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Economia Macerata

"L'aumento costi materie prime e problemi di approvvigionamento bloccano la ripresa"

"L'aumento costi materie prime e problemi di approvvigionamento bloccano la ripresa"

Nell’ultimo rapporto dell’Osce si certifica che l'Italia cresce più del previsto (+5,9%) ma proprio mentre in tutti i comparti tira la domanda, è già partita la ricostruzione post-sisma, sta per partire il Pnrr e sono in arrivo ingenti finanziamenti europei per la nostra Regione, l’aumento dei costi delle materie prime e i problemi di approvvigionamento rischiano di vanificare tutto.

Il Direttore CNA Macerata Massimiliano Moriconi sottolinea in particolare le difficoltà del settore delle costruzioni: “Stretto da una morsa composta dal rincaro dei prezzi delle materie prime, dalla scarsità di molti materiali, dalla carenza di manodopera specializzata per i cantieri, il comparto edile e tutti i settori affini non ce la fanno più”.

“Sul mercato manca un po’ di tutto – aggiunge Moriconi - dal legname alla plastica, dal ferro all’acciaio e ai semiconduttori indispensabili per l’industria elettronica, le comunicazioni, automotive e componentistica; per i ponteggi edili passano oltre sei mesi fra l’ordine e la consegna, i tondini in cemento sono ormai introvabili; per gli infissi, l’impiantistica e gli elettrodomestici ci sono fortissime difficoltà di consegna. A questo aggiungiamo aumenti anche del 150% del calcestruzzo, del bitume e di tutti i derivati del petrolio… non è difficile intuire lo scenario dei prossimi mesi. Siamo vicini al blocco totale”.

Sulle cause che hanno comportato questa pericolosa congiuntura, il Direttore CNA elenca alcuni fattori decisivi: “Durante i primi mesi della pandemia il calo della domanda ha portato anche ad un calo dei prezzi delle materie prime, di cui hanno approfittato alcuni Fondi per le loro speculazioni e la Cina per fare scorte (il metano su tutte). Ora che la domanda è ripartita – precisa il Direttore – e quella cinese con mesi in anticipo rispetto al resto del mondo, il Paese asiatico si trova in un’indubbia posizione di vantaggio e ricca di materie prime acquistate o prodotte internamente”.

Il contesto macro economico ha, come non mai, ripercussioni sui nostri territori: “Questa situazione post-Covid è la cartina al tornasole di strategie industriali poco lungimiranti, che hanno reso alcuni Paesi dipendenti da altri. Il fabbisogno di tali materie prime non potrà che aumentare, in particolar modo nelle economie occidentali. La carenza diffusa di materie prime, indispensabili per i Paesi trasformatori, come l’Italia, per far ripartire la produzione, il consumo, le esportazioni e quindi l’economia, comporta per le nostre imprese l’impossibilità di rispettare i contratti firmati. Le imprese, loro malgrado, non riescono a stare nei tempi previsti senza rimetterci un’enormità di soldi e rischiano seriamente la chiusura”.

 “Se la situazione non si dovesse sgonfiare in tempi brevi – conclude Moriconi - occorre un intervento immediato che consenta una revisione dei prezzi anche sul fronte del mercato privato ed è necessaria ed urgente una misura che consenta un allungamento delle tempistiche dei contratti, senza ulteriori more per le imprese”.

 

 

 

 

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