In relazione alle recenti fibrillazioni politiche all'interno della maggioranza comunale di macerata, il partito Noi Moderati, rappresentato dal segretario comunale Luigi Carelli, dal suo vice Guido Garufi e dal segretario provinciale Paolo Perini, interviene sulla situazione politica e sulle scelte amministrative in corso.
"A fronte di alcuni toni di conflitto e linguaggio violento che si sono registrati all'interno della maggioranza, si legge nella nota congiunta Noi Moderati, vi è la necessità di mantenere un comportamento politico rispettoso e privo di arroganza". “I panni sporchi si devono lavare in casa”, è il monito espresso dal partito, invitando tutte le forze politiche ad "affrontare le difficoltà interne senza ricorrere a comportamenti che potrebbero indebolire la stabilità del governo cittadino". Pur riconoscendo le difficoltà e le divergenze legittime all'interno di un'alleanza, Noi Moderati ritiene che il "buon senso debba prevalere sugli individualismi e che le “sofferenze” politiche espresse da alcuni membri della maggioranza debbano essere trattate con ragionamento, piuttosto che con indignazione".
Il partito sottolinea che la politica deve essere "centrata sulle reali esigenze della comunità, con particolare attenzione alla base popolare, anche multiculturale, che caratterizza il territorio di Macerata". A tal proposito, è necessario dirottare maggiori risorse sul versante sociale, a partire dalle problematiche relative all'aumento delle tariffe energetiche e da altri potenziali aumenti che stanno per profilarsi all'orizzonte. La verità, sostengono, è che una parte consistente dei fondi previsti dal Pnrr è già destinata ad altri ambiti, e quindi, a livello comunale, le risorse disponibili vanno utilizzate con la massima attenzione per il benessere della cittadinanza".
Contro le cementificazioni inutili: la posizione su Piediripa
"Non possiamo non esprimere la nostra ferma disapprovazione rispetto alle recenti scelte amministrative che potrebbero portare a inutili e dannose cementificazioni", affermano i rappresentanti di Noi Moderati. In particolare, il partito critica la proposta di lottizzazione Simonetti a Piediripa, che potrebbe causare un impatto negativo sull'area, già oggetto di altre lottizzazioni e insediamenti commerciali. Nonostante il Comune non possa direttamente influire sulla questione a livello consiliare, in quanto il voto del 27 gennaio prossimo coinvolgerà il Consiglio comunale, Noi Moderati ribadisce la propria posizione contraria.
Il partito di Maurizio Lupi sottolinea anche l'incoerenza di alcune dichiarazioni emerse dalla comunicazione di Simonetti, che, pur ammettendo la legittimità della vecchia delibera votata dal centrosinistra, la contrappone a quella attuale che viene presentata come "più bella". "Siamo convinti che i commercianti di Macerata non siano affatto soddisfatti da questa proposta e che non siano disposti a farsi ingannare", affermano.
“Errare humanum est, perseverare diabolicum”, concludono i rappresentanti di Noi Moderati, ricordando l'importanza di non insistere su scelte sbagliate e di ascoltare le reali esigenze della città e dei suoi cittadini. Il partito invita tutte le forze politiche "a lavorare con responsabilità, equilibrio e lungimiranza, mettendo al centro il benessere collettivo e il futuro di Macerata".
La consigliera Sabrina De Padova, membro del Gruppo Misto, torna a esprimere il suo punto di vista sull'episodio del 27 dicembre scorso, quando il Consiglio comunale di Macerata, chiamato ad approvare il bilancio previsionale 2025-2027, è saltato per mancanza del numero legale. Alla seduta, considerata la più importante dell'anno per le implicazioni economiche e amministrative, erano presenti solo 16 consiglieri, uno in meno rispetto al quorum necessario. Tra gli assenti, oltre a De Padova, figuravano anche Giordano Ripa e Claudio Carbonari, sempre del Gruppo Misto, e Cristina Cingolani e Alessandro Bini, della lista civica “Pensiero e Azione” (ex lista Parcaroli).
In una lunga nota, Sabrina De Padova sottolinea come l'assenteismo alla discussione sul bilancio non sia stata una scelta volontaria, ma una conseguenza della cattiva gestione della calendarizzazione da parte dell'amministrazione. “Tra le date previste non era stato indicato il 27 dicembre come appuntamento per discutere il bilancio, spostato poi in fretta e furia durante le festività natalizie, quando molti consiglieri erano già in ferie. Anche il successivo tentativo di fissare la seduta al 30 dicembre ha confermato una scarsa attenzione verso la partecipazione attiva e approfondita, necessaria per affrontare una discussione così importante”.
De Padova critica apertamente l'approccio dell'amministrazione, definendolo “caratterizzato da prepotenza e arroganza”, e ribadisce come la politica deve fondarsi sul dialogo e sul confronto, e non su imposizioni. "Mai approvare un bilancio senza esaminarlo con attenzione".La consigliera evidenzia l'importanza di un'analisi accurata del bilancio comunale, che rappresenta il documento di programmazione più importante per una comunità: “Non ritengo che si debba mai approvare un bilancio senza averlo esaminato minuziosamente. È un atteggiamento a cui non mi sono mai voluta adeguare. La politica deve essere un luogo di responsabilità, non di mera esecuzione.”
Nella sua dichiarazione, De Padova ripercorre anche i motivi che l'hanno portata a lasciare la lista civica “Sandro Parcaroli Sindaco” per approdare al Gruppo Misto, mantenendo comunque la sua collocazione di centrodestra. La consigliera accusa alcuni assessori di essere più interessati alla propria visibilità che al bene comune, alimentando un clima politico autoreferenziale. “Ho avuto l'impressione che in molti casi si pensasse più al proprio ruolo che alle necessità della comunità. Fare politica dovrebbe essere una passione autentica, un impegno per migliorare la vita dei cittadini, non uno strumento per ottenere visibilità o raggiungere fini personali”.
Con una punta di amarezza, De Padova paragona la situazione attuale a una commedia di Shakespeare, “Molto rumore per nulla”, ipotizzando che il bilancio sarà comunque approvato, anche se attraverso manovre di compromesso politico. Conclude con un appello alla trasparenza e alla serietà, auspicando che in futuro le decisioni più importanti siano prese con maggiore partecipazione e responsabilità. “Quattro anni sono già trascorsi con queste modalità. Spero che si possa lavorare con maggiore impegno e trasparenza, per il bene della comunità e non per interessi personali o timori legati alla perdita di posizioni di potere”.
Un anno intenso per le infrastrutture, l'edilizia scolastica e la rigenerazione urbana a Macerata. Questo il bilancio del 2024 tracciato dall'assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Marchiori, che ha sintetizzato le principali opere completate e avviate.
Tra i lavori più rilevanti figurano quelli al sottopasso di via Roma, al sottovia di Rione Marche e al sottopassaggio ciclopedonale di Fontescodella. Interventi strategici per migliorare la viabilità e la mobilità sostenibile, anche se non sono mancate le critiche per i disagi arrecati ai cittadini durante i cantieri.
Sul fronte scolastico, è stato inaugurato il polo educativo 0-11 di Sforzacosta, realizzato grazie alla donazione della Andrea Bocelli Foundation. Sono invece in fase di avvio i lavori per i poli d'infanzia delle Vergini e di Corneto, con l'obiettivo di potenziare l'offerta formativa cittadina.
Negli impianti sportivi, il 2024 ha visto il completamento della riqualificazione dello Stadio della Vittoria, ora nuovamente utilizzabile. Rigenerati anche il Palavirtus e il Circolo Tennis, mentre sono stati avviati i lavori per lo stadio Helvia Recina – Pino Brizi e il nuovo campo da rugby.
Diversi gli interventi per la rigenerazione di aree urbane e storiche. Recuperati l'ex Casa del Custode ei Magazzini Rossini, quest'ultimi in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti. Significativi anche i lavori sulle mura urbiche, su piazza Vittorio Veneto e sulla pavimentazione di alcune vie del centro storico. Inoltre, sono stati eseguiti interventi straordinari di manutenzione su strade e marciapiedi sia in città che nelle frazioni.
“È stato un altro anno, come i precedenti tre, in cui si è attuato l’ambizioso programma di governo su cui i maceratesi hanno posto la fiducia, una fiducia ripagata con i fatti – ha commentato l’assessore Marchiori -. Ci aspetta ora un 2025 di intenso lavoro per realizzare tutto ciò che abbiamo promesso e che Macerata attendeva da decenni. Al personale del Comune, dirigenti funzionari e operai, un sentito ringraziamento per la professionalità e spirito di servizio con il quale hanno reso possibile questi risultati”.
Un anno, dunque, di progetti realizzati e lavori ancora in corso, ma anche di sfide che continueranno a mettere alla prova l'amministrazione, soprattutto sul fronte dei tempi e dei disagi per la comunità.
La proposta della giunta regionale di accorpare l'Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola con l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano, avanzata per il prossimo anno scolastico, continua a suscitare forti proteste. Dopo la mobilitazione dei sindaci dei cinque Comuni serviti dal De Magistris, che hanno chiesto alla Regione di rinviare la decisione, anche i docenti e gli organi collegiali dell'Istituto si sono espressi in maniera unanime contro l’accorpamento.
Nella giornata di ieri, si sono svolti il Collegio dei Docenti e il Consiglio d'Istituto del De Magistris, durante i quali sono state approvate due delibere inviate alla Prima Commissione Consiliare Istruzione, al presidente della Commissione, al governatore Francesco Acquaroli e all’assessore regionale Chiara Biondi. Entrambi gli organi hanno sottolineato con forza la loro contrarietà alla proposta di unire l'Istituto di Caldarola con quello di Sarnano, evidenziando le problematiche logistiche e organizzative che deriverebbero dall’accorpamento.
Le obiezioni sono simili a quelle sollevate dai cinque sindaci dei Comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona, che hanno evidenziato la difficoltà di gestire un istituto così vasto, con 17 plessi distribuiti su 11 Comuni diversi e su tre ordini di scuola. A queste difficoltà logistiche si aggiungerebbero anche gravi problemi di gestione del personale e dell’offerta formativa. Inoltre, gli organi scolastici hanno sottolineato l'impatto negativo che tale riorganizzazione avrebbe sulle famiglie, in particolare per quanto riguarda i disagi nei trasporti tra i diversi plessi situati in un'area montuosa.
Il rischio che l’accorpamento possa danneggiare ulteriormente il territorio già segnato dagli effetti del sisma è stato anche un punto centrale della discussione. Gli organi collegiali hanno sottolineato che la riorganizzazione "potrebbe impoverire ancora di più una comunità che sta cercando di risollevarsi dalle difficoltà economiche e sociali derivanti dal terremoto".
In risposta alla proposta regionale, il sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni, ha inviato un appello ai colleghi dei Comuni che fanno parte dell'Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano, invitandoli a valutare la situazione e, se lo ritengono opportuno, a prendere una posizione chiara contro l'accorpamento.
"In un contesto le strumentalizzazioni politiche sembrano proliferare, è fondamentale fare chiarezza sul tema del dimensionamento scolastico e delle sue implicazioni". La Regione Marche, attraverso l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi, ribadisce con forza che il dimensionamento scolastico non ha l’obiettivo di chiudere plessi, ma di migliorare l’organizzazione e l’efficienza del sistema educativo, rispettando rigorosamente le normative europee e nazionali.
"Il dimensionamento scolastico, infatti, è stato introdotto per garantire una gestione più efficace delle risorse e per rispettare gli obiettivi stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), avviato dal governo Draghi. Questo processo è regolato da criteri precisi che le Regioni devono attuare fin dal 1998, e che con il PNRR sono diventati ancora più stringenti, in particolare per quanto riguarda il contingente di dirigenti scolastici (Ds) e direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (Dsga)", spiega Biondi.
Secondo l’assessore Biondi, il corretto dimensionamento scolastico non implica la chiusura delle scuole, ma "agisce sull’organizzazione delle stesse, in particolare sul numero di dirigenti scolastici". "In molte situazioni, come ad esempio a Caldarola. al Convitto di Macerata, Apecchio, Macerata Feltria e Piandimeleto - sottolinea l'assessore - l’intervento mira a garantire una presidenza stabile in luoghi dove da anni esiste solo una reggenza, migliorando la qualità e la continuità della gestione scolastica".
Un altro punto cruciale sottolineato dall’assessore riguarda il ruolo delle Province: "Pur essendo responsabili per l’elaborazione dei piani di dimensionamento scolastico, non hanno adempiuto a questo compito, costringendo la Regione ad intervenire", dichiara. La Regione Marche, dunque, ha agito con responsabilità, nel rispetto dei parametri normativi e degli obiettivi del Pnrr, per tutelare il sistema scolastico regionale e garantire l’autonomia delle scuole prive di dirigente scolastico effettivo".
Inoltre, l’assessore ha evidenziato che "le linee guida e le proposte di dimensionamento sono state condivise in un tavolo interistituzionale, che ha visto la partecipazione di sindacati, Anci, Ucem, l’Ufficio scolastico regionale e le Province. Le uniche chiusure di plessi scolastici sono state disposte dai Comuni di Pioraco, Sefro e Fiuminata".
"La Regione Marche - conclude Biondi - negli ultimi anni, ha incrementato notevolmente gli investimenti nel settore scolastico, come dimostrato dai 16 milioni di euro destinati all’istruzione tramite il Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027. Inoltre, sono stati promossi progetti di didattica innovativa e orientamento scolastico, con l’intento di migliorare l’esperienza educativa e fornire agli studenti gli strumenti per compiere scelte consapevoli sul loro futuro formativo e professionale".
"Macchinoso il Consiglio Comunale, la città è abbandonata". Sono le parole di Mattia Orioli, coordinatore nazionale del movimento Iniziativa Popolare e neo vice coordinatore Base Popolare per la provincia di Macerata, che commenta la recente crisi in Consiglio Comunale di Macerata, causata dalla mancanza del numero legale durante la discussione del bilancio. Un episodio che, secondo Orioli, segna il fallimento dell'amministrazione comunale e la conferma di ciò che aveva predetto fin dall'inizio.
"Tutti i nodi tornano al pettine" è il detto popolare che Orioli utilizza per sintetizzare la situazione. Il coordinatore denuncia l'atteggiamento del sindaco e della sua maggioranza, accusandoli di aver ignorato i suoi avvertimenti e aver scelto la strada della propaganda vuota e dell’arroganza. "Non si va lontano senza un metodo che sappia tenere conto di tutti", afferma Orioli, sottolineando come il dialogo tra tutte le forze politiche sia stato fondamentale per la crescita della città, ma è stato sistematicamente escluso dalla giunta comunale.
Secondo Orioli, la giunta si è concentrata su un'immagine di Macerata come una città “fantasmagorica”, senza concretezza, distaccandosi dalla realtà. L’incapacità di far rispettare il numero legale in Consiglio Comunale durante una discussione cruciale come quella del bilancio è vista come un segnale inequivocabile di disorientamento. "Oggi la realtà ha messo a nudo la distanza tra le promesse e la gestione effettiva della città", commenta ancora Orioli, evidenziando che il vero fallimento non proviene dall'opposizione, ma proprio dalla maggioranza che ha eletto il sindaco.
Il coordinatore di Base Popolare lamenta il progressivo abbandono della città, che sembra essere divenuta più “sciatta” e “irriconoscibile” rispetto agli anni precedenti. “Macera è una città che non si riconosce più. Ho lottato per cambiarla, ma i risultati di oggi sono sotto gli occhi di tutti”, dice Orioli con rammarico.Ribadisce, inoltre, il suo impegno per il riscatto della città. “Non possiamo e non vogliamo arrenderci. È tempo di unire le forze per costruire un progetto serio e concreto che possa restituire a Macerata il ruolo che merita".
Concludendo, Orioli invita tutti coloro che condividono il suo desiderio di riscatto per la città a "unirsi per creare un nuovo progetto di rinascita. Un'iniziativa che promette di mettere al centro la città, con un approccio che rispetti gli impegni presi in campagna elettorale, ma che tenga conto anche delle necessità e delle voci di tutti i cittadini".
Via libera da parte dell’Amministrazione comunale per l’installazione dell’atteso impianto semaforico per la sicurezza stradale e la gestione del traffico in località Morro, lungo la Strada provinciale 17. Grazie alla presenza del nuovo semaforo, il centro urbano diventerà una sorta di isola pedonale: l’impianto resterà infatti posizionato sul rosso, diventando verde solo all’avvicinamento di una vettura nei pressi della linea di arresto, garantendo così un passaggio a bassa velocità e in sicurezza all’interno del centro abitato.
Il semaforo, inoltre, garantirà anche il senso unico alternato, non permettendo il passaggio di due veicoli in direzioni opposte. Tutti fattori che permetteranno l’uscita e l’ingresso dalle intersezioni e dei passi carrabili in sicurezza nel tratto interessato, senza necessità di ulteriori semafori. L’installazione dell’impianto semaforico è prevista per il mese di gennaio, in attesa del nulla osta per i lavori da parte della Provincia.
“Il nuovo impianto semaforico in località Morro sicuramente è una di quelle promesse fatte dall'Amministrazione comunale che ci apprestiamo a mantenere nel mese di gennaio – spiega il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli – Possiamo definire l’installazione del semaforo un po' come un regalo di Natale per Morro, da tantissimi anni i cittadini della frazione chiedevano infatti questo intervento per la sicurezza stradale, in una situazione di traffico sempre più importante anche e soprattutto dovuta al transito dei mezzi pesanti. Siamo quindi riusciti a realizzare un’operazione in passato mai conseguita da nessuno, ovvero dare finalmente una certezza di sicurezza agli abitanti della frazione di Morro. Il grazie va sicuramente alla Polizia locale di Camerino e all'ufficio tecnico comunale, che hanno collaborato per la buona riuscita di questo intervento”.
In arrivo oltre 100 mila euro per l’intervento di miglioramento dell’impianto elettrico e antincendio da installarsi nelle tribune dello stadio comunale e altri 180 mila per il "relamping" presso il campo centrale.
Nella seduta del 20 dicembre, la Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo redatto dall’ingegner Gionni Pallotti, per la progettazione dell’illuminazione di emergenza della tribuna est e ovest dello stadio in base alla normativa vigente. I lavori comprendono anche l’implementazione dei pulsanti di emergenza nei pressi dell’ingresso agli spogliatoi.
La tribuna est ha una lunghezza di circa 100 metri, mentre la tribuna lato ovest ha una lunghezza di circa 120 m. ed è dotata di una copertura in cemento armato. Inoltre sarà effettuato un altro intervento sull’impianto elettrico con l’implementazione dei pulsanti di sgancio mediante installazione degli stessi collegati ai contatori presenti all’interno dell’area dello stadio, che dovranno togliere l’alimentazione elettrica in caso di intervento dei vigili del fuoco.
La progettazione dell’impianto di illuminazione di emergenza sarà conforme alle nuove normative in ambito elettrico e antincendio. Responsabile Unico del Progetto è il funzionario tecnico Ingegner Arianna Nasini.
Per quanto riguarda l’efficientamento energetico degli impianti di illuminazione mediante "relamping", ossia di sostituire i corpi illuminanti tradizionali a basso rendimento con nuovi corpi di elevata efficienza del tipo a Leds. Il progetto esecutivo dell’intervento di relamping dell’impianto di illuminazione del campo centrale del polisportivo comunale prevede sia gli interventi impiantistici che di manutenzione alle strutture alle quattro torri faro, per un importo complessivo di euro 180.000,00.
Nel mese di luglio, l’intervento di "relamping" ha interessato il campo centrale del circolo tennis, con autonomo intervento in economia diretta da parte del servizio patrimonio edilizio del comune.
L’assessore allo sport Claudio Morresi, che segue da vicino il campionato dei rossoblù spiega: “Come avevamo promesso, l’amministrazione sta facendo la sua parte portando avanti il piano delle priorità dei lavori da effettuare allo stadio, un programma delle opere e dei finanziamenti condiviso con la Giunta. Abbiamo iniziato dai nuovi bagni, ed ora procederemo con gli interventi di manutenzione straordinaria all’impianto elettrico e all’efficientamento energetico con proiettori a led”.
Si espande il Partito di Noi Moderati in provincia di Macerata e punta sui giovani. Il responsabile provinciale Paolo Perini, dopo diversi incontri, ha nominato coordinatore di Recanati Francesco Ranieri; geometra, libero professionista, individuato per aver dimostrato di aderire perfettamente ai valori fondamentali del Partito.
“I giovani che fanno politica, soprattutto una buona politica - dichiara Perini -, costituiscono la nostra grande risorsa e il trampolino di lancio per un futuro pieno di importanti obiettivi raggiunti. Puntare sui giovani come Francesco, è il più grande investimento che possiamo fare; in questo modo diamo alla nostra organizzazione una lunga visione e una prospettiva nuova alle sfide attuali e future del nostro Paese”.
Ranieri coordinerà quindi l’attività del partito nel territorio oggi guidato da Emanuele Pepa, vincitore delle elezioni dello scorso giugno e che ha visto anche Noi Moderati all’interno della coalizione vincente.
Civitanova Marche: le Associazioni Sportive chiedono interventi urgenti per la protezione del porto dopo la mareggiata di Natale
La mareggiata di Natale ha messo a dura prova il porto di Civitanova Marche, causando ingenti danni alle strutture portuali e affondamenti di imbarcazioni. La situazione di emergenza ha suscitato forti preoccupazioni tra i diportisti, mentre le richieste di intervento restano inascoltate da parte della Regione. Le Associazioni sportive locali, (La Rosa dei Venti, Levante, La Marina, Aurora, Lega Navale, Club Vela, Medusa) che rappresentano centinaia di diportisti e famiglie, si sono fatte portavoce della necessità di proteggere il porto, sollecitando azioni concrete per garantire la sicurezza dei natanti e degli ormeggi.
"Questa mareggiata era purtroppo prevedibile, ma la cosa che ci sconvolge è che ci troviamo nella stessa situazione di sempre", affermano in una nota congiunta."Il porto non è sicuro, e ogni volta che arriva una perturbazione forte, come quella di Natale, rischiamo di perdere imbarcazioni, danneggiare le strutture e mettere a repentaglio la sicurezza di chi frequenta il nostro porto. È urgente che si realizzi un avamporto, una protezione che metta al riparo le nostre imbarcazioni dalle mareggiate provenienti da nord e nord-est".
"Abbiamo chiesto più volte un incontro con la Regione e il presidente Acquaroli per discutere dei lavori da fare, ma le nostre richieste sono sempre cadute nel vuoto", lamentano le associazioni. "Le scogliere sono state realizzate lungo il litorale, ma non si fa nulla per proteggere il porto. Eppure, i fondi ci sono, e l’accordo tra diportisti e pescatori professionisti per la realizzazione di un intervento urgente c’è già. Siamo stanchi di aspettare".
Le associazioni sottolineano l’urgenza di intervenire. "Non possiamo più permetterci di rischiare ogni volta che il maltempo si abbatte su di noi", dichiarano nella nota. "Abbiamo visto imbarcazioni affondare, altri danni importanti agli ormeggi. La protezione è fondamentale non solo per la nostra sicurezza, ma anche per tutelare un settore che è una risorsa economica importante per la nostra città".
"Ci preoccupa il fatto che nonostante ci siano risorse e l’appoggio della comunità, non si riesca a mettere in piedi un progetto di protezione del porto", aggiungono. "La politica è troppo lenta, e questa negligenza potrebbe avere conseguenze gravissime. Non possiamo più restare inermi mentre il nostro porto continua a subire danni".
Le Associazioni Sportive hanno anche criticato la disparità di trattamento tra le zone del porto. "Anche questa volta è stata la zona riservata al diporto a subire i danni maggiori, mentre la parte occupata dalla pesca professionistica ha retto meglio", sottolineano. "Questa divisione crea frustrazione e sfiducia tra i diportisti, che si sentono sempre più abbandonati".
Nonostante le difficoltà, le associazioni sono determinate a non arrendersi. "Continueremo a lottare per un porto più sicuro", affermano all’unisono. "Siamo pronti a collaborare con le istituzioni, ma non possiamo più aspettare. Ogni mareggiata che arriva ci mette in pericolo, e la nostra pazienza sta per finire".
Concludono con una richiesta urgente: "È tempo di passare dalle parole ai fatti. Vogliamo che il porto di Civitanova sia messo in sicurezza, per tutelare il nostro lavoro, la nostra passione e la nostra sicurezza. La protezione del porto deve essere una priorità, e non possiamo più aspettare".
(Foto di Leonardo Vinci tratta dalla pagina Facebook "Gli amici del porto di Civitanova")
“Se il nostro sindaco volesse realmente riproporsi per un nuovo mandato, dovrebbe ponderare attentamente le sue decisioni, considerando con maggiore consapevolezza le sfide che lo attendono e le esigenze della nostra comunità. È fondamentale che un sindaco non si limiti a una gestione ordinaria, ma che sappia affrontare con determinazione e lungimiranza le problematiche concrete che riguardano il futuro della città". Così interviene, in una nota stampa, la consigliera comunale del gruppo misto Sabrina De Padova nel commentare la notizia di una possibile ricandidatura di Sandro Parcaroli a sindaco di Macerata.
"Oltre a essere una persona indubbiamente buona e disponibile, come pochi, è necessario che possieda anche una forte capacità di leadership, per evitare il rischio di anarchia e le continue frizioni tra gli assessori, che purtroppo sono diventate una costante riportata anche sui social - prosegue De Padova -. Un sindaco deve, infatti, essere in grado di coordinare efficacemente le diverse anime dell’amministrazione, risolvendo eventuali conflitti interni in modo tempestivo".
"Inoltre, un sindaco deve saper prendere decisioni difficili, che talvolta non sono popolari, ma che sono necessarie per il bene della città", puntualizza la consigliera che critica anche la "sua intenzione di ricandidarsi con una lista civica, soprattutto considerando che, subito dopo essere stato eletto e sostenuto da una lista civica, ‘la mia lista civica’, ha deciso di tesserarsi con un partito politico, la Lega".
De Padova stessa, peraltro, era stata eletta proprio con la lista civica creata dal primo cittadino in occasione delle elezioni comunali di quattro anni fa, per poi distaccarsi dalla sua linea politica e confluire nel gruppo misto: "Molti di noi avevano riposto fiducia in lui proprio per la sua gestione competente di un'impresa - ricorda -, e avevamo cercato di convincere anche gli astenuti a sostenere la sua candidatura, per le qualità e la competenza che aveva dimostrato".
"Purtroppo, ho constatato che, anche quando si chiede un confronto su preventivi o scelte amministrative, queste richieste non vengono prese in considerazione, e le decisioni vengono prese senza una vera discussione. Un esempio lampante è quello del corso di difesa personale promosso dalla presidente del consiglio delle donne, con costi giudicati esorbitanti, e la mancanza di rotazione degli incarichi, come nel caso dei 14 incarichi consecutivi affidati alla società cooperativa ArcheoLab per la gestione dei beni culturali - riflette la consigliera -. Nonostante le interrogazioni politiche, queste problematiche sono state ignorate, e nulla è cambiato".
"Se il nostro caro sindaco desidera davvero riproporsi per un secondo mandato, dovrà riflettere profondamente sulle scelte politiche da compiere, sulla necessità di un cambiamento nel modo di fare politica e sulla centralità degli interessi dei cittadini. La politica deve essere al servizio della comunità, e non un gioco di potere a favore di pochi. Ai posteri l’ardua sentenza", conclude De Padova.
"L’amministrazione Luchetti, sin dall’inizio del suo mandato, ha voluto concentrare la propria attenzione sul miglioramento degli ambienti scolastici, sia dal punto di vista dell’efficientamento energetico che della sicurezza sismica degli edifici". È quanto sottolinea, in una nota, l'assessore comunale Marco Petrelli nel commentare l'ammissione del comune di Mogliano al finanziamento disposto dal Ministero dell'Istruzione a favore della scuola materna Adriano Adriani.
Come illustrato dallo stesso assessore durante il Consiglio Comunale dello scorso 19 dicembre, il comune di Mogliano è l’unico della provincia di Macerata ad aver beneficiato di tali contributi; in tutta la regione solo altri due comuni, Monte San Pietrangeli e Monteprandone hanno potuto accedervi.
L'importo complessivo previsto è di 325mila euro, a copertura totale dei costi: "L’intervento riguarderà la realizzazione di opere per la riduzione della vulnerabilità dell’edificio scolastico, consistenti in sistemi anti espulsione delle tamponature esterne e confinamento di parte dei nodi trave-pilastro - spiega Petrelli -. Questa notizia, che mette definitivamente a tacere le sterili polemiche sollevate in passato dalla minoranza, rappresenta, con il Natale alle porte, il miglior regalo che la comunità moglianese potesse ricevere per i più piccini, per la serenità delle loro famiglie e per l’intero personale scolastico".
A causa dell’aumento considerevole di alcuni capitoli importanti di spesa del bilancio previsionale 2025, l'amministrazione comunale di Appignano nell’ultimo Consiglio ha dovuto deliberare un piccolo rialzo dell'Irpef dello 0,15%.
"Una decisione presa con fatica per poter chiudere il nuovo bilancio previsionale nel quale si è dovuto tener conto dell’aumento considerevole di alcune voci in uscita e la diminuzione di voci in entrata. Per dare dei numeri, in merito alle entrate, il 2024 è stato il primo esercizio in cui si è azzerato il Fondo ministeriale per garantire la continuità dei servizi, (concessi negli anni passati per l’aumento delle utenze energetiche), a ciò si aggiunge la diminuzione del contributo idrico da parte del soggetto affidatario di circa 40mila annui", sottolinea il sindaco Mariano Calamita.
"Nello specifico, come anche annunciato dall'Anci, importante è stata l’incidenza della diminuzione del fondo di solidarietà comunale che ogni anno lo stato riversa sugli enti locali - aggiunge Calamita. Il governo con il patto di stabilità ha deciso, già a partire dal 2024 fino al 2028, che il comune di Appignano dovrà restituire allo stato una somma pari a circa 20mila euro ogni anno, con difficoltà di sopperire a tale mancanza".
"Si è deciso pertanto, di concerto con gli assessori, in prima istanza di diminuire le spese dei vari capitoli, dal turismo alla cultura, preservando la copertura per le spese relative ai servizi alla persona, ai servizi a domanda individuale e ai servizi sociali, i quali maggiormente incidono sulle famiglie e sulle fasce deboli della popolazione", spiega Calamita.
In particolare proprio la parte del sociale, all’interno del bilancio comunale, ha rilevato un incremento considerevole: "Basti pensare all’assistenza scolastica per i bambini con disabilità che è aumentata del 40% circa negli ultimi 3 anni, di cui il 17% dal 2024 al 2025 ed è in costante previsione di aumento - puntalizza il primo cittadino -. Sono aumentate le richieste di assistenza domiciliare per anziani e disabili, le richieste di aiuto da parte di nuclei fragili dal punto di vista socio-economico. D’altro canto, con il rinnovo contrattuale delle cooperative dei servizi, lo stesso costo degli operatori ha subito un brusco incremento di circa 59mila euro su base annua".
"A ciò si aggiungono tutti gli aumenti relativi alle utenze degli impianti sportivi, degli stabili comunali e delle scuole, di cui i cittadini e le associazioni del territorio, usufruiscono quotidianamente; per fornire un’indicazione di massima si è rilevato un aumento di circa 77mila euro dal post-covid ad oggi - chiarisce ancora Calamita -. Seppur gli aumenti si son verificati a partire da circa un paio d’anni, solamente l’attestarsi di un loro costante andamento in salita e la depauperazione da fondi statali verificatasi dal 2024 che ha portato l’Amministrazione a prendere la difficile decisione di aumentare la percentuale di addizionale comunale, dallo 0,65% allo 0,80% attestandosi su quella che è l’aliquota applicata da quasi tutte le amministrazioni comunali della provincia".
L’aumento dell’Irpef non si applicherà ai redditi più bassi e alle pensioni minime, per le quali trova applicazione la clausola di salvaguardia relativa alla no tax area, mentre per tutti i redditi superiori a 8.500,00, verrà applicato un prelievo che inciderà per 0,15% punti sul reddito: "Un piccolo ritocco che però consentirà alle famiglie del nostro comune di continuare a usufruire di tutti i servizi a prezzi calmierati, come quelli scolastici e consentirà ai nuclei più fragili, soprattutto nella fascia dei minori e degli anziani, di continuare ad avere un supporto per poter godere di pari opportunità nei vari ambiti sociali o anche semplicemente per garantire una vita dignitosa, nel rispetto di quel principio solidaristico che è alla base della legislazione sociale e fiscale", conclude Calamita.
Nella notte, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato tre emendamenti fondamentali per la regione Marche. Gli emendamenti, proposti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, riguardano il rafforzamento della continuità territoriale, il sostegno alla ricostruzione post-terremoto e il supporto per la costruzione di nuove scuole. A commentare questi sviluppi, il capogruppo di Fratelli d'Italia, Simone Livi.
Livi ha dichiarato: "L'approvazione di 6 milioni di euro per il triennio 2025-2027 per i voli della continuità territoriale è una notizia straordinaria. Questo raddoppio rispetto alla cifra inizialmente prevista permetterà di consolidare e potenziare l'Aeroporto delle Marche, un'infrastruttura fondamentale per la regione. Grazie all'impegno del presidente Francesco Acquaroli, l'aeroporto sta rinascendo con bilanci in attivo, nuove rotte e il mantenimento della continuità territoriale, il che rappresenta un beneficio per i marchigiani, il turismo e le imprese locali".
Sui fondi destinati alla ricostruzione post-terremoto, Livi ha affermato: "Il Governo ha destinato 5 milioni di euro per il 2025 e 7 milioni per il 2026 per la progettazione e l'avvio dei lavori di ricostruzione, un passo fondamentale per restituire speranza e dignità ai territori colpiti dal terremoto del 2022. A partire dal 2027, saranno messi a disposizione oltre 1 miliardo di euro per completare gli interventi. Inoltre, l'esenzione dell'IMU per il 2025 sulle abitazioni inagibili nei comuni di Ancona, Fano e Pesaro allevierà il carico fiscale delle famiglie colpite, un'ulteriore misura concreta per aiutare i marchigiani a risollevarsi".
Per quanto riguarda le nuove scuole, Livi ha dichiarato: "Lo Stato si farà carico dei canoni di locazione dei contratti sottoscritti con INAIL per la costruzione di nuove scuole nei comuni di Morrovalle e Monteprandone. Questa decisione alleggerirà i bilanci comunali e garantirà che i nostri ragazzi abbiano strutture moderne e sicure per il loro percorso educativo. L'intervento va a integrare i fondi già previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), confermando l'impegno del Governo a supporto delle comunità locali".
Simone Livi ha concluso: "Queste decisioni sono il risultato di un lavoro coordinato e capillare del centrodestra marchigiano che ha saputo portare all'attenzione nazionale le istanze più urgenti della nostra regione. Grazie alla costante attenzione del Governo, possiamo continuare a progredire su temi cruciali come la continuità territoriale, la ricostruzione post-terremoto e l'educazione. Questo è un segno concreto che, quando il Governo e le istituzioni regionali lavorano insieme, i risultati per i marchigiani sono reali, tangibili e significativi".
"Un regalo di Natale amaro per gli appignanesi: l’aumento indiscriminato dell'Irpef deciso dall'anomala coalizione Pd-Forza Italia": È quanto denuncia, in un comunicato stampa, il capogruppo della lista di minoranza "Tutti Insieme", Luca Buldorini.
"Questo aumento non è solo sbagliato, ma anche profondamente ipocrita - spiega Buldorini -: perché l’anno scorso, in prossimità delle elezioni, non hanno avuto il coraggio di proporre questa misura? Gli stessi consiglieri che oggi giustificano la scelta con l’aumento dei costi delle utenze e del personale, sembrano dimenticare che queste esigenze di bilancio erano già presenti l’anno scorso e due anni fa. Evidentemente, il vero problema era la paura di perdere voti, una strategia politica che ora si rivela meschina e inaccettabile".
"Le dichiarazioni del capogruppo con delega al bilancio, Vitali, di Forza Italia, rappresentano il culmine dell’arroganza - rincara la dose Buldorini -: l’aliquota sarà applicata senza distinzioni, senza differenza tra chi guadagna 500.000 euro e chi sopravvive con meno di 15.000 euro l’anno. È questa la giustizia sociale che PD e Forza Italia vogliono rappresentare?"
"Per evitare questo aumento indiscriminato, avevamo suggerito due soluzioni. La prima quella di esternalizzare il servizio scuolabus, in modo da eliminare i costi di personale, manutenzione e acquisto mezzi. Un’operazione già adottata dall’80% dei comuni della provincia, che avrebbe migliorato l’efficienza del servizio, oggi insoddisfacente. La seconda consisteva nell'aumento dell'attività dei vigili urbani sul territorio, per contrastare l’abusivismo edilizio e il mancato rispetto del codice della strada, incrementando le entrate e tutelando legalità e sicurezza".
"Nonostante fossero proposte praticabili e concrete, la maggioranza ha preferito bocciarle per proteggere promesse elettorali irrealizzabili fatte ai cittadini, lasciando invece che il peso ricadesse sulle fasce più fragili della popolazione", prosegue il capogruppo di minoranza.
"Noi del centrodestra continueremo a lavorare con dedizione e responsabilità per rappresentare tutti i cittadini di Appignano, proponendo soluzioni concrete e lottando contro queste ingiustizie. Non smetteremo mai di vigilare e di informare la cittadinanza per garantire un futuro più giusto ed equo", conclude Buldorini.
"Una leva per il ripopolamento e lo sviluppo, attraendo cittadini pensionati provenienti dall’estero, che potranno usufruire di una tassazione semplificata e ridotta sul reddito". Questo l’obiettivo che può contribuire a realizzare la flat tax al 7%, strumento fiscale già attivo in Italia e dedicato ai cittadini pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni, percettori di un reddito da pensione da un soggetto straniero, che vogliono venire a vivere dell’Appennino centrale.
Le potenzialità di questa misura e gli strumenti utili per diffonderne le caratteristiche tra i soggetti potenzialmente interessati sono state descritte a Palazzo Chigi nel corso di una conferenza stampa, organizzata dal commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli a cui ha partecipato il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli.
Il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli: “Come Farnesina siamo molto interessati a questa iniziativa del Governo perché c’è una proiezione estera di questa norma interna. Il nostro ruolo è quello di presentare, attraverso la rete delle Ambasciate e dei Consolati che sostiene l’azione del Governo e di tutti i Ministeri, le prospettive e le opportunità che le leggi italiane offrono alle persone che vivono all’estero: sia agli iscritti all’AIRE, che possono così mantenere un richiamo alle loro origini, sia a chi è attratto dalla nostra bella Italia. In particolare, l’Appennino centrale, con i suoi piccoli centri ricchi di fascino e una qualità di vita invidiabile, rappresenta un’opportunità unica. Un progetto che la Farnesina prenderà a cuore.”.
Il commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli: “Storia, arte, cultura, piccoli borghi immersi in una bellissima natura. Il miglior biglietto da visita per l’Appennino centrale risiede proprio nel suo patrimonio unico e nella qualità della vita che è in grado di garantire. Siamo convinti che queste caratteristiche abbiamo un potenziale attrattivo anche nei confronti di quella platea estera che è alla ricerca di uno stile di vita ‘slow’. A ciò si vanno ad aggiungere anche i vantaggi fiscali della Flat Tax al 7%, una misura il cui potenziale non è ancora stato attivato in misura sufficiente. Oggi, con la presenza e il sostegno del viceministro Cirielli e del Ministero degli Esteri
Il commissario straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016 diamo un segnale concreto del condiviso impegno per la valorizzazione dei nostri territori. Il Governo Meloni, infatti, accanto alla ricostruzione materiale post-sisma, mi ha anche affidato la riparazione economica e sociale di queste comunità e la Flat Tax al 7% si inserisce a pieno titolo all’interno di questa strategia di rilancio e sviluppo. Questa misura può suscitare interesse soprattutto, ma non solo, tra i pensionati di origine italiana che vivono in Nord America, Germania, Francia e Inghilterra. Facendo rete, l’obiettivo è quello di raggiungere una platea sempre più ampia”.
La misura: è prevista la possibilità di assoggettare tutti i redditi con la formula della Flat Tax (compresi i redditi da pensione estera), le persone fisiche che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia, in un comune con meno di 20 mila abitanti situato all’interno delle zone colpite dai terremoti del 2009 e del 2016-2017. Inoltre, i soggetti interessati non devono essere stati residenti in Italia nei cinque periodi d’imposta precedenti al trasferimento e devono provenire da Paesi con i quali esistono accordi di cooperazione amministrativa in materia fiscale. L’imposta è calcolata in modo forfettario, con un’aliquota del 7% sui redditi esteri per i nove anni successivi a quello in cui diviene efficace l’opzione.
Gli incentivi fiscali hanno già confermato in più occasioni la loro funzionalità ed efficacia in diversi campi di applicazione, anche al fine di realizzare obiettivi di rilevanza sociale. Il fisco, dunque, può rappresentare un acceleratore delle politiche sociali e la Flat Tax al 7% è uno degli strumenti operativi adottati per incentivare lo sviluppo economico dei territori dell’Appennino centrale colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017 e, al contempo, mitigare il processo di spopolamento in corso in queste aree interne (secondo i dati Istat, tra il 1° gennaio 2016 e il 1° gennaio 2022, la popolazione residente nel cratere 2016 si è ridotta del 6,3%). L’Appennino centrale si candida dunque a diventare un punto di riferimento per l’economia della terza età: quella “silver economy” che si rivolge prioritariamente ai cittadini over 65 in buona salute, con solide posizioni patrimoniali e la propensione a investire tempo e risorse nella qualità della vita.
Questa mattina, durante la conferenza stampa della fondazione Carima in cui è stato illustrato il piano di donazioni destinato all'azienda sanitaria territoriale di Macerata, il vicepresidente della regione Marche Filippo Saltamartini ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito agli atti di violenza avvenuti al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata: "Per contrastare gli episodi di aggressione ai danni degli operatori sanitari ho dato indirizzo all'Ast di Macerata di rafforzare le misure di sicurezza in ospedale, implementando i sistemi di monitoraggio affinché medici, infermieri e tutti gli operatori della sanità, insieme ai cittadini, possano sentirsi al sicuro".
Saltamartini, in mattinata, ha incontrato - insieme al direttore generale dell'Ast di Macerata Marco Ricci - parte del personale sanitario del pronto soccorso dell'Ospedale di Macerata, al quale "ha portato la solidarietà e il sentimento di vicinanza e gratitudine" propri, "del Presidente della Regione Marche Acquaroli e di tutta la Giunta".
"Il personale ci ha rappresentato il proprio sentimento di turbamento per l'accaduto, anche per questo in mattinata ho incontrato il Prefetto di Macerata al quale ho chiesto di aumentare i servizi di vigilanza da parte delle forze dell'ordine anche in orario notturno" spiega "affinché gli ospedali siano sempre di più luoghi di cura sicuri". "Questi episodi sono gravissimi - aggiunge - e come Giunta li condanniamo con fermezza, per questo ci impegniamo a rafforzare le misure di sicurezza, anche passiva, che l'Azienda Sanitaria Territoriale sta predisponendo d'intesa con le Forze dell'Ordine".
Ha poi concluso: "Mi piacerebbe che ci sia anche una reazione. Se un cittadino al pronto soccorso usa la violenza, mi piacerebbe che gli astanti potessero anche esprimere il disappunto. Non è che si resta silenziosi se uno spacca tutto o si scappa come conigli. Non chiedo di intervenire perché questa è un'attività propria delle forze dell'ordine, ma esprimere il dissenso su certi comportamenti credo sia un dovere civico che io sollecito nei riguardi delle persone".
Il Comune di Macerata potrebbe introdurre una significativa riduzione della Tari, la tassa sui rifiuti, per incentivare l'adozione di cani e gatti dai canili convenzionati. L’idea, avanzata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Andrea Blarasin, prevede una riduzione fino al 50% della tassa per i cittadini che scelgono di adottare un animale da un canile, con l’obiettivo di favorire le adozioni e alleggerire i costi di gestione delle strutture comunali e convenzionate.
Nel documento presentato dal consigliere, vengono sottolineati sia i vantaggi economici che sociali della misura. Blarasin ha spiegato che il costo annuale sostenuto dal Comune per il mantenimento di ogni animale nei canili è di circa 912,50 euro (circa 2,50 euro al giorno). Una cifra che, oltre a rappresentare una spesa per l'amministrazione pubblica, si traduce in una permanenza prolungata degli animali nelle strutture, con possibili ripercussioni sul loro benessere.
“L’adozione di un cane o un gatto non solo migliora la qualità della vita degli animali stessi, ma contribuisce anche al benessere dei cittadini e riduce i costi pubblici per la gestione dei canili”, ha dichiarato Blarasin. Inoltre, l’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di politiche già adottate con successo in altri Comuni italiani, dove simili agevolazioni hanno avuto riscontri positivi sia sotto il profilo economico che sociale.
L'ordine del giorno presenta una serie di proposte concrete per l'Amministrazione comunale di Macerata. In particolare, si chiede di: Introdurre una riduzione della Tari fino al 50% per chi adotta un cane o un gatto da un canile convenzionato con il Comune;monitorare gli effetti dell’iniziativa sul numero di adozioni e sui costi di gestione dei canili; valutare i risparmi generati dalla misura, stimabili in circa 912,50 euro all’anno per ogni animale adottato, rispetto all’impatto delle agevolazioni fiscali; promuovere l’iniziativa in collaborazione con i canili, attraverso campagne di sensibilizzazione e la pubblicazione online delle schede degli animali adottabili.
Secondo il consigliere, questa proposta rappresenta una risposta concreta al problema del sovraffollamento dei canili, migliorando il benessere degli animali e incentivando le adozioni, soprattutto da parte delle famiglie che potrebbero essere dissuase per motivi economici. La misura potrebbe così favorire un doppio vantaggio: migliorare la qualità della vita degli animali e alleviare i costi pubblici di gestione, creando al contempo un incentivo tangibile per chi desidera aprire la propria casa a un cane o un gatto in cerca di una famiglia.
"Questa proposta non solo alleggerisce il carico sulle strutture comunali, ma aiuta anche quelle famiglie che desiderano adottare, ma sono frenate da considerazioni economiche, creando una vera e propria rete di solidarietà tra cittadini e amministrazione", ha concluso Blarasin.L'iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo importante verso un modello di gestione degli animali più etico, sostenibile e a beneficio dell’intera comunità.
In legge di bilancio 50 milioni per l'acquisto di grandi elettrodomestici a elevata efficienza energetica con contestuale riciclo degli apparecchi obsoleti. Lo riferisce Tullio Patassini, attualmente capo della segreteria dell’on. Alberto Gusmeroli (Lega), presidente della commissione attività produttive della Camera, con cui ha lavorato alla proposta di legge 855 che viene recepita ora integralmente con un emendamento in manovra.
“Si tratta di una misura che può avere un deciso impatto positivo nelle Marche che sono alle prese con la più grande crisi di un settore in cui sono state leader - riferisce Patassini - Oltre ad un risparmio per le famiglie, è uno stimolo all'industria dell'elettrodomestico e alla filiera della componentistica, in una congiuntura particolarmente complessa”.
Con questo incentivo si spinge la sostituzione di grandi elettrodomestici obsoleti (frigo, lavatrice e lavastoviglie) con apparecchi a piu' elevata classe energetica, non inferiore alla B. La misura coprirà il 30 per cento del costo, nel limite massimo di cento euro, elevato a 200 euro per famiglie con indicatore economico inferiore ai 25 mila euro annui, stanziando 50 milioni di euro per il 2025.
La sostituzione di vecchi elettrodomestici permetterà di risparmiare sul costo della bolletta e di inquinare meno.
l'Italia conferma ancora una volta la sua leadership europea nell’industria del riciclo e nell’economia circolare. Un successo che rende la sostenibilità' ecologica anche economica e sociale.
Il Congresso Provinciale di Base Popolare della Provincia di Macerata ha eletto Mauro Giustozzi come nuovo coordinatore provinciale.
Insieme a lui, guideranno il movimento Mario Canaletti, Franco Capponi, Mauro Falcucci, Giampiero Feliciotti, Alessandro Maccioni, Simone Pantanetti ed Elisabetta Romoli. Mattia Orioli è stato nominato vice coordinatore provinciale.
"Il metodo politico di Base Popolare è ritornare sul territorio, nella vita di comunità, ripartendo dal basso, con un reale processo di partecipazione (la piramide rovesciata, dove la base è più importante del vertice). Senza pericolosi ideologismi, affermando il primato della realtà sulle idee, secondo lo spirito della tradizione popolare", ha dichiarato Giustozzi.
Con questa nuova leadership, Base Popolare punta a rilanciare una politica partecipata e vicina ai bisogni concreti delle persone, superando le divisioni ideologiche e lavorando per il benessere delle comunità locali.