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Il Ministro della giustizia al seminario su Leopardi e il diritto

Il Ministro della giustizia al seminario su Leopardi e il diritto

“Il più grande conflitto oggi non è tra politica e giurisdizione, ma tra economia e democrazia, con l’economia che finisce per dettare le regole e mettere in crisi i principi della democrazia”. Sono state le conclusioni dell’appassionato e approfondito intervento del Ministro alla Giustizia Andrea Orlando, intervenuto ieri al convegno “Ius Leopardi” organizzato dall’Università di Macerata per gettare luce su una parte poco indagata del pensiero del poeta recanatese, quello relativo a diritto e giustizia, forme di governo e potere, leggi, codici e ordinamenti. “Pur non in modo sistematico – ha spiegato il rettore Luigi Lacchè, docente di storia del diritto nel suo saluto iniziale - Leopardi si è occupato di diritto, ondeggiando tra due tesi che si fronteggiavano all’epoca: se il diritto nasca dal legislatore, che lo trasferisce alla società, o se provenga dalla società con il legislatore che prende atto dei cambiamenti avvenuti”.

All’incontro, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica e il patrocinio di Senato e Ministero della Giustizia, hanno partecipato affermati leopardisti e illustri giuristi delle Università di Macerata, Roma Sapienza e Roma Tor Vergata: Laura Melosi, Francesco Adornato, Franco D’Intino, Vittorio Capuzza, Marco D’Alberti, Rino Caputo. Hanno portato il saluto anche il prefetto Roberta Preziotti, il sindaco Romano Carancini, il presidente del Centro studi Leopardiani Fabio Corvatta, il vice presidente della Provincia Paola Mariani, il vicedirettore del Dipartimento di Scienze politiche Barbara Pojaghi. Tra il pubblico, c’erano l’onorevole Irene Manzi, il senatore Francesco Verducci, il Consigliere della Regione Marche Gianluca Busilacchi, il vicesindaco Stefania Monteverde, il presidente del Tribunale Alessandro Iacoboni.

“Leopardi – ha sottolineato nel suo discorso Orlando - rappresenta un pezzo fondamentale della nostra identità culturale. Oggi assistiamo a un divorzio drammatico tra politica e cultura, che si ritiene più spettatrice della politica, che protagonista. Al di là della portata universale della sua poesia,  è per noi utile entrare nel sistema dei pensieri di Leopardi per capire come si ponesse un italiano al domani del congresso di Vienna”. Il Ministro, quasi a sorpresa rispetto al cerimoniale, ha deciso di inaugurare il cortile di Palazzo Ugolini, sede del Dipartimento di Studi Umanistici, percorrendo a piedi circondato dalla scorta e dalle altre personalità partecipanti la strada da piazza della Libertà fino a corso Cavour. “Il cortile esiste già dal ‘700 – ha spiegato il direttore del Dipartimento Filippo Mignini – ma abbiamo deciso di allestirlo con il primi 12 articoli della Costituzione e di chiamarlo cortile della Costituzione, per ricordare qualcosa che negli ultimi anni ha occupato menti e cuori dei cittadini, che non ci è stata regalata, ma è stata conquistata, come senso di educazione alla storia, alla socialità, alla politica, al vivere sociale”. Il video della visita del ministro Orlando a Macerata è disponibile nella sezione "Video" del nostro portale.

(FOTO GUIDO PICCHIO)

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