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Politica Civitanova Marche

"Non basta contare le aperture, bisogna sostenere le attività esistenti’’: l'appello di ViviAmo Civitanova

"Non basta contare le aperture, bisogna sostenere le attività esistenti’’: l'appello di ViviAmo Civitanova

"Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha più volte sottolineato l'importanza di dare il benvenuto alle nuove attività che aprono a Civitanova, come segno di coraggio e di fiducia nel futuro economico della città. In particolare, una sua dichiarazione risuona forte: 'Aprire un'attività oggi significa mettersi in gioco, avere coraggio e credere nelle potenzialità di Civitanova"'. Un’affermazione che racchiude una grande verità, un incoraggiamento per coloro che decidono di investire in un territorio che ha fatto della tradizione commerciale e della moda il suo punto di forza. Tuttavia, dietro a queste parole c’è una grande responsabilità politica e amministrativa". Questo il commento dell'asscociazione ViviAmo Civitanova, dopo le nuove aperture di attività commerciali nel centro cittadino. 

“Occorre preoccuparsi soprattutto del sostentamento del tessuto economico esistente e cercare di invertire questa tendenza negativa,” continua l’associazione Se da un lato l'entusiasmo per le nuove aperture è palpabile, dall’altro la realtà delle chiusure di vecchie attività resta una preoccupazione crescente per il futuro del commercio locale".

L'associazione non nasconde la sua preoccupazione per il futuro delle attività civitanovesi, un futuro che dipende anche dalle politiche di supporto messe in campo dall’amministrazione. “Siamo felici delle nuove aperture, ma rimaniamo in attesa di politiche concrete a sostegno di chi crede e investe in questa città”. continua Gironacci, evidenziando che le parole di incoraggiamento non sono sufficienti senza misure che possano realmente aiutare a sostenere le attività sul mercato.

Il quadro nazionale e regionale del commercio non è dei più rassicuranti. Secondo Confcommercio, tra il 2012 e il 2024, in Italia hanno chiuso ben 118.000 negozi al dettaglio, con un calo del 21,4%, mentre sono sparite 23.000 attività di commercio ambulante, con una diminuzione del 24,4%. La stessa Confcommercio ha lanciato l’allarme sulla cosiddetta “desertificazione commerciale” che, secondo loro, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio declino delle città.

A Civitanova, purtroppo, i dati non sono migliori. “Nel 2024, ogni giorno hanno chiuso 169 attività contro le 139 del 2020”,  commenta l’associazione ViviAmo Civitanova, sottolineando come questo dato sia preoccupante per la città. L'analisi dei dati a livello provinciale evidenzia un trend altrettanto negativo: tra gennaio e dicembre del 2024, la provincia di Macerata ha registrato 61.634 chiusure di attività, contro solo 23.188 nuove aperture. Un risultato peggiore rispetto agli ultimi dieci anni, con una media di 49 chiusure al mese, pari a una riduzione del 22% delle imprese del commercio dal 2018 ad oggi.

Le cause di questa “desertificazione commerciale” sono molteplici e vanno ben oltre la crisi economica: l’invecchiamento della popolazione, la difficoltà di accesso al credito, la concorrenza dei grandi gruppi e dell’e-commerce, e la continua evoluzione del mercato. A queste sfide si aggiungono politiche di liberalizzazione e globalizzazione che hanno reso ancora più difficile per le piccole imprese sopravvivere.

L'associazione non manca di sottolineare come, oltre agli aspetti economici, la desertificazione commerciale abbia un impatto sociale significativo: “Le chiusure delle attività del nostro Borgo Marinaro stanno spegnendo la luce sulla bellezza e sulla vivacità di Civitanova. In un centro storico sempre più vuoto, anche il modo di socializzare e scambiare beni e servizi si fa più difficile”,  afferma Gironacci.

L’analisi delle chiusure e delle aperture deve andare oltre la mera conta dei negozi che aprono. “Si aprono attività sulla scia dell’appello di Civitanova, ‘capofila per il commercio nelle Marche’, ma non è detto che queste attività sopravvivano nel lungo periodo. Non basta dire che la situazione è in controtendenza, bisogna chiedersi come sostenerle”, avverte l’associazione ViviAmo Civitanova, chiedendo a gran voce un impegno maggiore da parte delle forze politiche e del sindaco per sostenere le nuove sfide commerciali.

In questo momento di difficoltà, è fondamentale che si crei una sinergia tra le istituzioni, le imprese e le associazioni locali, per invertire una tendenza che minaccia non solo il commercio, ma anche la qualità della vita nella nostra città. “Ringraziamo chi ha scelto Civitanova come città su cui investire, ma non possiamo restare a guardare, sperando che il futuro sia più roseo. Bisogna impegnarsi a fondo per creare le condizioni affinché queste attività possano sopravvivere e crescere”.

 

 

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