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Ginesio Fest 2025, il borgo si conferma capitale del teatro: premiati Mariangela Granelli e Davide Enia

Ginesio Fest 2025, il borgo si conferma capitale del teatro: premiati Mariangela Granelli e Davide Enia

Si è conclusa la sesta edizione del Ginesio Fest, festival che si è confermato come una delle realtà più vivaci e significative del panorama culturale nazionale, portando a San Ginesio un cartellone che ha saputo coniugare densità artistica e respiro internazionale. Rispetto agli anni precedenti, la manifestazione ha ampliato significativamente la propria offerta, arricchendo il programma con una molteplicità di spettacoli che si sono distinti per qualità, originalità e forza espressiva.

L’apertura affidata a Pinocchio del Teatro del Carretto, diretto da Maria Grazia Cipriani, ha subito testimoniato questa volontà di spingere il teatro oltre i confini del consueto, con una messa in scena che ha rinnovato un classico senza rinunciare a una tensione poetica intensa e profonda, capace di parlare a un pubblico trasversale.

Il debutto nazionale di "Katzelmacher" di Rainer Werner Fassbinder, sotto la guida rigorosa di Leonardo Lidi e la produzione del Teatro Stabile di Torino, ha imposto una riflessione critica di grande spessore, proponendo una drammaturgia densa e un linguaggio scenico incisivo, che hanno catturato l’attenzione di spettatrici e spettatori con una messa in scena dal rigore quasi analitico. Un anno con tredici lune, sempre diretto da Leonardo Lidi, ha rappresentato un momento di grande intensità emotiva, restituendo sul palco una narrazione struggente e coinvolgente, che ha confermato la capacità del festival di portare al centro dell’attenzione storie e interpreti di spessore.

Con Altri libertini, l’adattamento del celebre testo di Pier Vittorio Tondelli firmato da Licia Lanera, il festival ha indagato le contraddizioni e le inquietudini della contemporaneità, affidando a una regia sensibile e avvolgente il compito di tradurre in immagini un testo cardine della letteratura italiana degli anni ’80.

L’energia fisica e la potenza evocativa di Stuporosa, il lavoro firmato dal coreografo Francesco Marilungo, hanno arricchito la manifestazione con un’intensa esperienza di teatro-danza, dove il corpo diventa linguaggio primario e veicolo di un sentire al tempo stesso personale e universale.

A suggellare la manifestazione, il concerto conclusivo de "La buona novella" dei Perturbazione ha rappresentato un omaggio vibrante alla grande tradizione musicale italiana, chiudendo con intensità e partecipazione una rassegna che si è rivelata un punto di riferimento per la scena nazionale. E poi gli importanti momenti dedicati alla residenza artistica di Alessio Maria Romano e le attività per giovanissimi e adolescenti coordinate da Vera Vaiano.

Tra i momenti più attesi del festival, il Premio San Ginesio all’Arte dell’Attore ha continuato a celebrare l’eccellenza della recitazione italiana. La giuria ha attribuito il premio a Mariangela Granelli e Davide Enia, riconoscendo in loro interpreti capaci di fondere talento, versatilità e profondità emotiva. 

Le parole dei protagonisti della rassegna incarnano l’essenza e la visione profonda del Ginesio Fest. Leonardo Lidi, direttore artistico del Festival per il quarto anno consecutivo, dichiara: "Il Ginesio Fest non è soltanto un luogo di spettacolo, ma un vero e proprio laboratorio di senso e di relazioni, dove il teatro contemporaneo trova terreno fertile per crescere e confrontarsi con un pubblico autenticamente partecipe, attento e sensibile. Qui si intrecciano ricerca artistica e ascolto profondo, in uno scambio che rigenera tanto chi agisce sulla scena quanto chi si dispone a riceverne il messaggio. La complessità delle proposte, la sfida di linguaggi nuovi e la tensione verso un teatro che sia gesto politico e poetico allo stesso tempo, trovano in questo festival un respiro ampio, capace di dare forma a una comunità di spettatori e artisti che si costruisce attraverso la condivisione e il confronto. È una crescita collettiva che testimonia il valore culturale e sociale di questa esperienza, destinata a consolidarsi come punto di riferimento imprescindibile nel panorama teatrale nazionale". 

Giuliano Ciabocco, sindaco di San Ginesio, sottolinea con convinzione il valore sociale e culturale della manifestazione: "Questo festival è molto più di un evento artistico: è un vero e proprio motore di rigenerazione per il nostro territorio, un volano di energie nuove che coinvolge la comunità, rilancia la cultura e contribuisce a tessere legami solidi tra le persone. Il Ginesio Fest è oggi un elemento fondante della nostra identità collettiva e un esempio di come l’arte possa incidere concretamente sulla vita di una comunità". 

Infine, Isabella Parrucci, ideatrice, fondatrice e anima instancabile del festival, racconta con emozione: "Il Ginesio Fest nasce da un sogno che si è trasformato in un impegno costante, un viaggio appassionato alla ricerca di un teatro che sia davvero vissuto e sentito, fuori dai grandi centri, nei luoghi in cui la cultura può essere un atto di rinascita e di speranza. Portare qui artisti di altissimo livello e offrire al pubblico esperienze di qualità non è solo una sfida professionale, ma una missione profondamente personale, un modo per tessere insieme fili di comunità, bellezza e memoria. Ogni anno il festival rinnova la sua promessa: essere un luogo dove l’arte incontra la vita, e dove il teatro diventa strumento di trasformazione e resistenza, un vero e proprio Borgo degli Attori". 

 

 

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