'Un marchigiano in Europa'. Firmato Matteo Ricci. Sull'istante a Macerata si è pensato, leggendo lo script del manifesto murale 6×3, ad un errore di stampa. La mente è volata infatti al leggendario viaggiatore Padre Matteo Ricci, maceratese e dunque marchigiano che ancor prima di Marco Polo ha raggiunto la Cina alcuni secoli fa. Altro che Bruxelles.
Inoltre perlopiù a piedi come 20 anni or sono il treiese Ulderico Lambertucci. E non in bicicletta su e giù per le Marche, come ha garantito l'europarlamentare Matteo Ricci di cui il citato maximanifesto. Non il grande gesuita. Equivoco chiarito!
In ogni modo ha preso il via 'La grande Corsa' che vedrà da qui a settembre Matteo Ricci (Pd ed alleati) e l'attuale governatore Francesco Acquaroli (FdI ed alleati) sfidarsi per il Governo regionale.
Mentre Acquaroli comincia ad apparire sui tg nazionali a nome di FdI - preconizzando, chissà quando, forse un futuro romano? - sono intanto iniziate le prime schermaglie. E al candidato del centrosinistra - "Se non lui, chi?" prefigurando Acquaroli un'evidente scarsita' di competitors nel campo avverso - Carlo Ciccioli, psichiatra e collega al Parlamento europeo ha 'somministrato' allo stesso Matteo Ricci un test.
Che potremmo definire 'Test Cincinnato'. Rivelando peraltro il dottor Ciccioli un pregiudiziale profilo dell'ex sindaco di Pesaro, lo ha definito a causa di una presunta altissima autostima: il Marchese del Grillo - sì, quello interpretato da Alberto Sordi sul grande schermo! "Perchè dunque non ti dimetti nel mentre accetti la candidatura a governatore delle Marche? Se lo fai ti accompagno al Protocollo" ha proposto suadente il Dottore (Sottile) a Ricci.
Nel political contesto, da Cincinnato ad oggi senza scandalo alcuno la risposta è: Impossibilia nemo tenetur. Lo diciamo in latino, non in napoletano: Qui nessuno è tenuto all'impossibile.
Un test che, Ricci silente, è stato rimandato non senza ironia al mittente dai Dem: "Pensate a voi stessi. Vi siete mai dimessi?!". Già, in effetti, chi ci pensa a lasciare 'sua sponte' un remunerato incarico pubblico in Italia e fuori? Poi lo stesso Ciccioli affiancato dal coordinatore regionale di FI, on. Francesco Battistoni, ha chiarito che di immunità in fondo si tratta. In riferimento futuro ed eventuale ad 'Affidopoli', inchiesta pesarese in fieri.
Aldilà tuttavia del provocatorio test Cincinnato sul travagliato tratto Bruxelles-Ancona ecco irrompere più concretamente la Modernità: un termovalorizzatore. Come l'Araba Fenice. Che ci sarà chiunque (in particolare la giunta regionale) lo dice, dove sarà nessun lo sa (chiaro: siamo in tempo pre-elettorale). Ricci ha detto che si opporrà.
Subito infilzato dal Centrodestra: "A Roma, pro Gualtieri hai detto sì". Non basta. Pure il Psi incalza: "Il termovalorizzatore non deve essere un tabu'" e al pari di Avs (pero' contrario al 'camino') fa distinguo sulla concertazione, non ampia, che ha condotto alla candidatura del competitor di Acquaroli.
Ricci, da parte sua, alle prime luci della indicazione regionale aveva commentato poeticamente affidandosi a Giacomo Leopardi: 'Primavera d'intorno brilla nell'aria/e per i campi esulta'. Non aveva previsto, Matteo, i capricci del meteo primaverile marchigiano. Di questo passo dovrà fare attenzione alle buche e, sul pave' del centrosud, alle possibili forature della bici, erede questa dello 'storico' furgoncino di un altro illustre Matteo (Renzi).
Fra tuoni e fulmini, polemiche e distinguo, avviata la punzonatura (rito di un ciclismo eroico che sa di foto in b/n, tubolari a tracolla) l'augurio per Acquaroli e Ricci, i nostri Coppi e Bartali è per un percorso netto.
Ne va, ne va, direbbe il manzoniano don Abbondio, della vita futura delle Marche, già patria del modello di sviluppo nazionale e in tempi recenti prima regione manifatturiera del Centro Italia. Bei tempi, già.
Un incontro con la cittadinanza per illustrare tutte le azioni portate avanti da dicembre a oggi contro l’accorpamento scolastico dell’Istituto comprensivo Simone De Magistris di Caldarola e l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Fabbroni, nei giorni scorsi ha risposto ai dubbi dei cittadini e alle preoccupazioni delle famiglie degli studenti che frequentano l’Istituto caldarolese, anche dei quattro Comuni vicini.
«Da quando la Regione, nel pieno delle festività natalizie, ci ha comunicato la decisione d’imperio dell’accorpamento - ha detto il primo cittadino -, ipotesi che non era mai stata valutata nei tavoli precedenti con gli enti preposti, ci siamo subito impegnati per valutare tutte le strade percorribili a evitare la riorganizzazione».
Si sono susseguiti incontri con gli altri sindaci del territorio interessati dall’accorpamento e, grazie all’impegno del presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti, è stato possibile incontrare l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi. Grande sostegno è arrivato dal vicepresidente della Provincia, Luca Buldorini, che ha compreso le conseguenze dell’accorpamento dell’IC De Magistris con quello di un territorio molto distante, rendendosi disponibile a valutare nuove soluzioni per l’anno scolastico 2026-2027. Due, infatti, le principali strade su cui sta lavorando l’amministrazione comunale: il ricorso al Tar contro la delibera regionale per l’anno scolastico 2025-2026 e lo studio di un piano B con un eventuale accorpamento a un istituto più vicino a Caldarola e ai Cinque Comuni per l’anno scolastico 2026-2027.
«Per quanto riguarda il ricorso al Tar - ha spiegato Fabbroni - riteniamo che non ci sia stata una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non siano state tenute in considerazione le peculiarità del Comune di Caldarola e degli altri Comuni su cui opera l’Istituto. Non troviamo una motivazione congrua che giustifichi questo accorpamento. Nel corso del tavolo interistituzionale del 13 dicembre scorso, questa ipotesi non era mai stata né discussa né accennata. In quella sede erano state valutate otto proposte di accorpamento, ma nessuna di queste includeva Caldarola. Poi, improvvisamente, il 23 dicembre è comparsa la delibera della giunta regionale che prevedeva l’accorpamento De Magistris-Frau Leopardi. Non comprendiamo cosa sia cambiato in dieci giorni e quale sia il motivo per cui nessuno degli enti e degli istituti coinvolti sia stato avvisato. Questo è il vizio per il quale ci sembra che ci sia stata a monte una istruttoria incompleta, senza essere stata discussa al tavolo interistituzionale. Vizi a cui si aggiungono disposizioni regionali e nazionali che richiedono particolare attenzione nel tutelare le sedi scolastiche montane. Chiaro che anche queste possono essere oggetto di ridimensionamenti, ma a seguito di una istruttoria adeguata e di maggiori attenzione, cautela e motivazione rafforzata che, in questo caso, sono venute meno».
Poi lo sguardo rivolto al futuro e l’apertura a trovare soluzioni condivise: «Dal colloquio con l’assessore regionale Chiara Biondi - ha detto Fabbroni - è emersa la disponibilità dell’assessore al confronto con i nostri territori per recepire le nostre necessità e, compatibilmente con la fattibilità tecnica, mettere in pratica le nostre proposte».
Nel corso dell’assemblea, il sindaco Fabbroni ha ringraziato il vicepresidente della Provincia di Macerata, Luca Buldorini, riconoscendolo come il primo rappresentante istituzionale ad aver colto il grido d’allarme proveniente dal territorio. Grazie al suo impegno, si è attivato un percorso di confronto con i Comuni coinvolti e si è avviata una riflessione condivisa in vista della futura programmazione scolastica. La Provincia di Macerata, pur non avendo avuto un ruolo nella fase iniziale del processo e non essendo stata formalmente coinvolta dai Comuni interessati, ha confermato la propria disponibilità a farsi carico delle esigenze del territorio, riaffermando il proprio ruolo istituzionale di cerniera tra le realtà locali e la Regione. L’ente provinciale, anche con il supporto del consigliere Pierfrancesco Castiglioni, ha inoltre ribadito la necessità di un percorso costruito in sinergia con le amministrazioni comunali, le dirigenze scolastiche e i rappresentanti di istituto, veri interpreti delle esigenze degli studenti e garanti del diritto all’istruzione nei territori montani.
«Nel frattempo - ha concluso il sindaco - è stato approvato in consiglio comunale (e così sta avvenendo nei Consigli degli altri quattro Comuni interessati) un documento in cui si dà mandato all’amministrazione di valutare insieme agli altri enti le linee di indirizzo per la programmazione della rete scolastica del Comune».
L'Amministrazione comunale di Tolentino, insieme al comandante della polizia locale Andrea Isidori e al responsabile dell'Ufficio Sisma Emanuele Tiberi, ha recentemente incontrato i commercianti del centro storico per discutere delle problematiche legate ai lavori in corso e alle modifiche alla viabilità.
La chiusura di via San Salvatore, prevista per tre mesi a partire dalla fine di marzo, ha rappresentato un tema centrale nell’incontro. La chiusura comporterà la necessità di aprire al traffico piazza della Libertà e piazza Mauruzi per garantire ai residenti l'accesso alle proprie abitazioni, comportando l’eliminazione temporanea della zona a traffico limitato (Ztl).
Stato dei cantieri e lavori in corso
L’Amministrazione ha anche illustrato lo stato dei cantieri attivi nel centro storico, tra cui i lavori in via Gioacchino Murat, dove è in corso la messa in sicurezza della scarpata naturale a valle delle mura di cinta. Questo intervento prevede l'installazione di pali in calcestruzzo armato per sorreggere il fronte di scavo, un passo necessario prima della demolizione dell'edificio pericolante.
La realizzazione di questa paratia ha portato alla chiusura temporanea della via Murat. Durante i lavori, sono stati rinvenuti dei serbatoi di gasolio interrati che hanno comportato un ulteriore slittamento delle operazioni di demolizione, che inizieranno ufficialmente il 15 maggio, salvo imprevisti.
Discussione sulle modifiche alla viabilità: criticità e proposte
Uno degli argomenti sollevati dai commercianti è stato il possibile cambiamento del senso di marcia in via Roma e corso Garibaldi. L'Amministrazione, pur mostrando apertura verso la possibilità di consentire il traffico da via Roma fino a piazza della Libertà, ha spiegato che una simile modifica non sarebbe semplice da attuare. "Attualmente si sta lavorando su un nuovo piano di traffico generale, in linea con il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS), che è in fase di sviluppo grazie a un finanziamento della Regione Marche", ha spiegato l'amministrazione comunale.
L’Amministrazione ha evidenziato come una possibile inversione del senso di marcia potrebbe causare un sovraccarico del traffico, in particolare lungo viale Battisti, già congestionato e particolarmente affollato nelle ore di punta. Tale modifica rischierebbe di congestionare ulteriormente l'area di piazzale Europa e rallentare il traffico, specialmente durante le manovre di ingresso da via della Pace e viale G. Benadduci. Inoltre, i lavori di ricostruzione in corso e futuri, tra cui quelli lungo corso Garibaldi e Via Roma, comportano un traffico pesante che aggraverebbe la situazione.
Proposta di viabilità alternativa: via delle Cartiere
L'Amministrazione, però, ha suggerito una possibile alternativa per migliorare la viabilità durante la chiusura di via Murat. "Si sta valutando la possibilità di invertire il senso di marcia in via delle Cartiere, rendendo più facile l'accesso al centro, soprattutto fino alla riapertura di via Murat".
La consigliera comunale del gruppo misto, Sabrina De Padova, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla gestione finanziaria del comune di Macerata, in seguito all'approvazione delle recenti variazioni di bilancio durante il consiglio comunale di lunedì scorso.
"I revisori dei conti hanno sollevato diverse criticità e invitato l’amministrazione comunale a prestare particolare attenzione nell’attuare le variazioni di bilancio. Nonostante ciò, il consiglio ha approvato le modifiche senza affrontare adeguatamente le problematiche evidenziate", ha dichiarato De Padova.
Uno dei punti più critici riguarda il rispetto dei cronoprogrammi. "Ho più volte sollecitato questa questione durante interrogazioni e ordini del giorno sulle opere pubbliche, ma non ho mai ricevuto risposte chiare. Senza una pianificazione precisa, i lavori subiscono ritardi continui, con un conseguente aumento dei costi".
La consigliera ha poi evidenziato come la pianificazione delle attività amministrative necessiti di maggiore stabilità. "Ridurre al minimo le variazioni di bilancio è possibile solo adottando cronoprogrammi concreti e precisi. Questo approccio eviterebbe continui aggiustamenti e permetterebbe una gestione finanziaria più responsabile".
Un altro elemento preoccupante è il monitoraggio della gestione finanziaria e di cassa, soprattutto in relazione al Fondo di Adeguamento Prezzi, che ammonta a 1.210.000 euro. "Questi fondi dovrebbero essere destinati a opere come la piscina e il centro fiere - ha aggiunto De Padova -, ma i progetti continuano a slittare, con costi che aumentano progressivamente. Ci troviamo di fronte a una gestione politica problematica dei cantieri, con difficoltà nel rispettare le scadenze e nel contenere le spese preventivate".
La consigliera ha poi puntato il dito contro la mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione. "Molte interrogazioni orali non ricevono risposta. Un caso emblematico riguarda una richiesta di informazioni del 20 febbraio 2025 rivolta a una dipendente dell’ufficio patrimonio e a due dirigenti: nonostante numerosi solleciti, nessuna risposta è mai pervenuta. Questo atteggiamento ostacola il lavoro dei consiglieri e mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni".
Secondo la consigliera, spesso le informazioni fornite non sono complete o arrivano con ritardi ingiustificati. "I dipendenti comunali riferiscono di dover attendere l’autorizzazione dei dirigenti prima di rispondere, un processo che rallenta ulteriormente la trasparenza e l’efficacia dell’amministrazione." Infine, De Padova ha sottolineato l’importanza dell’incontro dell’11 marzo scorso tra il Comune, la Provincia, l’Università e le autorità competenti per discutere di una pubblica amministrazione più efficiente e vicina ai cittadini: "È fondamentale che questo confronto non resti solo un esercizio teorico, ma porti a misure concrete per migliorare la gestione finanziaria e la trasparenza dell’ente locale. I cittadini meritano un’amministrazione responsabile, chiara e affidabile."
Le elezioni regionali nelle Marche potrebbero tenersi a settembre, anche se la data ufficiale non è ancora stata stabilita. A confermarlo è il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, che ha risposto alle domande dei giornalisti a margine della seduta del Consiglio dedicata alla Giornata Carlo Urbani, in memoria del microbiologo che scoprì la Sars e morì nel 2003.
"Una data per le elezioni? Non è stato ancora deciso, ma c'è una legge che non si può aggirare - ha dichiarato Acquaroli -. Orientativamente si può votare dal 5 settembre al 21 novembre, quindi siamo in quel lasso di tempo. Non abbiamo ancora deciso, penso che sarà il primo periodo possibile, compatibilmente con le ferie di Ferragosto". Infatti, le liste elettorali dovrebbero essere depositate circa un mese prima della data del voto.
Acquaroli ha inoltre ricordato che il suo predecessore, Luca Ceriscioli (Pd), pubblicò il decreto per le elezioni il 21 luglio del 2020, sottolineando che "gli uffici stanno già lavorando. Penso che tra un mese, un mese e mezzo verrà pubblicato il decreto. Però non è una priorità, dobbiamo scegliere".
La finestra temporale prevista dalla legge consente di fissare le elezioni tra il 5 settembre e il 21 novembre, ma tutto lascia intendere che si propenderà per la prima parte del periodo disponibile. La pubblicazione del decreto è dunque attesa tra circa trenta o quarantacinque giorni, delineando così con maggiore chiarezza lo scenario elettorale per le Marche.
Intanto, qualche giorno fa, Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico, ha ufficialmente dichiarato la sua disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione Marche, preparando così la sfida elettorale che lo vedrà contrapposto ad Acquaroli.
Un gruppo di sindaci civici e di centrosinistra ha lanciato un appello per salvare il Cosmari, il consorzio pubblico che gestisce la raccolta e il trattamento dei rifiuti nella provincia di Macerata. Il documento, sottoscritto da: Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, Franco Capponi, sindaco di Treia, Rolando Pecora sindaco di Montelupone, Lorella Cardinali, sindaco di Montecosaro, Giuseppe Fabbroni, sindaco di Caldarola, Andrea Gentili, sindaco di Monte San Giusto, Mauro Romoli, sindaco di Pollenza, Andrea Michelini, sindaco di Porto Recanati, Angela Barbieri, sindaco di Montefano, Mirko Mari, sindaco di Colmurano, denuncia una gestione fallimentare da parte dell’attuale CdA, eletto dalla maggioranza politica di destra, e propone soluzioni per garantire un futuro sostenibile all’ente.
Secondo i firmatari, le scelte recenti dell’attuale amministrazione “hanno messo in pericolo la stabilità finanziaria del Cosmari, lasciando intendere una possibile privatizzazione dell’azienda per far fronte a investimenti stimati in oltre 100 milioni di euro”. Tra i punti critici segnalati figurano la rinuncia alla realizzazione dell’impianto di recupero dei pannolini finanziato dal Pnrr, il blocco del biodigestore anaerobico e la mancata pianificazione per la gestione delle discariche”.
Il documento accusa l’attuale amministrazione del Cosmari “di aver interrotto una collaborazione storica tra le forze politiche del territorio, causando un blocco gestionale e decisionale”. I sindaci denunciano “l’assenza di una guida politica forte e una serie di scelte che vanno contro la programmazione regionale e il Piano d’Ambito, lo strumento che stabilisce le linee guida per la gestione dei rifiuti”.
Uno dei punti più contestati è la decisione di interrompere il progetto del biodigestore anaerobico, fondamentale per il trattamento della frazione organica e per la riduzione dei costi di smaltimento. La Provincia di Macerata ha dichiarato decaduta la richiesta di autorizzazione dell’impianto, ma il CdA del Cosmari non ha intrapreso alcuna azione legale per contrastare questa decisione, accettando passivamente l’archiviazione del progetto. “Questo ha comportato una perdita economica significativa e costringerà i comuni a inviare i rifiuti fuori provincia con costi elevati”, aggiungono.
Un altro nodo critico riguarda “la mancata realizzazione dell’impianto per il recupero dei prodotti assorbenti per la persona (PAP), nonostante fosse stato finanziato dal Pnrr con 10 milioni di euro”. I sindaci sostengono che questa scelta “sia stata presa con troppa leggerezza e che altri impianti simili in Italia stiano comunque procedendo con la realizzazione, dimostrando che il progetto sarebbe potuto essere portato avanti con il giusto impegno”.
La situazione delle discariche è un’altra emergenza. Con la chiusura della discarica di Cingoli, i rifiuti vengono trasportati fuori provincia, causando un aumento della Tari per i cittadini. I sindaci denunciano “il ritardo nell’individuazione di un nuovo sito e la mancata espansione della discarica di Cingoli, che avrebbe potuto garantire autonomia per almeno altri cinque anni”.
I firmatari del documento chiedono "un cambio di rotta immediato per evitare il collasso del Cosmari e il rischio di una futura privatizzazione".Tra le proposte avanzate: "il ritorno a una gestione unitaria dell’ente, coinvolgendo tutte le forze politiche e i comuni soci. Il riesame delle decisioni sull’impianto di biodigestione e sulla discarica, con azioni legali per recuperare i progetti accantonati. Un piano finanziario chiaro e sostenibile, che garantisca investimenti senza cedere alle pressioni privatistiche. Una maggiore trasparenza nella gestione, con il coinvolgimento dei comuni nelle scelte strategiche".
Il documento si chiude con un appello ai cittadini e agli amministratori affinché “si prendano decisioni urgenti per salvaguardare un bene pubblico essenziale per il territorio maceratese”.
"Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha più volte sottolineato l'importanza di dare il benvenuto alle nuove attività che aprono a Civitanova, come segno di coraggio e di fiducia nel futuro economico della città. In particolare, una sua dichiarazione risuona forte: 'Aprire un'attività oggi significa mettersi in gioco, avere coraggio e credere nelle potenzialità di Civitanova"'. Un’affermazione che racchiude una grande verità, un incoraggiamento per coloro che decidono di investire in un territorio che ha fatto della tradizione commerciale e della moda il suo punto di forza. Tuttavia, dietro a queste parole c’è una grande responsabilità politica e amministrativa". Questo il commento dell'asscociazione ViviAmo Civitanova, dopo le nuove aperture di attività commerciali nel centro cittadino.
“Occorre preoccuparsi soprattutto del sostentamento del tessuto economico esistente e cercare di invertire questa tendenza negativa,” continua l’associazione Se da un lato l'entusiasmo per le nuove aperture è palpabile, dall’altro la realtà delle chiusure di vecchie attività resta una preoccupazione crescente per il futuro del commercio locale".
L'associazione non nasconde la sua preoccupazione per il futuro delle attività civitanovesi, un futuro che dipende anche dalle politiche di supporto messe in campo dall’amministrazione. “Siamo felici delle nuove aperture, ma rimaniamo in attesa di politiche concrete a sostegno di chi crede e investe in questa città”. continua Gironacci, evidenziando che le parole di incoraggiamento non sono sufficienti senza misure che possano realmente aiutare a sostenere le attività sul mercato.
Il quadro nazionale e regionale del commercio non è dei più rassicuranti. Secondo Confcommercio, tra il 2012 e il 2024, in Italia hanno chiuso ben 118.000 negozi al dettaglio, con un calo del 21,4%, mentre sono sparite 23.000 attività di commercio ambulante, con una diminuzione del 24,4%. La stessa Confcommercio ha lanciato l’allarme sulla cosiddetta “desertificazione commerciale” che, secondo loro, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio declino delle città.
A Civitanova, purtroppo, i dati non sono migliori. “Nel 2024, ogni giorno hanno chiuso 169 attività contro le 139 del 2020”, commenta l’associazione ViviAmo Civitanova, sottolineando come questo dato sia preoccupante per la città. L'analisi dei dati a livello provinciale evidenzia un trend altrettanto negativo: tra gennaio e dicembre del 2024, la provincia di Macerata ha registrato 61.634 chiusure di attività, contro solo 23.188 nuove aperture. Un risultato peggiore rispetto agli ultimi dieci anni, con una media di 49 chiusure al mese, pari a una riduzione del 22% delle imprese del commercio dal 2018 ad oggi.
Le cause di questa “desertificazione commerciale” sono molteplici e vanno ben oltre la crisi economica: l’invecchiamento della popolazione, la difficoltà di accesso al credito, la concorrenza dei grandi gruppi e dell’e-commerce, e la continua evoluzione del mercato. A queste sfide si aggiungono politiche di liberalizzazione e globalizzazione che hanno reso ancora più difficile per le piccole imprese sopravvivere.
L'associazione non manca di sottolineare come, oltre agli aspetti economici, la desertificazione commerciale abbia un impatto sociale significativo: “Le chiusure delle attività del nostro Borgo Marinaro stanno spegnendo la luce sulla bellezza e sulla vivacità di Civitanova. In un centro storico sempre più vuoto, anche il modo di socializzare e scambiare beni e servizi si fa più difficile”, afferma Gironacci.
L’analisi delle chiusure e delle aperture deve andare oltre la mera conta dei negozi che aprono. “Si aprono attività sulla scia dell’appello di Civitanova, ‘capofila per il commercio nelle Marche’, ma non è detto che queste attività sopravvivano nel lungo periodo. Non basta dire che la situazione è in controtendenza, bisogna chiedersi come sostenerle”, avverte l’associazione ViviAmo Civitanova, chiedendo a gran voce un impegno maggiore da parte delle forze politiche e del sindaco per sostenere le nuove sfide commerciali.
In questo momento di difficoltà, è fondamentale che si crei una sinergia tra le istituzioni, le imprese e le associazioni locali, per invertire una tendenza che minaccia non solo il commercio, ma anche la qualità della vita nella nostra città. “Ringraziamo chi ha scelto Civitanova come città su cui investire, ma non possiamo restare a guardare, sperando che il futuro sia più roseo. Bisogna impegnarsi a fondo per creare le condizioni affinché queste attività possano sopravvivere e crescere”.
Il 21 marzo scorso si è tenuto ad Appignano un incontro pubblico promosso dall’Anpi in collaborazione con l’associazione ecologista “Salviamo il Futuro” di Potenza Picena, durante il quale l’ingegnere Sandro Bisonni ha illustrato i contenuti del Piano Regionale dei Rifiuti delle Marche.
Nel suo intervento, Bisonni ha messo in evidenza come la proposta di realizzare un unico impianto di incenerimento del valore di 370 milioni di euro, cofinanziato da soggetti privati, rischi di compromettere la gestione dei rifiuti nella regione per i prossimi 30 anni. Ha sottolineato i potenziali effetti negativi, sia dal punto di vista ambientale che economico, di una tale strategia, che potrebbe disincentivare la raccolta differenziata e rallentare l’introduzione di soluzioni innovative e sostenibili per il trattamento dei rifiuti.
All'incontro hanno partecipato anche il sindaco di Appignano, Mariano Calamita, e Richard Dernowski, consigliere provinciale AVS. Il sindaco, dopo aver citato il recente rapporto di Legambiente, ha presentato la "piramide dell’economia circolare" e ha sottolineato i positivi risultati ottenuti dal suo Comune, che si trova al terzo posto nella graduatoria regionale per la raccolta differenziata. Ha evidenziato come le buone pratiche avviate nel suo territorio possano servire da esempio per altre realtà marchigiane.
Richard Dernowski ha evidenziato l’importanza dell’impegno politico nella tutela della salute pubblica, dell’economia locale e dei diritti dei cittadini. Nel suo discorso ha rimarcato che la partecipazione attiva di amministratori, associazioni e cittadini è fondamentale per orientare le scelte verso modelli di sviluppo più sostenibili e giusti per la comunità.
L’incontro si è concluso con un appello di Luigi Romagnoli, presidente dell’associazione “Salviamo il Futuro”, che ha invitato i presenti "a informarsi e a impegnarsi per una gestione dei rifiuti che rispetti il territorio, rafforzi le economie locali e migliori la qualità della vita nelle Marche".
Un ringraziamento speciale è stato rivolto all’ANPI per il suo impegno e a tutti i partecipanti per la loro presenza e attiva partecipazione.
Carreggiata ristretta in direzione mare, da Belforte del Chienti a Tolentino, limite di 70 Km/h in direzione monti, lungo lo stesso tratto, e manto stradale completamente deteriorato. La fotografia della superstrada Valdichienti è la stessa da mesi ormai, nonostante il cantiere per la sistemazione dell’asfalto non sia mai partito e gli automobilisti si trovano a percorrere ogni giorno l’arteria principale che collega l’entroterra alla costa con il rischio di incidenti sempre dietro l’angolo. Il restringimento di carreggiata e il limite di percorrenza sono infatti deterrenti nell’attesa che Anas intervenga per sistemare un tratto di strada ormai diventato impossibile da percorrere in entrambe le direzioni, ma dopo mesi di attesa ancora nulla.
Così, il sindaco di Belforte del Chienti, Alessio Vita, lancia un appello all’Anas per sollecitare un intervento immediato: «Mi sono confrontato in questi giorni con il referente dell’azienda - dice il primo cittadino -. Mi ha assicurato che il progetto per l’intervento è pronto, ma sono in attesa del finanziamento per poter dare il via ai lavori e probabilmente ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che partano».
Un tempo che preoccupa: «Con l’arrivo della bella stagione - evidenzia Vita - il traffico lungo la 77 è destinato ad aumentare, gravando dunque su una situazione già pericolosa per chi percorre la superstrada quotidianamente per recarsi al lavoro. Il rischio di incidenti è altissimo e non possiamo più attendere in questa situazione di stallo che non limita comunque il pericolo. Anzi».
È per questo che il primo cittadino di Belforte si appella anche agli enti sovracomunali affinché possano intercedere per sbloccare i finanziamenti necessari a dare il via all’opera: «Il cantiere deve partire il prima possibile - rimarca - poiché è già tardi, e in questo modo si finirà comunque per non avere la carreggiata completamente libera e sicura per l’inizio dell’estate. Ormai sappiano quali sono i disagi sulla Valdichienti nel periodo estivo ed è bene fare del tutto per evitarli o almeno ridurli al minimo». Infine la raccomandazione agli automobilisti: «Chiedo anche la massima attenzione a chi percorre la superstrada. Siamo tutti consapevoli della pericolosità di quel tratto in entrambe le direzioni - conclude - e proprio per questo mi raccomando di fare attenzione e a rispettare i limiti e le disposizioni imposte».
Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico, ha ufficialmente dichiarato la sua disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione Marche. Durante un evento a Osimo, Ricci ha sottolineato l'importanza di questo impegno per il futuro della sua terra, annunciando la volontà di sfidare l'attuale presidente Francesco Acquaroli, sostenuto da Fratelli d'Italia, nelle elezioni regionali previste per l'autunno.
"Quando tanti cittadini e il mio partito mi hanno chiesto di correre, l'idea era già nella mia testa", ha affermato Ricci, esprimendo un forte attaccamento alla sua regione. "Non ho resistito al grande amore per la nostra terra", ha aggiunto. La sua proposta è chiara: un cambiamento radicale per le Marche, lontano dalle "finte filiere" e dalla sottomissione agli ordini da Roma. Ricci ha dichiarato di voler costruire una "regione forte e orgogliosa" che non dipenda da nessuno, neppure da Roma, per ottenere fondi.
L'ex sindaco di Pesaro ha inoltre attaccato il governo regionale attuale, sottolineando che la "era del vassallaggio" sta per finire e che la regione deve diventare protagonista nel panorama nazionale ed europeo. Citando i governatori di Emilia Romagna e Veneto, Stefano Bonaccini e Luca Zaia, Ricci ha promesso di lavorare per gli interessi delle Marche, senza inchinarsi ai poteri centrali. "Non andremo con il cappello in mano a chiedere. Saremo integerrimi e pretendiamo risposte, con una cultura di governo", ha aggiunto con fermezza.
Ricci ha illustrato la sua visione per una regione più equilibrata e unificata, contrastando la tendenza al campanilismo. Il suo obiettivo è trasformare le Marche in una "regione europea" con un modello di "policentrismo governato", dove ogni territorio avrà pari dignità e opportunità. In questo progetto, la città di Pesaro, che sotto la sua guida è diventata un punto di riferimento nazionale, gioca un ruolo fondamentale.
La candidatura di Ricci, che sarà sostenuta dal centrosinistra, dovrà affrontare un lungo percorso di confronto con gli alleati. Tra gli interlocutori previsti ci sono il Movimento 5 Stelle, con cui Ricci si è detto pronto a trovare un "minimo comune denominatore programmatico", ma anche altre forze politiche del centrosinistra, come Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva, Azione, +Europa e i Socialisti. Ricci ha dichiarato che la sua coalizione dovrà essere composta solo da chi vuole davvero cambiare le Marche.
Nel suo intervento, Ricci ha annunciato anche l’intenzione di portare avanti una "campagna dura", senza sottovalutare la forza dei suoi avversari. La sua visione per il futuro delle Marche include un approccio innovativo e partecipativo, che coinvolga tutte le categorie della società, dai comuni alle aziende, fino ai giovani. "La nostra campagna sarà un 'big bang' per la regione", ha concluso Ricci, citando l'entusiasmo per la sfida che lo attende.
A Petriolo la prima Cer ad entrare in funzione nella provincia di Macerata, grazie alla sinergia pubblico-privato. Lunedì, 17 marzo, nello studio del notaio Cerreto, si è costituita la comunità energetica rinnovabile "Petriolo e Podere Sabbioni Cer".
Presenti il comune di Petriolo, rappresentato dal sindaco e presidente della Cer Matteo Santinelli, Maria Grazia Sagretti quale rappresentante della società agricola Imac srl, detentrice dell'impianto produttore di energia da fonte rinnovabile, e Bruno Carletti come tesoriere della Cer. Il marchio Podere Sabbioni appartiene alla società agricola Imac, da sempre molto attenta alla sostenibilità e alla cura del territorio.
"Un bel traguardo che ci riempie di soddisfazione - spiega il primo cittadino di Petriolo, Matteo Santinelli -. Si tratta della prima Cer ad entrare in funzione in provincia, grazie alla lungimiranza e al coraggio di un'imprenditrice; sarà pienamente operativa entro un anno. Essere i pionieri in questo nuovo e necessario percorso verso la sostenibilità energetica è motivo di orgoglio per il nostro Comune".
"D'altronde le comunità energetiche saranno lo strumento del futuro imprescindibile per contrastare la povertà energetica oltre che avere ricadute benefiche sotto il profilo ambientale e sociale per tutto il comprensorio - aggiunge Santinelli -. Cittadini e aziende, anche possessori di impianti produttori di energia da fonte rinnovabile, potranno diventare membri di questa Cer appena nata sia come produttori che come consumatori, usufruendo così di risparmi sui costi dell'energia attraverso la sua condivisione e l'utilizzo diffuso sul territorio". Sono già state avviate le pratiche amministrative per l'accreditamento e il riconoscimento presso il Gse (Gestore dei servizi energetici).
"La questione della mancanza di copertura di alcuni turni del servizio di guardia medica di Trodica è purtroppo ben nota all’amministrazione comunale ed è una problematica che è figlia della carenza di medici che si registra a livello nazionale e, conseguentemente, anche locale". Così, in una nota, la giunta Staffolani, in merito alla carenza del servizio di guardia medica nel territorio di Trodica.
"Per molto tempo, i turni in guardia medica sono stati spesso coperti da specializzandi che usavano questa possibilità per accumulare esperienza", prosegue la nota. Ma negli ultimi anni, vista la mancanza di nuovi medici, anche i giovani appena laureati vengono precettati per il lavoro ospedaliero, lasciando così sguarniti i posti nelle guardie mediche".
"Un fenomeno nazionale, causato da un lungo periodo in cui i Governi che si sono succeduti hanno trascurato la formazione dei nuovi medici e cui quello attuale ha iniziato a porre rimedio abolendo il numero chiuso ai test d’ingresso. In questo quadro, la Regione Marche sta cercando di dare man forte finanziando borse di studio per la formazione di medici di medicina generale e l’Ast sta tentando la via di un accordo con i medici di base per la copertura dei turni di guardia medica".
"Interventi che però inizieranno a sortire i primi effetti solo nel giro di 6-7 anni, una volta completati i cicli di formazione dei primi nuovi dottori. Il sindaco Andrea Staffolani sta monitorando la situazione costantemente, interfacciandosi con la direzione dell’Ast di Macerata e i vertici della Regione Marche, ma come evidente si tratta di una questione su cui le amministrazioni locali possono incidere in maniera limitata, se non sollecitando e facendo presenti le situazioni particolari come quella di Trodica.
"E c’è il rischio concreto, come abbiamo già visto in realtà limitrofe, che la situazione si aggravi ancora nei prossimi anni. Capiamo la preoccupazione dei consiglieri di Cura e Partecipazione ed è la medesima che abbiamo come amministratori. Ma la serietà e la complessità del momento storico che viviamo ci impongono di lasciare da parte le sterili polemiche di cortile e le mistificatorie accuse al sindaco per cercare, unitariamente, soluzioni di lungo respiro a questioni che toccano da vicino la vita quotidiana delle persone".
Venerdì scorso, a Montecosaro, si è svolta una significativa riunione pubblica dedicata al futuro della gestione dei rifiuti nelle Marche, con un focus particolare sul progetto del termovalorizzatore proposto dalla Regione. L’evento - organizzato dal Laboratorio di Idee - Montecosaro, con la partecipazione dell'associazione "Salviamo il futuro" - ha visto una numerosa partecipazione di cittadini, esperti e istituzioni, impegnati in un vivace scambio di opinioni e proposte per un futuro più sostenibile.
La serata è stata caratterizzata da una riflessione approfondita sulle problematiche legate all’incenerimento dei rifiuti. I relatori hanno evidenziato le criticità del progetto del termovalorizzatore, soffermandosi sugli elevati costi economici e ambientali di questa soluzione. È stato sottolineato come "l’incenerimento possa avere impatti negativi sulla salute pubblica, oltre a minacciare i progressi compiuti nella raccolta differenziata e nelle pratiche virtuose di riduzione e riutilizzo dei rifiuti".
Un momento particolarmente significativo è stato il richiamo alla poesia "Alberi di città" di Rossano Garbuglia, che ha messo in luce l’importanza di tutelare l’ambiente urbano, sempre più minacciato da scelte poco sostenibili. Tra gli interventi più rilevanti, quello dell’Ingegner Sandro Bisonni, che ha fornito un’analisi puntuale e approfondita sulla gestione dei rifiuti, e di Richard Dernowski, consigliere della Provincia di Macerata, della sindaca di Montecosaro, Lorella Cardinali, nonché dell'ex primo cittadino montecosarese Reano Malaisi. Tutti hanno condiviso le loro esperienze, offrendo spunti e riflessioni costruttive sul tema della sostenibilità e della gestione delle risorse locali.
"Il dibattito ha fatto emergere chiaramente la necessità di adottare una strategia “Rifiuti Zero”, puntando sull’economia circolare e sul compostaggio di prossimità come soluzioni alternative e più sostenibili all’incenerimento" spiega l'associazione Salviamo il futuro. "È stata anche evidenziata l’importanza di valorizzare i centri di riuso, che in altre realtà stanno già dando ottimi risultati".
"Inoltre, è stato ribadito con forza il ruolo fondamentale della partecipazione sociale e della responsabilità politica nella gestione dei beni comuni. I cittadini hanno espresso la volontà di non delegare decisioni cruciali al settore privato senza una trasparenza adeguata e un confronto pubblico aperto e inclusivo".
L'incontro di Montecosaro è stato un’importante occasione di riflessione collettiva, che ha rafforzato l’impegno verso scelte più sostenibili e responsabili per la gestione dei rifiuti nella regione Marche. La strada per un futuro migliore passa dalla collaborazione tra istituzioni, esperti e cittadini, con l’obiettivo di proteggere l’ambiente e la salute delle generazioni future.
L'università di Macerata aderisce alla Giornata nazionale delle Università - "Università Svelate", un'iniziativa promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane per avvicinare il grande pubblico al mondo accademico e rendere visibile l’impatto della ricerca sulla società.
Per l’occasione, mercoledì 20 marzo alle ore 18, UniMc trasmetterà una diretta speciale dal Social@b, il laboratorio di comunicazione digitale dell'ateneo, coinvolgendo i direttori di dipartimento e i delegati alla terza e quarta missione in un confronto sulle strategie con cui la ricerca universitaria contribuisce allo sviluppo del territorio e della comunità.
I dipartimenti saranno protagonisti della discussione, raccontando come le loro attività di ricerca affrontano sfide contemporanee e contribuiscono alla crescita culturale, sociale ed economica del territorio. Tra i temi al centro del dibattito, anche quelli promossi dal recente accordo tra Crui e Anci, con particolare attenzione alla coesione sociale, alla crescita economica e all’innovazione urbana e territoriale. Durante la diretta, si approfondiranno le collaborazioni tra università e amministrazioni locali per favorire la sostenibilità e promuovere l’innovazione sociale.
Un momento chiave della trasmissione sarà il dialogo tra la professoressa Laura Marchegiani, delegata del rettore per il Placement, orientamento alla carriera, spin-off e brevetti dell’Università di Macerata, e Katiuscia Cassetta, assessore alla cultura, istruzione e alta formazione del Comune di Macerata. L’intervento metterà in luce il ruolo delle università nella creazione di opportunità per i giovani, nel trasferimento tecnologico e nello sviluppo della competitività territoriale. L'evento sarà trasmesso in diretta sui canali social ufficiali, Facebook e YouTube dell’Università di Macerata raggiungibili al link unimc.it/svelata.
"Sulla questione della mancata convocazione del Consiglio Comunale si sta creando un caso che non c'è". A sottolinearlo, in una nota, è il presidente del Consiglio comunale di Tolentino Alessandro Massi Gentiloni Silverj.
"Ad inizio anno viene inviata una programmazione a beneficio dei consiglieri comunali che non ha carattere obbligatorio e può subire variazioni salvo per quelle sedute che sono prossime a delle scadenze di legge come il bilancio - spiega Massi -. Ciò significa che come avviene in ogni Comune a fronte di una mancanza di punti urgenti le sedute possono essere non convocate".
"Non vedo dove sia lo scandalo, pensando al fatto che credo sia normale come in ogni lavoro che non si tengano riunioni dove non ci sono punti da discutere - aggiunge il presidente del Consiglio comunale -. Ritengo ancora una volta polemica inutile, se penso al fatto che questa amministrazione ha affrontato e portato punti molto importanti all'ordine del giorno da discutere con l'organo di massima rappresentanza della città, anche quando era un passaggio formale non richiesto".
"Il consiglio comunale di Tolentino ha riacquistato, seppur non esente da scontri, dibattiti e battute durissimi, una centralità che negli ultimi anni si era persa - precisa ancora Massi -. Respingiamo anche l'accusa di mancanza di programmazione e strategia, se penso che proprio nella precedente seduta si è discusso il documento di programmazione e strategia per eccellenza come il Bilancio di Previsione triennale".
"Sottolineo infine che l’organo esecutivo e decisionale del Comune è rappresentato dal sindaco e dalla sua Giunta. La loro attività non è mai ferma, riunendosi settimanalmente con molti punti all'ordine del giorno come è facilmente riscontrabile dal sito del Comune. Trovo quindi strumentale, risibile e ridicolo dire che l'amministrazione è ferma. Tale affermazione è frutto di incompetenza e rancore", conclude Alessandro Massi Gentiloni Silverj.
"La sanità marchigiana sta recuperando terreno e migliorando le prestazioni offerte ai cittadini. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Agenzia Regionale Sanitaria, che evidenziano l’efficacia del piano messo in atto dalla Giunta Acquaroli". Secondo Simone Livi, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, il potenziamento del settore sta portando risultati tangibili, sia in termini di risorse impiegate che di qualità del servizio.
"Le risorse specifiche destinate alle Marche ammontavano a 13.260.000 euro, ma grazie a un’integrazione del budget annuale, la spesa ha raggiunto i 13.568.004 euro, pari al 102,3% dei fondi disponibili. Un utilizzo mirato delle risorse ha permesso di migliorare l'accesso alle cure, con oltre il 90% delle prestazioni garantite nei tempi previsti - sottolinea Livi -. In particolare, le visite urgenti (priorità B) hanno raggiunto un tasso di rispetto delle tempistiche del 93,7%, mentre le prestazioni con priorità D e P si attestano rispettivamente al 90,1% e al 91%".
"Nel 2024 si è registrato un incremento significativo delle prestazioni erogate: 835.632 in più rispetto all’anno precedente, con un aumento del 2,7% - prosegue Livi -. Il settore della diagnostica per immagini ha visto una crescita del 5%, con 82.091 esami aggiuntivi. Un ruolo chiave è stato giocato dall’attivazione dei servizi nei fine settimana, che tra agosto e dicembre hanno garantito oltre 174mila prestazioni".
Livi ha sottolineato che questi progressi sono il risultato delle scelte attuate dal centrodestra, tra cui "l’ampliamento degli orari di apertura, il potenziamento del personale e una gestione più efficiente delle risorse". Ha inoltre criticato la gestione precedente, accusando la sinistra di" aver depotenziato la sanità territoriale a favore del modello degli ospedali unici, con conseguenze negative sulle liste d’attesa".
Grazie alla riforma degli enti sanitari e al nuovo piano socio-sanitario, l’attuale amministrazione regionale punta a ridurre ulteriormente i tempi di attesa e a rafforzare la sanità di prossimità. "Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare - ha dichiarato Livi - ma i numeri dimostrano che la strada tracciata dal governatore Acquaroli è quella giusta".
Il prossimo 21 marzo 2025, alle ore 21:00, il Consiglio Comunale di Civitanova Marche affronterà uno dei temi più rilevanti e urgenti per la comunità locale: il contrasto al disagio giovanile. Il dottor, Andrea Foglia, coordinatore del Tavolo Tecnico Permanente per il contrasto del disagio giovanile, presenterà la prima relazione annuale riguardante il lavoro svolto nel corso del 2024.
La relazione si concentrerà in particolare sul fenomeno delle gang giovanili, un tema che ha recentemente animato le pagine della stampa locale. L'incontro sarà l'occasione per fare il punto della situazione, anche alla luce degli episodi di criminalità che hanno visto protagonisti alcuni minorenni, e per analizzare gli interventi messi in atto dal Tavolo Tecnico. Il sindaco Fabrizio Ciarapica, che ha seguito attentamente la creazione di questo organismo, sottolinea l’importanza di un'azione sinergica tra istituzioni, terzo settore e la comunità in generale.
Nel corso della discussione, Foglia approfondirà il fenomeno delle gang giovanili, interrogandosi sulla sua reale gravità e distinguendo tra percezione di pericolo e situazione effettiva. Oltre a questo, il dottore esaminerà anche altre forme di disagio che colpiscono i giovani, come l'abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, la crescente dipendenza da internet, social media e videogame, nonché i problemi di salute mentale che si stanno facendo sempre più evidenti.
"Affrontare il disagio giovanile non significa alimentare allarmismi, ma promuovere un intervento mirato e condiviso", afferma Foglia. "Non tutti i giovani sono coinvolti in problematiche gravi; molti sono in grado di superare momenti difficili. Tuttavia, è fondamentale non dimenticare chi sta attraversando difficoltà più serie e che necessita di supporto. L’impegno della nostra comunità deve essere duplice: garantire il benessere a chi sta bene e intervenire con azioni concrete per chi ha bisogno di aiuto".
L'incontro offrirà anche l'opportunità per discutere di altre importanti tematiche cittadine, con una serie di interrogazioni e punti all'ordine del giorno. Tra questi, vi saranno richieste di chiarimenti sul bando per l'assegnazione degli alloggi di edilizia agevolata e sulla gestione degli appezzamenti di terreno lungo la Superstrada Civitanova-Foligno. Non mancheranno discussioni sulle attività culturali, come il patrocinio concesso dal Comune di Civitanova Marche all'incontro “L’Età dell’Oro”, organizzato da Moneta Aurea SpA.
Il sindaco Ciarapica ha sottolineato come questo incontro "rappresenti un passaggio fondamentale nella lotta al disagio giovanile, ribadendo l'importanza di ascoltare e collaborare per costruire un futuro migliore per i giovani della città". "La cittadinanza è invitata a partecipare per avere maggiori dettagli sulle azioni intraprese e sugli sviluppi di questa problematica così cruciale per il futuro della comunità".
La chiusura sempre più frequente della guardia medica di Trodica sta accendendo il dibattito politico locale. Il gruppo consiliare di minoranza "Cura e Partecipazione" ha lanciato un duro attacco all'amministrazione comunale e al sindaco.
Secondo i consiglieri di opposizione, la sospensione ripetuta del servizio medico non è un caso isolato, ma fa parte di un piano più ampio che mira allo smantellamento della sanità pubblica: "Prima si riduce il servizio, poi si abitua la popolazione alla sua assenza e, infine, lo si cancella del tutto", denunciano in una nota i rappresentanti di "Cura e Partecipazione".
Il gruppo di minoranza punta il dito anche contro la Regione, accusata di favorire la privatizzazione della sanità a scapito del servizio pubblico. Ma, soprattutto, chiama in causa il primo cittadino di Morrovalle, esortandolo a prendere posizione: "Il sindaco, in quanto massima autorità sanitaria cittadina, ha il dovere di intervenire subito. Non può girarsi dall'altra parte".
Nel mirino dell'opposizione finisce anche il modus operandi della giunta comunale, accusata di dare priorità all'immagine piuttosto che alle reali necessità della popolazione. “Nel frattempo, da parte dell’amministrazione vediamo solo una continua passerella di foto e post autocelebrativi. Ma i cittadini non vivono di propaganda”, sottolineano nella nota i consiglieri di "Cura e Partecipazione".
L'opposizione ribadisce che la guardia medica di Trodica non deve chiudere e che il servizio deve essere garantito in modo continuativo ed efficiente. A tal proposito, si dichiara disponibile a collaborare con l’amministrazione per individuare una soluzione concreta. Ma l’appello al sindaco è perentorio: "Decida fin da subito da che parte vuole stare: con i cittadini o con i giochi di potere?".
"L’ordinanza a cui si fa riferimento non è ancora entrata in vigore e, insieme agli Uffici comunali competenti si sta effettuando un approfondimento ulteriore della stessa per definire gli orari e portare le ore di chiusura delle sale scommesse a sei. L’unica cosa certa è che la decisione definitiva dovrà tenere conto della legge regionale applicando l’orario più restrittivo".
Il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, ha illustrato le motivazioni alla base della nuova ordinanza che adegua le regole comunali alla normativa regionale sul gioco d'azzardo. La misura, ancora in fase di perfezionamento, prevede una riduzione delle ore di apertura delle sale scommesse, portando il limite a sei ore, come richiesto dalla legge regionale, ma con una possibile ulteriore riduzione a quattro ore a Macerata. La decisione definitiva sarà presa dopo un’ulteriore valutazione con gli Uffici comunali competenti.
La proposta ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare da parte della minoranza in Consiglio e del consigliere regionale Romano Carancini. Parcaroli ha risposto alle critiche, spiegando che "la lotta contro la ludopatia non si vince con misure unilaterali come la chiusura delle sale scommesse, ma con un approccio basato sulla prevenzione e la sensibilizzazione delle persone più vulnerabili".
Il sindaco ha anche sottolineato che il Comune di Macerata sta partecipando attivamente a iniziative di sensibilizzazione, come il progetto "Mr Sam", che coinvolge scuole e istituzioni locali nel sensibilizzare i giovani sui pericoli legati al gioco d'azzardo e alle dipendenze digitali. Inoltre, Parcaroli ha ricordato che, a livello nazionale, "il Governo ha avviato un tavolo per uniformare le regolazioni orarie, cercando di evitare situazioni di disparità tra comuni vicini".
In merito alle critiche riguardo all’impatto economico sulle attività commerciali, Parcaroli ribadito: "Giova sottolineare che il gioco d’azzardo produce i maggiori fatturati con le scommesse online e non nelle sale scommesse. È quindi giusto informare sui rischi e soppesare ogni singola decisione, ma senza facili moralismi".
Sono stati accreditati in questi giorni i contributi relativi ai “Voucher “Family” stanziati dal Comune di Civitanova Marche per aiutare le famiglie con due o più figli fino ai 26 anni di età, finalizzati all'acquisto di beni di prima necessità e spendibili in punti vendita convenzionati che si trovano nel territorio comunale.
Quest’anno, l’importo complessivo del sostegno economico è pari a 170.000,00 euro. L’iniziativa, fortemente voluta da anni dall’Assessorato al Welfare e alla Famiglia nell’ambito del progetto “Civitanova città con l’Infanzia”, ha fatto registrare riscontri molto positivi già dal primo anno d’esordio, il 2018. Pertanto l’Amministrazione comunale ha riproposto con cadenza annuale il bando con l’obiettivo di sostenere concretamente le famiglie con almeno due figli.
L’assessore ai Servizi sociali, Barbara Capponi, dichiara soddisfazione per l'adesione dei cittadini all'iniziativa: "Solo con i voucher family l'assessorato alle Politiche sociali ha distribuito in questi anni centinaia di migliaia di euro a centinaia di famiglie. Siamo contenti di aver intercettato una fascia che mai era stata sostenuta. La risposta della cittadinanza a questa iniziativa conferma che la strada giusta è l'ascolto e il confronto con i cittadini, per intercettare nuove necessità e strategie".
I nuclei familiari raggiunti sono quest’anno 402, somma accreditata attraverso la distribuzione di 972 voucher, per un importo singolo di €191,67, che varia in base al numero dei figli. Nell’ottobre 2024, l’Amministrazione comunale aveva approvato il relativo bando per la presentazione delle domande e le famiglie hanno poi fatto richiesta del contributo.
Gli uffici dei Servizi sociali hanno pubblicato la graduatoria degli ammessi e degli esclusi per mancanza requisiti o per non cumulabilità con altri contributi indicati nel bando (Determina R.G. n.148/2025).
Lunedì 10 marzo, la ditta a cui è stato affidato l'incarico ha provveduto a ricaricare sulle tessere sanitarie dei beneficiari l'importo dei voucher (comunicato tramite sms) da utilizzare presso gli esercizi commerciali il cui elenco è pubblicato sul sito comunale.