Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del segretario dei Giovani Democratici di Recanati, David Severini
Pensare ad una città accessibile a tutti. Aumentare la fruizione del tessuto urbano cittadino, dai contesti prettamente storici alle zone più periferiche, spesso non adeguatamente attrezzate, per essere raggiunte da chi è diversamente abile.La strada è appunto praticabile grazie alla P.E.B.A. il piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche. L'amministrazione potrebbe stilare linee guida propedeutiche alla redazione di un piano che individua alcune priorità di intervento. Condivise dai primi interessati, dunque cittadini affetti da disabilità, integrandolo al tema del turismo andrebbe a creare un valore aggiunto a tutta la mobilità cittadina.Il piano potrà inoltre segnalare i percorsi percorribili dai turisti normodotati.
Dal Comitato (ex) funzionari tecnici, geometri e periti del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco:
E’ arrivato settembre. Anche questa estate è trascorsa ed il nostro lavoro di tecnici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non si è mai fermato. E’ proseguito quotidianamente e silenziosamente, su tutti i fronti.Nella tremenda esplosione della cisterna di gas a Bologna, nell’inverosimile crollo del ponte “Morandi” di Genova, nella tremenda tragedia in Calabria, insieme a tutti gli altri colleghi, così come in ogni parte di questo nostro Paese.E non è proseguito solo sulle emergenze, perché è utile ricordare che non ci occupiamo solo di quelle, visto che parte del nostro lavoro lo dedichiamo alla prevenzione degli incendi nelle attività produttive ed al rapporto con gli organi di verifica e controllo della sicurezza sul territorio in sinergia con tutte le altre Istituzioni (Prefetture, Regioni, Comuni, ecc.) e con il mondo, articolato e complesso, del Terzo Settore.Abbiamo continuato ad esserci, senza risparmiarci, come sempre, come non sapremmo diversamente fare. Perché questo siamo e questo vogliamo continuare ad essere: uomini delle Istituzioni, degni e laboriosi servitori di questo nostro Paese.E tutto ciò con la consapevolezza dell’incombente ipotesi normativa di un riordino che rischia di penalizzare fortemente e incomprensibilmente il nostro ruolo storico di cerniera tra tutto il personale e la dirigenza, un ruolo di costruttori e portatori di quell’expertise, fatta di competenze tecniche e di valori umani, che ci invidiano anche in diversi altri Paesi del mondo.E con settembre giungono le attese audizioni programmate presso le Commissioni Affari Costituzionali, prima che queste liberino il testo del decreto di riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per la sua definitiva approvazione in Consiglio dei Ministri.E’ arrivato settembre e, con esso, il momento in cui ci auspichiamo che le argomentazioni, i confronti e le rassicurazioni ricevute, da più parti, per scongiurare quel temuto “tradimento istituzionale”, prendano forma e corpo attraverso atti concreti e definitivi che colgano le nostre istanze e le istanze di tutti coloro ai quali sta concretamente a cuore il destino del sistema di risposta elle emergenze di questo nostro Paese.
Il Comitato (ex) Funzionari Tecnici, Geometri e Periti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Ha preso il via da una serie di esposti del consigliere regionale marchigiano di M5s Peppino Giorgini il voluminoso fascicolo di inchiesta sulle presunte irregolarità legate al terremoto aperto dalla Procura di Ancona.Giorgini, non nuovo a iniziative di tipo giudiziario anche su altri aspetti della vita amministrativa e politica, ha presentato almeno cinque esposti e una lunga relazione su vari argomenti: a partire dal Consip che ha ordinato le Sae (Soluzioni Abitative di emergenza) con procedure d'urgenza, anche se poi le casette per i terremotati sono ancora in fase di consegna, due anni dopo le prime scosse che hanno devastato il Centro Italia. E su appalti e subappalti per la realizzazione delle casette, una tranche in cui risultano indagati per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico il capo della Protezione civile regionale delle Marche David Piccinini, due dirigenti dell'Erap e il responsabile del procedimento. (Ansa)
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Popolo dei Terremotati AEC
Conclusa con successo la prima parte dei convegni organizzati dal “Popolo dei Terremotati AEC” alla “Borsa MULA” a San Benedetto del Tronto. Si passa ora alla fase del Tavolo Tecnico Permanente per arrivare alla conclusione della ricostruzione e al rilancio dell’Economia del territorio che si ottiene anche attraverso investimenti in Agricoltura, Enogastronomia e Turismo.
Il tema portante degli incontri organizzati dal “Popolo dei Terremotati AEC”, espressione del Coordinamento Nazionale Alluvionati e Terremotati Italiani della Associazione Europa Cultura, alla Borsa del Turismo del Centro Italia “MULA” che si sono tenuti il 25 agosto e il 1 settembre 2018, è stato quello della necessità di dare ossigeno e sostegno alle attività del territorio colpito dai terremoti, fattore questo indispensabile per la rinascita.
Si è discusso molto del tema sicurezza del territorio, della irreversibilità nel procedere di pari passo tra la ricostruzione degli edifici pubblici con quelli privati, lasciando da parte la lentezza della Burocrazia e uniformando gli sforzi, come evidenziato negli accorati interventi di Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice e attuale consigliere regionale del Lazio, che ha lanciato messaggi forti e chiari affermando “non si deve far passare il messaggio che va tutto bene. Abbiamo ancora il 50% delle macerie da rimuovere e gran parte delle opere finora effettuate sono state possibili solamente grazie alle Donazioni private”.
Anche il vicesindaco di Norcia, Pietro Luigi Altavilla, non ha risparmiato pesanti parole. “Ci stanno prendendo in giro” ha commentato “non abbiamo ancora spazio ed edifici pubblici a due anni dal sisma che siano di riferimento per il cittadino e l’Anas ci sta lasciando isolati e con aperture a dir poco ridicole. Ci sentiamo abbandonati ma non demordiamo, le nostre aziende sono qui con i loro prodotti per dimostrare che siamo vivi e vogliamo fortemente rinascere”.
Per far capire che i tempi stanno cambiando e che il Popolo dei Terremotati AEC è propositivo e non polemico, i referenti dei vari Comitati del Centro Italia hanno presentato loro progetti da sostenere e far finanziare.
Il dr. Giuliano Bartolomei ha presentato delle slide evidenziando il fatto che pochi sanno dei fondi tuttora disponibili e inutilizzati “perché nessuno li chiede”.
Evidenziata dal dr. Mario Di Felice la necessità di coltivare e produrre da semi antichi italiani cibi genuini per la salute e il benessere delle persone. Sulla conservazione e protezione di fauna e territori incantevoli la biologa Maria Gaetana Barelli ha illustrato con passione i paesaggi naturalistici dei Sibillini che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti. Il presidente della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, dr Gino Sabatini, ha voluto porgere il suo personale saluto alle aziende e ai cittadini presenti".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del capogruppo regionale Fi Jessica Marcozzi
"Dopo un nuovo nubifragio abbattutosi sul Fermano, con consistenti ripercussioni sia sulla costa che nell’entroterra, il problema degli allagamenti non è più rinviabile. Ancora una volta abbiamo registrato nel fine settimana danni a proprietà pubbliche e private. Disagi al traffico con città letteralmente tagliate in due a causa dell’allagamento di sottopassi e ponti. Ma ciò che è più grave è che questa situazione, che ormai si ripete ad ogni precipitazione di media-alta intensità, nonostante i provvedimenti presi dalle singole amministrazioni, mette a rischio l’incolumità dei cittadini. Diverse automobili sono rimaste bloccate nell’acqua nei sottopassi, asfalti che saltano, strade e vie impraticabili e intransitabili, scantinati pieni di acqua piovana. Solo grazie alla tempestività dei soccorsi, con vigili del fuoco, forze dell’ordine, polizie locali, protezione civile e anche privati cittadini, fino ad oggi si è evitato il peggio. A loro il mio più sentito ringraziamento. Ma la situazione necessita comunque di una soluzione immediata. Ecco perché mi farò promotrice di un tavolo tecnico tra Regione, Provincia, amministrazioni locali e tecnici per affrontare concretamente il problema legato agli allagamenti, per valutare ipotesi progettuali e l’adozione di provvedimenti utili a riconsegnare alle nostre città, in caso di maltempo, un livello di sicurezza adeguato, a partire da una seria analisi dello stato delle reti fognarie e delle condotte cittadine, dall’entroterra alla costa. La sicurezza e i disagi non possono essere solo tema di campagna elettorale o di bandiera politica".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Gruppo consiliare di minoranza del Comune di San Ginesio “San Ginesio in Movimento”.
"Il Sindaco Ciabocco nel comizio di chiusura della campagna elettorale affermò che la ricostruzione sarebbe avvenuta in modo automatico e che non bisognava preoccuparsi; ora pubblica sulla stampa un articolo dai toni forti, ma generici e con omissis e imprecisioni, che crea sicuramente grosso allarmismo fra i sanginesini. Il sindaco Ciabocco scrive anche in un documento ufficiale, visibile nel sito web istituzionale del Comune (Comune di San Ginesio a 2 anni dal sisma )“..che sono state ammesse a finanziamento le seguenti opere: nuovo polo scolastico, palazzo comunale, Pinacoteca Antica Scipione Gentili , Rsa; nessuno di questi ha ricevuto la copertura finanziaria.”Per riportare chiarezza e per informare correttamente riferiamo che i finanziamenti relativi al Palazzo Comunale (euro 2.590.000) e alla sede della Pinacoteca Antica Scipione Gentili (euro 177.200) sono inseriti nell’Ordinanza del Commissario n.56 del 10 maggio 2018 che ha avuto l’approvazione della Corte dei Conti, quindi gli importi indicati sono coperti finanziariamente e l’ente attuatore, che fino ad euro 5.000.000 è il comune, può iniziare a fare il percorso dal progetto alla realizzazione dell’opera: i finanziamenti sono certi ed hanno la relativa copertura finanziaria. Sempre nell’ordinanza n. 56 del 10 maggio 2108, ripetiamo registrata dalla Corte dei Conti, sono inseriti anche i finanziamenti di euro 3.000.000 per la Sede Unione Montana, di euro 650.000 per il recupero n.4 alloggi edilizia popolare (progetto presentato all’ufficio competente della Regione Marche) e di euro 2.068.816 per la sede dell’ex Rsa, ente attuatore Asur. La realizzazione del nuovo polo scolastico è di competenza della struttura commissariale che ha provveduto anche ad appaltare i relativi lavori per euro 11.000.000, non si possono avere dubbi sulla relativa copertura finanziaria, come scritto dal nostro sindaco.
Nelle casse del nostro comune sono a disposizione per la ricostruzione di edifici di proprietà comunale, anche euro 2.000.000, quale indennizzo della polizza assicurativa sui rischi sismici, sottoscritta dall’amministrazione comunale Scagnetti. Dopo fase dell’emergenza, gestita dall’amministrazione Scagnetti in collaborazione con le Istituzioni e con le varie associazioni di volontariato, si è passati a quella della messa in sicurezza con l’obiettivo di riaprire il centro storico e di salvare i beni culturali gravemente danneggiati dal sisma.
Non si possono dimenticare l’istallazione di nr. 38 S.A.E., consegnate nel mese di dicembre 2017, la riconversione di Villa Isabella a sede provvisoria degli Uffici Comunali (euro 250.000 Regione Marche), le delocalizzazioni di alcune attività produttive, con sede inagibile, le tante donazioni pervenute al nostro comune che permetteranno altresì la realizzazione di una struttura geodetica (euro 200.000), il cui iter è in avanzato stato, e la recente apertura nel centro storico di una bellissima struttura di comunità, adibita anche a chiesa, donata dalla Caritas. Per completare l’informazione ricordiamo che per la Chiesa Collegiata, gravemente danneggiata dal sisma , nel primo stralcio dei beni culturali cabina di regia del 10.08.2017, è stato inserito un contributo di euro 3.200.000. La situazione è sicuramente complicata, delicata e difficile, siamo all’inizio della fase della ricostruzione, ma più che scrivere sui giornali, gettando allarme e ulteriore preoccupazione fra la popolazione sanginesina, occorre tanto impegno e grande lavoro in sinergia con le istituzioni sovracomunali e con i loro uffici competenti. A livello locale c’è bisogno inoltre di condivisione e di solidarietà per affrontare e superare un evento così traumatico.Un pensiero e grande vicinanza ai tanti sanginesini costretti a vivere fuori della propria abitazione a causa del sisma. Invitiamo infine la nuova amministrazione a completare con celerità la procedura dovuta per il recupero della Pinacoteca Antica al fine di riportare “a casa”, in tempi brevi, le 32 opere d’arte che sono fuori San Ginesio dal 18 novembre 2016, quando vennero trasferite al museo civico di Osimo, accolte con grande generosità dall’Amministrazione comunale osimana. Nel bilancio di previsione 2018 è stata inserita anche la copertura finanziaria per la realizzazione di un nuovo allestimento della pinacoteca stessa, grazie alla generosa donazione, deliberata dal Magistrato delle Contrade di Siena. Sarebbe questo un grande segno di speranza per il nostro territorio".
Grande soddisfazione tra i partecipanti per l’incontro promosso dalla Lega al caffè dei Tigli di Cingoli.
Il coordinatore comunale Gian Marco Paparelli ha introdotto gli eletti senatore Giuliano Pazzaglini e onorevole Tullio Patassini. Presente anche il segretario provinciale del carroccio Letizia Marino. I temi affrontati dalla Lega hanno spaziato dal decreto terremoto alla sicurezza, dai disagi legati alla viabilità lungo il tratto Cingoli-Jesi al tema sanità-punto di primo intervento.
Presenti alcuni imprenditori edili alle quali domande, i neoeletti leghisti hanno espresso la volontà di semplificare la burocrazia legata alla ricostruzione post-sisma. Soddisfazione da parte del promotore Paparelli: “Riportando gli eletti nel nostro Comune, è stato dimostrato che la Lega mantienele promesse, come abbiamo sostenuto in campagna elettorale. Ci attende un autunno ricco di impegni”.
Dal Partito Comunista Italiano, Sezione intercomunale “E. Berlinguer” Matelica - Esanatoglia, riceviamo
Apprendiamo dagli organi di informazione che sono stati consegnati i lavori del secondo lotto della Pedemontana che riguarda il tratto Matelica - Castelraimondo.Abbiamo più volte espresso il nostro dissenso nei confronti di un’opera inutile, dannosa e devastante per il nostro territorio. Una strada a DUE corsie percorribile ad una velocità di 70/90 Km l’ora, dopo aver devastato la zona di sainale, dopo aver abbattuto oltre 240 querce secolari e sotterrato ettari e ettari di preziosi vigneti, e con oggettive prospettive che rimarrà un’altra incompiuta, perché un conto è consegnare i lavori, altra cosa è avere la liquidità necessaria.Il nostro partito ha più volte sostenuto la necessità di un ammodernamento dell’attuale collegamento Matelica - Castelraimondo, che comporterebbe enormi risparmi economici e ambientali.
Riteniamo altresì necessario che la cittadinanza sia consapevolmente informata sui pro e sui contro della realizzazione di un’opera così devastante. Proprio per questo, sin dal 16 luglio scorso, abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di promuovere una pubblica assemblea al fine di divulgare tutti gli aspetti tecnici inerenti al progetto.Purtroppo la maggioranza non solo non ha risposto alle nostre richieste (è bene ricordare che il PCI è parte integrante di questa maggioranaza pur non avendo incarichi istituzionali) ma apprendiamo oggi che è stata convocata una riunione per il 20 settembreper discutere anche della Pedemontana. Chiudiamo la stalla dopo che i buoi sono scappati.Silenzio assoluto a tutti i livelli dei 5* i quali hanno improntato la loro campagna elettorale anche sulla verifica dei costi/benefici per le grandi opere. Hanno il Ministro alle infrastrutture, hanno il Presidente della Commissione parlamentare alle infrastrutture, esprimono sindaci, consiglieri regionali e locali. Però.....silenzio assoluto.
90.000.000 (novanta milioni) di euro per il tratto di strada Matelica - Castelraimondo; ecco l’ urgente necessità di un confronto sui costi/benefici, altro che “un asse strategico anche per la ricostruzione post sisma” come affermato dal Presidente della Giunta regionale Ceriscioli, il quale ha anche detto che i lavori del 1° lotto Fabriano - Matelica è realizzato al 50%. Ma dove vive questo personaggio? Vada in cima alle Serre di Cerreto D’Esi e dia uno sguardo verso Matelica, forse si renderà conto delle baggianate che va dicendo.
Da Romina Pergolesi, consigliere regionale delle Marche del Movimento Cinque Stelle, riceviamo
Lo scorso venerdì ho partecipato al convegno "Ricostruire è ritornare" a Muccia, nel cratere sismico. Sono passati due anni ormai dalla prima tremenda scossa di terremoto che ha colpito il centro Italia. Ironia della sorte in quel momento stavo tornando da una visita fatta ad una signora che dal 1997 abitava ancora nella casetta di legno, e tante, troppe, sono le criticità rimaste irrisolte sotto alle macerie.Le responsabilità sono enormi, lo sappiamo, e mi auguro che una volta tanto in questa regione i responsabili paghino per gli errori ed i ritardi nella gestione dell’emergenza post terremoto. Ma per questo ci sono gli organi competenti, quello che è di mia competenza e che sto cercando di portare avanti da diverso tempo è la predisposizione di iniziative volte ad evitare che intere comunità scompaiano a causa di scelte politiche irresponsabili e sbagliate. Subito dopo le scosse sono andata a visitare molte delle zone coinvolte dal sisma, senza la necessità di apparire ogni volta con “comunicati-passerella”. Ho partecipato alla raccolta di beni di prima necessità. Mi sono trovata a passare giornate intere con gli sfollati deportati lungo i campeggi della costa: mi sono confrontata con le autorità comunali e ho seguito con attenzione le iniziative delle aziende locali.Assieme ai Consiglieri Comunali del MoVimento Cinque Stelle Macerata ed attivisti del territorio, abbiamo promosso il docufilm del noto giornalista Fulvio Grimaldi che, supportato dalla collaborazione della compagna Sandra Paganini, è riuscito a racchiudere in un video sconvolgente le testimonianze della disperazione, ma al tempo stesso della dignità, di quelle persone che dopo il sisma del cento Italia del 2016 hanno perso tutto. Il frutto di giornate intere di lavoro intenso, durante le quali abbiamo accompagnato personalmente i due professionisti nel cuore delle zone colpite, si è concretizzato con un tour promozionale organizzato in cooperazione con i nostri gruppi 5 Stelle locali delle altre province.Il nostro è un territorio sismico, lo sappiamo bene, e credo sia giunta l’ora di attivare un percorso partecipativo serio ed efficace, una piattaforma regionale permanente, dove condividere le esperienze passate e le competenze odierne per NON RIPETERE GLI STESSI ERRORI DEL SISMA DEL 2016 ed evitare che, forse tra dieci anni, quando le case saranno ricostruite non ci sarà più nessuno ad abitarle.È mia intenzione tornare su quei territori per continuare a raccogliere testimonianze dirette e raccontare le storie di questi eroi marchigiani che, malgrado tutto, resistono ancora: donne e uomini che non mollano e che chiedono solo di poter ritornare quanto prima nei loro cari territori!
I consiglieri comunali del gruppo "Un nuovo germoglio" di Morrovalle Francesco Acquaroli, Paola Pirro, Marco Morresi, Luca Cabascia e Rosita Platinetti hanno presentato una mozione per chiedere quale sia la strategia dell'amministrazione comunale in merito alle voci che si rincorrono su un possibile trasferimento del calzaturificio Galizio Torresi fuori da Morrovalle.
"Ogni persona o attività che lascia il territorio morrovallese è un impoverimento per tutta la Comunità. Quando sia la popolazione è in calo, sia molte attività sono costrette a spostare la loro produzione e/o attività in altri luoghi" scrivono i consiglieri di Un nuovo germoglio "questa situazione deve lanciare un campanello d'allarme a tutta l'Amministrazione che qualcosa non va. Ci sono importanti aziende che si sono già trasferite fuori dal territorio di Morrovalle. Se il noto Calzaturifico Galizio Torresi, secondo molti rumours di città non smentiti, abbia la necessità di trasferire la sua attività in altra sede più consona alla sua produzione e si rischia che ciò avvenga fuori da Morrovalle, occorre che la Giunta Comunale si muova immediatamente verso la proprietà ed il management del Calzaturificio in questione, per capire e cercare una soluzione buona sia per le esigenze del Privato sia per il Bene Pubblico Comunale. Ricordiamo che calzaturifici di tale livello per Morrovalle oltre che un fatto di prestigio, rivestono un'enorme importanza dal punto di vista socio-economico. Chiediamo quindi attraverso una mozione consiliare urgente, affinché la Maggioranza, ma il Consiglio Comunale, tutto si adoperino con lo scopo che per il territorio di Morrovalle non ci sia un ulteriore impoverimento, dopo che ormai da anni non è più una Città attrattiva, come lo era un tempo, per chi abbia voglia di investire".
Una risposta scritta al sindaco Gianluca Pasqui sulla messa in sicurezza del campanile del Duomo di Camerino. E' quanto chiedono in una interrogazione i consiglieri di minoranza Fabio Trojani, Andrea Caprodossi e Marco Fanelli.
Questo il testo dell'interrogazione:Dato atto che in data 26 ottobre 2017 il Sindaco inaugurò la riapertura di piazza Cavour, alla presenza della popolazione, e nel corso di una cerimonia pronunciò parole solenni salutando “l’inizio della riconquista del centro storico”;Considerato che:- pur non rivelandosi all’altezza delle aspettative auspicate, la riapertura della piazza Cavour ha consentito, nell’arco di sei mesi, a tante persone di benevolmente illudersi sul futuro del centro storico, godendo della possibilità di gettare uno sguardo speranzoso al di là di transenne che continuavano a impedire l’accesso a un centro storico gravemente danneggiato e quasi minimamente messo in sicurezza;- quella riapertura fece anche sì che qualche timido turista si avventurasse fino alla piazza e si rendesse così conto da solo di quello che significa avere un centro storico sigillato e senza reali imminenti speranze di riapertura;Preso atto che:- lo scorso 10 aprile, a seguito dell’ennesima scossa (registrata di 4,7 scala Richter), le condizioni statiche del campanile destro del duomo, già messo in sicurezza, si sono aggravate (secondo quanto dichiarato dal Sindaco);- codesta amministrazione comunale, da notizie acquisite dai sottoscritti, avrebbe ricevuto la segnalazione di tale aggravamento dai pari uffici della curia arcivescovile di Camerino;- circa quindici giorni dopo la scossa il Sindaco è stato costretto ad emettere una nuova ordinanza, ripristinando la “zona rossa” in via Venezian e in piazza Cavour;- da quel giorno, il Sindaco non ha ritenuto di dover pronunciare una sola parola circa lo stato di sicurezza pubblica della piazza, che, come noto, è materia che compete esclusivamente allo stesso;Considerato che:- sarebbe importantissimo che l’opinione pubblica fosse informata sia di cosa è realmente accaduto, sia delle prospettive di riapertura della piazza;- la transitabilità in via Venezian e in piazza Cavour, infatti, è assolutamente indispensabile come linea di penetrazione nel centro storico, anche nella prospettiva che quanto prima, una volta concluse le estenuanti messe in sicurezza dei luoghi interessati, possa attivarsi un senso di circolazione con percorso via Venezian – piazza Cavour – via Favorino – largo Pierbenedetti – via Ugo Betti – via Cisterna – porta Caterina Cybo – viale Leopardi, oppure in alternativa, dopo il primo tratto, largo Pierbenedetti - via Costanza Varano – via Morrotto – via Cesare Battisti. Tale linea di penetrazione consentirebbe anche la possibilità di poter restituire alla abitabilità alcuni appartamenti che non hanno subito i danni del sisma.Sulla base di quanto sopra, al fine di informare la cittadinanza, i sottoscritti consiglieri di minoranza interrogano il Sindaco al fine di conoscere:- quali sono state le cause reali che hanno comportato la chiusura di via Venezian e di piazza Cavour nel mese di aprile 2018;- quali sono i dettagli tecnici rilevati in loco circa la asserita aggravata pericolosità del campanile destro del duomo;- quali misure urgenti il comune intende adottare per l’eventuale – se necessaria – ulteriore messa in sicurezza del campanile destro del duomo;- i motivi per i quali il Sindaco non ha ritenuto di dover adottare nessuna decisione immediata, dopo il mese di aprile 2018, per il ripristino della situazione, con ritorno quanto meno allo stato dei luoghi come possibile dopo il 26 ottobre 2017;- i motivi per i quali il Sindaco, visto che vengono fatti comunicati stampa frequentissimi, abbia completamente omesso di riferire cosa è accaduto e quali sono le odierne intenzioni dell’amministrazione;- se codesta amministrazione ritiene utile, importante e urgente l’apertura di una linea di penetrazione del centro storico secondo gli itinerari sopra esposti;- nel caso in cui codesta amministrazione fosse di diverso avviso circa detti itinerari, vorrà il sindaco rendere noti quali sono i percorsi e le tempistiche per aprire una prima linea di penetrazione nel centro storico.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del Capogruppo Consiliare del M5S di Porto Recanati, Sauro Pigini
La scorsa settimana tramite un comunicato dell’Associazione ASTA abbiamo appreso della faciloneria con la quale, il Sindaco eletto, Mozzicafreddo non esita a privare i cittadini dei diritti costituzionalmente riconosciuti dall’art. 17 della Costituzione.
Oggi prendiamo atto che, per le deliberazioni relative all’Assestamento generale di Bilancio, la pluriassessora ai servizi finanziari, ricorre ad un nuovo sistema contabile: vale a dire quello dei numeri probabili.
Infatti, nella delibera n. 51 del Consiglio Comunale del 19-07-2018, nell’elenco delle spese di investimento, grazie all’avanzo accertato, nel bilancio 2018/2020 con vincolo di destinazione sono stati stanziati 9.760,00€ per lavori di adeguamento fontana ingresso SUD.
Bene! In risposta alla mia richiesta di accesso agli atti, intesa ad ottenere la copia di tutti i documenti relativi al suddetto stanziamento, il Segretario Generale del Comune di Porto Recanati, con protocollo n. 0027214 del 20-08-2018 mi ha comunicato: “che, ad oggi, l’intervento da Lei evidenziato, seppur debitamente e compiutamente programmato ed oggetto della 5° destinazione dell’avanzo di Amministrazione (atto di C.C. n 51 del 31/7 u.s.), non è stato, tuttavia, ancora progettato. Si può ragionevolmente, prevedere che la progettazione ed il computo metrico estimativo dell’opera sarà ultimata dall’U.T.C. entro pochi giorni".
Quindi si postano in bilancio esattamente 9.760,00€, per un’opera di cui non esiste, ancora, neanche il computo metrico estimativo!
Salvo ulteriori e più approfondite verifiche, su quella che è una delle opere pubbliche realizzate da un’amministrazione di indubbio spessore politico/amministrativo, per il momento non ci resta che prendere atto anche di questo innovativo modo di formulare un bilancio: i numeri probabili.
Presto, siamo fiduciosi, ci sarà anche il numero Jolly!
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma della deputata del Movimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni
“E’ un segnale confortante e soddisfacente la consegna a “Dirpa 2 Scarl” (Astaldi Spa) dei lavori del secondo lotto della Pedemontana delle Marche tra Castelraimondo e Matelica per una nuova viabilità che si snoderà per 8,4 km.
Si tratta di un nuovo impulso importante per arrivare in tempi brevi – fine lavori prevista tra 36 mesi - a decongestionare il traffico nell’arco dell’area montana dell’alto maceratese. Ora nei prossimi mesi l’urgenza più impellente è la ripresa dei lavori nel tratto tra Fabriano e Serra San Quirico, il cui stop crea disagi davvero notevoli sull’arteria principale che collega Ancona con l’interno e con l’Umbria.
Insieme ai vertici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lavoreremo e faremo di tutto per sbloccare la situazione”.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma dei Consiglieri regionali di Forza Italia, Jessica Marcozzi e Piero Celani
Attenzione, con il blocco dei fondi del bando Periferie, il Governo, dopo il terremoto, rischia di dimenticare ancora una volta le Marche. Quei fondi, infatti, pari a circa 50 milioni di euro, rappresentano non solo una risorsa per la sicurezza ma anche per il rilancio economico delle Marche. Per questi motivi abbiamo votato favorevolmente sulla mozione consiliare che impegna l'Amministrazione regionale a mobilitarsi per il loro ripristino.
Siamo pronti a schierarci al fianco dei Sindaci, e in tutte le sedi istituzionali, per bloccare una norma già approvata in Senato. Alcuni Comuni che dovevano ricevere i fondi bloccati da un emendamento al Milleproroghe, hanno già dei progetti definiti. Se quei fondi non dovessero arrivare il Governo dimostrerebbe ancora una volta di aver perso di vista un territorio importante e in difficoltà come sono le Marche, regione che da quei 50 milioni potrebbe avere una spinta molto forte non solo in termini di riqualificazione urbanistica e di sicurezza (tema fra l'altro cavalcato anche da chi oggi governa) ma anche economici con il riavvio di molte attività commerciali e non. Molti degli interventi programmati, infatti, prevedono anche nuove infrastrutture da cui deriverebbe un impulso all'attrattività economica dei territori.
Francamente non si comprende come Partiti che si dicono attenti ai territori poi possano commettere simili errori. Così si penalizza un'intera regione che invece ha bisogno proprio di attenzione e fondi per la modernizzazione infrastrutturale, a partire dalle periferie e dalla rete di collegamento viario.
Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Pietro Tapanelli
Tramite l’ultimo numero de l’Appenino Camerte, il nostro sindaco ha dato la disponibilità. Ha confermato che sarà a disposizione della città per dare continuità al processo di ricostruzione. Ora, a prescindere dal fatto che il processo di ricostruzione non è ancora iniziato ed è quindi difficile dargli continuità, visto che senza la deprecabile donazione (non nel principio, ma in quanto sostituta del finanziamento pubblico) non si sarebbe realizzata neanche una sola opera pubblica, mi sento di condividere e sponsorizzare pubblicamente l’impegno civico del sindaco. Come consigliere comunale, infatti, non posso che rallegrarmi del fatto che, in questa babele politica, ci sia ancora qualcuno con la volontà di mettersi in gioco, a disposizione della sua comunità. Ci sto anche io e do pubblicamente la mia disponibilità. Per un ulteriore quinquennio, tuttavia né da consigliere né da sindaco, mi impegnerò ancora per la mia città. Metto a disposizione le mie conoscenze e competenze per una unica, sinergica, lista civica.
Trovo ridicolo, oltre che inutile, scendere in campo, nella contesa elettorale, in una situazione come quella attuale. Per chi non se ne fosse accorto, Camerino è in fin di vita. Dire il contrario significa mistificare la realtà oppure essere poco lucidi perché ancora traumatizzati dal sisma. Io, fortunatamente, ho il privilegio di avere vissuto un trauma molto minore rispetto a chi ha perso casa e lavoro e quindi posso fregiarmi del titolo di “lucido”. Pertanto voglio lanciare la proposta: unire le forze, tutte, politiche e civiche, per un’unica lista che sintetizzi le anime della nostra città.
Per fare questo, però, occorre che tutti, compresi il sottoscritto e il sindaco, facciano un passo indietro, dando esempio e disponibilità a lavorare dietro le quinte. “Uniti per Camerino” potrebbe essere il nome della prossima lista unica civica. L’occasione è irripetibile e, oserei dire, rappresenta l’ultima spiaggia per il nostro territorio. Un passo indietro per il bene di Camerino. Un passo indietro per raggiungere la sintesi di tutti. Un passo indietro per una squadra nuova che non dia continuità, ma un deciso strappo. Una squadra senza tessere elettorali, ma con tanta voglia di lavorare e che azzeri campanilismi sciocchi e litigi da bar. Camerino lo merita. I camerinesi lo meritano.
Propongo quindi al sindaco, in qualità di primo cittadino, la convocazione degli Stati generali di Camerino: un’assemblea pubblica, permanente, che raccolga le idee di tutti per definire il prossimo programma elettorale di un’unica lista civica ecumenica ed i suoi componenti. Altrimenti ci troveremo, tra qualche settimana, ad assistere ai soliti teatrini preelettorali che partoriranno le più altisonanti ed irrealizzabili promesse di ricostruzione post sisma. Della serie… chi la spara più grossa.
Giovedì 30 agosto, i neoeletti esponenti leghisti di Camera e Senato, l'onorevole Tullio Patassini (Gruppo Lega - Camera dei Deputati) e il senatore Giuliano Pazzaglini (Gruppo Lega - Senato della Repubblica), incontreranno i cittadini di Cingoli presso il Gran Caffè dei Tigli (Borgo Paolo Danti), alle ore 18:30.
L’evento organizzato dal coordinamento cittadino della Lega e dal responsabile Gian Marco Paparelli, verterà sulle attività politiche che vedono coinvolto, il partito di Matteo Salvini a livello nazionale. Verranno inoltre illustrate le attività organizzate dalla Lega sul territorio, nei prossimi mesi. Seguirá un aperitivo conviviale.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del Capogruppo di Forza Italia del Comune di Macerata, Riccardo Sacchi
Forse aveva ragione Repubblica, ma solo nel titolo: “Macerata, laboratorio della paura”, perché, confessiamolo, abbiamo paura di andare a sbattere contro un muro d’inefficienza, di mancata programmazione, di incapacità di progettare il futuro, da una vuota retorica che cerca di far passare come atti amministrativi quelli che in realtà sono solo slogan, rendendo inagibili i pochi spazi di confronto e di democrazia. Niente di nuovo se si considera che le cosiddette “politiche culturali” e “sociali” sono divenute solo un modo per dispensare oboli agli “amici”, nonostante i numerosi fallimenti che la cronaca ha drammaticamente dimostrato. La “paura” sorge perché Macerata assomiglia a un autobus lanciato a tutta velocità sulla strada del declino, guidato da un Sindaco e da un pd ai quali gli eventi hanno ritirato la patente.
La Giunta è “contro” la città: lo hanno dimostrato le offese di razzismo, di fascismo che sono piovute sui maceratesi che in realtà chiedevano soltanto sicurezza e legalità, lo ha dimostrato l’assenza di pietà per una vittima innocente barbaramente straziata, lo dimostra ogni giorno l‘indifferenza totale di fronte al disastro del terremoto e la sordità ad ogni istanza e critica. Sì: Macerata è un laboratorio della paura perché c’è un grave deficit di trasparenza, e la città attende ancora giustizia. Allora è giunto il momento di porre al Sindaco domande su dieci temi cruciali per la ricerca della verità che in una democrazia è ossigeno.
1. Sicurezza e immigrazione – Il Sindaco ha sempre dichiarato che i programmi di accoglienza a Macerata sono “adeguati”. Vorremmo sapere allora perché ha attivato la clausola di salvaguardia. Vorremmo sapere anche se ha affidato al Gus (gruppo umana solidarietà) la gestione dei progetti Sprar avendo già la consapevolezza che il numero dei migranti accolti a Macerata era eccessivo. Vorremmo anche sapere dal Sindaco se era a conoscenza, quando ha affidato gli incarichi al Gus, della pendenza del procedimento penale per questioni fiscali istruito dalla Guardia di Finanza - peraltro premiata con solenne encomio dal Prefetto proprio per questa indagine - a carico del medesimo Gus, e se non ritenga che questo infici il necessario rapporto fiduciario tra Comune e esecutore dei progetti Sprar. C’è inoltre da chiarire se il rapporto con cui il Gus indicava Innocent Oseghale (attualmente detenuto e accusato del brutale assassinio di Pamela Mastropietro) quale soggetto non idoneo ad usufruire del programma Sprar sia arrivato prima o dopo il delitto e, se giunto prima del delitto, perché il Comune non ha segnalato Oseghale alle competenti autorità, e se ha poi provveduto a sospendere il contributo al Gus per il medesimo. In termini di sicurezza vorremo sapere se il Sindaco conferma il giudizio espresso a più riprese per cui a Macerata non vi sarebbe un problema “droga”, e come questa sua affermazione si concili con i dati forniti da Questura e Carabinieri, che segnalano negli ultimi mesi un aumento esponenziale degli arresti e dei sequestri di stupefacenti. Per anni si è negato che i giardini Diaz e il parco di Fontescodella fossero divenuti luogo di spaccio e ritrovo di immigrati pericolosi, poi le meritorie azioni delle forze dell’ordine hanno dimostrato che i nostri allarmi erano più che fondati. Perché il Sindaco non chiede scusa per gli errori compiuti?
2. Cultura – Vorremmo sapere perché, dopo la sonora sconfitta di “Macerata Capitale della cultura” non v’è stata nessuna valutazione critica circa i progetti presentati. Vorremo capire se i progetti per Macerata capitale della cultura siano stati regolarmente appaltati, con quale procedura e sulla base di quali criteri siano stati scelti. Comunque, è abbastanza singolare che, insistendo sul territorio comunale una delle più prestigiose Università d’Italia e l’Accademia di Belle Arti, e in quello provinciale uno dei più antichi atenei, né Unimc né Unicam, ne l’Accademia siano state minimamente coinvolte nel progetto. Vorremo sapere perché.
3. Rapporti con l’Università di Macerata- Le accuse del rettore, Prof. Francesco Adornato, sono state circostanziate: “poca considerazione e ostilità politica verso l’Università”. Vorremmo sapere dal Sindaco se e come pensa di ricucire i rapporti con l’Università. La lista delle inadempienze e degli interrogativi è lunghissima: dalle piscine mancate all’ex Upim, cosa intendono fare Sindaco e pd per rendere la città degna di ospitare la prestigiosa Università?
4. La piscine e i presunti conflitti d’interesse – Ennesimo episodio della stucchevole telenovela. Abbiamo appreso che starebbe per chiudersi il contenzioso. Poiché la questione ha comportato spese per milioni di euro a carico della collettività, vorremmo conoscere nel dettaglio i termini e le condizioni dell’accordo con la Fontescodella Spa. Inoltre, poiché in passato si è parlato di presunte sovrapposizioni di ruoli e funzioni nella vicenda, chiediamo approfondite spiegazioni anche su questo aspetto, tali da fugare dubbi e consentire a noi e alla città una complessiva lettura più serena.
5. Politica urbanistica – Il Sindaco aveva promesso discontinuità. Invece sembra che nell’ultimo scorcio della sua sindacatura si stia tornando ad antichi standards. Non sappiamo se sia questione di onorare impegni, ma assistiamo a solenni promesse di restauri di antiche fonti che non avvengono, mentre si consente di costruire ville a loro ridosso; si dice di voler sostenere il commercio e poi si avviano mega strutture commerciali. Vorremo capire dove risiede in tutto ciò l’interesse pubblico e se, ad esempio, il progetto del nuovo centro fiere è supportato da uno studio di marketing e sulla viabilità, da una qualificazione della ricettività, da una specializzazione dell’eventuale polo espositivo. Insomma, più che i metri cubi ci preoccupa che quella possa costituire una “fiera delle vanità”.
6. La crisi del centro storico – Vorremo capire perché il Sindaco ha deciso di mortificare il centro storico. Quale riflesso pavloviano lo ha mosso, per quale antico rancore ha deciso di deturpare l’identità di Macerata. Forse da ragazzino non amava le vasche per il Corso? Forse ha sofferto una pena d’amore sotto alla torre civica e per vendetta ha dotato la città di uno Swatch (trattasi di orologio di plastica) da Guinness dei primati? Scherzi a parte, l’atteggiamento di questa Giunta può spiegarsi solo con un malanimo nei confronti del centro della città, dove nulla si è fatto per il commercio e per la residenzialità. Il Sindaco aveva promesso una fase sperimentale e poi una riflessione. Sarà ora di farla? E ancora, sappiamo bene che l’acquisto del Park-Sì non si giustifica né in termini di bilancio, né in termini di efficienza. Quali spiegazioni?
7. Il terremoto, le scuole, la ricostruzione – A parte i soliti ritardi, la realizzazione del polo scolastico alle ex casermette si inserisce nella logica di stravolgimento urbanistico della città. Vorremo capire se accettare finanziamenti dal Qatar sia politicamente ed eticamente corretto. Vorremmo capire se quelle scuole si faranno, o se sarà il bis del polo natatorio. Vorremmo sapere perché, pur esistendo un vincolo di prg dell’area che può essere destinata solo a opere pubbliche, nel progetto è compresa anche la realizzazione di un supermercato, ma soprattutto vorremmo sapere perché il Sindaco ha svenduto il complesso della Mestica che è una delle testimonianze storiche più antiche della città. A questo punto urge chiarezza sugli interventi post terremoto: il Convitto sarà restaurato? Se si, quando? Cosa ne sarà del complesso dei Salesiani? E’ intollerabile il silenzio tombale che il Comune ha fatto scendere sulla ricostruzione, mentre continua a vessare con elevatissime richieste di sanatorie i cittadini che tentano di restaurare loro case.
8. La viabilità e le opere annunciate – Siamo ancora in attesa di sapere se per la Mattei-La Pieve ci sono i fondi, dove sono i progetti, quali sono concretamente i tempi di realizzazione. Vorremmo sapere se dall’apertura della Quadrilatero sia stato condotto uno studio sul cambiamento di flusso per Macerata, e come il Comune intenda realizzare “attrattori” per far diventare un effetttivo vantaggio il percorso veloce da Foligno a Civitanova. Vorremmo sapere anche se esiste o se è allo studio un piano di potenziamento dei collegamenti su rotaia e quali strategie si intende adottare per il trasporto pubblico e per la modalità sostenibile, anche in considerazione del futuro e molto incerto polo scolastico, dell’incerto ospedale, dell’ormai mitico polo natatorio, del fantomatico Centro-Fiere.
9. Il nuovo ospedale – E’ ormai evidente che c’è stata quanto meno una sottovalutazione del rischio ambientale riguardo all’area dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale. E’ tempo che Carancini e il pd forniscano approfonditi chiarimenti su un tema fondamentale per la città e per il suo territorio.
10. Il declino permanente effettivo - Vorremmo capire se il Sindaco ha un’idea di città: qual è la vocazione economica di Macerata, quale il suo concreto progetto di sviluppo? Difatti si ha l’impressione di trovarsi davanti a “saldi di fine stagione”: annunci di progetti che non vedono la luce per nascondere una bassa macelleria urbanistica, distruzione sistematica dei ceti produttivi, continua perdita di valore, dalla fuga della Lube alle problematiche della Maceratese, perdite di valore immobiliare, perdita di centralità, senza nessuna prospettiva, e la drammatica rottura dei rapporti con l’Università ne costituisce la manifestazione più evidente. Gradiremmo che il Sindaco, e più di lui il Pd che dovrà necessariamente “archiviarlo”, rispondessero a questa domanda: quali sono il futuro e la vocazione di Macerata, ora che ha perduto l’autorevolezza di capoluogo?Confidiamo che il Sindaco dopo le ferie troverà il modo di meditare sui quesiti posti e saprà fornire adeguate risposte, non solo al Consiglio, ma soprattutto alla città. Riccardo Sacchi – Capogruppo Forza Italia-Comune di Macerata
Da Patrizia Terzoni, deputata del Movimento 5 Stelle, riceviamo e pubblichiamo
Sgombriamo il campo da ogni equivoco: il M5s resta fermamente contrario agli inceneritori, e per questo motivo ritiene apprezzabile lo sforzo compiuto dalla Regione Marche per arrivare a una legge che possa definitivamente superarli. C’è però un problema: il testo in questione va contro una legge nazionale, lo “Sblocca Italia”, che noi abbiamo avversato su tutta la linea e che non vediamo l’ora di modificare.
Siamo lieti di sapere che una giunta regionale a guida Pd voglia andare nella direzione opposta rispetto a una legge scriteriata come lo Sblocca Italia scritta e voluta proprio dai governi a trazione “Dem” degli ultimi anni, ma il legislatore ha il dovere di far rispettare la Carta Costituzionale, perciò impugnare una legge regionale che va contro la normativa nazionale è semplicemente un atto dovuto. E non una decisione politica “punitiva”, come in molti pensano.
Visto che l’addio agli inceneritori è ora desiderio dominante, nel futuro prossimo potremo lavorare sicuramente per inaugurare una nuova stagione per ciò che riguarda il ciclo dei rifiuti. Le polemiche non servono a nulla.
Invitati da Augusto Ciampechini si sono riuniti a Porto Potenza Picena i "cattolici impegnati in politica" della provincia di Macerata. Alla cena é stato presente anche l'On. Tullio Patassini, da sempre nel gruppo trasversale che raccoglie "cattolici impegnati" provenienti da tutti i partiti del c-dx maceratese. Da Macerata, oltre all'affezionato M. Orioli, presenti anche F. D'Alessandro, Livi e Capitani. Folta la delegazione dei sangiustesi con Elisei, Pompei e A. Lattanzi. Da Tolentino: Ceselli, Tatò e Crocenzi. Da Recanati: M.Paoletti. Da Treia: F. Prioglio. Da Civitanova M.: V.Taffoni. Da P.to Potenza Picena: S.Pantanetti. Da Morrovalle: Zuffati e Benedetti. Alla cena si sono toccati temi di politica sia a carattere nazionale che a livello locale.
Via libera a maggioranza dal consiglio regionale delle Marche ad una proposta di legge che aggiorna la normativa regionale sui vaccini: l'atto è passato a larga maggioranza, 20 voti a favore, sei contrari (Lega e M5s).
L'accesso ai servizi per l'infanzia (0-3 anni), di competenza della Regione, viene subordinato all'obbligo vaccinale previsto dalle legge Lorenzi e ai coordinatori dei servizi è demandato il compito di verificare il rispetto dell'obbligatorietà.
"La legge regionale nasce - secondo il relatore di maggioranza Fabrizio Volpini (Pd) - di fronte al 'limbo' in attesa delle scelte del Governo in tema di obbligatorietà dei vaccini. Un anno dopo l'entrata in vigore della legge Lorenzin - ha aggiunto - le coperture vaccinali (obbligatorie e consigliate), stanno salendo. Interrompere questo trend positivo è antiscientifico e forse pericoloso".
(Ansa)