Porto Recanati – La recente mareggiata che ha colpito la costa di Scossicci ha riacceso l’allarme tra balneari, residenti e turisti per il grave fenomeno di erosione che minaccia il litorale. A intervenire è il coordinamento di Porto Recanati in Movimento, che, dopo aver incontrato il Comitato Viva Scossicci, ha sollecitato un’accelerazione degli interventi da parte degli enti preposti per mettere in sicurezza la zona.
Nonostante i fondi per la difesa della costa siano stati stanziati oltre due anni fa, infatti, i lavori non sono ancora partiti. “Dopo le solite passerelle politiche e le ennesime rassicurazioni, tutto è rimasto fermo”, denunciano dal coordinamento, evidenziando come il temporale e l’ultima mareggiata abbiano portato a un ulteriore peggioramento della situazione.
Il tratto di costa, un tempo bandiera blu della città, continua a subire erosioni che mettono a rischio stabilimenti balneari, campeggi, immobili turistici e l’intera economia locale. Turisti sempre più delusi e operatori esasperati si trovano ora a convivere con un crescente senso di abbandono.
Porto Recanati in Movimento fa sapere di aver ottenuto alcune informazioni dagli uffici regionali: il primo stralcio dei lavori, finanziato con 9 milioni di euro, è tecnicamente pronto ma bloccato in attesa della valutazione di screening ambientale, attesa entro fine luglio. Questo intervento interesserà la costa fino alla foce del fiume Musone. Per completare la difesa dell’intera area, però, saranno necessari circa 22-23 milioni di euro. Anche un problema tecnico relativo alla chiusura della scogliera, che sembrava risolto, resta un punto critico.
L’auspicio è che i cantieri possano aprire già dall’estate prossima, con la conclusione dell’intero progetto prevista entro dicembre 2028, ma al momento permangono forti incertezze. Intanto, il tempo perso e i danni subiti sembrano ormai irreparabili.
Il coordinamento chiede inoltre un maggiore impegno da parte dell’amministrazione comunale e degli enti regionali e provinciali, ricordando che la strada provinciale che collega Scossicci a Numana e alla Riviera del Conero è anch’essa esposta ai danni provocati dalle mareggiate.
“La difesa della costa è un patrimonio economico, ambientale e sociale che va tutelato con responsabilità – affermano da Porto Recanati in Movimento – Serve un cambio di passo, con rappresentanti locali presenti non solo a parole ma con azioni concrete.”
L’ultima opera significativa di difesa costiera a Porto Recanati risale a molti anni fa, realizzata a sud del fiume Potenza grazie a un intervento che vide protagonisti il Senatore Piscitelli e il Ministero dell’Ambiente. Ora, la speranza è che si possa replicare quell’impegno per salvaguardare il litorale di Scossicci e le sue comunità.
Le recenti mareggiate che hanno colpito duramente la costa di Porto Recanati hanno destato forte preoccupazione tra i cittadini della zona di Scossicci e il comitato "Viva Scossicci" (LEGGI QUI), una delle aree più fragili del territorio comunale. In risposta alle difficoltà emerse e alle voci sollevate in questi giorni, l’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Andrea Michelini, interviene con una posizione chiara e rassicurante.
"L’attività dell’Amministrazione - si legge - non è né reattiva né improvvisata, ma parte di un piano di lungo periodo pensato per affrontare in maniera definitiva i problemi che da decenni affliggono il litorale. In un’epoca in cui l’erosione costiera e le mareggiate si fanno sempre più frequenti e violente, l’Amministrazione di Porto Recanati ha continuato a trattare la questione con serietà e pragmatismo. Nonostante i dubbi sollevati da alcuni cittadini sulla tempestività degli interventi, il Comune sottolinea come la propria azione sia concreta, misurata e, soprattutto, pianificata con precisione.
Per comprendere la portata del problema, è necessario ricordare che l’erosione che interessa Scossicci non è un fenomeno recente, ma una questione annosa. Diversi tentativi sono stati fatti nel tempo da amministrazioni precedenti, ma gli interventi “spot” messi in atto si sono rivelati spesso inefficaci, se non addirittura controproducenti".
In un incontro dello scorso 12 giugno, il sindaco Michelini ha illustrato con trasparenza e onestà lo stato delle cose, sottolineando che "l’Amministrazione non propone soluzioni facili né palliativi, ma ha finalmente avviato una progettazione organica e strutturata per la difesa del litorale di Scossicci. L’obiettivo è realizzare interventi capaci di garantire una protezione duratura e sostenibile".
Dopo anni di attesa, Porto Recanati si prepara dunque a realizzare un piano organico di difesa della costa. Tra le misure previste, spicca la realizzazione di scogliere emerse: una soluzione definitiva in grado di proteggere il litorale da mareggiate ed erosione. "È la prima volta che il Comune affronta l’emergenza con un progetto che guarda alla risoluzione definitiva del problema, oggi finalmente alla portata".
L’iter burocratico è già stato avviato. Il 13 marzo 2025 il Provveditorato Interregionale OO.PP. ha trasmesso l’istanza di avvio del procedimento per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), tappa fondamentale per la realizzazione dell’opera. Da allora si sono svolti numerosi tavoli tecnici con la partecipazione di enti e istituzioni locali, regionali e ambientali, per garantire che l’intervento rispetti gli equilibri naturali. Il 29 luglio 2025 è arrivato l’atto conclusivo della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA (prot. 30020), che apre le porte alla fase operativa.
"Comprensibili le preoccupazioni espresse da alcuni residenti e dal comitato "Viva Scossicci", ma - sottolinea l’Amministrazione nel concludere il comunicato - è fondamentale che ogni confronto si basi su fatti concreti, evitando che le dinamiche locali distorcano la realtà della situazione. La battaglia per la difesa del litorale di Scossicci non è ancora finita, ma grazie alla determinazione dell’Amministrazione Comunale e alla collaborazione tra istituzioni e cittadini, Porto Recanati si avvicina a una soluzione stabile e definitiva. A chi avanza dubbi sull’impegno del Comune, l’Amministrazione risponde invitando a consultare il percorso amministrativo finora compiuto: "L’amore per la propria terra non si misura con le parole, ma con i fatti concreti".
È partita ufficialmente dalla Mole Vanvitelliana di Ancona la campagna elettorale di Base Popolare Marche per le elezioni regionali del 2025. Durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina, il movimento ha presentato i suoi cinque candidati, espressione dei diversi territori della regione, che saranno inseriti nelle liste di Forza Italia in virtù di un’alleanza siglata a livello regionale.
Base Popolare si propone come movimento aggregativo di ispirazione popolare ed europeista, con l’obiettivo di avviare un percorso politico condiviso in vista anche delle elezioni politiche del 2027. "L'accordo con Forza Italia – spiegano i promotori – si fonda su una base valoriale comune: l’appartenenza al Partito Popolare Europeo (PPE) e la condivisione di un progetto di governo per 'fare di tante Marche una Regione, a sostegno del presidente uscente Francesco Acquaroli".
I candidati ufficializzati rappresentano cinque diverse province marchigiane. Da Pesaro Urbino arriva Emanuele Petrucci, attuale sindaco di Mombaroccio, con una formazione in Scienze Statistiche e un’esperienza amministrativa e bancaria alle spalle. Per la provincia di Ancona corre Lauretta Giulioni, avvocata cassazionista, già sindaca di Filottrano per dieci anni e promotrice di numerose iniziative culturali e ambientali.
In rappresentanza di Macerata c’è Mattia Orioli, coordinatore nazionale del movimento Iniziativa Popolare, con una formazione giuridica e un impegno attivo su temi di riforma elettorale e istituzionale. Da Fermo arriva Lorenzo Morresi, medico specialista in dermatologia e dirigente dell’INRCA, già attivo in ambito sanitario e nel terzo settore. Infine, per Ascoli Piceno, corre Leo Bollettini, imprenditore agricolo e culturale, con un impegno civico volto allo sviluppo sostenibile delle aree interne.
Tutti i profili sono stati presentati come "figure professionali radicate nei territori, al debutto nella competizione regionale", come sottolineato dal coordinatore regionale Raimondo Orsetti, che ha rimarcato tre punti di forza del progetto: "L’intesa politica con Forza Italia, la solidità del programma e la qualità dei candidati".
Durante l’incontro ha preso la parola anche Gian Mario Spacca, ex presidente della Regione Marche e oggi alla guida del Comitato Strategico Nazionale di Base Popolare. Spacca ha posto l’accento sulla necessità di superare la contrapposizione personalistica tipica del sistema maggioritario: "Vogliamo riportare al centro i contenuti, le idee, la visione di governo. Questo passaggio non serve a frammentare, ma a sperimentare nuove forme di aggregazione popolare. Senza personalismi né interessi di potere".
Si è concluso dopo cinque ore l’interrogatorio dell’ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, davanti alla pm Maria Letizia Fucci, nell’ambito dell’indagine per corruzione sugli affidamenti del Comune a due associazioni no profit, Opera Maestra e Stella Polare, tra il 2019 e il 2024.
Nella caserma del Comando provinciale della Guardia di Finanza, Ricci – oggi europarlamentare e candidato presidente di Regione per il campo largo di centrosinistra – ha risposto punto per punto alle contestazioni, ribadendo la propria totale estraneità alle accuse.
All’uscita dalla caserma ha dichiarato: “Ho risposto ad ogni domanda. Sono molto soddisfatto. Ho raccontato tutto ciò che so rispetto ai fatti contestati e alla mia attività da sindaco. Ho ribadito la mia assoluta estraneità ai fatti e portato un contributo ulteriore per l’accertamento della verità. Sono molto sereno e determinato”.
L’inchiesta, aperta da circa un anno, coinvolge 24 persone – tra cui diversi funzionari comunali – raggiunte da un avviso di garanzia. Tra questi anche Stefano Esposto, presidente delle due associazioni no profit, e Massimiliano Santini, ex collaboratore di Ricci per comunicazione ed eventi. Secondo l’accusa, i due avrebbero agito in accordo per ottenere affidamenti diretti in violazione delle regole, con vantaggi economici per sé e benefici di immagine e consenso per Ricci.
I due, finora, hanno scelto di non rispondere alle domande della procura. Ricci, invece, ha dichiarato di essere completamente estraneo alla vicenda e, qualora fosse dimostrato un tradimento della sua fiducia da parte di collaboratori, si è detto parte lesa nel procedimento.
L’indagine ha inevitabilmente scosso il clima politico regionale, con il Movimento 5 Stelle che osserva con attenzione gli sviluppi. Il leader M5s Giuseppe Conte ha invitato i gruppi marchigiani del movimento a valutare la vicenda “senza spirito sanguinario”, lasciando aperta la porta a possibili scenari di dialogo all’interno del centrosinistra.
Tolentino - A distanza di quasi un decennio dal sisma del 2016, il progetto del campus scolastico di Tolentino resta bloccato nel limbo delle opere ancora non iniziate. A rilanciare la denuncia è Sandro Bisonni, co-portavoce provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra e candidato alle elezioni regionali nella coalizione che affianca Matteo Ricci, che in una nota stampa attacca duramente l’immobilismo della ricostruzione pubblica: “Molto si è parlato del campus scolastico, ma poco – anzi nulla – si è fatto.”
Secondo Bisonni, la situazione del nuovo polo scolastico, che dovrebbe accogliere tutte le scuole superiori della città, è emblematica del fallimento dell’intera filiera istituzionale incaricata della ricostruzione post terremoto. "La Provincia - dichiara - dice di aver stanziato 31 milioni di euro, ma al momento è stato speso esattamente zero. Basta fare un sopralluogo per rendersene conto: nell’area individuata per la costruzione regna il vuoto assoluto.”
L’attacco si estende a tutta la ricostruzione pubblica, "ancora ferma al palo", a differenza di quella privata, che secondo Bisonni ha trovato nuovo slancio grazie all’azione dell’ex commissario Giovanni Legnini. “Chiedetelo ai cittadini di San Ginesio che ancora aspettano la RSA o ai tolentinati che sognano un centro scolastico degno di questo nome.”
Non mancano i riferimenti al degrado visibile sul posto:" "il rendering che mostrava il progetto definitivo è stato rimosso, la recinzione è ormai fatiscente, con pali arrugginiti e materiali abbandonati. Una desolazione che ha attirato persino l’attenzione della trasmissione televisiva Striscia la Notizia", ha ricordato Bisonni.
L'esponente di Alleanza Verdi e Sinistra punta il dito contro quella che definisce la "filiera distruttiva" composta dal presidente della Regione Francesco Acquaroli, dal commissario alla ricostruzione Guido Castelli e dal presidente della Provincia Sandro Parcaroli. “Serve un vero cambio di passo – afferma – un ‘cambio di Marche’ alle prossime elezioni regionali per mettere fine a questo scandalo.”
Infine, l’appello accorato agli amministratori e alla cittadinanza: “Non possiamo accettare che gli studenti e le loro famiglie continuino a vivere in uno stato di emergenza permanente. Dopo nove anni, è doveroso restituire loro una sede scolastica dignitosa, sicura e moderna.”
Una nuova realtà entra ufficialmente nella corsa per le Regionali 2025: si chiama Evoluzione della Rivoluzione (EDR) e si presenta come "un’alternativa radicale al panorama politico marchigiano".
Alla guida di EDR, come candidata alla Presidenza della Regione Marche, c’è Beatrice Marinelli, 42 anni, originaria di Jesi e residente a Civitanova Marche. Laureata alla Bocconi in Discipline Economiche e Sociali, imprenditrice e madre di due figli, Marinelli è attiva da anni nei comitati civici e nei movimenti per la tutela della sanità pubblica e dei diritti civili. Tra le sue esperienze, la co-fondazione del "Comitato Pro Ospedali Pubblici delle Marche" e del movimento nazionale "E Ora Basta Italia!", nato in opposizione alle misure restrittive durante l’emergenza sanitaria.
EDR si definisce un “anticorpo politico” più che un partito, e afferma di non voler entrare nel sistema per correggerlo, ma per ribaltarlo. "Non cambiamo le regole. Cambiamo il gioco" è lo slogan con cui il movimento si presenta.
Il gruppo fondatore è composto da cittadini, si legge nella presentazione, che «hanno agito concretamente nei territori quando altri restavano nei salotti televisivi». Con una forte impronta civica, Evoluzione della Rivoluzione si propone di "dare voce a una parte di elettorato spesso invisibile o distante dalle urne". Marinelli, scelta non da segreterie ma da una rete diffusa di comitati, incarna secondo il movimento "un nuovo modello di leadership: orizzontale, radicata e partecipativa".
MACERATA - È stata presentata sabato 26 luglio, presso la Casa del Popolo, la lista del collegio di Macerata di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) in vista delle elezioni regionali delle Marche, che si terranno il prossimo 28 e 29 settembre. La coalizione, che corre insieme al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle, è tra i promotori dell’alleanza che sostiene la candidatura di Matteo Ricci alla presidenza della Regione.
L’incontro è stato aperto dal coordinamento provinciale di AVS, composto da Leonardo Piergentili (Sinistra Italiana), Caterina Cirioni e Sandro Bisonni (entrambi di Europa Verde), che hanno definito la lista come "forte, radicale, ambientalista e di sinistra", ringraziando Ricci per il sostegno al progetto politico.
A seguire, si sono alternati gli interventi delle candidate e dei candidati. Enzo Piermarini, già candidato sindaco a Montecassiano, ha posto l’accento su comunità energetiche, tutela ambientale e valorizzazione del turismo locale. Patrizia Sagretti, agronoma di Macerata alla sua prima esperienza elettorale, ha affrontato il tema dell’agricoltura sostenibile, denunciando la crescente emigrazione giovanile dalla regione.
Tommaso Corvatta, medico di base ed ex sindaco di Civitanova Marche, ha criticato duramente lo stato attuale della sanità regionale, segnata – a suo dire – da "enormi criticità che spingono i cittadini verso il privato o a rinunciare alle cure". Sandro Bisonni, ex consigliere regionale e co-portavoce provinciale di Europa Verde, ha accusato la destra di favorire la privatizzazione dei servizi pubblici, dalla sanità alla scuola, passando per l’università, l’acqua e la gestione dei rifiuti.
Laura Ciommei, insegnante di sostegno di Tolentino, ha parlato della necessità di tutelare le minoranze religiose ed etniche e, in caso di elezione, si è detta pronta a occuparsi di scuola, servizi sociali e ambiente. Ariana Hoxha, nata a Durazzo e insegnante presso la scuola “Enrico Fermi” di Macerata, ha approfondito il tema dell’immigrazione, sottolineando l’urgenza di attuare buone pratiche per l’integrazione reale dei migranti.
A chiudere l’incontro sono stati Richard Dernowski, consigliere comunale a Potenza Picena e consigliere provinciale, e Michele Verolo, coordinatore della segreteria regionale di Sinistra Italiana.
Dernowski ha ribadito le priorità programmatiche di AVS e ringraziato i candidati per "aver messo la faccia in un progetto che punta a costruire un presente differente e un futuro migliore per la nostra regione". Verolo ha sottolineato l’importanza della presenza di candidati indipendenti, espressione del civismo che, a suo avviso, rappresenta un valore aggiunto alla credibilità della lista.
Nei prossimi giorni le candidate e i candidati saranno presenti in tutto il territorio provinciale per illustrare le proposte programmatiche della lista AVS e raccogliere il confronto con cittadine e cittadini.
MACERATA – Il Comune ha pubblicato la graduatoria definitiva per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP), approvata con Determina Dirigenziale n. 870 del 21 giugno 2025. La graduatoria è disponibile sul sito istituzionale all’indirizzo: Graduatoria ERP 2025 – Comune di Macerata.
Il bando Erp 2024 ha registrato 276 domande, di cui 268 ammesse, segnando un aumento del 30,8% rispetto al precedente bando del 2022. Un dato che conferma quanto il tema dell’abitare sia diventato sempre più centrale nel contesto sociale ed economico attuale, ancora segnato dagli effetti della pandemia e dall’inflazione.
«Un risultato concreto e misurabile, che testimonia il lavoro costante dell'amministrazione comunale per dare risposte vere ai bisogni delle famiglie – ha dichiarato il vicesindaco e assessore alle politiche sociali e alle pari opportunità Francesca D’Alessandro –. Dietro ogni numero c’è una storia, una persona che oggi ha ritrovato stabilità. Questa è la politica che vogliamo: non ideologica, ma fatta di azioni vere che migliorano la vita quotidiana».
Tutti i 35 alloggi disponibili sono stati assegnati ad altrettante famiglie, coinvolgendo 329 cittadini. Un risultato che, secondo l’assessore D’Alessandro, «certifica l’efficacia di un lavoro amministrativo attento e costante».
L’assegnazione degli alloggi ERP si inserisce in una strategia abitativa integrata avviata dal Comune. Ne fanno parte progetti come il Condominio Solidale di Collevario, pensato per persone over 65, con alloggi a basso impatto energetico e attività sociali mirate all’inclusione e al sostegno intergenerazionale. A questo si affiancano gli alloggi temporanei per l’emergenza abitativa e sociale, destinati a nuclei familiari che si trovano in condizioni di particolare fragilità.
«Abbiamo costruito un modello che integra edilizia, politiche sociali e visione comunitaria: un welfare moderno, sostenibile e vicino alle persone», ha aggiunto D’Alessandro.
Il Comune è già al lavoro sul prossimo bando ERP, previsto per il 2026. I requisiti per accedere comprendono la residenza a Macerata o lo svolgimento di un’attività lavorativa nel territorio comunale, un ISEE non superiore a € 13.877,00, e la cittadinanza italiana o comunitaria, oppure il possesso di un permesso di soggiorno della durata minima di due anni.
«Invitiamo i cittadini a restare aggiornati attraverso i canali ufficiali del Comune – ha concluso D’Alessandro –. I risultati ottenuti dimostrano che un’amministrazione competente e determinata può fare la differenza per le fasce più fragili della popolazione».
La lista Avanti, nata dalla convergenza tra un progetto civico e una visione riformista, ha espresso attraverso una nota congiunta la propria solidarietà piena e unanime a Matteo Ricci, candidato alla guida della Regione Marche, oggi al centro di una vicenda giudiziaria che ha sollevato numerose polemiche.
Il sostegno arriva da un’area politica composta da movimenti e partiti dell’area riformista e civica: +Europa, Movimento Socialista Liberale, Partito Repubblicano Italiano, Partito Socialista Italiano, Riformisti Marche (iscritti e simpatizzanti di Azione), Volt e Marche Civiche.
In un documento unitario, gli appartenenti alla lista Avanti parlano senza mezzi termini di “giustizia ad orologeria” e di un “teorema infondato” che punta a inquinare la volontà popolare attraverso accuse considerate inconsistenti, già smentite – secondo i firmatari – dalle stesse motivazioni contenute nell’avviso di garanzia.
Secondo Avanti, si tratterebbe dell’ennesimo tentativo di strumentalizzare l’azione politica e screditare chi “si impegna ogni giorno per cambiare davvero lo status quo”.
“Dopo il ‘non poteva non sapere’, è stato inventato il teorema del ‘vantaggio politico del consenso’ – si legge nella nota – ma la politica vive di consenso, e questo è semmai un tema etico, non giudiziario”.
I promotori del progetto Avanti rivendicano una posizione garantista, ma anche coerente con i valori della propria coalizione. “Per fortuna il nostro Paese ha superato – almeno in parte – quella stagione buia in cui un avviso di garanzia equivaleva a una condanna”, affermano. “Oggi si può e si deve difendersi, e casi come questo rischiano di generare l’effetto contrario rispetto a quello auspicato da chi attacca”.
Infine, un messaggio diretto a Ricci: “Caro Matteo, continua a impegnarti – come solo tu sai fare – per una regione più giusta, per dare voce a chi è rimasto indietro e portare Avanti il cambiamento che le Marche attendono. Noi, riformisti e civici, saremo al tuo fianco. Senza se e senza ma".
Nella giornata di venerdì, 25 luglio, presso lo stabilimento balneare Petè di Civitanova Marche, si è tenuto un confronto pubblico con Marco Rizzo, che ha richiamato l’attenzione di numerosi partecipanti.
L’incontro è stato promosso dal consigliere comunale Gianluca Crocetti, ideatore del Festival della Libertà di Pensiero e della rassegna FilosARTE, nell’ambito delle quali ha ospitato l’intervento di Marco Rizzo, ex parlamentare europeo e leader del movimento Democrazia Sovrana Popolare. Figura storica della sinistra italiana, dopo una lunga militanza, Marco Rizzo si confronta oggi con una nuova realtà politica.
Lo fa, come afferma lui stesso, attraverso “un’analisi concreta della situazione”, che lo ha portato a prendere le distanze dalle scelte attuali della sinistra, ritenute ormai non più compatibili con i suoi valori.
A chi gli chiede provocatoriamente se è un comunista di destra, lui risponde che oggi non si riconosce né nella destra né nella sinistra, che sono diventate due facce della stessa medaglia. In particolare ci dice: “Non c’è più destra, né sinistra. C’è il basso contro l’alto. Il popolo contro le èlite. La vera sfida è questa”.
Rizzo crede in un Sovranismo Popolare capace di “superare le vecchie categorie ideologiche". L’obbiettivo è "l’emancipazione del popolo affinché possa diventare il vero protagonista politico”.
Ritiene ci sia bisogno di una coalizione tra ceto medio produttivo – piccoli imprenditori, artigiani, commercianti , professionisti – e classe operaia per restituire centralità politica e decisionale a chi oggi si sente escluso.
Marco Rizzo si presenta come un uomo aperto al cambiamento, convinto sostenitore di un ideale "fondato sulla pace e sulla libertà". Invita i giovani a sviluppare un pensiero critico nei confronti di ciò che ascoltano, leggono e vedono perché "soltanto con la consapevolezza si potrà costruire una società realmente libera".
Rizzo si è detto contrario alle forzature del pensiero woke, esprimendo scetticismo anche verso le politiche ambientali promosse nell’ambito della cosiddetta “transizione green”.
Tra le preoccupazioni espresse, anche quella sull’immigrazione: teme che, "senza una gestione rigorosa e con regole chiare, il fenomeno potrebbe diventare ingestibile per l’Italia nei prossimi anni".
Il politico italiano ha inoltre ribadito la sua sfiducia nell’attuale impostazione dell’Unione Europea, auspicandone una profonda trasformazione su basi nuovi, più in linea con gli interessi dell’Italia. Marco Rizzo con i suoi toni netti e una visione fuori dagli schemi tradizionali, propone un’alternativa politica che rimette al centro il ruolo del popolo, rivolgendosi a coloro che sono in cerca di nuovi punti di riferimento.
Il leader Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte secondo quanto apprende Ansa, ha convocato nella giornata di oggi una riunione con Paola Taverna, Giorgio Fede (coordinatore regionale Marche), coordinatori provinciali e rappresentanti dei gruppi territoriali marchigiani.
Nel corso della riunione ha tra l'altro ricordato, secondo fonti Ansa, che "un avviso di garanzia non è una condanna" e che una "forza politica matura e responsabile come il M5S" è chiamata a "discernere caso per caso e valutando se il singolo ha dimostrato onestà o disonestà". Al contempo il leader 5S ha tenuto a ricordare, sempre secondo l'Agenzia Ansa, che "etica pubblica, trasparenza e legalità sono valori fondamentali e non negoziabili: per noi sono costitutivi".
Si scaldano i motori della politica in vista delle prossime elezioni regionali nelle Marche. Italia Viva Macerata ha ufficializzato i propri candidati: saranno Ulderico Orazi e Rosita Platinetti a scendere in campo nella lista Progetto Marche Vive, a sostegno di Matteo Ricci Presidente.
La decisione è arrivata al termine di una partecipata Assemblea Provinciale, che ha visto coinvolti iscritti e simpatizzanti da tutta la provincia. L’elezione dei due candidati è stata unanime. "Siamo orgogliosi di poter contare su Rosita e Ulderico – ha dichiarato Fabiola Santini, Presidente Provinciale di Italia Viva Macerata – sono persone autentiche, capaci e concrete, che incarnano i valori del nostro partito. La loro candidatura è un atto di generosità verso la comunità. Ora parte una campagna che vogliamo costruire insieme, territorio per territorio, idea per idea".
Orazi e Platinetti hanno accolto la sfida con entusiasmo: "Rappresentare Italia Viva – hanno affermato – significa portare avanti un progetto riformista, europeo e pragmatico, fatto di ascolto e soluzioni. Ringraziamo l’assemblea per la fiducia: ora è il momento di mettersi in cammino, con tutto il gruppo, verso un progetto condiviso per il futuro delle Marche".
La sindaca della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ufficializzato, con Decreto Sindacale n. 2 del 5 giugno 2025, la nomina del nuovo vicesindaco e l’assegnazione all’assessore Bianconi, in aggiunta a quelle preesistenti, delle deleghe in materia di pari opportunità. “Con la nomina del vicesindaco nella persona dell’assessore Jacopo Orlandani - sottolinea la sindaca Rosa Piermattei - ho voluto dare spazio a un giovane che, con dedizione e competenza, si è impegnato a portare avanti le deleghe a lui assegnate relative alla polizia locale, Sicurezza e Legalità, Segnaletica e Viabilità, Urbanistica, Trasporti Pubblici e Sanità".
"Con l'assunzione del ruolo di vicesindaco da parte di Jacopo Orlandani, la Giunta si arricchisce di nuove energie e prospettive, garantendo, al contempo, continuità e innovazione. Tengo a ringraziare pubblicamente – sottolinea infine il sindaco - Vanna Bianconi per il grande lavoro svolto finora come vicesindaco. Vanna, oltre a rappresentare egregiamente l'ente in diverse situazioni, ha continuato e continuerà a seguire tanti settori cruciali a lei affidati, dalla cultura all’istruzione, dai rapporti con le scuole alle pari opportunità, fino all'attuazione del programma. Tutta la Giunta, come sempre compatta, continuerà a lavorare con determinazione per il bene comune della nostra città" .
I Giovani Democratici di Macerata si oppongono con forza al progetto dell’università privata Link Campus a Villa Cola.
Attraverso una nota stampa il gruppo politico giovanile interroga l'amministrazione cittadina e regionale sulla nascita della Link Campus: "Non possiamo accettare che la Regione guidata da Francesco Acquaroli e il Comune di Macerata con Sandro Parcaroli spalanchino le porte ad un Ateneo privato i cui proprietari sono stati condannati, invece di investire sull’università pubblica, che garantisce istruzione di qualità e accessibile a tutti. Mentre la destra regionale e comunale ha scelto di stare con i privati condannati, noi scegliamo l’università pubblica.
La provincia di Macerata ha due eccellenze: l’Università degli Studi di Macerata (Unimc) e l’Università degli Studi di Camerino (Unicam), che meritano risorse, sostegno e potenziamento, non concorrenza sleale da chi vede l’istruzione come un business. Chiediamo a Unimc e Unicam di prendere parola. È inaccettabile che su una scelta così grave per il futuro del nostro territorio si resti in silenzio. Le università pubbliche sono il cuore della formazione e della ricerca, e devono essere difese. Le Marche non hanno bisogno di università d’élite, ma di più borse di studio, più alloggi, più investimenti nel diritto allo studio. Noi Giovani Democratici continueremo a mobilitarci, come già fatto durante il sit-in in Regione, contro questa scelta calata dall’alto. L’università deve essere un bene comune, non un affare per pochi – e meno che mai per chi è stato condannato".
Un minuto di silenzio in memoria del professor Adriano Vissani, già apprezzato primo cittadino settempedano, ha aperto l’ultima seduta del Consiglio comunale della Città di San Severino Marche. Subito dopo la sindaca, Rosa Piermattei, ha fornito un aggiornamento sulla situazione della ricostruzione post-sisma in città.
“Il finanziamento complessivo delle pratiche private, di quelle che fanno riferimento agli edifici pubblici e ai luoghi di culto, e dei contributi concessi per la delocalizzazione delle attività produttive, ammonta a oltre 480 milioni di euro, precisamente 482.399.239” - ha dichiarato la sindaca Piermattei, per poi sottolineare - In particolare, per la sola ricostruzione privata, la cifra già stanziata supera i 441 milioni di euro, somma destinata al recupero di 745 edifici mentre le pratiche presentate, per un totale di 1.006, riguardano 424 immobili interessati da interventi di ricostruzione leggera, altri 135 da ricostruzione pesante, 441 dall’Ordinanza 100 e 6 dall’Ordinanza 13/2017. A oggi, sono 460 le pratiche concluse per contributi sisma e 46 per contributi fuori sisma. L'Amministrazione ha inoltre proseguito nell'erogazione del Contributo per il Disagio Abitativo (CDA), che ha sostituito il CAS (Contributo di Autonoma Sistemazione), relativo al mese di giugno 2025. L'Ufficio Servizi alla Persona ha liquidato una somma complessiva di 159.506,56 euro, destinata a 210 nuclei familiari”.
Importanti sviluppi sono stati registrati anche sul fronte delle opere pubbliche: “A fine giugno abbiamo aggiudicato l’appalto per i servizi di ingegneria e architettura relativi alla delocalizzazione del compendio edilizio della Casa di Riposo “Lazzarelli” - ha ricordato la sindaca -. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova struttura in un'area individuata dall'Amministrazione comunale presso l'ex zona dei circhi nel rione Settempeda".
Il complesso attuale, che include la chiesa di San Francesco di Paola, l'ex Lazzaretto e altri corpi di fabbrica, sarà in parte demolito, mentre gli edifici tutelati saranno preservati. Per la progettazione delle opere, il cui importo di affidamento complessivo è pari a 337.536,39 euro, sono previsti 120 giorni. L'intervento di realizzazione della nuova Casa di Riposo è interamente finanziato con i fondi del Commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016 con l’Ordinanza speciale 45/2023. Inoltre, è stato dato il via libera all’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura relativi all'intervento di miglioramento sismico di palazzo Servanzi Confidati".
"L'intervento, affidato per un importo di euro 310.618,47, rientra nell'ambito delle disposizioni dell'Ordinanza Commissariale Speciale Ricostruzione n. 137 del 29 marzo 2023. Infine la Giunta comunale ha approvato il piano operativo di dettaglio, nell’ambito della convenzione tra il Commissario straordinario alla ricostruzione nel territorio delle Regioni Emilia Romagna, Toscana, Marche e la società Consap Spa, relativo ai lavori di ripristino della strada comunale "Anello di Pitino", gravemente danneggiata dagli eventi alluvionali del maggio 2023. Il provvedimento fa seguito alle ordinanze n. 33/2024 e n. 35/2024 del commissario straordinario, che hanno stanziato i fondi necessari per l'intervento. In particolare, i lavori prevedono il risanamento di uno smottamento del rilevato stradale a piede di valle lungo un tratto di circa 30−40 metri della stessa strada. L'importo finanziato per le opere ammonta a 230mila euro”.
Macerata - In merito al ricorso al TAR sulla delibera riguardante il centro commerciale Simonetti a Piediripa, la consigliera comunale Sabrina De Padova ha deciso di chiarire pubblicamente la propria posizione, in risposta a quanto da lei definito come “strumentalizzazioni” emerse negli ultimi giorni.
«La mia contrarietà al progetto non nasce da pregiudizi ideologici – ha dichiarato De Padova – ma da una valutazione razionale, attenta all’interesse collettivo e al futuro del territorio». La consigliera ha ribadito come la sua decisione, espressa mesi fa durante la votazione in Consiglio Comunale, sia stata frutto di una “scelta politica e urbanistica chiara”: quella di dire no a nuove colate di cemento in un’area già fortemente compromessa dalla presenza di numerosi centri commerciali.
De Padova ha anche sottolineato il clima di pressione in cui si è svolta la votazione: «Ho ricevuto pressioni fino a pochi istanti prima del voto, ma ho mantenuto la mia posizione con coerenza, rimanendo fedele al mandato ricevuto dai cittadini».
La consigliera ha poi rimarcato l’importanza della trasparenza: «Ritengo sia doveroso rendere pubblici i voti espressi sulla delibera, perché ogni cittadino ha il diritto di sapere chi ha votato a favore, chi contro, chi si è astenuto e chi ha scelto di non partecipare».
Infine, ha voluto ricordare il senso profondo del ruolo istituzionale: «Un consigliere comunale non è un burocrate né un calcolatore di consensi. Il nostro dovere è rappresentare i cittadini, anche a costo di compiere scelte difficili o impopolari. La politica deve tornare a essere servizio, non strategia personale».
È ufficialmente partita la campagna elettorale della lista civica "I Marchigiani per Acquaroli", che si presenterà alle prossime elezioni regionali del 28 e 29 settembre a sostegno della ricandidatura del presidente Francesco Acquaroli.
Il movimento civico si propone come espressione di una cittadinanza attiva, fatta di donne e uomini che mettono a disposizione competenze, esperienze professionali e visione per proseguire il cammino iniziato con il governo regionale uscente: "La nostra è una lista che nasce dal territorio e per il territorio - dichiarano i promotori -. Vogliamo contribuire a rendere la sanità più vicina ai cittadini, tutelare l’ambiente e le nostre ricchezze naturali, potenziare le infrastrutture fisiche e digitali, sostenere un’economia innovativa e rafforzare la ricostruzione post-sisma in chiave sociale e comunitaria".
Al centro del programma anche la tutela dei lavoratori e delle imprese, in un’ottica di sviluppo sostenibile e di forte attenzione ai bisogni reali della comunità marchigiana. L'obiettivo della lista è chiaro: dare continuità all'azione di governo degli ultimi cinque anni e portare a compimento le riforme avviate, mantenendo un profilo di serietà e competenza. "Vogliamo rappresentare l’intera comunità regionale, uniti da un progetto comune, senza ricorrere a slogan facili o promesse irrealizzabili", spiegano i rappresentanti.
In contrasto con un centro-sinistra definito "diviso e in difficoltà", la lista si presenta come una forza coesa e determinata, pronta a offrire ai marchigiani un’alternativa credibile fondata su partecipazione, pragmatismo e visione a lungo termine.
A racchiudere lo spirito della lista, lo slogan scelto per la campagna: "È il momento del Sì e del Fare". Due parole che, secondo i promotori, sintetizzano l’impegno a scendere in campo con responsabilità e consapevolezza, puntando a una Regione moderna, innovativa e vicina ai cittadini: "Con Francesco Acquaroli vogliamo continuare a costruire un futuro stabile, credibile e concreto per le Marche. È il momento di guardare avanti con fiducia, lasciandoci alle spalle la politica delle divisioni e delle promesse non mantenute", concludono.
Sulle indagini in corso a carico di Matteo Ricci, il Movimento 5 Stelle mantiene una posizione prudente e improntata alla coerenza con i propri valori. A intervenire è il deputato Giorgio Fede, coordinatore regionale del M5S nelle Marche, che in una nota ufficiale ha espresso l’orientamento del Movimento: “Faremo tutte le valutazioni del caso – ha dichiarato Fede –. Auguriamo a Ricci di chiarire tutto nel più breve tempo possibile, rispetto alle contestazioni che gli vengono mosse”.
Il parlamentare ha poi ribadito come la linea del Movimento sia da sempre dettata da una precisa direzione etica: “Per il Movimento 5 Stelle c’è sempre una sola stella polare, che ci guida ormai da oltre quindici anni: quella dei nostri valori e dei nostri principi. Alla luce di questo, ci riserviamo di analizzare con attenzione ogni aspetto delle indagini e dei rilievi giudiziari per capire se esistano o meno elementi di compatibilità con il nostro sistema valoriale, anche in vista di una serena prosecuzione della campagna elettorale”.
La posizione del M5S nelle Marche è quindi improntata a cautela, ma anche alla fermezza su eventuali conseguenze politiche, qualora emergano elementi che entrino in conflitto con le regole interne al Movimento.
L’ex sindaco di Pesaro ed attuale candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche, Matteo Ricci, ha ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito di un’indagine che riguarda presunte irregolarità negli affidamenti pubblici effettuati dal Comune di Pesaro durante la sua passata amministrazione.
A renderlo noto è lo stesso Ricci, che ha pubblicato un video sui propri canali social per comunicare in modo diretto la notizia. Nel messaggio, l’ex primo cittadino si dice “sorpreso” e “amareggiato”, ma al tempo stesso “sereno” e “totalmente estraneo” ai fatti contestati.
“Non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici – ha dichiarato Ricci nel video –. Mi sono sempre fidato ciecamente dei tecnici del Comune e delle procedure amministrative”.
Secondo quanto riferito dallo stesso Ricci, l’accusa della Procura non riguarderebbe vantaggi economici personali, ma il presunto ottenimento di consenso politico derivante dalle modalità di assegnazione di determinati lavori pubblici.
Ricci ha ribadito la propria fiducia nella giustizia e ha assicurato massima trasparenza: “Non ho nulla da temere. Continuerò la mia campagna elettorale con la coscienza pulita, certo che i fatti verranno chiariti”.
Civitanova - Il cantiere per la realizzazione del ponte ciclopedonale sul fiume Chienti, parte essenziale della Ciclovia Adriatica, è ancora completamente fermo. A denunciarlo sono i rappresentanti del Partito Democratico Francesco Micucci e Lidia Iezzi, che puntano il dito contro l’immobilismo dell’amministrazione e l’assenza di risposte a un anno esatto dagli annunci ufficiali.
“A dodici mesi dalla grande parata di centrodestra, che prometteva la consegna dell'opera entro luglio 2025, il cantiere è ancora un deserto”, affermano i due esponenti dem. “I lavori sono appena accennati, l’area è abbandonata e in condizioni di degrado assoluto. Eppure erano stati già persi oltre due anni prima ancora dell’ultima data promessa”.
Il riferimento è alla conferenza stampa del giugno 2024, quando l’assessore regionale Baldelli, il sindaco di Civitanova Ciarapica, l’assessore Belletti e il consigliere Borroni avevano assicurato che l’opera sarebbe stata realizzata entro un anno. Oggi, invece, la zona risulta non solo in stato di abbandono, ma anche pericolosa per l’incolumità pubblica.
“L’area del cantiere è un rischio quotidiano per chi attraversa quella zona: ciclisti, corridori, famiglie”, denunciano ancora Micucci e Iezzi. “Ci sono ferri arrugginiti, scavi aperti, buche non segnalate. Non esiste alcuna protezione, nessun cartello di sicurezza. È inaccettabile”.
Ma non è solo una questione di sicurezza: c’è anche un impatto negativo su un progetto più ampio di mobilità sostenibile. “Il ponte è un’infrastruttura strategica per il completamento della Ciclovia Adriatica, che si ferma proprio a Civitanova per l’inerzia dell’amministrazione”, sottolineano. “Altri tratti sono stati completati e inaugurati. Qui, invece, si promette, si tagliano nastri e poi si lascia tutto nel degrado”.
La richiesta è chiara: “Serve un intervento immediato per mettere in sicurezza l’area e riprendere i lavori. La sicurezza dei cittadini non può essere sacrificata sull’altare della propaganda. Basta promesse, vogliamo i fatti”.