La Lega Provincia di Fermo mette a punto gli ultimi dettagli della festa di piazza di sabato 10 settembre a Porto Sant’Elpidio. Dalle 18.30 alla Rotonda del Lungomare Centro, nei pressi della fontana di viale della Vittoria, musica, gonfiabili per bambini e buffet finale. Ospiti l’eurodeputato della Lega Antonio Maria Rinaldi e i candidati al Parlamento per la Lega Marche: il commissario regionale Riccardo Augusto Marchetti (proporzionale Camera Marche), Mauro Lucentini (proporzionale Senato Marche) e Giorgia Latini (uninominale Camera).
La scelta di Porto Sant’Elpidio come palcoscenico del ritorno tra la gente dopo la lunga pausa Covid non è casuale come sottolinea il segretario provinciale della Lega Alan Petrini: “La costa fermana ha eccellenze indiscusse quanto enormi potenzialità: i lidi sono rappresentativi di una provincia in cui le risorse e le prospettive territoriali sono il frutto di una programmazione ricca di visione e concretezza. In questo scenario la Lega nel suo complesso svolge un ruolo determinante per il quale il supporto di rappresentanti del territorio al Parlamento sarà fondamentale”.
“Abbiamo appreso che a Porto Potenza i seggi elettorali per le elezioni del 25 settembre verranno collocati presso i locali della nuova scuola primaria: 700 alunni troveranno pertanto la scuola chiusa da venerdì 23 a lunedì 26 settembre, con conseguenti disagi per scuole e famiglie. Il tutto a soli 10 giorni dall'avvio dell'anno scolastico”. È quanto dichiara la consigliera del partito Democratico di Potenza Picena, Valentina Campugiani, in merito alla scelta della maggioranza di allestire i seggi elettorali nelle aule della nuova scuola.
“C'è a disposizione un'alternativa? Sì, basta volerlo, afferma Campugiani. È infatti competenza dell’ufficio elettorale comunale organizzare i seggi elettorali: di fatto è chi amministra che decide dove mettere i seggi. Il sindaco ha scelto la nuova scuola, lasciando 700 alunni a casa, solo pochi giorni dopo l’avvio dell’anno scolastico”.
“È un salto indietro di decenni: molti anni fa Amministrazione e istituzione scolastica in sinergia adottarono il criterio di tutelare il diritto allo studio degli alunni delle scuole dell’obbligo e di limitare il più possibile il relativo disagio subito da chi fosse stato coinvolto”.
“Spostarono così i seggi elettorali presso la scuola dell’infanzia Coloramondo, e non più nei plessi di primaria e media. Ora, il sindaco Tartabini ha messo tutti di fronte al fatto compiuto, senza minimamente coinvolgere i diretti interessati”, prosegue l’esponente Dem.
“L’alternativa c’è: la Fondazione Divina Provvidenza, in via Rossini, dove sarà collocata stabilmente la scuola dell’infanzia. Si tratta di un luogo idoneo in cui collocare stabilmente i seggi elettorali a Porto Potenza: qui si trovano 8-9 locali in un edificio con ingresso autonomo ed ovviamente agibile. Perché non sceglierlo?” – domanda Campugiani - .
“La questione non è di poco conto e riguarda anche il futuro: meglio generare un relativo disagio a una popolazione scolastica di sei classi dell'infanzia o a una di 30 classi tra primaria e secondaria, facendo perdere 3 giorni curricolari alla scuola dell’obbligo”.
“Ciò si ripeterà a ogni appuntamento elettorale che, in Italia, ha frequenza quasi annuale. È una scelta delicata in quanto coinvolge un’altra istituzione e moltissimi utenti, che subiranno entrambi un disservizio non indifferente”.
“Come consigliere comunale, e portavoce di numerose famiglie coinvolte, chiedo al sindaco Tartabini di revocare questa decisione e di organizzare subito i seggi in via Rossini. A questo punto è legittimo pensare che la scelta della nuova scuola come sede elettorale sia motivata da mere convenienze di opportunità politica. Sta al sindaco Tartabini dimostrare con i fatti e senza scuse che non è così", conclude Campugiani.
Interrogazione riguardo la questione Assm non ammessa in Consiglio comunale. È quanto denuncia la consigliera di minoranza del centrodestra di Tolentino Silvia Luconi. “Il sindaco evidentemente impreparato si è nascosto dietro le motivazioni del presidente del Consiglio che ha più volte ribadito durante la conferenza dei capigruppo ‘decido io’, che è pure vero, ma circa l’urgenza e non circa il contenuto.
“Decide lui e decide di ammettere quella del Partito Democratico e Civico22 che si preoccupano di sapere se il loro sindaco Sclavi abbia ‘il coraggio di fare un passo indietro rispetto a deprecabili pratiche del passato’, facendo così continuare le ‘fusa’ tra una maggioranza e una parte di opposizione (non la nostra) che, diciamocelo, opposizione non è e non lo è mai stata”.
“Le motivazioni? L’interrogazione è arrivata non con abbastanza tempo utile (il regolamento dice che deve essere inviata entro la conferenza dei capigruppo, conferenza posticipata a ridosso del consiglio comunale proprio dal presidente stesso), spiega la consigliera, e il sindaco non era in grado di rispondere perché troppo dettagliata, il segretario Comunale distaccato a Morrovalle e secondo loro nessun altro in grado di aiutarli, soprattutto perché il tempo per la stesura della risposta da fornire a Sclavi era solo di mezza giornata".
“Tuttavia, il primo cittadino, ancora una volta in assenza di contraddittorio, nelle sue dichiarazioni, parla della Assm dicendo solo quello che sa e quello che vuole e come vuole. Mi dice anche, in maniera poco elegante e scomposta (tanto che un suo assessore lo invita a ricomporsi) che non mi devo permettere di dire che non sa le cose”.
“Io dico, semplicemente, che si evita sistematicamente di parlare della questione Assm, incalza l’ex candidata sindaca; la minoranza di centrodestra, avendo ravvisato prima di tutti la problematica in questione, aveva chiesto al Collegio dei Revisori, al Responsabile della prevenzione, corruzione e trasparenza, all’organismo di vigilanza, dei chiarimenti che se fossero stati dati, si sarebbe evitato questo clamore mediatico conseguente; la risposta è stata che visto che il Presidente Servili si era dimesso, non servivano ulteriori specificazioni”.
“Oltre all’interrogazione, che ripresenteremo, abbiamo anche fatto un accesso agli atti al segretario Comunale chiedendo nell’ordine tutta la documentazione a partire dalla dichiarazione dell’insussistenza di cause di incompatibilità, da rilasciare prima delle nomine, fino alla revoca dell’autorizzazione, alla quale dovrà rispondere, prima o poi”.
“Sono stata l’unica a rimanere in aula perché i miei colleghi di minoranza non si sono lasciati umiliare oltremodo e ho difeso con le unghie e con i denti quella democrazia tanto decantata che poi, quando non fa comodo, si dimentica”.
“Vista la straordinarietà del caso e visto che anche il presidente aveva commesso una forzatura ammettendo un’interrogazione sola, ho chiesto di poter parlare, dopo le dichiarazioni del sindaco, sapendo che non era previsto dal regolamento, ma avendo visto che il regolamento, se necessita, viene adattato. Mi è stato risposto dal sindaco che avrei potuto parlare senza pubblico, senza giornalisti e a telecamera spenta”.
“Alla conclusione di questa mortificante pagina politica, contornata da arroganza e supponenza, mi lascio ad una considerazione: questo è il nuovo e ne prendo atto, ma non sarà un sindaco che mi vieta di parlare e che sfugge alle domande a farmi smettere di cercare la verità”, dichiara Luconi.
"L’arretramento della ferrovia Adriatica è fondamentale per il rilancio infrastrutturale delle Marche e non permetteremo che alcuni territori vengano penalizzati o lasciati indietro", così il Commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti e il consigliere regionale sangiorgese Marco Marinangeli.
"È comprensibile che per esigenze di bilancio si debba procedere alla realizzazione del tracciato per stralci – aggiungono Marchetti e Marinangeli - ma il progetto deve sin da subito prevedere la copertura ferroviaria da nord a sud. In questi due anni di governo regionale, la Lega e il centrodestra hanno dato prova di lavorare per incentivare lo sviluppo di tutte le Marche, senza favorire una provincia a discapito delle altre.
"Se c’è ancora chi pensa di poter agire, magari con il favore di alcuni esponenti del governo, per coltivare gli interessi del proprio territorio dimenticandosi che le Marche sono una sola regione, ha fatto male i conti", sottolineano i rappresentanti della Lega.
"La strategia di agevolare gli ‘amici degli amici’ appartiene a una certa parte politica, che i marchigiani hanno sonoramente bocciato alle elezioni del settembre 2020 - concludono Marchetti e Marinangeli - finché al governo ci saremo noi, non permetteremo che ci siano disparità tra nord e sud delle Marche".
"Che la ricostruzione della città non fosse tra le priorità della nuova amministrazione ne avevamo avuto immediata percezione leggendo il primo punto del programma elettorale proposto dalla lista 'Camerino Insieme'. Avevamo intimamente sperato che la dichiarata volontà di rivedere i piani attuativi, il programma straordinario di ricostruzione, il piano di cantierizzazione, il quadro geologico per la ricostruzione delle frazioni di Sant’Erasmo, Calcina, Arnano, fossero solo argomenti da campagna. Siamo oggi costretti, nostro malgrado, a prendere atto che ci sbagliavamo”
A paventare il "rischio di un sicuro rallentamento del processo di ricostruzione tanto faticosamente avviato" è il capogruppo di “Ripartiamo”, Sandro Sborgia, a nome dei componenti della propria lista. L’ex sindaco è fortemente critico a seguito della decisione adottata dalla giunta comunale di concedere “al responsabile del settore lavori pubblici, l'ingegner Marco Orioli, il collocamento in aspettativa per consentirgli di prestare servizio alle dipendenze del comune di Civitanova Marche, ove assumerà l’incarico di dirigente del V settore lavori pubblici”.
"Un provvedimento con il quale viene decapitato il settore più importante e nevralgico della macchina amministrativa; il settore deputato alla ricostruzione della città - osserva Sborgia -. Con l’adozione di quella delibera la Giunta ha inteso, quindi, definitivamente sgomberare il campo da ogni possibile dubbio o fraintendimento e chiarito, una volta per tutte, che la ricostruzione della città non rappresenta più un obiettivo primario da perseguire ad ogni costo e il più velocemente possibile".
"Si tratta di una scelta sicuramente legittima ma difficilmente accettabile per quanti hanno sperato, lavorato e profuso ogni energia per tentare di uscire da una situazione della quale, fino a tre anni fa, era quasi impossibile vedere la luce" aggiunge l’ex sindaco, a nome dell’intero gruppo di minoranza.
"Con la concessione dell’istituto dell’aspettativa all’Ingegner Orioli ci si priva di un professionista caratterizzato da un consistente bagaglio di esperienze, accumulate in anni di permanenza nella nostra città oltre che di un conoscitore delle tante problematiche tecniche, vissute e affrontate in prima persona già nel corso della ricostruzione conseguita al sisma del 1997" spiega Sborgia.
"Non sarà peraltro possibile per l’amministrazione, procedere alla sua sostituzione atteso che quella posizione, continua a essere compresa nell’organico del comune", prosegue l'ex primo cittadino nel sottolineare come il "settore lavori pubblici, sebbene faticosamente rinforzato da personale assunto dalla precedente amministrazione, è connotato da giovani motivati e ben preparati che scontano, però, il limite delle ridotte conoscenze in materia di procedure amministrative".
"Altro aspetto critico è rappresentato dalla circostanza, tutt’altro che secondaria, che nella persona del responsabile dei lavori pubblici, era accentrata la titolarità delle funzioni di Rup (Responsabile Unico del Procedimento) relativamente agli interventi più importanti e complessi della ricostruzione: si pensi, su tutti, al restauro del palazzo comunale e del teatro. A chi saranno affidati quei procedimenti?" si chiede Sborgia.
La Giunta comunale comunale ha "deliberatamente e consapevolmente deciso di assecondare i desiderata dell’ingegner Orioli considerandoli preminenti rispetto agli interessi di una città così gravemente ferita e che mai come in questo momento, ha necessità di impiegare tutte le forze a disposizione per superare quello che può essere considerato, a ragione, il momento più difficile della sua storia. Prendiamo atto, non senza rammarico, che per i nuovi amministratori non è così. E per la cittadinanza?” conclude Sborgia.
Nel corso della seduta di lunedì 5 settembre, il consiglio comunale di Civitanova Marche ha provveduto ad eleggere i membri delle sei commissioni consiliari permanenti. I relativi presidenti saranno invece eletti dalle stesse commissioni nel corso della prima riunione.
In base al regolamento, ciascuna commissione consiliare è composta da cinque membri, di cui tre eletti tra i consiglieri di maggioranza e due eletti tra i consiglieri di minoranza. Questo l’elenco dei nuovi organismi:
COMMISSIONE I Affari Istituzionali, Rapporti con ANCI – UPI – UNCEM, Gemellaggi, Ordinamento dell’Informazione e Comunicazione, Cultura, Università, Turismo, Ambiente, Gestione rifiuti, Politiche per la Sicurezza, Lotta al degrado, Cultura della Legalità, Materie relative al personale:
Crocetti Gianluca (Civitanova Unica), Centioni Maria Luce (Fratelli d’Italia), Polverini Fabiola (Lega), Bianchi Lavinia (Siamo Civitanova), Murri Letizia (Ascoltiamo La Città).
COMMISSIONE II Bilancio, Finanze, Tributi, Valorizzazione del Patrimonio, Sistema Informatico, Servizi Demografici, Valorizzazione dei Beni Demaniali, Rapporti con le Società Partecipate:
Tiberi Roberto (Fratelli d’Italia), Pollastrelli Giorgio jr (Lega), Capozucca Pierluigi (Vince Civitanova), Micucci Francesco (Partito Democratico), Squadroni Silvia (Siamo Civitanova).
COMMISSIONE III Attività Produttive, Commercio, Lavoro, Fiere e Mercati, Agricoltura, Pesca, Tutela dei Consumatori, Fondi Sociali Europei, Democrazia Partecipata:
Polverini Fabiola (Lega), Turchi Pierpaolo (Civitanova Unica), Capozucca Pierluigi (Vince Civitanova), Bianchi Lavinia (Siamo Civitanova), Rosati Yuri (Partito Democratico)
COMMISSIONE IV Lavori Pubblici, Mobilità e Viabilità, Difesa del Suolo, Arredo e Decoro Urbano, Verde Pubblico, Protezione civile:
Mercuri Marino (Vince Civitanova), Nori Paolo (Fratelli d’Italia), Fontana Paola (Civitanova Unica), Micucci Francesco (Partito Democratico), Paglialunga Mirella (Mirella Paglialunga per Civitanova Marche)
COMMISSIONE V Urbanistica, Grandi Infrastrutture e Trasporti:
Croia Piero (Forza Italia), Pantella Roberto (Fratelli d’Italia), Campetelli Paola (Civitanova Unica), Gismondi Piero (La Nuova Città), Iezzi Lidia (Partito Democratico).
COMMISSIONE VI Pubblica Istruzione, Servizi Socio Assistenziali, Famiglia, Infanzia, Adolescenza, Cultura della salute, Pari Opportunità, Case Popolari, Cooperazione, Emigrazione ed Immigrazione, Sport e Politiche Giovanili:
Renzi Niccolò (Forza Italia), Troiani Fausto (Vince Civitanova), Campetelli Paola (Civitanova Unica), Mancini Roberto (Dipende Da Noi), Paglialunga Mirella (Mirella Paglialunga per Civitanova Marche).
"Secondo il sindaco di Montecassiano, Leonardo Catena, avrei convocato per lunedì scorso una riunione, nell’ex scuola comunale di Sant’Egidio, con i residenti della zona per parlare della nuova viabilità a cui la Regione e la Provincia stanno lavorando per la vallata del Potenza. In realtà nessuna riunione è stata da me convocata, ma sia io, in qualità di vicepresidente della Provincia, che i tecnici dell’Ente abbiamo partecipato perché invitati dai cittadini che avevano organizzato l’incontro ma che, evidentemente appartenenti a una fascia di serie B, non sono gli stessi con cui parla il sindaco”. A dichiararlo è il vicepresidente della provincia di Macerata, il leghista Luca Buldorini.
“Come abbiamo ribadito durante la serata, da parte della Provincia c’è la massima disponibilità all’ascolto e al dialogo, anche perché sulla vallata del Potenza non c’è ancora alcun progetto definitivo – aggiunge Buldorini -. I dieci milioni di euro stanziati dalla Regione alla Provincia, per la realizzazione di un nuovo collegamento per circa 3,7 chilometri tra Villa Potenza e Sant’Egidio, sono solo il primo tassello di una progettazione più ampia”.
"A questi, infatti, si aggiungono ulteriori 500mila euro del Fondo ministeriale per la coesione territoriale che serviranno per la progettazione dell’intero tracciato da Villa Potenza fino alla costa, progetto indispensabile a ottenere un finanziamento all’interno del Pnrr", spiega Buldorini.
"Relativamente alla bretella abbiamo cominciato a studiare il tracciato, stiamo acquisendo tutti i pareri e vagliando diverse ipotesi, come è stato spiegato anche al sindaco e ai tecnici del Comune durante la riunione che si è svolta lunedì 29 agosto in Provincia con il presidente Sandro Parcaroli - prosegue il vicepresidente provinciale -. Quindi, in riferimento all’incontro con i cittadini, da parte nostra non c’è alcuna iniziativa calata dall’alto, nessuna iniziativa di campagna elettorale come, invece, sottolineato dal sindaco Catena, perché come ho già detto noi non abbiamo fatto altro che renderci disponibili a un confronto”.
"La volontà dei cittadini di darci fiducia scaturisce dal fatto che siamo amministratori disponibili al dialogo, non solo in occasione delle campagne elettorali, ma per tutta la durata del mandato, senza alcuna classificazione tra cittadini di serie A e serie B. A ulteriore dimostrazione della massima disponibilità, i tecnici della Provincia avevano già ricevuto nelle scorse settimane un comitato di cittadini a cui è stato spiegato come si sta procedendo. Rinnovo la massima disponibilità personale" conclude Buldorini.
“Considerato che oltre la metà degli assessori regionali sono impegnati nella campagna elettorale e hanno di fatto abbandonato da oltre un mese le loro funzioni istituzionali, dopo averle utilizzate a tale scopo negli ultimi due anni, chiediamo che il presidente Acquaroli provveda a revocare i rispettivi incarichi a Castelli, Carloni, Latini e Aguzzi, procedendo contestualmente alla loro sostituzione”.
A chiederlo sono il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti e il capogruppo Maurizio Mangialardi. “Stiamo vivendo giornate cruciali – spiegano i dem - durante le quali anche i governi regionali sono chiamati ad assumere tempestivamente tutti i provvedimenti necessari a mettere al riparo famiglie e imprese dagli effetti del caro energia che rischia di innescare nei prossimi mesi una crisi economica e sociale ben peggiore di quella vissuta negli ultimi due anni a causa del Covid-19.
È molto grave che Castelli, Carloni, Latini e Aguzzi, incuranti del futuro dei marchigiani, non abbiano avuto il buon senso di dimettersi dopo la loro candidatura, paralizzando i lavori della giunta regionale in un momento così importante. Ancora peggio, se possibile, è il comportamento di Acquaroli: o il presidente ha assecondato convintamente le irresponsabili scelte dei suoi collaboratori oppure, più probabilmente, è così politicamente debole da non essere in grado di richiamarli agli impegni che si erano presi con i cittadini all’inizio della legislatura. In entrambi i casi, si tratta di un danno enorme per il tessuto economico e sociale della regione.
“Anziché continuare a eseguire gli ordini che gli vengono impartiti da Roma, suggeriamo ad Acquaroli di fare uno sforzo di autonomia e di rispondere per una volta ai bisogni della nostra comunità procedendo in tempi brevissimi alla sostituzione degli assessori candidati”.
Mancava la loro voce, in questa campagna elettorale che anticipa le urne del 25 settembre: quella dei giovani. In particolare, degli studenti universitari: generazioni di mezzo che fra studio, vita sociale e aspettative si ritrovano costantemente impegnati ad inseguire il sogno di un’autorealizzazione personale e professionale. In un paese, come l’Italia, che puntualmente si ricorda di loro solo quando in ballo ci sono ‘le poltrone’.
Sono gli eterni esclusi, ignorati dalla politica e tagliati fuori dalle scelte che contano: fanno parte di quei circa 6 milioni di cittadini che si ritroveranno anche questa volta nell’impossibilità di esercitare il proprio voto, discriminati dalle vecchie normative perché fuori sede (quindi lontani dal proprio seggio) o perché non hanno ancora ottenuto la cittadinanza. Ancora, sono quelli a cui non viene ceduto il passo a fronte di un paese vecchio non solo da punto di vista anagrafico; gli inascoltati rispetto alle loro esigenze; i qualche volta rassegnati e disillusi. E, più di tutto, i disinteressati al futuro politico del paese.
Secondo gli ultimi dati de Il Sole 24 Ore, il 70% di questi giovani - studenti e non - afferma che andrà a votare. Il 60% di loro non sa per chi. L’area di centrosinistra è quella nella quale si riconoscono maggiormente (45%), diversamente che da centrodestra (28%), Movimento 5 Stelle (15%), Azione/Italia Viva (12%). Solo l’1% si fida davvero della politica nostrana, mentre il 90% è convinto che i vari leader non conoscano i reali problemi dei giovani. Ancora, il 46% è convinto che il tema più cruciale sia il lavoro; il 63% è favorevole alle centrali nucleari; il 48% si oppone alla flat tax, mentre l’87% è d’accordo con il salario minimo; lo ius scholae è ben voluto dal 52%.
Facendo incursione nelle varie facoltà dell’Università di Macerata, noi di Picchio News abbiamo voluto raccogliere le testimonianze e le opinioni di alcuni ragazzi prossimi alla sessione di esami autunnale o in preparazione per il nuovo accademico. Alcuni hanno ammesso di non stare seguendo con particolare attenzione la campagna elettorale; altri sfrutteranno gli ultimi 20 giorni per rileggere i programmi dei vari partiti: c’è chi sceglie di non esprimersi sul voto o promette scheda bianca. Ma senz'altro hanno tutti le loro idee.
“La politica dovrebbe poterci offrire maggiori opportunità - afferma Marco, studente di Giurisprudenza - e coinvolgerci anche sul piano europeo. Si parla spesso di cambiamento, ma del quale noi giovani non siamo mai protagonisti”.
“Mi sto tenendo abbastanza informato, mentre preparo gli esami - dichiara Francesco, Scienze politiche e relazioni internazionali - ma nessun partito oggi mi ispira particolare fiducia. Siamo fermi da 30 anni con la soluzione del ‘votare il meno peggio’, il che è piuttosto emblematico della partecipazione alla vita politica che gradualmente si è ridotta in tutta Italia, e non solo tra i giovani”.
“Ora come ora mi auguro che non vinca nessuna coalizione estremista” - dichiara Pàmela, Accademia delle belle arti indirizzo moda. “Il problema è che, comunque vada, non credo cambierà qualcosa: noi per ‘loro’ restiamo i bamboccioni o quelli che non sono disposti a lavorare (tanto e con poco guadagno). I giovani dovrebbero essere sicruamente più attivi, e la vecchia classe politica farsi finalmente da parte. Abbiamo idee migliori e maggiori capacità per concretizzarle”.
Di seguito, il servizio:
Dopo Pesaro, Senigallia e Fano, quarta tappa marchigiana per il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che mercoledì 14 settembre alle 18 sarà al Chiostro di San Francesco in Piazza della Verdura ad Ascoli Piceno insieme ai candidati al parlamento, ai consiglieri e assessori regionali e comunali, ai sindaci e tutta la squadra della Lega Marche.
"È un onore che il nostro segretario federale abbia scelto di tornare nelle Marche per la quarta volta in meno di venti giorni - esordisce il Commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti - una decisione che testimonia quanto Matteo abbia a cuore questa terra e tutti i marchigiani".
"Il 14 settembre ad Ascoli torniamo finalmente in piazza: siamo tutti carichi di grande entusiasmo e tante proposte concrete per il Paese. L’obiettivo è costruire un’Italia sul ‘modello Marche’ - conclude - insieme a Matteo Salvini e a tutti i marchigiani, riusciremo ad essere anche per il Paese quella spinta propulsiva che due anni fa in Regione ha dato vita al cambiamento".
Si è concluso lunedì il convegno sul tema "Le realtà migratorie nelle Marche. Dall’inclusione scolastica all’inserimento socio-lavorativo", tenutosi al Miramare Hotel di Civitanova Marche: si è trattato del quinto appuntamento del dipartimento regionale politiche sociali Forza Italia, coordinato dalla dottoressa Alessandra Di Emidio.
Ha preso parte all’iniziativa anche Valentina Vezzali, sottosegretario di Stato con delega allo sport, la quale ha ricordato come l’Italia rappresenti "un paese di frontiera per quanto riguarda l’immigrazione", sottolineando "il ruolo centrale che assume lo sport nelle politiche di integrazione".
"Il continuo flusso di persone di origini differenti – ha sottolineato Vezzali - delinea ormai l’Italia come una società delle culture in itinere, in una quadro di mobilità europea e nazionale di non facile gestione: con circa 5 milioni e duecento mila cittadini stranieri (al primo gennaio 2021), che costituiscono l’8% della popolazione residente, oggi l’Italia è al secondo posto insieme al Regno Unito e dopo la Germania, tra i paesi che, in Europa, ospitano il maggior numero in assoluto di immigrati".
"Studiare l’immigrazione è una questione ineludibile: lo sport ha il potere di cambiare il mondo, di suscitare emozioni e di unire le persone - conclude Vezzali -. Consente l’incontro fra culture, dunque può essere inteso come veicolo di valori positivi, esercizio di civiltà e umanità arena di socializzazione, ma anche di educazione e apertura verso l’altro. La promozione delle politiche di integrazione è un elemento prioritario per favorire la convivenza fra cittadini italiani e stranieri, ciò va inserito in quest’ottica di una migliore conoscenza delle dinamiche di interazione con l’economia, ma soprattutto con le politiche territoriali di inclusione sociale e culturale volte al benessere delle comunità locali".
L’evento ha preso il via dalle esperienze d’inclusione dei ragazzi stranieri a scuola attraverso gli interventi del professor Pierfrancesco Castiglioni, dirigente scolastico, che ha presentato dati e statiche regionali sull’andamento del ciclo di istruzione primario e secondario degli studenti immigrati nelle Marche e il contributo della dottoressa Laura Carlomè, psicologa, la quale ha racconto la sua esperienza decennale con i ragazzi stranieri nell’ambito scolastico, facendo proprie, nella sua attività, le parole dello scrittore e scienziato francese Albert Jachard. "La nostra ricchezza è fatta della nostra diversità: l’altro è prezioso nella misura in cui è diverso".
Interessante anche la riflessione di Riccardo Sollini, direttore della Comunità di Capodarco, sulla morte dell’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu, avvenuta nella città civitanovese alla fine del luglio scorso: "Non siamo razzisti per il colore della pelle – ha detto Sollini - lo siamo di fronte a chi puzza di povertà", sottolineando come la causa di quell’omicidio "non vada ricercata nel razzismo, ma nella paura della povertà, avendo fatto nostra la cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri".
In seconda istanza si è parlato del ruolo svolto dalle associazioni del territorio nell’ambito dell’accoglienza delle famiglie e dei lavoratori immigrati nelle Marche, attraverso l’esperienza del dottor Giovanni Siena, psicologo referente 'Associazione Vivere Verde', il quale ha raccontato dell’importante iniziativa di cui è referente.
"Si tratta - ha spiegato Siena - di un sistema di seconda accoglienza per immigrati, il Sai, il quale vede in prima fila le città di Jesi, Falconara e Osimo e costituisce il secondo progetto più importante di Italia, in grado di accogliere 537 stranieri nell’ambito di comunità residenziali e abbracciare 23 comuni; l’accoglienza ha un tempo limitato – ha concluso - va dai 6 ai 12 mesi, durante i quali si lavora sulle fragilità, sulle famiglie, sui minori, tutto questo creando rete e in sinergia con il territorio in vista dell’inclusione socio-lavorativa di queste persone”.
In ultimo è intervenuto il dottor Roberto Cardinali, imprenditore e già vicepresidente 'Comitato Piccola Industria' di Confindustria Marche, che ha evidenziato come "per gli stranieri la conoscenza della lingua del paese di accoglienza rappresenti uno strumento prioritario e di partenza per un buon inserimento. Parimenti favorisce l’integrazione anche le politiche adottate dalle aziende – secondo Cardinali – l’azienda stessa è un’organizzazione con regole, diritti e doveri, dunque l’integrarsi all’interno dell’azienda, la cosidetta cittadinanza organizzativa, diviene preludio per un’integrazione nello stesso contesto sociale".
“Il convegno ha costituito - ha sottolineato Alessandra Di Emidio, portando ai presenti i saluti del senatore Francesco Battistoni – l’incipit di un’analisi su un tema, come quello dell’immigrazione, che può e deve essere approfondito, così da arrivare a trovare politiche di integrazione sempre più adeguate alle esigenze della comunità marchigiana".
Fra i politici presenti all’appuntamento Jessica Marcozzi, consigliere Regione Marche, Claudio Morresi, vicesindaco Civitanova Marche, Giulia Bulgini, responsabile dipartimento politiche sociali Forza Italia province di Fermo e Ascoli Piceno, Donatella Forlini, responsabile dipartimento giustizia Forza Italia Marche, Alessandra Petracci, coordinatrice regionale Azzurro Donna, Valerio Pignotti, responsabile Forza Italia Giovani Marche e Corrado Perugini, settore organizzazione Forza Italia Marche.
Nuovi fondi in arrivo dal Pnrr (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per il comune di Matelica che verranno impiegati per riqualificare un’area centrale della città. Grazie all’assegnazione delle risorse del Piano Nazionale Complementare (Pnc) per le aree sisma, collegate appunto ai fondi ministeriali Pnrr, prende forma il progetto di rigenerazione urbana dell’area di Borgo Nazario Sauro, che prevede la riqualificazione del centro polisportivo Salvo D’Acquisto.
Grazie al rispetto delle milestone previste dalla normativa e al progetto di riqualificazione redatto dalla società di ingegneria Ex-Up srl, il comune ha ottenuto un finanziamento di 1 milione e 160mila euro. A queste risorse l'amministrazione comunale aggiungerà con fondi propri di bilancio ulteriori 122mila euro, provenienti dagli oneri di urbanizzazione, così da raggiungere l’importo complessivo dell’opera prevista da progetto pari ad 1 milione e 282mila euro.
Entro il mese di settembre verrà pubblicato il bando per l’affidamento dei lavori, i quali dovranno essere assegnati entro la fine del 2022. Il progetto nel suo complesso, oltre alla riqualificazione delle strutture sportive, prevede la realizzazione di un asse pedonale parallelo alla strada provinciale 256, a partire dall’ex stazione Agip fino allo spazio urbano del centro sportivo, sul quale verranno messe a dimora alberature lungo tutta l’estensione dell’asse, con spazi per lo stazionamento delle persone e una gradinata di collegamento diretto fra l’asse pedonale e lo spazio verde attrezzato.
Verrà eliminata pertanto la barriera visiva a lato della strada costituita dall’attuale recinzione, così da consentire la visuale complessiva dell’area da riqualificare. Il progetto è stato suddiviso in stralci funzionali: con i fondi ottenuti verrà realizzato il primo stralcio con la realizzazione delle suddette opere.
Con finanziamenti futuri si cercherà di riqualificare invece anche la piscina e la palestra. Grazie all’altro finanziamento di 230mila euro, sempre legato al Pnc, il comune avvierà anche i lavori di restauro e rifunzionalizzazione proprio dell’ex pensilina Agip che verrà adibita a punto di informazione turistica così da riqualificare completamente l’ingresso sud del centro città di Matelica.
“La pesca e l’acquacoltura italiane, che già soffrono da più di 10 anni per i regolamenti della Comunità Europea, sono piegate dal caro gasolio. È necessario un intervento immediato per arginare questa emergenza, in aggiunta a quello che grazie alla Lega si è già riusciti a portare a casa, come il credito d’imposta fino al terzo trimestre". Lo dichiara il deputato e coordinatore Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti.
"Per noi è prioritaria la difesa di un comparto fondamentale per l’economia italiana, il 2,9% del valore aggiunto del settore primario in Italia. Basti pensare, solo nella nostra regione, a realtà come Pesaro, Fano, Senigallia, Ancora, Numana, Civitanova Marche, Porto San Giorgio, San Benedetto del Tronto. È ormai evidente la necessità di un ministero efficiente per la sburocratizzazione degli iter amministrativi, con progetti a lungo termine", aggiunge il deputato leghista.
"La modifica dei regolamenti europei è primaria nella tabella di marcia. Il pescato italiano deve essere valorizzato contro una concorrenza sleale del prodotto estero, spesso di bassa qualità e dubbia freschezza. Servono incentivi per ammodernare la nostra marineria con programma di demolizione che prediliga le vecchie imbarcazioni. Vanno rimodulati i canoni demaniali marittimi contro l’attuale tassa, voluta da Pd e M5S, aumentata del 700% rispetto alla precedente. La Pesca è l’anima dell’Italia e la Lega la tutelerà in ogni modo" conclude Marchetti.
“Nessuna predica sbagliata dall'amministrazione alle associazioni, solamente un modello che funziona da anni, di cui l'opposizione sembra faticare a comprendere il funzionamento. Come tutti gli anni nel mese di novembre l'amministrazione incontra le associazioni del territorio per redigere il calendario eventi natalizio e quello dell'anno successivo (in genere gli eventi vanno da marzo a novembre grazie alle molteplicità di proposte)“.
Sono le parole di David Buschittari, vicensindaco e assessore alla Cultura nel Comune di Treia, in risposta all'opposizione che aveva accusato l’amministrazione comunale di aver fatto sovrapporre eventi a danno delle associazioni del territorio (leggi qui per saperne di più).
“Nel merito delle presunte sovrapposizioni citate dai consiglieri di minoranza quella tra il festival Giù la Piazza e la Sagra dei Frascarelli del primo fine settimana di settembre (concessa eccezionalmente per due weekend consecutivi dall'amministrazione) – spiega Buschittari - è stata comunicata agli organizzatori del comitato parrocchiale di Chiesanuova appena decisa la data del festival senza nessun tipo di obiezione (per la cronaca il festival è stato finanziato dalla Regione Marche per 12mila euro, ma evidentemente questo l'opposizione nemmeno lo sa)”.
“Quella dell'8 settembre tra una festa religiosa (processione e Santa Messa Madonna del Ponte a Passo Treia) con un concerto a Villa Spada (due eventi diversi per tipologia di pubblico) si è resa obbligatoria causa spostamento concerto del 28 agosto per pioggia (e unica data libera per il recupero dell'evento); quella della Sagra della polenta (spostata causa elezioni politiche al 9, 10, 11 settembre) con Villa Spada e con Marchestorie (anche qui progetto finanziato dalla Regione Marche, per il secondo anno consecutivo) è la stessa sovrapposizione avvenuta l'anno scorso e negli anni passati ante pandemia”.
“E qui sorge una domanda spontanea: visto che a Marchestorie partecipano 100 comuni nelle Marche e le sovrapposizioni con altri eventi all'interno degli stessi comuni sono praticamente ovunque (vedi anche la città di Macerata) l'opposizione di Treia vuol consigliare alla Regione di eliminare un festival che fin dall'anno scorso ha avuto successo? O vuole criticare la politica della giunta Acquaroli che saggiamente ha finanziato tutti i progetti presentati?” – domanda il vicensindaco - .
“Quindi un calendario ricco di eventi, con la possibilità per i numerosi turisti di partecipare a eventi diversi (prova ne è lo straordinario successo del Giù La Piazza Festival). Addirittura sostenere che l'amministrazione è indifferente di fronte alle associazioni che organizzano eventi quando, molte di queste, ricevono contributi comunali oltreché l'aiuto organizzativo degli uffici competenti è il solito modo goffo di una opposizione senza argomenti seri che tenta di screditare chi si impegna per la propria città collaborando con le stesse associazioni”, prosegue Buschittari.
“Sembra poi abbastanza surreale il riferimento all'utilizzo eccessivo dei propri uffici per la realizzazione di eventi: la politica fornisce l'indirizzo e l'organo burocratico di gestione lo segue, l'abc della pubblica amministrazione”. “La penalizzazione dei residenti del centro storico sembra infine alquanto surreale circa il dover rispettare divieti di sosta o ztl: la politica decide, gli uffici pubblicano le ordinanze, quindi se si vuole fare la disfida e i campionati italiani in arena occorre giocare, e non parcheggiare le auto, se si decide di far vivere il centro storico con eventi in piazza i residenti avranno qualche piccolo disagio nel non poter parcheggiare o transitare in determinati orari (quelli delle manifestazioni) ma avviene in ogni comune d'Italia. All'opposizione consigliamo infine di partecipare di più ai numerosi eventi che la città propone, di chiacchierare meno e proporre di più”.
"Le sanzioni devono far male a chi le subisce, non a chi le impone. Abbiamo ben presente chi sia l’aggressore e saremo sempre dalla parte della libertà, ma non possono rimetterci le imprese marchigiane". Lo dichiara il deputato marchigiano uscente della Lega Mauro Lucentini, in corsa anche alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre.
"Nel solo primo trimestre di quest’anno il settore calzaturiero ha perso il 35,4% dei suoi profitti a causa del mancato export con la Russia. Questo non è ammissibile. La Lega chiede che l’Europa sani le perdite economiche dovute alle sanzioni per tutelare il Made in Italy e la nostra economia. Lavoro unicamente nell’interesse dei marchigiani e a loro rispondo. Le polemiche le lascio agli altri" conclude Lucentini.
“Il centrodestra continua a presentare il suo libro dei sogni agli italiani, ma dove attualmente governa, come nelle Marche, non è riuscito a dare neanche una risposta al tema del caro bollette che sta colpendo famiglie e imprese, con il rischio di generare una drammatica crisi economica e sociale”. È l’affondo del consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti.
“Se guardiamo proprio alla nostra regione – continua Cesetti - la giunta Acquaroli appare completamente allo sbando, paralizzata dalla campagna elettorale che vede impegnati ben quattro assessori su sei, peraltro titolari di deleghe strategiche come il bilancio (Castelli), lo sviluppo economico (Carloni), il lavoro (Aguzzi) e l’istruzione (Latini)”.
“Nel 2020 la giunta Ceriscioli, all’interno della quale ricoprivo l’incarico di assessore al Bilancio, stanziò ben 210 milioni di euro per far fronte all’emergenza della pandemia e dare ossigeno al tessuto economico e sociale marchigiano dopo la fine del primo lockdown”.
“Sono passati poco più di due anni, ma sembra trascorsa un’eternità. Il guaio è che il nulla cosmico che oggi propone la giunta regionale non tarderà a produrre effetti negativi sull’intera regione. E se questo è il modello a cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini intendono fare riferimento per l’intero Paese, c’è davvero di che preoccuparsi”.
"La maggioranza si è spaccata sulla proroga al super dirigente dei servizi sociali Gianluca Puliti". A dichiararlo è il consigliere comunale David Miliozzi, capogruppo di "Macerata Insieme", nel commentare il pensionamento di Puliti che ringrazia "per il lavoro svolto in questi anni" dopo che la giunta ha deciso per lo stop e il mancato rinnovo di un ulteriore anno del suo incarico.
"Sarebbe irresponsabile se la giunta non avesse un'immediata alternativa, per non lasciare un vuoto in un settore così importante come quello dei servizi sociali e della scuola, in un momento così delicato - aggiunge Miliozzi -. Ci aspettano mesi difficili e la scuola sta per iniziare".
"Macerata è ancora una volta ostaggio della litigiosità dei partiti di destra, ci sarebbe da chiedersi se il sindaco sia complice o vittima di questo caos creato da giochi di potere che nulla hanno a che fare con le necessità della nostra comunità" conclude il capogruppo di "Macerata Insieme".
"Ridiscutere il Pnrr significa bloccarlo e perdere un'occasione storica, come ha detto il ministro Franco e Paolo Gentiloni - ha scritto sul suo profilo twitter il sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci Pd, Matteo Ricci -. La Meloni e Salvini sono pericolosi. Serve invece velocità e contrastare ulteriormente l'inflazione. Senza Pnrr sarà recessione. I sindaci non lo permetteranno".
Il dipartimento politiche sociali di Forza Italia ha organizzato un nuovo incontro che ha come focus:“Le realtà migratorie nelle Marche. Dall’inclusione scolastica all’inserimento socio-lavorativo”. L’evento è in programma per al Miramare Hotel di Civitanova Marche (Viale Giacomo Matteotti, 1), il prossimo lunedì 5 settembre alle ore 21:00.
Dopo aver acceso l’attenzione sui disagi giovanili e sulla disabilità, il quinto appuntamento del dipartimento, coordinato dalla dottoressa Alessandra Di Emidio, accende i riflettori sulla questione degli stranieri presenti nelle Marche: si partirà dalle attuali esperienze d’inclusione dei ragazzi stranieri a scuola per arrivare a presentare il ruolo svolto dalle associazioni del territorio nell’ambito dell’accoglienza delle famiglie e dei lavoratori immigrati nella nostra regione.
La formula non cambia: a parlarne di fronte ai cittadini e ai politici, saranno ancora tecnici, i quali presenteranno dati, statistiche ed esperienze attraverso un dialogo capace di sottolineare punti di forza e criticità dell’odierno sistema di accoglienza e integrazione marchigiano.
Fra gli interventi tecnici previsti sul tema dell’inclusione scolastica il professor Pierfrancesco Castiglioni, dirigente scolastico e la dottoressa Laura Carlomè, psicologa scolastica e psicoterapeuta. Mentre interverranno in merito all’inserimento socio-lavorativo il dottor Riccardo Sollini, direttore generale Comunità di Capodarco, il dottor Giovanni Siena, psicologo referente associazione Vivere Verde per i progetti Sai e il dottor Roberto Cardinali, imprenditore e già vicepresidente comitato Piccola Industria di Confindustria Marche.
Secondo il dossier statistico sull’immigrazione nelle Marche, Il Primm 2021, le caratteristiche della presenza immigrata mostrano un calo di stranieri in regione. Nel 2020, su 1.501.406 abitanti, c’è stato un - 11.266 di immigrati. La distribuzione provinciale, nel 2020, ha evidenziato che Fermo è la provincia con la percentuale maggiore di abitanti stranieri (9,9% del totale). Interessante è il dato relativo agli studenti con background migratorio: nell’anno scolastico 2019-2020 risultavano essere l’11,5% (+0,3% rispetto a quello precedente), per un totale di 24.452. I nati in Italia sono 15.665, il 64,1%.
Mentre gli occupati complessivi nelle Marche sono stati 622.089 (-14mila unità sul 2019), gli occupati stranieri l’8,9% (-0,8% sul 2019). I settori principali in cui sono stati impiegati nel 2020 gli stranieri sono stati i servizi (52,9%) e l’industria (41%).
“C’è un obiettivo preciso che anima il dipartimento politiche sociali di Forza Italia Marche: scandagliare tutti gli angoli della realtà sociale del territorio marchigiano – ha spiegato Alessandra Di Emidio, responsabile regionale del Dipartimento Politiche Sociali FI -.
“In primis per dare luce a quelle criticità che prevalentemente toccano la parte più marginale della compagine sociale e in seconda istanza per provare a risolvere concretamente le problematiche che, di volta in volta, vengono evidenziate.
“Tutto questo attraverso in una dialettica costruttiva fra i tecnici e i politici, che si adoperano sinergicamente nella costruzione di una società più sana, più consapevole e meno sofferente possibile. Da questi primi tavoli di lavoro emergono la complessità e la delicatezza che la gestione di questo Dipartimento comporta, il quale include trasversalmente innumerevoli tematiche, in sostanza tutto ciò che riguarda la società, tuttavia stiamo avendo già le prime soddisfazione e stiamo lavorando ai primi progetti utili per passare dalla teoria alla pratica, perché è di soluzioni concrete che, in questo momento, il nostro territorio ha bisogno”.
Fra i politici prevista, tra le altre, la presenza del senatore Francesco Battistoni, coordinatore Forza Italia Marche e sottosegretario di Stato con delega alle politiche Agricole, dell’onorevole Valentina Vezzali, sottosegretario di Stato con delega allo Sport, di Gianluca Pasqui, vicepresidente del Consiglio Regione Marche, di Stefano Aguzzi, assessore Regione Marche, di Jessica Marcozzi, consigliere Regione Marche, di Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova Marche e Claudio Morresi, vicesindaco Civitanova Marche.
Carlo Calenda, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi. Sono i tre nomi che hanno segnato il corso di quest’ultima settimana, quella che di fatto ha aperto ai 30 giorni finali prima delle elezioni del 25 settembre. Tre nomi per tre persone con altrettante storie diverse, il cui comun denomitore dal 29 agosto è uno solo: Tik Tok.
La piattaforma ByteDance è diventato improvvisamente il social network più ambito di questa campagna elettorale, forse perché a maggio 2022 il numero di italiani registrati è stato di circa 16 mln (il 76% in più rispetto all’anno precedente). Una cifra importante, se si considera che quasi 1/3 è costituito dai giovani, solitamente avezzi all’uso di Tik Tok per condividere contenuti, dai più leggeri (balletti, tutorial) ai più impegnati (idee, consigli, riflessioni).
Si potrebbe riassumere questa sorta di nuova declinazione della politica nostrana con la ben nota massima - spesso erroneamente attribuita a Niccolò Macchiavelli - per cui “il fine giustifica i mezzi”. Ma qual è esattamente questo fine? Coinvolgere i giovani come se da loro dipendesse il futuro dell’Italia? Rispolverare la facciata di una politica vecchia e stantia? Non è chiaro.
C’è da dire che, in anticipo sugli altri, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle erano già approdati nelle scorse settimane sulla nota piattaforma digitale: ma il lato grottesco dell’intera faccenda è che, mentre questi ultimi hanno preferito insistere con una comunicazione più dal taglio istituzionale e fissata sugli argomenti pregnanti del loro programma (Alessandro Zan che parla dei diritti civili o Giuseppe Conte della legge Salvamare), i nuovi arrivati sono sembrati più preoccupati di tener fede alla loro maschera carnevalesca di cera.
Ecco allora un Berlusconi ricorrere al vecchio espediente delle barzellette in posa da televendita e al proprio sorriso smagliante "copyright 1994"; un Matteo Salvini che da 'solerte genitore' bacchetta i ragazzi sull’uso delle droghe ("la cannabis è merda, la droga è morte”) o un Renzi che snocciola il proprio curriculum - da capo clan boyscout a presidente del Consiglio nel 2014 - con simpatia e fresca verve giocando fra il suo pseudo inglese e il corsivo di Elisa Esposito, rispetto a un Calenda più impacciato e in cerca di credibilità con un “non so ballare, sembro un orso ubriaco”. Di fronte a questa sostanziale deriva, è quasi inevitabile non lasciar trasparire dai cellulari una generale presa per i fondelli nei confronti di quei 5 mln di giovani iscritti di cui sopra.
Del resto, anche Enrico Letta lo aveva asserito nelle ultime ore - “Tik Tok è una cosa seria” - facendo quasi da èco a una Giorgia Meloni che nel suo sostenuto esordio telematico si era affidata all'evergreen “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana”. Questo prima di deviare su temi che finora hanno spaziato dagli animali domestici allo sport come soluzione alle devianze giovanili (bypassando completamente i punti più controversi del programma di Fratelli d'Italia: scuola, lavoro, legge 194).
Un vero e proprio esodo, dunque, quello dei partiti e dei loro leader, che però non sembra tener conto del pensiero reale dei ragazzi: e cioè che dei politici, a loro, non gliene frega proprio nulla. Li vedono e "skippano". Al massimo, si divertono a definirli cringe, boomer, o a prenderli in giro come fanno già gli adulti. Forse, allora, la chiave della credibilità oggi si nasconde dietro la megalomania di questi neo influencer: quella di lasciare che i giovani esprimano le loro idee rispetto alla politica nostrana, raccontino delle loro aspettative e desideri, o di ciò che li spaventa maggiormente. Insomma, meno video e più attenzione all’ascolto: a quel punto, qualcosa è possibile che cambi anche per noi.
(foto: ANSA)