Nei giorni scorsi, presso la Sala del Lampadario del Circolo Cittadino di Jesi alla presenza del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, è stato presentato il progetto socio-culturale de "Le Marche in Movimento".
L'associazione ha quale obiettivo prioritario quello di creare condizioni favorevoli per il rilancio di un'attività civica che promuova un confronto efficace con i diversi settori della società marchigiana su questioni di rilevanza pubblica.
Il Movimento ambisce, dunque, a partecipare attivamente, con le proprie idee e le diverse esperienze professionali dei suoi fondatori, alla definizione del prossimo programma per le elezioni regionali.
"Le Marche in Movimento" è composto principalmente da persone che provengono da diversi settori (sanità, libere professioni, Impresa, associazionismo etc.) e dedica particolare attenzione ai temi economici e sociali, come: contribuire ad un nuovo modello di sanità regionale, affrontare le problematiche espresse dalle PMI in termini di politiche fiscali e di incentivazione, di tutela dei livelli occupazionali, di sviluppo delle attività di promozione e internazionalizzazione del made in Marche, di tutela e rilancio delle eccellenze, ciò in un'ottica anche di riequilibrio dei territori.
Coordinatore regionale è l'avv. Salvatore Piscitelli, già Senatore della Repubblica, affiancato dal Segretario Generale l'imprenditore Silvano Martinotti e quattro vicecoordinatori: Massimo Surico (Consulente aziendale per l'internazionalizzazione), Roberta Corvari (imprenditrice del settore moda), Piero Bologna (medico del lavoro) e Salvatore Palmiero (Appartenente alle forze armate ed assessore al Comune di Potenza Picena). Nelle prossime settimane il Movimento promuoverà una serie di iniziative pubbliche su temi attuali e al centro del dibattito politico e sociale.
“Ci tenevo molto a fermarmi a Camerino. Perché è il comune che più di tutti è rimasto indietro nella ricostruzione post sisma”. Così Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato alla presidenza della regione Marche, dopo la sua visita al centro storico comunale ancora chiuso, nel cuore dell’entroterra marchigiano, per la terza tappa del suo tour in bici “Ricucire le Marche”, partito da Cantiano e diretto ad Arquata del Tronto: un viaggio tra i territori colpiti dal terremoto, dalla crisi economica e dallo spopolamento, che questa mattina lo ha visto partire da Fabriano mentre stasera lo vedrà arrivare a Comunanza.
“Qui il terremoto ha lasciato ferite enormi e le risposte sono arrivate con troppo ritardo. Girare per il centro oggi è un colpo al cuore. Ancora oggi un terzo degli edifici danneggiati non ha presentato domanda per la ricostruzione e dovremmo domandarci il perché di questo. La burocrazia è troppo lenta e la politica regionale non è stata all’altezza”, afferma Ricci.Durante la visita è stato accompagnato da un ristoratore, il primo ad aver riaperto l’attività dopo il sisma:“Ci ha raccontato cosa significa vivere in una città dove il centro storico, che prima era il punto di riferimento per studenti universitari e famiglie, è ancora chiuso. È una situazione che non può più essere tollerata”.Poi la stoccata a chi rivendica meriti non propri: “Vorrei dire a chi oggi si prende il merito dei fondi arrivati che dovrebbe portare con sé il santino di Giovanni Legnini. È stato lui a sbloccare le procedure e a ottenere 14 miliardi per la ricostruzione. Il resto sono chiacchiere”.
Ma per Ricci il tema della ricostruzione è solo uno dei punti centrali. L’obiettivo del tour è anche denunciare il divario crescente tra costa ed entroterra: “Il terremoto ha accelerato un fenomeno globale che già esisteva. Solo da Camerino sono andate via mille persone e non è detto che torneranno. Dobbiamo creare le condizioni affinché restare o tornare diventi una scelta possibile”.Le proposte? Quattro misure chiare e già testate in altre regioni: “Contributi a fondo perduto per giovani coppie che acquistano casa nelle aree interne, trasporto scolastico gratuito, incentivi per tenere aperte le scuole nei piccoli comuni e asili nido gratis. Sono cose che funzionano in Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. Le faremo anche qui. E i fondi li avremo azzerando sprechi come l’Atim, 12 milioni buttati per un ente turistico senza visione e senza risultati”.
Sulle università ha poi ribadito come “la regione dovrebbe pensare a far collaborare le università marchigiane e invece l’attuale governo ha come unica priorità di lasciar spazio a quelle private che non danno nessun contributo al nostro territorio”.Altro punto critico è la sanità: “A Camerino, se chiedete ai cittadini, scommetto che nove persone su dieci vi diranno che la sanità è peggiorata. Liste d’attesa infinite, mobilità passiva in aumento. La Regione che spende 34 milioni per curare marchigiani fuori dal proprio territorio regionale. Un marchigiano su dieci che rinuncia a curarsi. Così non si può andare avanti. La sanità pubblica va rifinanziata: deve ricevere il 7% del PIL regionale. Quando governavamo noi la sanità privata era integrativa di quella pubblica, ora la destra la sta rendendo sostitutiva. Dobbiamo fermare questa deriva”.
Ricci rivendica anche una nuova visione politica: “Il presidente di Regione deve rappresentare i marchigiani a Roma e in Europa. Se oggi non ci conosce nessuno è perché chi ci governa non sa farsi sentire. Dobbiamo lavorare affinché le Marche possano diventare protagoniste in Europa”.Infine, un messaggio chiaro: “Basta con questa tendenza di vassallaggio e logiche di partito, con i ringraziamenti ai ministri nei comunicati stampa. Bonaccini e Zaia hanno sempre difeso le loro regioni, al di là del colore politico del governo. Noi faremo lo stesso”.Il tour continuerà oggi fino ad arrivare a Comunanza, per affrontare il tema delle crisi insiste con un focus sulla situazione Beko, domani poi si concluderà ad Arquata del Tronto, il comune più colpito dal sisma.Questa iniziativa rappresenta però solo la prima di tante come lo stesso Ricci racconta, annunciando già che “Il 22 aprile saremo al teatro di Civitanova Alta, e nei prossimi mesi presenteremo nuove proposte. Ma intanto iniziamo con cose concrete”.“Abbiamo scelto la bicicletta per rappresentare questa iniziativa perché è come vivere nelle aree interne, bellissimo ma faticoso e noi dovremo rendere vivere qui meno faticoso” dice Ricci.“Se per noi il simbolo è quello della bici, il loro invece è quello del divano, di chi si accontenta della mediocrità – afferma – Noi invece abbiamo l’ambizione di non accontentarci per far diventare questa regione grande!”
Il teatro Italia di San Severino Marche ha ospitato l’incontro, promosso dal Comune, per discutere della proposta di realizzazione di un impianto eolico di grandi dimensioni da parte della società Wind Energy Gagliole Srl che prevede la costruzione di nove aerogeneratori, per una potenza complessiva di 29,7 MW di potenza, da ubicare nei territori comunali di San Severino Marche e Gagliole.
L’iniziativa nasce a seguito della richiesta di un’inchiesta pubblica, presentata dall’Amministraazione settempedana alla Regione Marche, per l’attivazione di quanto previsto dall’articolo 24-bis del Decreto Legislativo 152/2006, con l’obiettivo di garantire la massima trasparenza e partecipazione dei cittadini.
Durante l’assemblea è stato illustrato nel dettaglio il progetto, sono stati analizzati i possibili impatti ambientali, con particolare attenzione alle numerose criticità emerse finora, ed è stato dato ampio spazio agli interventi del pubblico, che ha potuto esprimere opinioni, porre domande e consegnare osservazioni scritte.
L’incontro è stato moderato dal dirigente del settore Valutazioni e autorizzazioni ambientali della Regione Marche, Roberto Ciccioli, affiancato dalla responsabile del procedimento, Silvia Sternini.
Presenti, tra gli altri, il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il sindaco di Gagliole, Sandro Bonicelli, e quello di Fiuminata, Vincenzo Felicioli, il presidente del Consiglio comunale settempedano, Sandro Granata, il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, gli assessori Sara Clorinda Bianchi, Jacopo Orlandani e Paolo Paoloni, e i consiglieri Tarcisio Antognotti, Alessandra Aronne, Francesco Borioni e Tiziana Gazzellini.
“Come Amministrazione comunale – ha spiegato il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, aprendo l’incontro - ci siamo sentiti in dovere di avviare questo confronto pubblico per coinvolgere direttamente la cittadinanza. Lo abbiamo fatto perché crediamo in una politica che ascolta, che condivide e che non impone dall’alto scelte che rischiano di compromettere in modo irreversibile il nostro patrimonio paesaggistico e ambientale. Abbiamo sempre dichiarato, con chiarezza e determinazione, la nostra totale contrarietà a qualsiasi progetto che deturpi il nostro territorio. Così ci siamo già espressi in Consiglio comunale, che rappresenta la sede istituzionale più alta per la vita democratica della nostra comunità. La posizione dell’Amministrazione è netta, ed è condivisa anche dalla Soprintendenza, che proprio di recente ha espresso un parere contrario all’intervento”.
Il primo cittadino settempedano ha poi proseguito: “Siamo consapevoli della necessità di uno sviluppo sostenibile, che tenga conto anche delle energie rinnovabili. Ma la sostenibilità non può mai andare a scapito dell’identità e della bellezza dei luoghi che abitiamo, né ignorare le esigenze e le opinioni delle persone che vivono quotidianamente questi territori”.
Contrario al progetto anche il sindaco di Gagliole, Sandro Botticelli: “Il nostro Piano regolatore vieta impianti nelle aree protette. Questo impianto ci preoccupa molto, sia per le pale alte fino a 180 metri, sia per la viabilità prevista a servizio dello stesso. Non diciamo no alle energie rinnovabili, ma vogliamo tutelare un territorio su cui sono stati investiti fondi importanti del Pnrr”.
A presentare il progetto per conto della Wind Energy Gagliole Srl, è stato Emanuele Mainardi, responsabile del settore energie rinnovabili del gruppo Carlo Maresca, il quale ha ricordato come l’azienda, attiva da oltre 60 anni nelle costruzioni e nel turismo, operi da tempo anche nel campo delle nuove fonti energetiche tramite la holding Blunova: “Come imprenditori ci troviamo a immaginare percorsi che non sempre sono i più condivisi - ha sottolineato Mainardi lamentando - Tutte le regioni italiane sono in ritardo nell’individuazione delle aree idonee non facciamo guerre di religione con nessuno ma siamo aperti al confronto e speriamo di poter trovare un percorso condiviso da tutti. Questo progetto – ha poi spiegato – è nato nel 2021 con l’Università Politecnica delle Marche alla quale è stato affidato uno studio delle potenzialità eoliche della regione. Lo studio sulla ventosità e la produzione energetica ha permesso di estrarre dati da un modello matematico di mesoscala molto sofisticato che ha ricostruito cinque anni meteorologici. Dalle analisi condotte è emersa una ventosità media pari a 7,6 metri al secondo e un numero di ore equivalenti pari a 3175 a P75. Il progetto – ha concluso Mainardi - sta seguendo un iter autorizzativo che è tutto regionale”.
Il progettista Roberto Lorenzotti ha illustrato i dettagli tecnici, spiegando che gli aerogeneratori – prodotti da una società danese – avranno un diametro di 136 metri e un’altezza massima di 180 metri. Le piattaforme di appoggio saranno di 30 x 26 metri, con viabilità di accesso di circa 5 metri di larghezza, prevalentemente su strade esistenti, ad eccezione di un tratto nei pressi di Gagliole. La sottostazione sarà realizzata in località Mascioli, a Camerino.
“La zona di impianto – è intervenuto il professionista – non vede la presenza di insediamenti di tipo abitativo essendo i terreni a destinazione agricola ma solamente case sparse o edifici rurali abbandonati e rifugi. Nella zona sono inoltre presenti diverse infrastrutture tra cui una cava attiva oggetto di sfruttamento, un cementificio, la strada provinciale SP 361 e la strada di scorrimento veloce SS 256. Ogni parco eolico – ha spiegato Lorenzotti - ha un impatto ambientale ma il quadro normativo impone di raggiungere l’obiettivo della copertura, entro il 2030, del 30% del consumo di energia da fonti rinnovabili. Nelle Marche la quota di incremento assegnata è pari a 2,3 GW e allo stato attuale siamo a 0,3 GW”.
L’area oggetto dell’intervento per la costruzione di un mega impianto eolico risulta essere una zona agricola montana sita sulla seconda dorsale montuosa della Regione con un’altitudine compresa tra i 700 e i 900 metri sul livello del mare. L’impianto, in base al progetto, verrà connesso in antenna a 132 kV su una nuova stazione elettrica di Terna nel comune di Camerino che si inserirà sulla linea “Valcimarra – Camerino” e “Valcimarra Cappuccini”.
Durante l’assemblea sono stati sollevati diversi interrogativi: dalla mancanza di uno studio preliminare sull’avifauna, alle garanzie finanziarie per il ripristino ambientale e delle misure compensative, dai rischi idrogeologici ad altri temi.
Parte ufficialmente domani, anche nelle Marche, la campagna referendaria promossa dalla Cgil per il voto dell’8 e 9 giugno, incentrata su cinque quesiti, di cui quattro riguardano il tema del lavoro dignitoso. In occasione del lancio, il sindacato ha organizzato, da domani 12 aprile, cinque manifestazioni provinciali in contemporanea, una per ogni provincia marchigiana, per coinvolgere cittadine e cittadini sui contenuti della consultazione. Con l'obiettivo di raggiungere il quorum alle urne l'8 e il 9 giugno, hanno aderito al Comitato pro referendum, oltre alla Cgil, Anpi, Arci, Libera, Rete Studenti Medi, Auser, Federconsumatori, Sunia, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Rifondazione Comunista, Dipende da Noi.
“In ballo c’è la qualità del lavoro nel Paese”, ha dichiarato Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche. “Si tratta di una grande occasione per riaffermare, attraverso uno strumento democratico come i referendum, il valore del lavoro come base per costruire una società più giusta e più libera. Il lavoro di qualità è ciò su cui poggia la democrazia. Saremo presenti in tutte le piazze delle Marche. Al di là delle idee, è fondamentale che tutti partecipino al voto: è una questione di democrazia”.
Gli eventi in programma nelle Marche:
Civitanova Marche: presso l’ex Lido Cluana, dalle 16.30 alle 21.00, spazio alla musica con il dj set di Alexander Jr, stand gastronomici e momenti informativi. Pesaro: in Piazzale della Libertà, dalle 9.30 alle 12.30, manifestazione provinciale con la partecipazione del segretario nazionale Nidl CGIL Andrea Borghesi.
Porto Sant’Elpidio: alla Rotonda sul lungomare Centro, evento con musica, testimonianze e l'intervento del cantautore Lorenzo Sbarbati. In chiusura, lo spettacolo comico di Piero Massimo Macchini e il discorso di Loredana Longhin, segretaria regionale CGIL Marche. San Benedetto del Tronto: in piazzale Matteotti, ore 17.00, incontro con l’autore Michael Rocchetti (Maicol & Mirco), l’attore Piergiorgio Cinì, il giornalista Mario Di Vito, e Daniele Boccetti, segretario regionale CGIL. Senigallia: in Piazza Saffi, dalle 9.30 alle 12.00, testimonianze e musica sul palco. Conclusioni affidate a Giovanni Mininni, segretario generale FLAI CGIL.
I quesiti referendari:
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».
Questa mattina, presso l’Aula Consiliare del Comune di Porto Recanati, si è tenuta una conferenza stampa per illustrare i risultati delle analisi e delle verifiche eseguite sul Capannone Nervi, storico edificio della città. L’incontro, convocato per fare chiarezza su un tema delicato legato alla salute e sicurezza pubblica, ha visto la partecipazione dell'Ingegner Simone Tombolesi, portavoce della ditta Mente Ecologica S.r.l. (società incaricata della gestione del rischio amianto per il Comune), dell'Ingegnera Ilenia Galeazzi, amministratore Unico della società, e delle autorità comunali, tra cui il sindaco Andrea Michelini e l’assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Riccetti.
Durante la conferenza, sono stati presentati i risultati delle analisi effettuate sui materiali del capannone. Contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, la copertura del Capannone Nervi non contiene lastre di cemento-amianto. Le analisi sui campioni di cemento, infatti, "non hanno rivelato tracce di amianto". Tuttavia, "sono emerse alcune evidenze in relazione alla guaina bituminosa applicata sui giunti verticali delle lastre, che risulta contenere amianto in piccole quantità", hanno detto i tecnici.
Cosa significa? La guaina, che rappresenta circa il 10% della superficie totale della copertura (circa 300 m²), sarà oggetto di bonifica. Il processo di rimozione prevede il raschiamento e smaltimento della guaina e sarà eseguito da una ditta specializzata, iscritta alla categoria 10 dell’Albo Gestori Ambientali. Il costo stimato di questa operazione è tra i 60.000 e gli 80.000 euro, con una durata prevista di circa 20-30 giorni.
Una volta completato l'intervento -hanno spiegato i tecni - "il capannone sarà definitivamente sicuro, eliminando la necessità di ulteriori incapsulamenti o interventi di bonifica. Inoltre, l'amministrazione comunale ha rassicurato che le operazioni di bonifica non comprometteranno i piani di riqualificazione dell’area, che proseguono secondo i tempi e costi stabiliti".
In conclusione, l'intervento di bonifica si configura come un’azione necessaria per garantire la sicurezza dei cittadini, in linea con l’impegno dell’amministrazione per la salute pubblica e la qualità dell’ambiente urbano.
Dopo anni di segnalazioni da parte di residenti, commercianti e frequentatori abituali, la Giunta comunale ha approvato, nella seduta del 9 aprile 2025, il “Progetto esecutivo di riqualificazione illuminotecnica di corso Cairoli e vie limitrofe”, dando risposta concreta a un’esigenza molto sentita in città.
Il progetto, redatto dall’Ufficio Lavori Pubblici sotto la guida dell’assessore Andrea Marchiori, prevede l’installazione di nuovi faretti orientati anche verso i marciapiedi lungo corso Cairoli, migliorando così l’illuminazione pedonale e la percezione di sicurezza in una delle arterie più trafficate e simboliche della città.
A rendere possibile l’intervento è stato il contributo regionale di 50.000 euro, voluto dalla consigliera, Anna Menghi, che ha destinato i fondi specificamente al Comune di Macerata per questo progetto. Un contributo frutto della sinergia istituzionale e della segnalazione del consigliere comunale Aldo Alessandrini, che si è fatto portavoce delle istanze raccolte tra i residenti e gli operatori economici del quartiere, i cosiddetti "Casettari".
“Un ringraziamento doveroso va alla consigliera Menghi – ha dichiarato Alessandrini – senza il cui intervento finanziario sarebbe stato difficile realizzare questa importante riqualificazione”. "L’intervento non si limiterà a corso Cairoli. È previsto anche il completamento dell’illuminazione del marciapiede di viale Trieste, nel tratto finale compreso tra Piaggia della Torre e Porta Mercato. Qui, a differenza di corso Cairoli dove si opererà sui pali esistenti, verranno installati nuovi corpi illuminanti compatibili con il mercato settimanale e progettati per ridurre l’inquinamento luminoso".
"La nuova illuminazione andrà a integrare e rafforzare il piano di riqualificazione complessiva della città, rappresentando un tassello fondamentale anche per la valorizzazione commerciale della zona. Corso Cairoli è infatti una delle principali vie d’accesso al centro e arteria di collegamento verso lo Sferisterio, oltre che uno dei principali borghi commerciali di Macerata".
"La riqualificazione si inserisce inoltre all’interno del più ampio progetto del Centro Commerciale Naturale di corso Cairoli - conclude Alessandrini - che ha recentemente ottenuto un finanziamento regionale di 85mila euro". "Il progetto, sviluppato in partenariato con sei esercizi commerciali e con il supporto dell’assessora alle Attività Produttive Laura Laviano, prevede anche l’installazione di impianti di diffusione sonora per migliorare la comunicazione e l’attrattività del borgo".
Cresce la tensione politica attorno alla questione del Capannone Nervi a Porto Recanati. Alla vigilia della conferenza stampa convocata dal sindaco Andrea Michelini e dalla sua amministrazione per rendere pubblici gli esiti degli accertamenti tecnici sulla possibile presenza di amianto nella struttura, i gruppi di minoranza consiliari uniti sollevano critiche dure nei confronti della gestione della vicenda.
I consiglieri denunciano il fatto che, nonostante le reiterate richieste ufficiali avanzate da quasi un mese, i gruppi di opposizione non abbiano ancora ricevuto la documentazione tecnica relativa alle verifiche effettuate, documenti che – a loro avviso – "sarebbero dovuti arrivare prima della conferenza stampa".
“Convocare una conferenza stampa senza aver prima fornito i documenti ufficiali ai consiglieri di opposizione che li hanno richiesti, è un grave sgarbo istituzionale e una mancanza di rispetto verso chi rappresenta parte dei cittadini”, affermano in una nota congiunta.
i consiglieri lamentano anche che, nonostante le disposizioni dell'amministrazione di rivolgersi direttamente agli uffici competenti per ottenere gli atti, la documentazione continua a non essere accessibile. Un comportamento che, secondo le esponenti del centrodestra, dimostrerebbe una “volontà deliberata di nascondere informazioni scomode".
“Non potete imporci di fare richiesta agli uffici per poi impedire loro di rispondere. Le normative che tanto amate citare sono state volutamente ignorate”, continua la minoranza che accusa la giunta Michelini "di voler evitare il confronto politico e di sottrarsi alle proprie responsabilità".
La questione dell’eventuale presenza di amianto nel Capannone Nervi è da settimane al centro del dibattito pubblico cittadino. Domani, la conferenza stampa annunciata dall’amministrazione dovrebbe chiarire i risultati degli accertamenti effettuati, ma lo scontro politico – evidentemente – è ancora ben lontano dal trovare una soluzione condivisa.
Nuovo duro attacco all'amministrazione comunale da parte di Manola Gironacci, presidente dell'associazione ViviAmo Civitanova, che interviene con una nota dai toni critici sul crescente numero di varianti urbanistiche e nuovi progetti edilizi in città.
"Per questa maggioranza - accusa Gironacci - sembrerebbe che l’unica urgenza per Civitanova siano le varianti e costruire palazzi". Un’accusa che punta il dito su quella che viene definita una gestione "troppo sbilanciata verso l’edilizia, a discapito di bisogni più concreti per la cittadinanza, come l’assistenza agli anziani o lo sviluppo turistico".
Secondo la presidente dell’associazione civica, la popolazione di Civitanova è in calo, invecchia, e le nascite diminuiscono. "Ma mentre i residenti chiedono risposte, l'Amministrazione guarda altrove - prosegue -. Non si costruiscono case di riposo, non si investe sui servizi: si pensa solo al cemento".
Nel mirino anche il progetto "Broccolo" a Fontespina, dove un’ex area campeggio rischia di diventare terreno edificabile. Gironacci auspica che almeno in questo caso venga rispettata la destinazione turistica dell’area: "Speriamo che Fratelli d’Italia faccia valere la propria posizione, portata avanti con coerenza da Pierpaolo Borroni, Angelo Broccolo del comitato CEA e dall’avvocato Siria Carella, oggi nel direttivo di FdI Civitanova".
Non manca un affondo politico interno: Gironacci definisce contraddittoria la gestione delle varianti da parte dell'amministrazione, facendo riferimento a Scocco ed Ercoli, i cui progetti sono stati inizialmente bocciati in consiglio per poi, secondo la nota, assistere a un "via libera" ad altri interventi edilizi.
Infine, l’ex assessore sottolinea la mancanza di una visione turistica: "Siamo ad aprile e non c’è ancora un programma per la stagione estiva, mentre altri comuni hanno già pubblicato gli eventi di Pasqua e quelli in arrivo. È un'amministrazione che parla solo di mattone, dimenticando tutto il resto".
"Tra Apm ed Atm ('Automatich Teller Machine" c.d "Bancomat") ci sono delle differenze. Proviamo a farle comprendere al centrosinistra. Per far fronte ai bilanci comunali hanno utilizzato l’Apm, la municipalizzata del Comune di Macerata, come la cassaforte di famiglia. Ora che, fortunatamente per i maceratesi, il centrosinistra è all’opposizione si permette di dire che la colpa di tutti i problemi presunti o meno sarebbe del centrodestra". È quanto dichiarano, in una nota stampa, i capigruppo di maggioranza del comune di Macerata, Aldo Alessandrini (Lega), Alessandro Bini (Lista Civica), Pierfrancesco Castiglioni (Fratelli d’Italia), Antonella Fornaro (UDC) e Sandro Montaguti (Forza Italia).
"Hanno provocato disastri ed ora ci vorrebbero perfino dare lezioni di gestione delle risorse pubbliche e di economia aziendale - aggiungono i capigruppo -. Ai tempi dell’amministrazione Carancini, il Comune ha acquistato il parcheggio dei Giardini Diaz che sarebbe tornato pubblico al termine della concessione: sono quindi stati spesi diversi milioni per comprare una struttura che sarebbe comunque tornata tra i beni del Comune".
"Non bastasse questa perla del parcheggio, il Comune, sempre con la giunta Carancini, si è fatto anticipare i canoni di concessione delle lampade votive per circa 275mila euro, poi 1.5 milioni di canoni sempre anticipati di concessione dei parcheggi, poi 932mila euro di canoni anticipati per l’affitto della nuova sede di viale don Bosco. Secondo il Pd la colpa è del centrodestra. In sintesi - si legge ancora nella nota - si sono fatti anticipare canoni per 2.7 milioni dalla liquidità Apm ed utilizzato altri milioncini per acquistare un parcheggio che sarebbe diventato comunale".
"Tra Apm e Atm ci sono delle differenze che il centrosinistra non ha percepito equivocando magari sul suono delle parole. L'Apm è una società di capitali a partecipazione pubblica ed è qualcosa di completamente diverso rispetto alle Atm cioè agli sportelli automatici che di norma si trovano all'esterno di ogni banca, da cui si possono fare varie operazioni - rimarcano dal centrodestra -. È qui che il centrosinistra deve essersi confuso quando era al governo: ha scambiato l’Apm per il proprio bancomat personale da cui attingere in continuazione dimenticando le regole base anche dei bilanci familiari".
"Per fortuna, dall’insediamento fino ad oggi, la nostra smministrazione, con la diligenza del buon padre di famiglia, con oculatezza e massima attenzione delle risorse a disposizione, ha lavorato e sta lavorando garantendo stabilità economica ad Apm nonostante tutto quanto effettuato ed appena descritto dai nostri predecessori - proseguono Alessandrini, Bini, Castiglioni, Fornaro e Montaguti -. A tal proposito in condizioni storiche ed economiche avverse e diverse da quelle dell’era Carancini l'amministrazione Parcaroli ha comunque sostenuto e sostiene APM valorizzando il proprio gioiello di famiglia nel percorso finalizzato alla costituzione del Gestore Unico, percorso di cui non è dato rinvenire traccia nell’oltre ventennio di amministrazione di centrosinistra".
"Nel medesimo solco di sostegno la Regione Marche che ha erogato per il Trasporto Pubblico locale cospicui contributi sia 'una tantum' causa del covid sia strutturali incrementando i corrispettivi chilometrici del trasporto urbano in relazione all’inflazione dal 01 01 2022 con delibera di Giunta Regionale n. 1233 del 3 ottobre 2022 (con corrispettivo unitario diventato di euro 1,56 km con un incremento annuo di € 60.473,26)", concludono i capigruppo.
Continua a tenere banco a Caldarola la questione relativa al mega parco eolico progettato nei mesi scorsi da una multinazionale norvegese con sede in Italia. La zona identificata per la sua realizzazione è quella di Montagna della Croce, la quale offre uno dei più bei panorami del territorio.
Fin da subito l’amministrazione comunale di Caldarola si è dichiarata contraria a questo progetto eolico, successo è stato riscontrato anche nell’incontro pubblico organizzato insieme al comitato no all’eolico lunedì sera (7 aprile).
“Hanno preso parte all’assemblea pubblica - ha detto il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni - non solo i cittadini di Caldarola, ma anche quelli di paesi limitrofi. Presenti inoltre i volontari del Tess che hanno portato anche degli esperti che hanno illustrato le controindicazioni di questo mega parco eolico”.
Il sindaco Fabbroni ha inoltre sottolineato e ribadito il suo pensiero a riguardo: "Dobbiamo scongiurare la presenza di questo mega parco eolico nel nostro territorio. Stiamo puntando sul rilancio economico e turistico di Caldarola, un parco eolico distruggerebbe tutto il paesaggio poiché le pale sarebbero alte oltre 200 metri”.
Più di trenta ragazzi e ragazze si sono riunite Domenica nella sede regionale di Forza Italia a Civitanova Marche per riorganizzare l’attività della giovanile di partito. Tante le idee e le proposte per costruire una giovanile forte e salda pronta per le sfide del futuro. Un segnale che quando il partito chiama, i giovani rispondono.
All’incontro hanno partecipato Antonio Bartolomei, consigliere comunale di Pesaro, Mario Boccucci, consigliere comunale di Castignano e Martina Censori, consigliera comunale di Monteprandone, esempi di come si possa portare avanti con passione e pragmatismo il progetto politico di Forza Italia nel territorio.
Tema centrale dell’incontro è stato il rafforzamento del nucleo del movimento giovanile con l’obbiettivo di consolidarlo sempre di più coinvolgendo nuovi ragazzi e ragazze che si riconoscono nei valori di Forza Italia.
Valerio Pignotti, coordinatore regionale di Forza Italia Giovani Marche ha spiegato come queste occasioni "siano cruciali per fare del movimento giovanile una realtà sempre più radicata e protagonista nei vari territori. Uno degli scopi dell’incontro è stata l’approvazione dell’elenco dei 5 membri che ultimano la delegazione che rappresenterà la Regione al Congresso Nazionale di Forza Italia Giovani del 31 maggio a Roma".
I delegati saranno infatti: Leonardo Capograssi, Jessica Martelli, Marcos Petrolini, Simone Amatucci e Samuele Amatucci. Si sono alternati anche gli interventi del sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica e quello telefonico dell’onorevole Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia Marche a ribadire la propria disponibilità e il ruolo fondamentale dei giovani per il partito di Forza Italia. Forza Italia Giovani Marche prosegue così il suo percorso verso la costruzione di una comunità di giovani dirigenti pronti per le sfide del futuro.
Un’occasione per informare, coinvolgere e guardare al futuro con strumenti concreti: si è svolto nella mattinata di martedì 8 aprile, presso il Campus Simonelli Group di Belforte del Chienti, l’incontro pubblico dedicato alla Comunità Energetica Rinnovabile (CER) dell’Unione Montana dei Monti Azzurri. Un appuntamento rivolto a cittadini, imprenditori e amministratori locali, per illustrare finalità, vantaggi e possibilità offerte da questa nuova realtà, già formalmente costituita a marzo con la firma dell’atto notarile.
La CER coinvolge cinque comuni del territorio – Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona – e rappresenta un’opportunità strategica per la produzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili. Grazie ai fondi stanziati dal Ministero nell’ambito dell’iniziativa “Green Community”, aderire alla CER consente anche alle imprese di accedere ai contributi del PNRR, con un fondo perduto fino al 40% per l’installazione di impianti fotovoltaici.
Ad aprire l’incontro è stato il presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti, che ha sottolineato la portata sociale e ambientale del progetto: "Oggi concludiamo un percorso e apriamo una nuova fase – ha dichiarato –. Mettiamo la CER a disposizione della nostra comunità, come strumento concreto per partecipare al bando che prevede un contributo a fondo perduto fino al 40%. È un’occasione per promuovere non solo il risparmio energetico, ma il senso stesso di comunità: dobbiamo affrontare insieme le sfide della transizione ecologica. Abbiamo anche deciso di destinare parte delle risorse alle famiglie più fragili, in qualità di capofila dell’ambito sociale 16".
Feliciotti ha ringraziato anche il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, per aver stanziato 13,7 milioni di euro destinati alla nascita di una seconda Comunità Energetica, più ampia, che affiancherà quella dei cinque comuni già operativa, mantenendo una gestione unitaria.
All’incontro ha preso parte anche il consigliere regionale Pierpaolo Borroni: "Questa giornata è importante perché segna un passo concreto verso il rilancio della nostra regione – ha affermato –. Dopo anni di immobilismo, oggi si investe sulla riqualificazione energetica e sul futuro delle aree interne. Il presidente Acquaroli è in prima linea per sostenere questo processo".
Per il senatore Guido Castelli, commissario alla ricostruzione post sisma, "la transizione ecologica è uno dei pilastri per rigenerare le comunità del cratere. Non basta ricostruire edifici, serve ricostruire la vitalità sociale. E la CER dei Monti Azzurri rappresenta una best practice nella gestione delle aree interne, che possono tornare attrattive se diventano moderne".
Presente anche il presidente nazionale del GSE Paolo Arrigoni, che ha evidenziato gli obiettivi delle Comunità Energetiche: "Le CER riducono i costi delle bollette, contrastano la povertà energetica e promuovono la cultura della sostenibilità. Valorizzano la vocazione economica dei territori e rafforzano il legame tra amministrazioni e cittadini. La CER dei Monti Azzurri va oltre i limiti della cabina primaria, e con l’idroelettrico si aprono ulteriori prospettive. Inoltre, per richiedere i contributi PNRR c’è tempo fino al 30 novembre 2025, con l’innalzamento della soglia a 5 mila abitanti».
L’incontro al Campus Simonelli ha rappresentato un primo passo verso un futuro energetico condiviso, in cui il territorio si fa protagonista del cambiamento. Una sfida che parte dalle comunità e si costruisce giorno dopo giorno, con visione e partecipazione.
"Venerdì inizierò il mio tour in bicicletta per attraversare la regione passando per le bellissime aree del nostro entroterra, perché andare in bici è bello ma faticoso, come vivere questi territori. Ed il nostro obiettivo deve essere quello di renderli più belli e meno faticosi". Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e candidato alla presidenza della Regione Marche, annuncia il via a "Ricucire le Marche", iniziativa che lo vedrà protagonista in un tour ciclistico attraverso le aree più fragili e simboliche della regione, colpite da alluvioni, terremoti e crisi occupazionali.
La partenza è prevista per venerdì 11 aprile da Cantiano, dove alle 13:00 è in programma un incontro con i cittadini presso la Cantina Sociale sul tema della crisi climatica e del post-alluvione, assieme al sindaco, Alessandro Piccini. Da lì, Ricci si dirigerà verso Fabriano, dove sarà accolto nella piazza del Comune dalla sindaca, Daniela Ghergo. In serata, una cena con dibattito sul lavoro e la crisi aziendale locale all'Agriturismo Il Gelso.
Il tour proseguirà sabato 12 aprile con tappa a Camerino per le 12:30, dove il candidato discuterà di ricostruzione e sviluppo, e si concluderà in giornata a Comunanza, intorno alle ore 20:00, con un focus sulla vertenza Beko e i suoi effetti sull'occupazione.
Domenica 13 aprile, ultima tappa a Arquata del Tronto, orario d'arrivo previsto ore 13:00, dove Ricci, insieme al sindaco Michele Franchi e a Giovanni Legnini, già commissario straordinario alla ricostruzione, affronterà il tema del post-terremoto e delle strategie per accelerare il recupero del territorio.
"Questo tour è un'opportunità concreta per affrontare i temi più urgenti della nostra regione - ha dichiarato Ricci - e dimostrare che le aree interne, se sostenute da politiche serie e lungimiranti, possono diventare il motore di una nuova crescita per le Marche".
“Ci aspettiamo che le persone siano invogliate a venirci a trovare, oltre che per le manifestazioni, ci stiamo attrezzando per la ricezione. Stiamo lavorando per dare la possibilità di pranzare e di pernottare a Gagliole”, a parlare è l’assessore all’Istruzione, alla Cultura, al Turismo ed ai Servizi Sociali del Comune di Gagliole Catia Eliana Gentilucci.
Il “Castrum Galli” e la “Festa della Braciola” sono i due eventi più ricorrenti, che da anni richiamano molte persone. In questo 2025 Gagliole quindi si sta organizzando per rendere sempre più vivo il proprio borgo.
“Gagliole in uno scatto” è il concorso con iscrizione gratuita per gli amanti di fotografia o per le persone che raggiungeranno questo territorio durante gli eventi in programma. I vincitori saranno premiati a fine settembre. L’assessore Gentilucci si è così espresso: “Si tratta di un concorso fotografico sulle bellezze di Gagliole, abbiamo un belvedere straordinario sui Sibillini, il nostro obiettivo è invogliare la gente a scegliere il nostro paese“.
In aprile ci sarà anche “L’appetito vien camminando”, per l’appunto in questo caso si cammina e mangia in allegria alla scoperta del territorio. “La montagna accessibile” è la manifestazione che si terrà il 14-15 giugno, dedicata alle persone con disabilità, sono due giorni di attività escursionistiche e di trekking cittadino. Da sottolineare infatti che Gagliole è un borgo accogliente. Prevediamo anche una bella grigliata nel nostro rifugio sui prati. Dopo il manifesto della primavera, che durerà fino a giugno, avremo quello dell’estate fino a giugno, e poi il manifesto dell’autunno che va fino a novembre”.
Un vero terremoto sta sconvolgendo in questi giorni la Francia: il tribunale ha condannato Marine Le Pen a cinque anni di ineleggibilità, con effetto immediato, compromettendo in tal guisa la sua candidatura alla presidenza per una quarta volta nel 2027. Un voto per il quale - va sottolineato - i sondaggi la davano favorita almeno al primo turno.
Dunque, con la condanna, vola in frantumi il sogno dell'Eliseo. Sulla questione, bisogna essere decisamente chiari. Se degli illeciti vi sono stati, allora indubbiamente giusto è che la Le Pen paghi. Ma non può non stupire la decisione della ineleggibilità, per più ragioni, tutte inquietanti. Intanto sorge il sospetto di un uso politico della giustizia, cosa peraltro non nuova, e che noi italiani conosciamo particolarmente bene.
Sembra che effettivamente il caso della Romania abbia fatto scuola, come usa dire: Georgescu è stato egli stesso dichiarato ineleggibile, non prima dell'annullamento delle elezioni che in Romania lo avevano visto trionfare qualche mese addietro. L'avevamo detto da subito: si è spalancata una insidiosa finestra di Overton, che rischia ora di contagiare l'Europa tutta. Una finestra di Overton insidiosissima, che rischia di far volare in frantumi quel poco che resta di democrazia nel vecchio continente.
D'altro canto, anche in Italia Carlo Calenda ha proposto di introdurre un demenziale "scudo democratico" teso a impedire l'elezione democratica di chi sia in qualche modo sospettato di essere vicino alla Russia o comunque a forze sgradite a Bruxelles e a Washington.
Insomma, sarebbe opportuno domandarsi seriamente che cosa resti di democratico nella tanto celebrata democrazia europea, che sempre più simile appare a una tecnocrazia neoliberale a base finanziaria e imperialistica; una plutocrazia neoliberale nei cui spazi alienati sono ammesse le democratiche elezioni, a patto che vincano sempre e solo forze che abbiano preventivamente giurato fedeltà a Bruxelles e a Washington.
L'uso dei tribunali per impedire a un candidato politico, quale che sia il suo orientamento, di partecipare alle elezioni è una misura chiaramente politica, che intacca il funzionamento delle procedure democratiche. Deve comunque essere chiaro che il partito della Le Pen non è affatto antisistemico, essendo strutturalmente un partito liberale e dunque organico all'ordine dominante, anche se in misura decisamente minore rispetto al partito di Macron, prodotto in vitro dei Rothschild.
Che vi possa essere un uso politico della giustizia è un dubbio legittimo, anche alla luce della vicenda della signora von der Leyen, vestale del neoliberismo finanziario made in UE. "Von der Leyen condannata per mancata trasparenza sui vaccini: la sentenza della Corte Ue (alla vigilia del voto)": così titolava "Il Messaggero" il 17 luglio del 2024. In quel caso però l'ineleggibilità non valeva? Bene ha detto Varoufakis: a prescindere da quel che pensiamo del singolo candidato in questione, risulta pericolosissimo il fatto che i tribunali decidano della vita politica dei popoli e impediscano ai candidati di gareggiare.
Negli ultimi giorni, un gruppo di sindaci del Maceratese, civici e di centrosinistra, ha sollevato alcune preoccupazioni riguardo alla gestione del Cosmari, l'azienda consortile che si occupa della gestione dei rifiuti nell'ambito territoriale. In un documento diffuso sulla stampa, i sindaci firmatari esprimono il disappunto per la presunta mancata inclusione del centrodestra nelle decisioni fondamentali per il futuro dell’azienda. Ora arriva la replica.
Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata, insieme a Fabrizio Ciarapica (sindaco di Civitanova Marche), Emanuele Pepa (sindaco di Recanati), Noemi Tartabini (sindaco di Potenza Picena), Patrizio Leonelli (sindaco di Castelraimondo), Vincenzo Felicioli (sindaco di Fiuminata e consigliere provinciale con delega all’ambiente), Andrea Staffolani (sindaco di Morrovalle), Denis Cingolani (sindaco di Matelica), Luigino Bartocci (sindaco di Esanatoglia), Giuliana Giampaoli (sindaco di Corridonia), Fabio Fantegrossi (sindaco di Sarnano) e Sandro Botticelli (sindaco di Gagliole), hanno deciso di rispondere alle accuse mosse da alcuni colleghi sindaci
Uno dei punti sollevati riguarda la sperimentazione sulla raccolta dei rifiuti a Corneto, avviata dal Comune di Macerata. I sindaci firmatari ribadiscono che il progetto è stato deliberato dall’Ata 3 e seguito dal gestore, sulla base di una decisione votata dalla maggioranza dei sindaci. Sebbene due Comuni, Monte San Giusto e Treia, abbiano votato contro e alcuni altri si siano astenuti, la sperimentazione ha trovato ampio supporto, e sono attualmente in corso le verifiche per monitorarne l’andamento. "L’obiettivo è quello di arrivare a un sistema d’ambito unico, anche misto, che consenta di implementare la tariffazione puntuale, come previsto dal piano".
Un altro tema dibattuto riguarda la realizzazione dell’impianto di recupero pannolini, finanziato dal Pnrr. In merito a questo, i sindaci sottolineano che "la valutazione dell’impianto, ritenuto economicamente insostenibile, non è nuova: anche il precedente CdA, sotto amministrazione di centrosinistra, aveva espresso le stesse preoccupazioni. L’analisi economica evidenziava una perdita di quasi 100 euro per tonnellata, a cui si aggiungevano i costi per la raccolta dedicata e per la gestione degli scarti, vanificando rapidamente i benefici dei fondi ottenuti. Pertanto, la rinuncia ai 10 milioni di euro del Pnrr è stata una decisione ponderata per evitare una spesa dannosa".
Per quanto riguarda l’impianto di digestione anaerobica, i sindaci rispondono alle critiche che parlano di una "sorprendente decisione della Provincia". "In realtà, la decisione di archiviazione è stata presa in linea con la legge- affermano - in quanto il Cosmari non aveva completato la documentazione richiesta. I sindaci esprimono sorpresa nel constatare che le critiche provengano proprio da alcuni colleghi che, avendo ricoperto ruoli nel Comitato di controllo, dovrebbero ben conoscere la situazione e il lavoro svolto dal Cosmari".
Sull'argomento della realizzazione della nuova discarica, i sindaci precisano che la situazione è tutt’altro che semplice e che "non vi è alcun immobilismo da parte della politica". "L’Ata, infatti, ha ereditato una lista di ben 84 siti possibili, che sono stati ridotti a 35 nel giro di tre mesi. Un lavoro approfondito e complesso, che prosegue nonostante i ricorsi di Comuni, privati e comitati. I sindaci ricordano che la realizzazione della discarica è legata a un accordo cruciale con l’Ata 2 e Asa, che permetterà di portare i rifiuti nella discarica di Corinaldo, a un prezzo più vantaggioso, fino al 30 giugno 2025. Nel frattempo, si continua con la progettazione della terza vasca nella discarica di Cingoli".
Infine, i sindaci ribadiscono che, durante l'ultima assemblea del CdA del Cosmari, "è stato dato mandato di redigere un piano industriale a lungo termine, che sarà determinante per garantire la sostenibilità dell'azienda. Contestualmente, si procederà con la richiesta di proroga del contratto di servizio con l’Ata 3, in scadenza nel 2029. Solo con un piano solido e un orizzonte temporale chiaro, sarà possibile attrarre investimenti e mantenere il Cosmari sotto il controllo pubblico".
In chiusura, i sindaci firmatari invitano i colleghi che hanno sollevato critiche a discutere questi temi nelle sedi istituzionali appropriate, evitando di trasformarli in motivi di campagna elettorale. "I cittadini hanno bisogno di risposte concrete, non di chiacchiere", affermano i sindaci, rinnovando la loro apertura al confronto e al dialogo.
Accorpamento dell’Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola con l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano: il Tar accoglie la richiesta di sospensiva della delibera che lo stabiliva e chiede alla Regione Marche di effettuare un approfondito riesame entro 45 giorni, alla luce dei motivi del ricorso e dei criteri dettati nell’ordinanza.
La camera di Consiglio è in programma per il 10 luglio prossimo. Era stato presentato il 28 febbraio scorso, tramite l’avvocato incaricato dall’ente, Luca Forte, il ricorso al Tar che impugnava la delibera regionale con cui era stato dato il via libera all’accorpamento tra il De Magistris e la realtà scolastica di Sarnano.«Il fulcro della contestazione - dice il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni - riguardava l’assenza di una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non fossero state tenute in considerazione le peculiarità del Comune di Caldarola e degli altri Comuni su cui opera l’Istituto».
«Non abbiamo mai trovato nella delibera una motivazione congrua che giustificasse questo accorpamento - incalza l’assessore alla scuola Paola Scaficchia -. E nel corso del tavolo interistituzionale che si era svolto il 13 dicembre, questa ipotesi non era mai stata né discussa né accennata». Tempi e modalità che all’amministrazione di Caldarola sono sin da subito sembrati come una decisione calate dall’alto, senza le necessarie discussioni né motivazioni. E per questo è stato presentato il ricorso. «Le doglianze di parte ricorrente circa le carenze motivazionali sopra evidenziate appaiono prima condivisibili - si legge nell’ordinanza del Tar -, dal momento che dalla lettura degli atti non emergono chiaramente le ragioni per le quali si sia deciso per l'accorpamento dell'Istituto scolastico di Caldarola con l'Istituto omnicomprensivo di Sarnano, nonostante la distanza, la situazione orografica e la condizione dei Comuni montani dove sono ubicati i plessi facenti capo all'Istituto comprensivo De Magistris, meritevoli, invece, di salvaguardia, alla luce dei sopra citati criteri di dimensionamento.
La decisione della Regione Marche sembra non aver tenuto conto - prosegue il documento -, sotto tale profilo, degli indirizzi della Commissione assembleare permanente fissati nella seduta del 30 dicembre 2024, dove si raccomandava di assicurare la sospensione degli accorpamenti per l'anno scolastico 2025/2026 delle autonomie scolastiche situate nei Comuni delle Unioni montane maggiormente a rischio di marginalizzazione e spopolamento, anche a seguito degli eventi sismici e alluvionali. E neppure dallo studio di fattibilità dell’Usr è dato comprendere l'iter logico motivazionale che ha condotto alla scelta, trattandosi di una mera illustrazione di dati. Si ritiene, pertanto, che sussistano i presupposti affinché la Regione Marche effettui un approfondito riesame che tenga conto di tutti i criteri dettati per il dimensionamento della rete scolastica, nonché delle effettive condizioni organizzative, orografiche, economiche e socioculturali delle autonomie scolastiche incise e delle realtà territoriali in cui esse si collocano, dandone adeguatamente contezza in motivazione. La Regione dovrà provvedere all’adempimento entro 45 giorni decorrenti dalla comunicazione del presente provvedimento».
Soddisfazione per l’intera amministrazione Fabbroni: «Non abbiamo mai mollato la presa e non intendiamo farlo - dice il sindaco -. Sono orgoglioso del lavoro fatto fin qui insieme a tutta la mia squadra di assessori e consiglieri: insieme siamo sempre stati convinti che la delibera regionale non avesse basi solide per essere applicata a discapito del nostro Istituto, una prima battaglia è stata vinta, ora guardiamo avanti per continuare a difendere il nostro territorio». «Crediamo nella giustizia - conclude l’assessore Scaficchia - e abbiamo sempre creduto che ci fossero tutti i presupposti per difendere la nostra scuola. Ringraziamo anche il Consiglio d’istituto con cui abbiamo sempre lavorato in sinergia per raggiungere questo obiettivo».
"È stata firmata l’intesa per la riapertura del mattatoio di Villa Potenza con un accordo raggiunto tra i gestori dell’impianto - il Cozoma - e l’imprenditore maceratese Ilario Marcolini per garantire la sostenibilità economica della struttura fino alla prossima asta giudiziale che si spera possa rivelarsi positivamente risolutiva”. Ad annunciarlo è il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli.
“Ho lavorato mesi per risolvere questo problema che ha un impatto importante sull’economia delle piccole aziende agricole del territorio - ha aggiunto Parcaroli -. Gli allevatori sarebbero stati costretti a macellare i propri capi di bestiame altrove con costi esorbitanti, tali da mettere a rischio la continuazione dell’attività. Ho coinvolto quindi l’imprenditore Ilario Marcolini, che ringrazio, che ha manifestato interesse e ha studiato la situazione presentando anche una lettera di intenti per dichiarare la disponibilità alla partecipazione alla prossima asta. Il primo passo c’è stato, guardiamo fiduciosi al futuro».
Ilaria Marcolini, imprenditore di rilievo nazionale, è titolare, con circa novecento capi iscritti al libro genealogico, del più grande allevamento al mondo della razza bovina marchigiana Igp vitellone bianco dell’Appennino centrale. “La settimana prossima, dunque, ripartirà l’attività di macellazione nella struttura di Villa Potenza e il funzionamento è garantito fino all’asta giudiziale. Poi entrerà in ballo il progetto di riqualificazione annunciato da Marcolini che ha comunque garantito - tra l’altro - anche il mantenimento dei livelli occupazionali e un piano economico sostenibile per la gioia delle casse pubbliche che negli anni hanno visto uscire milioni di euro per sostenere la struttura” ha concluso il sindaco Parcaroli.
La Regione Marche rilancia sulla valorizzazione dei borghi e stanzia altri sei milioni di euro a sostegno dell’accoglienza diffusa: il bando "Borgo accogliente" passa così da 24 a 30 milioni di euro, ampliando il numero dei Comuni finanziabili e dando una nuova spinta alla strategia regionale di rilancio delle aree interne.
Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, nel corso dell’evento "Marche Regione dei Borghi – Identità in rete e strategie di rilancio del territorio", in programma al Teatro Cortesi di Sirolo, luogo simbolo scelto non a caso per rappresentare una delle realtà più attrattive del turismo regionale.
"I borghi sono l’elemento che più rappresenta l'identità delle Marche - ha dichiarato Acquaroli - un patrimonio unico che unisce cultura, tradizione, artigianato, enogastronomia, paesaggio e benessere. È da qui che passa il futuro della nostra attrattività turistica, capace di coniugare bellezza, autenticità e sostenibilità".
Con l'integrazione annunciata oggi, la dotazione complessiva della strategia borghi raggiunge quota 110 milioni di euro, considerando anche gli 80 milioni già stanziati a favore delle imprese. Il nuovo finanziamento consentirà di scorrere la graduatoria del bando e finanziare ulteriori progetti presentati da Comuni che erano stati ammessi ma non ancora coperti da fondi, molti dei quali promossi in forma associata.
Finora il bando ha permesso di finanziare 26 progetti, coinvolgendo 66 Comuni, con interventi che spaziano dalla riqualificazione urbana alla creazione di strutture ricettive, dallo sviluppo dei servizi turistici alla mobilità sostenibile, passando per l’innovazione digitale e i cluster tematici. Le richieste pervenute sono state ben 146, a dimostrazione di un ampio fermento locale e di un forte interesse da parte dei territori.
L’obiettivo della Regione è quello di trasformare i borghi marchigiani in un circuito di turismo esperienziale, capace di attrarre viaggiatori italiani e stranieri alla ricerca di autenticità e qualità della vita.
I nuovi fondi saranno indirizzati non solo a migliorare l’accoglienza, ma anche a rafforzare la sostenibilità economica dei borghi, creando opportunità per le comunità locali e generando un indotto positivo per le attività produttive circostanti.
Proseguono i lavori per la realizzazione della nuova strada di collegamento tra via Ugo Bassi e via dei Mille, parte integrante del piano asfalti messo in campo dall’Amministrazione comunale di Civitanova. Un intervento strategico per migliorare la viabilità urbana e garantire una maggiore sicurezza e fluidità del traffico in una zona ad alta densità abitativa e di servizi pubblici. L’opera, affidata all’impresa Beani Annibale di Comunanza, ha un valore complessivo di 170 mila euro. Per consentire l’avvio del cantiere, è stato necessario procedere all’esproprio e all’acquisto, da parte del Comune, di alcune aree private.
Questa mattina si è svolto un sopralluogo sul cantiere da parte del sindaco Fabrizio Ciarapica e dell’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai, che hanno voluto constatare l’andamento degli interventi insieme ai tecnici comunali e ai responsabili dell’impresa. “Questa strada – ha dichiarato il Sindaco – rappresenta un collegamento importante che migliorerà la viabilità di tutta la zona. Permetterà inoltre un accesso più diretto alle strutture pubbliche, evitando il transito su via Martiri di Belfiore. Abbiamo lavorato a lungo per sbloccare questa opera, acquisendo le aree necessarie e pianificando un intervento che rispetti i criteri di funzionalità, sicurezza e accessibilità. Ringrazio gli uffici e la ditta per l’impegno”.
L’intervento comprende la realizzazione del sottofondo, la posa del collettore per le acque chiare con collegamento a via dei Mille, gli allacci delle caditoie e la predisposizione delle linee per la pubblica illuminazione, la rete del gas metano e la rete idropotabile. Seguiranno la pavimentazione in asfalto, la posa della segnaletica orizzontale e verticale e la costruzione dei marciapiedi, progettati nel rispetto delle normative per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Siamo soddisfatti dell’avanzamento del cantiere – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai –. Si tratta di un intervento completo, che va ben oltre la semplice asfaltatura: è un’opera infrastrutturale che include rete dei sottoservizi, illuminazione, sicurezza idraulica e marciapiedi accessibili. Un esempio concreto di come stiamo investendo sulla riqualificazione della città". L’Amministrazione continuerà a monitorare l’andamento dei lavori e nel frattempo sta predisponendo altri progetti per riqualificare le strade cittadine.