L'assemblea delle iscritte e degli iscritti di Sinistra Italiana, che si è riunita lo scorso venerdì 14 ottobre, ha eletto all’unanimità una nuova coordinatrice provinciale di Macerata.
Si tratta di Serena Cavalletti 43 anni di Cingoli. Cresciuta da famiglia antifascista e in ambiente politico sindacale, di professione musicista, da quando aveva sedici anni, e attualmente anche insegnante di violino in una scuola media a indirizzo musicale.
Plurilaureata al Conservatorio di Pesaro con Master in dirigenza scolastica presso l’UniMC e formazione in politiche di genere a Scienze Politiche, viene dalla disobbedienza civile e dalla militanza femminista, è attualmente componente della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche per l’UDI ed è stata candidata al Consiglio Regionale nella lista Marche Coraggiose nel 2020 ove ha ottenuto un ottimo risultato nel collegio di Ancona.
2Per una sinistra ambientalista e del lavoro, che sappia coniugare i diritti umani, civili e sociali con la cura della casa comune e che riesca soprattutto a interpretare le aspirazioni di tutte quelle persone che a fine stipendio (quando c’è) avanza troppo mese”, si legge in una nota del partito.
“Da ostinata abitante dell’entroterra tellurico, si batte per politiche attive di rilancio in termini di vivibilità delle aree montane, investite ormai da troppo tempo e in maniera devastante da una dichiarata strategia dell’abbandono”.
Alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre Sinistra Italiana ha dato vita all'Alleanza Verdi Sinistra assieme ad Europa Verde. La lista ha ottenuto un discreto risultato che le ha consentito di eleggere sedici Parlamentari, tra i quali il segretario nazionale Nicola Fratoianni, Aboubakar Soumahoro e Ilaria Cucchi.
"Sentirsi in diritto di dire cosa sia o cosa non sia cultura presuppone un’arroganza del tutto singolare e sorprende che proprio coloro che dovrebbero essere baluardo della democrazia e del confronto si trovino a battere il terreno della discriminazione". Lo dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica nel replicare alla recente presa di posizione della lista 'Dipende da noi'.
"Se vogliamo parlare di politica culturale ben venga, sono il primo ad essere aperto al confronto, ma se l’approccio è quello di chi eticamente sembra porsi al di sopra degli altri allora il dibattito è perso in partenza - aggiunge il primo cittadino -. Affermare come un demerito che Popsophia sia solo un evento da vetrina dimostra oltre che la scarsa conoscenza del festival, anche la totale mancanza di percezione reale dei fenomeni della contemporaneità".
"Il festival pensato e nato a Civitanova, in questi anni è diventato un riferimento della scena culturale regionale - precisa Ciarapica -. Oltre ad essere un ente accreditato per la formazione, Popsophia è conosciuta in tutta Italia; è l’unica realtà a proporre la pop filosofia e non corrisponde al vero il fatto che non abbia ricadute sul territorio, in quanto è in testa a tutti gli indici di attrattività degli eventi marchigiani.
"Con orgoglio l’abbiamo riportata a Civitanova. Provi a spiegare l’opposizione come mai Pesaro, Capitale della cultura 2024, che non è certamente città di destra, ospita ormai da quasi 10 anni Popsophia, che viene unanimemente considerano come prodotto civitanovese, e ne fa uno degli appuntamenti di punta della sua proposta culturale. Popsophia ovunque vada riscuote, oltre che un successo di pubblico riempiendo piazze e teatri, anche apprezzamento da addetti ai lavori e operatori culturali" prosegue Ciarapica.
"Fare accostamenti fra manifestazioni diverse allo scopo di criticare a prescindere non fa onore alla correttezza e all’onestà intellettuale di chi vuole occuparsi di cultura. Inoltre Popsophia da anni porta avanti laboratori con le scuole e nella settimana del festival arrivano a Civitanova estimatori provenienti anche da regioni limitrofe per assistere agli incontri e agli spettacoli proposti proprio in virtù della loro unicità. Essere una vetrina è quindi, a nostro giudizio, è un merito, un valore aggiunto e sicuramente non un demerito in quanto rende tangibile e reale quel turismo culturale da sempre al centro degli obiettivi programmatici e dei discorsi, ma così difficile da raggiungere" conclude Ciarapica.
"Esprimo solidarietà al presidente del Senato Ignazio La Russa, bersaglio di minacce firmate con la Stella a cinque punte delle Br. Si tratta di un episodio grave e pericoloso, che va condannato senza esitazioni. Mi auguro che tutte le forze politiche sappiano esprimere vicinanza e solidarietà nei confronti della seconda carica dello Stato". Lo dichiara Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche.
La scritta è apparsa sulla serranda della sede che fu del Msi e ora di Fratelli d'Italia, nel quartiere Garbatella a Roma. Lo riferiscono fonti del partito. "La Russa Garbatella ti schifa", si legge, seguita da una stella e la sigla 'Antifa'. La sede è la sezione dell'ex Movimento sociale frequentata da Giorgia Meloni da giovane.
Sul fatto, tramite un tweet apparso sul suo account ufficiale, è intervenuta anche la presidente di Fratelli d'Italia: "Accade che in una sede di Fratelli d'Italia compaia una scritta contro Ignazio La Russa firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere - scrive Meloni -. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull'odio ideologico, perché l'Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme".
"Gli incaricati hanno esposto e distribuito il materiale della città, tra cui la guida fatta realizzare dal sindaco Ciarapica e dall’ex assessore Gabellieri, un prodotto valido ed ancora utile per la promozione del territorio". A precisarlo è l'assessore, con delega al turismo, Manola Gironacci in merito alla polemica legata alla guida turistica utilizzata alla fiera Ttg di Rimini, evento tenutosi dal 12 al 14 ottobre, oggetto di un'interrogazione da parte della consigliera comunale Lavinia Bianchi (SiAmo Civitanova).
"Rivendico la scelta di non aver vanificato il bel lavoro svolto e pagato dall’ente per realizzare uno strumento i cui contenuti sono ancora corretti e attuali - aggiunge Gironacci -. Non aver buttato al vento i soldi per la stampa delle giacenze dell’opuscolo, la cui immediata diffusione è stata impedita tra l'altro dalle restrizioni dovute alla pandemia, è a mio parere un segno di rispetto in questo momento di difficoltà economica che coinvolge tutti, i privati come gli enti pubblici".
"Incollare una pagina è semplicemente un modo per riutilizzare un prodotto in magazzino invece di buttarlo - dichiara l'assessore -. Siamo certi che gli operatori presenti al Ttg di Rimini siano attenti e interessati a conoscere le bellezze che un comune può offrire e le strutture ricettive, preferendo queste informazioni al nome dell’assessore del momento o del sindaco".
"Il depliant non era ovviamente l’unico materiale informativo che l’assessorato al turismo ha distribuito alla fiera di Rimini - prosegue Gironacci -. Con il poco tempo a disposizione, da quando sono stata nominata assessore, abbiamo realizzato un pieghevole con nuove foto e grafica accattivante". "Il TTG è una fiera dove sono presenti tour operator e agenzie di viaggio - spiega -. Lo scopo della fiera è quello di permettere di creare rapporti diretti con i buyer europei per commercializzare un prodotto turistico e il comune di Civitanova Marche si è affidato alla nuova Dmo, che doveva rappresentarlo promuovendo tutti gli operatori di Civitanova con la collaborazione di NoiMarche".
"Sia la sottoscritta che l’assessore Roberta Belletti, hanno rappresentato l’amministrazione comunale sostenendo a proprio carico le spese della trasferta. Siamo soddisfatti per gli scambi che abbiamo attivato in fiera, abbiamo incontrato rappresentanti delle istituzioni, operatori e stretto rapporti proficui ed interessati con molti titolari di agenzie" conclude Gironacci.
"Il mutuo verrà concesso entro la prossima settimana e a metà novembre affideremo alla ditta aggiudicatrice i lavori di asfaltatura”. A fare il punto sull’iter di ristrutturazione di via Verga è il sindaco Fabrizio Ciaripica.
"La via - dice il sindaco - è una delle strade più dissestate di Civitanova. Finalmente, dopo tanta attesa, siamo a buon punto. A breve avvieremo la gara di appalto per il primo stralcio e poi partiranno i lavori. Mi scuso con tutti i residenti della zona che hanno più volte sollecitato la sistemazione. Abbiamo cercato di velocizzare i lavori ma ci sono delle procedure burocratiche e quindi dei tempi da rispettare".
Il primo progetto, approvato lo scorso maggio, prevede un nuovo manto stradale nel tratto che va dall'incrocio con via Boiardo fino all'altezza di via Quasimodo. L'aumento dei prezzi delle materie prime ha però determinato un nuovo prezzario da parte della Regione. Per cui il costo dell'opera è passato da 130mila ad una spesa complessiva di 160mila euro.
Il secondo progetto, approvato dalla giunta proprio in questi giorni, è relativo alla asfaltatura anche per il restante tratto di via Verga, che va dall'altezza di via Quasimodo fino all'incrocio con la provinciale Maceratese. Il costo stimato è di circa 195 mila euro.
"Per finanziare il secondo stralcio - spiega il sindaco Fabrizio Ciarapica - abbiamo partecipato ad un bando regionale, relativo a contributi ed interventi finalizzati al miglioramento della rete stradale, e siamo in attesa di approvazione. I contributi regionali copriraranno il 70% dell'opera mentre la restante parte sarà coperta dal comune".
“Civitanova merita una cultura di qualità". Così Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, ha risposto alle critiche sollevate dalla minoranza, in particolare sugli eventi di Vittorio Sgarbi, sul festival Popsophia e più in generale sulle scelte culturali di questa amministrazione: "Alla consigliera Paglialunga - dice il sindaco in merito all’evento organizzato da Sgarbi, costato 80mila euro alle tasche dell'amministrazione - è probabilmente sfuggito il fatto che nel 2021 l’Italia e il mondo intero hanno celebrato il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri e che il 17 gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri ha proclamato l’anno 2021 l’anno di Dante".
"Ad un evento di tale portata Civitanova ha voluto rispondere con un mini festival di alta qualità organizzato da Sgarbi, dove oltre ad una sua lectio magistralis, ha visto la partecipazione di personaggi come lo scrittore Aldo Cazzullo e degli attori Alessandro Preziosi e Nancy Brilli" - continua il primo cittadino -.
"Sempre Sgarbi ha allestito una mostra con le opere del fotografo internazionale Massimo Listri inaugurata nel complesso multimediale San Francesco che ha contribuito a rendere culturalmente viva, nel perido estivo, la città alta. Ha realizzato e stampato il catalogo della mostra in alcune migliaia di copie e si è occupato, in tutti gli eventi, della promozione. La mostra ha meritato anche una recensione, a pagina intera, sull’allegato settimanale ‘Io Donna’ del Corriere della Sera. Tutto questo per dire che quanto Sgarbi ha fatto per Civitanova, ha sicuramente attribuito lustro e valore culturale alla nostra città oltre ad un'opera di promozione molto importante".
"Così come il Festival Popsophia, che il consigliere Roberto Mancini (docente di filosofia teoretica e neoeletto direttore del dipartimento studi umanistici presso Unimc ndr) ha screditato volendo far credere che al di là della 'risonanza, la ricaduta sulla crescita della città è pari a zero' - prosegue la nota stampa -. Nulla di più falso. Popsophia è un festival vivo tutto l'anno. E non solo da un punto di vista programmatico ma anche fattivo: organizza incontri nei teatri, è accreditato al Miur e riconosce crediti formativi a docenti e studenti e soprattutto veicola il nome di Civitanova sui canali culturali che contano".
"Non posso accettare neppure le critiche della Paglialunga - conclude Ciarapica - in merito al fatto che la nostra amministrazione non ha nulla da offrire ai giovani. Ricordo che quest'anno per la prima volta abbiamo lanciato il Toc Talent of Civitanova, un talent per dare la possibilità ai giovani talenti di esibirsi, i concerti in piazza che richiamano migliaia di persone, i tanti festival della Danza, dell’Opera, il festival Cartacanta, la manifestazione Vita Vita e molto altro. Sicuramente si può fare di più e meglio ma probabilmente l'idea di cultura che intendiamo io e la mia amministrazione è diversa da quella che avrebbe proposto la Paglialunga se i civitanovesi l'avessero eletta sindaco".
Durante la sessione straordinaria del consiglio regionale delle Marche dedicata alla tragica alluvione del 15 settembre, l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli ha suscitato le proteste dei consiglieri del Pd che hanno abbandonato l'aula. "Ho ricostruito le vicende delle vittime - ha detto Ciccioli - a Casine di Ostra è deceduto un anziano 80enne".
"I familiari, che abitano al piano di sopra, erano andati a chiamarlo ma lui aveva risposto che sarebbe rimasto a casa sua e così non è salito. Dopo un po' l'acqua ha esondato in maniera drammatica e l'uomo ha perso la vita. Anche per quanto riguarda la mamma farmacista che purtroppo ha perso il bambino, la donna era uscita insieme ad una collega ma poi per motivi diversi si sono divise. Una si è fermata a fare una commissione mentre l'altra si è trovata al momento sbagliato nel posto sbagliato: una cosa terribile ma è come quando uno passa nel luogo dell'esplosione".
Poi in serata le scuse:“ Ho solo descritto una serie imprevedibile di tragici eventi per esprimere cordoglio e per ricordare una ad una le vittime", si è giustificato il capogruppo di FdI, Ciccioli, per precisare il senso del suo intervento”. Cioè non è stato sufficiente a placare le reazioni dei consiglieri di opposizione.
“Auspichiamo che dopo le vergognose parole pronunciate ieri in consiglio regionale da Carlo Ciccioli, non solo il presidente Acquaroli, ma l’intera maggioranza che lo sostiene, prenda atto della totale inadeguatezza del capogruppo di Fratelli d’Italia a ricoprire il ruolo di assessore regionale”.
“Con la sua farsesca ricostruzione dei fatti dell’alluvione del 15 settembre, volta esclusivamente ad attribuire la causa della drammatica morte di così tante persone alla negligenza e all’irresponsabilità delle vittime stesse, Ciccioli ha dimostrato una palese assenza di equilibrio, sensibilità e senso di responsabilità, doti indispensabili a rappresentare i marchigiani nella giunta regionale”. A dirlo è una nota del gruppo assembleare del Partito Democratico, che proprio ieri, durante l’intervento di Ciccioli, in segno di rispetto per le vittime e le loro famiglie ha deciso di abbandonare temporaneamente l’aula.
“Al termine del dibattito – hanno continuato i dem- ci saremmo aspettati da Ciccioli, capogruppo del principale partito di maggioranza, più rispetto e cautela, e magari anche un’autocritica”. Al Pd ha fatto eco il terzo polo (Azione e Italia Viva Marche): “Vista la gravità delle parole pronunciate da Ciccioli crediamo che le scuse non siano sufficienti".
"Tutto ciò è inaccettabile da chi ci rappresenta nelle istituzioni. Il presidente Acquaroli intervenga, Carlo Ciccioli dovrebbe a nostro avviso lasciare il Consiglio regionale, sicuramente non per approdare in giunta”, hanno affermato in una nota congiunta Tommaso Fagioli, Lucia Annibali e Fabio Urbinati. “E Acquaroli, inoltre, approfitti del rimpasto per indicare assessori competenti che non ridicolizzino l'amministrazione regionale agli occhi del mondo”.
Nella giornata di martedì 11 ottobre, alle ore 19,00, si è riunita la Commissione cultura del comune di Macerata, la quale ha avanzato diverse proposte. Presenti all’incontro, oltre ai consiglieri Miliozzi, Bravi, Orazi e De Padova, anche la presidente Antolini, l’assessore allo sport Sacchi e l’assessora alla cultura Cassetta.
Il consigliere David Miliozzi, in occasione del centenario dalla morte del celebre fumettista italiano del ‘900 Benito Jacovitti, autore di personaggi amati come Cocco Bill e Cip l'arcipoliziotto, ha proposto un evento in sua memoria. Il consigliere Marco Bravi ha avanzato una proposta alle scuole, suggerendo un lavoro sulla ricorrenza dei 70 anni di Civitas Mariae.
La consigliera Sabrina De Padova, inoltre, ha proposto diverse iniziative: oltre alla presentazione un progetto “Arte e mestieri” per la formazione di giovani, ha insistito sull’inserire nel programma culturale di Macerata il festival Popsophia, la cui direzione artistica è affidata a Lucrezia Ercoli: “Il festival è oramai una delle realtà più importanti del territorio e sarebbe opportuno farlo svolgere nel capoluogo, invece che nei comuni limitrofi, coinvolgendo i cittadini maceratesi”, ha affermato la consigliera.
De Padova ha poi suggerito delle piccole migliorie per lo Sferisterio che ottimizzerebbero l’esperienza, come cuscini per rendere più comode le sedute o interventi di messa in sicurezza sul terreno della platea. Per quanto riguarda la scuola, De Padova ha avanzato in primo luogo la richiesta di aggiungere alcune ore dedicate ad interpreti che favoriscano l'inclusione, vista la presenza di tanti alunni stranieri.
La proposta per le scuole elementari è il progetto “Aiutiamoci con la lettura nei canili”, che cerca di trasmettere ai più piccoli l’amore per la lettura e la sensibilità verso gli animali: “Portare i bambini in biblioteca mentre si aiutano i cani maltrattati a riacquisire fiducia nell’uomo e socializzare con gli umani”.
L'alluvione del 15 e 16 settembre:"per estensione e profondità dei danni, può essere paragonato ad un nuovo e autentico sisma". Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, nelle sue comunicazione al Consiglio regionale sull'evento alluvionale, che ha provocato 12 vittime accertate, una persona ancora dispersa, nel Senigalliese, e ingenti danni tra le province di Ancona, Pesaro Urbino e in alcuni Comuni del Maceratese.
Acquaroli ha aperto il suo intervento rinnovando "il cordoglio, a nome mio personale della Regione Marche e dell'intera comunità marchigiana, alle popolazioni colpite dall'alluvione" e ha rinnovato i ringraziamenti al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio (arrivato nelle Marche il 16 settembre, ndr) e ai presidenti di tutte le Regioni italiane "che ci hanno fatto sentire da subito la loro vicinanza", oltre a "tutti coloro che si sono prodigati al massimo per affrontare l'emergenza: Protezione civile, prefetti, forze dell'ordine, corpi e militari, i volontari e tutto il sistema regionale della Protezione civile".
Il governatore ha ricordato anche l'istituzione di una commissione tecnica per un'indagine amministrativa sulle procedure relative al sistema di allerta regionale e la disposizione di un'indagine per verificare le attività e gli interventi tecnici, comprese le relative modalità di attuazione, effettuati dal Consorzio di Bonifica delle Marche anche in relazione all'alluvione.
La giunta comunale di Porto Recanati ha adottato il provvedimento definitivo per i lavori da effettuarsi presso la Casa degli Artisti, sita nel parcheggio Nazario Sauro. "Gli interventi sono stati resi possibili grazie a uno specifico contributo regionale di 34mila euro", ha chiarito il sindaco Andrea Michelini.
Nello specifico, i lavori consisteranno nella demolizione “dei muri delle docce a sud e dal locale se ne ricaverà una ulteriore sala prove – aggiunge il primo cittadino -. Parte degli stessi ex locali docce a sud diventeranno un bagno per disabili che nel progetto originario non era stato previsto”.
“La vecchia caldaia che era rimasta nel sito verrà smantellata - spiega Michelini -. Ciò consentirà di recuperare spazio per allargare uno studio musicale preesistente. Abbiamo infatti pensato che un locale nuovo e confortevole non poteva conservare al suo interno una caldaia di grandi dimensioni che era ormai un rudere in bella vista".
"Tali lavori, una volta ultimati con un cronoprogramma già stabilito che prevede anche altri interventi migliorativi, consentiranno di avere a disposizione una struttura che potrà pienamente definirsi come funzionale e non più come un ex spogliatoio che aveva conservato in gran parte la sua caratteristica" conclude il sindaco.
Il sindaco Mauro Sclavi ha costituito il proprio ufficio staff che sarà a sua disposizione con il compito di coadiuvarlo nelle molteplici attività burocratiche e amministrative.
L’ufficio di staff è costituito da un dipendente interno del Comune di Tolentino a tempo indeterminato, due dipendenti a tempo determinato reperiti all’esterno con selezione comparativa, e da un incaricato di collaborazione a titolo volontario gratuito e con spirito di liberalità.
Nello specifico fanno parte dell’ufficio di staff Alba Passarini a cui è affidata la segreteria del sindaco, David Maria Pela con competenze in ambito informatico-digitale, Francesca D’Arienzo, avvocato con competenze giuridiche.
A questi si aggiunge Stefano Servili che si è messo a disposizione per essere di supporto alle attività del sindaco e della Giunta. Infatti, in considerazione del fatto che spettano al Comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione e il territorio comunale , il primo cittadino ha deciso di avvalersi della collaborazione gratuita del dottore, a suo supporto e quello della giunta comunale, nell’ambito dei servizi alla persona e alla comunità. Tale ruolo sarà svolto a titolo gratuito.
“Il nuovo ufficio di staff – chiarisce Sclavi – vuole unire le professionalità interne a consulenti esterni che completano l’organico già esistente, con notevoli vantaggi per il nostro Comune. Inoltre poter contare su una struttura a servizio del sindaco significa anche poter espletare pienamente tali funzioni, avendo a disposizione collaboratori dinamici e professionali”
Nell’incontro avvenuto ieri sera nella sede civitanovese del partito, gli iscritti a Forza Italia sono tornati a discutere circa le nomine del Consiglio d'Amministrazione, allo scopo di far luce sulle incomprensioni all’interno dell’assise comunale e meglio definire la guida dell'Istituto Paolo Ricci in vista del consiglio in programma martedì 11 ottobre.
“Forza Italia non ha al suo interno alcuna spaccatura - ha spiegato il coordinatore cittadino Paolo Giannoni - chi dice queste falsità, ripetendole da mesi senza alcun esito, sono persone che farebbero meglio a non parlare, elementi esterni al partito che rappresentano solamente sé stessi, quindi un parere individuale legittimo ma assolutamente falso. La nostra forza politica però, da sempre sostenitrice di un confronto aperto e democratico, non può esimersi dall’affermare nuovamente il suo disappunto non tanto verso i nomi emersi per la guida dell’ASP Paolo Ricci, ma piuttosto per le modalità che non hanno visto condivisione come invece è sempre avvenuto in passato, quando la lista era addirittura scelta senza voto segreto e all’unanimità dell’intero consiglio comunale”.
“Siamo stati accusati di essere interessati alle poltrone - prosegue la nota stampa diffusa da FI - ma questo è l’esatto opposto della verità. Se fossimo stati interessati alla poltrona avremo presentato i nostri nomi. Invece Forza Italia è stata leale all’impegno preso con gli altri partiti. Purtroppo, qualcuno ha voluto scavalcare questa decisione creando tutta l’inutile bagarre di cui si è parlato in questi giorni. Resta il fatto che il nome attribuito a Forza Italia, ovvero Monica Rendina, pur essendo una nostra iscritta e una persona che non abbiamo motivo di criticare, non è tuttavia espressione del partito poiché la nostra linea era di non presentare alcun curriculum. Siamo abituati a discutere sulle scelte in maniera concordata e trasparente, questa volta purtroppo non è stato così a causa di quello che abbiamo definito vizio di forma”.
Forza Italia è tornata a discutere anche sulla rappresentanza di genere: “Ci dispiace poiché il tema della parità tra sessi dovrebbe essere caro ad ogni forza politica - concludono i membri del partito - si parla tanto di questo e poi, quando c’è la possibilità di metterlo in pratica, ciò non avviene. Il CdA attuale è formato da cinque uomini e una donna, per noi è chiaro come il sole che il criterio dell’uguaglianza di genere non è stato rispettato. Questo non vuol dire che ci opporremo alla decisione del consiglio comunale ma semplicemente che siamo perplessi e avremmo voluto dotare il Paolo Ricci di un CdA che magari potesse anche essere d’esempio per le altre istituzioni”.
“Il rinvio in commissione della proposta di legge per la riforma dei consultori familiari, presentata ormai oltre un anno a mia prima firma dal gruppo assembleare del Partito Democratico, dimostra senza alcun dubbio le grandi difficoltà che attraversano la destra marchigiana, schiacciata tra la necessità di difendere a ogni costo la propria identità oscurantista e misogina e l’assoluta mancanza di argomenti per opporsi a un provvedimento equo ed equilibrato, capace di tutelare la libertà e i diritti delle donne".
Così la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora commenta la decisione presa dall’Assemblea legislativa delle Marche di rinviare in commissione la proposta di legge n. 16 del 2021, inerente alla ridefinizione complessiva del ruolo dei Consultori familiari che ha l’obiettivo di rafforzarne la valenza pubblica.
“Ovviamente - spiega la consigliera dem - sappiamo bene quanto la maggioranza sia contraria a questa proposta di legge. D’altra parte non dimentichiamo che la giunta Acquaroli, fin dal suo insediamento, attraverso gli assessori Giorgia Latini e Filippo Saltamartini, si è distinta per la sua feroce volontà di ostacolare le donne che dolorosamente scelgono di ricorrere all'interruzione di gravidanza”.
“Basti dire che l’esecutivo regionale è arrivato perfino a rifiutare il recepimento delle nuove linee guida del ministero della Salute che consentono la somministrazione della pillola RU486 senza più la necessità di ospedalizzazione e fino alla nona settimana. Tutto ciò, in ogni caso, non giustifica il fatto che si sia dovuto attendere quasi due anni prima di iscrivere la nostra proposta in Assemblea, per di più dopo un percorso in commissione che, complice l’ostracismo della presidente Elena Leonardi, non ha vissuto alcun momento di confronto con le associazioni e i portatori di interesse”.
“Tuttavia, come si dice, non tutto il male viene per nuocere: l’extra time di quattro mesi che il rinvio in commissione ci offre, potrà essere utilizzato per colmare proprio il vuoto di partecipazione democratica che c’è stato fino a oggi. Da subito lavoreremo per far crescere un movimento di opinione forte che induca la maggioranza ad approvare il testo, attraverso la richiesta di audizioni in commissione, certo, ma anche organizzando contestualmente momenti di confronto, manifestazioni e tutto ciò che sarà utile fare per raggiungere l’obiettivo”.
"Ho chiesto all'amministrazione regionale, con una mozione consiliare, di attivarsi con il Governo centrale affinché vengano adottate misure tese al contenimento dei costi tra cui quella legata all'abolizione del passaggio all'ora solare". È quanto annunciato dalla capogruppo regionale di Forza Italia, Jessica Marcozzi.
"La grave crisi energetica sta comportando, in tutta Italia così come nelle Marche, rincari astronomici sul costo della corrente elettrica che rischiano di provocare conseguenze devastanti sui bilanci di famiglie e aziende che, impossibilitate a far fronte ai pagamenti, vanno incontro anche ad eventuali distacchi della corrente elettrica con incalcolabili conseguenze sulla conduzione della vita domestica e delle attività lavorative e produttive", dichiara la consigliera regionale.
"Si va dall’ipotesi di rientri pomeridiani a scuola - prosegue l'esponente forzista -, con l’istituzione della cosiddetta 'settimana corta' all’anticipo dell’inizio della giornata lavorativa per i dipendenti dei Comuni sopprimendo i rientri pomeridiani, dallo spegnimento anticipato e accensione posticipata dell’illuminazione pubblica fino allo spegnimento di illuminazione pubblica negli arredi urban fino alle luci più soffuse nei pubblici esercizi".
"In questo contesto l’ora solare tornerà in vigore nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022, quando le lancette dovranno dunque essere spostate un’ora indietro, dalle 3 alle 2. Ciò comporterà fisiologicamente la perdita di un'ora di luce al pomeriggio e nelle ultime settimane, proprio a causa del caro energia, sta tornando alla ribalta l’idea di mantenere per sempre l’ora legale per poter risparmiare. Per questi motivo ho chiesto all'amministrazione regionale di attivarsi al riguardo per quanto di sua competenza" conclude Marcozzi.
“Avevamo auspicato che il gravissimo strappo istituzionale maturato a luglio in seno all’ufficio di presidenza potesse essere recuperato in sede di consiglio. Purtroppo così non è stato: approvando la proposta di sostituire nella Commissione per le Pari opportunità tra uomo e donna la figura di Raffaella Bresca, componente dimissionaria in quota al centrosinistra, con Eglantine Groppa, nome proposto dal centrodestra, la maggioranza ha compiuto un vero e proprio atto di prevaricazione nei confronti dell’opposizione, che certifica ancora una volta l’assenza dei più elementari valori democratici tra le sue fila.
“Del resto, non è un caso che, durante il dibattito consiliare, il più strenuo difensore di tale obbrobrio istituzionale sia stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, personaggio che, come noto, con gli strumenti della democrazia ha da sempre scarsa dimestichezza”.
Così le consigliere regionali del Partito Democratico Manuela Bora, Anna Casini e Micaela Vitri commentano l’approvazione da parte del consiglio regionale dell’atto amministrativo per l’elezione in seno alla Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna di Eglantine Groppo in sostituzione della dimissionaria Raffaela Bresca.
L’atto era stato approvato lo scorso luglio dall’ufficio di presidenza con i voti del presidente del consiglio Dino Latini e dei consiglieri di maggioranza Luca Serfilippi e Gianluca Pasqui. Nella stessa occasione era stata respinta la proposta dei consiglieri di minoranza, Andrea Biancani e Micaela Vitri, che chiedevano di individuare una donna proveniente dalle fila del centrosinistra.
“È chiaro che tale scelta – aggiungono le tre consigliere dem - sbilanci gli equilibri di rappresentanza all’interno della Commissione Pari opportunità, violando gli accordi raggiunti a suo tempo tra maggioranza e opposizione”.
“Ma se da Ciccioli e dagli altri consiglieri di maggioranza c’è poco da aspettarsi, sorprende che a rendersi protagonista di questo inaudito colpo di mano sia stato il presidente Latini, il quale, da Statuto, dovrebbe svolgere con imparzialità un ruolo di garanzia a tutela di tutti i gruppi assembleari. Evidentemente Latini, a forza di assecondare ogni manovra dei suoi alleati, sempre pronti a occupare ogni posto appena se ne presenta l’occasione, ha dimenticato il principio democratico che sancisce come le istituzioni appartengano a tutti e non a chi temporaneamente ricopre incarichi di governo”.
Impegno della Giunta regionale delle Marche a programmare con urgenza un incontro con i sindaci dei Comuni di Fiastra, Valfornace, Bolognola e degli altri delle aree interne che, per scelte aziendali degli istituti bancari, potrebbero trovarsi nelle medesime situazioni di difficoltà. Lo prevede una risoluzione approvata all'unanimità sul mantenimento degli sportelli bancari nelle aree interne delle Marche.
L'atto condivide e arricchisce i contenuti di due diverse mozioni presentate rispettivamente dal gruppo Pd e dai consiglieri Dino Latini (Udc), Gianluca Pasqui, Jessica Marcozzi (Fi) e Giacomo Rossi (Civici Marche). Attraverso la risoluzione, la Giunta viene impegnata a programmare con urgenza un incontro con i sindaci dei Comuni di Fiastra, Valfornace, Bolognola e degli altri delle aree interne che, per scelte aziendali delle banche, potrebbero trovarsi nelle stesse situazioni di difficoltà; ciò al fine di delineare un quadro istituzionale di possibile collaborazione.
Nella risoluzione si chiede, inoltre, di definire un'intesa con la Commissione regionale Abi Marche, con la partecipazione di Banca Italia, finalizzata a scongiurare i disservizi determinati dalle chiusure delle filiali, che costituiscono un grande danno per le comunità delle aree interne.
In base all'atto approvato, l'intesa deve essere garantita per un periodo non inferiore ai cinque anni. Da ultimo la Giunta viene chiamata a considerare gli uffici postali operativi anche come sportelli finanziari, fornendo ulteriore possibilità di collaborazione condivisa con gli istituti di credito.
Legambiente interviene duramente sulla posizione del Consiglio Comunale di Bolognola di far uscire gran parte del territorio comunale dal Parco dei Sibillini. L’associazione, da sempre promotrice e animatrice nei territori di tutela ambientale e sviluppo sostenibile, interviene sottolineando le contraddizioni contenute nella scelta dell'amministrazione.
“La decisione ci sembra molto ideologica e politica, prima che tecnica – dichiarano Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente e Marco Ciarulli presidente Legambiente Marche – se è vero che nelle zone che verranno sottratte dalla giurisdizione del Parco resteranno vigenti tutte le norme di protezione ambientale in essere, allora tecnicamente cosa dovrebbe cambiare?”.
“Le aree in questione – prosegue Legambiente - sono sottoposte a tutela secondo la direttiva habitat 92/43 della UE e nulla cambierebbe rispetto all’attuale sistema di regole di un Parco nazionale. Anzi mentre per le regole del parco i rappresentanti del territorio, entro i limiti della legge 394/91, possono anche definirne la migliore applicazione per le altre invece non vi è nessuna partecipazione o condivisione. In sostanza i successi e gli insuccessi del Parco chiamano alla co-responsabilità i sindaci e gli amministratori che sono parte della governance, visto che quattro loro rappresentanti sono nel Consiglio direttivo dell’Ente e tutti i sindaci sono parte della Comunità del Parco".
“Nulla si può attribuire a questo Ente circa l’impegno nella conservazione della natura, missione principale a cui deve rispondere, mentre gli eventuali addebiti sul mancato sviluppo sostenibile del territorio la sindaca di Bolognola lo può addebitare a sé stessa o a chi prima di lei non ha saputo cogliere le opportunità o indirizzare l’Ente parco per un sostegno”.
Legambiente sottolinea, inoltre, ”l’importanza di proseguire nella direzione europea di tutelare in maniera efficiente gli ecosistemi anche per ridurre gli effetti del cambiamento climatico. Effetti che per le aree fragili come quelle montane e appenniniche rischiano di aggravare le condizioni non certo favorevoli dovute all’abbandono e alle difficoltà in cui versano le piccole comunità, per questa ragione si ritiene surreale che una amministrazione locale, anziché sostenere il Parco nazionale che rappresenta l’unica politica pubblica in atto nella montagna appenninica la contesti in maniera ideologica”.
“La sindaca di Bolognola dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di una maggiore sinergia con l’Ente, anche per mettere in evidenza eventuali lacune o mancate risposte nella gestione del territorio, e dovrebbe farlo focalizzando con nettezza l’altrettanta importante necessità di includere sempre più le strategie dell’area protetta con il territorio circostante attraverso una più forte sinergia e condivisione nelle scelte”.
“E’ chiaro che sul fronte della tutela ambientale, nell’Appennino tutelato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini abbiamo raggiunto un obiettivo importante – continuano Nicoletti e Ciarulli – è altrettanto importante però che Parco e amministratori interagiscano e collaborino per favorire lo sviluppo sostenibile del territorio".
"Se le cose non funzionano, non si possono scaricare le colpe sul Parco, le responsabilità sono condivise e lo sviluppo socio-economico-ambientale richiede una progettazione che includa effettivamente questi 3 aspetti, soprattutto oggi con il Pnrr che rappresenta un’occasione irripetibile di rilancio del territorio e del dell’ecoturismo dell’Appennino, a patto che le azioni siano effettivamente di ripresa e resilienza e non contrarie alla sostenibilità che la crisi climatica e ambientale richiede”.
Legambiente ricorda infatti, che con il Pnrr, a Bolognola, sono stati presentati progetti che di sostenibilità ambientale e socio-economica hanno poco a che fare. Nel dossier “Neve diversa” pubblicato lo scorso marzo infatti, veniva evidenziato come molte aree interne delle Marche avessero deciso di investire in progetti legati principalmente al rilancio dell’economia della neve, progetti fortemente in contraddizione con i tempi attuali.
“L’economia della neve non ha più una centralità economica e sociale – concludono Nicoletti e Ciarulli – lo sottolineiamo da anni perché il clima è cambiato e continuerà a farlo, fare finta di niente e chiedere investimenti per progetti insostenibili che non si reggono dal punto di vista ambientale ed economico oggi come 40 anni fa, porterà solamente a sprecare quest’occasione di rilancio dell’Appennino e della montagna. Di questi temi, è bene discutere, alzare la voce e fare il possibile per arrivare ad una soluzione utile, ma non si pensi di risolvere i problemi additando l’Ente Parco a una responsabilità che è invece di altri”.
“Ne usciremo solo più deboli e noi non permetteremo che si scarichino sull’Ente parco responsabilità che sono di altri, al contempo saremo sempre vicini a quegli amministratori che manifestano giuste rivendicazioni per migliorare il benessere delle loro comunità. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, e non permetteremo che a Bolognola si travisi l’idea di Parco per questioni ideologiche o per scontri politici localistici”.
In merito alle elezioni C.d.A., Forza Italia chiede di ripetere le votazioni per permettere all’Azienda Pubblica tanto importante per Civitanova di operare con un sostegno condiviso. "È unito e compatto il partito di centrodestra - si legge nella nota stampa diffusa dal partito - anche in accordo con i vertici provinciali e regionali, nel considerare non valide le votazioni per la nomina del direttivo alla guida del Paolo Ricci, struttura centrale per l’intera città".
“La posizione di Forza Italia è chiara - spiega il coordinatore cittadino Paolo Giannoni - riteniamo che sia giusto ripetere la votazione del punto a causa di un vizio formale. Il Paolo Ricci svolge una funzione basilare nei servizi sanitari e sociali, è importante che il prossimo C.d.A. nasca seguendo la metodologia che è stata sempre adottata in passato, a prescindere dai nomi emersi nelle votazioni di ieri”.
Proprio per questo motivo, durante il consiglio comunale, la compagine azzurra aveva deciso di abbandonare l’assise, nel desiderio di approfondire il confronto sulle nomine. “Nessuna prova di forza - assicura Giannoni - non è nel nostro stile. Forza Italia è da sempre a favore dell’unità, non delle divisioni. Semplicemente nei giorni scorsi avevamo chiesto un incontro (che non c’è stato) con tutte le forze politiche e civiche di maggioranza per arrivare a delle nomine condivise, per manifestare unità di intenti”.
“Il nostro consigliere si è alzato sperando che ci sarebbe stato un nuovo confronto con il resto della maggioranza”, aggiunge il vicesindaco Claudio Morresi. “Ovviamente anch’io la penso così ma non sono uscito dall’aula perché, in quanto assessore, non avrei comunque potuto votare».
Inoltre perplessità anche per la composizione del nuovo C.d.A. in cui non risulta rispettata la norma della parità di genere visto che è costituito da quattro uomini e una donna. “Non c’è urgenza per queste nomine - conclude Giannoni - l’attuale C.d.A. può rimanere in carica fino all'insediamento del nuovo, non ci sono scadenze imminenti. Vista la situazione non ancora definita sarebbe stato più opportuno rimandare il punto. Infine si evidenzia che nessuna nomina per il C.d.A. del Paolo Ricci è stata indicata da Forza Italia. La prossima settima ci riuniremo come partito per decidere le iniziative da intraprendere”.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa indetta dal circolo cittadino di Fratelli d'Italia, è stato formalizzato l'ingresso nel partito e nel gruppo consiliare cittadino di Pierluca Trucchia.
Il consigliere comunale, storico volto del centrodestra recanatese dai tempi di Alleanza Nazionale, rinforza l'organico del partito in consiglio comunale, di cui è capogruppo Simone Simonacci. "L'ingresso di Pierluca Trucchia è un momento molto importante per il nostro partito, che potrà così contare su due consiglieri comunali preparati e presenti sul territorio e che sapranno disegnare il progetto per la Recanati futura" ha dichiarato il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Ettore Pelati.
"Alla luce del risultato delle elezioni politiche, che ci vede nettamente primo partito cittadino, apriremo un tesseramento straordinario per coinvolgere le migliori energie cittadine e creare una squadra che possa essere forte, credibile e vincente per le elezioni comunali del 2024, che diventano ora il nostro obiettivo numero uno", conclude Pelati.
"Sono molto contento di questo ingresso - ha affermato Simone Simonacci - perché oltre ad avere al mio fianco una persona di valore e di esperienza possiamo dire di aver posto le basi per ricostruire un centrodestra forte, vincente e capace di coniugare tante personalità che possono fare davvero il bene della città, partendo dalle urgenze come l'energia e il sostegno a famiglie e imprese in difficoltà fino alla progettualità a lungo termine che coinvolge le politiche turistiche, commerciali e infrastrutturali".
Soddisfazione espressa anche da Pierluca Trucchia: "Sono veramente felice di questa mia decisione, che per me rappresenta un ritorno a casa. Alcuni parlano di salto sul carro del vincitore, ma in verità maturavo questa decisione da mesi e l'ho formalizzata prima del voto. Il ruolo degli alleati nella coalizione è imprescindibile e per questo, nonostante la mia decisione, non porto alcun rancore personale e sono pronto a lavorare, con Fratelli d'Italia e con il centrodestra recanatese, per gettare le basi per la Recanati che verrà".
"Nella prima seduta di insediamento della nuova amministrazione, provammo a segnalare al neo sindaco la possibile sussistenza di una situazione di potenziale conflitto di interessi che aveva riguardo ai rapporti intercorrenti tra il comune e la ditta locale 'Edilasfalti & C. snc', risultata affidataria di lavori pubblici in corso di esecuzione. Lo invitammo, in quella sede, a verificare ed eventualmente intervenire per ripristinare lo stato di regolarità". A ricordarlo in una nota è Sandro Sborgia, capogruppo di 'Ripartiamo'.
"Ne ricevemmo un'infastidita e sbrigativa risposta con la quale sostenne la totale correttezza della vicenda - aggiunge l'ex primo cittadino a nome dell'intero gruppo consiliare di minoranza -. Purtroppo oggi sappiamo che così non era. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, infatti, è stata discussa la mozione da noi presentata riguardante proprio quella situazione di incompatibilità".
“Il sindaco, probabilmente ricondotto in queste settimane a più miti consigli e sicuramente consapevole che la persistenza di tale situazione lo avrebbe potuto portare alla decadenza dalle funzioni, è stato costretto a produrre un documento con il quale ha reso noto la dichiarazione di intervenuta rinuncia della ditta ‘Edilasfalti snc’ all’esecuzione dei lavori di cui era risultata affidataria. Raggiunto, pertanto, l’obiettivo del ripristino della situazione di correttezza amministrativa, abbiamo ritenuto opportuno procedere al ritiro della mozione" spiega Sborgia.
Nel corso della stessa seduta consiliare è stata discussa una seconda mozione, presentata dal gruppo “Ripartiamo”, riguardante la sussistenza di un’ulteriore situazione di conflitto di interesse “ricadente, anche questa volta, direttamente in capo al primo cittadino”, sottolinea Sborgia.
"È stata eccepita l’incompatibilità di esercitare la libera professione di geometra nello stesso territorio dove si esercitano le funzioni di amministratore locale - prosegue -. Anche in questo caso, malgrado le bizzarre argomentazioni a sua difesa, il sindaco è stato costretto a comunicare di aver provveduto a farsi sostituire nell’incarico da altro professionista, con ciò riconoscendo le ragioni poste a fondamento dell’iniziativa del gruppo di minoranza".
Sborgia denuncia anche come il gruppo di maggioranza abbia una “improvvisata, generica e confusa la conoscenza del processo di ricostruzione in corso" riguardo le iniziative "finalizzate a evitare la sospensione del CAS (contributo di autonoma sistemazione) cui potrebbero essere esposti coloro che ancora non hanno presentato il progetto di ricostruzione".
"Se sul versante ricostruzione e conflitto di interessi siamo a ‘caro amico’, dobbiamo riconoscere alla nuova amministrazione un attivismo non comune nel varo di provvedimenti evidentemente ritenuti di vitale importanza per la ripresa economica e sociale della città: la possibilità, per i consiglieri, di partecipare alle riunioni collegati da remoto e l’introduzione, a titolo oneroso, della nuova figura del presidente del consiglio comunale" si osserva amaramente dai banchi della minoranza comunale.
"Lo stesso dicasi per la convenzione (rigorosamente a titolo oneroso per il comune di Camerino) stipulata con il comune di Civitanova Marche che consentirà l’utilizzo del tecnico comunale per ben due giorni a settimana anziché cinque che, pare, sarà di grande impatto per la velocizzazione dei procedimenti di ricostruzione della città. Possiamo starne sicuri” conclude Sborgia.