Musei, biblioteche, pinacoteche come palcoscenici naturali in grado di offrire forti emozioni grazie al contatto intimo tra spettatori, attori e scene e vivere uno spettacolo teatrale unico.
Dopo l'anteprima estiva, dal 23 novembre riprendono le attività autunnali di Patrimonio in scena - per la diffusione dello spettacolo dal vivo negli Istituti culturali delle Marche. Un progetto nato dalla collaborazione tra Regione Marche, Consorzio Marche Spettacolo e il coordinamento Musei Archivi Biblioteche - MAB Marche, sancita dal Protocollo d'intesa per un sistema integrato destinato a valorizzare enti di spettacolo dal vivo e musei, archivi e biblioteche marchigiani sottoscritto nel 2017.
“Questo progetto è la dimostrazione che si è creato un bel connubio – ha rilevato l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni oggi nella conferenza stampa di presentazione – tra Regione, Consorzio Marche Spettacolo e MAB Marche che hanno saputo coinvolgere e rendere protagonisti gli enti locali e le istituzioni culturali. Il CMS è un valore aggiunto alla crescita culturale delle Marche per la capacità di saper progettare, gestire, organizzare un’offerta culturale di grande spessore e di dare la giusta attenzione alle compagnie teatrali marchigiane. In questi anni – ha proseguito – abbiamo voluto mettere le radici ad un sistema culturale che ha dimostrato capacità di innovazione, integrazione con il Turismo, capacità propositiva e che ha richiamato pubblici diversi per stimolare una più ampia fruizione della Cultura e dei luoghi dove si fa. Se siamo la seconda regione per spesa culturale e per occupazione nei servizi alla Cultura, lo dobbiamo anche a questo modo di fare sistema. Ed è intenzione della giunta regionale aumentare le risorse nel prossimo anno destinate a questo settore che ha dimostrato una grande e concreta potenzialità per uno sviluppo anche economico della comunità marchigiana.”
L’iniziativa che è stata presentata dal presidente del CMS, Daniele Vimini e dal Direttore Gilberto Santini, propone un cartellone di appuntamenti curati dai soci del Consorzio all'interno degli istituti culturali aderenti all'iniziativa, intesi come soggetti attivi in grado di interagire con le forme di comunicazione dello spettacolo dal vivo. Patrimonio in scena mira così a valorizzare il patrimonio regionale sperimentando formule innovative di declinazione dei linguaggi performativi, a facilitare l'interscambio tra i pubblici e, nel complesso, a rafforzare il tessuto culturale delle Marche creando relazioni e sinergie tra i diversi soggetti. Erano presenti alla conferenza stampa anche la dirigente del Servizio Cultura della Regione, Simona Teoldi e Pietro Alessandrini, presidente dell’Accademia di Arte Lirica di Osimo che ha curato molti spettacoli all’interno del ricco cartellone.
Le proposte in programma sino a dicembre 2019 vedono protagonisti i solisti dell'Accademia d’Arte Lirica, che proseguiranno il loro excursus tra la poesia e la musica con i concerti alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno (23 novembre), al Museo delle Arti della Stampa di Jesi (1 dicembre) e alla Biblioteca Ascariana di Cingoli (6 dicembre), e la Compagnia della Rancia, che porterà in scena a Palazzo Buonaccorsi di Macerata (29 e 30 novembre) e alla Biblioteca Civica Spezioli di Fermo (11 e 12 dicembre) Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, con Saverio Marconi, narrazione intima che parla agli spettatori guardandoli negli occhi mentre si compie l’affascinante rito del tè .
Non è paragonabile ad altri eventi “Civitarcana”, perché nasce a Civitanova, è creata da persone di Civitanova e pensata solo per Civitanova. L’ingrediente segreto è il mistero, evocato dalle leggende raccontate da Enrico Tassetti, che conosce a menadito ogni vicolo, monte e casa dove si nascondono tesori e spiriti: il Girone, il monte Cappelletti, il vicolo del forno, la Tramvia e la leggenda del mare, la Dama bianca e tante altre sorprese.
La tre giorni è organizzata dalla Scuola di recitazione Cecchetti con la Proloco di Civitanova Alta, il Comune di Civitanova Marche, la Società operaia e l’associazione Marche Best Way, ed è stata presentata questa mattina in Comune dall’assessore Maika Gabellieri, da Venessa Spernanzoni della scuola di Recitazione, alla presenza dello scrittore Enrico Tassetti e dello scenografo Paolo Squadroni. La tre giorni dedicata al mistero e ai racconti della tradizione, si svolgerà da venerdì 25 a domenica 28 ottobre e coinvolgerà tutto il borgo collinare.
Anche quest’anno la ricca programmazione vede il coinvolgimento degli allievi della scuola di recitazione, danza e canto Enrico Cecchetti, mentre l’associazione Marche Best Way darà il via alla manifestazione venerdì 25 ottobre, alle 17:30, con i laboratori per ragazzi (ex liceo classico). Civitarcana entra nel vivo sabato 26 ottobre dalle 19:30. La scoperta della città alta, infatti, avverrà attraverso gli spettacoli che si svolgono nei vicoli più suggestivi, che potranno essere raggiunti con un itinerario che parte da Piazza della Libertà (massimo 30 persone alla volta). È qui che si esibiranno gli Errabundi con la loro musica medievale, rinascimentale, pastorale e celtica, e dove Nemesi Misterium metterà in scena i suoi spettacoli di fuoco. Lo street food, inoltre, sarà a cura della Pro Loco e della Società Operaia. A concludere la rassegna, domenica 27 ottobre, ore 19,30, ci sarà un flashmob e la presentazione del libro “Leggende e misteri di Civitanova” (edizioni Ventura) di Enrico Tassetti (sala Ciarrocchi). Gli spettacoli sono interpretati dagli allievi della Scuola Comunale di Recitazione Danza e Canto Enrico Cecchetti con la regia di Vanessa Spernanzoni, le scenografie di Paolo Squadroni e i testi di Enrico Tassetti. L’ingresso è gratuito. Scatta l’isola pedonale in piazza della Libertà.
“Ad ottobre Civitanova Alta diventa il luogo dei misteri – ha detto l’assessore Gabellieri -. I racconti di Tassetti hanno incontrato la genialità organizzativa di Vanessa Spernanzoni e l’Assessorato ha fatto da collante con le altre realtà attive nel borgo, che voglio ringraziare per la collaborazione. Il format ormai è tutto Civitanovese, ma l’intento è di attirare a Civitanova tanta gente da fuori, far scoprire posti incantevoli in modo da farli rimanere tutta la serata, dal pomeriggio alla notte tra un racconto e le degustazioni appositamente preparate”.
Lo scorso anno, al suo debutto, sono state oltre 600 le persone che hanno partecipato. “Quest’anno – spiega Spernanzoni – puntiamo a raddoppiare, grazie ai laboratori per bambini, alla postazione fotografica e ai trucchi arcani. Ci crediamo tutti e ci abbiamo lavorato molto”.
La scuola di recitazione, danza e canto Enrico Cecchetti nasce nel 1984 da un’idea di Jole Morresi, con la partecipazione del comune di Civitanova Marche. La scuola organizza corsi di recitazione e animazione teatrale, lettura espressiva, improvvisazione, vocalità e danza contemporanea per allievi di tutte le età, divisi in gruppi, a partire dai 5 anni.
In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata al 2 novembre.
Due domeniche di gusto, bellezza e cultura del vino. Torna il 10 e il 17 novembre nell’incantevole borgo di Serrapetrona “Appassimenti aperti”, l’evento dedicato alla valorizzazione del vitigno autoctono Vernaccia nera e alle sue due espressioni: la Vernaccia di Serrapetrona docg e il Serrapetrona doc. La manifestazione, giunta alla tredicesima edizione, è organizzata dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) nell’ambito del piano di promozione sostenuto dal Programma di Sviluppo rurale 2014 – 2020 (misura 3.2) della Regione Marche.
Visite in cantina e degustazioni in piazza per conoscere da vicino questa “chicca” del patrimonio vitivinicolo delle Marche e cogliere l’opportunità di scoprire gli “appassimenti”: in questi suggestivi spazi le uve vengono conservate dopo la vendemmia ed impiegate via via nella lavorazione in procedimenti lunghi e complessi. La tecnica antica dei grappoli appesi è da sempre uno degli aspetti più affascinanti di Appassimenti aperti.
Una produzione che vanta diversi primati: prima docg delle Marche ed un legame così stretto con il territorio da rendere il vino da Vernaccia nera il prodotto tipico per eccellenza: “Tutto il procedimento – spiega Alberto Mazzoni, direttore di Imt –, dalla coltivazione all’imbottigliamento, viene mantenuto in questa piccola zona del Maceratese (70 ettari vitati), dando vita a vini unici, non riproducibili altrove, che meritano di essere apprezzati nei luoghi di produzione. Con questa filosofia è nata Appassimenti aperti”.
Con tracce che arrivano fino al XV secolo, la Vernaccia racconta una storia antica e oggi raggiunge una nuova maturità grazie al lavoro dei produttori che alla voglia di esaltare la tradizione uniscono quella di sperimentare nuove strade. Ecco le cantine protagoniste di Appassimenti aperti 2019, impegnate nell’organizzazione dell’evento insieme con l’Amministrazione comunale: l’Azienda agricola Alberto Quacquarini, Cantine Fontezoppa, Terre di Serrapetrona, Podere sul lago e Vitivinicola Serboni.
È grazie al loro lavoro se oggi questa produzione riesce ad esprimere una grande versatilità e ad accompagnare ogni occasione dove il gusto della cucina italiana è protagonista. Le bollicine rosso rubino della docg sono perfette accanto ai dolci della tradizione; la versione secca si sposa con formaggi e salumi ma è sempre più apprezzata per accompagnare tutto il pasto, accanto a sapori corposi. Il Serrapetrona doc, vino fermo, è ottimo con salumi e antipasti in genere, primi piatti saporiti, carni rosse, al forno e alla griglia, formaggi stagionati. A legare questa varietà, i sentori speziati e minerali tipici del vitigno.
Nelle due domeniche di Appassimenti aperti i visitatori potranno godere anche di un paesaggio d’incanto, dipinto dalle calde cromie autunnali, e conoscere un territorio ricco di risorse naturalistiche e culturali. Da visitare a Serrapetrona Palazzo Claudi, la Chiesa di San Francesco che conserva capolavori come lo splendido Polittico di Lorenzo d'Alessandro e la Chiesa di Santa Maria di Piazza, riaperta lo scorso anno dopo il sisma e tornata a vivere come deposito attrezzato per le opere d’arte provenienti dai luoghi della cultura inagibili.
Grande interesse ha ottenuto la mostra di Overtime Festival “La Collettiva”. Allestita nello spazio Gaba.Mc di piazza Vittorio Veneto, promossa e realizzata grazie al contributo di Mosca SRL e alla collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, ha visto in esposizione opere di 39 artisti, che hanno interpretato il legame tra sport e aspetti numerici, tra cui Davide Barco, Francesco Poroli, Osvaldo Casanova, Paolo Castaldi e l’irriverente Pois. Il successo dell’esposizione, oltre alla forte presenza di pubblico, è confermato in questi giorni dal fatto che “La Collettiva” è stata richiesta per essere esposta in altri Comuni italiani. Ancora una volta Overtime, rassegna organizzata da Pindaro Eventi, riesce a far parlare del Festival e di Macerata al di fuori dei confini regionali.
La prima sala di ingresso è stata dedicata ai legami dello sport con il sociale, grazie ai riferimenti delle opere di Morden Gore (68), di Salvatore Liberti (illustrazione dedicata al pugile zingaro Johann Trollmann), di Daniele Simonelli (immagine dedicata a Megan Rapinoe e al suo ruolo nella critica alla politica discriminatoria del presidente Trump), di Pois che ha posizionato uno dei suoi soliti “bolli” sul disco originale del 1962 “La partita di pallone” di Rita Pavone, richiamando con la scritta “Special price h. 14.30” la mercificazione del calcio spezzatino che non ha più un orario per tutte le partite domenicali.
In bella vista, sempre in ingresso, anche le opere “Liquid time” di Luisa Tosetto e “L’attesa” di Andrea De Santis. Proprio quest’ultima opera richiama una tuffatrice che si sta proiettando verso una piscina stilizzata a forma di “10”. Non un caso, ma una voglia di pensare già alla prossima edizione, quella del decennale di Overtime.
Nella sala di sinistra, sono state individuate illustrazioni legate a icone di sport. Tra queste il ricordo dei numeri 10 del calcio di Paolo Castaldi, autore che ha partecipato a Overtime anche con la presentazione dellla graphic novel “Zlatan”, gli omaggi al Cagliari tricolore di 50 anni fa (opera di Riccardo Cecchetti) e a Felice Gimondi recentemente scomparso (opera dello spagnolo Miguel Soro). Ma anche il 19.72 di Pietro Mennea a cura di Mauro Cicarè, il “perfect ten” di Nadia Comaneci disegnato dal vicentino Osvaldo Casanova, caratterizzato dallo stile pulito e preciso come quello della ginnasta romena.
Lo spazio espositivo ha raccolto anche le opere di Gianni Puri (The running man richiama la maratona intesa come icona di sport), “Il primo Coppi e l’ultimo Malabrocca” di Roberto Lauciello, “Ondue” di Elisa Caroli (una onda a forma di due su cui surfare). E ancora, l’inno alla libertà di fare movimento e sport oltre gli stereotipi (“Tutti possono” di Agnese Innocente che rappresenta un uomo che pratica la lap dance), “L'incognita sportiva” di Daniele Bart.Salvemini, l’ombra raffigurante un uno di Marino Neri, la corsia n.4 della Federica Pellegrini disegnata da Oscar Diodoro, l’ “Infinito Pacquiao” di Cecilia Valagussa, incentivo a fare sport oltre i limiti di età, così come dimostrato dal pugile filippino.
Al centro della stanza un commovente ricordo, sempre ideato da Pois, di Gino Bartali. Una bicicletta appartenuta al “Ginaccio nazionale” appoggiata su una scritta bianca “800”. Bianca come la purezza del gesto che ha accompagnato per mesi Bartali durante la seconda guerra mondiale; “800” come le vite che lo stesso ciclista toscano ha salvato con la sua bicicletta, permettendo la sopravvivenza a tante famiglie ebraiche perseguitate dal nazismo.
Quindi un’area tematica dedicata al basket, firmata da autorevoli illustratori: Davide Barco con il suo “And one”, Francesco Paroli che ha illustrato “sua santità” Michael Jordan, Davide Bonazzi con il suo number “3”, Shaquile O’Neal disegnato da Andrea Dalla Barba e “The city game” di Chiara Lanzieri.
L’ultima stanza con un omaggio romantico e vintage dedicato al baseball grazie a “37 e altri numeri” di Federico Appel e “Bot baseball” di Simone Massoni e due lavori che vedono lo sport intimista come “2019” di Alberta Pota e “I numeri delle acrobate” di Camilla Zaza. E poi lavori di collettività: esposti il “555” di Michelangelo Manente (richiamo agli schemi del mitico Oronzo Canà impersonificato da Lino Banfi in “L’allenatore nel pallone”), “Zero con zero” di Ninamasina, “Una testa” di Monica Rossi, “Derby time” di Margherita Barrera. E ancora il richiamo alla graphic novel dedicata a Gianfelice Facchetti a cura di Davide Castelluccio, “Match” del francese Gregory Panaccione, la coppia dei numeri disegnata dalla ginnasta di Amalia Mora. E infine i numeri collettivi del fermano Daniele Ripani, i 12 mesi in bicicletta di Massimiliano Aurelio e “Running people” di Federica Del Proposto, occasione per ridere insieme sugli stereotipi dei “corridori urbani”.
Oltre 100 soci e loro familiari hanno aderito domenica 20 ottobre all’invito al pranzo sociale della Sezione di Macerata dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, svolto nella splendida cornice dei locali di San Salvatore di Montecassiano. La Pro Loco ha curato la cucina, risultata a livello dei più stellati chef, con il socio Alessio Pandolfi, factotum della situazione, che si è superato con una prestazione che ha riscosso il plauso di tutti.
La presenza di soci, che da anni non si incontravano, è stato motivo di grande emozione e, con l’entusiasmo di sempre, si è assistito al susseguirsi di ricordi di anni passati, dei tanti episodi che hanno caratterizzato la vita professionale di ogni poliziotto, che per deformazione deve essere sempre pronto a fronteggiare situazioni emergenziali ognuna diversa dalle altre.
Il più anziano Giovanni Petrella, 93 anni, seguito dagli ispettori Leo Tiburzi, 90 suonati, e Giulio Nannini, alle soglie dei 90, ha dato dimostrazione di come l’attaccamento alla Polizia faccia superare gli ostacoli che il trascorrere degli anni frappone. Che dire di Patriarca e Persechino, che nonostante la difficoltà nel camminare, non hanno rinunciato ad essere presente, o di Nalli, grande punto di riferimento della Stradale di Camerino, alle prese con le conseguenze del terremoto.
A creare un’atmosfera di coinvolgente allegria c’ha pensato il giovane Emanuele Screpanti, del conservatorio di Fermo, che, intonando canzoni orecchiabili, è riuscito a riunire tutti, giovani e meno giovani, in una partecipata gara tesa ad assegnare la palma...del miglior stonato!
Il momento più commovente è giunto con la proiezione del filmato dedicato alla Polizia Stradale, iniziato con le immagini di due suoi appartenenti deceduti, travolti mentre svolgevano il loro lavoro: Marino Sbarbati scomparso il 15 dicembre del 1964 e Michele Idone scomparso il 7 agosto del 1968.
Erano presenti le vedove, alle quali il presidente della Sezione ANPS, Giorgio Iacobone, ha rivolto parole di affetto e di vicinanza di tutta la Polizia , assicurando che l’Associazione si farà carico di mantenere sempre vivo il ricordo del loro sacrificio.
Sono poi passate le immagini degli episodi che hanno caratterizzato la vita della Stradale di Macerata, e qualche brivido l’hanno sentito Maurizio Pierlorenzi, per tanti anni dirigente della Sezione, Rossano Re, Giovanni Lupetti, la vedova del Colonnello Sisalli, Comandante degli anni ’70, quando la Caserma della Stradale si trovava dietro la Stazione. Chissà se dietro gli occhiali scuri non si siano inumiditi anche gli occhi di Angelo Lo Scalzo, Comandante del Gruppo Guardie di P.S., con sede in Viale Don Bosco, dove ora si trova il Centro Direzionale.
Emozionante anche la replica della visione del filmato dedicato alla Squadra Mobile, già trasmetto il 30 settembre in occasione della celebrazione della festa del Patrono della Polizia. Anche in questo caso il filmato è iniziato con le foto di Gianluca Angelozzi e Leonardo Caucci, morti in un incidente mentre svolgevano indagini. La Signora Rutolo, madre di Leonardo, ha ricordato gli Agenti Domenego e Rotta, uccisi a Trieste. Il filmato si è concluso con la foto di Ulderico Salvi per tanti anni dirigente della mobile.
La riunione è terminata con un fragoroso e caloroso applauso al Commissario Walter Busiello, che ha curato il filmato, scegliendo musiche di sottofondo che hanno contribuito a rendere coinvolgente la visione e a sottolineare quel clima di commozione e insieme di gioia, che ha caratterizzato la giornata.
Venerdì 25 ottobre a partire dalle ore 15:00, nell’Area SAE Pian di Giove di Muccia, sarà celebrata la festa d'inaugurazione della nuova chiesa di San Biagio donata dal CNS di Bologna.
La giornata avrà inizio già dalle ore 14:30 quando dall'Eremo Beato Rizerio partirà la processione con la Madonna Col de' Venti. All'altezza del piazzale Giasone Piccioni, la Madonna verrà calata dall'auto per essere trasportata a spalle sino alla nuova chiesa.
Nell'area SAE Pian di Giove avverrà, quindi, tutta la cerimonia di inaugurazione alla presenza del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, dell’Assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, del Commissario Straordinario di Governo alla ricostruzione per le zone del terremoto Piero Farabollini, del Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli e del Presidente del Consiglio di Gestione del CNS Alessandro Hinna.
La Santa Messa di consacrazione verrà officiata da Sua Eccellenza Mons. Francesco Massara - Arcivescovo di Camerino. Al termine della cerimonia religiosa si potrà godere dell'offerta culinaria proposta dai polentari di Santa Maria in Selva, capeggiati dal parrocco don Giuseppe Branchesi: ci saranno polenta e porchetta per tutti i presenti. La grande festa serale avrà, poi, come protagonista l'orchestra di Roberto Carpineti.
L'evento vedrà anche la partecipazione del paparazzo Rino Barillari e di don Felice Riva, cappellano dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Palidoro. Sia Barillari che don Felice Riva sono legati da un rapporto d'amicizia personale con il fotoreporter Guido Picchio, adoperatosi in prima persona per la costruzione della chiesa di San Biagio.
In un delicato momento della storia moderna, in cui soffiano forte i venti di guerra dalla Siria, è indispensabile parlare di pace e del complicato ruolo che alcuni uomini hanno nel risolvere le più intricate crisi internazionali.
Andrea Angeli, funzionario italiano alle Nazioni Unite, ha nei giorni scorsi raccontato significativi aneddoti della sua vita di peacekeeper in zone “calde” del mondo. Da Sarajevo a Nassiriya, sempre in prima linea. Angeli, che è pure un talentuoso scrittore, avendo pubblicato libri con le sue esperienze, è stato ospite al Ristorante Orso di un interclub promosso del Rotary Civitanova Marche. Conviviale che è stata impreziosita da un'alta presenza dei soci dei club limitrofi, giunti in città per condividere un momento di riflessione. E quindi di formazione.
Così diverse realtà del territorio hanno avuto l'occasione di incontrarsi per dialogare su percorsi o progetti futuri. Con Matteo Cartechini, presidente del Rotary Club Civitanova, sono intervenuti i presidenti Stefania Scatasta (Fermo), Carla Passacantando (Tolentino), Federica Zallocco (Loreto), Raffaele Vittori (Alto Fermano), Quirino Massimo Ricci (Recanati), Luciano Pingi (Macerata) e Mario Cavallaro (Camerino). Una platea numerosa, che ha ascoltato con molta attenzione le parole di Angeli.
"È importante fare gruppo tra i rotariani – ha detto Matteo Cartechini, ringraziando per l'ampia partecipazione -. Unire le forze sicuramente garantisce la realizzazione di service importanti e sempre più efficaci. La sinergia è una ricchezza".
Ha aperto con grande successo la mostra Tolentino Brick Art inaugurata lo scorso 17 ottobre che, oltre alle mille persone presenti alla cerimonia di inaugurazione, nei primi quattro giorni di apertura ha fatto registrare 900 paganti, un numero di visitatori certamente molto superiore a ogni più rosea aspettativa.
Sono giunte a Tolentino famiglie e gruppi di amici provenienti dall’Umbria, dall’Abruzzo e ovviamente dalle Marche. Tantissimi appassionati delle costruzioni più famose del mondo e che hanno potuto ammirare tantissimi diorami, anche di grandi dimensioni, playset e originalissimi “mog” ossia creazioni uniche, alcune delle quali, come la grande astronave di Star Treck, realizzate appositamente per l’esposizione di Tolentino. Infatti, nel complesso monumentale della Basilica di San Nicola e più precisamente nella tensostruttura posizionata nel cortile dietro la ex scuola Bezzi, sono esposti molti playset e diorami che ricostruiscono, utilizzando i mattoncini colorati, diverse scene come ad esempio quelli ispirati a Star Wars, alle serie Architecture, Ideas, Vintage, Technic, ma anche diorami con treni, auto, luna park, scene invernali e della serie Super Eroi, City, Ninjago, Galeoni e Friends. Tutti selezionati dal curatore dell’esposizione Riccardo Di Nasso dell’Associazione “Collego”.
La mostra, inoltre, ha al suo interno anche un grande spazio con lo shop, le aree giochi con centinaia di mattoncini colorati per dare libero sfogo alla propria creatività e fantasia e tanti laboratori sia per bambini che per adulti. Molto apprezzato quello che ha inaugurato la sezione del laboratori, inerente la robotica applicata alle costruzioni.
La mostra Tolentino Brick Art è promossa dal Comune di Tolentino, Assessorati al Turismo, cultura, Istruzione, Commercio in collaborazione con la Pro Loco TCT e l’Associazione “Tolentino Arte e Cultura”.
La biglietteria della mostra è a Palazzo Sangallo, in piazza della Libertà.
Sabato 19 e domenica 20 ottobre si è tenuta al confine fra i comuni di Camporotondo e Cessapalombo la cerimonia annuale in onore della nascita del santo e profeta Valmiki autore del poema Rāmāyaṇa che è il più antico poema scritto in sanscrito, ed è perciò chiamato Adi kāvya ("il primo poema"); per questo Vālmīki è anche noto come Adi kāvi ("il primo poeta"). Dai comuni limitrofi di Cessapalombo, Caldarola e San Ginesio, dove risiedono diverse comunità di indiani, insieme ad altri giunti anche da altre parti d'Italia, sono arrivati numerosi i fedeli per rendere omaggio al santo nel capannone attrezzato a tempio, con canti, discorsi e un grande bhandara finale, un pranzo rituale offerto a tutti i partecipanti.
Valmiki è un celebre cantore a cui viene attribuita la composizione del Ramayana, il più antico poema epico dell’induismo, risalente a oltre 10mila anni fa, Valmiki lo compose oralmente e per parecchi secoli fu ripetuto a voce da studiosi e saggi che lo imparavano a memoria. In esso vengono narrate le avventure del principe Rāma, Avatāra di Viṣhṇu, ingiustamente esiliato e privato della sua sposa. Alla cerimonia presenti anche diversi italiani che, a gambe incrociate e seduti sui pavimenti ricoperti di stoffe hanno avuto così il piacere di trovarsi in una atmosfera completamente indiana, con tutti i colori, gli odori ed i sapori dell’India.
Coloratissime le donne, agghindate negli abiti della tradizione, mentre i bambini giocavano vivaci in mezzo alla gente e gli uomini con il capo coperto da turbanti e fazzoletti. A presiedere la cerimonia uno swami (monaco) con lunga barba bianca. La sala ha visto un continuo movimento di nuovi arrivati, oltre 250 le persone presenti, con volontari che offrivano il tipico “prasad” una pasta dolce ed acqua fresca.
Alla cerimonia del sabato hanno partecipato anche i tre sindaci Giuseppina Feliciotti (Cessapalombo), Giuliano Ciabocco (San Ginesio) e Massimiliano Micucci (Camporotondo di Fiastrone). Durante la cerimonia della domenica la comunità indiana ha consegnato all’architetto Antonello Andreani (Vicepresidente del Club per l’Unesco di Tolentino e delle Terre Maceratesi) la targa della fratellanza, un bell’esempio di integrazione fra culture diverse, un bel modo per superare le distanze culturali e rafforzare il senso di fratellanza universale, il senso di pace e di accoglienza che si poteva respirare durante la cerimonia ne è stato d’insegnamento.
La cerimonia annuale dedicata al profeta Valmiki è ormai un appuntamento fisso annuale che si ripeterà ogni prossimo anno e la comunità indiana di Camporotondo, Cessapalombo, San Ginesio e Caldarola invita fin da ora, tutti coloro che lo volessero, a partecipare alla prossima cerimonia annuale che si terrà nel 2020, sempre nello stesso luogo e periodo dell’anno.
Piume al vento e squilli di ottoni per entusiasmare il pubblico. Grande partecipazione la scorsa domenica a Tolentino per l’arrivo della Fanfara dell’11° Reggimento dei Bersaglieri dell’Esercito Italiano – 132 Brigata “Ariete” di Orcenico Superiore.
La Fanfara ha fatto il suo ingresso trionfale, come nella migliore tradizione, di corsa allo Stadio della Vittoria prima della partita di calcio Tolentino – Pineto.
Infatti i Bersaglieri sono stati invitati a Tolentino in occasione dei festeggiamenti dedicati a celebrare il centenario dell’Unione Sportiva Tolentino, fondata nel 1919 da Paolo Giacconi, che essendo stato Bersagliere, aveva scelto per i colori sociali, il cremisi delle mostrine del glorioso corso dei Bersaglieri.
La Fanfara ha eseguito alcuni brani per salutare tutti i tifosi presenti a dopo l’ingresso in campo delle squadre ha suonato l’Inno Nazionale di Mameli che è stato cantato da tutto il pubblico presente.
Prima dell’inizio della partita il Presidente dell’U.S. Tolentino Marco Romagnoli ha donato alla Fanfara la maglietta “Cremisi” del Centenario.
Le emozioni sono continuate nel tardo pomeriggio in piazza della Libertà. Infatti la Fanfara dell’11° Reggimento dei Bersaglieri, accolta da un caloroso applauso, è entrata correndo nella piazza fin sotto il palcoscenico.
Tantissime le persone accorse da tutto il territorio maceratese e che non sono volute mancare a questa occasione. In prima fila, entusiasti tantissimi bambini che non si sono persi una nota.
I brevissimi musicisti diretti dal Sergente Luigi Vicedomini, tutti diplomati al conservatorio, hanno dato prova della loro bravura eseguendo sia i brani appartenenti alla tradizione del Corpo dei Bersaglieri che spaziando all’interno del vasto panorama della musica leggera, sia internazionale che nazionale. Applauditissimo il medley di canzoni italiane come “o sole mio” e “volare” e quello dedicato ai Queen.
Infatti, la Fanfara dell’11° Reggimento Bersaglieri annovera nel proprio repertorio, oltre alle marce militari, numerosi brani di altri generi musicali, rielaborati anche da alcuni componenti il complesso musicale, riscuotendo unanimi consensi di approvazione nelle varie manifestazioni nelle quali si è esibita, sia in Italia che all’estero.
Al concerto ha preso parte anche una nutrita rappresentanza di Bersaglieri in congedo tra cui il neo Consigliere regionale Lino Lambertucci e il tolentinate Giuseppe Fiorelli.
Prima dell’esecuzione del “Canto degli Italiani” il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ha ringraziato la Fanfara che ha reso ancora più importanti i festeggiamenti dedicati all’Unione Sportiva Tolentino e ha sottolineato l’importanza del nostro Esercito e dei Bersaglieri sempre più “portatori di pace” in tutto il mondo e in particolare in quelle zone interessate da conflitti bellici. Sentimenti di stima e ringraziamenti sono stati espressi anche dal Presidente del Comitato del Centenario UST Benedetto Sciapichetti e dal Presidente della Pro Loco TCT Edoardo Mattioli che insieme all’Amministrazione comunale ha reso possibile la realizzazione di un sogno: l’arrivo a Tolentino della Fanfara dei Bersaglieri.
Ricominciano le cene al buio dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Macerata, in collaborazione con l’Agriturismo Moretti. Un appuntamento che prosegue con successo coinvolgendo sempre più la popolazione maceratese. L'evento è finanziato anche dalla Regione Marche.
Ogni portata viene servita completamente al buio da camerieri d’eccezione: a servire le pietanze, infatti, sono proprio i non vedenti. Al ristorante si entrerà, ci si siederà e si cenerà completamente al buio e, solamente alla fine della serata, si accenderanno le luci e il pubblico verrà invitato ad esprimere le proprie considerazioni o impressioni.
Le Cene al Buio sono esperienze davvero particolari, poiché cenare in compagnia privandosi della luce permette di assaporare i cibi nella loro pienezza, selezionare ciò a cui dare ascolto, rumori o voci intorno e coordinare i propri movimenti con un’attenzione nuova, latente e dimenticata. Lo scopo dell’evento è duplice: da un lato, raccogliere fondi per l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Macerata, che quotidianamente si impegna per l’assistenza ai ciechi e agli ipovedenti del territorio e dall’altro, sensibilizzare al mondo della cecità riducendo la distanza psicologica tra chi ha perso il bene prezioso della vista e chi non ha, per sua fortuna, questo handicap.
La cena avrà luogo il 30 ottobre presso l’agriturismo Moretti. Per prenotare: 333 8919664 o 329 4757152.
Il fotogiornalismo di guerra di ieri e di oggi visto attraverso gli “sguardi sul fronte” di Carlo Balelli e Stefano Stranges. Un confronto promosso in occasione del decennale del Centro Studi “Carlo Balelli” per la storia della fotografia, sabato 19 ottobre, presso l’Aula Verde dell’Abbadia di Fiastra a Tolentino. Il dialogo moderato dalla giornalista Tiziana Tiberi ha ripercorso la storia del Centro Studi, evidenziando l’immenso patrimonio culturale prodotto dalla dinastia di fotografi Balelli e conservato, oltre all’archivio privato, nella Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti e nella Biblioteca Statale di Macerata.
A raccontare la storia del Centro Studi e le giornate in trincea del padre Carlo (Novara, 1894 – Macerata, 1981) al servizio della IV Armata del Regio Esercito, sotto gli occhi attenti della mamma Giovanna, è stata la presidente dell’Istituzione Emanuela Balelli. "Quale occasione migliore di un decennale per fare il punto sul fotogiornalismo di ieri e di oggi - ha detto -, molteplici poi sono le connessioni tra la fotografia di Carlo Balelli e Stefano Stranges, come la profonda e totalizzante umanità che caratterizza i loro scatti. Anche partendo da punti diversi, l’elemento comune è l’indipendenza di entrambi nel cogliere con lo sguardo storie, messaggi e volti importanti da tramandare".
L’incontro segna l’avvio della promozione del brand “Obiettivo sul fronte”, dal titolo della mostra sulla Grande Guerra attualmente esposta all’Ex Ospizio dei Pellegrini dell’Abbadia di Fiastra, che offre la possibilità di confrontare le opere del fotogiornalismo tra passato e attualità.
In occasione del decennale, inoltre, è stata annunciata ufficialmente la proroga dell’apertura della mostra all’8 dicembre (inizialmente prevista inizialmente per il 4 novembre), con apertura in orario 10-18 il sabato e la domenica. Durante l’evento è stata presentata anche la ristampa del catalogo “Obiettivo sul fronte e le Squadre Fotografiche militari nella Grande Guerra”, il quale presenta tutte le fotografie originali esposte, insieme alla narrazione, corredata da lettere e documenti originali, dell’esperienza di Carlo Balelli quale fotografo della Grande Guerra.
La ricorrenza del decennale ha consentito di apprezzare le fotografie di guerra realizzate da Stranges, che nelle Marche ha anche realizzato un mostra dedicata alle “Anime terremotate” (San Severino Marche, dal 24 settembre al 6 ottobre u.s.). "Se nei lavori di Balelli il nemico poteva essere “visibile” - ha spiegato Stranges -, dalla guerra del Vietnam in poi questa categoria per il nostro lavoro non ha più regole d’interpretazione. Deontologicamente parlando si sta perdendo il senso di questo mestiere: si va alla ricerca di un’immagine che possa essere venduta, piuttosto che mostrare quella che rappresenta la realtà dei fatti - ha aggiunto -, anche per questo oggi raramente raggiungiamo il livello massimo di comprensione di un conflitto". Su tale difficoltà incide particolarmente il fenomeno delle fake news, "con la quantità di notizie che ci giungono e la libertà con la quale possono arrivare a noi, il lato negativo di questa libertà è la fake news - ha continuato -, per combatterle dobbiamo il fotogiornalismo deve essere il più possibile coerente senza cercare a tutti costi di vendere un messaggio sensazionale".
Le immagini proiettate da Stranges hanno poi affascinato la sala e raccolto i complimenti del presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti che, insieme alla Fondazione Giustiniani Bandini, ha reso possibile l’esposizione e la realizzazione dell’evento. "Le foto di Stefano Stranges rafforzano anche l’attualità delle immagini di Balelli - ha esclamato -, l’obiettivo sul fronte è sempre presente, non soltanto nelle zone di guerra, ma anche verso le nostre periferie, le nostre strade, tra le persone che bussano alle nostre porte. Questo appuntamento ci ha aperto ancora di più gli occhi, oltre a farci un po’ soffrire - ha concluso Del Balzo Ruiti -, per questo lasceremo aperto l’obiettivo su tutti i fronti che la nostra epoca ci metta dinanzi".
Molte le personalità intervenute al decennale del Centro Studi “Carlo Balelli”, tra queste l’assessore del Comune di Urbisaglia Cristina Arrà, il direttore generale dell’Ircr Macerata Francesco Prioglio, il presidente del Centro Internazionale di Studi Gentiliani, già rettore dell’Università di Macerata, Luigi Lacché.
Quasi quattro mila, tra dipendenti e abbonati, hanno affollato nella serata di ieri l'Eurosuole Forum di Civitanova Marche per festeggiare la trionfale stagione 2018/2019 di cui si è resa protagonista la Lube Volley con la vittoria del campionato di Superlega e della Champions League. L'evento, presentato dalla madrina d'eccezione Diletta Leotta assieme al giornalista della Rai Marco Mazzocchi, ha visto la partecipazione straordinaria di Gianna Nannini accolta con un vero e proprio boato dal pubblico del Palas al suo ingresso sul palco intorno alle ore 21:30.
La festa "Fenomenale" ha avuto anche come ospite a sorpresa il commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini che, accompagnato dal patron Fabio Giulianelli, ha scattato numerosi selfie con i presenti.
Sul palco, nel corso della presentazione lanciata dal saluto della presidente Simona Sileoni, si sono alternati a gruppo i 14 atleti della rosa biancorossa e il coach, “stuzzicati” dai presentatori con alcune immagini beccate dai profili Instagram dei biancorossi che hanno fatto sorridere di gusto il pubblico. Apice raggiunto all’ingresso di capitan Juantorena e dell'allenatore Fefè De Giorgi, raggiunti da Gianna Nannini sul palco con Scudetto e Champions League in mano e omaggiata dal ds Giuseppe Cormio, insieme a Diletta Leotta, con una maglia personalizzata della Lube Volley. Le nuove divise, targate ancora una volta Joma, sono state inoltre mostrate per la prima volta al pubblico.
Sara Di Vaira, vincitrice del programma “Ballando con le stelle” (anche per lei una maglia Lube Volley personalizzata), ha ballato in tre occasioni sul palco dell’Eurosuole Forum insieme alle sue ragazze, prima del colpo a sorpresa della serata: l’arrivo del ct della Nazionale di calcio, il marchigiano Roberto Mancini, che non ha voluto far mancare il suo saluto ai campioni d’Italia e d’Europa. Poi, dopo il gran finale, spazio come detto alle note di Gianna Nannini e alla sua Band, che hanno aperto, inevitabilmente, il concerto con “Fenomenale” e chiuso con “Estate italiana”, un vero e proprio inno sportivo senza tempo.
Di seguito la fotogallery dell'evento:
Scocca l’ora del Camerte dell’anno a Camerino dove domenica 20 ottobre, nell’ambito della kermesse Varietà nel ducato, al Benedetto XIII alle 21, sotto la conduzione di Donatella Pazzelli e Massimo Marchetti, sarà consegnato il prezioso riconoscimento che mira a rendere omaggio a un personaggio o una realtà che si è distinta per il bene della città. Una serata di spettacolo, moda e molto altro, che torna per l’ottava edizione col filo conduttore del “Circo” organizzata come da tradizione dalla Pro Camerino.
La commissione che ha scelto il Camerte dell’anno è formata da Enzo Riccioni, presidente della Pro Camerino, monsignor Francesco Massara per la curia arcivescovile, il consigliere Riccardo Pennesi rappresentante del Comune, Sara Spuntarelli professoressa Unicam, Carlo Panunti per Orizzonti della Marca, Carla Campetella per l’Appennino Camerte e RadioC1 e Alessandro Campanelli, rappresentante della Contram. Il fine settimana camerte inizierà già da domani con un programma ricchissimo. La città ducale si veste, infatti, dei colori e dei sapori dell’autunno per la Castagnata e vin brulè nei giardini di Montagnano dalle 14,30 dove sarà possibile gustare prodotti tipici con la musica dei Maracaibo e tanti spettacoli e intrattenimento anche per bambini. La mattina si svolgerà, invece, l’interessante convegno Unicam “La geologia racconta la città di Camerino”, al Benedetto XIII alle 10. Tutti di corsa, domenica mattina con la terza Marcia camerte, gara valida per il trittico “Ducato Da Varano”.
Proseguono le iniziative, molte delle quali nate dalla collaborazione con il Comune di San Severino Marche, che l’Archivio storico tipolitografia Bellabarba continua a proporre, a livello locale e nazionale, per promuovere la riscoperta dell’opera del grande poeta e scrittore Eugenio Montale, Premio Nobel per la Letteratura nel 1975, che poco dopo la scomparsa della moglie Drusilla Tanzi scelse proprio l’antica stamperia locale, grazie all’amicizia con il giornalista e critico letterario settempedano Giorgio Zampa, per pubblicare la prima edizione degli “Xenia”.
Sabato 19, nell’auditorium dell’Istituto comprensivo “Tacchi Venturi”, si terrà un incontro di presentazione del progetto “Bestiari a confronto”, proposto dallo stesso Archivio storico tipolitografia C. Bellabarba e rivolto a tutte le classi dell’Istituto. L’iniziativa coinvolgerà, in particolare, gli alunni delle classi terze della Secondaria in un’attività di reading di liriche scelte dall’opera poetica di Montale con accompagnamento musicale. Con l’occasione saranno anche presentati il concorso “Bestiari a confronto”, destinato agli studenti della Primaria e della Secondaria, che permetterà ai ragazzi di reinterpretare creativamente gli animali citati nei testi dell’autore di Ossi di Seppia. I partecipanti al concorso potranno produrre lavori, individuali o di gruppo ma anche interdisciplinari, utilizzando generi letterari e forme espressive ed artistiche diverse come sculture, disegni, poesie, fiabe, racconti, ricerche scientifiche e tecniche. Per l’occasione, l’istituto ospiterà anche l’esposizione dei 14 pannelli riproducenti gli “Xenia I” dell’edizione Bellabarba di San Severino Marche. La mostra sarà poi visitabile fino a novembre.
La storia degli “Xenia”, lega il poeta Montale alla città di San Severino Marche in modo indissolubile. Il 20 ottobre 1963 moriva Drusilla Tanzi, moglie e compagna di tutta una vita del letterato. Tre anni dopo lui faceva stampare l’opera in pochi esemplari da regalare ad amici e parenti in una edizione semplice “da curato di campagna”. Quell’opera, tuttavia, era di enorme importanza per i temi e il linguaggio.
Spegne 20 candeline l’Associazione Marchigiana Traumatizzati Cranici “Andrea”. E lo fa in grande stile, venerdì 25 ottobre alle ore 21.00 presso il Teatro Rossini di Civitanova Marche, con un musical rivolto a grandi e piccoli dal titolo “Un sogno intorno al mondo” con la regia di Matteo Canesin. Si tratta di un “inedito”con le più belle musiche della Disney realizzate dal vivo: al pianoforte il Maestro Lorenzo Marchesini con la direzione musicale di Alessandro Battiato. I testi sono di Ottavia Bianchi, le coreografie di Gian Giuseppe Russo e Silvia Giacchetti, i costumi di Massimo Eleonori. Presenterà la serata Roberto Cardinali. Il ricavato della serata del 25 ottobre potrà dare l’avvio alla realizzazione di un sogno nel cassetto che l’Associazione da anni desidera concretizzare: l’istituzione dei laboratori artigianali per consentire alle persone con esiti di trauma cranico di apprendere nuovi interessi e nuove abilità.
L’evento, oltre a rappresentare un traguardo per l’Associazione marchigiana, cade in prossimità della 21° Giornata Nazionale del Trauma Cranico, che viene celebrata nel mese di novembre di ogni anno. Con questa iniziativa l’Associazione desidera rivolgere il proprio sguardo al futuro facendo prevenzione verso tutte le persone che quotidianamente si trovano a percorrere “la strada”. Gli ultimi dati Istat rilevano che gli incidenti stradali derivano soprattutto da comportamenti errati: tra i più frequenti annovera la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (40,8% dei casi).
L’associazione, voluta e fondata dai familiari di traumatizzati cranici, da operatori sanitari del Centro di Riabilitazione S. Stefano di Porto Potenza Picena e da alcuni ex ricoverati che sono tornati alla vita attiva, in questi 20 anni ce l’ha messa davvero tutta per creare opportunità alle persone coinvolte da questa patologia, così tanto invalidante dal punto di vista cognitivo e comportamentale e a volte anche motorio.
Tante sono state le attività svolte dall’Associazione, in particolare il sostegno dedicato alle persone con trauma cranico e cerebro lesione acquisita nel ritornare a casa dopo un lungo periodo di ricovero, quando vengono affrontate le nuove sfide legate alla riorganizzazione della vita quotidiana. Da alcuni anni è stato istituito un servizio di accompagnamento specifico che ha anche lo scopo di riavvicinare gradualmente la persona ad un impegno occupazionale.
“Con la mia famiglia – dice Andrea Carloni - pur lottando ancora per superare le mie disabilità causate dal trauma, abbiamo voluto condividere l’esperienza vissuta sulla mia pelle e ci stiamo impegnando per cercare di essere da guida insieme ad altre persone che come me hanno la sfortuna di vivere questa esperienza”.
Il 2019 è un anno speciale per Cartacanta, che per la sua ventunesima edizione coronerà il sogno dell’apertura del primo Museo-archivio del manifesto delle Marche realizzato entro l’anno a Civitanova Alta in collaborazione con la Regione e il Comune.
“Festeggiamo questa ricorrenza ritornando alle fondamenta da cui abbiamo costruito tutto il progetto – ha detto il patron della manifestazione Erico Lattanzi – vale a dire: i manifesti, la grafica e la comunicazione”. Tre le mostre, da segnalare una a livello mondiale con 70 opere di Milton Glaser, designer e illustratore statunitense esposte nello spazio multimediale San Francesco di Civitanova Alta. Tra i maggiori grafici dell'età contemporanea, principalmente conosciuto per il celeberrimo logo I Love New York, il suo poster di Bob Dylan, il logo DC Bullet utilizzato dalla DC Comics dal 1977 al 2005. L’altra mostra, all’ex Sant’Agostino, del toscano Walter Sardonini, conosciuto per la collaborazione ventennale con il Teatro della Pergola, il Festival Fabbrica Europa, il Centro per la Ricerca e la Sperimentazione Teatrale, la Fondazione Teatro della Toscana. L’ultima mostra è del prof. Marco Tortoioli Ricci (Perugia 1964), membro dell’Aiap ed esperto in progettazione di sistemi di identità visiva e design dei sistemi con speciale riferimento alla comunicazione dei territori.
Parallelamente a Cartacanta, domenica 20 ottobre si apre Giallo carta, alle ore 17,30, alla Biblioteca comunale “Silvio Zavatti”.
“Celebriamo insieme i 21 anni di Festival Cartacanta e i 15 anni di Giallocarta – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Maika Gabellieri - due progetti attesi e seguiti che abbiamo fortemente sostenuto come Amministrazione comunale, divenuti patrimonio culturale della città e bacino di creatività. Siamo orgogliosi del nuovo progetto realizzato con la Regione, che prenderà vita terminate le pratiche amministrative; dopo anni dedicati alla comunicazione, Civitanova ospiterà il primo museo-archivio della grafica e del manifesto d’Italia: il MAGMA”.
All’inaugurazione di domenica interverranno: il presidente del Consiglio della Regione Marche Antonio Mastrovincenzo; il sindaco del Comune di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica, il Consigliere Regionale Francesco Micucci, l’onorevole Mirella Emiliozzi, l’Assessore alla Crescita Culturale Maika Gabellieri, Alessandro Vallesi dell’Associazione “Pina Vallesi”, il presidente Biblioteca Comunale Zavatti Paolo Giannoni, il presidente Centro Giovanile Casette Mario Andrenacci, il presidente Consiglio Comunale di Monte Urano Lucia Diomedi, l’Assessore Politiche Giovanili Comune di Monte Urano Loretta Morelli, il presidente Banco Marchigiano Sandro Palombini.
A fine serata, un’originale performance video-musicale di Luigi Panico: i suoni sugli schermi e nelle storie in giallo. Alle ore 18.45, la cerimonia di premiazione dei vincitori della XV edizione del Concorso e l’assegnazione del Premio Giallocarta “Pina Vallesi” 2019, con la consegna delle targhe ai cinque finalisti da parte delle autorità.
Tra gli ospiti di Giallo carta ci sono: Valerio Calzolaio (15 novembre), Lidia Ravera, Brunella Schisa, Roberta Colombo, Emiliana Giordano, Umberto Piersanti e il 22 novembre Maurizio de Giovanni. Il 23 novembre Marilù Oliva, il 28 lercio.it, Vittorio Lattanzi e Andrea Carlo Cappi. A chiusura, il 1° dicembre, all’Auditorum Della Valle, Mario Pasqualotto autore di gialli per ragazzi
Inaugurazione di stagione all’insegna del jazz sperimentale giovedì scorso al Teatro Politeama di Tolentino con John B. Arnold Quintet, primo dei quattro appuntamenti in cartellone in collaborazione con l’Associazione Tolentino Jazz. Il batterista newyorkese, dopo la presentazione del suo libro “Revolutions in Modern Drumming” e la relativa Masterclass nel pomeriggio, ha offerto un saggio della sua moderna visione musicale suscitando grande interesse ed apprezzamento nel pubblico in sala.
Accompagnato da un eccellente gruppo composto da Ettore Carucci al pianoforte, Carlo Conti al sax, Francesco Fioriti alla tromba e Jacopo Ferrazza al contrabbasso, Arnold ha dato il via alla performance con “Hammamet”, primo di una serie di suoi brani in programma. Musicista di grande spessore che vanta collaborazioni prestigiose con nomi come Lee Konitz, Kenny Garret e Gary Thomas, John B. Arnold calca le scene da oltre 30 anni nel corso dei quali ha maturato un suo personale percorso reso visibile dal suo particolare approccio al suo strumento e alla composizione. La batteria di Arnold è un motore ritmico complesso ed estremamente variegato che in modo paritario rispetto agli altri strumenti partecipa alle esplorazioni timbriche che percorrono le sue creazioni musicali costruendo architetture poliritmiche in cui convivono echi di musica contemporanea e jazz destrutturato all’insegna di un pensiero ritmico-musicale innovativo e di una tecnica straordinaria.
Il concerto è stato contrassegnato anche da una prima esecuzione assoluta, “Brooklyn Notturno”, esperimento quasi di avanguardia, perfettamente riuscito, in cui è stata ancora più evidente l’ottica della ricerca che ha visto come punto focale l’improvvisazione collettiva, elemento presente anche in altre composizioni di Arnold, che rimanda alla memoria Mingus ed altri coraggiosi autori. Nelle musiche eseguite i temi sono stati affidati ai fiati, Conti e Fratini hanno sviluppato anche le lunghe sezioni dedicate all’improvvisazione, in cui a volte il climax è stato raggiunto da tutto il gruppo dopo tensioni parossistiche, sciolte in seguito dagli interventi dai toni più pacati e morbidi del pianoforte che ha svolto in più occasioni una funzione quasi catartica. A fine concerto Arnold ha omaggiato il nonno, il famoso songwriter Hoagy Carmichael autore di standard come “The Nearness of You” e “Stardust”, proponendo una rilettura di “Georgia on My Mind”, uno dei brani più noti del celebre parente. Dopo “Black Humour”, ultima creazione di Arnold in scaletta, anche il gradito bis, “Heart and Soul”, è stato un nuovo arrangiamento di un classico di Carmichael.
Altro appuntamento domenica nell’ambito della ventiduesima edizione di “Caro teatro”, la rassegna organizzata al teatro Annibal Caro della Città Alta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Civitanova Marche, in collaborazione con l’associazione Piccola Ribalta. In scena "Chocolat…una commedia peccaminosamente deliziosa!" (atto unico) di Roberta Costantini, con la compagnia teatrale Costellazione di Formia (LT), uno spettacolo che ha rappresentato l’Italia in Festival internazionali.
Il testo racconta di un candido villaggio, stretto attorno al campanile, che si ritrova stordito quando arriva una straniera che apre una cioccolateria proprio durante la Quaresima. La donna è sospinta da un misterioso vento e conforta i clienti offrendo loro cioccolatini come amuleti, mentre effluvi di cacao diffuso dal vento si propagano in tutto il paese. Nasce un insidioso conflitto tra il primo cittadino, saldo nell’osservanza di ogni norma ecclesiale, e la seduzione del luogo di piacevoli ingordigie… “Chocolat”, una storia bellissima che fa divertire e commuovere, ispirata all’omonimo film e al romanzo della Harris, una storia piena di magia, spezie, sensualità, segreti oscuri e pregiudizi in cui il confine tra apparenza e verità è inafferrabile come il vento.
Confermati il premio Arnaldo Giuliani per la migliore recensione, rivolto alle scuole, e quello del gradimento del pubblico. Le compagnie però quest’anno vorranno contendersi il premio per lo spettacolo più bello, assegnato da apposita commissione.
Il calendario prosegue: Domenica 27 ottobre, ore 17,30, Compagnia teatrale “Colpo di maschera”, Fasano (Br): “A Vigevano si spacca” storia a tratti musicale, di chi canta Rino Gaetano di Mimmo Capozzi: Domenica 3 novembre, ore 17,30, associazione culturale gruppo teatrale “Grandi manovre”, Forlì “La soglia” da “Le Sas” di Michel Azama. Domenica 10 novembre, ore 17,30 compagnia teatrale “Il Castello di Foligno”, “Durand & Durand” di Maurice Ordonneu e Albin Valabrègue.
Il Centro Studi Storici Maceratesi, unitamente al Comune di Macerata, ricorderà il professor Pio Cartechini, venerdì 25 ottobre, alle ore 16:30, presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata.
Nell’occasione verrà presentato il volume n. 53 della collana “Studi Maceratesi”, dedicato allo stesso professor Cartechini. Il volume, che ha per titolo “Nuove indagini storiografiche su Macerata e il suo territorio”, raccoglie gli atti di un Convegno celebrato nel 2017. Il professor Cartechini nel 1965 fu uno dei fondatori del Centro Studi Storici Maceratesi e da allora ne è stato sempre presidente fino alla morte avvenuta nel 2016. Direttore dell’Archivio di Stato di Macerata, docente universitario di Archivistica, direttore del locale Archivio diocesano e membro di importanti istituzioni legate alla storia, come la Deputazione marchigiana di Storia Patria. Ma il suo vero orgoglio e il suo grande amore è stato il Centro Studi al quale, in tanti anni di presidenza, ha dedicato gran lavoro con passione e competenza e continuo impegno nell’organizzazione dei convegni annuali e di altri eventi collaterali.
Già subito dopo la sua morte il Direttivo del Centro Studi decise che la figura e l’opera di Pio Cartechini esigevano un appropriato ambito di esternazione: per questo si stabilì di dedicare un convegno alla sua memoria ed, insieme, alla scienza archivistica che il Professore coltivò per tutto l’arco della sua vita. Il programma della manifestazione del 25 ottobre prevede l’intervento del professor Alberto Meriggi e di autorità locali (il vescovo Nazzareno Marconi, il sindaco Romano Carancini, l’assessore Stefania Monteverde, l’onorevole Irene Manzi) e testimonianze di persone che sono state vicine a Pio Cartechini (il figlio Giancarlo, il professor Pier Luigi Falaschi, la professoressa Luciana Fermani). Il professor Giammario Borri presenterà il volume dedicato allo stesso Pio Cartechini.