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Politica Macerata

L'associazione Frazioni e Centro ricostruiamo Macerata: "La presenza della Orim in quella zona va contro il Prg"

L'associazione Frazioni e Centro ricostruiamo Macerata: "La presenza della Orim in quella zona va contro il Prg"

Da Mattia Orioli riceviamo il seguente intervento in rappresentanza dell'Associazione Frazioni e Centro ricostruiamo Macerata:

Dopo i fatti occorsi in data venerdì 6 luglio 2018, inerenti all'incendio dell'azienda ORIM di Piediripa (MC), l'associazione Frazioni e Centro ricostruiamo Macerata, si è subito interessata all'accaduto che purtroppo ha investito in primis la frazione di Piediripa e la città di Macerata, e di seguito anche parti più o meno circoscritte dei comuni limitrofi, parte della vallata del Chienti e dei comuni dell'entroterra e della costa.

Sulla questione sono intervenuto fin da subito per chiedere immediate spiegazioni, ed ora insieme all'associazione di cui faccio parte, ed altri concittadini, vogliamo chiarimenti sul gravissimo fatto in questione.

Risultano ovvie e legittime le domande che si pongono i cittadini e la comunità tutta in tema di salute, ambiente, sicurezza ed anche alle possibili ripercussioni economiche, e su queste tematiche ci si aspetta dagli organi preposti, istituzioni ed enti, risposte chiare, precise e puntuali, sulla reale entità del fatto e sui possibili effetti, se vi è stato o vi è pericolo per la salute e per l'ambiente, attraverso indagini ed analisi accurate e specializzate.

Chiaramente, tutti ci auspichiamo vivamente che non vi siano effetti negativi e che non ci sia stato ed è alcun pericolo in merito alle questioni suddette.

  • Per tale motivo rinnoviamo come primo aspetto la richiesta sollecitata dalla comunità tutta affinché gli organi preposti diano immediate ed esaustive delucidazioni e chiarimenti su quanto accaduto e sulle possibili conseguenze che ne possono scaturire, di più varia natura e carattere.

 

L'intervento in oggetto, relativo all'odierno comunicato stampa invece, non verterà sui possibili e più svariati effetti di tale fatto, come detto in corso di accertamenti da parte degli enti preposti ad indagare ed analizzare , facendo in seguito riserva d'intervento.

Piuttosto si osserverà la questione su di un'altra angolatura, più legata all'aspetto prettamente politico – gestionale del territorio da parte degli organi preposti alla pianificazione, progettazione del territorio, partendo in primis dall'amministrazione Comunale di Macerata e dalla massima figura, il Sindaco.

Ricordo che la questione della ditta suddetta non è nuova, in seguito anche a precedenti fatti, alla conoscenza dell'amministrazione Comunale di Macerata, la quale ha dimostrato o di non essere capace oppure di non voler trovare soluzioni alternative, per poter ovviare all'esigenza della ditta di svolgere la sua attività, ed al contempo di non esporre la popolazione a fatti gravi e pericolosi come quelli di venerdì, ove ci si è trovati costretti ad evacuare o a chiudersi in casa, in attesa di un responso sulle conseguenze dell'accaduto.

Ritengo come già detto che il tipo di attività suddetta necessiti di stare in un luogo lontano da una zona densa di popolazione e di attività produttive e commerciali, come quelle agricole e di altro tipo, presenti nelle vicinanze della ditta, e che debba invece essere inserita in un più consona collocazione adatta al tipo di attività da essa svolta, onde evitare casi ed incidenti come quello in oggetto.

Da questa analisi, insieme ad altri concittadini, ci siamo posti alcune domande che riteniamo essere legittime ed alle quali vorremmo ricevere una immediata ed esaustiva risposta chiarificatrice da parte di tutti gli enti, istituzioni e quindi anche Provincia, Regione ed in modo particolare e nello specifico all'amministrazione Comunale di Macerata, nella massima figura del suo Sindaco, in merito alla gestione e pianificazione ed autorizzazioni concesse sul territorio in base a regolamenti e norme che ne fanno riferimento.

- Premesso e auspicando che vi sia da parte nostra un'errore interpretativo o conoscitivo chiediamo comunque delucidazioni in merito a :

  1. Salvo errori, ci chiediamo se è vero che l'impianto di smaltimento dei rifiuti pericolosi della Orim è classificato come industria insalubre di prima classe per il fatto che l’azienda tratta i rifiuti solidi che rientrano (punto 100) nella lettera b) del Decreto Ministeriale 5 settembre 1994 (elenco delle industrie insalubri di cui all'art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie, pubblicato nella G.U. n. 220 del 20.09.1994, s.o. n. 129). oppure no?
  1. il titolare della Orim Spa Ing. Alfredo Mancini Fonte: (Vedi l’articolo “Siamo stati i primi a insediarci. Gli altri non andavano autorizzati” pubblicato il 8 luglio 2018 sul Resto del Carlino), ha sostenuto che la sua attività è classificata industria insalubre da una legge del ’34 e che“secondo la legge, non dovrebbero esserci attività al pubblico nell’arco di 250 metri.Pertanto risulta giusta tale affermazione o no?
  2. Ci risulta, salvo errori che L’art. 216 del Testo Unico delle leggi sanitarie prevede infatti che le industrie insalubri “debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni”. Così come l’art. 4, comma 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 8 novembre 2001, stabilisce che le industrie insalubri di prima classe “devono essere isolate in aree attrezzate e tenute lontano dall’abitato”.E' corretta tale interpretazione e lettura del riferimento normativo o ci stiamo sbagliando?
  3. Le Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Macerata, all’art. 22 “Zone Industriali” prevedono la “esclusione delle industrie insalubri di prima classe di cui al DM Sanità del 19/11/81”.E' vero o no ? Oppure abbiamo letto o interpretato in maniera errata il testo suddetto?
  4. Riguardo al punto precedente (n.4), va fatto osservare che la Legge Regionale 8 marzo 1990 n. 13 prevede all’art. 3, comma 3) che “Per gli insediamenti di industrie nocive e per gli allevamenti industriali i comuni individuano apposite zone attraverso varianti agli strumenti urbanistici generali.”E' vero o no, oppure abbiamo letto una fonte normativa errata?
  5. Nonostante la legge regionale sia del 1990 ci risulta, salvo errori, che il Comune di Macerata non ha ancora individuato apposite aree destinate alle industrie insalubri attraverso la variante al Piano Regolatore Generale.È vero oppure no?
  6. Pertanto, sulla scorta dei punti precedenti, (1,2,3,4,5,6) si deduce e potrebbe risultare che (salvo nostri errori di interpretazione o lettura di fonti normative errata) l’ ubicazione dell’impianto di smaltimento dei rifiuti della Orim, nella zona industriale di Piediripa possa essere in contrasto in maniera palese con le NTA del PRG di Macerata, le quali vietano l’insediamento di un industria insalubre di prima classe all’interno della zona industriale, e viola anche le disposizioni legislative e normative in materia di ubicazione delle industrie insalubri di prima classe le quali tutte prevedono che tali industrie debbono essere “isolate in aree attrezzate” e localizzate lontano dai centri abitati.

In conclusione delle domande inerenti ai punti suddetti, ci auspichiamo vivamente di aver errato l'interpretazione normativa, e pertanto di esserci posti delle domande sbagliate o alle quali vi sia una risposta plausibile rientrante nell'area e nel perimetro normativo di riferimento; e proprio per tale ragione abbiamo posto queste domande a chiarimento dei nostri dubbi.

E ricordo inoltre essendo uno storico residente di Piediripa, che prima della suddetta azienda vi erano già presenti in zona insediamenti, abitazioni, e famiglie oltre che attività, di vecchia data e di storica presenza, a sottolineare che la Frazione, se pur considerata da questa amministrazione un'entità astratta e vuota, ha nella sua più profonda radice un'anima, una storia ed una presenza umana radicata, la quale se pur compressa da politiche scellerate, non ha perso la sua ragion d'essere e d'esistere, e pertanto non intende accettare una remissione in termini di dignità e di rispetto, proprio nei confronti di quelle famiglie, e comunità che da sempre hanno rappresentato, abitato e lavorato nella e sulla frazione di Piediripa.

Domande rivolte alle varie istituzioni competenti a riguardo, ed in modo specifico e particolare al comune di Macerata, quale organo competente ad emettere il Decreto di Classificazione di Industria Insalubre o il provvedimento conclusivo di autorizzazione all’esercizio dell’attività comprensivo della Classificazione suddetta; atti che devono essere a firma del Sindaco in qualità di massima autorità sanitaria del Comune, al quale chiediamo immediata e diretta risposta.

Chiediamo anche alle opposizioni cittadine tutte, di poter verificare l'esattezza delle nostre domande, e se tali fossero giuste, di chiederne risposta al sindaco di Macerata mediante Interrogazione Comunale.

Ci auspichiamo vivamente da parte nostra, come detto, di aver errato l'interpretazione dei punti suddetti e di esserci posti delle domande alle quali vi è una risposta del tutto plausibile; ma nel caso contrario, certamente il fatto risulterebbe di inaudita gravità.

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