"Un futuro senza ideologie": Base Popolare lancia il progetto per un riformismo inclusivo
Si è concluso ieri, 10 novembre 2024, il primo congresso nazionale di Base Popolare, un movimento politico che si propone di essere un punto di riferimento innovativo nel panorama italiano, impegnandosi a superare le logiche di contrapposizione ideologica e partigiana, puntando invece a una politica che metta al centro la realtà e i valori fondamentali della persona. Con un messaggio chiaro e forte, il congresso ha sancito l’avvio di un "laboratorio politico" aperto al dialogo e al contributo di idee da parte di tutti, in un impegno che pone la concretezza come valore primario, lontano dalle sterili contrapposizioni ideologiche.
Nel documento finale, i partecipanti hanno sottolineato l'urgenza di un riformismo profondo e capace di rinnovare il legame tra cittadini e istituzioni, oggi messo a dura prova da una crisi che ha indebolito la fiducia nei meccanismi democratici. Un riformismo che si ispira ai principi fondanti della solidarietà, della sussidiarietà e della giustizia sociale, mirando a risolvere le difficoltà che il Paese e l'Europa stanno vivendo. In questo contesto, Base Popolare propone soluzioni concrete per affrontare la crisi economica, sociale e politica, proponendo un modello alternativo a quello della politica centrata sugli slogan vuoti e sulla divisione.
Al centro dell’impegno politico del movimento c'è la difesa dei valori che storicamente contraddistinguono il popolarismo italiano ed europeo. La centralità della persona, il diritto alla vita, la libertà, la giustizia e la dignità umana sono i principi che guidano l'azione politica di Base Popolare. Questi valori, pur saldamente radicati nella tradizione del popolarismo, sono intesi come motori di cambiamento per rispondere alle sfide di un'Europa che necessita di un rilancio, con particolare attenzione alla valorizzazione della cultura del lavoro e della libertà di impresa come strumenti per il benessere delle persone.
A riprova del rilievo del progetto, il congresso ha visto la partecipazione di numerosi leader politici, confermando la centralità di Base Popolare nel dibattito pubblico. Tra i presenti, spiccano figure di spicco come Guido Castelli, Carlo Ciccioli, Carloni, e il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che hanno condiviso la visione del movimento. Non sono mancati anche rappresentanti del centrosinistra, con la presenza della segretaria del PD, Bomprezzi, e il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, a testimonianza di un confronto costruttivo e inclusivo che attraversa i tradizionali schieramenti politici. Erano inoltre presenti il presidente della Camera di Commercio di Ancona, Gino Sabatini, e il direttore di Confcommercio, Massimiliano Polacco, mostrando l’apertura del movimento anche al mondo delle imprese e dell’economia.
Un particolare riconoscimento va alla figura di Mauro Giustozzi, che all'interno della Direzione Regionale di Base Popolare delle Marche è stato confermato come vice coordinatore vicario. Giustozzi, già un pilastro del movimento, ha visto riconosciuto il suo ruolo di leadership e di collegamento tra le diverse anime territoriali e politiche del progetto. La sua presenza nella Direzione, insieme ad altre figure emergenti, è segno della volontà del movimento di radicarsi nel territorio marchigiano con una struttura solida e di rappresentanza. Con il suo impegno, Base Popolare punta a costruire una politica che risponda alle esigenze reali delle persone, in una regione che ha bisogno di concretezza e visione.
Nel corso della giornata, Raimondo Orsetti è stato eletto per acclamazione Coordinatore Regionale di Base Popolare, dando un segnale di continuità e stabilità, ma anche di apertura al cambiamento. Il congresso, quindi, ha tracciato una rotta chiara per il movimento, che si propone di essere un luogo di confronto tra le storie e le tradizioni del Popolarismo cattolico, del Riformismo e del Liberalismo democratico, lontano dalla retorica populista.
In conclusione, Base Popolare si sta preparando a essere "laboratorio politico", dove la pluralità delle voci e delle esperienze sarà messa al servizio di un progetto di rinnovamento politico che intende rispondere alle sfide sociali ed economiche del Paese, creando uno spazio dove la politica possa tornare ad essere una risposta concreta ai bisogni delle persone.
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