si farà sempre meno banca aspettando il cliente in sede, mentre si farà sempre più banca all’esterno con innovative modalità di lavoro. Visitare aziende e famiglie e partecipare ad incontri ed eventi è ciò che la nostra BCC si prefigge di fare con maggiore determinazione per promuovere i suoi servizi e per allacciare nuove relazioni.
Cosa prevede per il 2020 alla luce di quanto accaduto con la pandemia?
È molto difficile fare delle previsioni per l’anno in corso perché i fattori che incideranno sull’andamento dell’economia sono molteplici. Ci sarà da capire come si comporteranno i consumatori nei prossimi mesi. In genere si tende a fare acquisti quando si è tranquilli e sereni.
Oggi purtroppo questa serenità manca e se la gente è preoccupata per il proprio futuro e per quello dei propri familiari tende a ridurre la propensione al consumo. Comunque, se con l’arrivo della stagione estiva la pandemia tenderà a dissolversi e non comparirà di nuovo in autunno, come purtroppo molti scienziati temono, progressivamente si tornerà ad uno stile di vita più equilibrato, anche se per dimenticare completamente ciò che è avvenuto ci vorrà del tempo.
La Banca ha risposto al meglio al bisogno delle attività del territorio?
A seguito del decreto “Cura Italia“ e del decreto “Liquidità”, la Banca si è subito attivata ed ha attivato una task force per seguire al meglio e quanto più velocemente possibile le necessità della clientela. Le moratorie, e cioè la sospensione fino al 30 settembre del 2020 delle rate dei vecchi.
L’assemblea ordinaria dei Soci della Banca di Credito Cooperativo di Recanati si è tenuta nei giorni scorsi, nel rispetto delle normative stabilite a seguito dell’emergenza Covid-19 per discutere e deliberare su diversi punti posti all’ordine del giorno.
In primis il bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 con la destinazione del risultato di esercizio, la determinazione, ai sensi dell’art. 30 dello Statuto sociale, dell’ammontare massimo delle posizioni di rischio che possono essere assunte nei confronti dei soci, dei clienti e degli esponenti aziendali, quindi l’informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione durante il decorso esercizio.
A seguire l’approvazione delle “Politiche in materia di remunerazione e incentivazione”, la determinazione del compenso e del rimborso spese a favore di amministratori e sindaci, la polizza assicurativa per responsabilità civile e infortuni professionali (ed extra-professionali) degli esponenti aziendali con le relative deliberazioni. La seconda parte dell’Assemblea prevedeva la nomina dei Componenti del Consiglio di Amministrazione; del Presidente e dei Componenti del Collegio Sindacale; del Presidente e dei Componenti del Collegio dei Probiviri.
Una sola la lista dei Candidati al Consiglio di Amministrazione proposta dallo stesso organismo, con la quasi totale riconferma dei componenti uscenti visto che al posto di Raimondo Capacchietti è stata inserita Silvia Burini, imprenditrice di Recanati.
Nel nuovo Collegio Sindacale Giuseppe Rivetti (Presidente) candidato alla presidenza e Alessandro Benigni e Luca Mira Sindaci effettivi. I Sindaci supplenti sono stati individuati in Pasquale Morbidoni e Sonia Rossi. Candidati al Collegio dei Probiviri Rosaria Garbuglia (Presidente), Emiliozzi Enrico Antonio e Sergio Lamberti Probiviri effettivi, supplenti Massimo Biondi e Raffaella Santinelli. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, nella prima seduta post assembleare del 15 giugno ha provveduto poi a nominare, come previsto dalle normative statutarie, il Presidente Sandrino Bertini riconfermato per il prossimo triennio dopo i positivi risultati raggiunti nel mandato precedente e, con lui, i vicepresidenti Paolo Maggini (Vicario) e Gerardo Pizzirusso.
È stato inoltre nominato il Comitato Esecutivo con la riconferma dei precedenti componenti quali Roberto Toninel (Presidente), Giacomo Camilletti (Vice Presidente), Mirella Ascani, Alfredo Giampaoli e Capacchietti sostituito da Silvia Burini. Sempre da Statuto, si è provveduto alla nomina dell’Amministratore designato, individuato in Mirella Ascani.
Articolo a firma dell'Avv. Paolo Maggini, Vice Presidente Vicario BCC di Recanati e Colmurano
Credo che al di là delle problematiche che oggi vedono la Nostra Banca impegnata in prima linea in un periodo estremamente delicato, quale indubbiamente è quello che stiamo vivendo sulla nostra pelle, meriti una riflessione questa fase conclusiva del mandato conferito dai soci al nostro Consiglio d’Amministrazione.
Dico subito che le cose da fare e le sfide che ci attendono sono, dal punto di vista delle qualità, ancor più impegnative di quelle già fatte ed affrontate. È bene allora fornire ai soci, alla clientela ed alla nostra forza lavoro, adeguata rappresentazione dei principi su cui dovrà continuare a fondersi l’azione di governo di noi amministratori. Proprio perchè le dinamiche economiche e normative sono in continua evoluzione, ogni nostro prodotto, ogni nostra iniziativa, dovrà essere concepita e partorita all’insegna del miglioramento del rapporto con i nostri soci e la nostra clientela.
La Nostra Banca non può, e mai dovrà, venir meno alla sua vicinanza al territorio, alla media e piccola impresa, alle famiglie. Non riesco, e non voglio, concepire banca diversa da questa. In una lettera inviata a Federcasse nel 2008 dall’allora Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, si legge: “Le potenzialità del Credito Cooperativo risiedono nell’attitudine a sostenere l’economia dei territori non solo offrendo risorse finanziarie, ma anche favorendo l’instaurazione di quella fitta rete di conoscenze e relazioni che consente anche alle imprese minori di beneficiare di un sostegno continuativo e calibrato alle proprie esigenze”.
Essere sensibili alle esigenze del territorio costituisce infatti il punto di partenza al fine di intraprendere percorsi innovativi in cui la BCC è e sarà chiamata a fornire un contributo fondamentale in primari settori strategici, quale, fra gli altri, quello ambientale. Sotto quest’ultimo aspetto sarebbe interessante promuovere un’iniziativa che si fondi su una precisa intesa da articolare con il Comune di Recanati e con gli altri Comuni ove operano le Nostre Filiali: un accordo a sostegno di cittadini ed imprese che effettueranno lavori di ristrutturazione di immobili situati nel centro storico, di ammodernamento della rete energetica, di ammodernamento della rete idrica e di bonifica dell’amianto. L’intesa potrà basarsi su nuove opportunità finanziarie e sgravi tributari in grado di supportare le iniziative in tre settori specifici:
a) Miglioramento del patrimonio immobiliare del centro storico;
b) Risparmio e valorizzazione delle risorse energetiche;
c) Risparmio e valorizzazione delle risorse idriche;
d) Bonifica dell’amianto
Si tratterebbe di un’operazione innovativa di finanza di comunità in cui il Comune andrebbe a fissare le priorità d’intervento mentre la BCC di Recanati e Colmurano sarebbe chiamata a fornire gli strumenti finanziari che potranno essere utilizzati da cittadini ed imprese per interventi di miglioramento dei beni privati che, nel loro complesso, contribuiscono a perseguire obiettivi di pubblica utilità.
In buona sostanza il Comune sarà chiamato a verificare la fattibilità di sgravi fiscali nell’ambito di previsione 2021/2023, mentre la BCC di Recanati e Colmurano garantirà ai soggetti privati i finanziamenti necessari per gli interventi.
Ulteriore iniziativa andrebbe rivolta allo studio ed agli stu- denti mettendo a disposizione dei GIOVANI almeno due tipi di finanziamento:
1) un prestito rivolto ai giovani tra 20 e 26 anni che intendano proseguire la laurea triennale per entrare con maggiori competenze nel mondo del lavoro (dai 3 ai 5 mila euro);
2) un prestito a tasso agevolato e senza spese per giovani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni (eventualmente esteso ai giovani soci fino all’età di 35 anni), finalizzato a finanziare corsi di formazione, tasse universitarie, acquisto di testi scolastici, pc e altri device, attrezzature sportive: dai 500 ai 1500,00 euro.
Parimenti non dovremmo dimenticare le esigenze di innovazione e di competività delle nostre imprese. La Nuova Sabbatini è la misura con cui la BCC sostiene gli investimenti delle imprese per l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Ma chi amministra ha anche altro genere di obblighi, e non solo di natura giuridica. Prestare la massima attenzione, ad esempio, alle istanze della propria forza lavoro. È di dirimente importanza la sana e costruttiva interlocuzione con le Filiali, con i preposti, con il personale impegnato nella relazione con la clientela.
Questo confronto deve reggersi al di fuori delle logiche di singoli interessi, all’insegna della massima obiettività d’analisi e della individuazione pragmatica delle soluzioni da prediligere. È in quest’ottica che siamo pervenuti ai risultati odierni (la Nostra BCC è entrata in regime ordinario, Classe B!!!) avendo superato e composto quelle criticità ereditate da un modo di “praticare Banca” ormai edsueto. La BCC è un centro di interesse a servizio della comunità, che si avvale di personale disponibile ma, soprattutto, formato e preparato.
Molto abbiamo puntato e molto dovremmo investire sulla formazione del personale, consapevoli delle esigenze che l’evoluzione del mercato finanziario ci detta, e, in pari tempo, altrettanto attenti a recepire sia le politiche e gli indirizzi della nostra Capogruppo ICCREA, sia gli obblighi derivanti dalla prolifica produzione legislativa nazionale e internazionale.
Abbiamo affrontato mesi difficili, per molti versi drammatici, cercando, da un lato di soddisfare le molteplici necessità della clientela, dell’altro, di salvaguardare la sicurezza delle persone sui luoghi di lavoro. Mi permetto a tal propositivo di rinnovare, anche a nome di dell’interno Consigli d’Amministrazione, un sentimento di sincera gratitudine a tutto il personale ed a tutti coloro che, pur di garantire la continuità del servizio, hanno dato il loro contributo fondamentale benchè consapevoli della loro quotidiana esposizione al rischio del contagio.
Oggi siamo di fronte ad un’alba nuova, ad una realtà economica e sociale che richiederà ancora più impegno, determinazione, coesione (non distaccamento!!!) sociale nell’affrontare le sfide che questo nuovo scenario ci sta sbattendo in faccia. Questo sarà il genere di consapevolezza che ognuno di noi dovrà avere. Oggi più che mai gli anelli della catena dovranno essere ben saldi e coordinati.
La pandemia ancora in corso ha fatto crollare molte certezze in tutti i settori della nostra società e del vivere civile. In questa drammatica fase le maggiori incertezze sono in chiave prospettica e riguardano soprattutto il futuro economico delle imprese e delle famiglie. Gli scenari economici non appaiono incoraggianti e le discussioni politiche a volte sembrano prevalere sulle esigenze concrete e reali del Paese. Il lungo periodo di lockdown ha inferto un duro colpo al sistema produttivo italiano, coinvolgendo la stabilità finanziaria dell’intero Paese, con una ripresa delle attività economiche che si preannuncia lenta ed assai difficoltosa.
In questa fase è esercizio sterile formulare previsioni sul calo del PIL, sull’aumento del debito pubblico e sul fabbisogno finanziario dei prossimi mesi. Troppe variabili sono sul tavolo e sono tutte legate da fattori connessi ad un contesto macro-economico generale, ovvero ad un rilancio del sistema industriale e produttivo globale poiché è difficile ipotizzare che la ripresa economica dell’Italia non sia in gran parte collegata a quel che accade a livello internazionale.
Ricordando la definizione del fenomeno della globalizzazione data da un autorevole economista statunitense, secondo cui esso è da intendere come totale interrelazione tra ambienti competitivi in cui la localizzazione dei mercati diviene aspetto secondario ed irrilevante (così M.E. Porter, Competition in global industries, Boston, 1986), le connessioni ormai indissolubili tra i mercati nazionali e quelli internazionali consentono di comprendere come le situazioni di crisi economica e finanziaria abbiano sempre più un terreno comune in cui propagarsi.
Nel panorama italiano un ruolo importante per il rilancio economico del Paese passa senza dubbio attraverso il sistema bancario, anche tenendo conto delle funzioni attribuite alle banche di immettere liquidità a favore di imprese e famiglie, in forza di garanzie statali per i finanziamenti concessi, come stabilito dai recenti provvedimenti normativi.
L’aver attribuito alle banche il delicato ruolo di “polmone finanziario” del Paese, al di là delle sottostanti valutazioni politiche, costituisce un riconoscimento di quanto sia essenziale avere un sistema bancario al servizio del tessuto produttivo. Non a caso le più autorevoli teorie economiche hanno sempre messo in risalto il forte legame intercorrente tra un efficiente e dinamico sistema finanziario e la crescita economica e in- dustriale di ogni Paese (cfr., ad esempio, R.G. King, R. Le- vine, Finance, Enterpreneurship and Growth: Theory and Growth, in J. Monet. Econ., 1993, 32).
Però occorre prestare attenzione al fatto che il ruolo delle banche, in questa difficile fase di pandemia che stiamo vivendo, è una condizione necessaria, ma non sufficiente perchè la ripresa economica sia assicurata o anche solo sia più agevole. È infatti indispensabile che sia l’intero sistema Paese a fare un passo in avanti, con una visione del futuro ed una corretta individuazione degli strumenti da utilizzare che le forze industriali richiedono a gran voce. È ad esempio necessario snellire le procedure che creano troppi vincoli alle imprese, nonchè ridurre la burocrazia che ne limita l’operatività ordinaria ed appesantisce i rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Si deve altresì pensare a realizzare le infrastrutture necessarie al Paese, con progetti purtroppo fermi da tanti anni e ad ammodernare quelle esistenti. La crescita del Paese passa necessariamente attraverso la visione del futuro e le scelte vanno fatte ora poichè anche in una grave situazioni di crisi nascono delle opportunità che devono essere colte e perseguite. Ma occorre guardare (e pensare) al futuro.
Come dicevo poc’anzi, le banche sono state chiamate in queste settimane a fare di più, a compiere atti di amore verso il Paese e a fornire senza indugio liquidità ad imprese e famiglie. Le banche sono consapevoli del loro ruolo, di ciò debbono e possono fare per svolgere la loro primaria attività di erogazione del credito e di raccolta del risparmio, come sancisce l’art. 10 tub, ma non va trascurato che esse sono costrette ad operare secondo procedure e regole di vigilanza di cui non possono non tener conto. Il rispetto dei coefficienti patrimoniali, nonchè delle procedure di gestione del credito, tanto per citare due aspetti su tutti, rappresentano per le banche un must imprescindibile per adempiere agli stringenti obblighi di vigilanza e per una sana e prudente gestione degli istituti di credito.
Ciò per dire che le banche stanno facendo e faranno il possibile per dare il supporto alle imprese ed alle famiglie in questa difficile fase che il Paese sta vivendo, ma non possono costituire l’unico strumento per superare tale fase e quelle successive. La consapevolezza è di essere in una situazione mai vissuta prima, nè in Italia, nè nel resto del mondo.
Nel 2003 e nel 2008 la crisi era finanziaria e poi si è trasformata in una crisi economica, mentre ora stiamo vivendo un’emergenza sanitaria che ha innescato a sua volta una crisi sociale ed economica che, fortunatamente, solo in parte si è poi trasferita sui mercati se si guarda agli indici di borsa o, per quel che riguarda l’Italia, allo spread tutto sommato rimasto su valori stabili.
Ma il mondo finanziario è diverso da quello dell’economia reale ed è a quest’ultima che occorre prestare attenzione e dedicare ogni risorsa del Paese. Lo strumento indispensabile finora utilizzato è quello riconducibile alla teoria del c.d. helicopter money, ossia consistente nell’immettere liquidità nel sistema; perché tale strumento sia efficace occorre però che i soldi arrivino concretamente nelle tasche degli italiani e soprattutto in quelle delle fasce più colpite, della famiglie a basso reddito, delle piccole e medie imprese e delle partite iva che, nelle scorse settimane, sono state costrette ad interrompere la loro l’attività o subito una consistente diminuzione dei fatturati.
Le imprese italiane necessitano di liquidità per affrontare una crisi drammatica con un mercato interno compromesso e con quello internazionale ridotto in media di oltre il 50%, il tutto con costi a carico consistenti e con ricavi drasticamente diminuiti. Va in primo luogo evitato che le imprese si trovino senza credito per pagare i costi durante i mesi di inattività o di attività limitata. In secondo luogo deve evitarsi che le imprese dubitino della capacità di clienti e fornitori di rispettare i termini di pagamento o l’adempimento delle prestazioni dovute, generando una serie di effetti a catena. Alcuni Paesi hanno subito stanziato rilevanti fondi per sostenere il sistema produttivo e per evitare rischi di tal genere.
Vediamo ad esempio cosa è successo in Germania e negli Stati Uniti, poiché sono i casi in cui l’intervento dello Stato sull’economia è stato poderoso ed immediato. Tra i principali interventi effettuati dallo Stato tedesco meritano di essere ricordate due leggi del CoronaKrisenpaket le quali hanno da subito previsto un intervento complessivo di circa 1.100 miliardi di euro, disponendo le seguenti misure:
- circa 58,5 miliardi di euro sono destinati al settore sanitario per l’acquisto di attrezzature sanitarie, l’incremento dei servizi ospedalieri e la ricerca e lo sviluppo del vaccino contro il coronavirus, oltre a 3,5 miliardi di euro per l’acquisto di dispositivi di protezione ed ulteriori 50 miliardi di euro da utilizzare in caso di necessità;
- l’ampliamento dell’accesso al sussidio per il lavoro a breve termine per il mantenimento dei posti di lavoro e del reddito dei lavoratori;
- circa 50 miliardi di euro in sovvenzioni ai titolari di imprese di piccole dimensioni (sino a 10 dipendenti) e ai lavoratori autonomi gravemente colpiti dagli effetti della pandemia, oltre al differimento sino a tutto il 2020 degli adempimenti fiscali, senza appli- cazione degli interessi.
- l’ampliamento delle prestazioni di assistenza all’in- fanzia per i nuclei familiari con un basso reddito e la semplificazione dell’accesso al reddito di base per i lavoratori autonomi;
Da ricordare anche che la Germania ha utilizzato il Fondo per la stabilizzazione economica (WSF) e il KfW (istituto di credito con finalità simili alla Cassa Depositi e Prestiti ita- liana) i quali hanno regolamentato l’accesso alle garanzie sui prestiti pubblici per imprese di diverse dimensioni, con una dotazione di circa 822 miliardi di euro (pari al 24% del PIL tedesco).
Attraverso il Fondo è stato stabilito il finanziamento di ulteriori 100 miliardi di euro per la fornitura di liquidità a breve termine alle imprese attraverso il KfW, in collaborazione con banche commerciali (con un innalzamento della capacità di garanzia del KfW da 356 a 450 miliardi di euro). Inoltre, è stata prevista l’assegnazione, all’interno del WSF, di 100 miliardi di euro per l’acquisizione diretta di azioni di società di grandi dimensioni interessate a rafforzare la propria posizione patrimoniale.
In definitiva, il Fondo per la stabilizzazione economica ha predisposto un intervento di circa 600 miliardi di euro per il sostegno delle grandi aziende, di cui 400 miliardi di euro di garanzie per i debiti di imprese colpite dalla crisi, 100 miliardi di euro per prestiti o investimenti azionari nelle imprese e altri 100 miliardi di euro per sostenere il KfW.
Un dato per far capire l’efficacia e l’immediatezza degli interventi tedeschi: al 1 maggio scorso, la città-stato di Berlino ha distribuito circa 1,7 miliardi di euro ai lavoratori autonomi e alle piccole imprese della città per aiutarle ad affrontare la grave crisi economica causata dal Covid-19.
Anche negli USA gli interventi posti in essere sono stati di notevoli dimensioni e da subito attuati per consentire ad imprese e famiglie di fronteggiare la crisi economica derivante dalla pandemia in atto. I finanziamenti decisi dal Tesoro americano con il Cares Act sono in buona parte a fondo perduto.
All’interno del Cares Act, provvedimento da 2.200 di dollari varato il 27 marzo scorso e che fornisce 349 miliardi di dollari alle imprese, c’è il pacchetto di sostegno a famiglie e lavoratori il c.d. Paycheck Protection Program and Health Care Enhancement Act (detto anche Enhancement Act) con l’assegno medio mensile fino a 1.200 dollari a favore di persona adulta e fino a 500 dollari per minori fino a 17 anni di età o fino a 3.400 dollari totali per famiglia.
L’Enhancement Act contiene anche un pacchetto federale di aiuti da circa 484 miliardi di dollari destinato a sostenere le piccole imprese e le strutture ospedaliere.
I finanziamenti, con importo massimo per impresa pari a 10 milioni di dollari, sono garantiti integralmente dall’agenzia governativa e devono coprire costi come il pagamento di stipendi, interessi di mutui accesi in precedenza, canoni di affitto o di locazione ed utenze.I finanziamenti hanno una durata biennale ed un tasso di interesse dell’1% ma, se nelle otto settimane successive all’erogazione sono impiegati almeno al 75% per sostenere costi del personale, possono essere convertiti in sussidi a fondo perduto nei limiti ed a patto che si mantengano occupazione e livelli salariali o si riassumano rapidamente i dipendenti frattanto licenziati.
Secondo i dati forniti dal Tesoro americano, i 349 miliardi di dollari previsti dall’Enhancement Act sono stati esauriti in meno di due settimane a causa del gran numero di domande, ma anche alla partecipazione al programma di molte grandi imprese che hanno dunque ricevuto da subito il necessario supporto finanziario per la prosecuzione della loro attività.
Di rilievo quanto previsto dal Cares Act, tramite la Federal Reserve, per il sostegno alle imprese che accedono al mercato finanziario e, in particolare, a quelle che emettono le cc.dd. obbligazioni corporate.
L’intervento della Fed è assai più articolato da quello messo in piedi dalla BCE tramite il Pandemic Emergency Purchase Programme da 750 miliardi di euro, per l’acquisto, sul mercato primario e secondario, di titoli di stato, asset backed securities, covered bond e corporate bond.
Il 9 aprile scorso la banca centrale USA ha stanziato fino a 1.350 miliardi di dollari ovvero, oltre la metà dei fondi previsti dal Cares Act, a sostegno delle imprese mediante un ampliamento delle linee di credito per l’acquisto di titoli corporate, adottando altresì il Main Street Lending Program (MSLP).
Attraverso due strutture create ad hoc, la Fed utilizzerà la Primary Market Corporate Credit Facility (PMCCF) e la Secondary Market Corporate Credit Facility (SMCCF) per acquisti complessivi di 750 miliardi di dollari USA, con intervento per 85 miliardi di dollari da parte del Tesoro americano. La Fed tramite l’MSLP prevedrà prestiti a fondo perduto alle piccole e medie imprese per 600 miliardi di dollari USA, utilizzando sino a 75 miliardi di dollari messi a disposizione sempre dal Tesoro americano.
La Fed ha inserito nel programma di acquisto anche le obbligazioni societarie di alcuni cc.dd. “fallen angel” ovvero, di obbligazioni corporate declassate dalla categoria di investment grade a non investment grade. Sempre di rilievo e di assoluta novità è quanto avvenuto lo scorso 12 maggio, data in cui la Fed ha per la prima volta iniziato ad acquistare, tramite la Secondary Market Corporate Credit Facility, i fondi negoziati in borsa (Etf) su obbligazioni societarie.
Se dall’inizio sono state acquistate obbligazioni societarie a livello di investment grade, la Fed non ha escluso l’acquisto di qualche titolo “spazzatura” (c.d. junk bond) proprio per evitare difficoltà all’accesso al credito alle imprese che più hanno subito l’attuale situazione di crisi economica. Questi interventi della Fed rappresenta- no una chiara dimostrazione dell’obiettivo di fare quanto necessario per garantire il funzionamento del sistema finanziario, in un sistema market oriented come quello americano, in modo che le imprese possano avere la necessaria liquidità per proseguire l’attività e contribuire al rilancio dell’economia in questa fase di pandemia ed in
quella successiva. Al di là della differente natura degli interventi predisposti da alcuni Paesi, e dalle banche centrali, ciò che merita di essere evidenziata è la tempestività di tali interventi predisposti a livello di sistema e la liquidità che è stata subito immessa a favore dei destinatari.
Ciò deve far capire che, ritornando all’Italia, le banche da sole non possono essere decisive per fronteggiare la crisi economica in atto per gli effetti creati dal covid-19, in quanto occorre il necessario concorso dello Stato, ed a livello superiore dell’UE, per far sì che ogni cluster del sistema faccia la sua parte in funzione di un obiettivo ben determinato da raggiungere. In questo contesto emerge tutta la rilevanza, nel panorama bancario italiano, delle banche locali che operano in delimitati contesti territoriali.
Queste ultime sono state da subito assai recettive nel recepire le richieste di supporto finanziario provenienti dalle imprese e dalle famiglie, nel rispetto di una vocazione territoriale che costituisce il loro punto di forza e la caratteristica operativa predominante.
E tra le banche locali le BCC hanno dimostrato di saper meglio interpretare le esigenze della clientela locale costituita, per la maggior parte, da piccole e medie imprese, artigiani, pensionati, commercianti e dai lavoratori autonomi, senza trascurare le altre tipologie di clientela.
La territorialità delle BCC e lo spirito solidaristico cooperativo che ne caratterizza i principi ispiratori sin dalla loro costituzione costituiscono infatti gli elementi fondanti di una banca di credito cooperativo che supporta il territorio in cui essa opera. La pandemia ovvero una situazione di oggettiva e diffusa difficolta economica, ha evidenziato ancor di più l’insostituibile ruolo delle BCC che, nonostante la burocrazia e le tortuose procedure emerse dai recenti provvedimenti normativi, hanno svolto e continuano a svolgere in questa fase una funzione importante per l’economia del territorio e per il sostegno delle imprese e delle famiglie.
Per quanto riguarda la BCC Recanati e Colmurano, a dimostrazione di quanto precede, va detto che essa ha da subito prontamente predisposto ogni intervento per cercare di essere vicino alla propria clientela, adottando misure organizzative finalizzate a ve- locizzare le istruttorie di credito e l’erogazione dei finanziamenti. Ciò nella consapevolezza che, specie in un momento come quello che stiamo vivendo, una banca locale ha il dover di costituire un soggetto economico di riferimento nel territorio in cui opera, dando il proprio contributo e supporto a chi in tale territorio vive e lavora, per perseguire il comune obiettivo di limitare il diffondersi della crisi economica.
Si è chiuso un anno particolarmente positivo per la BCC in termini di ambiziosi ed impegnativi obiettivi raggiunti. Quali sono i fattori che lo hanno determinato?
Si, un anno estremamente positivo. In primo luogo un ritrovato feeling con il Territorio che ci ha consentito di conseguire una invidiabile espansione degli impieghi commerciali: la BCC di Recanati e Colmurano, nel 2019, ha concesso nuovi finanziamenti ad imprese e famiglie per oltre 60/mln di euro, facendo segnare un incremento superiore al 5% rispetto all’anno precedente, una percentuale alla quale deve essere sommata quella che misura il naturale decalage dei mutui in essere e che risulta pari a circa il 15%: sommando le 2 percentuali si supera il 20%, una performance largamente al di sopra della media e con pochi eguali nel panorama del sistema bancario.
E poi un utile di esercizio assolutamente rilevante che ci ha consentito di allineare le coperture sul credito deteriorato a quelle dei migliori Istituti. Ciò a dimostrazione del fatto che la Banca ed il Territorio sono strettamente legati fra loro e che possono e debbono avere obiettivi comuni e coincidenti: sviluppo della Banca e crescita delle attività, degli investimenti e della ricchezza delle comunità locali vanno sempre di pari passo e nella stessa direzione.
La BCC sta guadagnando posizioni tra le Banche a dimostrazione del lavoro svolto in questi ultimi anni...
Al momento dell’avvio del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea (marzo 2019) a tutte le Banche aderenti al Gruppo (circa 150) è stato attribuito un “rating”, risultato di un’approfondita analisi che ha toccato tutti i profili tecnici di ogni Istituto, un rating articolato su una scala di 7 classi di merito (migliore la A, peggiore la G): nelle prime 2 (“A” e “B”) sono state collocate le banche virtuose, in regime ordinario e con piena autonomia, semaforo verde, nella terza e nella quarta (“C” e “D”) le banche con qualche criticità, in regime di coordinamento da parte della Capogruppo e con autonomia limitata, semaforo giallo, per finire con le ultime 3 (“E”, “F” e “G”) dove sono state collo- cate le banche con forti problematicità, in regime di controllo da parte della Capogruppo e con una pressochè nulla autono- mia, semaforo rosso. La Bcc di Recanati e Colmurano è stata collocata nella 4° classe (Banca in regime di coordinamento da parte della Capogruppo e con autonomia limitata, “D”, semaforo giallo).
Nei giorni scorsi, sulla base dei dati al 31/12/2019, la Capogruppo ci ha promosso nella 2° classe di merito (“B”), cioè nella catego- ria delle migliori del Gruppo Iccrea, unica Banca del Gruppo capace di migliorare il proprio posizionamento di 2 classi in un solo anno! Un risultato eccezionale, reso possibile da un bril- lante esercizio che ha prodotto “numeri” che rimarranno negli annali della Banca:
- NPL dal 24 al 16% (indicatore che era attestato al 33% nel settembre 2018),
- Copertura del credito deteriorato elevata ai livelli richiesti dalla Banca Centrale Europea (Sofferenze al 60% e Inadempienze Probabili al 30%), operazione che ha comportato un im- patto in c/economico di circa 5/mln,
- Chiusura in utile di circa 300 mila euro!
Rispetto ai programmi di inizio anno, cosa è cambiato con la pandemia?
Con la pandemia è cambiato il mondo: ogni programma, ogni obiettivo dovrà essere rivisto alla luce del nuovo scenario che abbiamo di fronte; non sarà un anno facile, sarà un anno di transizione da gestire con l’obiettivo di riprendere quanto prima un cammino di crescita, che ci auguriamo sia stato solo temporaneamente interrotto. Ed a dimostrazione che noi non stiamo con le mani in mano, Le posso annunciare ufficialmente che stiamo programmando l’apertura di una nuova Filiale a Civitanova Marche, la nostra zona di naturale espansione, che ci consentirà di presidiare meglio un’area in forte sviluppo anche per l’impetuoso incremento delle presenze di residenti nel circondario umbro di Spoleto, Foligno, Perugia ed al tempo stesso di connetterci direttamente con le 2 Filiali che già operano nella vallata del Chienti, Piediripa di Macerata e Tolentino.
Quanto inciderà la stessa in questo 2020 e negli anni a seguire?
La Banca, che permea la vita di ciascuno di noi nel fornire assistenza, consigli, suggerimenti, stimolo a scelte e progetti di imprese e famiglie, sarà un attore fondamentale nella ricostruzione della fase post lockdown, determinante per il futuro di molte persone. La pandemia ci ha messo di fronte una strada in salita, un percorso accidentato che probabilmente non tutti saranno in grado di affrontare: la Banca dovrà essere elemento di tenuta e sostegno del tessuto economico e motore di un nuovo processo virtuoso di produzione e di diffusione della ricchezza, dove le imprese dovranno mostrare di essere in grado di recuperare velocemente il tempo perduto e di ritrovare la capacità di realizzare fatturati e redditi e le famiglie di riprendere la normale propensione ad alimentare il tasso di crescita dei consumi.
LA BCC ha subito fornito risposte importanti alla clientela e ai soci non appena si è manifestato il Covid-19...
La BCC di Recanati e Colmurano, che ha a cuore le comunità locali in cui opera, ha subito offerto l’assistenza necessaria agli operatori economici dei propri territori assumendo l’iniziativa di concedere finanziamenti di 30 mila euro per fronteggiare le prime difficoltà che si andavano manifestando con l’insorgere della pandemia, anticipando provvidenzialmente i provvedimenti che sono stati poi assunti dal Governo, in primis con la possibilità di ottenere finanziamenti fino ad un massimo di 25 mila euro garantiti al 100% dal Fondo Centrale di Garanzia (importo che nei prossimi giorni verrà elevato a 30 mila euro): una coincidenza che conferisce grande valore all’iniziativa posta tempesti- vamente in atto dalla nostra Banca!
Quali difficoltà ha creato la riorganizzazione dell’attività nelle varie sedi?
La necessità di coniugare la sicurezza dei dipendenti con l’obbligo di continuare a fornire un servizio alla clientela ha creato difficoltà enormi che solo l’abnegazione dei colleghi ha consentito di af- frontare e gestire nel migliore dei modi: abbiamo adottate tutte le misure di protezione possibili per i dipendenti chiamati a presidiare le varie unità operative, facendo largo ricorso, al tempo stesso, a tutte le moderne forme di lavoro (smart working) e di comunicazione (video conferenze) a distanza, al fine di limitare al massimo la presenza nelle sedi della Banca. Abbiamo incentivato l’utilizzo dei sistemi di autonoma gestione dell’operatività da parte dei clienti, almeno per le operazioni bancarie più semplici.
Gestire i prestiti garantiti dallo Stato cosa significa per la Banca?
In queste ultime settimane sono pervenute cen- tinaia di richieste, accompagnate dalla dichiarata necessità di ottenere i finanziamenti garantiti dallo Stato nel più breve termine possibile: abbiamo costituito una task force proprio per far fronte nel migliore dei modi a questa situazione imprevista e straordinaria e posso dire che la nostra Banca è riuscita a non far mancare alle imprese del nostro territorio un adeguato sostegno.
La clientela tradizionale nutre forti aspettative e grande fiducia verso un Istituto di Credito tornato ad essere un preciso punto di riferimento sul territorio...
È vero. La Bcc di Recanti e Colmurano ha recuperato in pieno il suo ruolo di “Banca del Territorio”, cosa che è dimostrata in concreto dal notevole incremento degli impieghi commerciali che si sono registrati nel 2019: imprese e famiglie sanno di poter contare su una Banca sensibile ed attenta alle loro esigenze, a loro vicina.
Rispetto alle aspettative iniziali dopo lo scoppio dell’emergenza, è cambiato qualcosa in termini di richieste non solo delle aziende ma anche delle famiglie?
È cambiato tutto. Si sono sostanzialmente fermate le richieste tradizionali delle famiglie (mutui per acquisto di beni immobili, di auto, mobilio e di sostegno al consumo). Quanto alle imprese, tutto si è concentrato nell’attività connessa con l’erogazione dei finanziamenti previsti dai decreti governativi. Le moratorie, poi, hanno interessato gran parte della clientela, trasversalmente, sia privati che imprese.
Le Banche sono viste come un’ancora di salvezza in questo difficile momento anche per il rilancio dell’economia: sapranno essere all’altezza?
Mai come in questo momento il sistema bancario è visto come l’unico soggetto in grado di fornire un supporto di natura finanziaria a tutti coloro che vivono la difficoltà di dover gestire una situazione nella quale, con la chiusura delle attività, sono venuti meno introiti e ricavi di qualunque genere.
Lo Stato ha fatto la sua parte nel prevedere la sospensione di tutta una serie di pagamenti, nel fornire aiuti alla parte più esposta della popolazione e nell’offrire ampie garanzie su nuovi finanziamenti richiesti per fronteggiare l’emergenza economica originata e connessa con la pandemia. Ma il sistema bancario resta il vero ed unico fornitore di nuova liquidità, un partner fondamentale ed irri- nunciabile per tutte le imprese.
Quanto l’emergenza sarà determinante nei risultati della BCC nella seconda parte dell’anno?
Ho già detto che i programmi del 2020 subiranno un vero e proprio stravolgimento con il rinvio all’anno successivo della loro attuazione. Questo non significa di certo che nel secondo semestre, potendo beneficiare di un generale clima di maggiore serenità, anche in termini di sanità pubblica e sicurezza, non si facciano tutti gli sforzi possibili affinchè anche il 2020 si chiuda con risultati positivi.
Dopo quasi due anni dall’arrivo alla BCC di Recanati e Colmurano, si ritiene soddisfatto del lavoro svolto? Quali obiettivi per un futuro a breve e medio termine?
Sono estremamente soddisfatto del lavoro svolto soprattutto per il fatto di essere riuscito a creare un gioco di squadra che è stato il vero motore ed il vero protagonista di questi 2 anni: i profili tecnici della Banca sono migliorati al di là di ogni più rosea previsione e la promozione della BCC di Recanati e Colmurano fra le Banche virtuose del gruppo Iccrea è un risultato che mi riempie di gioia, orgoglio e soddisfazione.
Sono convinto che, tutti insieme, Dipendenti e CDA, abbiamo compiuto una operazione straordinaria, forse irripetibile, risalendo fino alla parte alta della classifica, in gergo calcistico potremmo dire di essere arrivati in zona “Champions”, ma sono altrettanto convinto che sarà ancora più difficile rimanere sul livello che molto faticosa- mente abbiamo raggiunto: non dobbiamo fare l’errore di guardare indietro e di cullarci sugli allori perché nel nuovo mondo che lascerà in eredità la pandemia non ci sarà spazio per chi non saprà guardare avanti e di anticipare il futuro con umiltà, impegno, determinazione e professionalità.
Il 2019 si è chiuso con risultati lusinghieri, sia in termini di contribuzione al conto economico da parte dell’area Retail ma soprattutto per la numerosità delle iniziative riservate a questo particolare segmento di clientela. Tra le attività di maggiore interesse vanno ricordate:
- Campagna pac, dal 13 maggio al 31 dicembre 2019, realizzata grazie all’ampliamento della gamma prodotti da parte della Capogruppo e conseguita con minori costi riservati alla clientela per tutta la durata del piano di investimento;
- Campagna fondi pensione, sviluppata mediante una specifica attività sul territorio, svoltasi nel mese di dicembre al fine di favorire la promozione di una interessante forma di previdenza “trasversale” indicata alle diverse fasce di età;
- Convegno Raiffeisen, sul tema della Finanza sostenibile. La BCC, con il supporto di Raiffeisen Capital Management, ha messo a disposizione della clientela linee di investimento con particolare attenzione ai valori etici e sostenibili. Fondi orientati a tali criteri che operano attraverso un’attenta selezione delle aziende sulle quali investire;
- Campagna “Risparmio Protetto”, realizzata nell’ultimo trimestre dell’anno, ha mirato ad assicurare alla clientela una garanzia sul piano di accumulo intrapreso, al fine di proteggere la realizzazione degli obiettivi prefissati, attraverso una formula assicurativa di tutela caso morte parallela al pac;
- Mutuo day, nel mese di ottobre, attraverso una campagna nazionale coordinata dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e sviluppata per favorire l’accesso e la consulenza sull’acquisto della prima casa;
- Campagne Crediper, realizzate con il supporto della società di Credito al Consumo del Gruppo (BCC CreCo) per sostenere la clientela con prestiti finalizzati a condizioni di particolare favore, anche mediante l’accesso on line alle richieste;
- Campagne rivolte a favorire la diffusione e l’uso di carte di credito, la “monetica”, quale elemento imprescindibile nelle transazioni on line.
Non meno significativa la vicinanza al territorio ed alle istituzioni locali che ha permesso alla BCC di Recanati e Colmurano di rinnovare la stima ed il riconoscimento locale mediante la sottoscrizione di accordi per la gestione delle tesorerie di enti e scuole oltre ad un percorso formativo per la clientela rivolto all’utilizzo degli strumenti di banca elettronica e digitalizzazione. In considerazione delle attività realizzate ed in forza dei risultati conseguiti, l’anno in corso non poteva che aprirsi con i migliori intenti.
Propositi che nonostante le difficoltà connesse con la gestione della situazione pandemica, hanno trovato concreta realizzazione nella individuazione della Bcc di Recanati e Colmurano, da parte della Capogruppo, quale banca “Pilota” per un progetto sfidante a valenza nazionale. L’idea nasce dalla costituzione di un Gruppo di Lavoro per l’identificazione e il trasferimento delle “Best Practice” all’interno del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea al fine di individuare percorsi virtuosi e permettere alle BCC «under performing» di crescere.
A tal fine, nello specifico perimetro dell’attività Retail, sono state identificate tre banche a livello nazionale, tra cui la BCC di Recanati e Colmurano per realizzare concretamente questa progettualità. Partendo dall’idea di mettere al centro i bisogni dei soci e dei clienti con la responsabilità della BCC di essere banca di comunità, l’attività riguarderà la prassi commerciale e coinvolgerà la pianificazione a 360°.
L’intento del progetto in concreto è rivolto all’individuazione di idonee soluzioni in grado di soddisfare i fabbisogni della clientela retail. Il progetto vede l’attivazione all’interno delle filiali di Referenti di mercato a supporto dei Responsabili, focalizzati sulle esigenze della clientela retail. Un percorso virtuoso, che partendo dal forte commitment della Direzione vedrà il coinvolgimento di risorse con competenze tecnico-specialistiche interne alla BCC, a loro volta affiancate periodicamente dalle Divisioni della società del Gruppo e con il supporto di specialisti delle stesse Divisioni o delle relative Società Prodotto.
Una modalità operativa basata sulla centralità del Responsabile di filiale, con ruolo di protagonista e team manager, coordinatore di risorse a loro volta supportate da un Piano formativo dedicato, finalizzato all’incremento delle conoscenze ed alla gestione della relazione. Una formazione pertanto non solo normativa ma centrata anche sul rapporto e con focus specifico sulle esigenze del cliente. Un percorso fondamentale per la realizzazione del passaggio da banca di transazione a banca di relazione, da banca interessata a “vendere” a banca focalizzata ad individuare le soluzioni ottimali per soddisfare le aspettative e le esigenze della clientela. In questo modo ci potremo prendere maggiormente cura dei nostri clienti, supportandoli con momenti di consulenza dedicati nell’intento di riuscire ad individuare le più adeguate e complete risposte ai loro bisogni.
La centralità del cliente contribuirà inoltre ad integrare e perfezionare un catalogo servizi e prodotti coerente con l’evoluzione del modello di servizio e concorde con le situazioni contingenti di ogni singolo territorio. Modalità consolidate e sperimentate, come programmazione commerciale, campagne, formazione sui prodotti e sulla gestione della relazione con il cliente, supporto e affiancamento nella vendita, tradizionali acceleratori di business, ma che trovano applicazione invertendo il tipico processo, ponendo al centro il cliente, con i propri bisogni con le proprie aspettative. Si apre pertanto la via al cambiamento, che permetterà, nel disegno della Capogruppo, l’identificazione delle best practice con l’ambizioso obiettivo che queste possano diventare l’esempio per il resto delle BCC del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea.
La BCC darà vita al progetto inizialmente con il coinvolgimento di 4 Filiali per un periodo di circa due mesi, per poi replicare sulle altre strutture di rete, al fine di poter costruire un modello da rappresentare e divenire da esempio per altre BCC. Siamo consapevoli che la sfida è grande, ma confidiamo sulla nostra struttura di rete, sempre attenta e reattiva ai cambiamenti e vicina alla clientela, come dimostrato anche nel difficile periodo che stiamo vivendo in conseguenza della crisi epidemiologica legata al Covid-19, oltre a contare nella comprensione della nostra clientela caratteristica che come sempre saprà riconoscerci il ruolo di banca locale e ci sosterrà per la perfetta riuscita dell’iniziativa. La sfida è raccolta, consapevoli che il ruolo sociale ricoperto dalle BCC, impone alle stesse responsabilità maggiori rispetto al resto del sistema creditizio, forti del fatto che il successo della banca si traduce in un successo per il territorio e per l’intera collettività locale.
In un momento nel quale con sempre più insistenza si sente discutere di come organizzare la Fase 2 dell'emergenza coronavirus, ancor più fondamentale diventa il ruolo del sistema bancario italiano per fronteggiare la crisi economica.
Abbiamo chiesto a Fabio Di Crescenzo, direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, di raccontarci come la BCC si prepara ad affrontare la ripartenza e di spiegarci quali siano le misure intraprese a sostegno di imprese e famiglie messe duramente alla prova dal lockdown.
Direttore, come avete riorganizzato l’attività lavorativa all’interno delle vostre filiali per garantirne l’apertura nonostante l’emergenza coronavirus?
Fin dall’insorgere di questa tremenda pandemia la nostra principale preoccupazione è stata quella di far convivere misure di protezione delle persone, Dipendenti e Clienti, con l’impegno di mantenere attivo il servizio alla collettività, tenendo anche conto del fatto che la necessità di ricorrere alle tradizionali “operazioni di sportello” riguardava prevalentemente la parte più debole ed esposta della popolazione.
Abbiamo fin da subito avuto la fortuna di disporre di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, quali mascherine, guanti e disinfettanti ed attrezzato tutte le postazioni di front office con pannelli in plexiglass oltre alla esposizione di cartelli recanti le indicazioni di carattere igienico e comportamentale che ormai sono entrate nella quotidianità di ognuno di noi.
Seguendo ed in qualche caso anticipando le indicazioni delle Autorità e l’evolvere dell’epidemia, abbiamo con tempestività ridotto drasticamente la presenza dei colleghi nei luoghi di lavoro, orientativamente intorno al 50%, creando all’interno di ogni struttura, ove possibile, 2 squadre che si sono alternate senza mai incontrarsi; abbiamo fatto massiccio ricorso allo smart working.
Ed inoltre, abbiamo sollecitato in tutti i modi l’operatività a distanza della clientela, incentivando l’utilizzo degli strumenti più adeguati, dall’uso delle carte di debito e di credito all’home banking, offrendo assistenza continua da parte di colleghi esperti del settore.
Altro fatto importante, abbiamo costituito un comitato che abbiamo chiamato “Covid-19”, al quale partecipano alcune strutture della Banca particolarmente impegnate nella complessa gestione di questa fase (Direzione, Responsabile dell’Area risorse umane, della Segreteria/Legale, dell’Organizzazione/Continuità operativa), i rappresentanti aziendali di tutte le sigle sindacali ed il Responsabile esterno della sicurezza: un luogo di promozione di iniziative e di condivisione delle strategie che ha visto unirsi tutte le componenti vitali della Banca.
Di tutto quanto ho qui cercato di illustrare sinteticamente abbiamo sempre dato comunicazione alla clientela, sia con l’affissione di cartelli nelle nostre filiali, sia con il continuo aggiornamento del nostro sito web, sia con passaggi sulle radio locali e sia con pubblicazioni su organi di stampa a larga diffusione fra le nostre Comunità.
Ed infine lasciatemi fare una citazione particolare per gli Amministratori, che hanno dato il loro importante supporto ed il convinto appoggio a qualsiasi iniziativa in favore dei Dipendenti e del Territorio.
Sono state predisposte sanificazioni periodiche degli ambienti?
Abbiamo fin da subito anche avviato un sistematico programma di sanificazione di tutti gli ambienti: la prima operazione è stata effettuata il 15 marzo, nei prossimi giorni verrà effettuata la terza sanificazione di tutti i locali di tutta la Banca.
Quante persone possono essere presenti contemporaneamente all’interno delle vostre filiali? Come ne avete regolamentato l’afflusso?
In una prima fase abbiamo ridotto l’afflusso limitando a 2/3 persone la presenza all’interno dei nostri locali per poi scendere all’ingresso di una sola persona alla volta per le operazioni di sportello ed al ricorso al preventivo appuntamento per la restante operatività; fino a giungere alla chiusura del servizio di sportello pomeridiano per tutte le filiali, alla chiusura di 2 giorni alla settimana (martedì e giovedì) di 2 filiali ed alla chiusura totale di 2 filiali presenti in Comuni (Recanati e Macerata) ove la nostra Banca è presente con 2 sportelli.
Vi saranno orari di apertura modificati sino al termine dell’emergenza?
Proprio in questi giorni, sulla scorta delle riflessioni che da più parti si fanno sulla cosiddetta “Fase 2” ed anche per l’impulso all’operatività che sta dando la messa a terra delle misure governative di aiuto a famiglie e imprese (sospensione del pagamento dei mutui e nuovi finanziamenti agevolati), ci stiamo preparando ad una fase nuova che vedrà aumentare la presenza del personale e della clientela all’interno delle nostre filiali: allo scopo, stiamo allestendo in tutte le postazioni di lavoro di cui dispone la Banca (un numero vicino a 150) degli schermi protettivi in plexiglass che, accanto all’obbligatorietà di fare uso di mascherine e guanti, dovrebbe preservare personale e clientela da rischi di contagio.
E mi fa molto piacere cogliere una occasione come questa per fare un pubblico e particolare ringraziamento a tutti i miei colleghi che in questo periodo hanno dimostrato uno spirito di servizio e di collaborazione fuori dal comune sopportando nel migliore dei modi stress, tensione ed anche legittima paura; a loro voglio rivolgere anche un affettuoso augurio perché nelle prossime settimane e nei prossimi mesi saranno chiamati ad un lavoro ancora più intenso ed impegnativo, sotto tutti i profili: sono certo che risponderanno con il senso di appartenenza, con la dedizione e con la professionalità che sono il segno distintivo della nostra Banca.
Da lunedì 27 aprile, intanto, riapriremo per 3 mattine alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì), le filiali di Piediripa e di Via Nazario Sauro a Recanati.
Ci spiega come la BCC gestirà i prestiti garantiti dallo stato per ripartire dopo l’emergenza coronavirus? Chi e come può richiederli?
Con il DL n.18 del 17 marzo (“Cura Italia”) e con il DL n.23 dell’8 aprile, il cosiddetto “Liquidità”, l’autorità governativa ha inteso dare un aiuto a tutti i soggetti danneggiati dall’epidemia, prevedendo la sospensione del pagamento dei mutui per molte categorie (a mio avviso sarebbe stato più opportuno un intervento di maggiore ampiezza in termini di soggetti beneficiari) e la concessione di prestiti garantiti dallo Stato in favore dei soggetti genericamente individuati come “imprese”.
Quanto ai prestiti, sono state declinate singole iniziative tenendo conto della dimensione del soggetto di riferimento e prevedendo, conseguentemente, iter, importi e garanzie differenziate.
I moduli di richiesta, oltre che nei siti degli Istituti statali che forniscono la garanzia (MCC, SACE, ISMEA), sono stati messi a disposizione dalla nostra Banca attraverso le pagine on line.
Le richieste si possono avanzare utilizzando PEC, mail ed anche via “on line”.
Al momento, e tenuto anche conto del fatto che nei nostri territori sono attive principalmente imprese di piccole dimensioni, l’attenzione è concentrata sui finanziamenti di 25 mila euro, garantiti al 100% dallo Stato ed erogabili senza l’esame del merito di credito da parte della Banca (in effetti si tratta di finanziamenti pari al 25% del fatturato annuo, erogabili con un massimo di 25 mila euro), previsti dal DL 23 “liquidità”, all’art.13 lettera m: nei giorni scorsi sono pervenute diverse decine di richieste che la Banca ha già processato avvalendosi di una task force preventivamente costituita. E ce ne aspettiamo moltissime altre nei prossimi giorni.
Ed aggiungo: per inoltrare la richiesta vai sul nostro sito www.recanati.bcc.it e segui il percorso guidato, è molto semplice!
Quale sarà il tasso di interesse?
Parlando sempre dei prestiti fino a 25 mila euro, la norma ha previsto solo un limite massimo che oggi si attesta attorno all’1,90%.
La nostra Banca ha voluto riservare a tale categoria di finanziamenti un tasso di particolare favore: applicheremo l’1% fisso, a prescindere dalla durata. E per i soci della nostra Banca, un’ulteriore agevolazione: 0,90%.
Qual è il tempo previsto prima di avere i soldi e quando si dovranno restituire?
Per i prestiti fino a 25 mila euro garantiti al 100% dallo Stato è stato previsto un periodo di preammortamento di 24 mesi all’interno di una durata massima di 72 mesi: per le richieste già pervenute si può ipotizzare una erogazione nella prossima settimana, a partire già dai primissimi giorni; per quelle che arriveranno si può immaginare un iter di 3 o 4 giorni dal momento in cui sarà stata presentata tutta la prevista documentazione, grazie anche al supporto della nostra Capogruppo ICCREA e ad un processo semplificato di delibera.
Per quanto riguarda invece i finanziamenti di maggiore ammontare con garanzie dello Stato inferiori al 100% e destinati generalmente alle imprese di più grandi dimensioni si può prevedere un iter di un paio di settimane per giungere alla erogazione.
In questi giorni avete registrato un significativo aumento delle persone che si sono rivolte alle vostre filiali per richiedere i prestiti?
Certamente in questi ultimi giorni il contatto fra la clientela e le strutture operative della Banca si è intensificato molto per l’avvio delle pratiche relative alle misure di aiuto alle famiglie e di sostegno all’economia varate dal Governo: si è trattato, per il momento, di un contatto a distanza, fatto di colloqui telefonici, di scambio di mail e di pec ma riteniamo che nei prossimi giorni salirà notevolmente l’afflusso nelle filiali anche per la formalizzazione di tutte queste pratiche.
Sul fronte dei mutui, come vi state muovendo?
Se ci riferiamo ai mutui chirografari ed ipotecari, destinati all’acquisto di beni strumentali e di immobili da parte di imprese e famiglie, cioè alle operazioni che occupano i primi posti nella normale attività della Banca, devo dire che tale comparto è in fortissimo rallentamento, per non parlare di una vera e propria fase di stallo, fermo restando che, a fronte di specifiche necessità della clientela, la Banca è in grado di soddisfare tutte le aspettative della clientela in tempi rapidi.
Avete previsto ulteriori iniziative, oltre a quelle previste dai decreti governativi, a sostegno delle famiglie e delle imprese che si trovano temporaneamente in difficoltà economiche a causa dell’emergenza coronavirus?
In effetti la BCC di Recanati e Colmurano aveva in parte anticipato le misure poi adottate dal Governo, mettendo a disposizione delle imprese del nostro territorio, già nella primissima fase della crisi sanitaria, un finanziamento per il “sostegno delle piccole imprese”, di importo fino a 30.000 euro e durata fino a 48 mesi con preammortamento, a tassi agevolati (1,50% per i clienti, 1% per i soci della Banca), attivabile on line e procedura istruttoria semplificata, un prodotto del tutto simile a quello messo in campo dal Governo con il DL Liquidità e del quale abbiamo parlato finora.
E tra le altre iniziative già proposte alla clientela mi fa piacere segnalare che il CDA della BCC di Recanati e Colmurano, mostrando grande sensibilità e vicinanza al territorio, ha deliberato di valutare con la più ampia disponibilità le richieste di moratorie al di fuori delle casistiche previste dagli art. 54 e 56 del DL. 18 del 17 marzo 2020, consapevole che le difficoltà che l’attuale situazione di emergenza ha comportato possono riflettersi negativamente anche su fasce di popolazione che apparentemente sembrerebbero indenni da questa situazione, ma che, invece, possono aver bisogno di intervenire a sostegno di familiari e parenti, fenomeno sociale ancora forte nelle nostre piccole comunità locali.
Nella prospettiva di un diverso rapporto Banca/Cliente al quale molto probabilmente ci dovremo abituare in futuro, sono stati rafforzati i servizi on line ed introdotte importanti implementazioni negli strumenti di pagamento elettronico, con particolare riferimento ai massimali a disposizione della clientela, al fine di ridurre l’esigenza di accesso agli sportelli e, nell’immediato, limitare i contatti ed il rischio di contagio.
In conclusione, stiamo affrontando una situazione imprevista per la quale nessuno di noi era preparato e che segnerà un cambiamento epocale e forse irreversibile nelle nostre abitudini, in ogni ambito.
Le Banche avranno un ruolo fondamentale nella ricostruzione di un tessuto economico lacerato e fortemente indebolito, in particolare nel settore delle piccole e medie imprese e delle famiglie, in quello che è il mondo di riferimento della nostra Banca.
E per dare un messaggio di ottimismo e di speranza dico che la BCC di Recanati e Colmurano saprà essere all’altezza della sfida, saprà aiutare e stimolare le migliori risorse di cui dispongono i nostri territori e sarà al fianco di tutti coloro che vorranno operare per riportare serenità, tranquillità e benessere nelle nostre comunità. Noi ci saremo!
Si comunica che, a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19, le filiali della BCC Recanati e Colmurano osserveranno, fino a nuova comunicazione, i seguenti orari di apertura al pubblico:
- SEDE RECANATI (Piazza G.Leopardi 21/22): APERTO dal Lunedì al Venerdì 8.20 -13.00
- MONTECASSIANO (FRAZ.SAMBUCHETO): APERTO dal Lunedì al Venerdì 8.20-13.00
- APPIGNANO: APERTO dal Lunedì al Venerdì 08.20 - 13.00
- PORTO RECANATI: APERTO dal Lunedì al Venerdì 08.20 - 13.00
- COLMURANO: APERTO dal Lunedì al Venerdì 08.20 - 13.00
- TOLENTINO: APERTO dal Lunedì al Venerdì 08.20 - 13.00
- MACERATA: APERTO dal Lunedì al Venerdì 08.20 - 13.00
- SAN SEVERINO MARCHE: APERTO dal Lunedì al Venerdì 08.20 - 13.00
- MONTELUPONE: APERTO dal Lunedì al Venerdì 08.20 - 13.00
- LORETO (FRAZ.VILLA MUSONE): APERTO: Lunedì,Mercoledì,Venerdì 8.20-13.00
- P.POTENZA PICENA: APERTO: Lunedì,Mercoledì,Venerdì 8.20-13.00
- AGENZIA RECANATI (via Nazario Sauro snc): CHIUSO - Per urgenze operative rivolgersi alla sede di Recanati
- PIEDIRIPA: CHIUSO - Per urgenze operative rivolgersi alla filiale di Macerata
Riguardo la riscossione delle pensioni si ricorda che l’anticipo del 26 marzo è possibile solo per le Poste e non per il sistema bancario.
Pertanto la riscossione potrà avvenire, in caso eccezionale, senza appuntamento dal 1 Aprile 2020 osservando il seguente calendario esposto in ordine alfabetico, al fine di evitare affollamenti:
mercoledi 1 aprile,pagamenti pensioni – dalla A alla F
giovedi 2 aprile, pagamenti pensioni – dalla G alla P
venerdi 3 aprile, pagamenti pensioni – dalla Q alla Z
In tali date, le filiali della banca saranno eccezionalmente tutte aperte, ma solo al mattino.
Tuttavia L’emergenza ha reso sempre più stringenti le misure di contenimento del contagio, pertanto, per garantire la salute collettiva si consiglia di:
1) Privilegiare l’utilizzo del bancomat per il prelievo della pensione tramite ATM laddove possibile; del servizio internet banking, delle carte di pagamento e dei bancomat per effettuare operazioni varie quali: versamenti contante e assegni, bonifici, pagamenti bollettini, prelevamento contante, ricariche, estratto conto, ecc.).
A tal proposito sono a disposizione della clientela anche gli sportelli automatici Area Self situati in:
- Agenzia di Recanati, via Nazario Sauro snc
- Via Largo Monte Cardosa (presso Le Grazie vicino Si Con Te),
- Porto Recanati, Corso G.Matteotti, 206
- Clinica Villa dei Pini – V.le dei Pini 31, Civitanova Marche,
- Centro commerciale Val di Chienti, Via Velluti 31, Macerata Fraz. Piediripa;
2) Recarsi in banca solo per motivi di estrema urgenza o per scadenze inderogabili;
3) Prima di recarsi in banca chiamare la propria filiale per prendere appuntamento;
4) Rispettare le distanze di sicurezza di almeno un metro sia fuori che all’interno dei locali.
Sul sito della Banca www.recanati.bcc.it, nella sezione Contattaci, sono consultabili tutti i numeri utili delle filiali e dell’assistenza.
Banca di Credito Cooperativo Recanati e Colmurano ha elaborato una specifica informativa riservata ai suoi clienti, per sensibilizzarli circa l'utilizzo delle attività di sportello e degli strumenti digitali disponibili, così da permettere l'operatività limitandone l'uscita dalle proprie abitazioni, come previsto dal decreto #IoRestoaCasa del Governo.
L’operatività di sportello verrà erogata con i seguenti orari: 8,20 – 13,00 (chiusura pomeridiana), fino a nuova comunicazione.
I servizi di consulenza sono garantiti per l’intera giornata lavorativa, previo appuntamento.
In ottemperanza alle disposizioni emanate dal Governo, l’accesso alle Filiali continuerà ad essere soggetto a misure di contingentamento dell’afflusso della clientela.
Al fine di evitare code agli sportelli, nell’ambito delle suddette misure di contenimento volte ad evitare assembramenti, BCC Recanati e Colmurano invita la clientela a privilegiare l’operatività on-line e l'utilizzo dei bancomat e delle carte di credito per prelevare tramite gli sportelli automatici.
Recanati- Presso la Sala De Amicis della Scuola Secondaria di Primo Grado San Vito ha avuto luogo la cerimonia di apertura della cooperativa scolastica “ReCooperanti”, costituita dalle classi I B e IIB a tempo prolungato con le docenti tutor Isabella Bottazzi, Antonella Chiusaroli e Paola Scorcella nell’ambito del Progetto “Crescere nella Cooperazione”. Sono intervenuti la Dirigente Scolastica dell’I.C.Badaloni Annamaria De Siena, la referente di progetto della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, la dott.ssa Sabrina Massaccesi, il presidente della Cooperativa Sociale Onlus “La Ragnatela” Elio Piccinini e le famiglie degli studenti “soci cooperatori”.
Ad illustrare il progetto sono stati in prima persona i ragazzi e le ragazze delle due classi coinvolte, che hanno dimostrato piena consapevolezza dei principi e dei valori fondanti dell’impresa cooperativa scolastica (A.C.S.), che ricalca perfettamente la struttura delle cooperative vere e proprie. Il progetto 2019-2020 riparte all’insegna della continuità rispetto al patrimonio di idee ed esperienze maturato in precedenza, ma anche della novità, rappresentata dalla “missione” delle attività cooperative che cambia in ogni edizione.
Quest’anno la parola chiave è “umanità” intesa sia come “genere umano ”, da salvaguardare con la promozione di uno sviluppo sostenibile, sia come “sentimento di solidarietà umana” da alimentare anche con la conoscenza di alcuni “maestri” e dei loro motti: Don Milani con il suo “I care”, cioè ho a cuore, mi importa dell’altro; il medico-eroe Carlo Urbani con il suo “Ho fatto dei miei sogni la mia vita e il mio lavoro”; uomini di oggi, che quotidianamente si impegnano per gli altri.
Tra i “tanti maestri”, anche Bruno Munari, pittore, designer, operatore visuale italiano, che fece della creatività l’emblema della libertà di pensiero, alla quale educare i bambini fin dalla più tenera età, come prima espressione dei loro diritti.
Il tema proposto, che costituisce il filo conduttore delle attività, con la relativa produzione di beni e servizi per la cittadinanza, fornisce uno sfondo integratore alla finalità di far vivere agli alunni e alle alunne l’esperienza cooperativa come esercizio della responsabilità personale, per mezzo di quelli che Edgar Morin definisce “nuovi saperi”, necessari per affrontare le sfide del futuro e per sapersi orientare entro la complessità che caratterizza l’esperienza contemporanea: l’etica della comprensione, l’etica del genere umano, l’intelligenza rispettosa, l’intelligenza etica. Si tratta di saperi che per-mettono agli alunni di “vivere” ed “agire” i principi della vita associativa, sociale e civile, a partire da quelli sanciti dallo Statuto dell’ACS per arrivare a quelli codificati dalla Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui quest’anno ricorre il trentennale, e dalla stessa Costituzione della Repubblica Italiana, che saranno oggetto di studio e di lavoro.