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Tragedia famiglia Canullo, Miliozzi chiede commissione d'indagine: "La vicesindaco sapeva e non ha fatto nulla"

Tragedia famiglia Canullo, Miliozzi chiede commissione d'indagine: "La vicesindaco sapeva e non ha fatto nulla"

"Le dichiarazioni dell'assessore ai servizi sociali sono inaccettabili. Dice di aver saputo a maggio di questa situazione, di un uomo di 80 anni che da solo deve occuparsi della moglie allettata per un ictus e del figlio disabile per colpa di un tragico incidente stradale. In questi quattro mesi, nonostante sapesse, l'assessore ai servizi sociali non ha fatto nulla, "ha segnalato" come farebbe il più sbadato dei cittadini, senza occuparsi di un caso così grave, come è tenuto a fare anche il peggiore dei politici".

È quanto sostiene David Miliozzi, capogruppo in Consiglio Comunale di "Macerata Insieme", commentando le affermazioni della vicesindaco di Macerata Francesca D'Alessandro dopo il tragico ritrovamento dei corpi senza vita della famiglia Canullo, avvenuto due giorni fa, nella villetta in cui vivevano. 

La vicesindaco, infatti, ha rilevato di essere venuta a conoscenza - tramite un cittadino - della situazione in cui si trovava la famiglia Canullo lo scorso maggio e di aver poi segnalato il caso ai servizi sociali. A seguito del mancato aiuto pervenuto ai coniugi Eros Canullo e Maria Angela Moretti e al figlio Alessandro, la stessa D'Alessandro ha annunciato di aver avviato un'indagine interna agli uffici comunali. 

"In sostanza l'assessora se ne è fregata - aggiunge Miliozzi -, si è occupata di qualcos'altro (meglio che stiamo zitti), abbandonando un'intera famiglia nella solitudine più disperata. Oggi che si rende conto della gravità della sua inazione, che fa l'assessore e vicesindaco D'Alessandro? Si scusa con la città? Si dimette? No, decide vigliaccamente di scaricare le responsabilità su suoi uffici. Persone con cui lavora ogni giorno, gomito a gomito".

"Questo è il livello della politica nella nostra città, ce ne vergogniamo. E chiediamo una commissione di indagine dove emergano chiaramente le responsabilità per questa tragedia che forse poteva essere evitata" conclude David Miliozzi. 

Anche il Partico Democratico di Macerata è fortemente critico per l'operato di Francesca D'Alessandro, definendo il suo un intervento "scomposto e gravemente inopportuno. Una excusatio non petita, un'autoaccusa per non aver, dalla presunta segnalazione avvenuta, saputo farsi carico di una condizione tanto straordinaria e difficile".

"Era facile in passato giudicare dal pulpito, mettendo alla gogna gli amministratori e in cattiva luce tutta la città con ricadute su tutti, da parte anche di esponenti che ora amministrano e non sanno fare di meglio che prendersela con gli uffici - aggiungono dal Pd -. Il caso disperante della famiglia isolata e dimenticata nella villetta della nostra città scuote le coscienze di una piccola comunità come la nostra perché ci illudiamo, forse, di essere ancora diversi dal resto del mondo. Più solidali, più vicini, più umani? Invece anche nella nostra città negli ultimi anni abbiamo dovuto affrontare più volte le conseguenze di una vita forsennata che non di rado perde di vista il suo scopo principale, una vita buona e umana".

"Eppure, tutto è successo lo stesso in uno dei quartieri più popolosi e attenti, con una rete spontanea di sguardo discreto ma attento sugli anziani che può essere presa ad esempio, con una diffusa presenza di esercizi commerciali e attività varie che crea scambio dinamico di informazioni e di vita durante la giornata" concludono dal Partito Democratico di Macerata.

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