Politica

La replica di Montefano Domani: "La sindaca Barbieri vorrebbe un’opposizione muta"

La replica di Montefano Domani: "La sindaca Barbieri vorrebbe un’opposizione muta"

"Votiamo contrari non per il fine dell’utilizzo dei fondi ma tanto più perché non conosciamo approfonditamente come sono stati utilizzati, essendo stati dati tutti incarichi diretti da parte dell’amministrazione alle ditte che vi hanno lavorato". Così il gruppo consiliare 'Montefano Domani', aveva motivato la sua contrarietà alla delibera del consiglio comunale svoltosi lo scorso 28 settembre, tramite una dichiarazione della consigliera Santolini.  "È di difficile comprensione la critica mossa dal sindaco nei nostri confronti - sottolinea il gruppo di minoranza -. Forse per rimarcare quanto fatto per le scuole montefanesi, ovvero svendere due mezzi di proprietà comunale ad un cifra irrisoria alla ditta Contram, con cui poi si è stipulato una convezione per fornire il servizio di trasporto scolastico o magari la realizzazione di una nuova cucina pagata circa 130 mila euro, lasciando decadere e depotenziando la cucina della casa di riposo e costringendo di fatto i bambini a scegliere il tempo pieno o infine, magari, prendere un finanziamento più cospicuo rispetto a quello già a disposizione del comune ben 5 anni fa per una scuola media di cui ancora non si vede uno straccio di progetto, figuriamoci a quando la realizzazione".  "Forse però la critica mossa dal sindaco risiede proprio nella possibilità di esprimere un’opinione - attaccano i consiglieri di 'Montefano Domani' -. Alla faccia dei tanto decantati, in campagna elettorale, tavoli permanenti, la Barbieri non sopporta che qualcuno esponga il proprio punto di vista come la libertà di pensiero e espressione vuole. Non a caso ci ha negato la possibilità di avere una bacheca in Via Leopardi dove poter dare informazioni alla cittadinanza e ha speso ben 50mila euro per dotare la sala consiliare di microfoni a cui solo il sindaco può concedere la possibilità di parola" "Alla fine del consiglio comunale il consigliere Mezzalani ha cercato invano una risposta da parte dell'amministrazione riguardo il futuro del territorio montefanese, il quale ha chiaramente bisogno di varie manutenzioni dovute ai danni conseguenti all’alluvione di 15 giorni fa: ponti chiusi, cimitero pieno di fango, marciapiedi non più praticabili a causa del cedimento del terreno sovrastante. Il sindaco non ha concesso la parola al consigliere non aprendo il microfono e chiudendo il più in fretta possibile la seduta consiliare" denuncia 'Montefano Domani'.   

01/10/2022 10:35
Tolentino e la comunità energetica: Assm lancia il progetto in consiglio comunale

Tolentino e la comunità energetica: Assm lancia il progetto in consiglio comunale

Nel corso della seduta di giovedì 29 settembre del consiglio comunale di Tolentino il sindaco Mauro Sclavi ha introdotto il neo presidente Assm Spa Nando Ottavi e l’ingegnere Sandro Meschini, recentemente nominato direttore generale, per presentare un ambizioso quanto attuale progetto di realizzazione di una comunità energetica. L’occasione è data dall’ordinanza numero 24 del commissario straordinario per la ricostruzione, che mette a disposizione dei comuni del cratere fondi per 64 milioni di euro, per finanziare progetti, presentati da enti pubblici ed amministrazioni, finalizzati alla "realizzazione di sistemi centralizzati di produzione e distribuzione di energia e/o calore da fonti rinnovabili, anche attraverso comunità energetiche per la condivisione dell’energia". Il comune di Tolentino, con apposita delibera di giunta del 15 settembre, ha espresso parere favorevole alla partecipazione al bando, pubblicando l’avviso di manifestazione di interesse e demandando alla Assm la redazione della documentazione progettuale necessaria alla presentazione della richiesta di contributo. Il presidente Nando Ottavi ha ringraziato il sindaco e la giunta, salutando tutti i consiglieri e il personale presente. Di seguito ha brevemente illustrato le iniziative che intende perseguire da amministratore di Assm, senza entrare nel merito dei progetti ma manifestando la volontà di conoscere bene l’organizzazione aziendale per ottimizzare e valorizzare al meglio le professionalità presenti. In merito al progetto di comunità energetica ha ceduto la parola al nuovo direttore generale Sandro Meschini che ne ha chiarito le finalità e i dati tecnici più rilevanti. Entro il prossimo 4 ottobre tutti i cittadini - privati o aziende - che hanno un terreno o un’ampia superficie su cui realizzare un impianto fotovoltaico, nuovo o di recente realizzazione, potranno manifestare l’interesse a partecipare al progetto di costituzione di una comunità energetica nel comune di Tolentino. L’Assm nel frattempo ha già ricevuto dal comune un primo elenco di aree ed edifici pubblici, comprensivo di alcune strutture sportive, che potranno essere oggetto del progetto che dovrà essere presentato entro il prossimo 31 ottobre. La proposta è stata accolta anche con il favore dell’opposizione, in modo particolare i consiglieri Massimo D’Este e Silvia Luconi hanno espresso parole di apprezzamento per il progetto presentato e per gli incarichi recentemente assegnati in seno all’Assm Spa. La votazione della delibera si è conclusa con l’approvazione all’unanimità a l’immediata esecutività.  

01/10/2022 09:50
Montefano, impianti di ventilazione meccanica nelle scuole: "Inspiegabile il voto contro della minoranza"

Montefano, impianti di ventilazione meccanica nelle scuole: "Inspiegabile il voto contro della minoranza"

“Non si spiega il voto contrario in Consiglio Comunale del gruppo di minoranza ‘Montefano Domani’ al riguardo dell’iscrizione a bilancio del contributo di 48.000 euro, ricevuto dalla Regione Marche nello scorso mese di agosto, che consentirà di completare gli interventi di installazione di impianti Vmc presso la scuola primaria ‘Olimpia’ e presso la scuola per l’Infanzia ‘Mamma Vanessa’. A dichiararlo è la sindaca di Montefano, Angela Barbieri, in seguito all’assise che si è riunita nei giorni scorsi. “L’impegno dell’amministrazione comunale nei confronti delle famiglie e dei ragazzi montefanesi attraverso tutte le iniziative intraprese a sostegno dell’attività e dell’edilizia scolastica, viene invece confermato e dimostrato dai fatti e dai fondi ottenuti a tale scopo”, spiega Barbieri. “Fin dall’insediamento, le progettualità attivate sono state molte ed importanti: dal trasporto scolastico che, riorganizzato in accordo con il Comune di Recanati, ha permesso un notevole risparmio di risorse economiche ed una migliore organizzazione del servizio”. “Il tempo pieno, un supporto in più alle famiglie, grazie all’attivazione del servizio mensa, reso migliore rispetto al passato dalla realizzazione di un nuovo ed attrezzato spazio cucina e da personale qualificato”. “L’Installazione della rete Li-Fi nella scuola primaria “Olimpia”, volta alla tutela della salute di alunni, docenti e personale scolastico e al contempo a migliorare le prestazioni della didattica digitale. La messa a disposizione gratuita del Teatro “La Rondinella” per le attività delle scuole, di ogni ordine e grado”. “L’incremento del contributo da 1,4 mln € a 2,8 mln € per la realizzazione della nuova scuola media di Montefano, di cui è in corso di svolgimento la gara per l’affidamento della progettazione”. “Il progetto della Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), fortemente voluto dalla Giunta Regionale – spiega ancora la sindaca -  si inserisce in questo filone e permette di abbattere il rischio di infezione da Covid-19 e da altri virus influenzali, migliorare la qualità dell’aria nelle aule scolastiche, limitare la dispersione di calore, abbassare il consumo energetico e ridurre significativamente la presenza di pollini, polveri, insetti e aria calda nei mesi primaverili, a tutto vantaggio della salute e del comfort di studenti ed insegnanti”. “L’impegno della nostra giunta in questa direzione ha visto assegnare al Comune di Montefano una prima tranche di finanziamenti per complessivi 24.000,00 euro per l’installazione di 6 impianti Vmc che, ottimizzando le risorse, sono saliti a 7 coprendo per l’anno scolastico 2022-2023 il fabbisogno dell’intera popolazione scolastica della scuola primaria”. “Ulteriori 48.000 euro sono stati concessi nel mese di agosto e consentiranno di installare altri 8 impianti Vmc presso la scuola primaria e 5 impianti Vmc presso la scuola dell’infanzia”.  “Non capiamo pertanto quali siano le motivazioni che hanno indotto la minoranza a votare contro un provvedimento che - al di là delle appartenenze politiche - va nella direzione di garantire la salute ed il benessere della popolazione scolastica, tema che dovrebbe essere caro a tutti”, conclude la sindaca Barbieri.

30/09/2022 10:11
Fratelli d'Italia Marche: "Oltre 21 milioni di euro per affrontare le prime conseguenze dell’alluvione"

Fratelli d'Italia Marche: "Oltre 21 milioni di euro per affrontare le prime conseguenze dell’alluvione"

“Oltre 6 milioni di euro per un Fondo in favore delle imprese che hanno subito danni a seguito dell’alluvione del 15 settembre scorso. Oltre 1,5 milione di euro per la manutenzione urgente sugli alvei dei fiumi. Infine, 14 milioni di euro per manutenzioni ordinarie e straordinarie. E sono fondi largamente incrementati rispetto a quanto preventivato”. Queste le dichiarazioni dei consiglieri dal gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche a seguito dell’approvazione dell’assestamento di Bilancio 2022-2024 approvato nella seduta odierna dell’assise regionale. “La Regione Marche sta facendo largamente la sua parte a seguito dei tragici eventi che ci hanno colpito, in modo imprevedibile come è stato confermato dalla comunità scientifica dei climatologi italiani, lo scorso 15 settembre. Ma, come rimarcato a più riprese dal presidente Francesco Acquaroli, è necessario che lo Stato faccia la sua parte per le fragilità territoriali che per troppo tempo, nelle Marche, non sono state affrontate in modo organico. Ci aspettiamo che il nuovo Governo nazionale di centrodestra confermi queste nostre intenzioni". "L’assestamento di Bilancio che oggi abbiamo approvato, fra gli altri importanti provvedimenti, prevede un impegno di spesa notevole in favore delle popolazioni e delle attività produttive che sono state segnate dall’alluvione. E certamente – concludono – già da due anni avevamo iniziato a destinare ingenti risorse per contrastare il dissesto idrogeologico e proseguire in questa direzione”.

29/09/2022 20:30
EDITORIALE - Forza Ricci, succedi a Letta. Così le Marche, dopo Meloni e Acquaroli, fanno cappotto

EDITORIALE - Forza Ricci, succedi a Letta. Così le Marche, dopo Meloni e Acquaroli, fanno cappotto

Gli avvoltoi, si sa, si fiondano voraci sulle carcasse in decomposizione di animali moribondi o morti. Li individuano dall’altissimo del loro incedere attraverso uno svolazzamento maldestro, tipico di quei pochi volatili che del volo non ne fanno un dono eletto, ma quasi un accessorio della loro natura più autentica. Poi, questi straordinari uccellacci di rara bruttezza, atterrano sui resti informi di corpi già in preda a batteri voraci e semi-invisibili, minuscoli esserini pronti a restituire alla natura ciò che rimane di una vita. Il Matteo Ricci di Pesaro, ben distante dalle gigantesche qualità del suo (purtroppo) omonimo, il nostro maceratese Ricci Padre Matteo, non ha perso un secondo per gonfiare i polmoni e promuoversi sul campo “segretario post Enrico Letta”, quest’ultimo noto ai più come “mister eterna disfatta”. Il Matteo perenne ospite di talk TV da “infotainment”, presentandosi come l’unico in grado di nascondere sotto il tappeto della storia le ceneri di un glorioso partito, si palesa pronto ad archiviare la gestione suicida di un povero segretario, già al gate di Fiumicino destinazione Parigi. Siamo tutti con te. Forza Matteo (Ricci e non quello più celebre dell’Enrico stai sereno), guida pure il partito (si fa per dire) degli eterni “perdenti di successo” (quelli che governano anche quando non vincono). Lascia al loro splendido destino i tuoi concittadini della seconda città delle Marche, futura “capitalissima” della cultura, sempre in bilico tra una marchigianità repressa ed una altrettanto repressa romagnolità, insensibile al fatto che quella tua cadenza da ballerino di liscio, al ritmo della musica del compianto Casadei, non può scaldare gli animi di una regione come le Marche. Il Ricci concittadino di Rossini (chiedo scusa al Maestro per questo azzardato accostamento) è l’emblema del caos che regna sul terreno degli pseudo-riformisti/progressisti. Il Matteo rossiniano dice che, per risollevare le sorti di un Pd allo stremo, sia necessario partire dalla politica di prossimità, emblematizzata da quei sindaci che sono più a contatto con la “gente”, categoria che l’Istat non ha mai individuato. Dal canto suo la sindaca Pd del ”capoluogo-mai-capoluogo” Ancona, la Valeria Mancinelli d’Europa, lo azzittisce, facendo notare, neanche tanto sommessamente, che in memoria della cinquestelliana memoria del pippone “uno vale uno”, non esiste un “partito” dei sindaci,  ma che tutti – amministratori, dirigenti, iscritti – sono persone in carne ed ossa e non esponenti di una categoria eletta ad uso e consumo delle ambizioni del Matteo di cui sopra. Fa anche senso, nel senso di rabbrividire fino alla pelle d’oca, che il Matteo delirante sia stato appoggiato dal suo omologo De Caro, sindaco di Bari, che più per la buona amministrazione si è distinto per le sue maratone contro chi infrangeva il lockdown 2020 di Contiana memoria, azzannando i propri concittadini che, comprensibilmente esausti delle restrizioni, avevano intentato una delinquenziale passeggiata al mare, in spiaggia e lontano da tutti e soprattutto dalle quattro mura di casa. Infine, la Morani, la Dea mancata del Pd del Terzo Millennio, una esponente di quelle demenziali quote rosa che non ce l’ha fatta, una macchietta che ci mancherà. Non gliene ha mandate a dire al Ricci Matteo la primatista mondiale delle griffe (tra borse e tacco 12) e delle gaffe (memorabile quella che invitava i pensionati ad ipotecare la propria casa se non avessero i soldi per arrivare a fine mese). L’Alessia senza peli sulla lingua vuole da sempre spennare il Ricci-avvoltoio capace di presentarsi come il “nuovo” dopo, a detta della politica di Macerata Feltria, aver presenziato in prima fila le esequie di ben 4, diconsi quattro, capi del partito erede di tale Enrico Berlinguer. Per questo gli ha mandato a dire: “Matteo-Enrico stai sereno”. Eppure noi non siamo d’accordo con questo astio motivato. Caro Matteo-Enrico Ricci, urliamo a bassa voce: tira diritto e non ti curare di queste critiche gratuite e velenose, che sanno di vendetta personale e non rendono merito al tuo spessore di politico ambizioso, egocentrico e individualista a cui hai abituato i tuoi concittadini ed i marchigiani tutti. Facci il miracolo di andartene a scorrazzare per le viuzze romane, a ricucire gli strappi di una stoffa pregiata che era un partito fatto, tra gli altri, di marchigiani veri, quelli che facevano gli interessi reali di questa regione e non si genuflettevano a quelli degli altri territori. Un partito che ci ha lasciato a bocca asciutta su tutto ora merita un Governo romano amico di Ancona, un segretario di una opposizione da rimettere sui binari giusti, che sia amante e difensore di noi marchigiani, per non cadere nelle trappole di chi, oltre alla propria ZTL, pensa non ci sia vita in Italia. Meloni al Governo nazionale, Ricci segretario del primo partito di opposizione, Acquaroli al Governo delle Marche: un vero allineamento di pianeti. Verrebbe da dire: “What else?”.  

29/09/2022 16:13
Potenza Picena, Pd all'attacco: "Cimiteri in rovina, la Waterloo della giunta Tartabini-Casciotti"

Potenza Picena, Pd all'attacco: "Cimiteri in rovina, la Waterloo della giunta Tartabini-Casciotti"

"La giunta di Potenza Picena non riesce proprio a dare una soluzione definitiva al problema dei cimiteri, una materia che per oltre 50 anni tutte le giunte di qualsiasi colore politico hanno sempre gestito come ordinaria amministrazione". A dichiararlo, in una nota, è il gruppo consiliare del Partito Democratico di Potenza Picena.  "A Porto Potenza ancora una volta sono in via di esaurimento i loculi disponibili e nessun cantiere è stato nel frattempo avviato per realizzarne di nuovi - denunciano i dem -. Si vive alla giornata ricorrendo a soluzioni improvvisate e raffazzonate come quella di usare vecchi loculi collocati in campate indecorose". "Nel cimitero del capoluogo rimane ancora una manciata di loculi ma al momento non esistono né il progetto né il finanziamento necessari ad avviare l’appalto per realizzarne di nuovi - aggiungono -, per cui il rischio di vedere esaurire la dotazione esistente prima che i lavori siano conclusi si sta rapidamente trasformando in una certezza". "Ma non vi è solo l'emergenza loculi - si precisa dal Pd -. La trascuratezza nelle manutenzioni ha ormai superato il limite della decenza: ovunque, in particolare a Porto Potenza, lesioni, fenditure, crepe enormi nelle mura e nelle pareti che danno l’idea di strutture terremotate e pericolanti, aree puntellate o interdette ai visitatori e assenza totale di decoro. Un vero schiaffo ai cittadini che si recano in quei luoghi per un saluto ai propri cari". "Il bando per la gestione dei cimiteri, presentato in pompa magna dalla giunta come fondamentale per l'innalzamento della qualità dei servizi, è stato approvato due anni fa ma subito revocato: da allora riposa in pace e non ha più visto la luce per cui si naviga a vista di proroga in proroga alla ditta incaricata senza vedere alcun miglioramento. Non è più solo uno scandalo bensì una vera e propria disfatta, non soltanto di un inesistente assessore ai lavori pubblici ma di un'intera compagine amministrativa che, se avesse un minimo di rispetto per i cittadini, avrebbe già rassegnato le dimissioni con tanto di scuse alla comunità" conclude il gruppo consiliare del Partito Democratico.  

29/09/2022 13:00
Morani: "La sconfitta del Pd? Colpa non solo di Letta, ma di tutto il gruppo dirigente"

Morani: "La sconfitta del Pd? Colpa non solo di Letta, ma di tutto il gruppo dirigente"

"La sconfitta del Partito Democratico non è responsabilità solamente di Letta, ma di un gruppo dirigente che evidentemente ha fatto le scelte sbagliate.  Ciascuno di noi ha un pezzo di responsabilità ovviamente, ma qualcuno ne ha di più". Così la deputata uscente Alessia Morani, ex sottosegretaria al Mise, analizza le ragioni della débàcle del partito   "Ad esempio Matteo Ricci, (sindaco di Pesaro e coordinatore dei primi cittadini dem nonché presidente di Ali ndr), uno dei possibili candidati alla guida del Pd: - prosegue -  è stato nelle segreterie nazionali degli ultimi quattro segretari: Renzi, Martina, Zingaretti e Letta, - afferma Morani - non è un 'passante' ma uno dei dirigenti nazionali protagonisti delle scelte che ci hanno portato fin qui". “Non si può essere buoni per tutte le stagioni, ogni tanto bisogna fare un passo indietro perché il partito possa fare un passo avanti". Secondo Morani il Pd "ha espresso una linea politica confusa tra o Conte o morte' ed 'evviva Draghi, una alleanza debolissima e contraddittoria e una campagna elettorale senza messaggi forti e priorità comprensibili. La leadership di Letta evidentemente più debole delle altre in campo, che non ha convinto gli italiani". “Adesso "serve intanto una leadership carismatica. È inutile negare che il carisma del segretario sia determinante per attrarre consensi. Servono idee e proposte per risolvere i problemi delle persone e serve dialogare con chi produce e ogni giorno alza una serranda. Serve una giusta dose di coraggio per praticare il cambiamento. Un'idea di chi possa farlo ce l'ho ma ora non la dico". Quanto al possibile candidato, Morani risponde: "Per ora non lo dico" ma il suo "sogno" è creare "un grande partito di centrosinistra, da Articolo 1 a Calenda e Renzi". Il futuro dell'ex deputata? "A differenza di altri non vivo di politica e mi rimetterò a lavorare dedicando però anima e corpo al partito. - ha concluso - La politica rimane il mio grande sogno e la mia passione a cui non rinuncio".

28/09/2022 14:25
Elezioni, Forza Italia a Civitanova ottiene il 9%: "Risultato migliore in regione, siamo soddisfatti"

Elezioni, Forza Italia a Civitanova ottiene il 9%: "Risultato migliore in regione, siamo soddisfatti"

A distanza di pochi mesi dalla vittoria delle elezioni comunali arriva un altro grande motivo di soddisfazione per il coordinamento civitanovese di Forza Italia. Il partito di centro destra infatti ottiene una percentuale di voti  superiore alla media nazionale e regionale confermando il suo forte radicamento nella città rivierasca. «L’analisi dei dati delle politiche ci riempie di soddisfazione ed entusiasmo - commenta il coordinatore cittadino Paolo Giannoni - se vediamo i dati nazionali Forza Italia ha ottenuto circa l’8,3 per cento di preferenze. A livello regionale siamo attorno al 6,5 per cento mentre a livello provinciale sul 7,5. A Civitanova invece il partito ha ottenuto ben il 9 per cento al Senato e il 9,5 per cento alla Camera superando di quasi tre punti la media regionale». Un altro dato da considerare è la totalità dei voti ottenuti: «A giugno avevamo ottenuto 1283 preferenze - continua Giannoni - mentre ora superiamo le 1800. Sono dei dati estremamente positivi che proiettano il nostro partito come seconda forza cittadina di maggioranza. Quello che invece ci preoccupa è la scarsa affluenza alle urne che ha interessato gli elettori marchigiani così come in generale quelli di tutta la Penisola». L’estrema soddisfazione per le politiche apre la porta a una sempre maggiore partecipazione nelle decisioni amministrative locali: «Questi dati per noi non sono un punto di arrivo ma un punto di partenza per sviluppare ancor di più l’attività amministrativa iniziata pochi mesi fa - conclude Giannoni - Vogliamo anche fare i complimenti al nostro vicesindaco Claudio Morresi la cui candidatura ha sicuramente rafforzato il sostegno cittadino al partito. Infine, siamo molto felici per l’elezione alla Camera del nostro commissario regionale  Francesco Battistoni candidato nel collegio uninominale di Ascoli-Fermo per il centrodestra, sicuri che rimarrà sempre molto vicino alla nostra città».

27/09/2022 18:20
Elezioni, Carancini contro Castelli:  "Scappa dalla Regione e si dimentica le famiglie marchigiane"

Elezioni, Carancini contro Castelli: "Scappa dalla Regione e si dimentica le famiglie marchigiane"

“Guido Castelli 'scappa' dalla Regione e dal ruolo fondamentale di assessore al bilancio e si dimentica delle famiglie marchigiane che in queste settimane vivono con tante preoccupazioni, in alcuni casi il dramma, la necessità di far fronte al pagamento di bollette del gas e dell'energia elettrica quattro volte superiori ai costi ordinari”. Così Romano Carancini, consigliere regionale del Pd, commenta l’elezione dell’ormai ex assessore Guido Castelli in Parlamento. “Pensionati, famiglie numerose, persone meno abbienti e in genere nuclei familiari con redditi ISee bassi sono stati lasciati soli dalla Regione Marche, privi di una scelta di sostegno finanziario, in occasione dell’assestamento di bilancio – atto molto importante che discuteremo in Consiglio regionale il prossimo giovedì 29 settembre  -  commenta Carancini ”.      “Con un emendamento di oltre 22 milioni di euro a mia prima firma e sottoscritto dall'intero gruppo del Partito Democratico abbiamo previsto che anche il Governo di questa Regione per i restanti mesi del 2022 si assuma il dovere sociale di testimoniare e distribuire somme alle famiglie con una previsione finanziaria”. “È passata la comprensibile sbornia  delle elezioni politiche e il nuovo giorno ci pone di fronte all'emergenza di non vedersi staccare l'energia elettrica ovvero di potersi riscaldare nell'inverno che verrà. Sembrerebbero azioni abituali e scontate, ma oggi non lo sono”.      “Nel nostro impegno politico abbiamo il dovere di stare vicino a chi ha più difficoltà e di farlo subito. Sulle proposte del Partito Democratico ci aspettiamo che all'indifferenza dell’assessore Guido Castelli si sostituisca la sensibilità del presidente Francesco Acquaroli”, conclude Carancini .

27/09/2022 17:44
Elezioni, Europa Verde esulta con Bisonni: "Voti quintuplicati nelle Marche, ottimo risultato"

Elezioni, Europa Verde esulta con Bisonni: "Voti quintuplicati nelle Marche, ottimo risultato"

"Analizzando i risultati elettorali ci si potrebbe far prendere dallo sconforto sia per i dati sulla mancata partecipazione al voto, sia per la sconfitta del centrosinistra. Il terzo polo non sfonda e il Movimento 5 Stelle si salva da una debacle senza precedenti pur perdendo più di 6 milioni di voti. Al contrario la lista Alleanza Verdi – Sinistra ha ottenuto alla Camera ben 1.019.208 voti pari al 3,63%, un ottimo risultato se si pensa che Europa Verde è nata solamente a luglio del 2021". Ad affermarlo è Sandro Bisonni, esponente di Europa Verde Tolentino ed ex consigliere regionale, e candidato alle recenti elezioni politiche nel collegio proporzionale alla Camera. "Alle politiche del 2018 l'allora partito dei Verdi si presentò in alleanza con i Socialisti e alla Camera la lista prese lo 0,58% con 190.601 voti, dunque dal raffronto si desume un incremento del 434% - spiega Bisonni -. Nelle Marche siamo passati da 5.302 voti a 25.348, praticamente abbiamo quintuplicato il consenso, questo fa ben sperare per il futuro". "Possiamo affermare che l'Alleanza Verdi e Sinistra con i suoi 15 parlamentari pone una pietra miliare nel panorama politico italiano, portando finalmente nelle più alte sedi istituzionali i temi della giustizia climatica e sociale non più rimandabili. Per quanto riguarda la mia esperienza in questa tornata elettorale devo dire di aver incontrato tanti nuovi amici e di essere stato particolarmente sorpreso dalla saggezza e dalla responsabilità dimostrata dai nostri giovani", dichiara l'ex consigliere regionale.  "La mia è stata una candidatura di servizio ben consapevole che essendo secondo, in una lista che non sarebbe arrivata alla doppia cifra e senza la possibilità di esprimere preferenze, difficilmente avrei avuto possibilità concrete di essere eletto. L'ho fatto per spirito di servizio e senso di responsabilità perché l'importante è il risultato complessivo e non quello personale" chiosa Bisonni. 

27/09/2022 16:14
Macerata, approvato il bilancio consolidato 2021: "Un avanzo di 3,5 milioni"

Macerata, approvato il bilancio consolidato 2021: "Un avanzo di 3,5 milioni"

Il Consiglio comunale ha approvato ieri il bilancio consolidato 2021 che riguarda il Comune e gli enti e organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate dell’Ente. Il bilancio rappresenta il risultato economico, patrimoniale e finanziario del gruppo amministrazione pubblica attraverso l’eliminazione dei rapporti che hanno prodotto effetti soltanto all’interno del gruppo, al fine di rappresentare le transazioni effettuate con soggetti esterni al gruppo stesso. Il bilancio è stato predisposto dal Comune, capofila del gruppo. «Nonostante la difficoltà legate all’emergenza pandemica e le prime avvisaglie di aumenti relative al caro energia, il 2021 si è chiuso con un avanzo di 4.490.506,17 euro, con un totale di imposte di poco più di un milione di euro e, dunque, un risultato di esercizio di 3.458.282,13 euro – ha spiegato l’assessore al Bilancio Oriana Piccioni -. Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto nell’anno 2021 e soprattutto per la tenuta del gruppo che ci permette di progettare, programmare e lavorare sugli indirizzi futuri». «Per la formazione del documento sono stati utilizzati i dati contabili relativi al rendiconto comunale del 2021 - approvato ad aprile 2022 - e dei bilanci relativi alle società del gruppo amministrazione pubblica che hanno approvato i rispettivi bilanci entro luglio 2022 – ha concluso la Piccioni -. Il risultato positivo deriva principalmente dal Comune di Macerata e dall’utile di Apm che rappresenta la maggiore società partecipata». Ieri il Consiglio comunale ha anche approvato la variazione di bilancio di oltre un milione di euro per tutti quei finanziamenti e contributi arrivati al Comune dopo la variazione di assestamento approvata a luglio 2022.

27/09/2022 15:29
Elezioni, Vezzali e Fagioli fuori dal Parlamento: ecco tutti gli eletti della regione Marche

Elezioni, Vezzali e Fagioli fuori dal Parlamento: ecco tutti gli eletti della regione Marche

Sono stati rivelati ufficialmente i nomi dei deputati eletti nei collegi uninominali e plurinominali della regione Marche: nessun seggio assegnato al partito di Berlusoni né a al tandem Azione-Italia Viva, in favore dei candidati di Fratelli d'Italia, Lega, Pd e Movimento 5 Stelle.  Il primo nome che salta all'occhio nella lista degli esclusi è quello di Valentina Vezzali, sottosegretaria con delega allo Sport e capolista di Forza Italia al plurinominale. Stando ai dati forniti dalla piattaforma "Eligendo", questi i nomi dei deputati eletti nelle liste plurinominali: Lucia Albano e Antonio Baldelli per Fratelli d'Italia, il commissario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti, di origine umbra, Irene Manzi e Augusto Curti con il Partito Democratico e, in ultimo, il senatore pentastellato uscente e coordinatore regionale Giorgio Fede. Insieme a Vezzali, l'altro grande escluso è il coordinatore regionale di Azione Tommaso Fagioli che, nonostante i risultati sopra la media ottenuti in alcune province, non ha ottenuto abbastanza preferenze per entrare nella prossima squadra di governo.  Tre i candidati che hanno conquistato un posto a Palazzo Madama: l'assessore regionale al bilancio Guido Castelli per Fratelli d'Italia, il commissario regionale Alberto Losacco del Pd, di origine pugliese, e il senatore uscente Giorgio Cataldi per il M5S.  Oltre agli eletti nella lista plurinominale, vanno considerati anche i sei vincitori dei collegi uninominali, tutti schierati sotto il vessillo del centrodestra: alla Camera gli assessori regionali Mirco Carloni e Giorgia Latini (Lega), Stefano Benvenuti Gostoli (Fdi), il commissario regionale di Forza Italia e sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali Francesco Battistoni; al Senato il presidente dell'Udc Antonio De Poli e la coordinatrice regionale di Fdi Elena Leonardi.    

27/09/2022 12:00
Fratelli d'Italia primo partito in provincia di Macerata. Belvederesi: "Rispetteremo la coalizione"

Fratelli d'Italia primo partito in provincia di Macerata. Belvederesi: "Rispetteremo la coalizione"

"Le elezioni hanno avuto un esito chiaro: il centrodestra tornerà al governo dell'Italia con a capo la leader Giorgia Meloni e un forte gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia. Le Marche hanno contribuito fortemente a questa vittoria, come testimonia il 45% raggiunto dalla coalizione in regione e il 29% raccolto da FdI, dati entrambi al di sopra della media nazionale". È quanto dichiara Massimo Belvederesi, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia a Macerata.  "Proprio la provincia di Macerata ha dato un impulso decisivo, non solo perché entrambi i collegi sono stati vinti con ampio margine (49% sia alla Camera che al Senato) ma soprattutto per il risultato del nostro partito, miglior risultato regionale con oltre il 30% dei consensi" precisa Belvederesi, che esprime altresì "grande soddisfazione per l’elezione della senatore Elena Leonardi, espressione di questo territorio a testimonianza del buon lavoro di tutta la classe dirigente del partito e di quel principio di meritocrazia che auspichiamo da anni". "Fratelli d'Italia è stato rispettoso della coalizione, coerente con il proprio collocamento politico e sempre istituzionale sia al 2%, sia al 4%, sia all'8% e intende esserlo anche ora che viaggia verso il 30% perché l’obiettivo comune deve essere un buon governo a tutti i livelli (centrale, regionale e provinciale) che possa sostenere e aiutare i cittadini soprattutto in questo particolare momento storico, economico e sociale. Le istituzioni devono essere a servizio del cittadino e non autoreferenziali. Sono certo che troveremo terreno fertile da parte degli alleati su queste posizioni" conclude Massimo Belvederesi.  

27/09/2022 11:40
Terzo polo supera Lega e FI nel Maceratese, Fraticelli e Calamita: "Faremo opposizione costruttiva"

Terzo polo supera Lega e FI nel Maceratese, Fraticelli e Calamita: "Faremo opposizione costruttiva"

Ben lontani dalla forbice (9-14 %) prevista dal candidato al collegio uninominale Mariano Calamita, il Terzo – ormai quarto – polo si attesta a livello nazionale intorno al 7,5% delle preferenze, mantenendosi in linea con gli ultimi sondaggi delle settimane precedenti al voto. Un risultato che delude le aspettative del tandem Calenda-Renzi per palazzo Chigi, ma che a livello provinciale apre a più concreti orizzonti di crescita con risultati promettenti.  La coalizione Azione-Italia Viva nei comuni di Macerata, Recanati, Appignano e Tolentino ha raccolto circa il 9% dei voti, adombrando i risultati delle ancelle meloniane Lega e Forza Italia (rispettivamente attorno al 7% e 5% ndr) e quasi pareggiando l’11% del Movimento 5 Stelle. “Le soddisfazioni sono arrivate nelle località dove siamo più radicati e strutturati – dice Calamita -, abbiamo consolidato la base e punteremo sul collegamento tra territorio e Parlamento. Il nostro progetto parte da lontano per arrivare lontano e in soli due mesi di campagna elettorali siamo riusciti ad ottenere ottimi risultati. È un dare-avere in cui il Parlamento accoglie rappresentanti delle istanze locali per poi restituire al territorio l’attenzione che merita”.  Calamita definisce poi “preoccupante” il dato dell’astensionismo, il più basso della storia repubblicana con un indice del 64%: “Credo che le cause vadano individuate nella disillusione dell’elettorato verso la politica: troppo spesso l’espressione della volontà popolare è rimasta inascoltata e altrettanto di frequente i programmi presentati in campagna elettorale non sono mai stati rispettati. Bisognerebbe cercare di dare prospettive reali, fornendo coperture e specifiche trasparenti”. “Il nostro era un partito che si presentava per la prima volta alle elezioni politiche – commenta il coordinatore provinciale di Azione Massimiliano Fraticelli – e a livello locale questa è sicuramente una vittoria. Basti pensare che nel comune di Macerata non abbiamo nemmeno un consigliere comunale, eppure abbiamo battuto il partito del sindaco, fedele al Carroccio. Sento di poter dire di aver fatto un ottimo lavoro in questa provincia e ripartiremo proprio da qui per portare avanti il nostro movimento politico”. “L’astensionismo si combatte con la buona politica, non con l’assistenzialismo sfrenato e i sussidi - continua in merito il segretario Fraticelli -. È evidente che la politica oggi non sappia più rispondere alle problematiche reali dei cittadini”. Il coordinatore provinciale si concentra poi sul Movimento 5 Stelle, terza forza politica all’indomani del voto, riservando per loro parole di fuoco: “Sono la peggior sciagura capitata alla politica italiana. Al nord e al centro Italia hanno fallito su tutta la linea stando agli ultimi dati, e senza il cavallo di battaglia del Reddito di Cittadinanza non avrebbero raggiunto quel 15%".  Per quanto riguarda il prossimo governo e la posizione della coalizione in merito, Fraticelli e Calamita condividono la posizione del segretario Calenda, dicendosi aperti al dialogo per le questioni di interesse nazionale: “Resteremo attaccati ai programmi e faremo opposizione costruttiva, valutando di volta in volta le proposte avanzate e cercando di dare importanza ai contenuti. Se il governo che si formerà dovesse farsi portatore di politiche sagge, ad esempio il rigassificatore di Piombino, di certo noi ci saremo e non ci tireremo indietro. L’opposizione a prescindere non fa parte del nostro DNA politico".  “Il Partito Democratico è diventato il partito del potere - conclude il responsabile provinciale -, scollegato dalle classi sociali che lo hanno definito nel tempo e che è disposto a fare carte false per rimanere al governo. E gli italiani se ne sono accorti. Non hanno nemmeno avuto il buon gusto di cambiare gruppo ministeriale. La Lega paga invece lo scotto di Matteo Salvini: il partito del Carroccio è sempre stato un nostro importante interlocutore con i suoi eccellenti amministratori, ma il personaggio di Salvini ha eroso troppo la credibilità del suo partito e questo è il risultato”.    

26/09/2022 18:30
Elezioni, Acquaroli esulta: "Risultato storico per il centrodestra nelle Marche"

Elezioni, Acquaroli esulta: "Risultato storico per il centrodestra nelle Marche"

"Sono ancora in attesa del quadro definitivo degli eletti ma la prima impressione è quella di un risultato storico per la coalizione di centrodestra nelle Marche. Un risultato che conferma in maniera netta, chiara ed inequivocabile anche l'apprezzamento e la fiducia per il lavoro iniziato nel 2020, che oggi si rafforzerà con una folta rappresentanza marchigiana in Parlamento". Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli commenta i risultati delle elezioni, che hanno visto una grande avanzata di Fratelli d'Italia, il suo partito. "Continuiamo a lavorare nella certezza che le azioni messe in campo saranno sempre più palesi e chiare a tutti - aggiunge il governatore -. Le elezioni politiche non sono completamente sovrapponibili alle regionali, ma l'indicazione che emerge ci rafforza nella consapevolezza di quanto stiamo costruendo".

26/09/2022 18:25
Pd e M5s ripartono. Mangialardi, “Si torna all'opposizione”. Emiliozzi, “Prima il bene dei cittadini"

Pd e M5s ripartono. Mangialardi, “Si torna all'opposizione”. Emiliozzi, “Prima il bene dei cittadini"

Il giorno dopo le elezioni politiche si raccolgono i cocci e si riparte: questo vale per chi, in un modo o nell’altro, ha fatto quel ha potuto questa estate per contrastare il più possibile l’avanzata di Meloni e fratelli. Certo, il Partito Democratico ha perso nel frattempo ulteriori 'punti credibilità' dopo il matrimonio fallito con Calenda; il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, ha saputo ripartire dalla scissione dimaniana e costruire in tempi brevi una 'remontada' che lo ha consacrato terza forza politica. Tutti gli altri - non ce ne vogliano - son nessuno. Mentre prosegue il traffico di informazioni sui dati ufficiali, dal podio elettorale già si indicono conferenze stampa e rilasciano dichiarazioni: chi per festeggiare e chi per prendere atto di un risultato che, indubbiamente, costringe a rimettere in discussione le proprie azioni fin qui impilate. Nella regione delle Marche - ormai quartier generale del centrodestra - l’analisi di quanto è accaduto alle urne viene demandata a rappresentanti di partito come Maurizio Mangialardi (consigliere regionale, Pd) e Mirella Emiliozzi (deputata per il M5s nella provincia di Macerata). “La legge elettorale ha determinato un chiaro e prevedibile risultato - commenta Mangialardi - ovvero la piena affermazione di Fratelli d’Italia che prosciuga di fatto la Lega e mantiene congelata Forza Italia. Meloni ha sfruttato al meglio il proprio carisma da ‘cintura nera dell’urlo’ e le correnti modalità elettive: ma ora, al di là degli slogan, bisognerà vedere quanto sarà coerente. Ho i miei dubbi in proposito: ha già cambiato idea sia sulle trivelle sia sull’Europa”. “Sull’astensionismo invece dobbiamo abituarci - prosegue - è un tema che non siamo riusciti a intercettare. Oggi si ristabilisce quadro democratico chiaro, con un’opposizione che può adempiere al suo ruolo: il Pd rimane, in questo senso, un partito invariato perché a differenza di altri - che prima raggiungono risultati clamorosi e poi scompaiono - è rimasto sempre intorno al 20%. E il risultato di queste elezioni avrà senz'altro ripercussioni sulla stessa regione Marche: a quel punto non si potranno più dare colpe a chi c’è stato prima al governo”. “Tornare all’opposizione sarà salutare per tutti - conclude - ma dovremo andare oltre la responsabilità fine a se stessa e ricostruire rapporti con la gente e anche con gli altri gruppi politici (come Azione e M5s): con alcuni di loro, alla fine, condividiamo idee e aspetti comuni riguardo temi come i diritti civili, il lavoro, l’economia, l’istruzione, la sanità. Ricordiamoci che la maggioranza raggiunta dal centrodestra non rispecchia la reale volontà popolare”. Di altra forma e spessore è, invece, il commento di Mirella Emiliozzi. “Non bisogna fare gruppo solo per sconfiggere l’avversario, ma per costruire: una premessa che non c’è mai stata. Il Movimento ha avuto i suoi problemi prima di ritrovare stabilità, e la mancanza di chiarezza del Pd ha giocato un ruolo decisivo. Ciononostante, ci siamo rimessi in sesto e portato avanti idee nelle quali siamo molto convinti: è importante essere a contatto con la realtà e le priorità delle persone. Dopo l’alluvione di Senigallia, per esempio, non possiamo più permetterci ritardi sulle comunità energetiche e le rinnovabili”. “Non più di un mese fa ci davano tutti per morti - continua - e invece l’ultima campagna elettorale ci ha dato la possibilità di raccontare ciò che avevamo già fatto: prima eravamo impegnati nel lavoro, piuttosto che stare su internet o andare in giro a prendere caffè e scattare selfie. Draghi al governo non ha saputo ottenere un tetto al prezzo del gas, e Meloni non è detto che ci riesca: il presidente Conte a suo tempo era riuscito a imporre il debito comune secondo la formula del recovery found all’Europa della pre-pandemia”. "La differenza nella nostra rivoluzione gentile - conclude - è che la persona torna ad essere al centro di tutto, di ogni scelta e decisione. Noi continueremo a fare il bene dei cittadini, e chiunque voglia allinearsi a questo principio è il benvenuto. Questo significa fare politica”.

26/09/2022 16:19
Macerata, Lega sotto il 9%. Buldorini: "L'elettorato ha bocciato l'appoggio al governo Draghi"

Macerata, Lega sotto il 9%. Buldorini: "L'elettorato ha bocciato l'appoggio al governo Draghi"

Sentimenti contrastanti in casa Lega all'indomani del voto, anche in provincia di Macerata. Il partito guidato da Matteo Salvini  si è trovato a far parte di una coalizione che ha raccolto in moltissimi comuni dell'entroterra maceratese oltre il 50% dei consensi (qui i dati nel dettaglio), ma al tempo stesso ha perduto - per quel che riguarda le preferenze espresse al 'Carroccio' - otto punti percentuali, passando dal 16,24% del 2018 all'8,23% di ieri.  "Una flessione legata inevitabilmente alla geopolitica nazionale - commenta Luca Buldorini, referente provinciale della Lega a Macerata -. È chiaro che il nostro elettorato ha bocciato la scelta di entrare a far parte del governo Draghi dopo e di quello Conte prima. Ne prendiamo atto e rifletteremo su questo. In ogni caso, se oggi abbiamo un governo di centrodestra stabile, è per il contributo che hanno dato tutti".  Il risultato della coalizione viene definito da Buldorini "stravolgente e stupefacente", sottolineando come quello conseguito nelle Marche sia stato il miglior risultato nel Centro Italia. "A livello provinciale non cambierà nessun equilibrio amministrativo", rassicura, visto che la flessione del partito, non "deve ripercuotersi su quelli che sono stati i risultati delle elezioni passate".  "È una regola che fa parte dell'abc della politica - spiega Buldorini -. Le espressioni di governo si conquistano con il voto e con la democrazia. Quello che la Lega ha fatto sul territorio marchigiano in tutte le province e quello che, nelle precedenti tornate elettorali ha ottenuto, rappresentano un sacrosanto diritto della Lega". Il riferimento è all'elezione in Parlamento di Giorgia Latini e Mirco Carloni, rispettivamente assessore e vicepresidente regionale, che per la Lega andranno sostituiti con altre figure in quota 'Carroccio' all'interno della Giunta Acquaroli.  Proprio commentando il risultato riportato da Carloni, Buldorini sottolinea come, nonostante la contrazione nei voti ricevuti, siano stati premiati quegli "amministratori Lega provenienti da un percorso di militanza. Vedasi il caso di Appignano, dove pur essendo io consigliere di minoranza, la Lega ha raggiunto il 12%, e quello dello stesso Carloni con il 9,35% a Pesaro, superiore alla media regionale".  Chiosa finale sul futuro dell'attuale segretario nazionale, Matteo Salvini. Buldorini non si sbilancia nelle previsioni: "L'eventuale promozione o bocciatura di Salvini va misurata da qui in avanti, in un arco temporale di un anno, e andrà pesata sulla sua capacità di portare avanti i veri temi della Lega nel percorso amministrativo, come lo stop al reddito di cittadinanza, l'abolizione della Legga Fornero, il nucleare pulito e il federalismo".     

26/09/2022 16:10
Elezioni - The day after, Ricci (Pd): "Sconfitta dolorosa, ora opposizione dura"

Elezioni - The day after, Ricci (Pd): "Sconfitta dolorosa, ora opposizione dura"

“Una sconfitta dolorosa e pesante. In bocca al lupo a Giorgia Meloni, nell'interesse del Paese". Questo il commento a freddo del coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, sui risultati delle elezioni. A questo punto "noi dovremo fare un'opposizione dura, ricostruire e ripensare tutto dal basso", aggiunge. "Nelle prossime ore proverò a fare un'analisi del voto approfondita, ma due cose le posso già dire. Per prima cosa il problema non era il campo o l'alleanza larga, ma non essere riusciti a farla. Poi non si può che ripartire dai sindaci progressisti e riformisti, dalla sinistra di prossimità. I Comuni - conclude Ricci - sono l'unico livello istituzionale dove governiamo, con il 70% dei sindaci di centrosinistra. "Un esito elettorale chiaro e purtroppo scontato. Vince la destra”, Giorgia Meloni sarà premier. “Anche nelle Marche il risultato è netto. Per il Pd e tutto il centro sinistra è arrivato il momento di cambiare sul serio". Lo dice all'Ansa la sindaca dem di Ancona Valeria Mancinelli, commentando il risultato delle elezioni politiche. "Lo abbiamo detto tante volte - aggiunge -ma adesso con la vittoria schiacciante della destra, questo cambiamento deve essere forte e immediato". "Rispetto al dato di Ancona città, la destra è sotto il trend regionale e nazionale - sottolinea Mancinelli - e le componenti che sono nella maggioranza di governo sono avanti di quasi 8 punti. È un dato politico e non amministrativo, ma il fatto che la destra non sfondi va evidenziato", conclude.

26/09/2022 13:00
Boom per Elena Leonardi: "Ha vinto il modello Marche. La nostra classe dirigente è credibile"

Boom per Elena Leonardi: "Ha vinto il modello Marche. La nostra classe dirigente è credibile"

"Anche il "modello Marche' con la Regione guidata dal centrodestra dal presidente Francesco Acquaroli, insieme al trend nazionale ha portato risultati per la coalizione e soprattutto per Fratelli d'Italia". Ne è convinta la neosenatrice del collegio uninominale Marche sud, Elena Leonardi che è anche consigliera regionale e coordinatrice Fratelli d'Italia Marche. Oltre a lei, ha incontrato la stampa anche il neo deputato Stefano Benvenuti Gostoli, uninominale di Ancona, coordinatore provinciale. Il risultato delle elezioni, dice Leonardi, "è positivo per la nostra coalizione e per il nostro partito che si afferma come il primo in Italia e il primo nelle Marche dove supera il livello nazionale. Segno che anche quel 'modello Marche' che abbiamo decantato, in due anni di lavoro in Regione ha portato risultati assieme, naturalmente, al trend nazionale". Per ora non si è sentita con Giorgia Meloni: "le ho mandato un messaggio, ma immagino che ne avrà moltissimi, - riferisce - ci sentiremo sicuramente nelle prossime ore, attendiamo la conferenza stampa che farà questa sera per avere, con i dati definitivi, il quadro completo della situazione nazionale e regionale". Dato Marche migliore di quello italiano? "È stata un po' una costante, - spiega - non è la prima volta che FdI registra un dato superiore al dato nazionale. Sicuramente hanno contribuito la classe dirigente che ha costruito il partito in questi anni sul territorio, la credibilità e le nostre persone, il loro impegno, il programma, e indiscutibilmente la credibilità di Giorgia Meloni. Credo che in primis sia questo, la credibilità e il lavoro sui territori". 

26/09/2022 13:00
L’Italia sceglie di astenersi: la destra sale al governo e la sinistra torna all’opposizione

L’Italia sceglie di astenersi: la destra sale al governo e la sinistra torna all’opposizione

Se fosse un film s’intitolerebbe “Sono tornata” (Luca Maniero non me ne voglia). Del resto, essere eredi - e con vanto - di una certa ideologia politica, ha le sue responsabilità e conseguenze. Soprattutto se si ha a che fare con un paese dalla memoria corta. Un fatto da considerare però c’è, come una sorta di profezia: l’appello su Tik Tok di Giorgia Meloni al voto, ammiccante e con due bei frutti tondi alla mano. Roba che farebbe concorrenza alla migliore commedia all’italiana, o al massimo ripensare a qualche serie animata come i Simpson o i Griffin. E invece è pura realtà social, oltre che piena violazione del silenzio elettorale (da qui la profezia). Un modus operandi comune al centrodestra - lo stesso Matteo Salvini ci è ricascato, dopo le regionali del 2020 - ma che lascia le mani pulite grazie al vuoto normativo mai colmato della legge 212 del 1956. Trovata la falla, tanto vale approfittarne. Ciò non toglie che la vittoria - attenzione, non il trionfo! - di Fratelli d’Italia è stato il risultato inevitabile di un percorso iniziato dieci anni fa sotto il 2%, l’egida della fiamma tricolore e forte di quella frangia estremista di destra che ha sempre auspicato un ritorno al “quando c’era lui”. Sfondato il tetto del 40% delle preferenze, la già presidente dell’European Conservatives and Reformists Party consacra un successo già annunciato durante l’estate, da prima della caduta del governo Draghi. Nonostante il naufragio stile "Titanic" della Lega e il revival di cera di Forza Italia, il risultato - insieme al dato del 36% relativo agli astensionisti (il più alto della storia repubblicana) - testimonia un savoir faire di Meloni da vera leader. Che avrà comunque bisogno di un tecnocrate (italiano o straniero?) che ora gli spieghi cosa fare per andare oltre parole e promesse. E gli avversari? Da un primo sguardo non solo percentuale, l’opposizione che si prospetta rischia di essere seriamente la meno rilevante di sempre, complice il futuro incerto del Partito Democratico - la cui debacle del meno 20% dovrà far ulteriormente riflettere su quanto e come sia stato fatto negli ultimi dieci anni - e la capacità del Movimento 5 stelle (oggi terza scelta degli italiani) nel dimostrare di essere qualcosa di più che il primo partito nel Sud Italia. Un dato, quest’ultimo, che dà ulteriormente contezza di come il paese non riesca ancora ad andare oltre certi problemi atavici: l’abisso che continua a separare Nord e Sud, il rapporto malato fra politica, libertà e partecipazione sociale, la nostagia di un gruppo di individui che da oggi si sentiranno più legittimati ad alzare la mano destra tesa. All’inizio, magari, solo per gioco. Dunque, la sintesi della (nuova?) Italia vede Giorgia Meloni prossima alle stanze di palazzo Chigi; il centrodestra con ogni probabilità - dipende dall’entità delle fratture interne - subirà un rimpasto di adepti a seconda di chi soffierà più forte sulla bandiera; la sinistra, invece, dovrà cospargersi di cenere il capo e preoccuparsi di come tornare a fare opposizione in maniera sana (e soprattutto onesta). Il resto, volenti o nolenti, si registrerà nelle conseguenze sul medio e lungo termine: soprattutto a livello sociale e culturale.

26/09/2022 12:41
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