Tolentino, questione termovalorizzatore: volano gli stracci tra Sclavi e Pezzanesi
"Uno che vanta oltre al titolo di infermiere di lungo corso, lauree a seguito di master, titoli ed onorificenze di ogni tipo, spille e spilloni sulla giacca, potrebbe convincere il popolo che potrebbe esprimere un parere autorevole anche sulla materia rifiuti, ma purtroppo non è così".
Così, in una dura replica, il primo cittadino di Tolentino Giuseppe Pezzanesi controbatte al candidato sindaco del terzo polo civico Mauro Sclavi, sulla questione del termovalorizzatore.
Proprio Sclavi, infatti, in una nota aveva espresso - nei giorni scorsi - la sua forte contrarietà al progetto sottolineando come si contrapponesse "con il protocollo di Kyoto" e come in Europa si stia "già abbandonando la termovalorizzazione".
"Il termovalorizzatore presenta un grande limite che non può essere trascurato - ha aggiunto Sclavi -: l’emissione di diossine nell’atmosfera, provocando gravi danni alla salute delle persone che vivono in prossimità di questi impianti". "Inoltre le diossine filtrano anche nel terreno, inquinando le falde acquifere ed il cibo che mangiamo tutti i giorni", ha rimarcato.
Secondo il candidato sindaco del terzo polo civico "percorrere la strada indicata da Pezzanesi riporterà il nostro territorio indietro di 40 anni". "Le alternative a questi impianti esistono", ha ricordato Sclavi.
Posizione di segno totalmente opposto è quella del sindaco uscente di Tolentino. "Le nazioni più evolute ricorrono da più di un decennio a queste soluzioni", afferma Pezzanesi, "Sclavi dice che in Danimarca i termovalorizzatori sono ormai banditi, ma non sa che l'unico termovalorizzatore che verrà tolto sarà sostituito, dopo 40 anni, da uno nuovo ancora più tecnologico".
"In Europa i termovalorizzatori sono nei quartieri e nelle Città, vedasi ad esempio Vienna e, appunto, Copenaghen", rimarca Pezzanesi, che invita a non "mischiare gli gnocchi con i fichi secchi, paragonando la termovalorizzazione di ultima generazione al Tempio Crematorio".
Il sindaco uscente di Tolentino conclude con un duro attacco a Sclavi: "Per raggiungere la carica di sindaco farebbe qualsiasi cosa, il fine non giustifica i mezzi. Mette insieme il diavolo e l'acqua santa pur di avere una chance di riuscire nel suo intento, reclutando anche i Comunisti italiani, con falce e martello. Questi ultimi fanno manifesti di sostegno ma non si capisce bene il perché, non compaiono nei simboli di sostegno nella propaganda elettorale".
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