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Duro colpo ai correntisti bancari: "dopo 3 mesi in rosso arriverà il blocco del conto per addebiti"

Duro colpo ai correntisti bancari: "dopo 3 mesi in rosso arriverà il blocco del conto per addebiti"

"Basteranno poche centinaia di euro di scoperto sul conto corrente per essere considerati insolventi e segnalati alla Centrale Rischi - rende noto l'Associazione zonale Tutela Impresa, comunica che dal primo gennaio 2021 entreranno in vigore le nuove norme Ue sul default - . Si rischia una catastrofe per tante aziende autonomi e dipendenti, già molto provati dal Covid e da ristori insufficienti".

"Infatti le Banche dovranno considerare nella loro lista nera i cosi detti 'cattivi pagatori' semplicemente se un cittadino ha un arretrato da oltre 90 giorni anche di una sola rata di 100 euro - ( 500 se si riferisce ad imprese medio-grandi)". Chiarisce a tal riguardo, il Presidente Giuseppe Tosoni, che i titolari di conti correnti – imprese o famiglie che siano – non avranno sufficienti disponibilità liquide, sui depositi non gli saranno più consentiti gli addebiti automatici.

"Si rischia pertanto un impovviso stop a pagamenti di utenze, stipendi, rate di finanziamenti vari, contributi previdenziali - spiega -Insomma chi si trova con il conto corrente scoperto, anche soltanto di 100 euro ma per tre mesi consecutivi, corre il rischio di risultare "moroso" nei confronti di vari soggetti ed il blocco del conto per addebiti automatici che non potranno più avvenire per quanto già autorizzato - sottolinea Tosoni - Per le aziende il rischio è restare senza liquidità, mandando in default non solo limprenditore ma anche dipendenti e collaboratori vari. Da lunedì quindi artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e molte famiglie non avranno più a disposizione quelle piccole forme di flessibilità a cui erano abituati e che li hanno sostenuti anche quest'anno durante i periodi di lockdown".

Poi per questo sconfinamento, il correntista, viene immediatamente segnalato alla Centrale rischi che gli può negare sia qualsiasi tipo di prestito che di mutuo, nonchè la revoca di eventuali affidamenti in essere. Una situazione che rischia di mettere nei guai milioni di italiani.

"Unica consolazione è che tale novità sta iniziando a preoccupare anche la politica, gran parte della quale sta adoperandosi per la sospensione della validità delle nuove norme, dello stesso avviso si sono dimostrate anche tutte le Associazioni di categorie, sia di Banche che di imprese, che stanno inviando una lettera congiunta alle varie istituzioni Ue - conclude Giuseppe Tosoni - Anche Tutela Impresa si è già resa parte attiva per tale iniziativa con l'augurio di vederla non sospesa ma addirittura annullata".

 

 

 

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