Marche in arancione, Acquaroli non ci sta: "Classificazione a colori va superata"
"Mi è molto dispiaciuto avervi annunciato il passaggio della nostra regione in zona arancione. Anche se, come avevo detto, era prevedibile, sicuramente i numeri in questo momento ci dicono che a fronte di migliaia di positivi giornalieri, gli accessi nelle strutture ospedaliere sono assolutamente sotto controllo. Tant’è che se nei primi giorni di questo anno il passaggio in zona arancione sembrava imminente, esso avverrà solo da lunedì prossimo, nel pieno del mese di febbraio". A scriverlo, in una nota condivisa su Facebook, è il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
"Pensate che i dati che ieri ci hanno portato in zona arancione sono il 21,1% di ricoveri in terapia intensiva (54 ricoveri su 256 posti letto) e del 32,9% in area medica (338 ricoveri su 1027 posti letto). Già con i dati di oggi abbiamo il 20,3% in terapia intensiva (52 ricoveri), e il 31,7% in area medica (325 ricoveri)" ha puntualizzato il governatore. "Proprio in virtù di questo andamento - prosegue -, con la Conferenza delle Regioni avevamo chiesto al Governo il superamento della classificazione a colori e almeno di non conteggiare tra i pazienti ricoverati Covid, coloro che sono ricoverati per altre patologie e positivi. Purtroppo il Governo non ha voluto dare seguito alle nostre richieste, continuando su questo schema".
"Rispetto a queste ordinanze del Ministero, le Regioni non possono fare nulla, ma ritengo che sia fondamentale in questa fase non continuare nella direzione intrapresa, che rischia di dare un messaggio sbagliato e provocare danni sociali ed economici ingentissimi - aggiunge Acquaroli -, in un contesto già fortemente provato dai rincari energetici e delle materie prime. Sarebbe invece importante in questo momento dare un messaggio positivo".
"Se la prudenza e la cautela devono sempre restare al centro dei nostri comportamenti, sicuramente però sarebbe importante andare incontro a questa fase con uno spirito diverso, anche in virtù della campagna vaccinale e di tutte le altre numerose iniziative messe in campo, che dovrebbero accrescere la nostra consapevolezza e dovrebbero rassicurare la popolazione. Il passaggio in zona arancione, che per tanti non avrà alcun tipo di conseguenze, è però letto in maniera negativa e soprattutto non viene compreso" ammonisce il presidente della Regione Marche.
"Il rischio che si corre è quello di creare proprio una distanza tra le istituzioni e chi ha sempre collaborato in queste fasi complicate e difficili, che vorrebbe essere tranquillizzato rispetto all’andamento della pandemia in questa fase. Spero davvero che il Governo ripensi quanto prima a queste misure" conclude Francesco Acquaroli.
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