Leo Bollettini, candidato Lega alle Europee: "Flat Tax unica soluzione per l’economia"
Leo Bollettini, candidato della Lega alle prossime Elezioni Europee in programma per il 26 maggio, indica la Flat Tax al 15% come unica soluzione possibile per rilanciare l'economia italiana. Ecco il comunicato stampa integrale a sua firma:
"Sulla Flat Tax si è detto di tutto e di più, raramente però qualcosa di davvero attinente alla proposta di Flat Tax al 15% della Lega. Spesso si è fatta confusione o si sono dette volutamente cose non vere o inappropriate. Per questo, per approfondire l’argomento, mi sono confrontato direttamente con il suo ideatore, il Senatore Armando Siri. Il 1° gennaio 2019 è entrata in vigore la prima fase della Flat Tax al 15%, per le partite IVA e i professionisti con redditi fino a 65.000 euro.
La seconda fase entrerà in vigore nel 2020 e riguarderà le famiglie fiscali fino a 50.000 euro di reddito lordo e coinvolgerà principalmente i redditi da lavoro dipendente. Ma come funziona la Flat Tax al 15%? Come è possibile riuscire ad applicare una aliquota così bassa rispetto alle aliquote attuali? Semplicemente, non è possibile confrontare direttamente un sistema come quello attuale, basato su 5 aliquote progressive, scaglioni di reddito e un insieme di grandi detrazioni, con il sistema Flat Tax al 15%, basato invece su un’unica aliquota al 15% da calcolare sul reddito imponibile e un sistema di deduzioni legato sia al reddito che alla composizione del nucleo familiare.
Il confronto deve essere fatto solo sull’ammontare delle tasse da pagare, alla fine dei conteggi. E facendo questi conti il sistema fiscale attuale riserva delle sorprese. Facciamo un esempio: una famiglia monoreddito da lavoro dipendente composta da marito, moglie e due figli, praticamente, grazie alle detrazioni previste per lavoro dipendente e per i familiari a carico, non paga alcuna tassa fino al reddito di circa 16.000 euro lordi. Oltre tale reddito inizia a pagare con un’aliquota reale effettiva che parte dallo 0% e arriva al 15% per redditi lordi di 25.000 euro.
In barba alle aliquote nominali del 23% e del 27%. Con il sistema Flat Tax al 15% il ragionamento è differente. Si parte, mantenendo lo stesso caso, dal reddito lordo di 25.000 euro, si applicano le deduzioni previste, si ottiene il reddito imponibile e su quest’ultimo si applica il 15% di tassazione. Ovviamente la percentuale reale di tassazione, riferita al reddito lordo, sarà molto inferiore e dipenderà da caso a caso.
Questo garantisce una progressività dell’imposta, come richiesto dalla Costituzione, non solo in relazione al reddito ma anche alla composizione familiare, con una profonda equità sociale. La Fase II della Flat Tax al 15% riguarderà 28 milioni di famiglie per un totale di 35 milioni di contribuenti e lascerà nelle tasche degli italiani 13 miliardi di euro, soldi che le famiglie potranno utilizzare per i loro bisogni.
Questo avrà un duplice effetto: migliorare la qualità della vita di milioni di persone e rimettere in moto l’economia. Negli ultimi anni la nostra economia soffre soprattutto per il calo della domanda interna. Con la Fase II della Flat Tax al 15% la domanda interna ripartirà, le aziende produrranno di più, si creeranno posti di lavoro, il PIL crescerà e le entrate fiscali aumenteranno. Si chiama circolo virtuoso.
Lo sa bene l’Ungheria, che grazie all’introduzione della Flat Tax al 15% ha visto crescere le entrate fiscali, diminuire l’evasione, aumentare sensibilmente il PIL e l’occupazione. Grazie anche alle molte aziende italiane che si sono trasferite in Ungheria e nella vicina Romania. Due paesi che sono nell’Unione Europea, le cui aziende fanno concorrenza alle nostre, una concorrenza non sostenibile a causa del nostro sistema fiscale e del costo del lavoro in Italia.
Ecco, tra le tante, un’altra stortura di questa Europa che vogliamo cambiare. Da una parte norme che regolarizzano dei dettagli insignificanti e dall’altra 28 sistemi fiscali differenti, che creano grandi disparità all’interno dell’Europa stessa.
La nostra economia è malata di tasse e burocrazia, per questo l’unica soluzione possibile è l’introduzione della Flat Tax per tutti al più presto, per rendere vantaggioso fare impresa in Italia, per riportare nel territorio nazionale le imprese emigrate in Stati più favorevoli e far sì che i nuovi posti di lavoro siano creati qui, e non altrove.
Saranno molte le battaglie da fare a Bruxelles a partire dal 26 maggio, iniziando da quel parametro, il 3% del rapporto Deficit/PIL, che ad alcuni è stato concesso di sforare per anni mentre all’Italia non è permesso nemmeno avvicinare.
Per non parlare dei continui richiami al debito pubblico italiano senza mai considerare anche la ricchezza privata degli italiani, che è tra le più alte d’Europa e del mondo, oppure l’indebitamento delle famiglie italiane, tra il più basso d’Europa, come se un paese non fosse la somma delle sue Istituzioni e dei suoi cittadini. Insomma, c’è molto da fare in questa Europa e darò il massimo per contribuire al cambiamento necessario per il bene del popolo italiano ed eliminare quegli ostacoli che impediscono all’Italia di crescere".
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