Tragedia famiglia Canullo, Ciccioli: "Taccia chi ha sulla coscienza Pamela Mastropietro"
“Chi ha sulla propria coscienza la morte di Pamela Mastropietro è bene che taccia, che non si arroghi alcun diritto di spiegare, con argomentazioni risibili, il dramma della solitudine verificatosi nella villetta a Borgo Santa Croce a Macerata”.
Questo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche Carlo Ciccioli sul tragico rinvenimento dei corpi senza vita, a distanza di alcuni mesi, di Eros Canullo, sua moglie Maria Angela Moretti e il figlio Alessandro. Un intervento a difesa della vicesindaco di Macerata Francesca D'Alessandro, investita dalle polemiche nella giornata di ieri dopo aver dichiarato di essere venuta a conoscenza della situazione in cui versava la famiglia Canullo lo scorso maggio (leggi qui).
“Come si dice in ambito giudiziario - aggiunge Ciccioli -, parlo come persona informata sui fatti forte dei miei oltre 40 anni di attività professionale di medico psichiatra che mi consentono di contrastare in qualsiasi modo e forma, il parallelismo fra una tragedia avvenuta per cause naturali, anche se non ha certamente funzionato il settore dei Servizi sociali comunale, eredità del sindaco Carancini, e la morte cosiddetta “attiva” di Pamela Mastropietro, morte atroce figlia di tutti coloro che, girandosi dall’altra parte, non hanno adeguatamente contrastato lo spaccio di sostanze stupefacenti soprattutto di immigrati extracomunitari. Vergognatevi”.
"Ci sono differenze abissali dal punto di vista medico fra questi due episodi che hanno fatto balzare Macerata agli onori della cronaca nazionale. La mancanza di una politica nel campo della Sicurezza e dei Servizi sociali che, con il centrosinistra alla guida della città di Macerata, in pratica non è mai stata all’altezza del giro di droga che è presente in città. Contro, il dramma della solitudine di una famiglia provata dall’incidente del figlio e con l’inesorabile avanzamento del tempo, alla quale – questo sì, colpevolmente – non si è data la meritoria attenzione da parte dei Servizi".
"Questo l’unico punto di contatto che vi è fra le due vicende, null’altro. Prego chiunque non abbia la mia stessa esperienza medico-professionale – conclude Carlo Ciccioli – di astenersi da qualsiasi parallelismo e, finalmente, ci si faccia un sano e salutare esame di coscienza”.
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