Potenza Picena, seggi elettorali nella nuova scuola. Campugiani (Pd): "Scelta incomprensibile"
“Abbiamo appreso che a Porto Potenza i seggi elettorali per le elezioni del 25 settembre verranno collocati presso i locali della nuova scuola primaria: 700 alunni troveranno pertanto la scuola chiusa da venerdì 23 a lunedì 26 settembre, con conseguenti disagi per scuole e famiglie. Il tutto a soli 10 giorni dall'avvio dell'anno scolastico”. È quanto dichiara la consigliera del partito Democratico di Potenza Picena, Valentina Campugiani, in merito alla scelta della maggioranza di allestire i seggi elettorali nelle aule della nuova scuola.
“C'è a disposizione un'alternativa? Sì, basta volerlo, afferma Campugiani. È infatti competenza dell’ufficio elettorale comunale organizzare i seggi elettorali: di fatto è chi amministra che decide dove mettere i seggi. Il sindaco ha scelto la nuova scuola, lasciando 700 alunni a casa, solo pochi giorni dopo l’avvio dell’anno scolastico”.
“È un salto indietro di decenni: molti anni fa Amministrazione e istituzione scolastica in sinergia adottarono il criterio di tutelare il diritto allo studio degli alunni delle scuole dell’obbligo e di limitare il più possibile il relativo disagio subito da chi fosse stato coinvolto”.
“Spostarono così i seggi elettorali presso la scuola dell’infanzia Coloramondo, e non più nei plessi di primaria e media. Ora, il sindaco Tartabini ha messo tutti di fronte al fatto compiuto, senza minimamente coinvolgere i diretti interessati”, prosegue l’esponente Dem.
“L’alternativa c’è: la Fondazione Divina Provvidenza, in via Rossini, dove sarà collocata stabilmente la scuola dell’infanzia. Si tratta di un luogo idoneo in cui collocare stabilmente i seggi elettorali a Porto Potenza: qui si trovano 8-9 locali in un edificio con ingresso autonomo ed ovviamente agibile. Perché non sceglierlo?” – domanda Campugiani - .
“La questione non è di poco conto e riguarda anche il futuro: meglio generare un relativo disagio a una popolazione scolastica di sei classi dell'infanzia o a una di 30 classi tra primaria e secondaria, facendo perdere 3 giorni curricolari alla scuola dell’obbligo”.
“Ciò si ripeterà a ogni appuntamento elettorale che, in Italia, ha frequenza quasi annuale. È una scelta delicata in quanto coinvolge un’altra istituzione e moltissimi utenti, che subiranno entrambi un disservizio non indifferente”.
“Come consigliere comunale, e portavoce di numerose famiglie coinvolte, chiedo al sindaco Tartabini di revocare questa decisione e di organizzare subito i seggi in via Rossini. A questo punto è legittimo pensare che la scelta della nuova scuola come sede elettorale sia motivata da mere convenienze di opportunità politica. Sta al sindaco Tartabini dimostrare con i fatti e senza scuse che non è così", conclude Campugiani.
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